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SESSO O GENERE 5 | E’ la persona nella sua interezza ad essere sessuata

DOMANDE GIUSTE, RISPOSTE SBAGLIATE


DIVAGAZIONI TEOLOGICHE SUL GENDER
di Maurizio P. Faggioni *

I
animale e la comprensione della sessualità tendeva ad
appiattirsi sulla genitalità. Da Aristotele a san
dibattiti che agitano le opinioni pubbliche Tommaso, passando per sant’Agostino, la dualità
sessuale o, meglio, il dimorfismo sessuale, veniva
occidentali sul riconoscimento delle unioni omosessuali spiegato in ordine alla finalità procreativa. L’etica
e la loro equiparazione alla unioni eterosessuali, gli sessuale tradizionale assumeva come criterio base per
interventi di correzione del fenotipo nel caso di disordini valutare la correttezza dell’esercizio della sessualità e
della identità di genere eseguiti in nome del primato dell’uso accettabile del piacere sessuale la fecondità
della autocoscienza, l’esaltazione della sessualità degli atti sessuali e la loro contestualizzazione
extramatrimoniale e del libero esercizio della genitalità nell’istituto matrimoniale: si consideravano perciò
sono alcune delle questioni quotidiane che sono illeciti tutti gli atti sessuali extramatrimoniali e,
confluite nel gran contenitore ideologico costituito dalla addirittura contro natura, tutti gli atti – anche fra sposi -
teoria del genere. Come è noto la teoria del genere, nelle che non fossero almeno potenzialmente procreativi.
sue molteplici declinazioni, sottolinea la preminenza Contro natura erano considerati quindi la zoofilia, ma
delle costruzioni culturali e delle scelte individuali nel anche la sodomia e persino la masturbazione. Contro
definire la sessualità umana rispetto ai nudi dati natura cioè contro il fine naturale della sessualità
biologici. La teoria del genere ha la pretesa di fornire venivano giudicati anche i rapporti non vaginali con una
una visione generale della sessualità umana, secondo il donna o il coitus interruptus, per non dire l’uso del
modello delle vecchie ideologie moderne e con queste profilattico, anche fra coniugi. L’altro aspetto della
condivide il carattere metanarrativo, ma anche la astiosa tradizione antropologica preso di mira dalla teoria del
insofferenza per qualsiasi contraddittorio. La legge genere, chiaro riflesso delle sue ascendenze femministe,
sull’omofobia che si sta discutendo in Italia, per è la pretesa naturalezza delle asimmetrie di potere fra
esempio, comprensibile come argine alle ingiuste maschi e femmine. La donna, per motivi biologici,
discriminazioni ed emarginazione delle persone sarebbe naturalmente inferiore, inadatta a dirigere e
omosessuali e come difesa della loro dignità di persone, governare, moralmente fragile, destinata ad un ruolo
tuttavia risente delle tonalità ideologiche e intolleranti subordinato nella società e, anche in famiglia
che sono presenti nella teoria del genere. Noi siamo assoggettata al capofamiglia. L’organizzazione sociale, le
convinti che non solo nel caso della lotta contro la strutture educative, i sistemi legislativi, le elaborazioni
omofobia, ma, più in generale, la teoria del genere viene filosofiche, le convenienze comportamentali erano tutte
impiegata come base socio-culturale per affrontare orientate alla perpetuazione e rafforzamento della
problemi reali e a questioni non effimere che ricevono, ideologia maschilista, suggerendo ai bambini e alle
però, una risposta parziale e inadeguata. Senza bambine l’assunzione di persuasioni e di ruoli corretti
pretendere in poche righe di presentare le complesse Lo status quo era infine egregiamente rafforzato dagli
radici problematiche di natura storica, sociologica e insegnamenti tradizionali delle religioni monoteiste. La
filosofica che rappresentano la preistoria e il terreno di lettura sessista di Efesini 3, per esempio, canonizzava
crescita della teoria del genere, non possiamo sottacere senza discussioni la soggezione unilaterale delle mogli ai
le domande e istanze cui la teoria del genere cerca di mariti, nonostante la reciprocità di sottomissione
rispondere, domande e istanze che agitano anche il invocata dal versetto 21 di quello stesso capitolo paolino.
mondo teologico e che sono oggetto di sofferta L’emancipazione della donna dalla sudditanza , la sua
riflessione in ambito ecclesiale. Una prima critica viene uscita da uno stato di minorità permanente e il suo ingresso
portata al legame pressoché esclusivo fra sessualità e da protagonista nella società suonavano per l’antropologia
procreazione: la antropologia sessuale tradizionale, tradizionale come una rivoluzione inaccettabile e disastrosa
erede dell’antropologia stoica, comprendeva la che scardinava l’ordine naturale voluto dal Creatore. L’onda
sessualità in prospettiva naturalistica e sottolineava, fra di piena delle scienze umane, soprattutto la psicoanalisi di
i molti aspetti possibili della sessualità umana, quello matrice freudiana, l’antropologia culturale, la sociologia
procreativo. Questa enfasi unilaterale, ovviamente, hanno messo in crisi la riduzione della sessualità a
comportava una sottolineatura della binarietà e fissità genitalità procreativa, l’universalità e, quindi, la
dei ruoli sessuali in funzione della riproduzione. naturalezza delle strutture familiari, la ragionevolezza della
L’attenzione era tutta sulla funzione naturale degli marginalizzazione della donna. Lo specifico della sessualità
organi sessuali intendendo il termine “naturale” in umana non deve essere ricercato in ciò che la accomuna
con la sessualità animale, ma in ciò che la distingue e ,
riferimento alla capacità procreativa. In questa
quindi, non nel legame fra esercizio della sessualità e
prospettiva la sessualità umana non risultava procreazione, ma, al contrario, nella progressiva
particolarmente connotata rispetto alla sessualità
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autonomizzazione fra sessualità e procreazione a vantaggio definire coniugale. “La sessualità - si legge in un bel testo
delle dimensioni ludiche, simboliche, comunicative, del Catechismo della Chiesa Cattolica - segna tutti gli
personali della sessualità umana. L’attenzione si sposta aspetti della persona umana, nell’unità del suo corpo e della
dagli aspetti procreativi a quelli interpersonali e la stessa sua anima. Essa coinvolge in modo particolare la capacità
fecondità fisica viene compresa come fecondità personale affettiva, la capacità di amare e di procreare e, in modo
ovvero come creatività di una relazione amicale. Il ancora più generale, l’apertura a stringere con l’altro
dualismo binario dei sessi legato alla generazione, l’istituto rapporti di comunione” (CCC 2332). L’antropologia
matrimoniale tradizionale al servizio di questa finalità, personalista tematizza queste istanze e risponde, in modo
l’esclusione di rapporti non eterosessuali, la fissità dei ruoli inclusivo e non esclusivo, alle questioni serie che sono
sessuali e la corrispondenza rigida fra strutture fisiche della sottese alla teoria del genere. La sessualità presenta un
sessualità, autocoscienza di genere e ruoli sessuali, vengono volto pienamente umano soltanto quando essa viene
messi in discussione e rifiutati. Ci pare che un limite della assunta in relazioni libere tra persone umane. Uomo e
teoria del genere stia nella sua incapacità di valorizzare la donna sono modi diversi di attuarsi dell’unico progetto
singolarità della persona e la ricchezza del suo essere umano, uguali nella dignità, diversi per incontrarsi. In una
sottolineando in modo unilaterale alcuni aspetti a scapito di visione unitaria e multidimensionale della persona corpo e
altri. Per non mortificare la coscienza si mette fra parentesi coscienza non si oppongono perché il corpo altro non è che
il corpo o lo si riduce a un dato un bruto, plasmabile a la rivelazione del Sé ed in esso si anticipa un senso di
volontà come se non fosse sempre e originariamente un fondamentale apertura alla comunione che la persona
corpo umano e non fosse portatore di una istanza di senso abbraccia liberamente. Proprio il tema della comunione
che precede l’interpretazione. Per riconoscere la dignità interpersonale, alternativa ad una antropologia
della donna sembra necessario negarne la differenza e la individualista, dovrebbe diventare il punto di partenza per
originalità rispetto all’uomo. Per non essere schiavi delle una rilettura dell’antropologia sessuale e permettere di
leggi biologiche della procreazione si esalta la libertà del cogliere nel matrimonio fra uomo e donna il compimento
desiderio e la forza legittimante del consenso prescindendo dell’umana sessualità. Se, infatti, la comunione è apertura
dalla globalità della persona, anima e corpo. Per non esser all’altro da me, la pienezza coniugale della relazione
costretti a un generare necessitato da istinto si sciolgono richiede la diversità sessuale significata nel corpo, simbolo
amore umano incarnato e procreazione. La questione è della persona, e la fecondità è segno e suggello della
antropologica: l’uomo e la sua sessualità si fluidificano in ricchezza creativa di questa comunione con l’alterità.
un costruttivismo suscettibile di decostruzioni e riletture
infinite. I problemi cui vuole rispondere la ideologia del
genere sono autentici, ma la soluzione proposta è
devastante e non tiene conto del fenomeno umano nel suo
complesso. La sessualità è una realtà articolata che
attraversa tutta la condizione umana. Essa non può essere
ridotta alle strutture e alle funzioni genitali, ma esse non
possono neppure essere sottratte ad uno sguardo d’insieme,
perché è la persona nella sua interezza ad essere sessuata, a
livello biologico, a livello psicologico, a livello relazionale.
Dal momento che la persona si autocomprende attraverso
l’esperienza fondamentale e irriducibile della corporeità che
è sempre una corporeità sessuata, ciascuno di noi non può
comprendersi compiutamente prescindendo dalla
connotazione sessuale del suo esistere corporeo. Questa
autocomprensione è un processo altamente soggettivo che
non si compie, tuttavia, in un vuoto assoluto, fuori di uno
spazio e di un tempo dati, ma sempre in precisi contesti
storici e culturali, all’interno di un’interpretazione generale
del mondo umano e attraverso i codici linguistici e
simbolici propri di un certo gruppo e di un certo tempo.
L’autocomprensione del proprio esistere in quanto creatura
sessuata si configura, così, come un processo di mediazione
e di unificazione compiuto dal soggetto fra molteplici
elementi di diversa provenienza, naturale e culturale, fisici
e psichici, consci e inconsci, necessitati e liberi.
Il vissuto della sessualità, passando attraverso un processo
di mediazione, ne riflette e ne subisce le vicende, le
difficoltà, i fallimenti, derivandone una inevitabile
componente di relatività. Le regole che le diverse società
hanno elaborato per dare ordine all’esercizio della
sessualità sono diverse e riflettono sensibilità difficilmente
riducibili a norme universalmente condivise. Il legame
naturale fra sessualità e generazione rappresenta una
evidenza antropologica che le diverse culture hanno
valorizzato e normato, data l’importanza della generazione
per la vita sociale e individuale, ma il tratto tipico
dell’intuizione morale originaria sulla sessualità umana, * Professore Ordinario di Bioetica
prima di qualsiasi specificazione normativa, è il legame fra Accademia Alfonsiana, Roma
l’esercizio della sessualità e una relazione interpersonale Consigliere nazionale Associazione Scienza & Vita
tendenzialmente stabile fra uomo e donna che possiamo

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