Sei sulla pagina 1di 3

Fidelio 

 
 
Fidelio  (op.  72b)  è  un  Singspiel  in  due  atti  composto  da  Ludwing  Van  Beethoven  su 
libretto  di  Joseph  Sonnleithner  con  revisioni  di  Stephan  von Breuning. Fu riscritto 
successivamente  per  la  terza  e  ultima  versione  dal  giovane  Georg  Friedrich 
Treitschke. 
La  prima  rappresentazione  fu  il  20  novembre  1805  al  Theater  an  der  Wien  a 
Vienna​,  essa  non  riscontra  grande successo: i cantanti sono scadenti, l’opera (in tre 
atti)  è  piuttosto  lunga  e  nella  Vienna  occupata  da  Napoleone  il  pubblico  è  in  gran 
parte  formato  da  ufficiali  francesi  che  non  conoscono  il  tedesco.  Il titolo dell’opera 
iniziale è “​Fidelio, oder die ebeliche Liebe” ​(Fidelio, o l'amor coniugale). 
L’opera  viene  sottoposta  ad  un  lavoro  di  revisione  del  libretto  da  parte  di  Stephan 
von  Breuning  che  ne  riduce  gli  atti  in  due  e  il  ​29  marzo  1806  viene  rappresentata 
sempre  al  Teatro  “An  der  Wien”  con  il  titolo  di  “Leonore.  Leonore  oder  die 
eheliche  Liebe”  (Leonora  ossia  l'amor  coniugale).  ​È  solo  il  23  Maggio  1814  al  di 
Teatro  di  Porta  Carinzia  a  Vienna  che  l’opera  verrà  riproposta  con  il  titolo  di 
“Fidelio”  con  considerevoli modifiche del testo fatte da Georg Friedrich Treitschke, 
letterato ed entomologo. Treitschke, infatti, semplifica la vicenda, rendendola meno 
dispersiva  e  concentrando  l’attenzione  sugli  aspetti  psicologici,  sui  rapporti  tra  i 
personaggi  e  sui  valori  che  il  testo  si  era  prefissato  di  comunicare  (amore  e 
soprattutto libertà). 
La  trama,  è  la  seguente:  Leonore,  la  moglie  del  prigioniero  politico  Florestan 
(incarcerato  ingiustamente  da  Pizarro),  si  traveste  da  uomo,  prendendo  il nome di 
Fidelio  per  poter  entrare  come  inserviente  nella  prigione  in  cui  è  rinchiuso  il 
marito  portandogli  conforto.  Alla  fine  gli  salverà  la  vita  minacciando  con  un’arma 
Pizarro.  In  conclusione  l’arrivo  del  “Ministro”  porterà  alla  liberazione  dei 
prigionieri ed alla condanna del loro carnefice. 
L'unica  opera  di  Beethoven  ebbe  come  fonte  un  dramma  di  Jean-Nicolas  Bouilly 
rappresentato  nel  1798  con  musica  di  Pierre  Gaveaux.  Apparteneva  a  un  genere 
parecchio  diffuso  nella  Francia degli anni della rivoluzione la “​pièce à sauvetage​” in 
cui  gli eroi positivi, i rappresentanti delle forze del bene, trionfano dopo aver subito 
ingiuste  ostilità  e  una  serie  di  peripezie,  trovando  alla  fine  salvezza  in  una 
situazione  di  grave  pericolo  grazie  a  un  colpo  di  scena.  Da  intendersi  non  come 
semplice  effetto  teatrale,  ma  come  affermazione  positiva  di  una  fiducia  nei  valori 
della  giustizia  e  della  ragione.  Inoltre  la  vittoria  delle  forze  del  bene  vede  uniti 
personaggi di classi sociale diverse, sia nobile che plebea. 
La  faticosa stesura di Beethoven risulta evidente anche dalle quattro ouvertures che 
scrive  per  Fidelio:  una  per  la  prima  versione  (op.  72,  nota  anche  come  Leonora  2), 
una  per  la  seconda  versione  (op.  72a,  nota  come  Leonora  3,  un  vero  capolavoro 
sinfonico),  una  per  l’ipotesi  (non  realizzata)  di  una  rappresentazione  a  Praga  (op. 
138,  o  Leonora  1)  e  finalmente  l’ouverture  del  1814  (op.  72b),altro  episodio 
orchestrale straordinario. 
 
 
Personaggi: 
Don Fernando, ministro (baritono) 
Don Pizarro, governatore di una prigione di stato (baritono) 
Florestan, un prigioniero (tenore) 
Leonore, sua moglie, sotto il nome di Fidelio (soprano) 
Rocco, carceriere (basso) 
Marzelline, sua figlia (soprano) 
Iaquino, portiere (tenore) 
prigionieri, ufficiali, guardie, popolo 
 
Organico:  
2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, 2 tromboni, timpani, archi 
 
Ouvertures: 
Leonora  1  in  do  maggiore  che  non  è  stata  utilizzata  ed  ha  trovato  una  collocazione 
autonoma nel catalogo con il numero op. 138 
Leonora 2 in do maggiore che è stata utilizzata nella rappresentazione del 1805 
Leonora 3 in do maggiore che è stata utilizzata nella rappresentazione del 1806 
Leonora 4 in mi maggiore che è stata utilizzata nella rappresentazione del 1814 
 
 
 
Ouverture Fidelio in mi maggiore, op. 72 
 
 
Musica: ​Ludwig van Beethoven (1770 - 1827) 
Allegro; Adagio 
Organico​:  2  flauti,  2  oboi,  2  clarinetti,  2  fagotti,  4  corni,  2  trombe,  2  tromboni, 
timpani, archi 
Composizione​: 1814 
Edizione​: Farrenc, Parigi 1826 
 
Essa  si  inizia  con 22 battute che sono quasi un inizio  dell'idea di forza morale che si 
crea  dal  dolore,  nell'immediato  accostamento  di  un  Allegro  per  4  battute  /  Adagio 
per  8  battute,  di  nuovo  Allegro  per  4  battute  /  Adagio  per  6  battute  in  cui,  tra 
l'Allegro  e  l'Adagio,  si  contrappongono  due  forme  musicali,  due  modi  espressivi  e 
due  colori  (orchestra  intera  /  corni  e  legni).  Un'estesa  sezione  modulante  di  24 
battute  conduce,  attraverso  il  Si  maggiore,  alla  riaffermazione  della  tonalità  di  Mi 
maggiore.  Ciò  ci  porta  al  corpo  dell'Ouverture,  allo  svolgimento  sinfonico  vero  e 
proprio,  notevolmente  sintetico  nei  suoi  elementi  (esposizione  dei  due  temi, 
sviluppo,  riesposizione,  evoluzione  alla  coda).  In  esso  il  nucleo  ascoltato  all'inizio 
diventa  il  primo  tema  della  struttura  ,  pur  non  perdendendo  la  sua  teatrale 
espressività  perché  conserva  il  carattere  di  sfida.  La  transizione  alla  coda  ripete 
l'Adagio  iniziale  (corni  e  legni)  contrappuntato  da  un  profondo  'acuto  (clarinetto  e 
flauto),  quindi  al  basso  (violoncelli),  finché  il  tutto  si  dilunga  e  dilata  in  quattro 
accordi  di  cadenza  come  in  un  sospiro  di  liberazione  e  di  felicità.  Quindi un Presto 
esprime letizia della vittoria. 
 
 

   
Locandina della prima mondiale, Vienna, Libretto Edizione Barion 
Kärntnertortheater, 23 maggio 1814   
 
 
 
 
Ricerca a cura di Sofia Tornetta 
 
 
 
 
 

Potrebbero piacerti anche