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Protezione Direzionale e Selettività

di Zona Direzionale

1SDC007401G0901
Protezione Direzionale e Selettività
di Zona Direzionale

Indice
1. Generalità
1.1 Protezione Direzionale: tempi di intervento diversi in base alla direzione
del guasto . ....................................................................................................... 2
1.2 Selettività di Zona Direzionale: combinazione di Selettività di Zona
e Protezione Direzionale..................................................................................... 3

2. Descrizione delle Applicazioni


2.1 Introduzione teorica............................................................................................ 4
2.2 Una panoramica della protezione D................................................................... 4
2.3 Una panoramica della protezione SdZ D.......................................................... 5
2.4 Applicazione D - esempio: due generatori collegati alla stessa sbarra............. 6
2.5 Applicazione SdZ - esempio 1: sottostazione di trasformazione MT/BT con
congiuntore di sbarra......................................................................................... 8
2.6 Applicazione SdZ - esempio 2: presenza di generatori di bassa tensione...... 10

3. Esempi applicativi
3.1 Esempi applicativi relativi a D........................................................................... 12
3.2 Esempi applicativi relativi a SdZ...................................................................... 14
3.2.1 Impianto navale (civile)............................................................................ 14
3.2.2 Impianto di nave militare......................................................................... 17
3.2.3 Impianto ad alta affidabilità per installazione militare.............................. 17

4. Guida Pratica
4.1 A proposito della SdZ....................................................................................... 19
4.1.1 Una visione d’insieme............................................................................. 19
4.1.2 Componenti necessari............................................................................ 20
4.1.3 Test.......................................................................................................... 24
4.1.3.1 Test tramite software del PR123................................................. 24
4.1.3.2 Test con l’unità Ts3...................................................................... 24
4.2 A proposito della protezione D......................................................................... 25

5. Indice delle abbreviazioni.................................................................................... 26

6. Bibliografia . ....................................................................................................... 27

ABB SACE 1
1. Introduzione

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

1. Generalità
Il presente documento, della serie White Paper, descrive il senso, le potenzialità
e l’utilizzo delle funzioni di protezione direzionale e selettività di zona direziona-
le, in seguito chiamate rispettivamente “D” e “SdZ D”.

1.1 Protezione Direzionale: tempi di intervento diversi in base


alla direzione del guasto

La Protezione Direzionale è una funzione di livello avanzato dei relè


PR123/P e PR333/P

La Protezione Direzionale è utile in tutti quei casi in cui è presente


più di una sorgente di alimentazione

La Protezione Direzionale non necessita né di alimentazione


ausiliaria né di un proprio cablaggio specifico

Le unità PR123/P e PR333/P realizzano la protezione direzionale (“D”) contro il


cortocircuito, escludibile, con ritardo regolabile, attiva sia in auto-alimentazione
che con alimentazione ausiliaria. Questa funzione di protezione è molto simile
alla protezione di tipo “S” a tempo fisso, con in più la capacità di riconoscere la
direzione della corrente durante il guasto.
La protezione “D” consente di determinare se il guasto è a monte oppure a valle
dell’interruttore, a quindi di realizzare la selettività (vedi “selettività cronometrica
direzionale”, in Quaderni di Applicazione Tecnica QT1, “La selettività in bassa
tensione con interruttori ABB”).

2 ABB SACE
Protezione Direzionale e Selettività
di Zona Direzionale

Per poter utilizzare la funzione D, è necessario stabilire una direzione di riferi-


mento per la corrente. E’ quindi possibile impostare sul relè due diversi tempi di
intervento:
- un tempo (t7FW) in direzione concorde con la direzione di riferimento impostata;
- un tempo (t7BW) in direzione discorde con la direzione di riferimento impostata.
Questi tempi si attivano al superamento dell’unica soglia di corrente (I7) impo-
stata sul relè.

1.2 Selettività di Zona Direzionale: combinazione di Selettività


di Zona e Protezione Direzionale

La Protezione di Zona Direzionale è una funzione di livello avanzato


degli sganciatori PR123/P e PR333/P

Grazie alla Protezione di Zona Direzionale è possibile ottenere la se-


lettività in reti ad anello e magliate

Realizzare la Selettività di Zona Direzionale è semplice: non sono


necessari dispositivi esterni speciali

La funzione SdZ D è utile in sistemi di reti magliate ed ad anello dove, oltre che
la zona, è essenziale definire la direzione del flusso di potenza che alimenta il
guasto.
Tale funzione è disponibile esclusivamente sui relè PR123/P e PR333/P, e può esse-
re attivata (impostazione “on”) soltanto quando le selettività di zona S e G sono di-
sattivate (“off”) ed è presente una sorgente di alimentazione ausiliaria (24 V DC).

Al fine di definire la zona ed il flusso di potenza, ogni relè è dotato di due ingressi
(DFin e DBin: cioè “direzionale concorde IN” e “direzionale discorde IN”) e due
uscite (DFout e DBout: cioè “direzionale concorde OUT” e “direzionale discorde
OUT”), che devono essere opportunamente collegate agli altri relè.
Ciascuna uscita è un segnale di “blocco”. L’interruttore che riceve il segnale aprirà
entro il tempo prestabilito in direzione concorde o discorde; l’interruttore che
non riceve un segnale di blocco aprirà entro il tempo di settaggio t7s.
Quindi i relè si comporteranno in due modi diversi in base alla direzione della
corrente che li attraversa.

ABB SACE 3
2. Descrizione dell’applicazione

Protezione Direzionale e Selettività


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2. Descrizione dell’applicazione

2.1 Introduzione teorica


La definizione di selettività è fornita nella Norma CEI EN 60947-1 ”Apparecchia-
ture a bassa tensione - Parte 1: Regole generali”
“Selettività di intervento (per sovracorrente) (441-17-15)
coordinamento fra le caratteristiche di funzionamento di due o più dispositivi
di protezione di sovracorrente, tale che al verificarsi di sovracorrenti entro limiti
stabiliti, il dispositivo destinato a funzionare entro tali limiti intervenga mentre
gli altri non intervengano”:
In particolare, un buon sistema di protezione deve essere in grado di:
- rilevare l’evento e dove si è verificato, discriminando fra situazioni anomale ma
accettabili e situazioni di guasto all’interno della propria zona di competenza,
evitando interventi intempestivi che causano il fermo ingiustificato di una par-
te non danneggiata dell’impianto;
- agire il più rapidamente possibile al fine di limitare i danni (distruzione, invec-
chiamento accelerato, ecc.) e al contempo garantire continuità di alimentazio-
ne e stabilità.

2.2 Una panoramica della protezione D

G1
Sganciatore
Direzione Direzione
impostata invertita via
da ABB software

Esiste una direzione di riferimento della corrente di alimentazione impostata per


default sull’interruttore, indicata da una freccia rossa. Se necessario, è possibile
invertire la direzione di riferimento utilizzando il software del relè.
Operando in questo modo tutti i valori misurati con i relè PR123 e PR333 saranno
valutati come effettivamente circolano nell’impianto.

CB
I
V
Carico induttivo/resistivo
Z

Una volta scelta la direzione di riferimento della corrente, lo scorrere della po-
tenza reattiva positiva verso il carico (vedi figura sopra) è definita direzione “con-
corde”; al contrario, lo scorrere della potenza reattiva negativa verso il carico è
definita “direzione discorde”. In tal modo, a causa del legame tra potenza reattiva
e corrente, le direzioni concorde e discorde sono definite anche per le correnti.

4 ABB SACE
2. Descrizione dell’applicazione

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

Con la protezione D attiva, se la direzione della corrente non può essere stabilita,
il relè si attiva in base al tempo programmato inferiore fra t7Fw e t7Bw.
Al fine di determinare la direzione della corrente, il valore della potenza reattiva
di fase deve essere maggiore del 2% rispetto alla potenza nominale di fase.

2.3 Una panoramica della protezione SdZ D


Per ottenere la selettività anche in reti magliate e reti ad anello è necessario uti-
lizzare una protezione che combini selettività di zona e selettività direzionale: la
SdZ D.
Generatore

Relè 4 Relè 3
DFout4 DFin3
DBin4 DBout3
DFin4 DBout4 DBin3 DFout3

Carico B Carico C

DFout1 DBin1 DBout2 DFin2


DBout1 DBin2
DBout1
DFin1 DFout2
Relè 1 Relè 2

Flusso di Carico A Flusso di


potenza concorde potenza discorde

: Uscita abilitata = 1 Guasto

Un esempio (teorico) di configurazione in cui è probabile l’utilizzo della SdZ D è


illustrato nella figura precedente.
Nel caso in cui sia rilevato un guasto su una delle sezioni del sistema (Carico A),
gli interruttori della sezione interessata dal guasto (relè 1 e relè 2), comunicano
agli interruttori collegati (relè 3 e relè 4) la presenza del guasto impostando i
segnali di uscita DFout oppure DBout, in base alla direzione della corrente (nel
caso in esame sia il DFout del relè 1 che il DBout, del relè 2 sono settati su “on”).
Quindi il relè 1 e relè 2 dell’interruttore, che delimitano la zona interessata dal
guasto, intervengono in base al tempo di selettività impostato t7s, mentre gli in-
terruttori più distanti dal guasto attendono che sia trascorso il tempo impostato,
t7Fw (relè 4) e t7Bw (relè 3) rispettivamente, prima di aprire: in questo modo il
sistema è isolato, entro il tempo t7s, ed è esclusa soltanto l’area interessata dal guasto.
Nel caso mancasse l’alimentazione ausiliaria, gli interruttori apriranno entro il
tempo t7Fw o t7Bw (cioè la protezione SdZ viene ad essere una semplice prote-
zione D, elemento che deve essere tenuto in considerazione dai progettisti ).
Se, per qualche ragione, uno degli interruttori ai quali è richiesta l’apertura non
dovesse intervenire, una funzione specifica attiverà l’apertura del primo interrut-
tore collocato immediatamente a monte dopo circa 100 ms. Nell’esempio sopra
riportato, se il relè 1 dell’interruttore non comanda l’apertura soltanto il relè 4
aprirà, dopo un tempo pari a t7s+100 ms.

ABB SACE 5
2. Descrizione dell’applicazione

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

2.4 Applicazione D - esempio: due generatori collegati alla


stessa sbarra
G1 G2

Id
-QF1 Id
-QF2

-B1

-QF3 -QF4
Id Id

M -MS1
Altri carichi
passivi

Consideriamo uno schema elettrico come quello sopra rappresentato. Il con-


tributo del motore alla massima corrente di corto circuito è pari a 5 kA circa. Il
contributo al corto circuito da parte di ognuno dei generatori (dello stesso tipo)
è di circa 10 kA.
Di conseguenza, non è sicuro che QF1 e QF2 siano in grado di distinguere tra un
guasto a monte ed un guasto a valle.

Al fine di garantire la selettività tra QF1 e QF2 nell’eventualità di un guasto e di


mantenere l’alimentazione per gli altri carichi passivi, è necessario utilizzare la D.
Di seguito, un’analisi dei due guasti considerati sul lato alimentazione:
G1 G2

A QF1 B QF2
Direzione Direzione
impostata impostata

C
QF4
Direzione
D QF3 E impostata

Altri carichi M
passivi

Consideriamo di aver scelto le direzioni di riferimento per gli interruttori QF1,


QF2, QF3 e QF4.
In questo primo caso (guasto a monte di QF1), soltanto QF1 deve intervenire:
1 - QF1 rileva una corrente da 10 kA a 15 kA discorde rispetto alla sua direzione
di riferimento, e quindi interviene con un tempo t7BW1;
2 - QF2 rileva una corrente di 10 kA concorde rispetto alla sua direzione di rife-
rimento, e quindi interviene con un tempo t7FW2;
3 - QF3 non rileva alcuna corrente di guasto;
4 - QF4 rileva una corrente del valore massimo di 5 kA discorde rispetto alla sua
direzione di riferimento, e quindi interviene con un tempo t7BW4.

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2. Descrizione dell’applicazione

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

G1 G2

A QF1 B QF2
Direzione Direzione
impostata impostata

C
QF4

D QF3 E
Altri carichi
passivi M

Nel secondo caso (guasto a monte di QF2), soltanto QF2 deve intervenire:
1 - QF1 rileva una corrente pari a 10 kA concorde rispetto alla sua direzione di
riferimento, e quindi interviene con un tempo t7BW1;
2 - QF2 rileva una corrente da 10 kA a 15 kA discorde rispetto alla sua direzione
di riferimento, e quindi interviene con un tempo t7FW2;
3 - QF3 non rileva alcuna corrente di guasto;
4 - QF4 rileva una corrente del valore massimo di 5 kA discorde rispetto alla sua
direzione di riferimento, e quindi interviene con un tempo t7BW4.

Ripetendo le considerazioni di cui sopra per qualsiasi guasto possibile, si è in


grado di fornire un esempio di impostazioni (protezioni S, D ed I) per l’impianto
in questione (dove I7 rappresenta la soglia di corrente per D).

Funzioni di protezione S D I
CB I2 t2 I7 t7FW t7BW I3
QF1 OFF 3kA 300ms 200ms OFF
QF2 OFF 3kA 300ms 200ms OFF
QF3 3kA 200ms - - - OFF
QF4 OFF 3kA 200ms 300ms OFF

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2. Descrizione dell’applicazione

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2.5 Applicazione SdZ - esempio 1: cabina di trasformazione


MT/BT con congiuntore sbarre

-TM1 -TM2

IN QF1 + IN QF2 + IN
Fw Bw PR123 Fw Bw PR123 Fw Bw
OUT OUT OUT
Fw Bw Fw Bw Fw Bw
-B1 -B2

IN QF4 + QF3 + QF5 + IN


Fw Bw PR123 PR123 PR123 Fw Bw
OUT OUT
Fw Bw Fw Bw

L M

Direzione impostata

La presenza di due o più trasformatori MT/BT e di un congiuntore di sbarra col-


legato sulle sbarre di BT in una cabina di trasformazione permette di gestire la
rete con i trasformatori in parallelo (questo tipo di configurazione ha il vantaggio
principale di garantire l’alimentazione anche in caso di fermo di uno dei tra-
sformatori). Grazie alla protezione SdZ D è possibile mantenere una semisbarra
alimentata anche in caso di un guasto sull’altra semisbarra.
Il presente esempio mostra anche quale procedura debba essere utilizzata per
determinare il cablaggio richiesto tra i vari relè.
I guasti analizzati di seguito sono:
Guasto in B1
Guasto in B2

Guasto in B1
Soltanto gli interruttori QF1 e QF3 devono interrompere il guasto: in particolare,
l’interruttore QF3 è attraversato da una corrente in direzione concorde con quella
impostata; il DFout manda un segnale di blocco al DFin dell’interruttore QF2 ed
al DBin dell’interrurrore QF5.

Direzione (OUT-IN) Freccia


Fw Fw
Fw Bw
Bw Fw -TM1 -TM2
Bw Bw
Direzione impostata IN IN IN
QF1+ QF2+
Fw Bw PR123 Fw Bw PR123 Fw Bw
OUT OUT OUT
Fw Bw Fw Bw Fw Bw
-B1 -B2

IN QF4+ QF3+ QF5+ IN


Fw Bw PR123 PR123 PR123 Fw Bw
OUT OUT
Fw Bw Fw Bw

L M

8 ABB SACE
2. Descrizione dell’applicazione

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di Zona Direzionale

Guasto in B2
Gli interruttori QF2 e QF3 e QF5 devono interrompere il guasto; in particola-
re, l’interruttore QF3 è attraversato da una corrente proveniente dalla sbarra B1
(quindi in direzione discorde rispetto a quella impostata); il DBout invia un se-
gnale di blocco al DFin dell’interruttore QF1.

Direzione (OUT-IN) Freccia


Fw Fw
Fw Bw
Bw Fw -TM1 -TM2
Bw Bw
Direzione impostata
IN QF1+ IN QF2+ IN
Fw Bw PR123 Fw Bw PR123 Fw Bw
OUT OUT OUT
Fw Bw Fw Bw Fw Bw
-B1 -B2

IN QF4+ QF3+ QF5+ IN


Fw Bw PR123 PR123 PR123 Fw Bw
OUT OUT
Fw Bw Fw Bw

L M

Le osservazioni di cui sopra sono riassunte nella tabella seguente, di supporto


nella gestione del cablaggio del sistema:
OUT
Cablaggio QF1 QF2 QF3 QF4 QF5
FW BW FW BW FW BW FW BW FW BW
FW
QF1
BW
FW
QF2
BW
FW
IN QF3
BW
FW
QF4
BW
FW
QF5
BW

Ripetendo lo stesso ragionamento per gli altri quattro tipi di guasto possibili (a
valle di QF4, a valle di QF5, a monte di QF1 e a monte di QF2) è possibile definire
una tabella riassuntiva globale del sistema:
OUT
Cablaggio QF1 QF2 QF3 QF4 QF5
FW BW FW BW FW BW FW BW FW BW
FW
QF1
BW
FW
QF2
BW
IN FW
QF3
BW
FW
QF4
BW
FW
QF5
BW

ABB SACE 9
2. Descrizione dell’applicazione

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di Zona Direzionale

Viene fornito un esempio di impostazioni (protezioni S, D ed I) per l’impianto in


questione (dove I7 è la soglia di corrente per la protezione SdZ D ed Ik la corrente
di corto circuito minima calcolata).

Funzione di protezione S D I
Selectivity
CB I2 t2 I7 t7FW t7BW time I3

QF1 OFF <Ikmin 350ms 250ms 150ms OFF


QF2 OFF <Ikmin 350ms 250ms 150ms OFF
QF3 OFF <Ikmin 300ms 300ms 150ms OFF
QF4 OFF <Ikmin 250ms 350ms 150ms OFF
QF5 OFF <Ikmin 250ms 350ms 150ms OFF

Il tempo di selettività t7s (si ricorda che il tempo di selettività t7s è il tempo di in-
tervento degli interruttori “non bloccati” che devono aprire) può essere impostato
da 130 a 150 ms, mentre t7FW/BW (cioè il tempo di intervento degli interruttori
“bloccati” che non devono aprire) deve essere impostato (da 200 a 800 ms) in
modo da soddisfare la relazione: t7FW/BW>t7s+70 ms.

Tutto ciò visto che 70 ms rappresenta la differenza minima tra i tempi di inter-
vento dei due interruttori in serie, in alimentazione ausiliaria, per garantire che
l’interruttore a monte non intervenga.

E’ importante considerare che se la funzione I è abilitata e la corrente di corto cir-


cuito supera il valore impostato I3, l’interruttore aprirà istantaneamente e senza
tener conto delle direzioni e dei segnali ricevuti; inoltre, anche se la funzione I
è disabilitata, resta comunque sempre attiva la protezione Iist, funzione di auto-
protezione dell’interruttore.
Allo stesso modo, se la funzione S è abilitata e la corrente di corto circuito supera
il valore impostato I2, l’interruttore aprirà entro il tempo t2, se t2 è più breve degli
altri tempi definiti, senza tener conto delle direzioni e dei segnali ricevuti.

2.6 Applicazione SdZ - esempio 2: presenza di generatori di


bassa tensione
SdZ D può essere molto utile quando sulla rete sono presenti generatori di bassa
tensione. Questa è una situazione che si verificherà sempre più frequentemente
nel futuro, in seguito alla diffusione di fonti di energia distribuita.
Sia TM1 è il trasformatore MT/BT, QF1 la protezione di BT, G1 il generatore di
bassa tensione, QF2 la sua protezione, B1 la sbarra di bassa tensione, M un carico
motore, QF3 la sua protezione.

In caso di guasto in A, l’interruttore QF1 è attraversato da una corrente che scor-


re in una direzione discorde rispetto a quella impostata (freccia nera). Il DBout di
QF1 “blocca” il DFin di QF2 e il DBin di QF3: infatti, la corrente fluisce attraverso

10 ABB SACE
2. Descrizione dell’applicazione

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

QF2 nella stessa direzione impostata, mentre QF3 è attraversato da una corrente
discorde rispetto a quella impostata (i segnali di “blocco” attivi sono indicati da
frecce più larghe).
-TM1 G1

A B
IN IN
QF1 + Fw Bw
QF2 + Fw Bw
PR123 PR123
OUT OUT
Fw Bw Fw Bw

C B1
IN
Fw Bw
QF3 + OUT
PR123 Fw Bw
D

In caso di guasto in B, l’interruttore QF2 è attraversato da una corrente prove-


niente dalla sbarra B1; tale corrente scorre in una direzione discorde rispetto a
quella impostata. Il DBout di QF2 “blocca” il DFin di QF1 e DBin di QF3: infatti,
la corrente fluisce attraverso QF1 nella stessa direzione impostata, mentre QF3 è
attraversato da una corrente in direzione discorde rispetto a quella impostata.

-TM1 G1

A B
IN IN
QF1 + Fw Bw
QF2 + Fw Bw
PR123 PR123
OUT OUT
Fw Bw Fw Bw

C B1
IN
Fw Bw
QF3 + OUT
PR123 Fw Bw
D

In caso di guasto in C, QF1 e QF2 sono attraversati da una corrente che scorre nel-
la stessa direzione di quella impostata, mentre QF3 è attraversato da una corrente
con direzione discorde. Nessun interruttore viene bloccato e di conseguenza tutti
gli interruttori interessati dal guasto interverranno in base ai tempi di regolazione
della protezione S o I.

-TM1 G1

A B
IN IN
QF1 + Fw Bw
QF2 + Fw Bw
PR123 PR123
OUT OUT
Fw Bw Fw Bw

C B1
IN
Fw Bw
QF3 + OUT
PR123 Fw Bw
D

ABB SACE 11
3. Esempi applicativi

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

3. Esempi applicativi

3.1 Esempi applicativi per D


D è comunemente impiegata per garantire la selettività fra interruttori aperti in
cabine con due trasformatori che operano in parallelo sulla stessa sbarra.
-U1
U Vrif = 20000V
LLL/IT->TT
P = 885kW
Q = 462 kvar

-TM1 -TM2
Vn2 = 400V Vn2 = 400V
Sn = 630kVA Sn = 630kVA
Sec.: LLLN/TT Sec.: LLLN/TT

A B
-QF1 -QF2
E1B 1000 PR123/P-LSIG In=1000A E1B 1000 PR123/P-LSIG In=1000A
RCQ RCQ
Id Id

-MS1 -MS2
M3GP 315 MLA 8 - 110 kW M2BAT 315 SMB 2 - 132 kW
T4N320 PR221-I T5N400 PR221-I
-QF3 -QF4
T5N 630 PR221DS-LS/I T5N 630 PR221DS-LS/I Cont. LD A210 Cont. LD A260
Id RCQ Id RCQ Relay E320DU Relay E320DU
Pn = 110.00 kW Pn = 132.00 kW
Cosphi = 0.83 Cosphi = 0.887

-L1 -L2 -M1 -M2


Sn = 350 kVA Sn = 350 kVA M M
Cosphi = 0.90 Cosphi = 0.90

Caratteristiche principali dell’impianto

Tensione nominale 400 V


Frequenza nominale 50 HZ
Potenza installata 850 kW
Corrente di corto circuito alla sbarra 28 kA

Sopra lo schema di principio dell’ impianto elettrico per un’industria alimentare.


Ipotizziamo la direzione di riferimento indicata nella figura sopra (frecce rosse).
Da ciascun trasformatore fluisce alla sbarra di BT un contributo alla corrente di
corto circuito pari a ca. 13 kA.
I due motori insieme forniscono un contributo alla massima corrente di corto
circuito pari a circa 2 kA.
Abbiamo due guasti possibili in prossimità delle sorgenti di alimentazione, un
guasto a valle di TM1 ed un guasto a valle di TM2.

12 ABB SACE
3. Esempi applicativi

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

Nel primo caso (guasto in A), QF1 è attraversato da una corrente con un valore
compreso fra 13 kA e 15 kA, mentre QF2 è attraversato da una corrente pari a
ca. 13 kA. Soltanto QF1 deve aprire: in questa maniera, distaccando il carico non
prioritario L2, è possibile mantenere alimentati L1, M1 e M2. Poiché potrebbe non
esserci alcuna differenza fra i due valori di corto circuito, non è possibile utilizza-
re la protezione S al fine di garantire la selettività tra QF1 e QF2. Il secondo caso
(guasto in B) è esattamente speculare. Così, utilizzando soltanto D (con i tempi
t7FW più lunghi dei tempi t7BW) la selettività fra QF1 e QF2 è sempre salva.
Ecco, di seguito, l’impostazione delle funzioni di protezione (valori della soglia I
intesi come multipli di In).

Funzione di protezione S D I
INTERRUTTORE I2 t2 I7 t7FW t7BW I3
QF1 OFF 4 300 ms 200 ms OFF
QF2 OFF 4 300 ms 200 ms OFF
QF3 4.5 100 ms - - - OFF
QF4 4.5 100 ms - - - OFF
MS1 - - - - - 9
MS2 - - - - - 9

Per essere certi che ogni cosa funzioni come previsto in caso di guasto, cioè che
gli interruttori settati con la protezione D intervengano sempre con la protezione
D, la scelta degli interruttori e delle relative regolazioni è stata definita in base a
queste tre semplici regole:

1. gli interruttori dovranno avere un valore di corrente di breve durata ammis-


sibile più elevato della massima corrente di corto circuito presunta che può
verificarsi nel punto in cui sono installati gli interruttori stessi: Icw>Ikmax;

2. la soglia di intervento della protezione D dovrà essere impostata ad un valore


più basso della minima corrente di corto circuito presunta che può verificarsi
nel punto in cui quello sganciatore è installato: I7<Ikmin;

3. la soglia di intervento delle protezioni S ed I dovrà essere regolata in modo tale


da non creare sovrapposizione di intervento con la funzione D.

ABB SACE 13
3. Esempi applicativi

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

3.2 Esempi applicativi per SdZ


La protezione SdZ D è stata realizzata in numerose applicazioni, tre delle quali
presentate qui di seguito.

3.2.1 Impianto navale (civile)


Di seguito è rappresentato l’impianto elettrico di una grossa nave traghetto:

-GS1 -GS2 -GS3 -GS4


G Vn = 440 V G Vn = 440 V G Vn = 440 V G Vn = 440 V
Vrif = 440 V Vrif = 440 V Vrif = 440 V Vrif = 440 V
Cosphi = 0.80 Cosphi = 0.80 Cosphi = 0.80 Cosphi = 0.80
P = 625 kW P = 888 kW P = 625 kW P = 625 kW
Q = 604 kvar Q = 302 kvar Q = 605 kvar Q = 605 kvar
LLL/IT->TT LLL/IT->TT LLL/IT->TT LLL/IT->TT
-WC1 -WC2 -WC3 -WC4
10x4G300/150 14x4G300/150 10x4G300/150 10x4G300/150
Ib = 1009.9 A Ib = 1230.8 A Ib = 1010.0 A Ib = 1010.0 A
Iz = 1695.0 A Iz = 2373.0 A Iz = 1695.0 A Iz = 1695.0 A
dV = 0.02% dV = 0.02 % dV = 0.02 % dV = 0.02 %
L=6m L=8m L=6m L=6m

-QF1 -QF2 -QF18 -QF18


T7L 1600 PR332/P LSI T7L 1600 PR332/P LSI T7L 1600 PR332/P LSI T7L 1600 PR332/P LSI

-B1 -B2
V = 439.9 V V = 439.9 V
Ib = 2216.5 A Ib = 2216.6 A
Cosphi = 0.90 Cosphi = 0.89
I’’k LLL = 76.0kA I’’k LLL = 76.0kA
-QF5 -QF6 -QF7 -QF8 -QF9 -QF10 -QF19 -QF20
T2L 160 E2S 1600 E2S 1600 E1B 1250 E1B 1250 T2L 160 E2S 1600 E2S 1600
PR122/P-LSI PR122/P-LSI PR 123/P-LSI PR 123/P-LSI PR122/P-LSI PR122/P-LSI
Bus Tie Bus Tie

-B3
-WC5 -BW1 -BW2 V = 439.9 V -WC6 -BW3 -BW2
Ib = 756.0 A
4G10 SC 1200 A 4 cond. AI SC 1200 A 4 cond. AI Cosphi = 0.90 4G10 SC 1200 A 4 cond. AI SC 1200 A 4 cond. AI
Ib = 27.6 A L = 30 m L = 10 m I’’k LLL = 76.0kA Ib = 29.4 A L = 30 m L = 10 m
Iz = 46.0 A dV = 0.59 % dV = 0.22 % -QF13 Iz = 46.0 A dV = 0.59 % dV = 0.22 %
dV = 0.14 % Ib = 860.0 A Ib = 950.2 A dV = 0.14 % Ib = 860.0 A Ib = 950.2 A
L=7m Iz = 1260,0 A Iz = 1260,0 A E2S 1250 L=7m Iz = 1260,0 A Iz = 1260,0 A
PR122/P-LSI

-TM1 -MS1 -MS2 -TM2 -MS3 -MS2


Vn2 = 220 V M M -BW5 Vn2 = 220 V M M
M2JA 400 MB 4 M2JA 400 LKA 4 MR 1000 A 4 cond. Cu M2JA 400 MB 4 M3KP 400 LKA 4
Sn = 50 kVA Pn = 560.00 kW Pn = 630.00 kW Sn = 50 kVA Pn = 560.00 kW Pn = 630.00 kW
L = 10 m
Cosphi = 0.89 Cosphi = 0.86 dV = 0.26 % Cosphi = 0.89 Cosphi = 0.86
FU = 100 % Cosphi = 0.90 FU = 100 % Cosphi = 0.90
-WC7 dV = 0.62 % FU = 100 %
Ib = 756.0 A -WC8 dV = 0.62 % FU = 100 %
4G95/50 Iz = 1050,0 A 4G95/50
dV = 0.24 % dV = 0.24 %
Ib = 55.3 A Ib = 55.8 A
Iz = 179.0 A -MS5 Iz = 179.0 A
dV = 0.07 % M3KP 355 MLB 4 dV = 0.07 %
L=7m Pn = 500.00 kW L=7m
M Cosphi = 0.87
Cosphi = 0.90
FU = 100 %
dV = 0.28 %
-QF14 -QF15
T1B 160 T1B 160

-MS6 -MS7
M3AA 180 L 6 M2BA 100 L2 A
Pn = 17.00 kW Pn = 17.00 kW
M Cosphi = 0.79 M Cosphi = 0.79
Cosphi = 0.90 Cosphi = 0.85
FU = 100 % FU = 100 %
dV = 1.90 % dV = 1.98 %

14 ABB SACE
3. Esempi applicativi

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

Caratteristiche principali dell’impianto

Tensione nominale 400 V


Frequenza nominale 50 HZ
Potenza installata 850 kW
Corrente di corto circuito alla sbarra 28 kA

Sono presenti due congiuntori di sbarra che collegano il motore centrale trifase
da 500 kW MS5 alle due sbarre di BT.
Questo motore deve rimanere alimentato sia nel caso di un guasto sulla sbarra
B1 (quella rossa) che di guasto sulla sbarra B2 (quella verde). Sono state imposte
direzioni di default per i due congiuntori di sbarra degli interruttori Emax E1,
come mostra la figura qui sotto:

-QF8 -QF9
E1B 1250 PR123/P-LSI E1B 1250 PR123/P-LSI
Bus Tie Bus Tie

-QF13
E2S 1250 PR122/P-LSI

-BW5
MR 1000A 4 cond. Cu
L = 10 m

-MS5
M MRKP 355 MLB 4
Pn = 500.00 kW

G -GS1 G -GS2 G -GS3 G -GS4


Vn = 440 V Vn = 440 V Vn = 440 V Vn = 440 V

-QF1 -QF2 IN IN -QF16 -QF18


IN T7L 1600 IN T7L 1600 Fw Bw Fw Bw IN T7L 1600 IN T7L 1600
OUT PR332/P-LSI OUT PR332/P-LSI OUT OUT OUT PR332/P-LSI OUT PR332/P-LSI
B1 B2
Fw Bw Fw Bw

-QF5 -QF8 -QF9


T2L 160 -QF6 -QF7 E1B 1250 PR123/P-LSI E1B 1250 PR123/P-LSI -QF10 -QF19 -QF20
E2S 1600 E2S 1600 Bus Tie Bus Tie T2L 160 E2S 1600 E2S 1600
PR122/P-LSI PR122/P-LSI PR122/P-LSI PR122/P-LSI

-QF13
E2S 1250 PR122/P LSI

In caso di guasto sulla sbarra B2, il congiuntore della sbarra B1 deve restare chiu-
so, mentre il congiuntore B2 deve aprire in modo che il guasto venga isolato.
Inoltre, anche gli interruttori QF1 e QF2 devono rimanere chiusi e non interveni-
re anche se attraversati da una corrente considerevole.
Allo stesso tempo, QF1 e QF2 devono garantire una protezione adeguata ai gene-
ratori, e quindi la loro protezione S deve intercettare la curva di decremento del
generatore nel caso di un guasto sulla sbarra B1.
A causa di queste due finalità antitetiche, QF1 e QF2 sono stati equipaggiati con i
relé PR332/P, con i quali è possibile realizzare la selettività di zona.
Così, in caso di guasto sulla sbarra B2, QF8 provvede a bloccare QF1 e QF2 che
quindi apriranno nel tempo t2 settato della protezione S (impostato a 0.25 s), nel
ABB SACE 15
3. Esempi applicativi

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

caso invece di un guasto sulla sbarra B1, essi apriranno rapidamente in un tempo
t7s (impostato a 0.15 s, tale che possa intercettare la curva di decremento del ge-
neratore): in questo modo entrambi gli obiettivi sono rispettati (vedi lo schema e
la tabella alla pagina successiva).
Nel caso di un guasto sulla sbarra B1, è necessario agire in modo analogo.
Così, nella figura sopra, è riassunta la logica dell’impianto, basato sui due relè
PR123/P con SdZ D.

Time-Current Curve LLL


1E5s

1E4s

1E3s

100s

10s

1s

0.1s

1E-2s

1E-3s

1E-3kA 1E-2kA 0.1kA 1kA 10kA 100kA 1E3kA

Qui sopra, le curve di regolazione tempo-corrente per il generatore GS2 (linea


nera), la protezione generatore QF2 (rossa), la protezione motore QF7 (blu) ed il
congiuntore QF8 (verde).

Di seguito una tabella che mostra le regolazioni degli interruttori considerati in


un grafico tempo-corrente.

Funzione di protezione S D I
CB I2 t2 t7FW t7BW t7SEL I3
QF2 1.8 250 ms - - 150 ms OFF
QF7 OFF OFF - - - 8
QF8 OFF OFF 250 ms - 150 ms OFF

16 ABB SACE
3. Esempi applicativi

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

3.2.2 Impianto di nave militare


-GS1 -GS2
G Vn = 660V
G Vn = 660V
Cosφ = 0.80 Cosφ = 0.80
LLL/IT ->TT LLL/IT ->TT
-QF1 -QF2

-QF3 -QF4 -QF5 -QF6

-QF7 -QF8

Carico @ Carico @
-GS3 400 V 400 V
-TM1 -TM2
Vn = 660V
Cosφ = 0.80
-QF9
LLL/IT ->TT
Carico @
G

400 V
-QF10 -QF11 -TM3

-QF12

Caratteristiche principali dell’impianto

Tensione nominale 660 V


Frequenza nominale 50 HZ
Potenza installata 7.5 MVA
Corrente di cortocircuito sull’anello 65 kA

Qui sopra un rappresentazione semplificata di una parte di un impianto elettrico


di una nave militare.
La topologia dell’impianto è caratterizzata dalla presenza di un anello al quale i
carichi sono collegati. In questo caso, utilizzando soltanto la protezione SdZ D è
possibile ottenere una selettività soddisfacente (vedi paragrafo 2.1).

3.2.3 Impianto ad alta affidabilità per installazione militare

G G G G

OUT ET1 ET2 OUT OUT ET3 ET4 OUT


IN IN IN IN

OUT
EG1 EG2
OUT OUT EG3 EG4 OUT
IN IN IN IN IN
FW BW
EG-AB OUT
FW BW
A OUT OUT B
IN IN IN
E01-1 FW BW E02-1
OUT E01-3 OUT OUT OUT E02-2 OUT
IN E01-2 IN ET-AB FW BW IN E02-3 IN

E01-4
E01-5 E02-5
E02-4

ABB SACE 17
3. Esempi applicativi

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

Caratteristiche principali dell’impianto

Tensione nominale 400 V


Frequenza nominale 50 HZ
Potenza apparente installata 7.5 MVA
Massima corrente di corto circuito sulla sbarra 65 kA

EMAX Numero di interruttori

Numero totale diEMAX 20


Con relè PR123/P e SdZ D 2
Con relè PR122/P e SdZ 14
Con relè PR121/P 4
Versione estraibile 20
Con interblocco 4

Focalizziamo la nostra attenzione sul congiuntore ET-AB. Il layout dell’impianto


prevede che non sia possibile avere più di due trasformatori connessi in parallelo
sulla stessa sbarra, quindi:
- ET-AB sarà sempre aperto quando ET1, ET2, ET3 e ET4 sono tutti chiusi
- ET-AB sarà sempre chiuso soltanto se un interruttore della coppia ET1/
ET2 ed uno della coppia ET3/ET4 sono contemporaneamente in posizione
di chiuso.
Inoltre, i generatori non possono funzionare in parallelo con il trasformatore,
salvo che per pochi minuti.
Analizziamo due diversi tipi di guasto.
1) Guasto nel quadro principale A con soltanto TR1 e TR3 in servizio
In questo caso abbiamo:
- ET1 e ET3 chiusi
- ET2 e ET4 aperti
- ET-AB chiuso
- E01-3 aperto
- E01-2 chiuso
- E01-4 chiuso (E01-5 aperto)
Il percorso della corrente di guasto interessa gli interruttori E01-2, ET1, ET-AB, ET3.
E01-2 rileva il guasto e blocca ET1 e ET-AB (selettività di zona semplice); ET-AB
è attraversato da un corrente proveniente dalla sbarra alimentata da TR3 (quindi
in una direzione concorde con quella impostata, vedi la freccia blu), così il DFout
invia un segnale di blocco al DFin di ET3.
2) G uasto nel quadro principale B con soltanto TR1 e TR3 in servizio
In questo caso abbiamo:
- ET1 e ET3 chiusi
- ET2 e ET4 aperti
- ET-AB chiuso
- E02-3 aperto
- E02-2 chiuso
- E02-4 chiuso (E02-5 aperto)
Il percorso della corrente di guasto interessa gli interruttori E02-2, ET3, ET-AB, ET1.
E01-2 rileva il guasto e blocca ET3 e ET-AB (selettività di zona semplice); ET-AB è
attraversato da un corrente proveniente dalla sbarra alimentata da TR1 (quindi in
una direzione discorde rispetto a quella impostata), così il DFout invia un segnale
di blocco al DFin di ET1.
E’ abbastanza evidente che soltanto utilizzando una protezione SdZ D per il relè
ET-AB è possibile ottenere un buon livello di selettività nell’impianto considerato.
18 ABB SACE
4. Guida pratica

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

4. Guida pratica

4.1 A proposito della protezione SdZ


4.1.1 Una visione di insieme
Per realizzare la protezione SdZ D bisogna collegare in maniera adeguata i ter-
minali K11...K15 sulla morsettiera dell’interruttore EMAX. Per esempio, dovendo
realizzare lo schema della figura seguente (rappresentazione di una parte dell’ im-
pianto reale di un’industria di componentistica elettronica):

1 1 1

3 TR-3 3 3
A-V-Hz-cosphi A-V-Hz-cosphi A-V-Hz-cosphi
AT12S Wh-VARh RS485 AT12S Wh-VARh RS485 AT12S Wh-VARh RS485
5000/5A VA-W-VAR Mod-Bus RTU 5000/5A VA-W-VAR Mod-Bus RTU 5000/5A VA-W-VAR Mod-Bus RTU
ASC10
4 5+5+5/5A 4 4

I Voltmetric I Voltmetric I Voltmetric


3
PFI 3 3
M 24 V DC M 24 V DC M 24 V DC
E6-1 E6H-5000 690V
5000A 100kA E6-2 E6H-5000 690V
5000A 100kA E6-3 E6H-5000 690V
5000A 100kA
PR123/P PR123/P PR123/P
3 L-S-S2-I-G-RC-D-U 3 L-S-S2-IG-RC-D-U 3 L-S-S2-I-G-RC-D-U
In = 5000A OT-UV-OV-RV-RP-UF-DF In = 5000A OT-UV-OV-RV-RP-UF-DF In = 5000A OT-UV-OV-RV-RP-UF-DF
A-V-Hz-cosphi A-V-Hz-cosphi A-V-Hz-cosphi
Wh-VARh-VA-W-VAR Wh-VARh-VA-W-VAR Wh-VARh-VA-W-VAR
DF in DB out DF in DB out DF in DB out

Segnale di blocco da TR1 a TR2 Segnale di blocco da TR1 a TR3


Segnale di blocco da TR2 a TR1 Segnale di blocco da TR2 a TR3
Segnale di blocco da TR3 a TR1 Segnale di blocco da TR3 a TR2

è necessario implementare il seguente schema di cablaggio:

*F)

Uoux. Uoux. Uoux.


24V 24V 24V
K1 K2 K15 K14 K13 K12 K1 K2 K15 K14 K13 K12 K1 K2 K15 K14 K13 K12
K1 K2 K15 K14 K13 K12 K1 K2 K15 K14 K13 K12 K1 K2 K15 K14 K13 K12
K12

K12

K12
K13

K13

K13
K14

K14

K14
K15

K15

K15
K1

K1

K1

K1

K1

K1

Q/26 Q/26 Q/26 Q/26 Q/26 Q/26


62

64

64
64

61
61

61

62

62
63

63

63

XK2 1 XK2 2 XK3 1 XK3 2 XK3 5 XK3 4 XK4 1 XK4 2 XK4 1 XK4 2 XK2 1 XK2 2 XK3 1 XK3 2 XK3 5 XK3 4 XK4 1 XK4 2 XK4 1 XK4 2 XK2 1 XK2 2 XK3 1 XK3 2 XK3 5 XK3 4 XK4 1 XK4 2 XK4 1 XK4 2

K51 K51 K51 K51 K51 K51 K51 K51 K51 K51 K51 K51
K51 SZin(DFin) SZout(DFout) GZin(DBin) GZout(DBout) K51 SZin(DFin) SZout(DFout) GZin(DBin) GZout(DBout) K51 SZin(DFin) SZout(DFout) GZin(DBin) GZout(DBout)

PR122/P PR122/P PR122/P


*N) *V) PR123/P *N) *V) PR123/P *N) *V) PR123/P
XK2 3 XK2 5 XK3 3 XK2 3 XK2 5 XK3 3 XK2 3 XK2 5 XK3 3
W11

W11

W11
W4

W4

W4
W3

W3

W3

W3 W4 K11 W3 W4 K11 W3 W4 K11


W3 W4 K11 W3 W4 K11 W3 W4 K11

(A) (B)
E6-1 (A) (B)
E6-2 (A) (B)
E6-3
W2 W2 W2

Terminali K11 connessi a stella, non collegati a terra


K51 K51 K51 K51
SZin(DFin) SZout(DFout) GZin(DBin) GZout(DBout)

ABB SACE 19
4. Guida pratica

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

I terminali che devono essere collegati (vedi lo schema sopra) sono fisicamente
presenti (e chiaramente identificati) nella morsettiera dell’ interruttore EMAX.

4.1.2 Componenti necessari


Per utilizzare la funzione SdZ D è necessario:

1) Un interruttore aperto EMAX con relè PR123/P oppure EMAX X1 con relè
PR333/P

Tutti gli interruttori EMAX possono essere utilizzati per realizzare


la funzione SdZ D.

20 ABB SACE
4. Guida pratica

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

2) Il cavo

Un cavo bifilare schermato cordato può essere utilizzato per realizzare il cablaggio.

Un cavo adatto per questa applicazione è il cavo “Belden 3105A”, prodotto dalla
BELDEN (alcune caratteristiche: diametro del conduttore 0.30 inch, impedenza
caratteristica 120 Ohm, massima tensione di esercizio secondo normativa UL 300
V r.m.s., massima corrente raccomandata 2,7 A per conduttore @ 25°C).
Lo schermo del cavo deve essere collegato a terra soltanto in corrispondenza con
uno dei due sganciatori. Quando è possibile individuare un interruttore più “a
monte” tra i due, si consiglia di collegare lo schermo a terra in corrispondenza
con lo sganciatore che equipaggia l’interruttore.

Per la selettività di zona, la lunghezza massima del cablaggio tra due unità è 300
metri. Tale limite può essere aumentato utilizzando un dispositivo particolare.

3) Unità di alimentazione

L’alimentazione ausiliaria esterna è fornita attraverso un’unità di alimentazione


separata galvanicamente.
E’ possibile utilizzare un’unità di alimentazione ABB CP-24 (tensione di alimen-
tazione massima 260 V): si raccomanda di fornire una corrente in uscita pari a 0.5 A
per relè alimentato.

ABB SACE 21
4. Pratical Guide

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

4) Alcuni dispositivi speciali … per applicazioni particolari

4a) ZSA (Zone Selectivity Array)


Con riferimento alle figure seguenti, supponiamo che in un caso specifico di
flusso di corrente:
C debba bloccare A e B
D debba soltanto bloccare B
Con il cablaggio realizzato come mostrato dalla figura sotto, non sarebbe possi-
bile ottenere la soluzione desiderata.

A B

C D

Infatti, il segnale di blocco proveniente da D sarebbe trasmesso anche ad A at-


traverso la continuità elettrica che si viene a creare tra le diverse connessioni di
interblocco B-C e C-A.
Tramite l’opportuno cablaggio del modulo ZSA (acronimo di Zone Selectivity Array)
- il cablaggio è realizzato da ABB su richiesta del cliente - si rende unidirezionale
il segnale di blocco in modo che un segnale proveniente da D verso B non sia
trasmesso anche ad A (vedi figura sotto).

A B

ZSA
C D

22 ABB SACE
4. Pratical Guide

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

Infatti, ZSA è una matrice di diodi che permettono la distribuzione del segnale di
blocco in ingresso alla corretta uscita, senza indesiderati ritorni di segnale. Vedi
esempio seguente:
1 IN 11 12 13

1
2 IN

2
3 IN

3
4 IN

4
11 OUT
12 OUT
13 OUT

Segnale di blocco 11 12 13
1 X X X
2 X X
3 X X
4 X X

1 blocca 11, 12 e 13, 2 blocca 11 e 12.... e così via.

Il massimo numero di interruttori che possono essere collegati alle uscite di uno
sganciatore è 20 in caso di un PR123 che blocca altri PR123. Ma, se sono presenti
vecchi dispositivi tipo PR113, ci sono meno connessioni disponibili: 3 nel caso di
un PR123 che blocca dei PR113; 3 nel caso di un PR113 che blocca altri PR113.
Il massimo numero di interruttori che possono essere collegati alle entrate di uno
sganciatore PR123 è potenzialmente infinito.

4b) ZSB (Zone Selectivity Buffer)


Come sopra specificato, il massimo numero di interruttori che possono essere
collegati alle uscite di uno sganciatore è 3 nel caso di un PR113 che blocchi altri
PR113. Se necessario, per bloccare 4 o più PR113, è possibile utilizzare un’unità
ZSB (Zone Selectivity Buffer).

L’unità ZSB è un amplificatore ed ha bisogno di essere alimentato da tensione


ausiliaria.

ABB SACE 23
4. Pratical Guide

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

4.1.3 Test
Esistono due diversi tipi di prova che possono essere eseguiti per verificare il
corretto funzionamento della SdZ D. Il primo (vedi paragrafo 4.1.3.1) sarà ese-
guito quando il sistema elettrico sta lavorando in normali condizioni di servizio,
mentre il secondo (vedi paragrafo 4.1.3.2) simula un guasto nell’impianto. Tra i
due soltanto il primo tipo di prova può essere eseguito dal cliente; l’altro viene
eseguito, su richiesta, da tecnici ABB.

4.1.3.1 Test tramite software del PR123

Verificare la protezione SdZ D utilizzando il Menu Test del PR123 è semplice. Per
verificare se il sistema implementato funziona propriamente, è possibile forzare
i segnali di uscita DFout e DBout di un interruttore e poi procedere alla verifica
dello stato degli interruttori collegati.
Questa funzione specifica può essere attivata attraverso il Menu Test del relè,
selezionando il menu “Selettività di Zona”.

Menu 4/6 Password Test 1/6


Misure Stato CB
Impostazioni 0*** Auto test
Invio Invio
Test Trip Test (off)
Test dispositivo Inserire password Interruttore aperto

4.1.3.2 Test con l’unità Ts3

Utilizzando una speciale unità di prova chiamata Ts3, è possibile simulare una
corrente di corto circuito su diversi interruttori e poi testare il corretto funziona-
mento della funzione SdZ D.
Il verbo “simulare” significa che, utilizzando l’unità Ts3, è possibile applicare una
corrente adeguata al secondario dei sensori di corrente del relè PR113/P, oppure
definire un’adeguata tensione sulla bobina di Rogowski del relè PR123/P in modo
che il PR1x3/P veda una corrente di guasto. In caso di necessità di questo tipo di
prova, chiedere ad ABB per dettagli.

24 ABB SACE
4. Pratical Guide

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

4.2 A proposito della protezione D


La protezione D non necessita né di connessione ai terminali né di alimentazione
ausiliaria esterna. Una volta deciso di utilizzare D, il cliente deve solo scegliere la
direzione del flusso di corrente.

Moduli 1/4 Modulo MEASURING 1/4


Modulo MEASURING Trasformatore voltmetrico
Modulo COM Invio Tensione nominale
Modulo SIGNALLING Flusso di potenza
Parametri di comunicazione Assente

Scegliere la direzione del flusso di corrente è semplice. Entrando nel menu del
modulo di misura (lo potete trovare nel menu impostazioni) e selezionando “flus-
so di potenza” è possibile effettuare una scelta fra:
Basso -> Alto

Oppure

Alto -> Basso

E’ possibile testare la protezione D soltanto utilizzando l’unità Ts3 (vedi paragrafo


4.1.3.2).

ABB SACE 25
5. Indice delle abbreviazioni

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

5. Indice delle abbreviazioni

D Protezione Direzionale
SdZ D Funzione Selettività di Zona Direzionale
Tempo di intervento in direzione concorde alla direzione di
t7FW
riferimento impostata
Tempo di intervento in direzione discorde alla direzione di
t7BW
riferimento impostata
I7 Soglia di corrente per D ed SdZ D
DFin Ingresso relativo alla direzione concorde
DBin Ingresso relativo alla direzione discorde
DFout Uscita relativa alla direzione concorde
DBout Uscita relativa alla direzione discorde
Tempo di selettività, cioè tempo di intervento degli
t7s
interruttori “non bloccati”

26 ABB SACE
6. Bibliografia

Protezione Direzionale e Selettività


di Zona Direzionale

6. Bibliografia

Quaderno di Applicazione Tecnica Vol. 1, “La selettività in bassa tensione con


interruttori ABB”, Maggio 2008 (codice 1SDC007100G0904)

Norma italiana CEI EN 60947-1 ”Apparecchiature a bassa tensione - Parte 1: Re-


gole generali”

Electrical Installation Handbook, edizione italiana:


Volume 1 - “Dispositivi di protezione e controllo”
Volume 2 - “Protezione degli impianti”
Dicembre 2007 (codice 1SDC008001D0901)

ABB SACE 27
5.000/Océ Facility Services SPA/CAL
1SDC007401G0901 May ’09
Printed in Italy

Per tener conto dell’evoluzione delle Norme e dei materiali, le


caratteristiche e le dimensioni di ingombro indicate nel presente
catalogo si potranno ritenere impegnative solo dopo conferma da
parte di ABB SACE.

ABB SACE
Una divisione di ABB S.p.A.
Interruttori B.T.
Via Baioni, 35
24123 Bergamo
Tel.: 035.395.111 - Telefax: 035.395.306-433

http://bol.it.abb.com
Tutte le soluzioni
per la Bassa Tensione
e l’Automazione.

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