Di Claudio Venturi
1. Riferimenti normativi
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• Decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7: Misure urgenti per la tutela dei
consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attività
economiche e la nascita di nuove imprese. Art. 10, comma 2.
(Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 26 del 1° febbraio 2007) – In
vigore dal 2 febbraio 2007.
2. Premessa
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Tale attività, come viene precisato nel 2 comma dell’articolo 1 in commento,
può essere svolta:
a) con l'attuazione di tecniche manuali;
b) con l'utilizzazione di apparecchi elettromeccanici per uso estetico ( di
cui all’allegato alla L. n. 1/1990);
c) con l'applicazione dei prodotti cosmetici definiti tali dalla L. 11 ottobre
1986, n. 713 1.
1
Concernente: Norme per l'attuazione della direttive della Comunità economica europea sulla produzione e la
vendita dei cosmetici (Pubblicata nella G.U. n. 253 del 30 ottobre 1986).
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Spetta alle Regioni emanare norme di programmazione dell'attività di estetista
e dettare disposizioni ai Comuni per l'adozione di regolamenti che si
uniformino alle disposizioni della legge statale, al fine di assicurare uno
sviluppo del settore compatibile con le effettive esigenze del contesto sociale.
Spetta, inoltre, alle Regioni di predisporre, in conformità ai principi dettati
dalla L. 21 dicembre 1978, n. 845, i programmi per lo svolgimento dei corsi di
formazione, di qualificazione e di specializzazione e dell'esame teorico-pratico,
nonchè dei corsi di aggiornamento e di riqualificazione professionale, sentite le
organizzazioni sindacali di categoria.
I corsi di formazione professionale sono programmati dalla Regione, sentite le
Organizzazioni regionali dell'artigianato maggiormente rappresentative a livello
nazionale.
I corsi sono istituiti dalla Regione con deliberazione della Giunta regionale ed
organizzati presso Enti di cui all'art. 5 della L. n. 845/1978, oppure, in
mancanza di strutture idonee e professionali adeguate, presso centri privati di
formazione professionale per estetiste.
I gestori dei corsi devono garantire l'idoneità dei locali e il rispetto delle norme
di funzionamento e di sicurezza degli impianti e delle eventuali
apparecchiature utilizzate a scopo didattico.
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Al fine di disciplinare l'attività di estetista in maniera organica e unitaria su
tutto il territorio regionale, i Comuni dovranno adottare appositi regolamenti,
in conformità alle direttive dettate da ciascuna Regione, sentite le
organizzazioni regionali dell'artigianato maggiormente rappresentative a livello
nazionale e con il parere della Commissione comunale di cui all'art. 3 della L.
n. 1142/1970 e della Commissione regionale per l'artigianato.
Tutte le imprese che esercitano l'attività di estetista, siano esse svolte in forma
individuale o in forma societaria, sono soggette alla disciplina dettata dal
regolamento comunale.
Lo stesso regolamento si applica, altresì, alle attività di estetista svolte, anche
in modo parziale, nell'ambito di palestre, di imprese dedite alla vendita di
cosmetici, di studi medici specializzati, di centri di abbronzatura e sauna o di
altre imprese che comunque effettuino prestazioni o trattamenti compresi tra
quelli previsti dall'attività di estetica.
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Le Azienda Sanitarie Locali, al fine di tutelare la salute e la sicurezza degli
utenti del servizio, esprimono al Sindaco il parere di competenza circa
l'idoneità igienico-sanitaria dei locali adibiti all'esercizio di tali prestazioni,
accertando lo stato di manutenzione delle apparecchiature utilizzate sia nello
svolgimento delle attività di estetica che nelle strutture formative presso le
quali si svolgono i corsi autorizzati dalla Regione, nonchè i requisiti igienico-
sanitari relativi ai procedimenti tecnici impiegati in tale attività, nel territorio
di rispettiva competenza.
Allo stesso fine le Aziende Sanitarie Locali effettuano controlli sui procedimenti
impiegati nello svolgimento delle attività di estetica, nel rispetto delle norme
sanitarie e delle disposizioni dettate dai competenti Ministeri delle attività
produttive e della salute, ai sensi dell'art. 10, 1^ comma della L. n. 1/1990.
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3) abbiano svolto un periodo, non inferiore a tre anni, di attività lavorativa
qualificata, a tempo pieno, in qualità di dipendente o collaboratore familiare,
presso una impresa di estetista, seguita dai corsi regionali di formazione
teorica di cui alla precedente lettera b).
Il periodo di attività dovrà essere stato svolto nel corso del quinquennio
antecedente l'iscrizione ai corsi di cui alla precedente lettera b).
Tale requisito dovrà essere accertato attraverso l'esibizione del libretto di
lavoro o di documentazione equipollente.
2
Secondo quanto disposto da alcune leggi regionali, la domanda va presentata direttamente al Comune di
competenza, il quale provvederà a richiedere il parere della Commissione provinciale dell’artigianato sulla
sussistenza dei requisiti per la qualificazione professionale. Per l’elenco delle leggi regionali si veda l’ALLEGATO B
riportato in calce alla presente trattazione.
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certificazione relativa al possesso di un attestato di partecipazione ad un
corso regionale di formazione teorica, di almeno 300 ore;
d) Attestazione del versamento di 3,00 euro effettuato, per diritti di
segreteria, da effettuarsi sul CCP appositamente istituito, qualora la
domanda venga presentata alla Commissione provinciale per l’artigianato.
3
Negare l’autorizzazione all’apertura di un esercizio commerciale sulla base del solo mancato rispetto delle distanze
dagli esercizi preesistenti si configura come un caso di conformazione autoritativa dell’esercizio di uno dei diritti
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l’esercizio delle attività di estetista dovrà essere d’ora in poi soggetto alla sola
dichiarazione di inizio attività, resa ai sensi dell’art. 19 della legge n.
241/1990, da presentare al Comune territorialmente competente, senza più
essere subordinata:
a) al rispetto del criterio della distanza minima o di parametri numerici
prestabiliti, riferiti alla presenza di altri soggetti svolgenti la medesima
attività;
b) al rispetto dell’obbligo di chiusura infrasettimanale.
Nel caso di impresa individuale il cui titolare non sia in possesso della
qualifica professionale e intenda ugualmente aprire un’impresa per lo
svolgimento dell’attività di estetista, può procedere alla iscrizione presso il
Registro delle imprese, nominando, al contempo, un direttore tecnico in
possesso della qualifica professionale. Pertanto, in allegato al modello I1, dovrà
produrre un Intercalare P sul quale riportare i dati del direttore tecnico.
soggettivi fondamentali della persona, quello della libertà di iniziativa economica sancito dagli articoli 2 e 41 della
Costituzione (TAR Marche, 28 febbraio 2005, n. 0204).
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Dovrà inoltre dimostrare che tra il titolare dell’impresa e il direttore tecnico c’è
un certo legame, dovuto, per esempio, alla costituzione di una associazione in
partecipazione.
Ugualmente, nel caso di società i cui soci non siano nessuno in possesso della
qualifica professionale può denunciare l’inizio dell’attività di estetista, ma
dovrà al contempo nominare un direttore tecnico in possesso della qualifica
professionale. Pertanto, in allegato al modello S5 dovrà produrre un
Intercalare P sul quale riportare i dati del direttore tecnico.
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Le attività di estetista possono, altresì, essere esercitate, ma solo
occasionalmente, a domicilio del cliente da parte di imprese già autorizzate in
sede fissa, esclusivamente nei confronti di persone inferme, con gravi difficoltà
di deambulazione, ovvero per particolari e straordinarie occasioni (come nei
casi di persone impegnate in attività di moda e di spettacolo).
4
Si veda anche la Nota del 31 dicembre 1998, Prot. 722263.
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Il Tribunale, infatti, aveva accolto la tesi della ricorrente, sostenendo che nel
mettere a disposizione della clientela le lampade abbronzanti UVA, non sia
ravvisabile l’esercizio dell’attività di estetista, quando non sia associata ad
altra attività specifica.
La Cassazione nel censurare il giudizio espresso dal Tribunale e nel
condannare il ricorrente anche al pagamento delle spese del doppio grado di
giudizio, ha confermato che la messa a disposizione in una struttura adatta
degli apparecchi per trattamenti abbronzanti a raggi UVA, è un’attività di
estetista e di conseguenza soggetta ad autorizzazione.
Citiamo su tutte la Sentenza del Pretore di Torino del 13 marzo del 1997, nella
quale la qualificazione professionale di estetista si ritiene necessaria in
presenza di un complesso di prestazioni e di trattamenti riservati a tale figura,
sottolineando che, ciò che caratterizza l’attività di estetista non è tanto
l’applicazione di un cosmetico o l’utilizzo di una macchina, bensì “una
prestazione o un trattamento nei quali l’operatore trasfonde una specifica
capacità professionale”. L’impiego della macchina deve essere inteso quale
parte di un servizio più completo e qualificato, nel quale l’operatore impegna
proprie specifiche conoscenze e dimostra quindi la propria professionalità.
La Sentenza conclude affermando che “un operatore non estetista possa
intraprendere un’attività limitandosi a porre a disposizione del pubblico, dietro
compenso, alcuni strumenti di uso comune e per l’impiego dei quali non sia
richiesta alcuna particolare cognizione tecnica purchè rimanga escluso
l’intervento dell’operatore durante l’impiego dello strumento”.
Alla luce di questo filone interpretativo alcune Regioni hanno ritenuto che
l’attività che si esplica con la messa a disposizione del pubblico di lampade
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abbronzanti possa essere legittimamente svolta in assenza di autorizzazione
comunale, pur con l’osservanza di determinate condizioni, quali:
a) che le apparecchiature si attivino e disattivino automaticamente, senza
alcuna programmazione da parte degli operatori;
b) che da parte degli operatori non devono essere eseguiti trattamenti di alcun
tipo sulla superficie del corpo;
c) che sia garantita l’assenza di rischi per la salute;
d) che sia stata ottenuta l’autorizzazione igienico-sanitaria riferita ai locali.
Una sentenza del Tar del Veneto, al quale si erano rivolti il Comune di Thiene
e la Confartigianato del Veneto, contro un Centro di abbronzatura che
noleggiava apparecchiature abbronzanti, senza avere i requisiti necessari,
sostiene che chi noleggia lampade abbronzanti UVA per uso estetico, senza
essere in possesso dell'autorizzazione e dei requisiti tecnico- professionali
(abilitazione prevista dall'art. 3 della legge n. 1/1990 e dall’art. 8, legge
Regione Veneto n. 29/1991), commette un reato penale, l'esercizio abusivo di
una professione, previsto dall'art. 348 del codice penale. Noleggiare e far usare
alla clientela tali apparecchiature comporta un'assunzione di responsabilità
possibile soltanto a chi, essendo in possesso dei requisiti tecnico-professionali,
può garantire la tutela degli utenti.
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esercitare l’attività di estetica a condizione di rispettare le norme dettate dai
regolamenti comunali e che gli addetti allo svolgimento dell’attività di estetica
siano in possesso della relativa qualificazione professionale, senza doversi
iscrivere all’Albo delle imprese artigiane.
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ALLEGATO A
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ALLEGATO B
REGIONE BASILICATA:
L.R. 3 agosto 1993, n. 45 (B.U.R. 7 agosto 1993, n. 34): Norme di
programmazione dell'attività di estetista.
REGIONE CALABRIA:
L.R. 19 marzo 1999, n. 5 (B.U.R. 25 marzo 1999, n. 29): Disciplina della
qualificazione professionale della attività di Estetista nella Regione Calabria in
attuazione della legge 4 gennaio 1990, n. 1.
REGIONE CAMPANIA:
- Delibera della Giunta Regionale 7 maggio 1991, n. 2863 (B.U.R. n. 30 dell' 8
luglio 1991): L. n. 1/1990. Disciplina delle attività di estetista. Definizione del
contenuto tecnico-culturale dei programmi dei corsi e delle prove d'esame.
REGIONE LAZIO:
- L.R. 12 dicembre 1989, n. 77 (B.U.R. n. 36 del 30 dicembre 1989): Norme
disciplinanti l'attività del settore estetico.
REGIONE LIGURIA:
- L.R. 25 gennaio 1989, n. 3 (B.U.R. n. 3 del 15 febbraio 1989; G.U. Serie
speciale n. 8 del 3 marzo 1990): Norme disciplinati l'attività di estetista.
REGIONE LOMBARDIA:
- L.R. 15 settembre 1989, n. 48 (B.U.R. n. 38 del 20 settembre 1989; G.U.
Serie speciale, n. 21 del 2 giugno 1990): Disciplina dell'attività di estetista.
REGIONE MARCHE:
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- L.R. 24 settembre 1992, n. 47 (B.U.R. n. 84 del 28 settembre 1992; G.U.
Serie speciale n. 5 del 30 gennaio 1993): Norme di attuazione della L. 4
gennaio 1990, n. 1, disciplina dell'attività di estetista.
REGIONE PIEMONTE:
- L.R. 9 dicembre 1992, n. 54 (B.U.R., n. 53 del 30 dicembre 1992; G.U. Serie
speciale n. 13 del 27 marzo 1993): Norme di attuazione della L. 4 gennaio
1990, n. 1 - Disciplina dell'attività di estetista.
REGIONE PUGLIA:
- L.R. 19 luglio 1994, n. 26 (B.U.R. 5 agosto 1994, n. 101): Integrazioni e
modifiche alla L.R. n. 18 del 23 agosto 1993.
REGIONE SICILIA:
- L.R. 23 maggio 1991, n. 35 (G.U. n. 26 del 25 maggio 1991): Modifiche ed
integrazioni alla legislazione regionale in materia di artigianato. Norme in
favore delle casalinghe.
REGIONE TOSCANA:
- L.R. 9 gennaio 1989, n. 4 (B.U.R. n. 4 del 19 gennaio 1989; G.U., Serie
speciale, n. 43 del 28 ottobre 1989): Disciplina dell'attività di estetista.
- L. 17 ottobre 1994, n. 74 (B.U.R. n. 68 del 26 ottobre 1994): Disciplina
dell’attività di estetista.
REGIONE UMBRIA:
- L.R. 4 aprile 1990, n. 10 (B.U.R. n. 15 dell' 11 aprile 1990; G.U. Serie
speciale, n. 41 del 20 ottobre 1990): Norme di attuazione della legge 4 gennaio
1990, n. 1: "Disciplina delle attività di estetista".
- D.C.R. 28 luglio 1993, n. 476: Schema di regolamento per la disciplina
dell’attività di estetista. Art. 5, L.R. n. 10/90.
REGIONE VENETO:
- L.R. 27 novembre 1991, n. 29 (B.U.R. n. 104 del 29 novembre 1991):
Disciplina dell'attività di estetista.
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TABELLE RIEPILOGATIVE
ASSOLVIMENTO
OBBLIGO
SCOLASTICO
APPOSITO ESAME
TEORICO-PRATICO
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CASISTICA
Una impresa individuale il cui titolare NON • Parere favorevole da parte della Commissione
è in possesso della qualifica professionale provinciale dell’artigianato, su richiesta del
vuole aprire un centro di estetica Comune, riferito alla persona nominata
PREPOSTO, in possesso della qualificazione
professionale (si veda la rispettiva legge
regionale);
• Possesso dell’autorizzazione sanitaria riferita ai
locali e alle attrezzature;
• Presentazione della DIA al Comune competente per
territorio;
• Iscrizione al Registro delle imprese (NON è
iscrivibile all’Albo delle imprese artigiane, in
quanto il titolare non in possesso dei requisiti
previsti agli articoli 2 e 3 della legge n. 443/1985),
con nomina di un direttore tecnico in possesso
della qualifica professionale.
Una società in nome collettivo con due soci • Parere favorevole da parte della Commissione
di cui uno solo è in possesso della qualifica provinciale dell’artigianato, su richiesta del
professionale vuole aprire un centro di Comune (si veda la rispettiva legge regionale);
estetica • Possesso dell’autorizzazione sanitaria riferita ai
locali e alle attrezzature;
• Presentazione della DIA al Comune competente per
territorio;
• Iscrizione all’Albo artigiani, se in possesso dei
requisiti previsti agli articoli 2 e 3 della legge n.
443/1985. Chi non ha la qualifica deve risultare
SOCIO NON PARTECIPANTE.
Una società in nome collettivo con due soci • Parere favorevole da parte della Commissione
nessuno dei quali è in possesso della provinciale dell’artigianato, su richiesta del
qualifica professionale vuole aprire un Comune, riferito alla persona nominata
centro di estetica PREPOSTO, in possesso della qualificazione
professionale (si veda la rispettiva legge
regionale);
• Possesso dell’autorizzazione sanitaria riferita ai
locali e alle attrezzature;
• Presentazione della DIA al Comune competente per
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territorio;
• Iscrizione al Registro delle imprese (NON è
iscrivibile all’Albo delle imprese artigiane, in
quanto nessuno dei soci è non in possesso dei
requisiti previsti agli articoli 2 e 3 della legge n.
443/1985), con nomina di un direttore tecnico in
possesso della qualifica professionale.
Una società in accomandita semplice con un • Parere favorevole da parte della Commissione
socio accomandatario in possesso della provinciale dell’artigianato, su richiesta del
qualifica e due soci accomandanti vuole Comune (si veda la rispettiva legge regionale);
aprire un centro di estetica • Possesso dell’autorizzazione sanitaria riferita ai
locali e alle attrezzature;
• Presentazione della DIA al Comune competente per
territorio;
• Iscrizione all’Albo artigiani, se in possesso dei
requisiti previsti agli articoli 2 e 3 della legge n.
443/1985.
Una società in accomandita semplice con un • Parere favorevole da parte della Commissione
socio accomandatario non in possesso della provinciale dell’artigianato, su richiesta del
qualifica e due soci accomandanti, di cui Comune, riferito al socio accomandante nominato
uno in possesso della qualifica professionale PREPOSTO, in possesso della qualificazione
vuole aprire un centro di estetica professionale (si veda la rispettiva legge
regionale);
• Possesso dell’autorizzazione sanitaria riferita ai
locali e alle attrezzature;
• Presentazione della DIA al Comune competente per
territorio;
• Iscrizione al Registro delle imprese (NON è
iscrivibile all’Albo delle imprese artigiane, in
quanto il socio accomandatario non è in possesso
della qualificazione professionale e dei requisiti
previsti agli articoli 2 e 3 della legge n. 443/1985),
con nomina di un direttore tecnico in possesso
della qualifica professionale.
Una SRL con unico socio, amministrata da • Parere favorevole da parte della Commissione
un amministratore unico in possesso della provinciale dell’artigianato, su richiesta del
qualifica, vuole aprire un centro di estetica Comune (si veda la rispettiva legge regionale);
• Possesso dell’autorizzazione sanitaria riferita ai
locali e alle attrezzature;
• Presentazione della DIA al Comune competente per
territorio;
• Iscrizione all’Albo artigiani, se in possesso dei
requisiti previsti agli articoli 2 e 3 della legge n.
443/1985.
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Una SRL con unico socio, amministrata da • Parere favorevole da parte della Commissione
un amministratore unico NON in possesso provinciale dell’artigianato, su richiesta del
della qualifica professionale, vuole aprire Comune, riferito alla persona nominata
un centro di estetica PREPOSTO, in possesso della qualificazione
professionale (si veda la rispettiva legge
regionale);
• Possesso dell’autorizzazione sanitaria riferita ai
locali e alle attrezzature;
• Presentazione della DIA al Comune competente per
territorio;
• Iscrizione al Registro delle imprese (NON è
iscrivibile all’Albo delle imprese artigiane, in
quanto l’amministratore e socio unico non è in
possesso della qualificazione professionale e dei
requisiti previsti agli articoli 2 e 3 della legge n.
443/1985), con nomina di un direttore tecnico in
possesso della qualifica professionale.
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professionale.
Una impresa individuale già titolare di una Sia che l’impresa sia iscritta o meno all’Albo delle
autorizzazione per la gestione di un centro imprese artigiane, l’aggiunta dell’attività di commercio
estetico vuole aggiungere il commercio al al dettaglio in sede fissa deve essere fatta
dettaglio di prodotti per l’estetica e la cura esclusivamente al Registro delle imprese, utilizzando il
della persona modello I2 e allegando copia del modello COM1
presentato al Comune competente per territorio.
Una impresa individuale il cui titolare è in L'attività di estetista può essere svolta anche unitamente
possesso della qualifica professionale vuole all'attività di barbiere o di parrucchiere, sia in forma di
svolgere unitamente sia l’attività di estetica impresa individuale che in una forma di società prevista
che l’attività di barbiere / parrucchiere per dall'art. 3 della L. n. 443/1985, composte da estetisti e
uomo-donna barbieri e parrucchieri, a condizione che i singoli soci
che esercitano professionalmente le distinte attività
siano in possesso dei rispettivi requisiti di qualificazione
(art. 9, comma 1, L. n. 1/1990).
Una società che voglia esercitate l’attività di • Nel caso di società artigiane, tutti i soci o gli
gestione di un centro di estetica, quali amministratori che partecipano al lavoro e gli
requisiti gli vengono richiesti eventuali dipendenti che esercitano
professionalmente l’attività di estetica devono
essere della qualifica professionale;
• Nel caso di società non artigiane, tutti i soci o gli
amministratori e gli eventuali dipendenti che
esercitano professionalmente l’attività devono
essere in possesso della qualifica professionale.
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