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e l’autodeterminazione og r
mon
di giovani e adulti
con disabilità
intellettiva: indicazioni
metodologiche
Elena Malaguti
Professore associato di Didattica e Pedagogia Speciale, Dipartimento di Scienze
dell’Educazione, Università degli studi di Bologna; Direttrice del Master in Didattica e
Psicopedagogia per gli allievi con Disturbo dello Spettro Autistico
Sommario
Il passaggio dall’adolescenza alla vita adulta è una fase delicata per delineare
il futuro e la qualità di vita di tutti e si arricchisce di maggiori complessità
per i giovani con disabilità intellettiva. Vi sono molti presupposti sui quali
la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità
(ONU, 2006) e le recenti ricerche invitano a riflettere per ripensare le pro-
spettive e i progetti rivolti al miglioramento della qualità di vita delle persone
con disabilità intellettiva. Il presente contributo, inserendosi nel dibattito
contemporaneo, delinea alcune indicazioni metodologiche orientate alla co-
struzione di progetti di vita equi e sostenibili per tutti e per ciascuno, anche
per chi incontra la disabilità secondo un modello ecologico, sociale e umano.
Parole chiave
Disabilità intellettiva, qualità di vita, ecologia, autodeterminazione, resilienza.
Prima indicazione metodologica (OMS), fin dalla sua costituzione nel 1948
ha focalizzato l’attenzione sul costrutto di
Una prima indicazione è fornita dai do- benessere, evidenziando come fosse di fonda-
cumenti internazionali che spostano gli assi mentale importanza superare la dicotomia
interpretativi anche in relazione alla presenza salute/malattia. La cornice salutogenica
di disabilità intellettive: di fondamentale introduce una lettura che mette in relazione
importante è la trasformazione dalla logica la complessità dei fattori che generano la
dell’assistenza alla logica del diritto. salute e lo sviluppo della qualità della vita
L’approvazione della Convenzione delle (Eriksson e Lindstrom, 2008). In particolare,
Nazioni Unite sui diritti delle persone con diviene necessario comprendere quali sono
disabilità (ONU, 2006) è un evento storico le determinanti nella vita dei soggetti e delle
che potrà essere valutato solo nei prossimi comunità che possono generare salute, mi-
anni. Un altro documento fondamentale è gliorare la qualità della vita e contribuire allo
la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione sviluppo del senso di coerenza. Nei documenti
Europea (UE, 2000), nella quale, all’articolo ufficiali, da circa dieci anni, il termine «ritar-
26, viene riconosciuto il diritto delle persone do mentale» è stato sostituito da «disabilità
con disabilità di beneficiare di misure inte- intellettiva». Il cambiamento non si riferisce
se a garantirne l’autonomia, l’inserimento solo a una modificazione terminologica ma a
sociale e professionale e la partecipazione una distinzione teorica e culturale che sot-
alla vita della comunità. Il riconoscimento tende un’analisi multi-dimensionale secondo
del diritto all’educazione, come proposto un modello bio-psico-sociale. L’evoluzione
anche dall’Education For All (EFA), le Rac- comporta un passaggio da una visione che
comandazione del Comitato dei Ministri identifica la disabilità solo e unicamente
sull’Educazione e la risoluzione RESAP legata a specifiche caratteristiche indivi-
(2007) sull’educazione dei bambini e dei duali e a prestazioni individuali deficitarie
giovani con disturbi dello spettro autistico in termini di intelligenza misurate con test
comportano un cambiamento radicale nei intellettivi standardizzati (ritardo mentale),
presupposti che hanno animato e animano a una in cui i fattori individuali intrecciano
il dibattito sui processi di inclusione edu- fattori culturali, sociali in interazione con i
cativa e sociale. Il passaggio dall’assistenza sistemi educativi.
alla cornice dei diritti prefigura un modello Il costrutto di disabilità intellettiva (AI-
di disabilità basato sul rispetto dei diritti RIM, 2010) assume una migliore chiarezza
umani anche per le persone con disabilità se definito attraverso: la prospettiva di co-
intellettiva e forti compromissioni sul piano noscenza del funzionamento umano, il ruolo
delle autonomie personali e sociali. svolto dai sostegni e l’organizzazione dei
contesti e servizi. La Supports Intensity Scale
(Thompson et al., 2004; Cottini et al., 2008) è
Seconda indicazione metodologica l’unico strumento che attualmente analizza le
richieste del contesto in ottica sistemica (dal
Una seconda indicazione viene fornita meso-sistema al micro-sistema) e che consente
dalle linee guida dell’OMS sul concetto di di elaborare una sintesi complessiva dei biso-
salute e di disabilità intellettiva e dal modello gni secondo il modello e le dimensioni della
di qualità di vita (Schalock e Verdugo, 2006). Qualità della vita. L’attenzione viene posta sul
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ruolo che i sostegni individualizzati possono
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età (Stewart et al., 2002). Le difficoltà che limitazioni funzionali, punti di forza), ai
gli adolescenti con disabilità intellettiva fattori contestuali (barriere e risorse fisiche,
incontrano nell’accesso alla vita adulta non sociali, culturali, economiche), ai servizi e agli
sono riconducibili solo a dimensioni cliniche- interventi che vengono erogati, al ruolo degli
funzionali e alle condizioni di salute. Come operatori (insegnanti, educatori, operatori
sottolineano Nota e Soresi (2007), esse sono socio-sanitari) e dei cittadini che non vivono
caratterizzate anche dalle poche opportunità direttamente la disabilità ma la incontrano
di partecipazione a contesti di vita tipici, con nei contesti (Malaguti, 2016).
conseguenti scarse possibilità di apprendi- Volendo sintetizzare gli esiti delle ri-
mento di abilità sociali. Unitamente alle va- cerche e delle riflessioni contemporanee,
riabili individuali, le componenti contestuali la progettazione di percorsi di vita adulta
e socio-culturali risultano influire in modo — orientati all’autonomia e all’autodeter-
determinante sugli esiti di sviluppo dei ruoli minazione possibile — si realizza attraverso
tipici che caratterizzano la vita adulta. Come tre direzioni interconnesse: (1) l’analisi
sostiene Zorzi (2016), la letteratura dimostra delle differenze individuali, identificando le
che, attraverso sostegni e interventi mirati, variabili evolutive anche culturali e socio-
gli ostacoli per l’accesso a una vita adulta ti- contestuali; (2) l’impegno a trasformare le
pica possono essere ridotti rendendo possibili difficoltà in opportunità di apprendimento,
percorsi esistenziali positivi. pur riconoscendo la dimensione della fragi-
L’analisi dei processi di transizione alla lità e vulnerabilità intrinseca a ogni essere
vita adulta richiede un approccio ecologico, umano, tramite sostegni e aiuti mirati; (3) la
sociale e umano basato non solo sui funzio- riorganizzazione dei contesti di vita, secondo
namenti, ma anche sulla riorganizzazione dei la logica dell’Universal Design for All (CAST,
contesti al fine di attribuire pari peso: alle 2011), e la promozione della cultura sottesa
condizioni di salute (componenti intrinseche, ai processi di inclusione sociale.
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Keywords
Intellectual disability, quality of life, ecological approach, self-determination, resilience.
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