Sei sulla pagina 1di 64

Le azioni interne

Obiettivo della lezione: apprendere il concetto di “azione interna” normale, tagliante e


flettente e le modalità di calcolo della distribuzione di tali azioni per una struttura isostatica,
nota la configurazione dei carichi esterni applicati e dei vincoli.
Significato e definizione delle azioni interne
• La schematizzazione delle strutture (siano essi componenti meccanici, civili o
dispositivi medici a funzione strutturale), oltre al calcolo delle reazioni vincolari,
richiede che si individui il modo in cui le forze applicate (carichi attivi e reazioni
vincolari) si trasmettono al loro interno

• Come vedremo in seguito, questo aspetto è di particolare rilevanza, perché la


conoscenza di tali “forze interne” è funzionale al calcolo delle sollecitazioni che
a loro volta, confrontate con le caratteristiche dei materiali che sono impiegati per la
realizzazione della struttura, forniscono la risposta che l’ingegnere si attende
ogniqualvolta progetta

La struttura resiste?

La struttura è in grado di assolvere i compiti


per i quali è stata progettata?

• Le forze interne (che chiameremo azioni interne) possono essere messe in evidenza
“aprendo” (tagliando) la struttura in un punto qualsiasi.

• L’apertura equivale all’eliminazione di un vincolo completo (incastro) che


identifica la continuità dell’asta e si esplicita nel mettere in evidenza le due forze (nel
piano) e il momento scambiati tra le due porzioni di struttura separate.
Significato e definizione delle azioni interne

Prendiamo in esame la struttura isostatica rappresentata in figura.

Si tratta di una trave semplicemente appoggiata alle estremità e sottoposta all’azione di


una forza concentrata applicata a distanza “x” dall’estremo sinistro

x
P
A B

Sostituiamo ai vincoli le reazioni che essi producono e immaginiamo di operare un taglio


(indicato dalla sezione “S”) :

S HB

VA VB
Significato e definizione delle azioni interne

S HB

VA VB

Come sappiamo, la continuità interna di una trave è esplicitabile attraverso un vincolo triplo (incastro).
Quindi il taglio mette in evidenza la presenza di tre componenti (due forze ed un momento)

La separazione della struttura a seguito del “taglio” del vincolo di continuità deve comunque rispettare
due regole essenziali:

1. Vale il principio di azione e reazione, ossia le azioni presenti su una parte della struttura
ottenuta dalla separazione sono uguali e contrarie alle azioni presenti sulla restante parte;
2. Le due parti di struttura ottenute devono a loro volta essere in equilibrio sotto l’effetto delle
azioni esterne che le competono e considerando le azioni interne scambiate.
Significato e definizione delle azioni interne

Quindi, interrompendo la continuità di un’asta, della quale sono note le azioni e


le reazioni, per l’equilibrio, nella sezione che si realizza con il «taglio» è
necessario introdurre

3 “azioni interne” chiamate N, T, M,


uguali e contrarie sui due spezzoni di asta

S T
M
N N M

N = Azione Normale T = Taglio M = Momento flettente

N.B. La sezione S deve essere normale all’asse dell’asta


Significato fisico delle azioni interne

Azione Normale: Forza diretta secondo l’asse della


trave. Origina allungamenti (o accorciamenti) della
struttura

Taglio: Forza diretta


perpendicolarmente all’asse della
trave. Origina scorrimenti relativi tra
sezioni adiacenti

Flessione: Momento agente sul piano di


simmetria della sezione. Origina allungamenti e
accorciamenti della struttura nella zona
superiore/inferiore a seconda della direzione di
applicazione
Calcolo delle azioni interne

• Il nostro obiettivo è quello di determinare


l’andamento delle azioni interne in tutti i
punti della struttura

• Ciò è importante perché combinando


tipologia ed entità delle azioni interne con
la geometria della struttura è possibile
comprendere quali zone di essa sono
maggiormente sollecitate, e quindi a rischio di
cedimento

• Inoltre, combinando le sollecitazioni con le


caratteristiche de materiale impiegato per la
realizzazione del componente, si potrà
stabilire con esattezza il punto più
probabile di cedimento, o comunque il
grado di “sicurezza” della nostra
progettazione nei confronti delle azioni
esterne a cui verosimilmente sarà sottoposta.
Calcolo delle azioni interne
In linea generale, il calcolo delle azioni interne viene eseguito a partire dalle equazioni
di equilibrio delle forze agenti sulla porzione di corpo.

• Il procedimento prevede anzitutto il calcolo delle reazioni vincolari e,


successivamente, quello delle tre azioni interne incognite N, T e M.

• La porzione di corpo analizzata può essere considerata un corpo soggetto ad un


sistema di forze nel quale tre sono incognite. Le equazioni cardinali della statica
forniscono le tre equazioni necessarie alla risoluzione del problema.

• Le azioni interne ad un corpo sono considerate positive secondo i versi indicati in


figura.

N
+ + +
N T
T M M

AZIONE NORMALE TAGLIO MOMENTO FLETTENTE


Positiva se uscente Positivo se induce Positivo se tende le fibre inferiori
(di trazione) una rotazione oraria del corpo
della porzione
considerata (concio)
Calcolo delle azioni interne
Le azioni interne, come detto, sono di fatto forze e
momenti e dunque si misurano come segue:

AZIONE NORMALE in Newton [N] o [kN]

TAGLIO in Newton [N] o [kN]

MOMENTO in Newton • metro [N m] o


Newton • millimetro [N mm]

Sono caratterizzate dalle seguenti proprietà:


• Il loro valore dipende dalla sezione considerata
(quindi dipendono dalla coordinata x che si assume
per il calcolo)
• Si possono determinare, ottenendo lo stesso risultato
in termini di valore assoluto, indifferentemente nello
spezzone di struttura a destra o a sinistra del
taglio effettuato.
• Sono caratterizzate dalla presenza di discontinuità
in corrispondenza di forze e momenti concentrati.
Calcolo delle azioni interne

• Il calcolo delle azioni interne assume un


significato importante se esteso a tutto il
corpo (o a tutta la struttura) perché
fornisce informazioni fondamentali per il
progetto

• L’entità e la tipologia delle azioni interne,


nonché il loro andamento all'interno del
corpo influenzano la progettazione della
forma e dei materiali con i quali il corpo
deve essere realizzato.

• L’andamento delle azioni interne viene


rappresentato mediante dei diagrammi. I
diagrammi vengono rappresentati lungo
una linea che percorre il corpo nel suo
sviluppo tridimensionale (o nel piano)
Esempio 1: Mensola
Esempio 1
P Si definisce “mensola” una trave avente un
solo vincolo di incastro ad una estremità. In
A questo caso la struttura è sottoposta
B
all’azione di una forza concentrata
l localizzata sull’estremo libero.

MA P
HA = 0
HA A
Reazioni Vincolari VA = P
B
VA M A = P ×l

• Per il calcolo delle azioni interne è sufficiente “aprire” la struttura in un


punto qualunque (visti i vincoli e i carichi) e scrivere le equazioni di
equilibrio per le forze agenti sulla porzione di struttura.

• Detta x la distanza tra il punto in cui si “apre" la struttura e il punto A, due


sistemi sono equivalenti
Esempio 1
Per il calcolo delle azioni interne è sufficiente aprire il corpo in un punto
qualunque (visti i vincoli e i carichi) e scrivere le equazioni di equilibrio per le
forze agenti sulla porzione di struttura.

T P
MA
A N
B

M
VA
x l-x
Scriviamo le equazioni cardinali della statica per entrambe le porzioni di struttura
Sinistra Destra
VA - T = 0 P -T = 0 T -P=0
N =0 N =0 N =0
- M A + VA x + M = 0 - Pl + Px + M = 0 - M + P (l - x ) = 0
NB I due sistemi sono EQUIVALENTI
Esempio 1

Quindi la soluzione è:

MA T N =0
N
A T =P
M
M = P ×l - P × x
VA

In definitiva l’analisi delle azioni interne rivela che:

• L’azione interna assiale è NULLA

• L’azione interna di taglio è COSTANTE

• L’azione interna di momento VARIA LINEARMENTE con la distanza, e


parte da un valore finito (P·l) in corrispondenza dell’incastro
Esempio 1
Esaminiamo la parte destra.

N.B. In questo caso l’origine del sistema di riferimento è fissata nel punto B

M P
N =0
N
B T =P
- M + P×x = 0 Þ M = P×x
T
x
Ancora una volta confermiamo che:

• L’azione interna assiale è NULLA

• L’azione interna di taglio è COSTANTE

• L’azione interna di momento VARIA LINEARMENTE con la distanza.


All’estremo libero il momento flettente è nullo, poichè x=0
Esempio 1
Convenzionalmente i diagrammi delle azioni interne si riportano al di sotto
della struttura originaria (in genere si riporta prima N, poi T e infine M)

MA
P N =0
HA A T =P
B M = P ×l - P × x
VA

N +

T =P T +

M = P ×l M +

Dove disegnare il diagramma del momento?


Esempio 1
Dimostriamo numericamente che è possibile procedere al calcolo delle azioni
interne analizzando i sistemi di forze che stanno a sinistra e a destra
dell’interruzione della struttura ottenendo lo stesso risultato

P=2000 N

A B

2.0 m
Reazioni Vincolari

MA HA = 0
P
VA = 2000N
HA A
M = 2000⋅2 = 4000N ⋅m
B A
VA
Esempio 2
a F Trave semplicemente appoggiata
b caricata con forza concentrata
A B posta a distanza “a” dalla cerniera
sinistra
l

Reazioni Vincolari
ì
F ïH A = 0
HA A B ï
íVA + VB = F
ï F ×a
ï- VB × l + F × a = 0 Þ VB =
VA VB î l
F ×a
VA = F - VB Þ VA = F -
l

• Per il calcolo delle azioni interne è sufficiente aprire la struttura in un punto


qualunque e scrivere le equazioni di equilibrio per le forze agenti sulla
porzione considerata
Esempio 2

ì
ïN = 0 T
ï A
ï F ×a N
íT = V A = F - 0£ x£a
ï l
ï æ F ×a ö VA M
ï M ( x ) = V A × x = ç F - ÷ ×x
î è l ø x

• Quando si arriva all’ascissa corrispondente alla posizione del carico


concentrato F si incontra una discontinuità nelle azioni interne che
riguarda sia l’azione di taglio sia il momento flettente

• Il calcolo delle azioni normali deve essere quindi fatto suddividendo l’asta in
campi corrispondenti alla posizione dei carichi (questo vale in generale)

• L’origine del sistema di riferimento può essere cambiata (partire da destra o


da sinistra). Resta inteso che, per una data posizione dell’asta, il valore
delle azioni interne deve essere lo stesso qualunque sia l’origine scelta
Da ricordare

• Quando si arriva all’ascissa corrispondente alla posizione del carico


concentrato F si incontra una discontinuità nelle azioni interne che
riguarda sia l’azione di taglio sia il momento flettente

• La discontinuità nel diagramma del taglio (originata da una forza


concentrata) si esprime come un «SALTO» il cui valore è proprio pari alla
forza applicata

• La discontinuità nel diagramma del momento flettente (originata da una


forza concentrata) si esprime come una «CUSPIDE»

• Analogamente la presenza di una coppia concentrata da’ luogo alla


presenza di un salto nel diagramma del momento flettente
Esempio 2
0£ x£b Fisso l’origine del sistema di riferimento nel punto B

M
T
N B

VB

ì
ïN = 0
ï
ï a
V
í B - T = 0 Þ T = V Þ T = F ×
ï
B
l x = 0 Þ M (0) = 0
ï æ F ×a ö x = b Þ M (b) = VB × b
ï M - V B × x = 0 Þ M = VB × x Þ M ( x ) = ç ÷× x
î è l ø
Esempio 2

F
HA A B

VA VB

N +

F
T = VA = F - ×l
a
T Osservazione:
+ Nei tratti di asta scarichi il
diagramma del Taglio è COSTANTE
F ×a
T = VB = -
l

M +

M = VA × a = VB × b
Esempio 2 (numerico)

F=4000 N
1.4
0.6
A B

2.0 m
ìVA = 1200 N
ï
íVB = 2800 N
ïH = 0
î A
F
HA A B

VA VB
Esempio 3
P
A 45 B Trave appoggiata agli estremi caricata
con forza concentrata inclinata di 45
applicata in mezzeria

l/2

P
HA A B La forza applicata alla struttura può
45
essere scomposta secondo le direzioni
orizzontale e verticale
VA VB

2
Px Py Px = P cos45° = P
HA A B 2
2
VA VB Px = P sen 45° = P
2
Esempio 3
2
HA = P
Py
2
Px
HA A B
2
Reazioni Vincolari VA = P
4
VA VB
2
VB = P
4
Per il calcolo delle azioni interne si può aprire il corpo in due punti:
Immediatamente a sinistra o immediatamente a destra del carico applicato.

Supponiamo inizialmente di aprire a sinistra (quindi poco prima della mezzeria)

T Py
HA Px
A N
B

VA M

x l-x
Esempio 3
T Py
HA Px
A N
B

VA M VB
x l-x

Imponendo l’equilibrio alla porzione di struttura a sinistra si ottiene:

VA - T = 0 T = VA
N - HA = 0 N = HA
VA × x - M = 0 M = VA × x

Supponiamo ora di aprire in un punto a destra della forza applicata e


ripetiamo il calcolo. Ora l’origine degli assi si trova in corrispondenza
dell’estremo B
Esempio 3

N T
B

VB

VB - T = 0 T = VB
N =0 N =0
M - VB × x = 0 M = VB × x

Facendo variare x tra 0 e l/2 nei due casi, possiamo tracciare i diagrammi delle
azioni interne
Esempio 3

HA A
Px Py
B
T = VA T = -VB
N = HA N =0
VA VB M = VA × x M = VB × x
Aprendo Aprendo
P× 2 a sinistra del carico a destra del carico
N = HA =
2

N + IMPORTANTE
P× 2
T = VA = • Il punto in cui è applicata la forza
4
verticale (orizzontale),
T rappresenta un punto di
+ DISCONTINUITA’ per
l’andamento del taglio (azione
normale)
P× 2
T = -VB =
4 • Tratti contigui devono avere
M + uguali valori del momento
flettente (se non sono presenti
coppie concentrate)
l P× 2 l
M = VA × = ×
2 4 2
Esempio 4

F2=4000 N

F1=2000 N

H=500 N

A !" = 500 N
B
2.000 #" = 6000 N
0.600 F2=4000 N $" =9200 N (antiorario)

F1=2000 N

H=500 N

A B
Effetto del carico ripartito

Uno dei casi di maggior interesse si verifica quando si applicano sulla struttura
forze distribuite in direzione normale all’asse della struttura

Analizziamo il caso di una mensola incastrata e sottoposta ad un carico p(x) di


andamento generico, ad una forza F concentrata e ad un momento W
concentrato (queste ultime due applicate nell’estremo libero)

Per calcolare le azioni interne di una struttura di questo tipo si possono


seguire due strade
• Il metodo DIRETTO (operativamente useremo questo)
• Il metodo DIFFERENZIALE (ci serve per capire la relazione tra T e M)
Metodo “diretto”
• Per calcolare le azioni interne ad una certa distanza “c” all’estremo libero si
deve idealmente tagliare la struttura e mettere in evidenza le componenti delle
azioni interne N, T ed M.

• In questo caso N è certamente nulla perché non sono presenti carichi assiali

• Restano da determinare i valori del Taglio e del Momento Flettente

Taglio:
Tutto il tratto compreso tra l’estremo
libero e c (0 ≤ x ≤ c) deve stare in
equilibrio, quindi l’azione tagliante
deve equilibrare la risultante di tutte
le forze verticali applicate prima della
sezione. Si ha quindi:
c
- F + T - ò df = 0 Þ
0

T = F + ò df = F + ò p(x )dx
c c

0 0
Metodo “diretto”

Il momento flettente si ricava imponendo l’equilibrio dei momenti di


tutte le forze che sono applicate prima della sezione di interesse
intorno ad un qualsiasi punto. Scegliendo proprio il punto di sezione
come polo si ha:

W - F × c - ò df × (c - x ) - M = 0
c

M = W - F × c - ò df × (c - x ) = W - F × c - ò p(x ) × (c - x ) dx
c c

0 0
Metodo “differenziale”
In questo caso si prende in esame un elementino della struttura di
lunghezza dx come quello mostrato in figura.
Questo deve rimanere in equilibrio sotto l’azione delle forze esterne e delle
azioni interne che scambia con la rimanente parte della struttura

Se il sistema di riferimento è scelto in modo


tale che la coordinata x cresca procedendo da
sinistra verso destra, il momento flettente
varierà di una quantità dM, mentre il taglio di
una quantità dT

Per l’equilibrio alla traslazione verticale si avrà:

p × dx + T - (T + dT ) = 0
dividendo tutto per dx:

dT dT
p- =0 Þ =p
dx dx
Quindi la derivata del taglio è uguale all’intensità del carico distribuito
Metodo “differenziale”

L’altra equazione di equilibrio si scrive


imponendo che sia nulla la somma di tutti i
momenti applicati al tratto di struttura di
lunghezza dx. Assumendo come positive le
rotazioni orarie si ha:

dx
M - T × dx - p × dx × - (M + dM ) = 0
2

Tenendo conto che il termine dx2 si può trascurare (infinitesimo di ordine


superiore) si ottiene:

dM
= -T
dx
Quindi la derivata del momento è pari (a meno del segno che dipende dalla
convenzioni adottate) all’azione tagliante T
Metodo “differenziale”
Dalle equazioni ottenute attraverso l’impiego del metodo differenziale

dT dM
=p = -T
dx dx
si possono trarre alcune interessanti considerazioni:

1. Quando su una struttura non è applicato un carico distribuito, allora il


taglio è costante, poiché la derivata deve essere nulla, mentre il momento
varia linearmente perché la sua derivata è costante
2. Se, invece, è applicato un carico uniformemente distribuito, allora il
taglio ha andamento lineare e il momento flettente varia con legge
parabolica
3. Il punto in cui si annulla il taglio corrisponde alla posizione in cui si ha
un massimo del momento flettente

Momento varia con legge parabolica Taglio Lineare

Momento varia linearmente Taglio Costante


Esempio 5

q Trave appoggiata agli estremi caricata


A B
con carico uniformemente ripartito per
tutta la sua lunghezza

l • Il carico uniformemente ripartito si esprime in


termini di forza per unità di lunghezza (N/m).
• Moltiplicando il valore del carico ripartito per la
lunghezza sulla quale è distribuito si ottiene la
forza totale applicata.
• Questa si può immaginare applicata nel
baricentro.
• Attenzione: questa schematizzazione VALE
SOLO PER IL CALCOLO DELLE REAZIONI
VINCOLARI
HA = 0
q ×l
VA = HA A B
2 Reazioni Vincolari
q ×l
VB = VA VB
2
Esempio 5
Apriamo la struttura in una posizione generica per calcolare le azioni interne

T
HA N
A B
VA M

x l-x

Imponendo l’equilibrio alla porzione di struttura a sinistra si ottiene:

VA - T - q × x = 0 q ×l
T= -q×x
2
N - HA = 0
N =0
æ xö
VA × x - M - q × x × ç ÷ = 0 q ×l æ xö
è2ø M= × x - q × x ×ç ÷
2 è2ø
Esempio 5

ì q ×l
ïï T = -q×x
2
í
ïM = q × l × x - q × x × æç x ö÷
ïî 2 è2ø
ì q ×l q ×l
ïï T = -q×x Þ T=
2 2
per x=0 í
ïM = q × l × x - q × x × æç x ö÷ Þ M =0
ïî 2 è2ø

ì q ×l q ×l
ïïT = 2 - q × l Þ T =-
2
per x=l í
ïM = q × l × l - q × l × æç l ö÷ Þ M =0
ïî 2 è2ø
Esempio 5

HA A B

VA VB
IMPORTANTE

• La sezione della trave dove si


registra il momento flettente
q ×l
T= massimo è anche quella per
T 2
la quale il taglio assume
T =-
q ×l +
2 valore nullo

• Il taglio è la derivata del


momento flettente

• Per trovare il punto di


M +
massimo del momento
flettente, derivare la sua
q ×l2 espressione ed eguagliarla a
M max =
8 zero

N +
Esempio 5

HA A B

VA VB

q ×l
T=
T 2 q ×l q ×l 1 l
T =-
q ×l T= -q× x= 0 Þ x= × =
2 2 2 q 2

æ l ö q ×l l l æ l ö q ×l2
M Mç ÷ = × - q × ×ç ÷ =
è2ø 2 2 2 è4ø 8
q ×l2
M max =
8
Esempio 6

A q = 1500 N/m Trave incastrata ad una estremità


con carico uniformemente
B distribuito su tutta la lunghezza e
carico concentrato orizzontale e
l=1m
H = 500 N
verticale applicati all’estremità libera
V = 1000 N

MA

HA A B Reazioni Vincolari
500 H A = H = 500 N
VA
1000 VA = q × l - V = 1500 ×1 - 1000 = 500 N
q ×l2
Momenti calcolati rispetto al punto A MA + -V ×l = 0 Þ
2
1500 ×12
M A = 1000 ×1 - = 250 N × m
2
Esempio 6
Apriamo la struttura in una posizione generica per calcolare le azioni interne
MA M

HA N
A B H
VA T V
x l-x

Imponendo l’equilibrio alla porzione di struttura a sinistra si ottiene:

!" − $ − % & ' = 0 $ = 500 − 1500 & '


*" − + = 0 + = 500 +
' '1
," + !" & ' − % & ' & − , = 0 , = 250 + 500 & ' − 1500 &
2 2
Esempio 6
Apriamo la struttura in una posizione generica per calcolare le azioni interne
MA M

HA N
A B H
VA T V
x l-x

CONSIDERAZIONI:

L’azione normale è COSTANTE di compressione

Il taglio VARIA LINEARMENTE con la distanza. Il punto di intersezione (zero) si trova


mediante l’equazione

T = VA - q × x = 500 - 1500 × x = 0
x=0 T = 500
500 = 1500 × x
x = 0.33 T =0
500
x= = 0.33 m x =1 T = -1000
1500
Esempio 6
Apriamo la struttura in una posizione generica per calcolare le azioni interne
MA M

HA N
A B H
VA T V
x l-x

Per quanto riguarda il momento flettente occorre considerare che ogni


porzione di carico ripartito fornisce un contributo al momento che ha un
espressione del tipo:
x
q × x ( forza) × (braccio)
2
quindi globalmente si ha a che fare con una variazione di tipo quadratico
Ad esempio, imponendo l’equilibrio sulla porzione destra della trave (punto Z)
si ha:
( (+
!, + -, ' ( − . ' ( ' − ! = 0 ! = 250 + 500 ' ( − 1500 '
2 2
Esempio 6
MA=250
A q = 1500 N/m

HA=500 B
A H = 500 N
VA=500
V = 1000 N
500
500 N VA - q × x× = 0 Þ 500 - 1500 × x = 0 x = = 0.33 m
1500
T
+
0.33 m
1000 N

M +
250 N
0.33
Max M Þ M A + VA × 0.33 - q × 0.33 × = 333.33 N × m
2
333.33 N

N +
Esempio 7
a b
A B Trave appoggiata agli estremi caricata
con una coppia concentrata in una
sezione distante “a” dall’estremo sinistro

Reazioni Vincolari
ì
ïH A = 0
HA A B ï
íVA + VB = 0 Þ VA = -VB
VA VB ï C
ï- VB × L + C = 0 Þ VB =
î L
• Come si poteva immaginare, le reazioni sono uguali e contrarie (il segno ipotizzato
della reazione VA deve essere invertito) perché la coppia concentrata deve essere
equilibrata da un’altra coppia uguale e contraria

• La posizione della coppia applicata è influente?


Esempio 6
M

A N B

VA T VB

Imponendo l’equilibrio alla porzione di struttura a sinistra si ottiene:

ì C
-
ï A V + T = 0 Þ T = Il taglio è COSTANTE
L
ï
íN = 0 L’azione normale è NULLA
ï C Il momento flettente VARIA LINEARMENTE
ï- V A × x + M = 0 Þ M = × x
î L

Anche in questo caso è conveniente effettuare il calcolo dall’estremo sinistro


fino alla discontinuità (rappresentata dalla coppia concentrata) e dalla coppia
concentrata al carrello destro.
Esempio 6

HA A B

VA VB

T
+
C
T= C
L M= ×a
L

M +

C
M= ×b
L

N +
Esempio 7
a b F
B Trave “a sbalzo” semplicemente
A C appoggiata caricata all’estremo sinistro
con una forza concentrata F

Reazioni Vincolari

F ì
ïH A = 0
HA A B ï
C í- VA + VB - F = 0
ï F ×L
VA VB ï- VB × a + F × L = 0 Þ VB =
î a

F ×L æL ö
VA = VB - F Þ VA = - F Þ VA = F × ç - 1÷
a èa ø
Esempio 7

F
Per calcolare le azioni interne dividiamo il
A B campo della lunghezza della struttura in due
C parti, in corrispondenza della reazione VB

VA VB La presenza delle forze concentrate


suggerisce l’esistenza di discontinuità nei
diagrammi delle azioni interne

M ìN = 0
A
T ï
N ï æL ö
V
í A - T = 0 Þ T = V A = F × ç - 1÷
ï èa ø
VA ïîVA × a - M = 0 Þ M = VA × a
M
F
N ìN = 0
ï
íT + F = 0 Þ T = - F
ïF × b + M = 0 Þ M = - F × b
T î
Esempio 7
F
A B
C

VA VB

T =F
T +

T = -VA

M = F ×b

M +

N +
Esempio 7.25 Bernasconi

P
A

a b

P
HA

VA VB
Esempio 7.11 Bernasconi

2P 2P
P
A

B
l l l l

4l

2P 2P
P
HA A B HB=Rcos45

VB=Rsin45
VA
Esempio 8
L/2 F L/2 F
HB
B
B
q q
VB

A A

Reazioni Vincolari VA
ì
ïH - q × L = 0 Þ H = q × L
ïï B B

íVA + VB - F = 0
ï
ïVA × L - q × L × L - F × L = 0 Þ VA = æç F × L + q × L × L ö÷ × 1
ïî 2 2 è 2 2ø L
Esempio 8
L/2 F
HB
B

VB

ìH B - q × L = 0 Þ H B = q × L
ï
ïVA = F + q × L
ï 2 2
í
A ïV = F - V Þ V = F - F - q × L Þ V = F - q × L
ï B A B
2 2
B
2 2
VA ï
î
Esempio 8
L/2 F
HB
B

VB

Analizziamo l’andamento del taglio e del


momento flettente nella porzione di asta
N VERTICALE
M
T

ì F q×L
ïV A - N = 0 Þ N = +
ï 2 2
íq × x - T = 0 Þ T = q×x
ï x x 2
ï- M - q × x × = 0 Þ M = - q ×
A î 2 2
VA
Esempio 8
L/2 F
HB
B
F q×L q×L
+
VB 2 2

N
M
T

A A
VA VA
A
• L’azione normale è di COMPRESSIONE
VA • Il Taglio varia LINEARMENTE (negativo
secondo le convenzioni)
Esempio 8
L/2 F M
HB
N B

T VB

ìH B - N = 0 Þ N = q × L
ï
ïïVB - T = 0 Þ T = F - q × L
í 2 2
A ï- VB × x + M A = 0 Þ M A = VB × x
VA ï
ïî

Analizziamo l’andamento del taglio e del


momento flettente nella porzione di asta
ORIZZONTALE
Esempio 8
L/2 F M
HB
N B

T VB

q×L
HB

A VB

VA
F q×L
+ HB
2 2

q×L F
-
VB 2 2
Esempio 8
M F
HB
N B

T VB

ìH B - N = 0 Þ N = q × L
ï
ïVB - T - F = 0 Þ T = F - q × L - F Þ T = - F - q × L
ï 2 2 2 2
í
A ï- VB × x + M A + F × æç x - L ö÷ = 0 Þ M A = VB × x - F × æç x - L ö÷
VA ï è 2ø è 2ø
ï
î
ATTENZIONE:
Versi e andamenti dei diagrammi delle azioni interne sono dipendenti dai valori
di F e q. A seconda delle proporzioni che essi assumono l’uno rispetto all’altro
si possono presentare situazioni differenti
Esempio 8
RIEPILOGO: AZIONE NORMALE (compressione)

q×L
HB

VB

F q×L
+
2 2

VA
Esempio 8
RIEPILOGO: TAGLIO

F q×L
+
2 2
HB
q×L

VB
q×L F
-
2 2

A
VA
Esempio 8
MOMENTO FLETTENTE

F
q × L2 HB
2
VB
L æ F q×Lö L
VB × =ç - ÷×
2 è2 2 ø 2

Momento flettente dovuto al


solo carico ripartito.
Tende le fibre superiori

A
VA
Altri tipi di carico distribuito
x
Carico Triangolare: varia con legge p( x) = p0 ×
l
1
P = p0 × l
2
2
xP = × l
3

x2
Carico Parabolico: varia con legge p( x) = p0 × 2
l

1
P = p0 × l
3
3
xP = × l
4

Potrebbero piacerti anche