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Il campo elettrico

Definizione di campo elettrico


Scoperto da Micheal Faraday intorno al 1830, il campo elettrico è la manifestazione concreta
dell’interazione tra due cariche elettriche, le quali generano una modificazione dello spazio, questo
senza il supporto di un materiale.
senza il supporto di un materiale.
Il campo elettrico è un campo vettoriale, questo perché caratterizzato da una forza, ovvero quella
elettrica ed è conservativo come la forza gravitazionale, perché il lavoro che si compie per passare da
un punto a un altro del campo non dipende dal percorso scelto ma solo dai due punti, quello iniziale
e quello finale.
Per capire meglio il campo elettrico e il suo concetto, immaginiamo una regione dello spazio in cui è
presente un campo elettrico E. All’interno di questo campo abbiamo una forza F che agisce su una
carica di prova Q, la quale però è talmente positiva da non alterare minimamente la distribuzione
delle cariche che si stanno considerando.
Per esprimere il campo elettrico si usa la formula E=F/Q mentre l’unità di misura è
newton/coulomb(N/C). Se dovessimo parlare di campo elettrico nel vuoto, allora il tutto sarebbe
così: E=k0*Q/r^2.
Le caratteristiche del campo elettrico sono le stesse che troviamo nelle proprietà della forza di
Coulomb. Partendo da questo possiamo dire che anche per il campo elettrico vale il principio di
sovrapposizione, ovvero che la forza totale che più cariche esercitano su una carica Q è la somma
vettoriale delle forze che ciascuna di esse eserciterebbe su Q se fosse presente da sola.
Quindi possiamo affermare che il campo elettrico totale che una distribuzione di carica S genere in P
è la somma vettoriale di singoli campi elettrici che ciascuna carica di S genera in P.
Linee di forza
Come già detto, il campo elettrico è vettoriale, per cui risulta molto facile rappresentarlo, se si trova
in una regione dello spazio. Se invece però dobbiamo rappresentare una porzione molto grande di
spazio, è possibile visualizzare questi determinati punti tramite l’utilizzo delle linee di forza, che
servono a tracciare la direzione del campo stesso.
Queste linee di forza hanno delle proprietà specifiche che sono:
•Avendo il campo elettrico una sola direzione, passa una ed una sola linea di forza per il campo
•Il loro verso è unico, cioè possono passare da una carica positiva a una carica negativa
•disegnando solo alcune linee di forza si nota che queste sono più dense dove il campo è più denso
Quello che viene fuori usando le linee di forza non corrisponde a qualcosa di realmente esistente.
Questo metodo è usato solo per rappresentare la variazione del campo nello spazio, ovvero per
individuare direzione e verso del campo in ogni punto dello spazio.
Esistono anche campi elettrici in cui le situazioni sono abbastanza particolari.
Immaginiamo un campo elettrico in cui l’intensità e la direzione sono uguali in ogni suo punto, le
linee di forza saranno parallele. Questo campo elettrico viene chiamato campo elettrico uniforme
Ora invece immaginiamo un altro tipo di campo elettrico. Questo è formato da due cariche
puntiformi uguali ma di segno opposto (chiamato dipolo elettrico).
Questo particolare campo elettrico E generato avrà ogni punto dato dalla sovrapposizione del campo
generato da ognuna delle sue cariche nello stesso punto.
Il flusso elettrico
Per formulare in maniera chiara le reazioni che legano il campo elettrico alle sue sorgenti, ovvero le
cariche, viene usata una grandezza fisica scalare chiamata flusso del campo elettrico.
Per definizione, il flusso è la quantità di materia che passa attraverso una superficie nell’unità di
tempo e in genere a ciò viene associato nell’immaginario comune lo scorrere di liquidi.
Ai liquidi viene associata la portata, ovvero il volume di fluido che attraversa in un secondo una
superficie. La portata dipende dalla velocità v con cui scorre il fluido nel condotto e dall’area A della
sezione della superficie del condotto stesso. La formula è: portata=v · A.
Se invece parliamo di flusso del campo elettrico, in cui nulla essenzialmente fluisce, ma teniamo
questo termine per la grandezza generata dal prodotto di E · A.
Se parliamo di una superficie piana S di area A, il flusso del campo elettrico uniforme è φ(E) = E ⋅A la
cui unità di misura è N * m^2/C.
Il flusso ha anche diverse proprietà:
• Il flusso aumenta se il campo elettrico aumenta
• Il flusso attraverso una superficie perpendicolare al campo è massimo
• Il flusso attraverso una superficie parallela al campo è zero
Il flusso può essere calcolato anche su una superficie curva quando il campo non è uniforme:
bisogna dividere il campo in sezioni piccolissime, la cui ognuna può essere considerata piana
immersa in un campo uniforme. Per ognuno si calcolerà il flusso φ(E) di ognuna.
Il flusso totale attraverso la superficie curva è la somma di tutti i suoi contributi:
φtot(E)= φ1(E1)+ ···+ φì(Eì).
Il flusso attraverso una superficie chiusa non nel vuoto è sempre nulla.
Il teorema di Gauss
vi sia una sorgente o un pozzo di campo)
Ora che abbiamo stabilito cosa sia il flusso, possiamo addentrarci nel teorema di Gauss, che afferma
che Il flusso attraverso una superficie chiusa posa nel vuoto è proporzionale alla carica in essa
racchiusa: Φ(E) = QT/ε0.
Il teorema di Gauss esprime una proprietà fondamentale dell’interazione elettrica, e quindi si può
affermare che una legge è equivalente all’altra.
L’energia potenziale elettrica
Immaginiamo di dover spostare all’interno di un campo elettromagnetico una carica q da un punto
“iniziale” a uno “finale”, per farlo ci serviremo di quello che viene chiamato lavoro meccanico, che è
pari, ed opposto, al lavoro che fa il campo elettrico.
Il lavoro elettrico dipende solo dalle posizioni iniziali e finali della carica, e ciò è possibile perché il
campo elettrico è conservativo. Il lavoro impiegato per spostare questa carica elettrica immersa in
un campo elettrico si trasforma in energia potenziale, che aspetta di essere usata e trasformata in
altri tipi di energia. Poiché parliamo di campo elettrico, questa energia potenziale viene chiamata
energia potenziale elettrica U.
Si definisce quindi energia potenziale elettrica di un sistema di due cariche poste a distanza d tra di
loro il lavoro eseguito dalla forza elettrica quando le due cariche sono portate a una distanza infinita
tra di loro. Questa energia è scalare e si misura in Joule e può assumere valore positivo o negativo a
seconda del segno delle cariche.
Nel caso in cui sono presenti nello spazio più cariche puntiformi, l’energia potenziale totale del
sistema si ottiene considerando le energie potenziali di tutte le coppie di cariche considerate
singolarmente, prese in tutti i modi possibili, e sommandole tra loro.
Messa in formula diventa U= k0 * Q1 * Q2 /r.
Potenziale elettrico
Nello studio dei fenomeni elettrici ha una grande importanza il potenziale elettrico.
Il potenziale elettrico è una grandezza scalare di campo: ad ogni punto di un campo elettrico
possiamo associare, oltre al vettore campo elettrico, anche un valore di potenziale funzione della
posizione spaziale del punto, ma indipendente dalla presenza o meno di cariche particolari in quel
punto.
Se parliamo da un punto di vista più tecnico, definiamo potenziale elettrico il rapporto V (P) tra
l'energia potenziale elettrica U(P) che avrebbe una carica positiva q posta in quel punto e la carica
stessa. V(P) = U(P) / q (
o Vp=L/Q0
Il potenziale elettrico si misura in volt (simbolo V), dove 1 V = 1 J/C

Il campo è il rapporto tra forza e carica, il potenziale è il rapporto tra energia e carica. Si può
facilmente dimostrare che il campo elettrico si può misurare sia in N/C, sia in V/m.
Capita molte volte che negli studi più che il potenziale elettrico in se si voglia sapere la differenza di
potenziale elettrico.
La differenza di potenziale elettrico, a volte chiamata tensione elettrica, indica il differente livello di
potenziale elettrico presente in punti diversi dello spazio (ad esempio, agli estremi di una batteria),
dovuta alla presenza di un campo elettrico: cariche elettriche poste in questi punti verranno messe
in movimento, producendo corrente elettrica.
L’unità di misura è il volt(V), in onore di Alessandro Volta che per primo costruì fonti di differenza di
potenziale elettrico costante, la pila elettrica
La formula è: VA-VB=LA—>B /Q0.

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