Sei sulla pagina 1di 2

Capitolo 12

La gravimetria a grande scala è utilizzata per studiare la struttura della crosta terrestre, quella a
piccola scala invece era molto utilizzata in passato per ricerca di risorse minerali sotterranee ed oggi
si trova sempre più utilizzata per lo studio di problematiche ambientali.
Le indagini a piccola scala utilizzano come strumenti microgravimetri, ossia strumenti in grado di
registrare piccole lunghezze d’onda a piccole sorgenti superficiali. Nella microgravimeria le
stazioni sono vicine dall’1m ai 6m e la sensibilità dello strumento è 1-2 microGal .
Grazie a questa tecnica siamo in grado di monitorare ad esempio zone a rischio vulcanico e
geotermico, studiare un eventuale degrado di rocce subsuperficiali e ricervcare cavità, vuoti
sotterranei.
Microgravimetria utilizzata in aree urbane per correggere edifici circostanti all’area di misura
Le correzioni per effetto terreno (topografica) devono essere prese in considerazione con attenzione
cosi come, in aree urbanizzate, la presenza di edifici.

Gli effetti degli edifici sono calcolati approssimando l'intero volume dei manufatti più lontani con
prismi aventi densità pari al valore della media pesata tra i corpi murari e i vuoti (generalmente tale
densità è compresa tra 0.4 e 0.65 g/cm3)

Gli edifici più vicini sono, invece, modellizzati in maggior dettaglio con corpi prismatici
rappresentativi delle principali strutture murarie che li costituiscono
Nei rilievi microgravimetrici, le quote vengono misurate con precisione di pochi milimetri.

Poiché le variazioni di g sono indagate in aree molto piccole e pertanto ci si aspetta che siano
maggiori della variazione con la latitudine, non occorre questa correzione.

In ambito urbano, la tecnica di esplorazione microgravimetrica rispetto ad altre metodologie


geofisiche ha il vantaggio che:

laddove intense fonti di disturbo, tipiche di ambiente urbano, limitano l’utilizzo degli altri metodi
geofisici (ad es. elettromagnetici e sismici), la microgravimetria è comunque applicabile

la microgravimetria presenta notevole efficacia nell'individuazione di anomalie di modesta


estensione e intensità generate dal contrasto di densità eventuali cavità sepolte e le rocce circostanti

CASO DI MARINA DI LESINA


L’esplorazione microgravimetrica è stata condotta per individuare probabili cavità nella formazione
gessosa e nella relativa copertura sabbiosa nel sottosuolo in una zona interessata da fenomeni di
erosione pseudo-carsica che potrebbero causare danni a strutture sportive e abitazioni
I fenomeni di dissesto sono connessi alla stratigrafia del sito. La sequenza litologica è rappresentata
dalla successione, dall'alto verso il basso, di coperture sabbiose, sovrapposte alle “evaporiti del
Gargano”, ovvero, una formazione costituita da gessi.

I gessi sono rocce altamente solubili, la cui velocità di dissoluzione cresce proporzionalmente
all'aumento di concentrazione di NaCl nelle acque di circolazione e alla velocità di filtrazione delle
stesse.
La dissoluzione dei gessi è in grado di generare veri e propri processi di pseudo-carsismo con
progressivo ampliamento di cavità ipogee, che l'azione di dissoluzione dell’acqua ingenera lungo le
pareti delle fessure presenti nelle rocce.
Il collasso delle cavità nei gessi esercita, poi, un'azione di richiamo sulle sabbie sovrastanti. Il
processo si esplica in tempi estremamente rapidi costituendo un indubbio pericolo.

Potrebbero piacerti anche