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- Dom-Tom (départements et territoires français d’outre-mer), nel 2003 rinominato Drom

(départements et régions d’outre-mer) a seguito di evoluzioni politico-amministrative per


cui certe zone hanno cambiato di statuto, e si è concessa una maggiore autonomia rispetto
a prima:
 St-Pierre-et-Miquelon (Nord America)
 Guadaloupe e Martinique (Caraibi)
 Guyane (nord America meridionale)
 Tahiti (Polinesia francese)
 Nouvelle Calédonie
 Mayotte (Isole Comore)
 Réunion (a dx del Madagascar)

 Marocco e Tunisia  protettorati = accordo fra potenze con il fine di proteggere i


propri interessi

CANADA
 1534: inizio colonizzazione francese con l’esploratore Jacques Cartier, il quale la denomina
“Nouvelle France”
 1608: fondazione prima città di Quebec e inizio di una colonia con insediamenti di gente
che si stabilisce (colonia di insediamento)
 Chiac: parlato nel Nuovo Brunswick; “J’pas un cowboy”, Lisa Leblanc
 Cajun: i francesi dell’Acadie cacciati dagli inglesi si insediano in zone isolate dove
sviluppano questa lingua; “La dance des mardi gras”, Balfa Brothers // “No french, no
more”, Zachary Richard

LOUISIANA
 1680: primo insediamento
 1803: venduta da Napoleone alla Federazione degli Stati Uniti d’America perché non
riusciva a difendere un territorio così vasto e circondato da una parte dal nascente stato
americano e dall’altra dall’impero spagnolo

CARAIBI
 Creolo: lingua comparsa all’inizio della colonizzazione nel contesto schiavistico delle
piantagioni che deriva dal francese. È parlato nelle ex colonie francesi dei Caraibi
 Nell’America centrale i francesi fanno lavorare gli altri ( fenomeno schiavitù + economia
delle piantagioni)
 Colombo le chiamava Grandi e piccole Antille, ma la popolazione del posto non vuole
perché ricorda la violenza coloniale quindi si chiameranno Caraibi
GUADALOUPE
- 1635: inizio colonizzazione
- Capoluogo: Pointe à Pitre
- Vi appartengono a livello amministrativo le isole Marie-Galante, Les Saintes e la Désirade
MARTINIQUE
- 1635: inizio colonizzazione
- Capoluogo: Fort de France
- È un’unica isola

1946: decolonizzazione delle Antille francesi


Sono due isole doppiamente francofone perché la lingua ufficiale è il francese (che è LM per
parte della popolazione) e si parla un creolo francese
HAITI
- 1697: inizio colonizzazione
- Prima era una colonia spagnola e ottengono la parte occidentale con il trattato di Ryswick,
chiamandola Saint Domingue
- Seconda isola più grande dei Caraibi dopo Cuba
- Divisa in due repubbliche: quella domenicana con Santo-Domingo e quella haitiana con
Port-au-Prince
- Dà alla Francia i 2/3 dei suoi prodotti per l’export
- Caratterizzata da una violenza istituzionalizzata
- A differenza delle altre isole, Saint Domingue possiede tra i 400/500 mila schiavi, tra cui vi
sono gli affranchis. Questi vogliono ottenere uguali diritti dei bianchi (in quanto sono
esclusi dalla magistratura e dall’esercito, quindi dal potere. L’unica cosa che possono fare è
arricchirsi, infatti possiedono 1/3 delle ricchezze dell’isola) e per fare ciò si alleano ai neri
(Schiavi neri + affranchis mulatti = gens de couleurs libres). Con la vittoria, la schiavitù
viene abolita ma comunque i neri non ottengono degli stessi diritti degli affranchis, perché
questi semplicemente sostituiscono il comando dei bianchi
- Con l’abolizione della schiavitù nel 1794, il leader degli schiavi insorti, Toussaint
Louverture, viene nominato dalla FRA governatore di Saint Domingue. Con la
reintroduzione della schiavitù, lui viene imprigionato ma i suoi comandanti riprendono la
lotta e si arriva all’indipendenza
- Il processo per la dichiarazione della repubblica inizia nel 1791 con la scacciata dei francesi
e si conclude nel 1804 quando viene proclamata. Diventa così:
 La prima repubblica nera del mondo
 La prima repubblica indipendente nell’America Latina
 La seconda repubblica indipendente del continente americano dopo gli USA (1776)
 L’unico caso nel mondo di rivolta servile che ha vinto
- 1915  1934: occupazione americana
- 1957  1987: regime dittatoriale di François Duvalier (“Papa Doc (Docteur)”)

GUYANE
 Costa nord-orientale del Sudamerica
 Divisa in tre parti: ex colonia francese, inglese e olandese
 Capitale: Cayenne
 Colonia penale (evento traumatico che segna i rapporti fra gli abitanti)
 Non ha mai decollato sul piano economico

NOUVELLE CALÉDONIE
 Colonia penale
 1878: diventa pienamente francese

TAHITI
 1880: annessione

AFRICA
 Francese come lingua di scambio e intermediario neutrale tra le diverse popolazioni locali
africane
 I francesi emigrano per assicurare il governo e l’amministrazione di queste province, con la
presenza delle popolazioni locali
 Le colonie africane ottengono l’indipendenza e diventano repubbliche indipendenti
 1830, Algeria: fenomeno analogo alla Nouvelle France con l’emigrazione di francesi,
spagnoli, italiani e maltesi
 Algeria: le viene concessa l’indipendenza non pacificamente, bensì a seguito di una guerra
civile
RÉUNION
- Colonizzata nel 1642
MAYOTTE
- Appartiene alle Isole Comore (abitate da popolazioni parlanti lo “swahili”; vengono
semplicemente occupate ma continuano ad essere come sono) ma ha preferito restare con
la Francia diventando una DROM

- PRIMA FASE DELLA COLONIZZAZIONE (iniziata nel ‘600 e finita nel 1763) chiamata anche
“La course aux épices”:
 Interesse economico di coltivazione di caffè, cacao, zucchero e cotone sostenuta dalla
schiavitù

- SECONDA FASE DELLA COLONIZZAZIONE inizia nel 1830 con la presa militare dell’Algeria
 Risponde a delle esigenze:
1. Necessità di far combattere l’esercito sennò può rivoltarsi al potere
2. Esportazione della civiltà francese, considerata come superiore delle altre (es. sistema
scolastico e aspetto religioso)
3. Aspetto più utilitaristico per il quale diverse colonie vengono usate come penitenziari

1794: la Francia abolisce la schiavitù (idee rivoluzionarie con presa della Bastiglia, giustiziano il re
ed instaurano la repubblica, Rivoluzione francese nel 1798) MA nel 1802 Napoleone la reintroduce
per motivi economici. Verrà poi abolita definitivamente nel 1848
1954: perdita Indocina (Vietnam, Cambogia, Laos) con la battaglia di Diên Biên Phu

L’abolizione della schiavitù comporta che coloro che prima erano schiavi e soggetti al controllo di
un padrone, diventano liberi. Tuttavia, non contano per la società coloniale perché sono poveri,
non acculturati e parlano creolo. Di conseguenza, puntano all’assimilazione  ovvero, solo
assimilando i valori bianchi del dominatore francese, il soggetto di colore ex schiavo può cercare di
colmare questo “vuoto”, sennò rimarrà alla fine della scala sociale.
ANTILLE:
- Sono in una costante ricerca dell’identità: Complesso di lattificazione (teorizzato dallo
psichiatra della Martinique, Frantz Fanon)  tra gli abitanti neri permane un senso di
inferiorità in quanto l’unico modello che gli viene proposto è quello bianco. Quindi, questo
li porta a volersi “sbiancare” e a perdere la percentuale nera acquisendo quella bianca, ad
esempio attraverso la lingua  Problema di identità che non è presente ad Haiti (es. “neg”
= “uomo, individuo” ; “blanc” = “straniero”)
- Negritude (il tutto partito da Aimé Césaire)  non ci si vergogna più di essere neri, bensì lo
si rivendica con fierezza; di conseguenza, non è più necessario seguire il modello dei
bianchi;
“Peau noir masques blancs”  quello che poteva essere un atteggiamento di accettazione
di sé da parte del soggetto nero era limitato al fatto di sentirsi meglio di un altro nero
- Antillanité (teorizzata da Éduard Glissant)  superamento della negritude; novità perché
è una posizione americana; = per sapere chi siamo non dobbiamo guardare né all’Europa
né all’Africa, bensì il suolo in cui ci troviamo e dal quale nascerà l’acquisizione della nostra
identità attuale.
Questa posizione andrà a ritagliare uno spazio più preciso che è la créolité, ovvero che su
queste isole conta ciò che è originale lasciando fuori ciò che non è creolo.
Tuttavia, questa posizione offende diverse isole. Quindi, Glissant rilancia l’idea della
originalità caraibica che vale anche per le isole non francofone e del resto del mondo con la
créolisation. Cioè ci sono individui che si incontrano e scontrano tra di loro e tutto si
trasforma influenzandosi mutualmente.
L’immagine che rappresenta questa l’idea di un’identità statica con una in divenire è
l’albero  le radici partono dall’albero e affondano sottoterra (negritude in Africa, créolité
nei Caraibi) MENTRE il rizoma (forma vegetale caraibica le cui radici si diramano in
superficie e si intrecciano con quello che trovano) rappresenta l’idea della créolisation
(identité rizome)
HAITI:
- Indigenismo  capire di essere degli afroamericani, o degli americani o dei caraibici.
È sempre un movimento di riscossa della componente nera, ma non ha avuto una grande
risonanza come la negritude perché Haiti era isolata dal resto del mondo. Rivendicano gli
elementi proveniente dall’Africa, ma che poi sono stati “americanizzati”

Captifs  prima di essere schiavi, sono prigionieri


Nègre marron (marronage= pratica di fuggire per sottrarsi alla schiavitù)  schiavo fuggitivo
Sauvages  indiani d’America chiamati così dai francesi
Mentre gli europei colonizzatori si dividono in diversi gruppi:
- Filibustieri/corsari (pirateria caraibica, la filibusta): usano le spade e assaltano le navi
 Chiamati anche i fratelli della costa
 Hanno come nemici gli spagnoli
 Matelotage
- Bucanieri: usano i fucili e sono dei cacciatori di selvaggina; a questa attività si sostituirà
quella dell’agricoltura  si chiameranno quindi habitants e lavorano nelle habitations. Con
loro, ci lavorano anche dei servi chiamati engagés/36 mois
- Negriero  uomo africano d’affari rispettato che commercia gli schiavi

Code Noir 
 Inizialmente si chiamava “Ordonnance du Roi” e fu scritto da Luigi 14esimo nel 1685 e
riguardava la Guadaloupe
1687: Martinique
1704: Guyane
1723: Mascarene
1724: Louisiana
 Successivamente viene così denominato perché riguardava solo la schiavitù e gli africani
- “Le code noir ou le calvaire de Canaan”, Louis Sala-Molins : confronto tra il primo e
l’ultimo
- “Code noir. Idées reçues sur un texte symbolique”, Niort: attacca l’opera di Sala-Molins,
elencando i luoghi comuni e rivelandone l’infondatezza
- “Du Code Noir au chlordecone ou du « monstre esclavagiste » au « monstre quimique »,
L’héritage colonial en question en Guadaloupe et en Martinique”, Niort : esame critico
dell’eredità coloniale. Ritiene che la colonizzazione non fu nel principio che l’animava, né
evangelizzazione, né impresa filantropica, né volontà di farli avanzare culturalmente e
civilmente, né salvargli l’anima e né farli entrare nel mondo civile

« Histoire des DOM-TOM », Jean-Luc Mathieu 


All’epoca di Napoleone, quindi fine ‘700-inizio ‘800, ci sono 25'000 schiavi a Bourbon (Réunion),
11'000 nella Guyane, 90'000 nella Martinique, 93'000 nella Guadaloupe e 400/500 mila a Saint
Domingue
« Les négriers. Le commerce des esclaves africain », Pluchon 
Parte da un piccolo riassunto sulla schiavitù della civiltà europea e poi parla di come avveniva il
commercio triangolare
« Histoire des Aventuriers », Exquemelin 
Parla della vita e delle attività dei filibustieri
« Manuel des habitants de Saint-Domingue », Ducoeur Joly 
Insegna come si coltiva, si semina, le malattie delle piante e degli animali, ma dedica un capitolo
sulla tratta degli schiavi
« Au temps des isles à sucre, Histoire d’une plantation de Saint Domingue au XVIII siècle »,
Jacques Cauna ; Préface de Jean Fouchard 
Corrispondenze tra una famiglia in FRA e il rappresentante della famiglia nella piantagione Fleuriau
per ricostruire quella che era la vita reale della colonia, basandosi sui dati economico-sociali
attraverso i registri delle piantagioni.
 Vengono analizzate diverse figure:
- Grand case  casa del padrone
- Régisseur  colui che amministra le proprietà della colonia per conto di un padrone che
sta in FRA
- Procureur  si intende degli aspetti legali e commerciali e sta in città
- Économe  è una specie di segretario
- Gérant  è un fattore che si intende di agricoltura e sta nella piantagione
- Grand blanc  ricchi influenti
- Petit blanc  salariato, non benestante; potevano essere dei chirurgiens, dei veterinari,
dei précepteurs o des ouvriers blancs
 Origini dei nomi
 Gerarchia del lavoro:
- Commandeur
- Bambini
- Invalidi
- Nègres au talent
- Manovali
« Voyage d’un Suisse dans les colonies d’Amérique », Justin Girod de Chantrans (1782) 
Resoconto di viaggi sottoforma di lettere mandate in EU da parte di un filantropo contrario alla
schiavitù
« Haïti au XVIII siècle », Alexandre-Stanislas de Wimpffen 
Insiste sul fatto che Saint Domingue si fondi sul criterio della pelle che più o meno coincide con
quella che comprende padroni e schiavi. Ad un certo punto si sofferma sul problema e sviluppo di
civiltà degli schiavi, dicendo che, avendo vissuto lui stesso per un periodo nella colonia, l’unico
modo per farsi obbedire da loro è picchiarli, pur essendo un antischiavista
« Voudou, un initié parle », Claude Planson (1975) 
È scritto da un uomo di cultura, direttore di un teatro parigino, che si converte al voudou dopo
aver sposato una mabo
« Voudou! Un tambour pour les anges », Dalembert ; prefazione di Hurbon 
Ci si vergogna del voudou e di ciò che ricorda l’Africa perché è un segnale che richiama la schiavitù,
una macchia che rimane per sempre.
Il voudou, a differenza del cattolicesimo, non possiede un libro che contiene la verità rivelata
perché è tutto orale.
Il voudou suppone sia la credenza in un Dio supremo sia in una moltitudine di dei capaci di
intervenire nel corpo degli individui attraverso la trans e la possessione  vista negativamente
dalla religione cristiana mentre è un segno della benevolenza divina per il voudou (differenza
rispetto alle altre religioni occidentali).
Togliendogli la lingua e la religione, perdevano sia il loro presente che il loro passato, cioè il
lignaggio (= continuità temporale-storica di una comunione di vite e di esperienze e anche di
spirito dei propri antenati). Di fatti, questo spiega la grande importanza data dal voudou alle
cerimonie funebri  con la morte, ci si poteva ricongiungere con il mondo che si aveva perso e
quindi si sanava quella frattura nel corpo e nello spirito causata dalla tratta e dalla schiavitù

 Vevé: simbolo della divinità (es. il bastone è identificato con San Pietro, colui che apre le
porte del paradiso) ed è ciò che la chiama attraverso il disegno che viene tracciato con della
polvere bianca dal sacerdote; ciascuna divinità ne possiede uno; il Grand Maitre è il Dio più
potente che però è percepito come lontano perché non si interessa alle sorti degli umani.
Ce ne sono però altri intermedi creati da lui che sono i loa e a cui ci si rivolge per diversi
scopi
 La prima cerimonia è in onore della divinità che è il legame fra questo mondo e l’altro, è il
signore delle strade, degli incroci e dei cancelli (colui che apre la strada). La preghiera gli
chiede di aprire il cancello per permettere il passaggio delle divinità che vengono a riunirsi
con i fedeli
 Il simbolo dell’autorità religiosa del prete è una zucca vuota con dentro vertebre di
serpente e delle perline che fanno rumore
 Baron Samedi è il capo delle divinità della morte ed è vestito da becchino, assieme a Gran
Brigitte che è sua moglie
 Se l’animale sacrificale mangia il cibo offerto alla divinità, vuol dire che la divinità gradisce.
In caso contrario, non si può sacrificare l’animale
« Dieu dans le Voudou haitien », Hurbon 
Il voudou è ciò di cui ha bisogno il vouduison (colui che pratica questa religione) nella sua ricerca di
comprensione delle cose del mondo e del senso da dare per la sua vita umana.
Due dimensioni di culto:
- Personale: il praticante ha un alterino a casa in cui si presta il culto al “Loa racine” (=
divinità famigliari che coincidono con gli antenati)
- Collettiva: il culto si pratica tutti insieme
- Sociopolitica: è un sistema di credenze e pratiche che il popolo haitiano ha forgiato
nell’arco dei secoli. Per il fedele è la presa di coscienza del suo essere al mondo ed è un rito
di celebrazione e di danza che culmina nell’estasi
 Uga = sacerdote // Mabo = sacerdotessa  lo si diventa per vocazione; l’iniziazione dura 2
anni; è sia sacerdote, sia guaritore, sia esorcista, sia mago, sia maestro del coro
 Usi (= sposa del Dio)  sono i fedeli iniziati
 Laplas  colui che mantiene l’ordine e ha una sciabola
 Père savane  è un finto prete della savana
 Poto (palo) mita (malavita)  è il palo centrale che unisce la terra e il cielo: è piantato a
terra perché si pensa che le divinità arrivino dalle acque sotterranee e salgano su
attraverso questo palo per manifestarsi
« La variation sociale en français », François Gadet 
- Variazione diacronica: nel corso del tempo
- Variazione diatopica: a seconda del luogo
- Variazione diastratica: dipende dalla classe sociale
- Variazione diafasica: varia a seconda della situazione linguistica basandosi su tre aspetti:
campo, tenore e modo)
« Histoire de la langue française », Picoche e Marchello-Nizia 
Tratta dei francesi regionali e dei dialetti cercando di situarli rispetto al francese standard.
Si differenziano nella pronuncia, nell’accento, nei vocaboli e in lieve misura a livello sintattico e
morfologico. Sono uguali invece nelle regole sintattiche, nelle parole e nelle opposizioni
fonologiche a rendimento più forte

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