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Statica

A.A.  2019-­‐2020

PROF.  ING.  DANIELA  ADDESSI


DIPARTIMENTO   DI  INGEGNERIA  STRUTTURALE   E  GEOTECNICA
SAPIENZA  UNIVERSITÀ  DI  ROMA  

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Le  strutture  reticolari
Una struttura reticolare è un particolare sistema strutturale in cui tutte le travi, dette
aste:
• sono collegate tra loro alle estremità da cerniere interne, dette nodi;
• sono vincolate a terra tramite cerniere o carrelli esterni applicate ai nodi;
• i vincoli (esterni e interni) sono perfetti, cioè privi di attrito;
• le forze esterne sono applicate solo nei nodi.

Allora le aste risultano soggette solo a sforzi assiali di trazione o compressione.

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Le  strutture  reticolari
Dal  punto  di  vista  statico-­‐cinematico  le  strutture  reticolari  possono  essere  viste  
come:
insieme  di  punti  materiali  (le  cerniere  interne)  dotati  di  tre  gradi  di  libertà  (due  
nel  piano)  collegati  da  aste  che  ne  controllano  la  mutua  distanza  e  costituiscono  
quindi  ciascuna  un  vincolo  di  pendolo  interno

nn:  numero  di  nodi


na:  numero  delle  aste
nve:  vincoli  esterni

I  vincoli  esterni  impediscono  poi  il  movimento  del  sistema  considerato  come  un  
unico  corpo  rigido.  
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Le  strutture  reticolari  isostatiche
Si può dire allora che un sistema reticolare è isostatico (cinematicamente
determinato) se il numero di gradi di libertà, pari a tre volte il numero dei nodi
(due nel piano), è uguale al numero delle aste più il numero dei vincoli esterni.

Sistemi  3D: 3nn  =  na+nve


Sistemi  2D: 2nn  =  na+nve

nn =  3;    na =  3;    nve =  3 nn =  7;    na =  11;    nve =  3 nn =  10;    na =  17;    nve =  3
6 =  3+3 14  =  11+3 20  =  17+3
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Maglie  triangolari  e  maglie  quadrate
Maglia  triangolare Maglia  quadrata

internamente  isostatica:
anello  a  3  cerniere internamente  labile internamente  isostatica

L’aggregazione di più maglie triangolari genera delle La maglia quadrata è invece internamente labile, perché
strutture reticolari internamente isostatiche. può subire degli spostamenti rigidi; per rendere
L’insieme di maglie triangolari può essere visto isostatico tale sistema è sufficiente aggiungere un’asta.
come un unico corpo rigido, che, se
opportunamente vincolato mediante vincoli esterni,
è isostatico.
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Maglie  triangolari  e  maglie  quadrate
Maglie  triangolari

isostatico isostatico isostatico


Maglie  quadrate

labile isostatico isostatico iperstatico


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Metodo  dell’equilibrio  nei  nodi
• Gli sforzi normali nelle aste e le reazioni vincolari sono determinati imponendo
l’equilibrio dei nodi.

• Poiché ogni nodo ha due gradi di libertà traslazionali nel piano, è possibile scrivere
complessivamente 2 nn equazioni di equilibrio: si tratta di equazioni di equilibrio
alla traslazione.

• Il numero delle incognite è pari a na+nve , che, nei sistemi isostatici, è proprio pari al
numero delle equazioni.

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Metodo  dell’equilibrio  nei  nodi

• L’intensità e il verso di tali sforzi è incognito, mentre è nota la direzione, che è proprio quella delle aste.
• Per scrivere le equazioni di equilibrio si ipotizza un verso per gli sforzi Nij.
• Per il principio di azione e reazione, gli sforzi che le cerniere trasmettono alle aste sono uguali e opposti a
quelli che le aste trasmettono alle cerniere:
-­‐ una forza Nij entrante nel nodo è una forza che comprime l’asta
-­‐ una forza “uscente” dal nodo è una forza di trazione.
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Metodo  dell’equilibrio  nei  nodi

Equazioni  di  equilibrio  vettoriali


nodo  3
nodo  1
nodo  2

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Equazioni  di  equilibrio  scalari
NODO  1

NODO  2

NODO  3

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Calcolo  della  soluzione
NODO  3

NODO  1

NODO  2

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Reazioni  vincolari  e  sforzi  normali

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Il  metodo  delle  sezioni  di  Ritter
• Il metodo delle sezioni di Ritter si applica alle travature canoniche, ovvero quelle in
cui le aste possono essere tagliate da sezioni che dividono in due parti la struttura
tagliando tre aste non concorrenti in un punto.

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• La  sezione  s−s separa  la  struttura  in  due  parti  tagliando  tre  aste  non  convergenti  e  mette  in  evidenza  
gli  sforzi  normali  incogniti  in  tali  aste.  

• Per  determinarli  è  sufficiente   scrivere  le  equazioni  di  equilibrio  alla  rotazione  (della  porzione  di  
struttura  a  sinistra  o  a  destra  della  sezione)  rispetto  ai  punti  in  cui  convergono  a  due  a  due  le  aste  e  
cioè  rispetto  al  nodo  2,  al  nodo  6  e  al  punto  A.  

• In  tal  modo  in  ogni  equazione  compare  una  sola  incognita.  

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Una  volta  determinate  le  reazioni  vincolari,  si  impone  l’equilibrio  alla  rotazione  che,  considerando  la  
porzione  di  struttura  a  sinistra  della  sezione  s−s,  fornisce  le  seguenti  equazioni:

Nel caso di travature con corrente superiore e inferiore paralleli, il polo A tende all’infinito. In tal caso si
sostituisce la terza equazione di equilibrio alla rotazione con quella di equilibrio alla traslazione secondo la
direzione verticale. 15
Esercizio:  metodo  dell’equilibrio  nei  nodi

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