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ARTO INFERIORE

L’arto inferiore è diviso in quattro parti: anca, coscia, gamba e piede. L’anca è connessa con il
tronco e da attacco alla coscia che costituisce la parte libera dell’arto inferiore. Le ossa dell’anca,
l’osso sacro e il coccige formano la pelvi.

L’OSSO DELL’ANCA

L’osso dell’anca deriva dalla fusione di ileo, ischio e pube tra il decimo e il sedicesimo anno di vita.
Il punto di saldatura fra le tre strutture corrisponde all’acetabolo che accoglie la testa del femore.
- L’acetabolo è una cavità delimitata dal ciglio dell’acetabolo. Dei tre punti di fusione l’unico
ben visibile è quello tra il pube e l’ischio che corrisponde all’incisura dell’acetabolo. Il
margine dell’acetabolo è separato dal corpo dell’ileo attraverso il solco sopracetabolare. Al
suo interno è presente una superficie articolare semilunare rivestita di cartilagine ialina
detta faccia semilunare. Al centro è presente una superficie rugosa detta fossa
dell’acetabolo.
- Il forame otturato è un grosso foro posto sotto l’acetabolo ed è ovale nel maschio e
triangolare nella femmina. Deve il suo nome alla presenza della membrana otturatoria.
Superiormente è presente il solco otturatorio che è delimitato dalla cresta otturatoria. Nel
canale otturatorio passa il fascio vascolonervoso otturatorio.
- L’ileo è formato dal corpo e dall’ala. Il margine superiore dell’ala è ad “s” ed è denominato
cresta iliaca e presenta un labbro esterno (presenta il tubercolo iliaco), uno interno e una
linea intermedia che danno inserzione ai muscoli larghi dell’addome, obliquo esterno,
interno e trasverso dell’addome. La cresta iliaca termina con la spina iliaca anteriore
superiore e con la spina iliaca posteriore inferiore. Al di sotto della spina iliaca anteriore
superiore è presente un’incisura e termina a livello dell’eminenza ileopubica. Si distinguono
tre superfici: la faccia glutea (un’ampia superficie piana percorsa da tre linee rugose che
sono la linea glutea inferiore, anteriore e posteriore. Le tre linee danno origine ai muscoli
piccolo, medio e grande gluteo. A questo livello è presente il solco sopracetabolare); la
superficie interna (corrisponde alla fosse iliaca che è sede del muscolo iliaco. A questo
livello si trova la linea arcuata che separa l’ala dal corpo dell’ileo); la faccia sacropelvica
(presenta la faccia auricolare per l’articolazione con l’osso sacro e la tuberosità iliaca che da
inserzione al legamento sacroiliaco posteriore. Mostra inoltre la faccia pelvica che
contribuisce a formare la parte laterale della piccola pelvi.
- L’ischio è la porzione inferoposteriore dell’anca ed è formato da un corpo e da un rame che
delimitano il forame otturato. Superiormente presenta la spina ischiatica. Al di sopra di
quest’ultima è presente la grande incisura inschiatica, al di sotto la piccola incisura
ischiatica. Le due incisure sono trasformate nel grande e nel piccolo forame ischiatico dai
legamenti sacrospinoso e sacrotuberoso. Dalla parte inferiore del corpo dell’ischio origina il
ramo dell’ischio che si porta fino alla tuberosità ischiatica. Poi si unisce al ramo inferiore
del pube formando il ramo ischiopubico.
- Il pube costituisce la porzione ventrale dell’anca. È costituito da un corpo, da un ramo
superiore e da uno inferiore. Il corpo ha tre facce e un bordo, la cresta pubica: la faccia
anteriore (costituisce un sito per l’inserzione dei muscoli mediali della coscia); la faccia
posteriore (si trova in relazione con la vescica urinaria); la faccia sinfisaria (unita tramite
cartilagine con l’osso controlaterale); la cresta pubica (rappresenta il bordo superiore del
corpo del pube. La sua estremità laterale è rappresentata dal tubercolo pubico). Il ramo
superiore del pube origina dalla parte anteriore del corpo; il suo margine superiore termina
in corrispondenza del tubercolo pubico da cui origina la cresta pubica. Il ramo inferiore del
pube si unisce al ramo dell’ischio formando il ramo ischiopubico.

LA PELVI

La pelvi è un complesso osseo formato dalle ossa dell’anca, dall’osso sacro e dal coccige. Lo
scheletro della pelvi sostiene e protegge i visceri contenuti e fornisce inserzione ai muscoli degli
arti inferiori. La pelvi viene suddivisa in due parti: la grande pelvi e la piccola pelvi.
- La grande pelvi presenta la fossa iliaca che accoglie il cieco, l’appendice e il tratto iliaco del
colon sigmoideo.
- La piccola pelvi è delimitata dall’apertura superiore e inferiore della pelvi. L’apertura
superiore è occupata dai visceri ed è molto importante dal punto di vista ostetrico e
antropologico. Si descrivono la coniugata ostetrica (rappresenta lo spazio utile per il
transito fetale), il diametro trasverso e il diametro obliquo. L’apertura inferiore è delimitata
dal margine inferiore della sinfisi pubica, dalle tuberosità ischiatiche e dall’apice del
coccige. Il suo contorno viene completato da legamenti sacrotuberoso e sacrospinoso. Tra i
due rami ischiopubici è presente l’angolo sottopubico che nella donna viene definito arco
pubico. La piccola pelvi delimita la cavità pelvica che contiene gli organi pelvici e costituisce
il canale del parto.

LA PELVIMETRIA

La pelvimetria è la misurazione delle dimensioni e della capacità della pelvi. Si distingue una
pelvimetria interna ed una esterna.
La pelvimetria interna= a livello dell’apertura superiore della pelvi che viene attraversata dalla
testa del feto all’inizio del travaglio, si considerano:
- La coniugata anatomica che unisce il margine superiore della sinfisi pubica al promontorio
dell’osso sacro.
- La coniugata vera che è tesa tra la faccia posteriore della sinfisi pubica e il promontorio
dell’osso sacro. Rappresenta lo spazio utile per il passaggio della testa del feto.
- Il diametro trasverso unisce i punti più laterali dell’apertura superiore della pelvi.
- Il diametro obliquo è teso tra l’eminenza ileopubica di un lato e l’articolazione sacroiliaca
controlaterale.
A livello dell’apertura inferiore della pelvi si considerano:
- La coniugata retta che unisce il margine inferiore della sinfisi pubica all’apice del coccige.
- La coniugata mediana che unisce il margine inferiore della sinfisi pubica all’apice dell’osso
sacro.
- Il diametro bisischiatico è teso tra le due spine ischiatiche.
- Il diametro bituberoso è teso tra le superfici interne delle due tuberosità ischiatiche.

La pelvimetria esterna è rappresentata da:


- La coniugata esterna che unisce il processo spinoso della quinta lombare al margine
superiore della sinfisi pubica.
- La distanza interspinosa distinta in bispinoiliaca anteriore e posteriore.
- La distanza intercristale unisce i punti più laterali della cresta iliaca.
- La distanza intertrocanterica unisce i punti più sporgenti dei grandi trocanteri del femore.

IL FEMORE
Il femore forma lo scheletro della coscia ed è articolato con prossimalmente con l’acetabolo e
distalmente con la tibia e la rotula. Il femore è costituito da una diafisi e due epifisi.
- Il corpo ha tre facce: anteriore, posterolaterale e posteromediale, separate da tre margini:
laterale, mediale e posteriore (linea aspra). La linea aspra è formata da un labbro laterale e
da uno mediale. Fornisce inoltre inserzione al muscolo adduttore lungo, ai setti
intermuscolari mediale e laterale del femore e al capo breve del muscolo bicipite femorale.
Prossimalmente la biforcazione laterale forma la tuberosità glutea che da inserzione al
muscolo grande gluteo; la biforcazione mediale è la linea pettinea del femore a cui si
inserisce il muscolo pettineo. Le biforcazioni continuano con le linee sopracondilari laterale
e mediale che delimitano la faccia poplitea. Lungo la linea aspra è presente un forame
nutritizio.
- L’estremità prossimale è costituita dalla testa, dal collo, dal piccolo e dal grande
trocantere. La testa del femore è un’eminenza rivestita di cartilagine ialina e si articola con
l’osso dell’anca. Sulla testa è presente la fossetta della testa priva di cartilagine e da
inserzione al legamento della testa del femore. Termina a livello del collo anatomico del
femore che presenta vari forami nutritizi. Il grande trocantere si trova sopra la
congiunzione tra collo e diafisi femorale. Il piccolo trocantere si trova nella porzione
posteroinferiore della sua congiunzione con il collo. I trocanteri danno inserzione ad alcuni
muscoli e sono uniti dalla linea intertrocanterica e dalla cresta intertrocanterica.
Medialmente al grande trocantere si trova la fossa trocanterica. Distalmente al piccolo
trocantere è visibile il collo chirurgico del femore.
- L’estremità distale è formata dai condili laterale e mediale del femore. Anteriormente
continuano nella diafisi femorale, posteriormente sono separati dalla fossa intercondilare e
si proiettano dietro la faccia poplitea. La superficie articolare dei condili è rivestita di
cartilagine ed ha una forma a “u invertita”. Posteriormente si articola con la tibia,
anteriormente con la rotula. Sopra i condili sono visibili l’epicondilo mediale e laterale che
danno inserzione ad alcuni legamenti. Sopra il mediale è presente il tubercolo adduttorio al
quale si inserisce il muscolo grande adduttore. Tra il condilo laterale e l’epicondilo laterale
è visibile il solco popliteo che accoglie il tendine del muscolo popliteo.
LA ROTULA

La rotula è accolta nello spessore del tendine del muscolo quadricipite femorale. È un osso breve
in cui si possono distinguere una faccia anteriore, una posteriore, una base superiore e un apice
inferiore.
- La faccia anteriore è attraversata da vasi nutritizi e presenta molti solchi.
- La faccia posteriore è rivestita di cartilagine ed è attraversata da una cresta verticale che si
inserisce nella fossa intercondilare sulla faccia patellare del femore e che divide la
superficie articolare in due emifacce.
- La base da inserzione al tendine del muscolo quadricipite femorale.
- L’apice da inserzione al legamento patellare.

LA TIBIA

La tibia è un osso lungo che forma insieme alla fibula lo scheletro della gamba. È formata da una
diafisi e due epifisi.
- Il corpo ha tre facce: la faccia laterale, la faccia mediale (corrisponde alla cute) e la faccia
posteriore (presenta la linea del muscolo soleo sotto il quale è possibile notare il forame
nutritizio). Presenta inoltre tre margini: il margine anteriore (origina dalla tuberosità della
tibia che da inserzione al legamento patellare), il margine mediale e il margine interosseo
(da inserzione alla membrana interossea).
- L’estremità prossimale ha due condili, laterale e mediale. La faccia superiore costituisce la
faccia articolare superiore. Tra le facce superiori dei condili è presente l’eminenza
intercondilare costituita dai tubercoli intercondilari laterale e mediale. Anteriormente e
posteriormente si trovano le aree intercondilari anteriore e posteriore. Sulla faccia laterale
del condilo laterale è presente la faccetta articolare fibulare.
- L’estremità distale presenta quattro facce: la faccia anteriore (presenta un solco sul quale
si inserisce la capsula dell’articolazione della caviglia), la faccia mediale (presenta il
malleolo mediale), la faccia inferiore (è divisa in due parti dalla faccia articolare inferiore),
la faccia laterale (presenta l’incisura fibulare). Sulla faccia mediale del malleolo è presente
il solco malleolare che accoglie i tendini dei muscoli flessori.

LA FIBULA

La fibula è un osso lungo composto da una diafisi e due epifisi.


- Il corpo presenta tre facce: la faccia laterale (associata ai muscoli peronieri), la faccia
mediale (associata ai muscoli estensori del piede) e la faccia posteriore (è percorsa dalla
cresta mediale, presenta un forame nutritizio ed è associata ai muscoli flessori del piede.
Presenta inoltre tre margini: il margine interosseo (da inserzione alla membrana interossea
della gamba), anteriore e posteriore.
- L’estremità prossimale è rappresentata dalla testa della fibula, un rigonfiamento che
termina con l’apice della testa della fibula. Medialmente è visibile la faccetta articolare
della testa della fibula. Al limite con il corpo, la testa della fibula presenta il collo della
fibula.
- L’estremità distale si rigonfia formando il malleolo laterale, la cui faccia mediale si articola
con l’incisura fibulare della tibia. In basso presenta la faccetta articolare del malleolo
laterale. Dietro a questa è visibile la fossa del malleolo laterale che da inserzione al
legamento talofibulare posteriore. Sulla faccia laterale del malleolo laterale è presente il
solco malleolare che da passaggio ai muscoli pronieri.

LE OSSA DEL PIEDE

Le ossa del tarso insieme alle ossa metatarsali e le falangi formano lo scheletro del piede. Sono
costituite da sette ossa brevi distinte in due file: prossimale (talo e calcagno) e distale (osso
navicolare, ossa cuneiformi mediale, intermedio e laterale e dall’osso cuboide).
- Il talo è un osso breve e in esso si distinguono una testa, un collo e un corpo. Si articola con
la tibia, la fibula, l’osso navicolare e il calcagno.
- Il calcagno è un osso breve e presenta una faccia posteriore, una inferiore, una superiore,
una mediale, una laterale e una anteriore. Si articola con il talo, con l’osso navicolare e con
l’osso cuboide.
- L’osso navicolare è un osso breve. Si articola con le ossa cuneiformi, il calcagno e l’osso
cuboide.
- L’osso cuboide è un osso breve. Si articola con il calcagno, l’osso navicolare, l’osso
cuneiforme laterale e con il quarto e quinto osso metatarsale.
- Le ossa cuneiformi sono tre ossa brevi che si distinguono per dimensioni e posizione. Si
articolano fra di loro, con l’osso navicolare, l’osso cuboide e con le prime tre ossa
metatarsali.

LE OSSA METATARSALI

Lo scheletro del metatarso è formato da cinque ossa lunghe. Hanno una base prossimale, un
corpo e una testa distale. Le basi si articolano con le ossa della fila distale del tarso, le teste con le
falangi prossimali delle dita del piede.

LE FALANGI

Le falangi formano lo scheletro delle dita e sono tre dal secondo al quinto dito, due per l’alluce.
Sono ossa lunghe e presentano una base, un corpo e una testa. Nelle falangi distali la testa è
sostituita da una lamina detta tuberosità della falange distale, che accoglie l’unghia.
LE ARTICOLAZIONI E LEGAMENTI DELL’ARTO INFERIORE
Le articolazioni dell’arto inferiore comprendono le articolazioni della cintura pelvica (sinfisi pubica
e articolazione sacroiliaca) e le articolazioni della parte libera dell’arto inferiore (coxofemorale,
articolazione del ginocchio, tibiofibulari prossimale e distale e articolazioni del piede).

LA SINFISI PUBICA

La sinfisi pubica è l’articolazione che unisce anteriormente le due ossa dell’anca. Le superfici
articolari sono rappresentate dalle due facce sinfisarie, tra le quali è presente il disco interpubico.
L’articolazione è rinforzata da un fascio fibroso che unisce i tubercoli pubici, il legamento superiore
del pube, inferiormente è presente il legamento inferiore del pube.

L’ARTICOLAZIONE SACROILIACA

L’articolazione sacroiliaca unisce le due ossa dell’anca con l’osso sacro. Le superfici articolari sono
separate da un disco articolare. Viene descritta come una sinfisi o come un’artrodia (visto che
presenta una membrana sinoviale). I mezzi di unione sono la capsula articolare, legamenti di
rinforzo e a distanza.
- Il legamento sacroiliaco anteriore si porta dalla faccia anteriore dell'osso sacro alla parte
mediale della fossa iliaca.
- Il legamento sacroiliaco posteriore unisce la cresta sacrale laterale alla superficie dell'ileo
in prossimità delle spine iliache posteriori superiore e inferiore.
- Il legamento sacroiliaco interosseo unisce la tuberosità iliaca a quella sacrale.
- Il legamento ileolombare origina dai processi costiformi della quarta e della quinta
lombare e si unisce al legamento sacroiliaco anteriore.
- Il legamento sacrospinoso teso tra il margine laterale dell’osso sacro e del coccige e la
spina ischiatica.
- Il legamento sacrotuberoso che dalle spine iliache posteriori superiore e inferiore e dal
margine laterale dell’osso sacro e del coccige raggiunge la tuberosità ischiatica.

I legamenti sacrotuberoso e sacrospinoso trasformano le incisure ischiatiche nel piccolo e grande


forame ischiatico.
- Il grande forame ischiatico è delimitato dalla grande incisura ischiatica, dal legamento
sacrotuberoso, dal legamento sacrospinoso e dalla spina ischiatica.
- Il piccolo forame ischiatico è delimitato dalla spina ischiatica, dal legamento sacrospinoso
e dal legamento sacrotuberoso. Attraverso il piccolo forame ischiatico passano il tendine
del muscolo otturatore interno e il nervo per il muscolo otturatore interno, i vasi pudendi
interni e il nervo pudendo.
L’ARTICOLAZIONE COXOFEMORALE

L’articolazione coxofemorale è un’enartrosi che si forma tra l’acetabolo dell’osso dell’anca e la


testa del femore. Sul ciglio dell’acetabolo è presente il labbro dell’acetabolo. I mezzi di unione
sono la capsula articolare, i legamenti di rinforzo e il legamento della testa del femore.
- La capsula articolare si fissa sul ciglio dell’acetabolo e sul labbro dell’acetabolo. La capsula
circonda la testa e il collo del femore.
- Il legamento ileofemorale origina dalla porzione iliaca del ciglio dell’acetabolo e si porta al
femore, dividendosi in una parte trasversa e in una discendente.
- Il legamento pubofemorale si porta davanti al piccolo trocantere.
- Il legamento ischiofemorale rinforza la parete posteriore della capsula con fibre a spirale
che uniscono la parte ischiatica del ciglio dell'acetabolo alla fossa trocanterica.
- Il legamento della testa del femore è una robusta banda fibrosa di cui un’estremità si fissa
alla fossetta della testa del femore, l’altra si inserisce sui due bodi dell’incisura
dell’acetabolo fondendosi con il legamento trasverso dell’acetabolo.

L’ARTICOLAZIONE DEL GINOCCHIO

L’articolazione del ginocchio è un ginglimo che unisce lo scheletro della coscia con quello della
gamba. Si compone dell’articolazione tra la faccia patellare del femore e la faccia articolare della
patella (articolazione patellofemorale) e di quella tra i condili mediale e laterale del femore e la
faccia articolare superiore della tibia (articolazione tibiofemorale).
La troclea femorale è costituita dalla superficie dei condili mediale e laterale del femore che
convergono nella faccia patellare. Poiché le cavità glenoidee dei condili tibiali sono più piane
rispetto alla superficie convessa dei condili femorali, per renderle più larghe tra le superfici
articolari sono interposti due menischi.
- Il menisco laterale si inserisce all’estremità all’eminenza intercondilare. Da questo
menisco originano i legamenti menoscofemorali anteriore e posteriore che lo uniscono al
condilo mediale del femore.
- Il menisco mediale si inserisce alle aree intercondilari anteriore e posteriore.
Le estremità anteriori dei due menischi sono unite dal legamento trasverso del ginocchio.

I mezzi di unione sono la capsula articolare e i legamenti di rinforzo.


- La capsula articolare sul femore si inserisce sopra la faccia patellare, sotto gli epicondili
mediale e laterale, sotto i condili mediale e laterale e nella fossa intercondilare. Sulla tibia
si fissa sotto la cartilagine articolare.
- La membrana sinoviale si porta sopra il femore e il muscolo quadricipite femorale
formando la borsa soprapatellare. Posteriormente circonda i legamenti crociati anteriore e
posteriore. Sotto la borsa infrapatellare profonda è presente il corpo adiposo
infrapatellare. Dalla part superiore di quest’ultimo origina la piega sinoviale infrapatellare.
- Il legamento patellare unisce il margine inferiore della patella alla tuberosità della tibia.
- Il legamento collaterale tibiale origina dall’epicondilo mediale del femore e si inserisce alla
faccia mediale della tibia, aderendo alla capsula articolare e al menisco mediale.
- Il legamento collaterale fibulare origina dall’epicondilo laterale del femore e si inserisce
alla testa della fibula.
- Il legamento popliteo obliquo corrisponde all’espansione del tendine del muscolo
semimembranoso. Raggiunge la porzione della capsula che riveste il condilo laterale del
femore. Dalla sua estremità laterale origina il legamento popliteo arcuato che si incrocia
con il tendine del muscolo popliteo.
- I legamenti crociati anteriore e posteriore sono così chiamati perché si incrociano a livello
della fossa intercondilare del femore. Originano dalle aree intercondilari anteriore e
posteriore e si inseriscono alla faccia interna dei condili del femore. Il crociato anteriore
origina dall’area intercondilare anteriore della tibia e si inserisce alla faccia mediale del
condilo laterale del femore. Il crociato posteriore è teso tra l’area intercondilare posteriore
della tibia e la faccia laterale del condilo mediale del femore.

L’ARTICOLAZIONE TALOCRURALE

L’articolazione talocrurale è un ginglimo. L’estremità distale della tibia, con il malleolo mediale,
laterale della fibula e la parte inferiore dei legamenti tibiofibulari anteriore e posteriore, formano il
mortaio tibiofibulare. Le superfici sono costituite dalla faccia articolare inferiore della tibia e dalle
faccette articolari dei malleoli mediale e laterale.
I mezzi di unione sono la capsula articolare e i legamenti di rinforzo.
- La capsula articolare si fissa sul contorno del mortaio tibiofibulare e sui margini della
cartilagine articolare del talo.
- Il legamento collaterale mediale si inserisce alle ossa del tarso e si distribuisce in quattro
faci diversi. Due fasci si portano anteriormente (parte tibiotalare anteriore e parte
tibionavicolare). Due fasci si portano posteriormente (parte tibiocalcaneale e parte
tibiotalare posteriore).
- Il legamento collaterale laterale origina dal malleolo laterale e si divide in: legamento
talofibulare anteriore (si inserisce alla faccia laterale del corpo del talo), il legamento
calcaneofibulare (si fissa alla superficie laterale del calcagno), il legamento talofibulare
posteriore (si inserisce al processo posteriore del talo).
I MUSCOLI DELL’ARTO INFERIORE
I muscoli dell’arto inferiore comprendono i muscoli dell’anca, i muscoli della coscia, i muscoli della
gamba e i muscoli del piede.

I MUSCOLI DELL’ANCA

I muscoli dell’anca originano dalla colonna vertebrale e dalla pelvi e si inseriscono al femore.
Possono essere descritti come muscoli interni all’anca (contenuti nella loro estensione nella fossa
iliaca dell’osso dell’anca) e muscoli esterni all’anca (situati nella regione glutea).

I muscoli interni all’anca sono:


- Il muscolo ileopsoas che è costituito dal muscolo grande psoas (origina dalla colonna
vertebrale lombare) e il muscolo iliaco (origina dalla fossa iliaca). Il muscolo grande psoas
origina da arcate fibrose che uniscono le superfici laterali dei corpi dell’ultima toracica e
delle prime quattro lombari e dai dischi intervertebrali corrispondenti. I fasci muscolari
raggiungono la fossa iliaca e termina in un grosso tendine che si inserisce al piccolo
trocantere. È innervato dai rami anteriori dei primi tre nervi lombari. Il muscolo iliaco
origina dalla fossa iliaca e dalla parte laterale dell’osso sacro. La sua inserzione avviene sul
tendine del muscolo grande psoas e sul piccolo trocantere. È innervato dai rami muscolari
del nervo femorale. Il muscolo ileopsoas è il principale flessore dell’articolazione dell’anca.
- Il muscolo piccolo psoas origina dalla superficie laterale dei corpi della dodicesima
vertebra toracica e della prima lombare e dal disco intervertebrale corrispondenti. Termina
con un tendine che si inserisce sulla cresta pettinea e al ramo superiore del pube. È
innervato da un ramo proveniente dal primo nervo lombare. Contraendosi partecipa alla
flessione del tronco.

I muscoli esterni dell’anca sono:


- Il muscolo tensore della fascia lata origina dalla spina iliaca anteriore superiore e
dall'estremità anteriore della cresta iliaca. Continua con un lungo tendine che si fonde con
la fascia lata formando il tratto ileotibiale che poi si inserisce al condilo laterale della tibia. È
innervato dal nervo gluteo superiore. Tende la fascia lata, flette e abduce la coxofemorale.
- Il muscolo grande gluteo origina dalla cresta iliaca, dalla linea glutea posteriore e dalla
superficie ossea tra di esse. Origina inoltre dalla fascia toracolombare, dall’aponeurosi
glutea, dal legamento sacrotuberoso e dalle superfici laterali dell’osso sacro e del coccige.
Termina con un tendine che si inserisce alla tuberosità glutea del corpo del femore. È
innervato dal nervo gluteo inferiore. Estende e ruota esternamente la coxofemorale.
- Il muscolo medio gluteo origina dalla fascia glutea, dalla cresta iliaca, dal tratto della faccia
glutea dell’ileo e dalla spina iliaca anteriore superiore. Termina con un tendine che si
inserisce alla faccia esterna del grande trocantere del femore. È innervato dal nervo gluteo
superiore. Abduce la coxofemorale.
- Il muscolo piccolo gluteo origina dal tratto della faccia glutea dell’ileo compreso tra le linee
glutee anteriore e inferiore e dalla cresta iliaca. Termina con un tendine che si inserisce al
margine anteriore del grande trocantere del femore. È innervato dal nervo gluteo
superiore. Abduce e ruota internamente la coxofemorale.
- Il muscolo piriforme con i suoi margini delimita due orifizi: l’orifizio soprapiriforme
(delimitato dall’arcata fibrosa di Bouisson che da passaggio al ramo superficiale dell’arteria
glutea superiore) e l’orifizio sottopiriforme (attraversato dai vasi e dal nervo glutei
inferiore, dal nervo pudendo, dai vasi pudendi interni, dal nervo ischiatico e dal nervo
cutaneo posteriore del femore. Tale muscolo origina dalla faccia pelvica dell’osso sacro e
dal margine della grande incisura ischiatica. Termina con un tendine che si inserisce
all’estremità superiore della superficie interna del grande trocantere del femore. È
innervato dal nervo per il muscolo piriforme. Contraendosi ruota e abduce la
coxofemorale.
- Il muscolo otturatore esterno origina dal margine del forame otturato e dalla membrana
otturatoria e si inserisce alla fossa trocanterica del femore. È innervato dal nervo
otturatorio. Abduce e ruota la coxofemorale.
- Il muscolo otturatore interno origina dal margine interno del forame otturato, dalla
membrana otturatoria e dalla superficie ossea situata tra il forame otturato e la grande
incisura ischiatica. Si inserisce alla superficie mediale del grande trocantere del femore. È
innervato dal nervo per il muscolo otturatore interno. Contraendosi ruota la coxofemorale.
- Il muscolo gemello superiore origina dal margine inferiore della spina ischiatica e si unisce
al margine superiore del tendine del muscolo otturatore interno e raggiunge la superficie
mediale del grande trocantere del femore. È innervato dal nervo per il muscolo otturatore
interno. Contraendosi ruota la coxofemorale.
- Il muscolo gemello inferiore origina dalla tuberosità ischiatica e si unisce al margine
inferiore del tendine del muscolo otturatore interno, raggiungendo la superficie mediale
del grande trocantere. È innervato dal nervo per il muscolo quadrato. Contraendosi ruota
la coxofemorale.
- Il muscolo quadrato del femore origina dalla faccia esterna della tuberosità ischiatica e si
inserisce alla base del grande trocantere e alla cresta intertrocanterica del femore. È
innervato dal nervo per il muscolo quadrato del femore. Contraendosi ruota la
coxofemorale.

I MUSCOLI DELLA COSCIA


I muscoli della coscia si suddividono in muscoli anteriori, posteriori e mediali.

I muscoli anteriori della coscia sono:


- Il muscolo sartorio che si estende dall’osso dell’anca alla tibia. Questo muscolo insieme al
legamento inguinale e al muscolo adduttore lungo delimita il triangolo femorale. Origina
dalla spina iliaca anteriore e superiore e raggiunge il condilo mediale del femore,
continuando con un tendine che si inserisce all’estremità superiore della faccia mediale del
corpo della tibia. Il tendine è detto a zampa d’oca. È innervato dai rami muscolari del nervo
femorale. Contraendosi flette la coxofemorale e l’articolazione dell’anca.
- Il muscolo quadricipite femorale è costituito da quattro capi: il muscolo retto del femore
(origina con il tendine diretto e il tendine riflesso), il muscolo vasto laterale (origina dalla
faccia laterale del grande trocantere, dalla tuberosità glutea e dal labbro laterale della linea
aspra del corpo del femore), il muscolo vasto mediale (origina in prossimità del collo del
femore e dal labbro mediale della linea aspra) e il muscolo vasto intermedio (origina dalle
superfici anteriori e laterali del corpo del femore e dal labbro laterale della linea aspra.
Alcuni fasci costituiscono il muscolo articolare del ginocchio che origina dalla parte
inferiore della superficie anteriore del corpo del femore e si inserisce sulla membrana
sinoviale del ginocchio. Quest’ultimo è innervato dai rami muscolari del nervo femorale e
spinge in alto la borsa soprapatellare durante l’estensione del ginocchio. Le fibre più
superficiali del tendine del muscolo quadricipite femorale continuano con il legamento
patellare che si inserisce alla tuberosità tibiale. Il quadricipite femorale è innervato dai rami
muscolari del nervo femorale. È il principale muscolo estensore e flette l’articolazione
dell’anca.

I muscoli posteriori della coscia sono:


- Il muscolo bicipite femorale flette l’articolazione del ginocchio e la ruota. Il capo lungo
origina dalla tuberosità ischiatica con un tendine in comuna con il muscolo semitendinoso.
È innervato dal nervo tibiale. Il capo breve prigina dal labbro laterale della linea aspra e dal
setto intermuscolare laterale del femore. È innervato dal nervo peroniero comune.
- Il muscolo semitendinoso origina dalla tuberosità ischiatica con un tendine in comune con
il bicipite femorale e continua con un lungo tendine che si inserisce alla parte superiore
della faccia mediale del corpo della tibia. È innervato dal nervo tibiale. Flette l’articolazione
del ginocchio.
- Il muscolo semimembranoso origina dalla tuberosità ischiatica e continua con un lungo
tendine che si divide in tre parti: la prima si inserisce al condilo mediale della tibia, la
seconda sulla faccia posteriore della capsula articolare del ginocchio costituendo il
legamnto popliteo obliquo, la terza si inserisce alla fascia che riveste il muscolo popliteo. È
innervato dal nervo tibiale. Flette l’articolazione del ginocchio ruotandola.

I muscoli mediali della coscia sono:


- Il muscolo gracile origina dalla faccia anteriore del ramo ischiopubico e si inserisce con un
tendine alla parte superiore della faccia mediale del corpo della tibia. È innervato dal nervo
otturatorio. Adduce la coxofemorale e flette l’articolazione del ginocchio.
- Il muscolo pettineo origina dalla cresta pettinea e dall’eminenza ileopubica e si inserisce
alla linea pettinea del corpo del femore. È innervato dai rami muscolari del nervo femorale.
Adduce, flette e ruota la coxofemorale.
- Il muscolo adduttore lungo origina dal ramo superiore del pube e si inseriscono al labbro
mediale della linea aspra. È innervato dal nervo otturatorio. Adduce, flette e ruota la
coxofemorale.
- Il muscolo adduttore breve origina dalla superficie anteriore del ramo superiore del pube e
si inserisce al labbro mediale della linea aspra del femore. È innervato dal nervo
otturatorio. Adduce e ruota la coxofemorale.
- Il muscolo grande adduttore origina dalla faccia anteriore del ramo ischiopubico e dalla
tuberosità ischiatica e si inserisce al labbro mediale della linea aspra del femore. Tra i fasci
muscolari medi e inferiori si forma lo iato adduttorio attraversato dall’arteria femorale. È
innervato dal nervo otturatorio e dal nervo tibiale. Adduce ed estende la coxofemorale.
- Il muscolo adduttore minimo origina dal ramo inferiore del pube e si inserisce al labro
mediale della linea aspra del femore. È innervato dal nervo otturatorio. Adduce e ruota
esternamente la coxofemorale.

I MUSCOLI DELLA GAMBA

I muscoli della gamba si suddividono in anteriori, posteriori e laterali.

I muscoli anteriori della gamba sono:


- Il muscolo tibiale anteriore origina dalla faccia laterale del corpo della tibia, dalla
membrana interossea della gamba e dalla fascia crurale e continua con un tendine che
passa profondamente ai retinacoli superiore e inferiore dei muscoli estensori, inserendosi
alla superficie mediale del cuneiforme mediale e alla base del primo metatarsale. È
innervato dal peroniero profondo. Flette ed estende l’articolazione talocrurale e porta in
posizione supina il piede.
- Il muscolo estensore lungo dell’alluce origina dalla faccia mediale del corpo della fibula e
dalla membrana interossea della gamba e continua con un tendine che si inserisce alla
superficie dorsale della base della falange distale dell’alluce. È innervato dal nervo
peroniero profondo. Estende l’articolazione metatarsofalangea dell’alluce e partecipa alla
flessione dorsale della talocrurale.
- Il muscolo estensore lungo delle dita origina dal condilo laterale della tibia, dalla
membrana interossea della gamba, dalla testa e dal margine anteriore del corpo della
fibula e dalla fascia crurale. Continua con un tendine che si divide in quattro tendini
secondari per le ultime quattro dita. È innervato dal nervo peroniero profondo. Estende le
articolazioni metatarsofalangee e interfalangee prossimali delle ultime quattro dita del
piede e flette quelle interfalangee distali. Partecipa alla flessione dorsale dell’articolazione
talocrurale e porta il piede in pronazione.
- Il muscolo peroniero anteriore origina dalla faccia mediale del corpo della fibula e dalla
membrana interossea della gamba e continua in un tendine che si inserisce alla faccia
dorsale della base del quinto metatarsale.
I muscoli laterali della gamba sono:
- Il muscolo peroniero lungo origina dalla testa e dalla faccia laterale del corpo della fibula.
Continua con un tendine che di porta alla pianta del piede e si inserisce all’osso cuneiforme
mediale e alla tuberosità del primo metatarsale. È innervato dal nervo peroniero
superficiale. Flette l’articolazione talocrurale ed esercita una forte azione pronatoria sul
piede.
- Il muscolo peroniero breve origina dalla faccia laterale del corpo della fibula e continua
con un tendine che decorre insieme a quello del muscolo peroniero lungo. Si inserisce alla
tuberosità del quinto metatarsale.

I muscoli posteriori della gamba sono:


- Il muscolo tricipite della sura è composto dal: capo mediale del muscolo gastrocnemio
(origina dall’epicondilo mediale e dalla superficie posteriore del condilo mediale del
femore), capo laterale del muscolo gastrocnemio (origina dalle aree dell’epicondilo laterale
e del condilo laterale del femore). Entrambi i capi successivamente si uniscono in un’ampia
aponeurosi che continua nel tendine d’Achille. I capi flettono l’articolazione del ginocchio. È
inoltre composto dal muscolo soleo che origina dalla testa e dalla faccia posteriore del
corpo della fibula, dalla linea del muscolo soleo e dall’arco tendineo del muscolo soleo.
Continua con un’aponeurosi e costituisce il tendine d’Achille che raggiunge il piede e si
inserisce alla tuberosità calcaneale. Il muscolo tricipite della sula è innervato dal nervo
tibiale e flette dorsalmente l’articolazione talocrurale e interviene nel mantenimento della
postura, nella corsa e nel salto.
- Il muscolo plantare origina dal condilo laterale del femore e dalla superficie posteriore
della capsula articolare del ginocchio. Continua con un tendine che si inserisce alla
superficie posteriore del calcagno. È innervato dal nervo tibiale. Partecipa all’azione del
tricipite della sura.
- Il muscolo popliteo origina dall’epicondilo laterale del femore e dalla superficie posteriore
della capsula articolare del ginocchio. Si inserisce alla faccia posteriore del corpo della tibia.
È innervato dal nervo tibiale. Flette l’articolazione del ginocchio e la ruota.
- Il poplite è una regione posteriore del ginocchio a cui corrisponde la fossa poplitea.
Prossimalmente è delimitata dalle estremità inferiori dei muscoli posteriori della coscia,
medialmente dai muscoli semitendinoso e semimembranoso. Il poplite è chiuso dalla fascia
poplitea che accoglie i linfonodi poplitei, i vasi poplitei e la suddivisione del nervo
ischiatico.
- Il muscolo flessore lungo dell’alluce origina dalla faccia posteriore del corpo della fibula,
dalla membrana interossea della gamba e dal setto intermuscolare crurale posteriore.
Continua con un tendine che si inserisce alla superficie plantare della base della falange
distale dell’alluce. È innervato dal nervo tibiale. Flette le articolazioni interfalangea e
metatarsofalangea dell’alluce.
- Il muscolo tibiale posteriore origina dalla faccia posteriore del corpo della tibia, dalla
membrana interossea della gamba e dalla faccia mediale del corpo della fibula. Continua
con un tendine che raggiunge la pianta del piede e si inserisce alla tuberosità dell’osso
navicolare e alla superficie plantare delle tre ossa cuneiformi. È innervato dal nervo tibiale.
Flette plantarmente l’articolazione talocrurale e porta il piede in posizione supina.
- Il muscolo flessore lungo delle dita origina dalla faccia posteriore del corpo della tibia.
Continua con un tendine che si inserisce alla superficie plantare della base della falange
distale delle ultime quattro dita. È innervato dal nervo tibiale. Flette le articolazioni
interfalangee distali e prossimali e le articolazioni metatarsofalangee delle ultime 4 dita.
I MUSCOLI DEL PIEDE

I muscoli del piede si distinguono i muscoli del dorso e i muscoli della pianta.
- Nel dorso del piede sono presenti il muscolo estensore breve delle dita e il muscolo
estensore breve dell’alluce.
- Nella pianta si possono descrivere i muscoli mediali, i muscoli laterali e i muscoli posti in
sede intermedia.

LE FASCE DELL’ARTO INFERIORE


- La fascia glutea riveste la regione glutea e comprende un foglietto profondo che riveste la
faccia superficiale del muscolo medio gluteo e due foglietti. Il foglietto profondo origina
dall’unione dei due foglietti della fascia lata e dal labbro esterno della cresta iliaca. Il
foglietto intermedio riveste la faccia profonda del muscolo grande gluteo. Il foglietto
superficiale riveste la faccia superficiale del muscolo grande gluteo. La fascia glutea fa
parte della fascia lata. Nella parte superiore della regione glutea si trova l’aponeurosi
glutea che si estende tra la cresta iliaca e il margine superolaterale del muscolo grande
gluteo.
- La fascia lata ricopre la coscia superficialmente. È inspessita nel tratto ileotibiale.
Anteriormente appare perforata, inferiormente alla parte mediale del legamento inguinale
copre lo iato safeno attraversato dalla vena grande safena. Il margine libero dello iato è
detto margine falciforme. Il triangolo femorale è uno spazio nella parte superiore della
coscia ed è attraversato dai vasi femorali e dal nervo femorale. Il canale femorale si trova
localizzato medialmente alla vena femorale e la sua base è costituita dall’anello femorale
chiuso dal setto femorale attraverso cui può nascere l’ernia femorale. Il canale adduttorio è
un interstizio compreso tra i muscoli adduttori e il muscolo vasto mediale trasformato in
canale dal muscolo sartorio e dal setto intermuscolare anteromediale. Il canale adduttorio
si estende fino allo iato adduttorio attraverso il quale l’arteria e la vena femorali
raggiungono la fossa poplitea. Dalla faccia profonda della fascia lata originano i setti
intermuscolari mediale e laterale del femore. Questi individuano un compartimento
anteriore (estensori), uno posteriore (flessori) e uno mediale (adduttori).
- La fascia crurale segue a quella lata. Dalla sua superfice profonda originano due setti
intermuscolari crurali che si inseriscono ai margini anteriore e posteriore della fibula. La
fascia crurale profonda separa i muscoli posteriori superficiali da quelli profondi. A livello
del tarso presenta degli inspessimenti detti retinacoli. Anteriormente è presente il
retinacolo dei muscoli estensiori, dei muscoli flessori e dei muscoli peronieri. Il retinacolo
superiore dei muscoli estensori si inserisce al margine anteriore della tibia e alla parte
inferiore del margine anteriore della fibula. Il retinacolo inferiore dei muscoli estensori è
teso tra la superficie laterale del calcagno e il malleolo mediale, l’osso cuneiforme e
navicolare. Si individuano tre guaine tendinee tarsali anteriori: una per il muscolo tibiale
anteriore, una per il muscolo estensore lungo dell’alluce e una per i muscoli estensore
lungo delle dita e peroniero terzo. Il retinacolo dei muscoli flessori è teso tra il margine
posteriore del malleolo mediale e la superficie mediale del calcagno. Si individuano tre
canali osteofibrosi che danno passaggio ai tendini dei muscoli situati posteriormente e in
profondità della gamba, all’interno di tre guaine tendinee tarsali tibiali. I retinacoli
superiore e inferiore dei muscoli peronieri sono tesi tra il malleolo laterale e la superficie
laterale del calcagno. Si trovano dei tendini all’interno delle due guaine tendinee
peroniere.
- La fascia dorsale del piede e l’aponeurosi plantare sono una continuazione della fascia
crurale. La fascia dorsale fa seguito al retinacolo inferiore dei muscoli estensori e si fissa
lateralmente e medialmente allo scheletro del piede. Si distingue la fascia dorsale profonda
e quella interossea dorsale. L’aponeurosi plantare è la parte centrale della fascia e riveste i
muscoli della pianta del piede. Origina dai processi laterale e mediale della tuberosità
calcaneale con fasci longitudinali e fascicoli trasversali. Dalla faccia profonda
dell’aponeurosi originano il setto plantare mediale e il setto plantare laterale. L’aponeurosi
plantare ha un’importante funzione nel mantenimento della volta plantare. Sono presenti
cinque guaine tendinee sinoviali che presentano una parte crociata e una parte anulare. I
tendini sono fissati da un mesotendine. Si definisce anche una fascia plantare profonda
tesa sulle ossa metatarsali e sui muscoli interossei plantari.

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