Frammenti Di Antropologia Anarchica

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David Graeber ‘Gruppo MARCUSE ’ . Mui une dle publi —— Frammenti di antropologia anarchica Sein Bos Terre pues (Critical Art Ensemble Linvasone molecolare i ' | eléuthera ol originale: Fragments of An Anarbie Anthropology ‘Traduzione dalfinglese di Alberto Prunes Licensed by Prickly Paradig Press LLC, Chicago, Illinois, USA (© 2004 Peckly Paradigm Press LLC. Al igh reserved (© 2006 Flesther editice Progewo prafco di Riccardo Faleinli i nosto sto warwcleuthersit ‘e-mail info@Belethera it Anarchismo: ‘nome dato aun principio o teoria della vita © del comportar ‘mento, secondo cui la societd& concepita senza governo, isultande Varmonia di tale societs non dalla sottamissione alla legge © dal obbedienza a unlautorita qualsiasi, ma da liberi accord stabil ea gruppi numerosie diversi, su base ‘erritoriale 0 professionale,iberamente csttui per le necesich della produzione ¢ del consumo, come anche per soddisfare Vinfniea varieeh dei bisogni e delle aspirazion’ degli womini vil Peer Kropotkin, Encyclopaedia Britannica Se non sei un utopista, sei un pila. Jonathan Feldman, Indigenous Planning Times ‘Queste pagine raccolgono una serie di riflesioni, alcune teorie in progress qualche piccolo manifesto il cui intenco é di offre una rapida panoramica in grado radicale che ancora zon esiste, ma che forse un giomo esister. Ci sono molte buone ragioni per lesistenza di ‘unvancropologia anarchica, ¢ dovremmo piuttosto inizia- rea interrogarci sui motivi di questa assenza, 0 meglio ‘ ancora chiederci perché non esista una sociologia anarchica, una economia anarchica, una teoria leeeraria anarchica © una tcotia anarchica delle scienze poliiche. Perché nell’accademia ci sono cosi pochi anarchici? La domanda é pertinente, perché 'anarchismo, come filosofia politica, sta esplodendo proprio adesso. Ovun- ‘que exescono movimenti anarchici o ispiraciallanarchi- smo, [ tradizionali principi anarchici — l'autonomia, associazione volontaria, l'autogestione, i mutuo appoggio, la democrazia diretta — gi base organizzati- va del movimento no-global, adesso giocano lo stesso. uolo nei movimenti radicali di ogni tipo e in ogni par te del pianeta. I rivoluzionari di Messico, Argentina, India, e di molti alesi paesi, cominciano a parlare sem- pre meno della conquista del potere, formulando teorie radicalmente differenti su quale potrebbe essere il significato stesso di rivoluzione. Molti ammettono di essere riluttanti a dichiararsi eanarchicio. Ma ormai Vanarchismo, come ha suggerito recentemente Barbara Epstein, occupa il posto che nei movimenti sociali degli anni Sessanta apparteneva al marxismo: anche chi non si considera anarchico fa ricotso a idee anarchiche e si definisce in relazione a queste. Eppure dentro all’accademia non artivano gli effetti di quesce tendenze, Molti accademici a malapena sano che cos® 'anarchismo, oppure lo respingono con i pitt grossolani stereotipi («Un'organizzazione anarchicz.. Ma non @ una contraddizione in termini2s). Negli Stati Uniti ci sono migliaia di docenti universitari marist, delle pitt svariate cortenti, ma appena una dozzina di academic che si definiscono apertamente anarchici. ‘Siamo vicini a una svolta anche dentro l'accademia? Pub darsi. Forse tra qualche anno 'accademia sara stra- colma di anarchici. Ma al momento non @ il caso di aspectarsi troppo. II marxismo sembra invece avere unfaffinita particolare con l'accademia, urtafinita che Vanarchismo non raggiungers mai In fondo il marxismo é stato Punico grande movimento sociale inventato da un laureato, anche se poi si era- sformato in un movimento finalizzato al’organizzarione della classe operaia. Moltistorici del anarchismo danno per scontato un percorso simile e presentano anarchismo come il parto delle menti di alcuni pensa- ‘oti del xix secolo — Proudhon, Bakunin, Kropotkin, etc, — che ha poi ispirato le organizzazioni operaie, ¢ stato coinvolto nelle lotte politche, si é diviso in fazio- ni... Fanarchismo, nella vulgata ufficiale viene di solito presentato come il cugino povero del ‘marxismo, un po’ impreparato sul piano teoretico, ma talvolta capace di compensate la scarsita di cervelli con 4a sua passione e sincerith. Ma di fatco questa é urvana- logia quanto meno forzata 1 spadri fondatoriv del x1x secolo non pensavano peraltto di avere invencaco niente di nuovo. | principi fondamentali dellanarchismo — l'autogestione,!'s50- ciazione volontariae il mutuo appoggio — facevano riferimento a forme del comportamento umano che era- tno considerate vecchie quanto fumanita. Lo stesso vale per il riftuta dello Stato © per la cttica della disuguaglianza, del dominio e delle forme di vir lenza istiruzionale (leteralmente sanarchismo» significa senza governantis), compresa lipotesi che tutte queste realti siano in qualche modo collegate tra loro ¢ ognu- na tinforzi Valera. Non presentarono queste ipotes come una nuova e sorprendente dortrina, ¢ infatti non, 8 lo era: si possono trovare testimonianze di persone che hanno sostenuto cesi simili nel corso della scoria, nonostante opinioni del genere avessero, nella maggior parte delle circostanze, poche probabilita di essere messe per iscrito, Stiamo parlando quindi di un modo di pensare — si potrebbe forse dire di una «fede» — piit che di un vero ¢ proprio corpus teorice: il riffuto di un certo tipo di relazioni social, la convinzione che per costruire una societ’ vivibile alte relazioni possano essere pitt idonee, la convinzione che una societ’ simile possaeffettivamente esistere Lanalisi comparaca delle correntistoriche del marxi- smo ¢ dell'anarchismo mette in evidenza le differenze di questi due progetti. La tradizione marxista si basa sugliautori. Come il marxismo deriva da Mary, croviamo allo stess0 modo i leninisti, i maoist, i trotckisti, i gramsciani, gli althusserian... (si noti come questa lista inizi con capi di Stato per scivolare poi quasi senza sbalzi fino agli accademici francesi). Pierre Bourdieu ha osservato una volta che, se si considera Paccademia ‘unvarena in cui gli intellettuali si battono peril predo- mini, si sa di avere vinto quando alti studios! deriva- zo un aggettivo dal tuo nome. Probabilmente sli incelleteuali nelle loro discussion continuano a utliz- zare certe teorie della storia ispirate a un grande nome, di cui si farebbero beffe in qualsiasi altro contesto, solo per conservarsi la possibilita di vincere al loro gioco: le idee di Foucault, come quelle di Trockij, non sono mai considerate il prodotto di un certo ambiente intel- Jetcuale, emerso da conversazioni interminabili e dibat- titi tra centinaia di persone; piuttosto, sono sempre considerate il frurto del genio di un singolo uomo (0, di ‘anco in canto, di una donna). Non voglio dize che la politica marxista si sia organizzata sul principio della disciplina accademica, o che essa sia diventata tun modello di condotta per le relazioni tea gli intelet- ‘ali radical, o tra gi intellettuai in genere; piuttosto, disciplina accademica e politica marxista si sono svilup- pate assieme, Dal punto di vista dellaccademia, questo ha portato molti contributi salurari— Pidea che esista tun nucleo di tiferimento morale, che le preoccupazioni accademiche dovrebbero essere rilevanti per la vita della gente — ma ha anche prodotto male disasti, tra- sformando gran parte del dibattto intelleteuale in una parodia settaria della politica, dove ognuno cerca di ridurre gli argomenti dell'alto a una sorta di caticatura tidicola per dichiarali erronei, pericolosi e perversi {si tratea poi di un dibattito condotto con un linguaggio cost arcano che solo chi ha fatto luniversita pud rendersi conto della sua esistenza), ‘Consideriamo ora le varie correnti dell’anarchismo. Ci sono gli anarcosindacalist, gli anarcocomunisti, ali insurrezionalisti i cooperativisti, i piateaformist.. Queste tendenze non prendono il nome da qualche grande pensatore, ma si ispirano 2 una pratica 0, pia spesso, a un qualche principio organizzativo ( significativo che le correnti marxiste che non si identifi- cano nel nome di qualche personaggio, come gli auco- nomi o i consiglist, sono anche quelle pit vicine all’a- narchismo). Agli anarchici piace distinguersi per quello che fanno ¢ per come si organizzano per raggiungere i propri obiettivi, e infari passano gran parte de loro Kempo a pensare ¢ discutere queste problematiche. Gli anarchici non sono mai stai molto interessati alle grand questioni steategiche o filosofiche care ai marxi- sti, a problemi del tipo: «I contadini sono una classe potenzialmente rivoluzionaria> (gli anarchiei pensano che siano i contadini stess a doverlo decidere); oppure: Qual @ la natura della forma-merce?s. Piuttosto, gli anarchici dibattono tra loro sulla maniera pitt democra- ‘Ga per partecipare a unvassemblea, o su quale sia i punco oltre il quale un‘organizzazione smette di poten- stare la liberth individuale e inizia invece a soffocarla A volte poi si incerrogeno sugli aspeti etici dell'opposi- one al potere. Che cos’ Pazione diretta? E necessario (0 giusto) condannate pubblicamente chi uccide un ‘apo di Stato? E V'asassinio pud essere un arto morale, specialmente se evita che si compia qualcoss di terribile, come ad esempio una guerra? E quando si pud rompere tuna vetrina? Per riassumere: 1. Imarsismo ha cercato di essere un dscorso teretica ‘o analtico sulla statega ivoluzionasia, 2, Lanarchismo ha cercato di essere un discoro etico sulla praticasvalurionaria (Ovviamente questo & un po’ un ritratto caricaturale: ci sono stati gruppi anarchict assolutamente settari e anti marxisti libertari e pragmatici (incluso, forse, chi scrive). Comunque, posta la questione in questa forma, sembra che tra le due prospettve ci sia una potenziale complementariet. E in fondo c sempre stata: lo stesso Michail Bakunin, nonostante le continue battaglie con Mare su questioni pratiche, tradusse personalmente in russo II Capitale. Ma adesso & pi facile comprendere perché ci siano cost pochi anarchici nellaccademia. Non perché Fanarchismo non serva a granché nelle questioni di alta astrazione teorica, ma perché si coccupa primariamente di questioni pratiche; perché sowine che | mera devono ere agua fin, che non si pud creare la liberta con meazi aucorieat, che bisognerebbe dare forma concreta alla societa che si desidera realizzare a partire dalle proprie relazioni con amici e compagni. Sono principi che non trovano spazio nel lavoro allinterno dell universe, forse V'ulti- sma istituzione occidentale che & sopravvissuta pi © meno nella stessa forma dal Medioevo a ogg}, insieme alla chiesa cattolica e alla monarchia britannica; wrist tuzione in snducono batcaglie intellercuai nel ‘corso di convegni ospitati da hotel costosi, con la pre- sunzione che questo serva in qualche modo 2 promuovere la rivoluzione. Si pud come minimo iporizzare che un docence apertamente anarchico sia pitt che intenzionaro a mettere in discussione il funzio- ‘namento del’ universici — e non con la tichiesta sia ben chiato, di istituire un dipartimento di scudi anarchi- ci— cosa che git basterebbe, ben pit delle cose che si scrivono, per finire nei guai, Questo non significa che una teoria anarchica sia impossibile ‘Questo non significa che gli anarchici debbano essere contrari alla eoria, Dopotutto, Vanarchismo stesso & una teoria, per quanto antica. Ed @ anche un progetto che dichiara di inziare 2 creae le istituzioni di una nuova societa adentro al guscio della vecchia», per smaschera- te, sovvertire ¢scardinare le scrurcure del dominio, pro cedendo sempre in quest opera in modo de con un comportamento che da solo dimostri come que- ste scrutture non siano necessarie. Chiaramente tun progetto del genere ha bisogno di strumenti di anali- sie comprensione intellettuale. Pud datsi che non serva una ceoria ead alta astrazionen, nel senso oggi familiare. Certamente non serviri urvunica «Grande teoria anarchicas, che sarebbe contraria ai suoi stessi presupposti. Sarebbe meglio cercare qualcosa nello spi to dei process del partecipazionismo anarchico, utilizzato dai piccoli gruppi di affinita come dalle enotmi assem- blee plenarie che raccolgono migliaia di persone. Molti gruppi anarchici uilizzano un processo per la cteazione del consenso che & stato sviluppato, sotto rmoltiaspett, per essere Fesatco opposto dello stile seta- tio, frazionista e prevaricatore cos popolare in altri ruppi radical. Applicato in campo teorico, ci significa riconoscere il bisogno di differenti prospettive teoriche, unite solo da un insieme di impegni e analisi condivise. Nel processo consensuale, teso al raggiungimento det- Vunanimita, ogouno & d’accordo fin dallinizio su alcuni principi generali di unica ¢ sugli scopi cui il gruppo aspira; ma oltre a questo si da per scontaro che nessuno abbia intenzione di convertire altro ai pro- pri punti di vista, € che verosimilmence non cercher’ neanche di provarci. Perranto la discussione dovrebbe concentrarsi su questioni pratiche, proponendo un pia- no che vada bene per tutti e che nessuno percepisca come una violazione dei propri principi. Qui si pud tro- vare una similitudine: una serie di prospettive differenti, riunite dal desiderio condiviso di comprendere la condi- zione umana, in moto verso una libertd pit grande, Pitt che basarsi sul bisogno di dimostrare lerroncita del- B le credenze fondamentali degli aleri, questa ipotesi cerca di trovare dei progetti su cui rinforzare vicende- ‘volmente le proprie prospettive. Le teorie per molti aspetti non sono commensurabili, ma questo non signi- fica che non esistano o che non si rinforzino l'una con altra, cosi come il fatto che gli individu abbiano visioni del mondo uniche e non commensurabil non significa che non possano diventare amici, 0 innamoratsi,o lavo- sare su progetti comuni Pia che di una «teoria altar, 'anarchismo ha bisogno di quella che si potrebbe chiamare una steoria bassav: una maniera per fare i conti con quei problemi reali e immediati che emergono nel corso di un progerto di tra- sformazione della reala. La scienza sociale tradizionale in effeti qui non serve a molto, perché di solito classifica problemi come questi con Feicheta di equestioni di linea politica», e nessun anarchico con un po’ di risperto verso se stesso vorri avere niente 2 che fare con simili questioni. ‘Controls linea politica (un piccolo manifesto) La norione di slinca politica» presuppore uno Sto © un apparato governatvo che impongs la propria volont sug ale. La linea politics & la negazone tesa della pli <3 & per definizione il fatto della macchinazione di una dive che presume di sapere meglio dgh altri come si conducono Je faccende poitiche. Partesipando ai dibaii poi il meglio che si pub oftneze lmitae i danni, dal momento che eucte le premesse sono contac alldea che la gente st ‘occupi delle propiefaccende. Allora la domanda diventa la seguente: «Che tipo fi tcoria sociale sarcbbe davvero pertinente per chi desi- 4 dera.un mondo in cui la gente sia libera di occuparsi det propel inceressidn. Quesra domanda @ al centro del nostro pamphlet. ‘Tanto per cominciae, direi che una teoria del genere dovrebbe sviluppatsi a partire da aleuni presupposti. ‘Non molt, probabilmente solo due. In primo luogo, dovrebbe procedere dal presupposto per cui «un altro mondo é possibile», come recita il famoso canto folk brasiliano. Quindh istituzioni come lo Stato, il capitali- smo, il cazzismo e il predominio maschile non sono inevicabil: possibile un mondo in cui queste realta ron esistano, un mondo in cui stareramo tutti meglio. Impegnarsi su un principio di questo genere 2 quasi un atvo di fede: come si pud avere una conoscenza csatta di queste problematiche? Potrebbe darsi che un mondo simile risultiinvece imposibile. Ma si potrebbe anche valutare 'iporesi che proprio la mancanza di una tale conoscenza esatta faccia dellimpegno verso Potti- ‘mismo un imperative morale. Dato che non si pud sapere se un mondo radicalmente migliore sia possibile, mi chiedo se non tradiamo la fiducia della gence quan- do continuiamo a giustifcare ¢riprodurre questo casino che ci ritroviamo tra le mani. A ogni modo, anche foss- mo nel torto, potremmo comunque avvicinarci al nostro obiettivo. Contro lantiutopismo (un altro piccolo manifesto) Bisognaaffrontate uriobiezione ineviabile, secondo la quale il pensiero utopico ha creato degli ortori enormi: gli stalinist, i maoistic alti ideals del gonere ccrcarono di plasmare fa socieh in forme impossible in questo process fnirono per uccidere milion’ di persone, 15 Questo ragionamento nasconde un errore sostanziale: FFidea che immaginare un mondo migliore sia di per sé il problema. Gli stalinisti e quelli della loro risma non uuccidevano per realizare i loro grandi sogs realea pli stalinistierano famosi per la loro assenza d'immagi- razione — ma uccidevano perché avevano preso i loro sogni per veri scientfiche. Questo li ha portati a pen- sare di avere il diritto di imporre le loro vision’ attraver- s0 un ingranaggio violento, Gli anarchiei non propon- gono niente del genere, in aleun modo. Non ipotizzano nessuna direzione inevitable della storia € non pensano di spianare la strada alla liberté creando nuove forme i coercizione. In realca cute le forme di violenza sie ‘atica sono assalti al ruolo dell immaginazione come principio politico, ¢ rendersi conto di questo @’unico modo per cominciare a pensare alla fine della violenca sistematica, E senia dubbio si potrebbero scrivere moltie lunghi libri sulle atrocits portate ater rine nel corso della storia da cinicie altri pessimist... Peranto & questo il primo presupposto. I! secondo afferma che una teoria sociale anarchica deve rifutare in maniera consapevole ogni residuo di avanguardismo. Il ruolo degli intelleruali non & quello di formare una lite che possa giungere alle correrte analisi strategiche per poi trascinare le masse al proprio seguito. Ma se nnon & questo, qual éallora il ruolo degli incelletcuali? Questa ® una delle ragioni per cui ho intitolato il pre- sente saggio «Frammenti di antropologia anarchicar, perché titengo che in questo campo 'antropologia possa fornire un contributo rilevante. Enon solo perché mol- te comunita autogestite e molte economie non mercan- tili del globo sono state studiate dagli antropologi, 6 pitt che dai sociologi o dagli storici, ma anche perché la pratica dell’ernografia fornisce una sorta di modello, sebbene rudimentale e appena delineato, di come dovrebbe funzionare una pratica incelletuale rivoluzio- naria ¢ non avanguardista. Quando si conduce uno studio etnografico si osserva quello che la gente fa, © poi si cerca di estrarte le logiche nascoste, di tipo simbo- lico, morale o pragmatico, che soggiacciono a quelle azionis si cerca di arrivare alla maniera in cui le abitudi- nie le azioni delle persone producono significato in modi che non sono completamente consapevoli a quelle stesse persone, Compito di un intellettuale radi- cale & precisamente questo: guardare chi sta creando alternative percorrbili cercare di immaginare quali potrebbero essere le pit vaste implicazioni di cid che sista (gi) Facendo, ¢ quindi riporrare queste idee rnon come disposizioni, ma come contributie possbili- 18, come doni. Prima, quando suggerivo che la teoria sociale potrebbe rimodellasi sulla forma di un processo di democrazia direta, stavo appunto tentando di dire questo. Una volta che cid & chiaro, vorrei aggiungere cche un progetto del genere dovrebbe avere in reat due aspett, o se preferite due momenti: uno etnografico € Palezo utopico, sospesi in costance dialogo. Niente di tutto questo ha molto a che fare con cit cui assomiglia in real 'ancropologia — anche 'antro- pologia radicale — degli ultimi cento a ‘Tuttavia si é manifestata nel corso del tempo una strana affinica ra antropologia e anarchismo, che ® di per sé signifcativa Graves, Brown, Mauss, Sorel Non # molto che gli antropologi hanno iniziato a riflenere sulPanarchismo, o addirittura ad abbracciar- ne consapevolmente le idee; da molto tempo per’ anarchismo e antropologia si muovono sulla stessa traiertoria, le loro teorie tendono a rimbalzare una sul- Valera, mentre & evidente che sin dalle origini del pensiero antropologico esiste uriaffinita con l'anar- chismo, in particolare nel riconoscere la varieta dei modi di pensare propri agli esseri umani, Lasciatemi iniaiare con sie James Frouet, che era quanto i pit lontano da un anarchico si possa pensere. Frazer, ttolare alla fine del xax secolo di una cattedra di antropologia all'universia di Cambridge, era il classico vvitoriano tedioso che scriveva resoconti sui costumi dei sclvaggi utilizaando principalmente le risposte dei questionasiinviati ai missionarie ai funzionari colo- nial, Il suo approccio teoretico era assolutamente altcz~ 2080 —credeva che quasi ogni forma di magia, mito € rirualita si basassero su logiche erronce ¢ insensate ima il suo capolavoro, If rama dora, conteneva descrizio- ni cosl vivide, immaginifiche e sorprendentemente belle degli spiriti degli alberi, dei preti eunuchi, delle divinita morenti del mondo vegetal ¢ del sacrifcio di re divinizzati che riusc a ispirare una generazione di poeti ¢ lercerati. Tra loro cera Robert Graves, un poeta britan- rico che divenne piuttosto famoso per avere scritro di pungenti versisatirii dalle trincee dela prima guerra mondiale, Alla fine della guerra Graves si ritrovd in un ospedale francese, dove fur curato per trauma da bombardamento da W. H.R. Rivers, !antropologo bri- 8 tannico noto per la spedizione allo streto di Torres, allora impiegato come psichiatra. Graves rimase cos impressionato da Rivers da sostenere in seguito che tutti gli incarichi governativi mondiali dovrebbero essere aff- dati agli antropologi. Non era certo unfopinione degna di un anarchico, ma Graves passava dall'una al'altra delle pit variate posizioni poitiche. Alla fine abandon’ ‘completamente la wcivikde, ovvero la societh industrial, ‘etrascorse gli ultimi cinquant’anni della sua esistenza in un villaggio dell’sola spagnola di Maiorca, sostenen- dosi economicamente con la scrittura di romanzi con [a produzione di innumerevoli poesie d'amore, che andavano di pari passo con una serie di saggi trai pitt, sowersivi. Graves, ra altro, sosteneva che la grandezza 2 tuna malattia; che i

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