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MERCOLEDì 22 SETTEMBRE 2021

Venerdì 22 settembre 1944

Continua il lavoro al rifugio. Mitragliamento della Sita che fa servizio Cesena-San Carlo: 4 morti e
parecchi feriti. Si ode il cannone. Nell’attesa dell’invasione si vivono momenti emozionanti causati
dai mitragliamenti e spezzonamenti aerei.

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La S.I.T.A., Società Italiana Trasporti Automobilistici, appartenente al gruppo FIAT, fu fondata a


Torino nel 1912 e per quasi cento anni gestì il trasporto pubblico locale italiano.

Le persone morte il 22 settembre furono in realtà nove: una a Borello, due a San Carlo e sei
all’ospedale, una il giorno seguente. È molto probabile che morirono in seguito al citato
mitragliamento dell’«elettromobile in servizio S. Carlo», infatti una corriera che stava trasportando
più di cinquanta persone, che «avevano sperato di poter tornare in città abbandonando i luoghi di
sfollamento ormai poco sicuri», fu colpita dal fuoco aereo. Per descrivere quei momenti non c’è
nulla di meglio delle parole di colui che si improvvisò autista dopo che la corriera venne colpita:

L’autobus era quasi uscito di strada […] La pallottola che colpì il conducente mi aveva sfiorato la testa e perdevo
sangue: sedevo dietro di lui e istintivamente afferrai il volante, mentre si accasciava di lato! Sono riuscito a raddrizzare
la corriera! Il bigliettaio è stato bravo a spegnere il motore staccando la chiavetta! Era ferito grave anche lui ma prima di
svenire riuscì a mormorare: «portali a Sant’Anna: là c’è l’ospedale! […] Gridavano! Si lamentavano! Si chiamavano
per nome! Spostare il conducente è stato difficile: sembrava incastrato fra il volante e il sedile! Urlai ai feriti più leggeri
di farsi coraggio e di aiutare i più gravi: e lo fecero! Li raddrizzarono: rimisero alla meglio i loro posti quelli che erano
stramazzati nel corridoio! Ho pregato la Madonna, quando ho provato a rimettere in moto! Mi ha ascoltato! E così
siamo partiti! Le gomme erano intatte, per fortuna! Metà del parabrezza era sfondato e da lì entravano acqua e vento!
Forse fu un bene perché così spense un principio d’incendio e il freddo risvegliò i pochi superstiti!

La corriera riuscì ad arrivare a destinazione ma avendo i freni fuori uso l’improvvisato autista
dovette fermarsi contro un albero del viale. Appena il personale dell’ospedale accorse verso
l’autobus trovò una scena agghiacciante e si mise subito all’opera per dare le dovute cure agli
sventurati che ancora erano in vita. (cfr. E. Dall’Osso, il giorno del cannone a cartuccia.
Reminiscenze del passaggio del fronte a Cesena, Stilgraf, Cesena 1991, pp. 142-145)

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- Di quale “rifugio” sta parlando?


- Individua su una cartina geografica la strada che collega Cesena a San Carlo.
- Come spieghi la differenza nel numero dei morti riportate dalle due testimonianze?
- Quanto si sarebbe dovuto ancora “attendere” per “l’invasione”?
- Rifletti sull’uso di questo termine.
Nella foto, autista e bigliettaio della SITA in posa davanti a un FIAT 605L. Un mezzo presente nel
parco aziendale nelle versioni urbana e interurbana, che offrivano rispettivamente 50 e 32 posti:
alimentato a benzina, il motore del 605L aveva una potenza di 46 CV (34 kW) (collezione Roberto
Renzi) (http://trasportipubbliciromagna.blogspot.com/2017/04/).

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