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Lezione 2
Nel design un PROCESSO è l’insieme delle attività correlate o interagenti che trasformano
un elemento in ingresso in elementi d’uscita (es. Parto dall’albero e finisco creando un
posacenere in legno) --> PROCESSO PRODUTTIVO.
PROCESSO DECISIONALE --> è la stessa cosa, trasformiamo delle idee iniziali per poi
arrivare alla nostra decisione.
Nel processo decisionale sono molto importanti le alternative (infatti non ci sono materiali
migliori di altri, esistono materiali più adatti e meno adatti per realizzare un determinato
prodotto).
Questo vuol dire che io devo sempre ragionare, pensare prima di arrivare a un prodotto, “La
tecnologia è ciò che svela il vero nel bello”.
Il primo pensiero deve essere quello di soddisfare delle esigenze quindi per prima cosa
andiamo a definire delle prestazioni.
Tendenze all’industrializzazione
− Razionalizzazione del processo di produzione
− I processi
La metodologia esigenziale rende possibile la quantificazione della qualità, intesa come “la
totalità delle prestazioni di un prodotto che concorrono alla sua capacità di soddisfare
esigenze “specificate o implicite”.
L'ESIGENZA è ciò che, in una data realtà territoriale, in un dato contesto ambientale e
socio-culturale, in un determinato periodo storico, è richiesto o ritenuto utile per il
conseguimento di un benessere materiale o morale per singoli individui, per un gruppo di
individui o per l’intera società. Le esigenze possono essere quantificabili o non quantificabili,
individuali e collettive.
Classi esigenziali
1. Sicurezza
2. Benessere
3. Fruibilità
4. Aspetto
5. Gestione
6. Integrabilità
7. Salvaguardia dell’ambiente
Le esigenze variano al passare del tempo, alcune esigenze perdono d’importanza, mentre
altre emergono. Il quadro esigenziale che influenza le prestazioni tende ad ampliarsi e quindi
a variare nel tempo.
Requisito
Prestazione
Specifiche di prestazione
Metodi di verifica
Controlli
• A priori: verifica di idoneità all’uso del prodotto
• A posteriori: verifica del rispetto delle prestazioni definite nel prodotto.
I carichi
Carichi permanenti
Il carico permanente è la somma del peso proprio dell’oggetto + il peso proprio di tutti i
carichi che gravano permanentemente su di esso
Il peso proprio si esprime in Kg, il volume in m(3) (metro cubi) e la densità in Kg/m3.
Il carico accidentale è la somma dei carichi mobili e degli agenti naturali (neve, acqua...). in
Italia sono espressi in Kn/m2.
Le azioni esterne
Le azioni esterne causano delle precise sollecitazioni sui solidi. Nello stabilire la tipologia
delle azioni si fa riferimento al genere di deformazioni indotte sul solido.
Compressione e trazione
Si ha una compressione quando le forze esterne producono, lungo l’asse del solido, una
contrazione in misura costante lungo tutta l’estensione delle sezioni.
Si ha una trazione quando le forze esterne producono, lungo l’asse del solido, un
allungamento in misura costante lungo tutta l’estensione delle sezioni.
Compressione e trazione

E=ΔL/L
Taglio
Si ha taglio quando la deformazione consiste in uno scorrimento relativo tra due parti. A
differenza di compressione e trazione, il taglio non provoca variazioni di lunghezza ma
deformazioni angolari che ne determinano variazioni di forma. Il taglio può essere
considerato come l’effetto combinato di una trazione e di una compressione ortogonali tra
loro e agenti a 45° dall’asse: per questo motivo i materiali lapidei che hanno una bassa
resistenza a trazione hanno comunque una buona resistenza a taglio. Di conseguenza un
materiale con bassa resistenza a compressione non può avere una buona resistenza e taglio
perché cede per trazione lungo un piano disposto a 45°.