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CENTRALITÀ DELLA MUSICA

A differenza di quanto avviene nel teatro di parola con la cosiddetta incidental music (o
“musica di scena”) o nel cinema con la colonna sonora del film, nell’opera la musica non
è un semplice ingrediente dello spettacolo bensì il suo requisito caratterizzante e
costitutivo.
Tale centralità si esplica a vari livelli: in primo luogo, l’opera è un tipo di dramma che –
interamente cantato e strumentato – è determinato da cima a fondo dall’espressione
msicale; inoltre, sul piano del processo produttivo, il testo musicale funziona da
baricentro e forza centripeta dello spettacolo, dal momento che attira a sé sia il testo
drammatico, in quanto pre-formato in vista della struttura sonora, sia il testo scenico (la
rappresentazione), cui offre già parte delle indicazioni per la messinscena: in particolare
1. Fissa l’intonazione degli interpreti e la durata temporale degli eventi drammatici
2. Contiene alcuni specifici suggerimenti riguardo a gesti, emozioni, movimenti
3. Costituisce il primario oggetto estetico dello spettacolo, ovvero il principale
elemento d’attrattiva per il pubblico.

Per il libretto, inteso come semplice manufatto letterario, la congiunzione con la musica
si trasforma in un vero e proprio abbraccio mortale dal momento che nello spettacolo esso
si dissolve o tutt’al più sopravvive in una dimensione puramente fantasmatica:

 Da una parte il libretto continua a esplicare le sue funzioni di impalcatura


drammatica dello spettacolo e di sistema di orientamento e di ancoraggio per
la struttura sonora
 Dall’altra perde completamente il controllo del suo sostrato verbale, perché la
parola cantata non si organizza più secondo i parametri del codice
linguistico.

Fonte: GLORIA STAFFIERI, Un teatro tutto cantato, pp. 25-27

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