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30.1


Alcuni spettrometri di massa


Per gent. conc. della DOE Photos possono essere abbastanza
sofisticati come quello mostrato
sopra. Lo spettro di massa parziale

Spettrometria di massa
della dopamina è riportato nella
Figura 30.2. Inserto: un modello
molecolare della dopamina.

Sommario del capitolo


30.1 Uno spettrometro di massa
30.2 Caratteristiche di uno spettro di massa
30.3 Interpretazione degli spettri di massa
30.4 Spettrometria di massa nel laboratorio di sintesi organica
ed in altre applicazioni

La spettrometria di massa è una tecnica analitica per misurare il rapporto


mas­s a/carica (m/z) degli ioni, che originariamente erano solo ioni positivi,
ora sono invece sia positivi che negativi. I principi della spettrometria di massa
furono scoperti nel 1898. Nel 1911 J.J. Thomson registrò il primo spettro di massa,
quello del neon, e scoprì che questo elemento può essere separato in un isotopo
più abbondante, il 20Ne, e in uno meno abbondante, il 22Ne. Utilizzando una
strumentazione più avanzata, F.W. Aston dimostrò che la maggior parte degli
elementi naturali sono miscele di isotopi. Per esempio, fu scoperto che circa il 75%
degli atomi di cloro in natura sono 35Cl e per il restante 25% sono presenti come
37Cl. Tuttavia, bisogna aspettare gli anni ’50, quando gli strumenti disponibili in

commercio cominciarono ad offrire alte risoluzioni, buona affidabilità ed un costo di


manutenzione contenuto, perché la spettrometria di massa entri nell’uso comune.
Oggi, la spettrometria di mas­s a rappresenta la tecnica analitica più utile per la
determinazione dei pesi molecolari esatti. Inoltre, dall’analisi degli spettri di massa
è possibile ottenere molte informazioni sulla formula molecolare e sulla struttura
di un composto. La spettrometria di massa sta divenendo sempre più importante
anche nel campo biochimico; ad esempio è possibile ottenere la sequenza delle
proteine e quindi determinarne la struttura con una semplice misurazione su scala
cellulare.

30.1 Uno spettrometro di massa


Uno spettrometro di massa (Figura 30.1) viene progettato per le seguenti tre finalità:
1. Convertire atomi o molecole neutre in un fascio di ioni positivi e negativi.
2. Separare gli ioni sulla base del loro rapporto massa/carica (m/z).
3. Misurare l’abbondanza relativa di ciascuno ione.

1239
Capitolo 30   Piatti
Spettrometria di massa di accelerazione Magnete

Gli ioni di massa maggiore
Piatto + subiscono una deviazione
di repulsione minore

Immissione
del gas
Rivelatore

Sorgente Gli ioni di massa


Figura 30.1 di minore subiscono
Uno schema semplificato elettroni una deviazione
maggiore Fenditura
di uno spettrometro di massa a
Analizzatore di massa
ionizzazione elettronica
(EI-MS). Mediante queste informazioni si possono determinare sia il peso molecolare che la
formula molecolare di un composto incognito. Inoltre, è possibile ottenere importanti
indicazioni sulla struttura molecolare del composto da analizzare.
Ci sono molti tipi di spettrometri di massa; per ragioni di spazio, in questo libro
di testo viene descritto solo quello più semplice. Negli spettrometri di prima genera-
zione, il campione vaporizzato in una camera di ionizzazione sotto vuoto viene bom-
bardato con elettroni ad alta energia. Questo provoca una espulsione degli elettroni
dalla molecola del campione, dando ioni carichi positivamente. È possibile anche ot-
tenere dei radicali anioni (in cui un elettrone viene in questo caso aggiunto ad una
molecola), ma la loro trattazione va oltre lo scopo di questo testo. I risultanti ioni po-
sitivi vengono accelerati da una serie di piatti acceleratori caricati negativamente nella
camera di analisi, attorno alla quale viene applicato un campo magnetico (elettrico in
alcuni spettrometri) perpendicolare alla direzione del fascio ionico. Il campo magne-
tico provoca una curvatura della traiettoria del fascio ionico. Il raggio di curvatura di
ciascuno ione dipende dalla carica dello ione (z), dalla sua massa (m), dal potenziale
di accelerazione e dalla forza del campo magnetico. Lo spettro di massa è la rappre-
sentazione grafica dell’abbondanza relativa degli ioni in funzione del rapporto m/z.
Campioni di gas e di liquidi volatili possono essere introdotti direttamente nella
camera di ionizzazione. Poiché la parte interna di uno spettrometro è tenuta sotto
vuoto spinto, i liquidi volatili e persino alcuni solidi possono essere vaporizzati. Per
i liquidi meno volatili e i solidi il campione può essere collocato sulla punta di una
sonda riscaldata, che viene inserita direttamente nella camera di ionizzazione. Un
altro metodo estremamente utile per introdurre un campione nella camera di ioni-
zazzione è quello di collegare un gas cromatografo (GC) o un cromatografo liquido
(LC) direttamente alla camera di ionizzazione dello spettrometro di massa. Queste
macchine possono separare complesse miscele di molecole in frazioni pure. Ciascuna
frazione eluita dal cromatografo entra direttamente nella camera di ionizzazione dello
spettrometro di massa, permettendo la determinazione della massa.
Una volta raggiunta la camera di ionizzazione, le molecole del campione vengono
bombardate con un fascio di elettroni ad alta energia emessi da un filamento caldo e poi
accelerati da un campo elettrico, in modo da raggiungere valori di energia di circa 70 eV
[1 eV 5 96.49 kJ (23.05 kcal)/mol]. Le collisioni tra le molecole del campione e questi
elettroni ad alta energia causano la rimozione di elettroni dalle molecole del campione e
Ione molecolare (M1. ) la formazione di ioni positivi. Uno ione molecolare, M1., è la specie che si forma dalla
È il radicale catione che si forma rimozione di un singolo elettrone da una molecola. Uno ione molecolare appartiene alla
dalla rimozione di un singolo
famiglia degli ioni detti radicali cationi. Per esempio, quando il metano viene bom-
elettrone da una molecola originaria
nello spettro di massa. bardato con elettroni ad alta energia, un elettrone viene allontanato dalla molecola e si
genera uno ione molecolare avente un valore m/z di 16.
Un radicale catione 
È una specie che si forma quando H H
una molecola neutra perde un H 9 C 9 H  e H9C9H  2e
elettrone; esso contiene sia un
numero dispari di elettroni sia una H H
carica positiva.
Ione molecolare
(un radicale catione)

1240
Il tipo di elettrone che viene rimosso nella formazione dello ione molecolare è de- 30.1
terminato dal potenziale di ionizzazione dell’atomo o della molecola. Per la maggior Uno spettrometro di massa
parte delle molecole organiche il potenziale di ionizzazione è compreso tra 8 e 15 eV. Potenziale di ionizzazione (IP)
Per gli elettroni di non legame dell’ossigeno e dell’azoto e per gli elettroni p dei compo- È l’energia minima richiesta per
sti insaturi come gli alcheni, gli alchini e gli idrocarburi aromatici, i valori dei potenziali rimuovere un elettrone da un atomo o
di ionizzazione sono prossimi all’estremità inferiore di questo intervallo. I potenziali di molecola fino ad una distanza tale che
non c’è più interazione elettrostatica
ionizzazione di elettroni di legami s, come quelli dei legami s C!C, C!H, e C!O, tra lo ione risultante e l’elettrone.
sono prossimi all’estremità superiore di questo intervallo.
Per i nostri scopi non interessa quale elettrone viene rimosso, perché in generale
il radicale catione è delocalizzato su tutta la molecola. Pertanto, scriveremo la formula
molecolare della molecola neutra tra parentesi quadra con il segno + per indicare il ca-
rattere di catione e con un punto per indicare che ha un numero dispari di elettroni. Per
esempio, consideriamo lo ione molecolare dell’etil isopropil etere, mostrato qui a sini-
stra. Tuttavia, a volte sarà utile indicare il carattere di radicale catione in una certa posi-
zione allo scopo di capire meglio la sua reattività, come indicato nella formula a destra.
 
[CH3CH2OCH(CH3)2] CH3CH2OCH(CH3)2
Come vedremo nel Paragrafo 30.2D, uno ione molecolare subisce frammentazioni
per formare vari cationi più piccoli (che a loro volta possono subire ulteriori processi di
frammentazione), ma anche radicali e molecole più piccole. Solo i frammenti carichi
vengono rilevati dallo spettrometro di massa.
Una volta generati, gli ioni molecolari e i loro frammenti più piccoli vengono indi-
rizzati, da una piastra di repulsione carica positivamente, verso una serie di piastre di
accelerazione cariche negativamente, dando origine ad un fascio di ioni che si muove
rapidamente. Il fascio di ioni viene quindi collimato mediante una o più fenditure di
focalizzazione e passa nell’analizzatore di massa dove entra in un campo magnetico
perpendicolare alla direzione del fascio di ioni. Il fascio di ioni viene curvato dal campo
magnetico. Gli ioni con i rapporti m/z più elevati vengono deviati meno di quelli aventi
rapporto m/z più piccolo. Variando o il potenziale di accelerazione o la forza del campo
magnetico, gli ioni aventi lo stesso rapporto m/z possono essere focalizzati su un ri-
velatore in cui viene registrata la corrente ionica. I moderni detector sono in grado di
rilevare ioni singoli e di fare la scansione di una regione desiderata di rapporti massa/
carica in pochi decimi di secondo e anche meno. Spettro di massa
Uno spettro di massa è la rappresentazione grafica dell’abbondanza relativa di È la rappresentazione grafica
dell’abbondanza relativa di un
ciascun catione rispetto al rapporto massa/carica. Il picco dovuto allo ione più abbon- catione rispetto al rapporto massa/
dante è detto picco base e gli viene assegnato arbitrariamente un valore di intensità di carica (m/z).
100. Le abbondanze relative di tutti gli altri cationi nello spettro di massa sono riportate
Picco base
come percentuali del picco base. La Figura 30.2 mostra uno spettro di massa parziale Il picco causato dallo ione più
della dopamina, un neurotrasmettitore che si trova nel nucleo caudato del cervello, un abbondante nello spettro di massa.
centro implicato nella coordinazione dei movimenti muscolari. La mancanza di dopa- Ad esso viene assegnato un valore
arbitrario di intensità di 100.
mina è associata alle disfunzioni biochimiche presenti nel morbo di Parkinson.
Figura 30.2
100 124
HO Picco base
Spettro di massa parziale della
Abbondanza relativa

80 dopamina che mostra tutti i picchi


HO CH2CH2NH2 con intensità uguale o maggiore
60 allo 0.5% del picco base.
PM = 153
40 Ione
molecolare Tabella 30.1 
20 M (153) Numeri di picchi
registrati nello
0 spettro di massa
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160 della dopamina
m/z

Come si può vedere dalla seguente tabella, il numero di picchi registrati dipende Intensità dei Numero
dalla sensibilità del detector. Se noi registriamo tutti i picchi con intensità uguale o picchi relativa al di picchi
picco base (%) registrati
maggiore allo 0.5% del picco base, come mostrato nella Figura 30.2, per la dopamina si
contano 45 picchi. Se invece registriamo tutti i picchi con intensità uguale o maggiore .5    8
allo 0.05% del picco base, si possono contare 120 picchi. .1   31
La tecnica descritta è detta spettrometria di massa a ionizzazione elettronica
(EI-MS). Questa tecnica è stata la prima ad essere sviluppata e per un certo periodo .0.5   45
di tempo è stata la più usata. Tuttavia, essa è limitata a composti aventi pesi moleco- .0.05 120
lari relativamente bassi e facilmente vaporizzabili nella camera di ionizzazione sotto

1241
Capitolo 30   vuoto. Più recentemente, una rivoluzione nelle tecniche di ionizzazione ha esteso
Spettrometria di massa l’uso della spettrometria di massa a composti con alto peso molecolare o che non
possono essere vaporizzati direttamente. Tra queste nuove tecniche il bombarda-
mento atomico veloce (FAB), che fa uso di particelle ad alta energia, come gli atomi di
xenon accelerati ad energie di keV, per bombardare una dispersione del composto in
una matrice non volatile, fino a produrre ioni del composto che vengono espulsi nella
fase gassosa. Una seconda tecnica è la ionizzazione di desorbimento a laser a matrice
assistita (MALDI) che impiega per lo stesso scopo fotoni provenienti da un laser. Una
terza tecnica è la ionizzazione chimica (CI), che impiega reazioni acido-base in fase
gassosa per produrre ioni ed è particolarmente utile nella identificazione della massa
molecolare di una base (di tipo Brønsted-Lowry o Lewis) come suo acido coniugato,
MH1. Inoltre, sta diventando sempre più usata la spettrometria di massa a ionizza-
zione di tipo elettrospray (ESI-MS).
Nell’ESI-MS, una soluzione dell’analita è introdotta direttamente (per esem-
pio, da un cromatografo liquido) attraverso un capillare carico in una camera ad
alto vuoto. Dopo essere entrato nella camera sotto vuoto, l’analita è presente come
delle piccole goccioline cariche che evaporano rapidamente nel vuoto, lasciando
la carica concentrata sulle molecole di analita. Infine, vengono calcolati i rapporti
m/z delle molecolare cariche. La tecnica ESI è quindi una maniera relativamente
blanda di generare ioni molecolari carichi sotto vuoto. L’ESI-MS è perciò una tec-
nica particolarmente efficace per la ionizzazione di macromolecole biologiche e
di grandi molecole come i polisaccaridi (Capitolo 23), le proteine (Capitolo 25), i
nucleotidi (Capitolo 26), consentendo la determinazione della loro massa moleco-
lare e dei loro frammenti principali senza le complicazioni causate dalle inevita-
bili sovraframmentazioni presenti nei metodi di ionizzazione più drastici. Anche
la tecnica di ionizzazione MALDI è relativamente blanda ed è comunemente usata
oggigiorno per la ionizzazione di macromolecole biologiche.
Attualmente sono anche di uso comune strumenti costruiti accoppiando due
spettrometri di massa in serie. I picchi individuali isolati dal primo detector sono
iniettati nel secondo spettrometro per osservare frammenti dei frammenti. L’iden-
tificazione dei frammenti è notevolmente migliorata tramite questo sistema, co-
munemente chiamato spettrometria di massa tandem o massa-massa (MS-MS).
Molti moderni spettrometri di massa fanno uso dell’analizzatore di massa a qua-
drupolo, che consiste in quattro barre parallele di metallo. Alle barre viene applicata
una corrente continua e una tensione alternata nel campo delle radiofrequenze. Il
campione viene ionizzato e quindi accelerato nello spazio tra le quattro barre in una
direzione che è parallela all’asse lungo delle barre. Gli ioni sono quindi costretti a
percorrere una traiettoria oscillante a causa della radiofrequenza alternata, che viene
modulata in maniera che solo ioni con una certo rapporto m/z avranno una traiettoria
stabile e quindi raggiungeranno il detector. Il detector viene regolato in maniera da
scansionare diversi rapporti m/z dell’intero spettro. I detector a quadrupolo multiplo
possono essere messi in serie in maniera da ottenere livelli ancora maggiori di sen-
sibilità e precisione. In questi detector in serie, i picchi individuali che vengono fuori
dal primo detector sono iniettati nel secondo in maniera da osservare i frammenti dei
frammenti. In questa maniera, che è spesso chiamata spettrometria di massa tandem,
l’identificazione dei frammenti viene molto migliorata.

30.2 Caratteristiche di uno spettro di massa


Risoluzione
Nella spettrometria di massa, misura Per capire uno spettro di massa, c’è necessità di capire le relazioni che ci sono tra gli
della capacità di separare più o meno spettri di massa e la risoluzione, la presenza di isotopi, e la frammentazione di mo-
bene ioni aventi masse diverse.
lecole e ioni molecolari sia nella camera di ionizzazione che nella camera di analisi.
Spettrometria di massa a bassa
risoluzione A.  Risoluzione
Strumentazione capace di separare Una caratteristica importante di uno spettrometro di massa è la sua r­ isoluzione, cioè
solo ioni che differiscono di almeno
una o più unità di massa (amu). la sua capacità di separare più o meno bene ioni aventi masse diverse. La spettro-
metria di massa a bassa risoluzione spettrometria di massa a bassa risoluzione ri-
Spettrometria di massa ad alta guarda strumenti in grado di differenziare ioni aventi masse nominali diverse, cioè
risoluzione
Strumentazione capace di separare
ioni che differiscono di una o più unità di massa (amu, atomic mass units). Si parla in-
ioni che differiscono nella massa vece di spettrometria di massa ad alta risoluzione quando lo strumento è in grado
fino a 0.0001 unità di massa (amu). di distinguere ioni che differiscono nella loro massa esatta fino a 0.0001 amu.

1242
Per esempio, i composti di formula molecolare C3H6O e C3H8O hanno masse no- 30.2
minali di 58 e 60 e, quindi, possono essere risolti mediante la spettrometria di massa Caratteristiche di uno
spettro di massa
a bassa risoluzione. Invece, i composti C3H8O e C2H4O2, hanno la stessa massa no-
minale di 60 e non possono essere differenziati dalla spettrometria di massa a bassa
risoluzione. Se si calcola la massa esatta di ciascun composto utilizzando i dati della
Tabella 30.2, si vede che esse differiscono di 0.03642 amu e possono essere distinte
dalla spettrometria di massa ad alta risoluzione. L’osservazione di uno ione mole-
colare con una massa di 60.058 o di 60.021, rispettivamente, permette di stabilire la
formula molecolare del composto incognito.

Formula Massa Massa


molecolare nominale esatta

C 3H 8O 60 60.05754
C 2H 4O 2 60 60.02112

B.  Presenza di isotopi


Nello spettro di massa della dopamina (Figura 30.2), lo ione molecolare appare a m/z
153. Se guardiamo più attentamente questo spettro di massa, vediamo un piccolo picco
a m/z 154, di una amu più pesante dello ione molecolare della dopamina. Questo picco è
in realtà la somma di quattro picchi separati, ciascuno di 154 amu e ciascuno corrispon-
dente alla presenza nello ione di un singolo isotopo più pesante di H, C, N e O nella
dopamina. Poiché questo picco corrisponde ad uno ione di una amu più pesante dello
ione molecolare, esso viene detto picco M 1 1. In questo paragrafo ci occuperemo dei
picchi M 1 1 e M 1 2.
In linea di principio, tutti gli elementi comunemente presenti nei composti orga-
nici, inclusi H, C, N, O, S, Cl e Br, sono miscele di isotopi. Fanno eccezione il fluoro,
il fosforo, e lo iodio che si trovano in natura esclusivamente come 19F, 31P e 127I. La
Tabella 30.2 riporta i pesi atomici medi degli elementi più comunemente presenti nei
composti organici insieme alle loro masse e all’abbondanza relativa in natura de-
gli isotopi stabili di ciascuno di loro. In questa tabella, le abbondanze relative sono
espresse come numero di atomi dell’isotopo più pesante per 100 atomi dell’isotopo
più abbondante. Per esempio, il carbonio in natura è costituito per il 98.90% da 12C e

Tabella 30.2  Masse esatte e abbondanze naturali degli isotopi


relativi a 100 atomi degli isotopi più abbondanti

Peso Massa esatta Abbondanza


Elemento atomico Isotopo (amu) relativa

Idrogeno    1.0079 1H    1.00783 100


2H    2.01410       0.016
Carbonio 12.011 12C 12.0000 100
13C 13.0034       1.11
Azoto 14.007 14N 14.0031 100
15N 15.0001      0.38
Ossigeno 15.999 16O 15.9949 100
17O 16.9991       0.04
18O 17.9992       0.20
Zolfo 32.066 32S 31.9721 100
33S 32.9715       0.78
34S 33.9679       4.40
Cloro 35.453 35Cl 34.9689 100
37Cl 36.9659      31.98
Bromo 79.904 79Br 78.9183 100
81Br 80.9163     98.0

1243
Capitolo 30   per l’1.10 da 13C. Pertanto, in natura sono presenti 1.11 atomi di carbonio-13 per ogni
Spettrometria di massa 100 atomi di carbonio-12.
100
1.10 3 –––––– 5 1.11 atomi di 13C per 100 atomi di 12C
98.90

|
Esempio 30.1    Calcolo della massa esatta

Calcolare la massa esatta di ciascuno ione a cinque cifre significative. A meno che
ciò non sia diversamente indicato, utilizzare la massa dell’isotopo più abbondante
per ciascun elemento.
  
(a) [CH2Cl2] (b) [13CH2Cl2] (c) [CH2Cl37Cl]

Soluzione
(a)  12.0000 1 2(1.00783) 1 2(34.9689) 5 83.953    (b)  84.957    (c)  85.951

Problema 30.1
Calcolare la massa nominale di ciascuno ione. A meno che ciò non venga di-
versamente indicato, utilizzare la massa dell’isotopo più abbondante di ciascun
elemento.
  
(a) [CH3Br] (b) [CH381Br] (c) [13CH3Br]

C.  Abbondanza relativa dei picchi M, M 1 2 e M 1 1


Gli elementi più comuni che danno origine a significativi picchi M 1 2 sono il cloro,
il bromo e l’ossigeno. Il cloro è presente in natura per il 75.77% come 35Cl e per il
24.23% come 37Cl. Pertanto, un rapporto dei picchi M su M 1 2 di circa 3:1 sta ad
indicare la presenza di un solo atomo di cloro nel composto. Similmente, il bromo è
presente in natura per il 50.5% come 79Br e per il 49.5% come 81Br; quindi un rap-
porto dei picchi M su M 1 2 di circa 1:1 indica la presenza nel composto di un sin-
golo atomo di bromo. Il contributo dell’ 18O è di solo lo 0.2%, ma questo rappresenta
un contributo importante al picco M 1 2 di composti che contengono solamente C,
H, N e O. Lo zolfo è l’unico altro elemento presente comunemente nei composti or-
ganici che dà un picco significativo M 1 2.
Consideriamo il pentano, C5H12, per illustrare la relazione tra i picchi M e M 1 1.
Il pentano ha una massa nominale di 72, e il suo ione molecolare appare a m/z 72. In
qualsiasi campione di pentano, esiste una certa probabilità che ci sia una molecola nella
quale uno degli atomi di carbonio sia 13C, l’isotopo più pesante del carbonio. Questa
molecola ha una massa nominale di 73, ed il suo ione molecolare apparirà a m/z 73.
Analogamente, ci sarà una certa probabilità di avere una molecola nella quale uno degli
atomi di idrogeno è l’isotopo più pesante dell’idrogeno, ovvero il deuterio, 2H. La proba-
bilità che si verifichi ciascuna di queste sostituzioni isotopiche è correlata all’abbondanza
naturale di ciascun isotopo nella maniera seguente:
% (M 1 1) 5 S (% abbondanza dell’isotopo più pesante 3 il numero di atomi nella formula)
Usando questa formula, calcoliamo l’intensità relativa dei picchi M 1 1 r il pentano
come segue:
(M 1 1) 5 (1.11 3 5C 1 0.016 3 12H) 5 5.55 1 0.19 5 5.74% del picco dello ione molecolare
Notare che il picco M 1 1 per il pentano è dovuto quasi interamente al 13C. Questo
è vero anche per altri composti contenenti solo C e H. Poiché i picchi M 1 1 hanno
una intensità relativamente piccola rispetto allo ione molecolare e tale che spesso
risulta difficile da potere misurare con molta precisione, essi sono generalmente di
poca utilità per determinazioni accurate di formule molecolari. Comunque, i picchi
M 1 1 e M 1 2 possono essere utili per avere un’idea approssimativa del numero di
carboni, ossigeni, zolfi e alogeni. Per esempio, lo spettro del cloroetano mostra picchi
a m/z 64 e 66 (corrispondenti rispettivamente a C2H535Cl e C2H537Cl) in un rapporto
caratteristico di 3:1. Le Figure 30.3 e 30.4 illustrano questa situazione per un compo-
sto contenente cloro e uno contenente bromo.

1244
100 30.2
M (64)
Caratteristiche di uno
Abbondanza relativa
CH3CH2Cl
80 29 spettro di massa
PM = 64

60

40 66

20
Figura 30.3
0
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160 Lo spettro di massa del
m/z cloroetano.

100
43
Abbondanza relativa

CH3CH2CH2Br
80
PM = 122

60

40

20
M (122)
124 Figura 30.4
0
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160 Lo spettro di massa
m/z dell’1-bromopropano.

Al contrario, l’1-bromopropano ha picchi a 122 e 124 per il C3H779Br e C3H781Br,


in un rapporto circa 1:1. Questo rapporto tra i picchi M e M 1 2 è caratteristico dei
composti monobromurati. I picchi M e M 1 2 dei cloruri e dei bromuri nel loro rap-
porto di 3:1 e di 1:1, rispettivamente, sono peculiari di questi composti e permettono
la quasi immediata identificazione di composti monoclorurati e monobromurati.

D.  La frammentazione degli ioni molecolari


Per ottenere con elevata efficacia la formazione di ioni molecolari e spettri di massa
riproducibili, comunemente si utilizzano elettroni aventi energia di 70 eV [circa 6750
kJ (1600 kcal)/mol] nella tecnica EI. Questa energia è sufficiente non solo per rimuo-
vere uno o più elettroni da una molecola ma anche per provocare frammentazione in
misura elevata, essendo questa energia di gran lunga superiore alle entalpie di disso-
ciazione di legame delle molecole organiche. Questi frammenti possono essere insta-
bili e, a loro volta, possono ulteriormente frammentarsi.
Non sono rivelati
dalla spettrometria
A  B
di massa

[A 9 B] Radicale Catione

Ione molecolare A  B
(un radicale catione)
Catione Radicale

Gli ioni molecolari di alcuni composti hanno nell’analizzatore un tempo di vita suf-
ficientemente lungo da potere essere osservati nello spettro di massa, a volte come
il picco base (il picco più intenso). Gli ioni molecolari di altri composti hanno invece
un tempo di vita più breve e vengono osservati come picchi di bassa intensità o non
vengono osservati affatto. Come risultato, lo spettro di massa di un composto ioniz-
zato con uno dei metodi di ionizzazione più drastici come EI o CI di solito, anche
se non sempre, consiste di un picco per lo ione molecolare e di una serie di picchi
dei frammenti ionici. L’andamento della frammentazione e l’abbondanza relativa dei
picchi sono unici per ciascun composto e caratteristici per quel composto a parità di
condizioni di ionizzazione. Il tipo di frammentazione fornisce informazioni molto
utili sulla struttura molecolare.
La maggior parte della chimica correlata alla frammentazione degli ioni è razio-
nalizzabile in termini di formazione e stabilità relativa dei carbocationi in soluzione.
Quando si ha frammentazione e si formano nuovi carbocationi, viene favorito il cam-

1245
Capitolo 30   mino di frammentazione che porta al carbocatione più stabile. Pertanto, la probabilità
Spettrometria di massa di frammentazione per formare un nuovo carbocatione cresce nel seguente ordine.

CH3  1°  2°  1° allilico/benzilico  3°  2° allilico/benzilico  3° allilico/benzilico

Stabilità crescente del carbocatione

Le trasposizioni molecolari sono anche caratteristiche di alcuni gruppi funzionali.

30.3 Interpretazione degli spettri di massa


I chimici utilizzano gli spettri di massa principalmente per la determinazione della
massa molecolare e della formula molecolare. Molto raramente essi tentano una
interpretazione completa di uno spettro di massa, in quanto può richiedere molto
tempo, risultare difficile e dipendere molto da come si è effettuata la ionizzazione.
Per esempio, lo spettro di massa della dopamina (Figura 30.2), contiene almeno 45
picchi aventi un’intensità uguale o maggiore dello 0.5% dell’intensità del picco base.
Non c’è il bisogno né il tempo per provare a interpretare questo livello di complessità.
Piuttosto, in questo paragrafo vedremo i meccanismi di frammentazione che forni-
scono i picchi principali.
Poiché prenderemo in considerazione gli spettri di massa delle classi di composti
organici che abbiamo incontrato fino ad ora, bisogna tenere bene presenti due cose.
Queste forniscono informazioni utili sulla composizione molecolare di un composto
incognito.
1. I soli elementi responsabili della formazione di picchi significativi M 1 2 sono 18O
(0.2%), 34S (4.40%), 37Cl (32%) e 81Br (98%). Se non sono presenti picchi signifi-
cativi M 1 2 allora questi elementi sono assenti.
Regola dell’azoto 2. La massa dello ione molecolare è pari o dispari? Secondo la regola dell’azoto,
È una regola che stabilisce che lo se un composto ha un numero dispari di atomi di azoto, allora il suo peso
ione molecolare di un composto
contenente un numero dispari di
molecola­re apparirà a valori dispari di m/z. Viceversa, se un composto ha un nu-
atomi di azoto ha un rapporto m/z mero pari (in­c luso zero) di atomi di azoto, il suo ione molecolare apparirà a
dispari; se non ci sono atomi di valori pari di m/z. Questa regola è particolarmente utile quando c’è un numero
azoto o ce ne sono un numero pari, dispari di atomi di azoto. Infatti, occorrono altri dati sperimentali per stabilire la
lo ione molecolare ha un rapporto
m/z pari.
presenza di un numero pari di atomi di azoto.

A.  Alcani
Vi sono due regole che sono di aiuto nella interpretazione degli spettri degli alcani. (1) La
frammentazione tende ad avvenire nel mezzo alle catene non ramificate piuttosto che alle
estremità. (2) Le differenze di energia tra i carbocationi allilici, terziari, secondari, primari,
e carbocationi metilici nella fase gassosa sono maggiori delle differenze tra i corrispon-
denti radicali. Perciò, dove sono possibili diversi modi di frammentazione, i carbocationi
più stabili tendono a formarsi di preferenza rispetto ai radicali più stabili.
Gli alcani non ramificati si frammentano in maniera da formare cationi che differi-
scono tra di loro di 14 amu (un gruppo CH2), con ciascun frammento che si forma per
rottura di un legame avente una massa dispari. Lo spettro di massa dell’ottano (Figura
30.5), forper esempio, mostra un picco per lo ione molecolare (m/z 114), come pure dei
picchi per C6H131 (m/z 85), C5H111 (m/z 71), C4H91 (m/z 57), C3H71 (m/z 43), e C2H51
(m/z 29). Questi corrispondono alla perdita di etile, propile e butile, rispettivamente. Il
fatto che non ci sono picchi corrispondenti ad un catione metile (m/z 15) né picchi cor-
rispondenti al catione eptile (perdita di metile, m/z 99), indica che la frammentazione del
legame CH2!CH3 non viene osservata. Nella spettrometria di massa le frammentazioni
sono indicate da linee che attraversano il legame che si è rotto aventi una parte angolata
dalla parte del frammento che porta la carica.
La frammentazione di alcani aventi una catena ramificata porta alla forma-
zione preferenziale di carbocationi secondari e terziari, e poiché questi cationi si
formano più facilmente dei carbocationi metilici e primari, una diffusa frammenta-
zione è più probabile. Per questo motivo lo ione molecolare di idrocarburi a catena
ramificata è spesso molto debole o addirittura assente dallo spettro. Per esempio,
nello spettro di massa di un composto altamente ramificato come il 2,2,4-trime-
tilpentano non viene osservato il picco molecolare a m/z 114 (Figura 30.6). Il picco

1246
CH3 CH2 CH2 CH2 CH2 CH2 CH2 CH3 30.3
Interpretazione degli
spettri di massa
71 85
43 57
29
100 43
CH3(CH2)6CH3
Abbondanza relativa

80 PM = 114

60

40 29 57
85
71
20
M (114)
0
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 Figura 30.5
m/z Lo spettro di massa dell’ottano.

100
CH3 57 +
CH3
Abbondanza relativa

80 CH3CCH2CHCH3
CH3C
CH3 CH3
60 CH3
PM = 114 [CH2 CHCH2]+
40 CHCH3
+ Figura 30.6
[CH3CH2]+ 41
43 CH3
Lo spettro di massa del
20 29 M (114) 2,2,4-trimetilpentano. Il picco
dello ione molecolare è di così
0
bassa intensità che non appare
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120
m/z per niente in questo spettro.

base di questo idrocarburo è a m/z 57, che corrisponde ad un catione terz-butile


(C4H91). Gli altri picchi intensi sono a m/z 43 (catione isopropile) e a m/z 41 (ca-
tione allile [CH2"CHCH21]).
Alcune volte in uno spettro di massa si possono trovare dei picchi che non obbe-
discono a nessuna logica chimica finora incontrata. Per esempio, il picco intenso a m/z
29 che si trova nello spettro di massa del 2,2,4-trimetilpentano (Figura 30.6) farebbe
pensare ad un catione etile, CH3CH21. In realtà, non c’è nessun gruppo etilico nella
molecola di partenza! Quindi questo catione si deve essere formato per alcune combi-
nazioni di frammentazioni e trasposizioni che vanno oltre ciò che abbiamo visto fino
ad ora; tali trasposizioni sono comuni alle alte energie associate agli spettri di massa
ad impatto elettronico. Un’indagine su questo punto va oltre lo scopo di questo testo.
I modi di frammentazione più comuni dei cicloalcani sono la perdita delle catene
laterali e la perdita di etilene, CH2"CH2. Il picco a m/z 69 nello spettro di massa del
metilciclopentano (Figura 30.7) è il risultato della perdita della catena ad un atomo
di carbonio per dare il catione ciclopentilico, C5H91. Il picco base a m/z 56 è causato
dalla perdita di etilene e corrisponde ad un catione di formula molecolare C4H81.
È degno di nota il fatto che la rottura di un legame di un atomo di carbonio negli
alcani e cicloalcani porta a frammenti con numero di massa dispari; la rottura di due
legami di due carboni fornisce invece frammenti con numero di massa pari.

|
Esempio 30.2    Previsione delle strutture dagli spettri di massa
Il picco base a m/z 56 nello spettro di massa del metilciclopentano corrisponde ad
una perdita di etilene per dare un radicale catione di formula molecolare C4H81?.
Proporre una formula di struttura per questo radicale catione e mostrare come po-
trebbe essersi formato.

Soluzione
Viene qui riportata una formula di struttura di uno ione molecolare che potrebbe
essersi formato nella camera di ionizzazione. In questa, un elettrone spaiato è stato
dislocato da un legame singolo carbonio-carbonio per dare un radicale 1° e un car-
bocatione 2°. La trasposizione degli elettroni di legame in questo radicale catione
dà etilene e un nuovo radicale catione.

1247
Capitolo 30  

Spettrometria di massa  CH2 " CH2 

Ione molecolare Etilene Un nuovo radicale catione


(un radicale catione, m/z 84) (un carbocatione 2°, m/z 56)

Problema 30.2
Proporre una formula di struttura per il catione m/z 41 che viene osservato nello
spettro di massa del metilciclopentano.

Figura 30.7 100 56


Lo spettro di massa del CH3 [C4H8]+
Abbondanza relativa

80
metilciclopentano. 56
41
60 69
PM = 84
40 69
[C5H9]+
20 M (84)

0
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
m/z

B.  Alcheni
Gli alcheni hanno la caratteristica di mostrare un intenso picco molecolare, che si
forma molto probabilmente per rimozione di un elettrone p del doppio legame. Inol-
tre, essi si frammentano facilmente per formare un catione allilico stabilizzato per
risonanza, come per il catione allilico a m/z 41 che si trova nello spettro di massa
dell’1-butene (Figura 30.8).
I cicloeseni subiscono la frammentazione per fornire 1,3-dieni ed un alchene
secondo un processo di retro Diels-Alder (Paragrafo 17.5). Per esempio, il terpene
limonene, un cicloesene disostituito, si frammenta per reazione di retro Diels-
Alder per fornire due molecole di 2-metil-1,3-butadiene (isoprene): una formata
come diene neutro e l’altra formata come diene radicale catione. Si noti come la
rottura di due legami di questo idrocarburo fornisca frammenti con numero di
massa pari.


CH3

CH3

H3C CH2
H3C CH2

Limonene Un diene neutro Un radicale catione


m/z 136 m/z 68 m/z 68

100
41
[CH2 CHCH2]+
Abbondanza relativa

CH2 CHCH2CH3
80
PM = 56
60
M (56)
40

20

Figura 30.8 0
Spettro di massa dell’1-butene. 10 20 30 40 50 60 70 80
m/z

1248
C.  Alchini 30.3
Interpretazione degli
Come gli alcheni, anche gli alchini mostrano un picco intenso per lo ione molecolare. spettri di massa
Anche la maniera in cui si frammentano è simile a quella degli alcheni. Uno dei picchi
più importanti nello spettro di massa della maggior parte degli alchini è quello che
deriva dal catione 3-propinilico (propargilico) stabilizzato per risonanza (m/z 39) o da
un catione propargilico sostituito.

HC # C 9 CH2 HC " C " CH2

Catione 3-propinilico
(Catione propargilico)

Nello spettro di massa dell’1-pentino si osservano sia lo ione molecolare a m/z 68, che
il catione propargilico, m/z 39, (Figura 30.9). Risulta visibile anche il catione etilico a
m/z 29.

100 67 Figura 30.9


HC CCH2CH2CH3 [HC CCH2]+ Spettro di massa dell’1-pentino.
Abbondanza relativa

80 PM = 68
39

60 27
[CH3CH2]+
40
29
20 M (68)

0
10 20 30 40 50 60 70 80
m/z

D.  Alcoli
Nel caso degli alcoli primari e secondari l’intensità dello ione molecolare è general-
mente piuttosto bassa, mentre nel caso dei terziari lo ione molecolare non è osser-
vabile. Il percorso di frammentazione più frequente per gli alcoli è la perdita di una
molecola di acqua con formazione di un picco ad un valore di m/z che corrisponde a
quello dello ione molecolare meno 18 (M 2 18). Frequente è anche la perdita di un
gruppo alchilico dall’atomo di carbonio cui è legato il gruppo !OH con formazione
di uno ione ossonio, che è stabilizzato per risonanza e di un radicale alchilico. Lo ione
ossonio è particolarmente stabile perché la carica è delocalizzata.

R
  
R 9 C 9 O 9 H R  R9 C " O 9 H R9 C 9 O 9 H
R R R

Ione molecolare Un radicale Uno ione ossonio stabilizzato per risonanza


(un radicale catione)

Ognuno di questi percorsi di frammentazione si osserva nello spettro di massa dell’1-


butanolo (Figura 30.10). Lo ione molecolare appare a m/z 74. Il picco intenso a m/z 56
corrisponde alla perdita di una molecola di acqua dallo ione molecolare (M – 18). Il
picco base a m/z 31 è dovuto al distacco del gruppo propile (M 2 43) dall’atomo di
carbonio cui è legato il gruppo !OH. Il catione propile si osserva a at m/z 43.

100 31
56
HOCH2CH2CH2CH3 [CH2 OH]+
Abbondanza relativa

80 PM = 74

60 43
[CH2 CH2]+
[C3H7]+ [C4H8]+
40
28
20 [H2O]+ M (74)
18
0
Figura 30.10
10 20 30 40 50 60 70 80
m/z Spettro di massa dell’1-butanolo.

1249
|
Capitolo 30  
Spettrometria di massa Esempio 30.3    Interpretazione dei picchi negli spettri di massa
Lo spettro di massa a bassa risoluzione del 2-metil-2-butanolo (PM 88) mostra 16
picchi ed è privo di quello dello ione molecolare. Spiegare l’origine dei picchi a m/z
73, 70, 59, e 55 e proporre una formula di struttura per ogni catione.

Soluzione
Il picco a m/z 73 (M 2 15) corrisponde alla perdita di un radicale metile dallo
ione molecolare. Il picco a m/z 59 (M 2 29) corrisponde alla perdita di un radicale
etile. La perdita di acqua come molecola neutra dallo ione molecolare fornisce
un alchene a m/z 70 (M 2 18) come radicale catione. La perdita di un metile da
questo radicale catione produce un carbocatione allilico a m/z 55.

CH3
CH3  C 9 CH2 9 CH3

OH

m/z 73

CH3

CH3 CH3 9 C  CH2 9 CH3
CH3 9 C 9 CH2 9 CH3 OH

OH m/z 59
Ione molecolare 
CH3 CH3
m/z 88
H2O  CH2 " C 9 CH2 9 CH3 CH2 " C 9 CH2  CH3
m/z 70 m/z 55

Problema 30.3
Lo spettro di massa a bassa risoluzione del 2-pentanolo mostra 15 picchi. Spiegare
l’origine dei picchi a m/z 73, 70, 55, 45, 43 e 41.

E.  Aldeidi e chetoni


Una maniera di frammentazione caratteristica per le aldeidi e i chetoni alifatici è
la rottura di uno dei legami del gruppo carbonilico (a-scissione). Per esempio, la
scissione a del 2-ottanone fornisce ioni che contengono il carbonile a m/z 43 e 113.
La scissione a del protone aldeidico dà un picco M 2 1 peak, che spesso risulta
essere ben distinguibile e quindi diagnostico per distinguere un’aldeide da un
chetone.

O
Scissione m/z 43
O
Ione molecolare
m/z 128 CH3

m/z 113

Le aldeidi e i chetoni con una catena carboniosa sufficientemente lunga mostrano


una frammentazione chiamata trasposizione di McLafferty. Nella trasposizione di
McLafferty di un’aldeide o di un chetone, l’ossigeno carbonilico estrae un atomo di
idrogeno distante cinque atomi per fornire un alchene ed un nuovo radicale catione.
Siccome la trasposizione di McLafferty implica la rottura di due legami, molecole con
valori pari di m/z danno frammenti pari m/z.

1250
30.3
MECCANISMO Trasposizione di McLafferty di un chetone Interpretazione degli
spettri di massa
La reazione avviene attraverso uno stato di transizione ciclico a sei termini.
+ +
H Trasposizione H
O di McLafferty O
+

Ione molecolare m/z 58


m/z 86
La trasposizione di McLafferty del 2-ottanone, per esempio, produce l’1-pentene
e un radicale catione di m/z 58, che è l’enolo dell’acetone (Paragrafo 13.9).

H  Trasposizione 
H
O di McLafferty O


Ione molecolare m/z 58


m/z 128

Nello spettro di massa del 2-ottanone sono visibili i risultati che derivano sia
dalla scissione a che dalla trasposizione di McLafferty (Figura 30.11).

F.  Acidi carbossilici, esteri e ammidi


È possibile osservare lo ione molecolare che deriva da un acido carbossilico, sebbene
questo sia spesso molto debole. I cammini di frammentazione più comuni sono la
scissione a del gruppo carbossilico per dare lo ione [COOH]1 a m/z 45 e la trasposi-
zione di McLafferty. Il picco base risulta spesso essere un prodotto che deriva da una
trasposizione di McLafferty.

O
scissione a
OH  [O"C9O9H]

Ione molecolare m/z 45


m/z 88

100 43 Figura 30.11


Abbondanza relativa

O Lo spettro di massa del


80
58 CH3CCH2CH2CH2CH2CH2CH3 2-ottanone. Gli ioni di m/z 43 e
60 PM = 128 113 derivano dalla scissione a.
Lo ione a m/z 58 deriva invece da
40 una trasposizione di McLafferty.
20
113 M (128)
0
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160
m/z

MECCANISMO Trasposizione di McLafferty di un acido carbossilico

H  Trasposizione 
H
O di McLafferty O

OH OH
Ione molecolare m/z 60
m/z 88
Ciascuno di questi cammini è osservabile nello spettro di massa dell’acido buta-
noico (Figura 30.12).

1251
Capitolo 30   100 60
Spettrometria di massa O

Abbondanza relativa
80
CH3CH2CH2COH
PM = 88
60
Figura 30.12
Lo spettro di massa dell’acido 40
butanoico. I più comuni cammini
20 45
di frammentazione degli acidi
M (88)
carbossilici sono la scissione a per
0
dare lo ione [COOH]1 di m/z 45 e
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
la trasposizione di McLafferty. m/z

Anche gli esteri e le ammidi generalmente danno luogo a ioni molecolari


osservabili. Come gli acidi carbossilici, i loro cammini di frammentazione sono
la scissione a e la trasposizione di McLafferty, entrambi visibili nello spettro di
massa del butanoato di metile (Figura 30.13). I picchi a m/z 71 e 59 risultano dalla
scissione a.

O
  OCH3

O Scissione m/z 71
OCH3 O
Ione molecolare  
OCH3
m/z 102
m/z 59

Il picco a m/z 74 è il risultato di una trasposizione di McLafferty.

1 1
H Trasposizione H
O di McLafferty O
1
OCH3 OCH3

Ione molecolare m/z 74


m/z 102

G.  Idrocarburi aromatici


Lo spettro di massa degli idrocarburi aromatici più comuni mostra un picco intenso
per lo ione molecolare. Per esempio, lo spettro di massa del toluene, mostra un in-
tenso picco dello ione molecolare a m/z 92 (Figura 30.14).
Lo spettro di massa del toluene e della maggior parte degli alchilbenzeni mo-
stra uno ione frammentato a m/z 91. Sebbene possa sembrare plausibile che questo
catione sia il catione benzilico, prove sperimentali suggeriscono invece una trasposi-
zione molecolare per formare il più stabile ione tropilio (Paragrafo 18.2E). Nello ione

100
43
O
Abbondanza relativa

80
CH3CH2CH2COCH3 74
PM = 102
60 71

Figura 30.13 40
Lo spettro di massa del butanoato 59
di metile. I più comuni cammini di 20
M(102)
frammentazione degli esteri sono
0
la scissione a e la trasposizione di
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120
McLafferty. m/z

1252
CONNESSIONI CON LA CHIMICA BIOLOGICA

La spettrometria di massa di macromolecole biologiche


In seguito agli enormi progressi fatti negli anni più recenti frammento. Poiché ciascun amminoacido ha una massa
nella strumentazione, la spettrometria di massa è diven- leggermente diversa dagli altri (eccetto per i due am-
tato il metodo di scelta per la determinazione strutturale minoacidi isomeri leucina e isoleucina), può essere de-
di macromolecole biologiche, in particolare proteine e terminata l’esatta composizione del frammento. Potenti
DNA. Il premio Nobel per la chimica nel 2002 è stato as- computer sovrappongono i vari frammenti e determi-
segnato a John B. Fenn ed a Koichi Tanaka per lo sviluppo nano l’esat­ta sequenza.
dei metodi di ionizzazione di tipo “electrospray” (ESI) e Per le proteine più grandi, il metodo della spettro-
MALDI, che hanno rivoluzionato la determinazione della metria di massa viene di solito preceduto dalla scissione
struttura di queste molecole. Il vantaggio fondamentale enzimatica in frammenti più piccoli. Comunque, nei si-
connesso all’uso di queste metodiche per l’analisi di pro- stemi più avanzati non è necessario separare i singoli
teine ed acidi nucleici è che l’intero processo può essere frammenti. Questi vengono introdotti in un doppio
automatizzato in maniera che le informazioni relative a spettrometro di massa (chiamato MS-MS). La prima
molte molecole possono essere ottenute rapidamente. parte dello strumento separa i singoli frammenti sulla
Una lista crescente di sequenze di DNA a livello genomico base della loro massa, mentre la seconda porzione dello
è oggi disponibile, e l’attenzione si sta progressivamente strumento frammenta ciascun peptide e ne determina la

R O R O R O R O R O
H2N 9 C 9 C 9 N 9 C 9 C 9 N 9 C 9 C 9 N 9 C 9 C 9 N 9 C 9 COH
H H H H H H H H H

spostando verso una acquisizione rapida delle sequenze a sequenza separatamente. La tecnica MS-MS può anche
livello delle proteine. La spettrometria di massa sta sicu- essere usata per separare e frammentare ulteriormente
ramente giocando un ruolo importante in questa ricerca. gli ioni primari ottenuti nel primo stadio, e quindi per
Per esempio, è possibile avere una completa se- ottenere tutta una sequenza di informazioni. Proteine
quenza amminoacidica anche di polipeptidi (proteine, molto grandi possono essere sequenziate su livelli di
poliammidi biologiche, vedi il Capitolo 25) di una certa concentrazione picomolare o persino minori. Questo
lunghezza. La spettrometria di massa rompe i polipep- metodo è particolarmente utile perché può essere di-
tidi in frammenti di lunghezza variabile. Sebbene ci siano rettamente usato su delle miscele (e si pensa in defi-
molte maniere di frammentazione, la frammentazione nitiva di applicarlo a tutto il contenuto della cellula).
principale è al livello del legame peptidico (ammidico). Tecniche simili sono anche usate per le determinazioni
Entrambi i frammenti (sia dalla parte N-terminale che della sequenza del DNA, e quindi di materiale genetico.
C-terminale) possono di solito essere identificati. Un Ulteriori discussioni sulle applicazioni a macromolecole
analizzatore di massa determina la massa di ciascun possono essere trovate nei Capitoli 25 e 26.

tropilio, un catione aromatico, la carica positiva è delocalizzata egualmente su tutti i


sette carboni dell’anello cicloeptatrienilico.

H
H
 H
H
CH3  H
H
H
H

Radicale catione Catione tropilio


del toluene (m/z 91)

H.  Ammine
Di tutti i composti contenenti C, H, N, O e gli alogeni, solo quelli che contengono
un numero dispari di atomi di azoto hanno un rapporto m/z dispari. In questa ma-
niera, la spettrometria di massa può essere un mezzo particolarmente efficace per
identificare le ammine. Lo ione molecolare per le ammine alifatiche è comunque

1253
Capitolo 30   100 91
Spettrometria di massa

Abbondanza relativa
CH3
80
M(92)
60
PM = 92
40
Figura 30.14
Lo spettro di massa del toluene. 20
Sono evidenti gli intensi picchi 0
dello ione molecolare a m/z 92 e 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
quello del catione tropilio a m/z 91. m/z

100
30
CH3
Abbondanza relativa
80
NH2CH2CH2CHCH3

60 PM = 87

Figura 30.15 40
Lo spettro di massa della 3-metil-
1-butanammina (isopentilammina). 20
M(87)
La frammentazione più 44
0
caratteristica per le ammine 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
alifatiche, è la b-scissione. m/z

molto debole. La frammentazione più caratteristica per le ammine, e che spesso pro-
duce il picco base, è la b-scissione. Dove sono sono possibili delle alternative per la
b-scissione, in genere è il gruppo R più grande che viene eliminato. Diversamente
dalle molecole che non contengono azoto, la frammentazione di un legame singolo a
partire da composti che contengono uno o un numero dispari di atomi di azoto for-
nisce composti con massa pari. Il picco principale nello spettro di massa della 3-me-
til-2-butanammina (Figura 30.15) è dovuto a [CH2"NH2]1, m/z 30, che deriva dalla
b-scissione. La b-scissione è anche caratteristica delle ammine secondarie e terziare.
Processi complessi di trasposizione e frammentazione danno il picco a m/z 30 come il
frammento principale anche a partire da ammine secondarie e terziarie.

CH3 CH3
 -scissione 
CH3 9 CH 9 CH2 9 CH2 9 NH2 CH3 9 CH 9 CH2  CH2 " NH2

(m/z 30)

30.4 Spettrometria di massa nel laboratorio


di sintesi organica ed in altre
applicazioni
La spettrometria di massa, specialmente se integrata con metodi di separazione
come la gas cromatografia (GC-MS) e la cromatografia liquida (LC-MS), rappre-
senta un metodo potente e rapido per l’identificazione di composti in una miscela
di prodotti di reazione. Come risultato, le tecniche GC-MS e LC-MS stanno assu-
mendo sempre più importanza come metodi routinari primari per l’identificazione
di molecole nei laboratori di sintesi organica, sia in laboratori di ricerca industriali
che accademici.
La spettrometria di massa sta diventando sempre più importante anche per altre
applicazioni pratiche. Alcuni strumenti usati per esaminare i bagagli negli aeroporti
usano la spettrometria di massa per identificare tracce di esplosivi conosciuti. Anche i
test anti-doping per gli atleti e la moderna scienza forense usano la GC-MS per iden-
tificare tracce di farmaci o droghe illecite in campioni di sangue. Guardando avanti al
futuro, con l’avvento di nuovi e potenti spettrometri di massa che sono sempre più
piccoli ed economici, assisteremo ad un forte aumento dell’uso della spettrometria di
massa nell’identificazione di molecole in molti aspetti della vita moderna, non solo
nella ricerca di laboratorio.

1254
Riassunto Capitolo 30
Riassunto

PA R A G R A F O 3 0 . 1   |  Uno spettrometro di massa


• Uno spettro di massa è un grafico dell’abbondanza relativa in funzione del rappor­to
massa-carica (m/z). Il picco base è il picco più intenso dello spettro di massa.
– Esistono numerosi metodi di ionizzazione, ed includono l’impatto elettronico
(EI), il bombardamento atomico veloce (FAB), la ionizzazione chimica (CI), il de­
sorbimento a laser a matrice assistita (MALDI) e la ionizzazione di tipo elettro-
spray (ESI).
• Uno ione molecolare, M1., è un radicale catione derivato dalla molecola iniziale
per perdita di un elettrone.

PA R A G R A F O 3 0 . 2   |  Caratteristiche di uno spettro di massa


• La spettrometria di massa a bassa risoluzione distingue tra gli ioni che
differisco­no nella massa nominale, cioè ioni che differiscono per 1 amu.
• La spettrometria di massa ad alta risoluzione distingue tra ioni che differiscono
appena di 0.0001 amu.
• I picchi M 1 1 e superiori nello spettro di massa sono dovuti agli isotopi più pesanti.
– L’abbondanza relativa di questi picchi a più alto rapporto massa-carica rispetto al
picco dello ione molecolare fornisce informazioni circa la composizione elemen-
tare dello ione molecolare.
– La presenza di un singolo atomo di cloro è contraddistinta da un rapporto di
3:1 tra i picchi M e M 1 2.
• Lo spettro di massa di un composto è tipicamente costituito da un picco per lo ione
molecolare e da una serie di picchi per gli ioni di frammentazione.
– Il profilo di frammentazione e l’abbondanza relativa degli ioni sono unici per cia-
scun composto e caratteristici di quel composto.
– I frammenti che si formano per rottura di un solo legame hanno massa di-
spari se non contengono azoti; quelli formati dalla rottura di due legami
hanno invece massa pari.
– Molti dei profili di frammentazione che vengono osservati possono essere com- Problemi: 30.1, 30.5,  
presi in termini di stabilità relativa dei carbocationi. 30.8, 30.9, 30.11, 30.12,
– Dove sono possibili modi alternativi di frammentazione, il carbocatione più 30.19–30.23
stabile tende a formarsi in luogo del radicale più stabile.

PA R A G R A F O 3 0 . 3   |  Interpretazione degli spettri di massa


• I gruppi funzionali hanno profili caratteristici di frammentazione nello spettro di
massa.
– Lo spettro di massa degli alcani mostra quello che avviene nell’ambito di catene
non ramificate, formando una serie di frammenti che differiscono di 14 amu.
– La frammentazione di alcani aventi una catena ramificata porta alla forma-
zione preferenziale di carbocationi secondari e terziari.
– Gli alcheni danno un intenso picco molecolare e si frammentano facilmente per
formare un catione allilico.
– Gli alchini danno un intenso picco molecolare e si frammentano facilmente per
formare un catione propargilico.
– Gli alcoli danno generalmente un debole picco molecolare (specialmente secon-
dari e terziari), e spesso si rompono o per perdere acqua o la catena alchilica
legata all’atomo di carbonio cui è legato il gruppo —OH.
– Aldeidi e chetoni forniscono due tipi di caratteristiche rotture.
– Scissione-a che coinvolge la rottura di uno dei legami con il gruppo
carbonilico.
– Trasposizione di McLafferty che coinvolge uno stato di transizione ciclico
a sei membri per dare un alchene e un nuovo radicale catione.
– Acidi carbossilici, esteri e ammidi subiscono lo stesso tipo di frammentazioni,
scissione-a e trasposizione di McLafferty.
– Idrocarburi aromatici danno un forte picco molecolare e gli alchilbenzeni Problemi: 30.2–30.4, 30.6,  
spesso frammentano per dare il catione tropilio. 30.7, 30.10, 30.13–30.18,
30.24–30.37
• Secondo la regola dell’azoto, se un composto ha un numero dispari di atomi di
azo­to, il suo ione molecolare avrà un valore dispari di m/z.

1255
Capitolo 30  
Spettrometria di massa PA R A G R A F O 3 0 . 4   |  Spettrometria di massa nel laboratorio di
sintesi organica ed in altre applicazioni
Problema: 30.38
• La spettrometria di massa è sempre più usata nei laboratori forensi.
• Le tecniche di spettrometria di massa possono essere usate per determinare la se-
quenza degli amminoacidi delle proteine e del DNA.

Problemi
I numeri in rosso indicano problemi applicativi.

30.4 Disegnare strutture di Lewis accettabili dello ione molecolare (radicale catione) formato
da ciascuna delle seguenti molecole a seguito del bombardamento con elettroni ad alta
energia in uno spettrometro di massa.

O
H
(a) (b) (c) H N (d) H H

30.5 Lo ione molecolare per composti che contengono solo C, H e O ha un valore pari del
rapporto massa-carica. Perché è così? Cosa si può dire circa il rapporto massa-carica di
ioni che si originano dalla frammentazione di un legame nello ione molecolare? E dalla
frammentazione di due legami dello ione molecolare?
30.6 Per quali di questi composti che contengono un eteroatomo (cioè un atomo diverso dal
carbonio o dall’idrogeno) lo ione molecolare ha una massa con valore pari e quali hanno
una massa con valore dispari?
(a)  Un cloroalcano di formula molecolare CnH2n11Cl
(b)  Un bromoalcano di formula molecolare CnH2n11Br
(c)  Un alcol di formula molecolare CnH2n11OH
(d)  Una ammina primaria di formula molecolare CnH2n21NH2
(e)  Un tiolo di formula molecolare CnH2n11SH
30.7 La cosiddetta regola dell’azoto stabilisce che se un composto ha un numero dispari di
atomi di azoto, il valore di m/z del suo ione molecolare sarà un numero dispari. Perché è
così?
30.8 Sia C6H10O che C7H14 hanno la stessa massa nominale, cioè 98. Mostrare come questi
composti possono essere distinti dal rapporto m/z del loro ione molecolare nello spettro
di massa ad alta risoluzione.
30.9 Mostrare come i composti di formula molecolare C 6H 9N e C 5H 5NO possono es-
sere distinti dal rapporto m/z del loro ione molecolare nello spettro di massa ad alta
risoluzione.
30.10 Quale regola ci si aspetta dai valori m/z degli ioni frammentati che si originano per rot-
tura di un legame in un composto avente un numero dispari di atomi di azoto?
30.11 Determinare la probabilità delle seguenti situazioni in un campione naturale di etano.
(a)  Un carbonio nella molecola di etano è 13C.
(b)  Entrambi i carboni nella molecola di etano sono 13C.
(c)  Due idrogeni della molecola di etano sono rimpiazzati da atomi di deuterio.
30.12 Gli ioni molecolari di C5H10S e di C6H14O si trovano a m/z 102 in uno spettro di massa
a bassa risoluzione. Mostrare come la determinazione della giusta formula molecolare
può essere ricavata dalla presenza e dall’intensità relativa dei picchi M 1 2 per ciascun
composto.
30.13 Nel Paragrafo 30.3, abbiamo visto diversi esempi di frammentazioni di ioni mo-
lecolari per dare cationi stabilizzati per risonanza. Fare una lista di questi cationi
stabilizzati per risonanza, e scrivere le corrispondenti strutture che contribuiscono
all’ibrido. Fare una stima dell’importanza relativa delle strutture contribuenti per
ciascun caso.
30.14 Gli acidi carbossilici spesso danno degli intensi frammenti a m/z (M – 17). Qual è
una struttura plausibile per questo catione? Disegnare le strutture stabilizzate per
risonanza.

1256
30.15 Per le ammine primarie che non hanno ramificazioni sul carbonio che porta l’azoto, il Capitolo 30
picco base si trova a m/z 30. Quale catione rappresenta questo picco? Come si forma? Problemi
Disegnare le strutture di risonanza di questo catione.
30.16 Il picco base nello spettro di massa del propanone (acetone) si trova a m/z 43. Quale
catione rappresenta questo picco?
30.17 Un picco caratteristico presente nello spettro di massa della maggior parte delle al-
deidi si trova a m/z 29. Quale catione rappresenta questo picco? (Non è un catione etile,
CH3CH21.)
30.18 Prevedere l’intensità relativa dei picchi M e M 1 2 dei seguenti composti.
(a)  CH3CH2Cl    (b)  CH3CH2Br    (c)  BrCH2CH2Br    (d)  CH3CH2SH
30.19 Lo spettro di massa del composto A mostra lo ione molecolare a m/z 85, un picco M 1 1
a m/z 86 che è circa il 6% di abbondanza relativa rispetto a M, ed un picco M 1 2 a m/z
87 avente meno dello 0.1% di abbondanza relativamente a M.
(a)  Proporre la formula molecolare del composto A.
(b)  Disegnare almeno 10 possibili formule per questa formula molecolare.
30.20 Lo spettro di massa del composto B, un liquido incolore, mostra i picchi sottoriportati
nel suo spettro di massa. Determinare la formula molecolare del composto B, e proporre
per esso una formula di struttura.

Abbondanza
m/z relativa

43   100 (base)
78   23.6 (M)
79 1.00
80 7.55
81 0.25

30.21 Scrivere le formule molecolari per i cinque possibili ioni molecolari con m/z 88 conte-
nenti solo C, H, N e O.
30.22 Scrivere le formule molecolari per i cinque possibili ioni molecolari con m/z 100 conte-
nenti solo C, H, N e O.
30.23 Lo ione molecolare nello spettro di massa del 2-metil-1-pentene si trova a m/z 84.
Proporre una formula di struttura per gli intensi picchi che si trovano a m/z 69, 55, 41 e
29.
30.24 Di seguito è riportato lo spettro di massa dell’1,2-dicloroetano.
(a) Spiegare il fatto che è presente un picco M 1 2 con una intensità di due terzi ri-
spetto all’intensità del picco molecolare.
(b)  Prevedere l’intensità del picco M 1 4.
(c) Proporre delle formule di struttura per i cationi aventi m/z 64, 63, 62, 51, 49, 27 e
26.

100 62
27
Cl Cl
Abbondanza relativa

80 H2C CH2
PM = 98
60
49
40
26 64
M (98) 100
20 51

0
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120
m/z

30.25 Viene qui sotto riportato lo spettro di massa dell’1-bromobutano.


(a) Spiegare il fatto che il picco M 1 2 ha una intensità di circa il 95% dell’intensità del
picco dello ione molecolare.
(b)  Proporre una formula di struttura dei cationi aventi m/z 57, 41 e 29.

1257
Capitolo 30   100
Spettrometria di massa 57
Br

Abbondanza relativa
80 H2CCH2CH2CH3
PM = 136
60
41
40 29

20 M (136) 138

0
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160
m/z

30.26 Viene qui sotto riportato lo spettro di massa del bromociclopentano. Lo ione molecolare
a m/z 148 è di una tale bassa intensità che non appare nello spettro. Dare una formula di
struttura ai cationi con m/z 69 e 41.

100
69
Br
Abbondanza relativa

80

60 PM = 148

40 41

20
M (148)
0
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160
m/z

30.27 Viene qui sotto riportato lo spettro di massa di un composto incognito. I due picchi più
alti sono a m/z 120 e 122. Suggerire una struttura per questo composto.
100
41
Abbondanza relativa

80

60

40

20
120 122
0
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160
m/z

30.28 Viene qui sotto riportato lo spettro di massa del 3-metil-2-butanolo. Lo ione molecolare
a m/z 88 non appare nello spettro. Proporre le formule di struttura dei cationi aventi m/z
45, 43 e 41.

100
45
HO CH3
Abbondanza relativa

80 CH3CH CHCH3
PM = 88
60

40

20 43
41 M (88)
0
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
m/z

1258
30.29 Viene qui sotto riportato lo spettro di massa del composto C, C3H8O. Il composto C Capitolo 30
è molto solubile in acqua, reagisce con il sodio metallico per dare un gas e subisce la Problemi
reazione con cloruro di tionile per dare un cloroalcano insolubile in acqua. Proporre
una formula di struttura per il composto C e scrivere le equazioni per ciascuna di queste
reazioni.
100
31
Abbondanza relativa

80

60

40

20
M (60)

0
10 20 30 40 50 60 70 80
m/z

30.30 Viene qui sotto riportato lo spettro di massa degli isomeri costituzionali 2-pentanolo e
2-metil-2-butanolo. Assegnare a ciascun isomero il suo spettro di massa.
100 45
Abbondanza relativa

80

60

40

20 43 55
M (88)
29 73
0
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
m/z
100 59
Abbondanza relativa

80

60
73
40 55
29
20
M (88)
0
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
m/z
30.31 Il 2-metilpentanale e il 4-metil-2-pentanone sono isomeri costituzionali di formula mo-
lecolare C6H12O. Ciascuno composto mostra nel suo spettro di massa un picco dello
ione molecolare a m/z 100. Lo spettro A mostra picchi significativi a m/z 85, 58, 57, 43 e
42. Lo spettro B mostra picchi significativi a m/z 71, 58, 57, 43 e 29. Assegnare a ciascun
composto il suo giusto spettro.

O O

2-Metilpentanale 4-Metil-2-pentanone

30.32 Spiegare la presenza di picchi a m/z 135 e 107 nello spettro di massa dell’acido
4-metossibenzoico (acido p-anisico).

O
H3CO COH

Acido 4-metossibenzoico

1259
Capitolo 30   30.33 Spiegare la presenza dei seguenti picchi nello spettro di massa dell’acido esanoico,
Spettrometria di massa CH3(CH2)4COOH.
(a)  m/z 60.
(b)  Una serie di picchi che differiscono per 14 amu a m/z 45, 59, 73 e 87.
(c)  Una serie di picchi che differiscono per 14 amu a m/z 29, 43, 57, e 71.
30.34 Tutti gli esteri metilici di acidi carbossilici alifatici a catena lunga (per esempio il tetrade-
canoato di metile, C13H27COOCH3) mostrano dei significativi picchi di frammentazione
a m/z 74, 59 e 31. Qual è la struttura di questi ioni? Come si formano?
30.35 Il propilbenzene, C6H5CH2CH2CH3, e l’isopropilbenzene, C6H5CH(CH3)2, sono iso-
meri costituzionali di formula C9H12. Uno di questi composti mostra nel suo spettro di
massa dei picchi intensi a m/z 120 e 105. L’altro mostra dei picchi intensi a m/z 120 e 91.
Assegnare a ciascun composto il suo spettro.
30.36 Spiegare la formazione dei picchi base in questi spettri di massa.
(a)  Isobutilammina, m/z 30
    (b)  Dietilammina, m/z 58
30.37 A causa della sensibilità della spettrometria di massa, questa viene spesso usata per evi-
denziare la presenza di droghe nel sangue, nell’urina, o in altri fluidi biologici. Il te-
traidrocannabinolo (massa nominale 314), un componente della marijuana, mostra due
intensi frammenti a m/z 246 e 231 (picco base). Qual è la struttura probabile per cia-
scuno di questi ioni?

HO CH3
H
H3C

O
H
H3C CH3

Tetraidrocannabinolo

30.38 La spettrometria di massa a elettrospray è una tecnica sviluppata recentemente per stu-
diare grandi molecole con uno spettrometro di massa. In questa tecnica, gli ioni mo-
lecolari, ciascuno associato con uno o più ioni H1, sono ottenuti in condizioni blande
nello spettrometro di massa. Per esempio, una proteina (P) con una massa molecolare
di 11812 fornisce degli aggregati del tipo (P 1 8H)81, (P 1 7H)71, e (P 1 6H)61.  A quali
valori di rapporto massa-carica appaiono questi aggregati nello spettro di massa?

1260

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