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INFANZIA E GENITORIALITA’ (Giordana Ronci)

21.01.2022
-3° LEZIONE→LA PAURA DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE,
COME AIUTARLI A CONOSCERLA ED ASCOLTARLA-

(Bellissimo esercizio iniziale) Recupera nella memoria un episodio o qualcosa che ti ha


creato molta paura e immagina una o due azioni che avresti potuto fare tu stesso o avrebbe
potuto fare qualcun altro per mitigare questa paura.

La paura è funzionale alla sopravvivenza: ci indica qualcosa di cui noi dobbiamo tener
conto.

Giordana ci porta un esempio di ciò che è successo oggi con i bambini (età 3 anni): durante
una camminata in un posto che i bambini conoscono già, a un certo punto un gruppo di
bambini avevano paura di andare in quel dato sentiero, che pure conoscevano. L’altra
maestra che era presente alla camminata ha chiesto: ok, cosa possiamo fare? Quindi hanno
cercato soluzioni.
Giordana chiede a noi come avremmo gestito la situazione: non c’è una “risposta giusta”,
dalla chat e dagli interventi è emerso che è importante parlare, cercare soluzioni e cercare di
trasformare la paura.

La cosa più importante è che la paura venga accolta. Mai dire “Non c’è niente da temere”
oppure “Eh, non aver paura di questo, su, è una cavolata” perché il bambino intanto
continua ad aver paura e poi c’è il rischio che si senta non ascoltato e sbagliato e può finire
per non ascoltare più la sua paura e quindi anche correre dei rischi (perché la paura,
soprattutto in alcune situazioni, ci fa percepire un pericolo reale!). Quindi accogliere
sempre qualsiasi emozione. E poi esplorare l’emozione: cosa ci indica la paura, la rabbia,
la tristezza...? Se abbiamo imparato cosa ci dice un’emozione, allora possiamo utilizzare
questa come una bussola (purtroppo si è abituati a censurare le emozioni: non bisogna avere
paura, non bisogna provare rabbia...).

La paura ha sfumature diverse e quindi può indicare cose diverse. Noi dobbiamo insegnare
ai bambini a conoscere se stessi, quindi non dobbiamo dargli soluzioni.
Non c’è una risposta unica alla paura dei bambini: per qualcuno aiuta prenderli per mani,
per altri utilizzare delle storie etc. Dipende dalla situazione e dal bambino; addirittura a
volte, con lo stesso bambino, una strategia o soluzione precedentemente utilizzata, in una
situazione diversa non funzionano!

PER NOI ADULTI:


Come facciamo a guardare le emozioni se noi stessi non siamo abituati a guardarle ed
ascoltarle? Ecco perché dobbiamo prima di tutto lavorare sulle nostre emozioni (conoscerle,
ascoltarle e saperle gestire).

Riguardo il discorso dei “talismani” (un oggetto che per noi è fortunato o ci fa sentire
tranquilli, sicuri; ad es. la maglietta “fortunata” che si indossa tutte le volte che bisogna
sostenere un esame): il talismano è una sorta di corazza di protezione.
La magia fa parte di noi.
Ci fa l’esempio Giordana dei sassi delle streghe (i sassi bucati ♥).

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