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02 Guida Per Il Dimensionamento Degli Impianti Di Terra
02 Guida Per Il Dimensionamento Degli Impianti Di Terra
02 Guida Per Il Dimensionamento Degli Impianti Di Terra
C. 862 30-04-2003
Data Pubblicazione
2003-...
Classificazione Fascicolo
11-37
Titolo
Guida per l’esecuzione degli impianti di terra di impianti utilizzatori in cui
sono presenti sistemi con tensione maggiore di 1 kV
PROGETTO
Title
NORMA TECNICA
P ROGETTO
P R O GET T O
COMITATO
ELETTROTECNICO CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA
ITALIANO
Si attira l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica
e come tale può subire modifiche, anche sostanziali
Progetto
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C. 862:2003-02 – Scad. 30-04-2003
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e come tale può subire modifiche, anche sostanziali
Progetto
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e come tale può subire modifiche, anche sostanziali
Per il calcolo della RES, si può fare affidamento alle formule riportate al Cap. 12.
Quindi si procede nelle sequenze dello schema a blocchi.
Progetto
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e come tale può subire modifiche, anche sostanziali
Fig. 26 - Schema a blocchi per la verifica della progettazione dell’impianto di terra con riferimento alle tensioni di
contatto UTp = UST ammissibili secondo la Norma CEI 11-1
E' parte di un
impianto di terra globale SI
Art. 2.7.14.5
NO
Dati di progetto
IF, tF, ρ, r
E' disponibile un
Calcolo di Progetto Tipo per la
NO SI
UE = IE ZE configurazione considerata?
ρ IRS < ρ IProgetto Tipo
SI
Possibilita' di
NO provvedimenti NO UT < UTp
restrittivi
SI
Progetto
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13.4.1 DISPERSORE
Per la messa a terra di un edificio, il dispersore orizzontale ad anello od a maglia
viene posato abitualmente a livello delle fondazioni. In terreno aperto, il dispersore
orizzontale viene posato in uno scavo profondo da 50 cm a 80 cm come detto al
par. 12.2. Il conduttore orizzontale a maglia non deve essere esposto a
sollecitazioni meccaniche, quali trazione o compressione. Se il terreno di posa è
ghiaioso o pietroso, si raccomanda di posare il conduttore su di un letto di terriccio
e di ricoprirlo per un certo spessore adeguato dello stesso terriccio.
13.4.3 GIUNZIONI
Le giunzioni, sia del dispersore sia del conduttore di terra, devono essere scelte in
modo che la resistenza meccanica e il riscaldamento per effetto della corrente non
siano rispettivamente inferiore e superiore a quelli del conduttore. Deve inoltre
essere accertata la loro rispondenza alle caratteristiche elettriche e meccaniche
richieste e deve essere verificato che la messa in opera segua le istruzioni del
costruttore.
Progetto
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Potenziali elettrochimici
Potenziale elettrochimico
Metallo
(Volt)
Litio - 3,02
Sodio - 2,72
Magnesio - 1,80
Alluminio - 1,45
Manganese - 1,10
Zinco - 0,77
Cromo - 0,56
Ferro - 0,43
Cadmio - 0,42
Nichel - 0,20
Stagno - 0,14
Piombo - 0,13
Idrogeno 0,0
Antimonio + 0,2
Rame + 0,35
Argento + 0,80
Mercurio + 0,86
Platino + 0,87
Oro + 1,5
Quando due metalli di potenziale elettrochimico diverso sono tra loro in contatto, in
ambiente umido, il metallo di segno negativo si corrode tanto più rapidamente
quanto più sono distanti tra loro i due metalli nella scala galvanica. Pertanto è da
evitarsi, per esempio, l’accoppiamento diretto rame-alluminio e rame-zinco, e a tal
uopo il morsetto di rame verrà stagnato, o zincato, o nichelato, o cadmiato; oppure
tra i due metalli verrà interposta una lamina di materiale anticorrosione
(elettrocupal). In alternativa il giunto può essere del tipo a saldatura
alluminotermica o essere adeguatamente protetto dall’ambiente mediante
verniciatura, catramatura, nastratura o applicazione di apposite resine. Quando
nell’impianto industriale siano previste protezioni catodiche, le corrispondenti
Norme UNI e UNI CEI devono essere rispettate.
Progetto
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LEGENDA
a) Particolare collegamento alla rete di terra
Progetto
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Progetto
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ALLEGATO A
RIFERIMENTI NORMATIVI
Pubblicazione CEI 64 fasc. 4985 R. Effetti della corrente attraverso il corpo umano.
IEC TR 60479-1. Effects of current on human beings and livestock - Part 1:
General aspects.
IEC TR 60479-2. Effects of current on human beings and livestock -Part 2: Special
aspects - Chapter 4: Effects of alternating current with frequencies above 100 Hz -
Chapter 5: Effects of special waveforms of current - Chapter 6: Effects of
unidirectional single impulse currents of short duration.
Norma CEI 11-1 + V1 + Ec. Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in
corrente alternata (HD 637 S1).
Norma CEI 64-8. Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a
1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua.
Norma CEI 81-1. Protezione di strutture contro i fulmini.
Norma CEI 11-20. Impianti di produzione di energia e gruppi di continuità
collegati a reti di I e II categoria.
Norma CEI EN 60079-14 (CEI 31-33). Costruzioni elettriche per atmosfere
esplosive per la presenza di gas – Parte 14: Impianti elettrici nei luoghi con
pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere).
Guida CEI 64-12. Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso
residenziale e terziario.
Guida CEI 64-14. Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori.
Norma CEI EN 60909-0. Correnti di cortocircuito nei sistemi trifasi in corrente
alternata – Parte 0: calcolo delle correnti.
IEC TR 60909-1. Short-circuit current calculation in three-phase a.c. systems - Part
1: Factors for the calculation of short-circuit currents in three-phase a.c. systems
according to IEC 909.
IEC TR 60609-3. Short-circuit current calculation in three-phase a.c. systems - Part
3: Currents during two separate simultaneous single phase line-to-earth short
circuits and partial short-circuit currents flowing through earth.
Progetto
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ALLEGATO B
DIMENSIONAMENTO DI DISPERSORI DI FORMA SEMPLICE
GENERALITÀ
Con questa dizione si intendono quei dispersori caratterizzati da geometrie semplici
e precisamente ad anello e ad anello quadrato, quest’ultimo eventualmente
integrato con conduttori interrati orizzontalmente lungo le diagonali (sbracci).
Le geometrie sopraccitate sono quelle generalmente utilizzate per realizzare il
dispersore di strutture aventi modeste dimensioni in pianta (pochi metri) e nelle
quali siano da temere eventuali tensioni di contatto solo all’esterno della struttura
stessa.
Esse sono infatti normalmente utilizzate per realizzare i dispersori di cabine di
sistemi di II Categoria (tensione nominale oltre 1 kV fino a 30 kV compreso) in
muratura (sia in elevazione che sotterranee) nelle quali, per altri motivi (migliore
accessibilità ed operatività), il piano di calpestio interno alla cabina è realizzato con
calcestruzzo armato con reti metalliche che, essendo connesse al dispersore,
garantiscono l’equipotenzialità.
Tuttavia, al fine di consentire la completa caratterizzazione dei dispersori
considerati, sono qui riportati i grafici degli andamenti della resistenza di terra -
RES- , della tensione di maglia a vuoto -U m- e della tensione di contatto esterna a
vuoto -U ST- in funzione delle dimensioni (raggio o lato) del dispersore stesso
quando esso sia interrato ad una profondità da 0,5 m a 0,8 m.
Gli andamenti sono stati valutati sulla base dei risultati ottenuti con appositi
programmi di calcolo: le grandezze caratteristiche (RES - U m - U ST) sono espresse
con riferimento ad un suolo anisotropo avente resistività omogenea pari ad 1 Ω m
ed a una corrente -IRS- impressa nel dispersore (e da questo dispersa nel terreno)
pari ad 1 A.
DISPERSORI AD ANELLO
FIG. B.1 A) – DISPERSORE AD ANELLO
Andamento della resistenza di terra, RES, in funzione del raggio dell’anello
0,25
0,2
( Ωm)]
0,15
Ω/
[
0,1
RES
- 0,8294
RES = 0,229 r
0,05
0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
raggio r (m)
Progetto
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e come tale può subire modifiche, anche sostanziali
0,1
0,09
0,08
0,07
m)]
0,06
Ω
[V/(A
0,05
Um
0,04 - 1,0288
U m = 0,1466 r
0,03
0,02
0,01
0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
raggio r (m)
0,1
0,08
m)]
Ω
0,06
[V/(A
UST
0,04
- 0,7205
U ST = 0,092 r
0,02
0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
raggio r (m)
Progetto
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e come tale può subire modifiche, anche sostanziali
1,000
RES Ω/(Ω m)]
0,100
[
S/L = 0
S/L = 0,5
S/L = 1
S/L = 2
S/L = 4
0,010
1 10
Lato del quadrato L (m)
Il valore di resistenza di terra -RES- può essere determinato con una incertezza
compresa entro il ± 3 %, mediante la relazione:
RES = A * L –B
dove:
A = 0,381 (S/L + 1) – 0,823
B = 0,825 + 0,015 S/L – 0,001 (S/L)2
Le funzioni utilizzate per determinare i cinque tracciati della Fig. B.2A sono:
per S/L = 0 RES = 0,381 L – 0,825
per S/L = 0,5 RES = 0,2729 L – 0,8298
per S/L = 1 RES = 0,2154 L – 0,834
per S/L = 2 RES = 0,1543 L – 0,841
per S/L = 4 RES = 0,1013 L – 0,849
Progetto
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1,000
0,100
[V/(A Ωm)]
S/L = 0
Um
S/L = 0,5
0,010 S/L = 1
S/L = 2
S/L = 4
0,001
1 10
Lato del quadrato L (m)
Il valore della tensione di maglia a vuoto - Um - può essere determinato con una
incertezza compresa entro il ± 13 %, mediante la relazione:
Um = α * L – β
dove:
α = 0,142 (S/L + 1)-1,2969
β = 0,7115 - 0,0191 S/L
Le funzioni utilizzate per determinare i cinque tracciati della Fig. B.2B sono:
per S/L = 0 UM = 0,1335 L – 0,693
per S/L = 0,5 UM = 0,0906 L – 0,7389
per S/L = 1 UM = 0,0599 L – 0,7077
per S/L = 2 UM = 0,0325 L – 0,6224
per S/L = 4 UM = 0,0176 L – 0,6519
Progetto
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Si attira l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica
e come tale può subire modifiche, anche sostanziali
m)] 1,000
0,100
U STMEDIANA [V/(A Ω
S/L = 0
S/L = 0,5
0,010 S/L = 1
S/L = 2
S/L = 4
0,001
1 10
Lato del quadrato L (m)
USTMEDIANA = λ * L – γ
dove:
λ = 0,2871 (S/L + 1)-1,3091
γ = 1,0508 - 0,002 S/L
Le funzioni utilizzate per determinare i cinque tracciati della Fig. B.2C sono:
per S/L = 0 USTMEDIANA = 0,2871 L – 1,0508
per S/L = 0,5 USTMEDIANA = 0,1689 L – 1,0507
per S/L = 1 USTMEDIANA = 0,1159 L – 1,0506
per S/L = 2 USTMEDIANA = 0,0681 L – 1,0504
per S/L = 4 USTMEDIANA = 0,0349 L – 1,05
picchetti (a) e per quelle che prevedono picchetti ai vertici (b e c), si localizzano in
corrispondenza dei vertici del dispersore. Per le configurazioni che prevedono
sbracci ai vertici (tutte le rimanenti) i più elevati valori delle tensioni di contatto si
localizzano in corrispondenza delle mediane del dispersore.
I massimi valori di corrente -IRSmax - sono stati calcolati con riferimento ad un
terreno avente resistività uguale a 100 Ω m e sono riportati nella Tab I unitamente
al valore di resistenza di terra -RES- che ciascun dispersore presenta con tale
resistività.
Nella tabella è riportato inoltre il più elevato valore di tensione di contatto a vuoto -
USTmax- che caratterizza il dispersore considerato: detto valore è espresso come
rapporto con la tensione di terra -UE (quindi in p.u. di quest’ultima).
Tabella I
Progetto
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5m 5m
0,5 m
0,5 m
5m 5m
3m
Profondità
Profondità
a) dispersore senza picchetti b) dispersore come a) con due picchetti sulla diagonale
3m
5m 5m
0,5 m
0,5 m
5m 3m 5m 3m
3m
Profondità
Profondità
c) dispersore come a) con quattro picchetti ai vertici
d) dispersore come a) con quatto sbracci ai vertici
6m
3m
5m 5m
0,5 m
0,5 m
5m
3m 3m 5m
6m 6m
Profondità
Profondità
e) dispersore come d) con sbracci non complanari al quadrato f) dispersore come e) con sbracci di 6 m
Progetto
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Si attira l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali
6m
3m
5m 5m
0,5 m
0,5 m
3m 5m 6m 5m
1,6 m 1,6 m 1,6 m 1,6 m
Profondità
Profondità
g) dispersore come e) con picchetti al vertice di ciascuno sbraccio h) dispersore come g) con sbracci da 6 m
3m
3m
5m 5m
0,5 m
0,5 m
5m 5m
3m 3m
3m 3m
6m 6m
Profondità
Profondità
i) dispersore come g) con picchetti da 3 m l) dispersore come g) con picchetti da 6 m
3m
5m
0,5 m
5m
3m
Profondità
9m 9m
Progetto
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ALLEGATO C
ALLEGATO B (NORMATIVO) DELLA NORMA CEI 11-1
CALCOLO DELLE SEZIONI MINIME DEI CONDUTTORI DI TERRA
In caso di correnti di guasto che vengano interrotte in meno di 5 s, la sezione del
conduttore di terra o del dispersore deve essere calcolata con la seguente formula B-1
(vedere la IEC 60724:1984, formula F1):
Ι t
A= (B-1)
Κ Θf + β
ln
Θi + β
Dove
A è la sezione in millimetri quadrati
I è la corrente del conduttore in ampere (valore efficace)
t è la durata in secondi della corrente di guasto
K è una costante che dipende dal materiale del componente percorso dalla corrente; la Tab.
B-1 indica i valori per i materiali più comuni assumendo una temperatura iniziale di 20 °C
β è il reciproco del coefficiente di temperatura della resistenza del componente percorso
dalla corrente a 0 °C (vedere la Tab. B-1)
Θi è la temperatura iniziale in gradi Celsius. I valori possono essere rilevati dall’Appendice
A della IEC 60287. Se nelle tabelle Nazionali non è indicato alcun valore, si dovrebbe
adottare, come temperatura del terreno alla profondità di 1 m, quello di 20 °C
Θf è la temperatura finale in gradi Celsius
Acciaio 202 78
nel calcestruzzo.
Tabella B-2
Fattori di conversione per correnti permanenti dalla temperatura finale di 300 °C ad un’altra temperatura finale
400 1.2
350 1.1
300 1.0
250 0.9
200 0.8
150 0.7
100 0.6
Progetto
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C. 862:2003-02 – Scad. 30-04-2003
Si attira l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale
può subire modifiche, anche sostanziali
Figura B-1: Densità della corrente G di cortocircuito per conduttori di terra in aria e per dispersori in funzione della durata tF
della corrente di guasto
Le linee 1,3 e 4 si riferiscono ad una temperatura finale di 300 °C, la linea 2 a quella di
150 °C.
1 Rame, nudo o con rivestimento di zinco
2 Rame, rivestito di stagno o con guaina di piombo
3 Alluminio, solo per conduttori di terra
4 Acciaio zincato
2000
A/mm 2
1000
800
600
400
300
200
150
G
100
80 1
60 2
3
40
4
20
10
tF
Progetto
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Si attira l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale
può subire modifiche, anche sostanziali
Figura B-2a: Corrente permanente ID per conduttori di terra con sezione circolare (A)
2000
A
1500
1000
800
600
400
300
ID
1
200 2
150 3
100
4
80
60
40
10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 300
A [mm 2]
Progetto
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Si attira l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale
può subire modifiche, anche sostanziali
Figura B-2b: Corrente permanente ID per conduttori di terra con sezione rettangolare equivalenti, agli effetti termici, a quella
circolare A ( A∗ s = 4 ?π ? A3 , dove s = perimetro rettangolare)
2000
1000
800
1
600
2
400
3
300
ID 200
150
100
80
60
40
100 200 400 600 800 1000 2000 4000 6000 20000
Progetto
85
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Si attira l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale
può subire modifiche, anche sostanziali
ALLEGATO D
Tab. 9-1 e relative note della Norma CEI 11-1
Valori di corrente da utilizzare per la progettazione di impianti di terra
Modo di messa a terra del neutro del sistema Con riferimento alle Con riferimento alla tensione
di alta tensione sollecitazioni termiche 1) totale di terra ed alle tensioni di
contatto
Dispersore Conduttore di
terra
bassa impedenza
Impianti
il neutro è messo a terra I”k1 4) I”k1 8) IE 5)
temporaneamente
con
messa a
terra
risonante
e messa a
terra
con bobine di
temporan 2 2 2)
soppressione d’arco IE = r I L + I RES
ea del In tutte le
- 6) I”kEE 3)
neutro altre _________________ _________________________
con bassa stazioni
impedenz elettriche senza bobine di IE = r IRES
a soppressione d’arco
Progetto
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Si attira l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale
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Progetto
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ALLEGATO E
MISURE IN CAMPO
PREMESSA
Per quanto attiene alle misure della resistenza di terra di dispersori che si incontrano nella
pratica (cioè dove l’impianto utilizzatore è alimentato da cabina MT/BT) può essere
adottato il metodo descritto nella Guida CEI 64-14. Molte delle cause che possono essere
fonti di errore, quando si utilizzi il metodo suddetto, sono individuate nella Guida CEI 0-
11 ed in particolare nel Capitolo B1.
Nel presente Allegato, i metodi di misura descritti, sono afferenti ad impianti di terra
particolari, come ad esempio quelli molto estesi, sia MT che AT, o impianti MT con più
cabine collocate a grande distanza tra loro e con situazioni del suolo tra loro molto diverse
dove è necessario che le misure in campo corrispondano il più possibile ai valori veri della
resistenza di terra dei relativi dispersori: ciò per evitare di eseguire opere di ampliamento
degli stessi alquanto dispendiose ancorché non necessarie.
Si noti, inoltre, che le tecniche di misura del presente Allegato richiedono particolari
situazioni ambientali tipiche di impianti generalmente non presenti in aree urbane.
La presente Guida, infine, non entra nel merito della scelta del metodo da adottare per la
misura della resistenza di terra dei dispersori, ma si limita a descrivere alcuni esempi
pratici che possono essere di ausilio agli operatori del settore, se del caso.
MISURA DELLA RESISTIVITÀ DEL TERRENO
Tra i diversi metodi di misura della resistività del terreno ρ si ricorda quello dei quattro
picchetti illustrato nella Fig. E.1. Con questo metodo può essere determinata la resistività
del terreno ρ a diverse profondità dello stesso, variando la distanza “a” tra i picchetti
disposti per la misura.
La resistività è data dalla relazione:
ρ=2πaR
Progetto
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C. 862:2003-02 – Scad. 30-04-2003
Si attira l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale
può subire modifiche, anche sostanziali
Fig. E.1 - Schema del circuito usato per la misura della resistività del terreno
Questa misura è considerata sufficientemente approssimata nella maggior parte dei casi,
tuttavia, quando si debbano progettare dispersori di grande estensione, quali sono in genere
quelli per stazioni elettriche o impianti utilizzatori connessi a sistemi ad alta tensione, tale
misura può essere approfondita per tener conto della non omogeneità del suolo.
Scelta l’area in cui verrà installato il dispersore, conviene eseguire numerosi sondaggi
elettrici sia orizzontali che verticali per poter posizionare le sonde in modo da simulare una
profondità almeno pari alla massima diagonale del dispersore in esame, ad esempio
utilizzando il metodo dei quattro picchetti nelle due disposizioni di Wenner e di
Schlumberger opportunamente integrate(1).
Si ricorda che nel caso di utilizzo di uno strumento misuratore a quattro morsetti
(ohmmetro), al fine di ridurre le resistenze dei circuiti di prova e di quella delle sonde, può
essere opportuno inumidire la zona di infissione.
Si consiglia di tenere i conduttori amperometrici e voltmetrici il più distante possibile tra
loro.
Nel caso di stendimenti di modesta estensione, la profondità di infissione delle sonde non
supera 1/20 della loro mutua distanza.
I risultati di tali misure vengono poi accuratamente interpretati con l’ausilio di abachi
(presenti in qualsiasi testo di geofisica di livello universitario) che riportano le diverse
resistività del suolo in relazione alle tipologie del terreno al fine di individuare la resistività
equivalente che il progettista potrà utilizzare per determinare le caratteristiche del
dispersore.
Nel caso di dispersori estesi, si raccomanda di eseguire numerosi sondaggi in punti diversi
dell’area interessata. Ciò allo scopo di evidenziare eventuali disomogeneità della resistività
del terreno.
Progetto
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Si attira l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale
può subire modifiche, anche sostanziali
Fig. E.2
I1 V1 V2 I2
4xD
Nodo Collettore
Dispersore in prova
D
Diametro del cerchio di area equivalente
a quella del dispersore in prova
Sonda ausiliaria
voltmetrica
Dispersore in prova
D
Diametro del cerchio di area equivalente
a quella del dispersore in prova
Progetto
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Si attira l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale
può subire modifiche, anche sostanziali
Questa disposizione permette di renderle più indipendenti tra loro; in tal modo, inoltre,
viene eliminato il problema del mutuo accoppiamento elettromagnetico dei conduttori
di prova causato dal loro parallelismo e capace di introdurre notevoli errori nelle
letture.
Si deve accertare che la resistenza delle sonde rimanga nel campo previsto dal
costruttore dello strumento e che le connessioni siano effettivamente continue
(eseguendo una prova di continuità sul circuito di misura allestito).
Si registrano, inoltre, con voltmetro avente elevata impedenza di ingresso, le tensioni
alternate e continue applicate a cavallo dei morsetti dello strumento, sempre al fine di
verificare che esso lavori nel campo nominale stabilito dal costruttore.
Si collega lo strumento nelle zone dove può avvenire il guasto a terra (in stazione AT o
in cabina MT): non si dovrebbero ritenere accettabili altri punti che, a causa delle
resistenze trasversali e della differente ripartizione della corrente di prova,
porterebbero a risultati di variabilità incontrollata.
La distanza della sonda di corrente dall’impianto in prova è indicativamente pari
almeno a 4 volte il diametro del cerchio di area equivalente all’impianto stesso.
La sonda di tensione deve essere ripetutamente allontanata dall’impianto in prova, allo
scopo di misurare valori di resistenza di terra R E , che tendano a stabilizzarsi con
l’aumentare della distanza. Più precisamente, le variazioni dei valori letti si accentuano
in prossimità dell’impianto a causa della maggiore ripidità del gradiente di tensione,
mentre a grandi distanze, esse si attestano su valori asintotici, come meglio raffigurato
nell’esempio di Fig. E.3 e Tab. E.3 (caso reale di impianto con dispersore di forma
quadrilatera con diagonale di circa 50 m).
Si ritengono accettabili variazioni di lettura modeste, ad esempio non superiori al 5%
ogni 100 m di spostamento della sonda di tensione, oppure, per impianti di piccole
dimensioni, al 1% ogni 20 m di spostamento.
Al raggiungimento delle letture da ritenere accettabili, lo scambio tra loro delle sonde
amperometrica e voltmetrica non dà luogo a variazioni di lettura; si raccomanda di
adottare questo artificio per valutare se le sonde e l'impianto di terra non interferiscano
tra loro.
Progetto
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Si attira l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale
può subire modifiche, anche sostanziali
Fig. E.3
1,20
1,00
letta sullo strumento (Ohm)
0,80
0,60
Resistenza RE
0,40
0,20
0,00
0 100 200 300 400 500
Tab. E.3
Progetto
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Si attira l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale
può subire modifiche, anche sostanziali
E’ il caso di ricordare che il valore esatto della resistenza di terra si può acquisire
solamente a grandi distanze: questo metodo, perciò, porta ad attribuire un valore di RE
leggermente più basso dell’impianto in prova rispetto a quello reale.
In ambito urbano, quando possibile, si consiglia di aumentare le distanze di cui si
parla: l’estensione dell’impianto in esame, infatti, potrebbe essere aumentata dal non
prevedibile parallelo con altri impianti di terra o con conduttori di terra limitrofi.
Sono sempre consigliabili allontanamenti maggiori dei minimi ritenuti adeguati in
prima istanza: potrebbe accadere, infatti, che la presenza di masse conduttrici interrate,
interferenti con l’impianto di terra in esame oppure la connessione diretta a dispersori
di altri impianti, possa modificare l’andamento del gradiente di tensione, come
nell’esempio di Fig. E.4 e Tab. E.4 (caso reale di impianto con dispersore di forma
complessa avente diagonale di circa 200 m) in cui viene evidenziato come non sia
sufficiente fermarsi con la sonda di tensione alla distanza 75 m, (ove sono state fatte
due letture con variazione minore del 1,1% ogni 25 m di spostamento) ma occorre
proseguire oltre 400 m per raggiungere una buona precisione di misura.
Progetto
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Si attira l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale
può subire modifiche, anche sostanziali
Fig. E.4
0,70
0,60
letta sullo strumento (Ohm)
0,50
0,40
0,30
Resistenza RE
0,20
0,10
0,00
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550 600 650 700 750 800
Tab. E.4
Lettura distanza sonda variazione % della incremento della Accettabilità
strumento RE voltmetrica dal resistenza letta distanza della variazione
bordo impianto di lettura
di terra
(Ohm) (m) (% ogni X metri) (m)
0,153 2
23,9 23 NO
0,201 25
23,6 25 NO
0,263 50
1,1 25 SI
0,266 75
3,3 25 NO
0,275 100
26,3 50 NO
0,373 150
6,3 50 NO
0,398 200
10,2 100 NO
0,443 300
18,0 100 NO
0,540 400
2,0 100 SI
0,551 500
0,4 100 SI
0,553 600
2,1 100 SI
0,565 700
1,2 100 SI
0,572 800
Progetto
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Fig. E.5
Srumento di misura
I1 V1 V2 I2
Sonda ausiliaria
amperometrica
4xD
Dispersore in prova
D
Diametro del cerchio di area equivalente
a quella del dispersore in prova
dove:
UEM = tensione misurata tra il dispersore in prova e la sonda di tensione posta in area
a potenziale nullo in volt;
IM = corrente iniettata nella rete di terra in ampere;
Dal punto di vista pratico, il principale problema che si presenta in queste misure è
sostanzialmente quello legato alla distanza di posa dell’elettrodo ausiliario di corrente
e della sonda di tensione.
Con riferimento alla successiva Fig. E.6, le distanze L1 ed L2 dell’elettrodo di corrente
e della sonda di tensione, dipendono dalle dimensioni del dispersore soggetto alla
verifica.
La Norma CEI 11-1 suggerisce, per l’elettrodo ausiliario di corrente, una distanza pari
ad almeno 4 volte la dimensione massima del dispersore in esame: il che vuol dire che
per impianti di dimensioni ragguardevoli (grandi stabilimenti industriali) tale distanza
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La misura della tensione (U EM) deve essere effettuata in diversi punti, a distanza in
progressivo aumento a partire dalla periferia del dispersore in prova verso la sonda di
corrente.
Circa la disposizione circuitale della sonda di tensione, rispetto a quella di corrente,
valgono le medesime considerazioni esposte per l’utilizzo dello strumento misuratore
(ohmmetro).
Peraltro, con sonde disposte a 180° o comunque non allineate nella medesima
direzione, è più agevole evitare l’influenza del flusso della corrente: ciò facilità la
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U a2 + U b2
U= − U d2
2
fornirà il valore reale della tensione prodotta dalla corrente impressa.
Nel caso in cui la differenza vettoriale tra U a ed U b sia maggiore di 2 volte U d è
necessario ripetere le tre letture.
MISURA DELLE TENSIONI DI PASSO E DI CONTATTO
La misura delle tensioni di passo e di contatto viene realizzata, anch’essa, mediante il
criterio dell’iniezione di corrente già descritto per la misura della RE.
I valori delle tensioni di passo e di contatto possono essere misurati mediante un voltmetro
ad alta impedenza interna; in parallelo al suo ingresso si collega una resistenza di 1 kΩ a
simulazione della resistenza del corpo umano. Può essere utile eseguire anche alcune
misure con la resistenza di 1 kΩ disinserita, (tensione indisturbata) allo scopo di valutare
la resistività dello strato superficiale del terreno.
Ammettendo la relazione di proporzionalità, le tensioni misurate si riportano alla massima
corrente di terra che l’impianto è chiamato a disperdere.
La tensione di contatto deve essere misurata fra la parte metallica sotto esame e due
elettrodi ausiliari connessi in parallelo di superficie unitaria di 200 cm2, posti alla distanza
di 1 m e premuti contro il suolo con forza di almeno 250 N ciascuno.
La tensione di passo deve essere misurata tra i due elettrodi ausiliari disposti ad 1 m di
distanza l’uno dall’altro premuti, anch’essi, contro il suolo con forza di almeno 250 N
ciascuno.
Non sono richieste forze maggiori di quelle previste dalle norme, tuttavia forze maggiori di
250 N danno luogo a valori di tensione inferiori.
Sul terreno ghiaioso, sull’asfalto o simili, la misura si fa ponendo sotto l’elettrodo un
panno umido o dopo aver bagnato abbondantemente il suolo.
I rilievi si eseguono nelle zone, che per la loro ubicazione, si possono considerare
statisticamente più pericolose.
I punti di prova possono essere determinati con il metodo della reticolazione per le
superfici libere: su una planimetria del sito in esame, si suddivide l’area in zone di forma
quadrangolare in cui si individuano tutti gli elementi che potrebbero determinare un
potenziale pericolo per le persone.
Lo scopo è quello di non dimenticare alcuna delle aree da controllare ai fini della sicurezza
per le persone e nello stesso tempo di individuare le eventuali aree omogenee su cui,
qualora fosse necessario, intervenire con provvedimenti di bonifica dello stesso tipo.
In particolare l’indagine “tipo” comprende le apparecchiature nel piazzale all’aperto delle
stazioni AT, i quadri di media tensione, i pali metallici dell’illuminazione, gli idranti, i
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Si attira l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale
può subire modifiche, anche sostanziali
ganci dei carri ponte e delle gru, i quadretti, i rubinetti, le prese elettriche, le tubazioni e le
canalizzazioni, i tralicci, le tettoie, le grandi masse metalliche, i macchinari, i cancelli e le
recinzioni.
Circa l’uso di prolunghe, ci si deve accertare a quale tensione verso il suolo, quando siano
completamente o in buona parte svolte, si porta il PE incluso nelle stesse: ciò è
particolarmente importante in sistemi di Categoria III.
Come già accennato al punto 9.4 della presente Guida, si raccomanda un riguardo
particolare alle recinzioni metalliche plastificate, del tipo a rombi semplici, perché anche
se citate nei provvedimenti M dell’Allegato D della norma CEI 11-1, i loro tiranti di
sostegno orizzontali, anch’essi realizzati con filo di acciaio plastificato, possono essere
insidiosi ai fini del trasferimento di potenziali pericolosi anche a grandi distanze dal bordo
della rete di terra e quindi fuori dalla zona equipotenziale: un rimedio accettabile consiste
nel sezionarli elettricamente a tratti regolari.
E’ necessario verificare che le linee e le installazioni telefoniche, non possano essere
veicolo di trasmissione dei potenziali pericolosi (per persone e per cose) all’esterno delle
installazioni: esistono in Italia direttive del Ministero P.T. risalenti agli anni ’70, ancora
applicabili. Si suggerisce, comunque, di adottare anche le raccomandazioni ITU (ex
CCITT) quale ad esempio la ITU-T K33 “Limits for people safety related to coupling into
telecommunications system from a.c. electric power and a.c. electrified railway
installations in fault conditions”.
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LEGENDA
VT = Variatore trifase di tensione
TR = Trasformatore trifase
IB = Invertitore bipolare
TA = Riduttore di corrente
A = Amperometro
Tp = Impianto di terra in esame
Ta = Elettrodo ausiliario di corrente
Tv = Sonda di tensione
L1 = Distanza dell’elettrodo ausiliario di corrente, usato per misurare la resistenza di terra
L2 = Distanza della sonda di tensione
VT = Voltmetro digitale, precisione 0,5
S = Struttura metallica nell’area dello stabilimento
Sv = Elettrodi ausiliari di tensione, usati per il rilievo delle tensioni di contatto e di passo
V = Voltmetro digitale usato con resistenza da 1000 _ in parallelo.
Progetto
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La presente Norma è stata compilata dal Comitato Elettrotecnico Italiano
e beneficia del riconoscimento di cui alla legge 1º Marzo 1968, n. 186.
Editore CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano, Milano - Stampa in proprio
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 4093 del 24 luglio 1956
Responsabile: Ing. A. Alberici
PROGETTO
PROGETTO
PROGETTO
—
PROGETTO Sede del Punto di Vendita e di Consultazione
C. 862:2003-02 - Scad. 30-04-2003 20134 Milano - Via Saccardo, 9
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