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62 CAPITO LO 3 La legge di Gauss

dove q è la carica posta all'interno della superficie chiusa E. Questa procedura di


calcolo è mostrata negli esempi che seguono, tra i quali troviamo alcuni problemi
già trattati in precedenza; si vedrà così la maggior semplicità del metodo ora de-
scritto.

ESEMPIO 3.1 Campo elettrostatico di una distribuzione sferica superficiale di carica

Una carica q è distribuita con densità superficiale costante


a su una superficie sferica di raggio R Calcolare il campo elet- E E
trostatico E nei punti all'interno e all'esterno della superficie.

Soluzione Cominciamo col calcolare, figura 3.17, il campo


elettrostatico E all'esterno. Nel punto Pdistante r> Rdal cen-
tro E è certamente radiale, in quanto è dovuto alla somma di
: @+:
+

+ +
+ --

contributi a due a due simmetrici, eguali in modulo, la cui ri-


sultante è radiale; se così non fosse vorrebbe dire che a non è
uniforme. In qualsiasi altro punto che ha la stessa distanza di P Figura 3.18
dal centro la situazione è la stessa. Ciò significa che il campo
ha modulo costante su una superficie sferica di raggio r, è or-
togonale a questa e ha verso uscente o entrante a seconda del
3.18, non c'è carica, il flusso attraverso J;' è nullo e quindi deve
segno della carica:
essere E= O per r < R: all'interno di una distribuzione superficiale
sferica uniforme il campo elettrostatico è nullo.
E = E(r) u, , Notiamo che per r tendente a R dall'interno il campo elet-
trostatico è sempre nullo, mentre per r tendente a R dal-
(j 1' esterno E tende a q/ 4 n t:0 R 2 = a/ t:0 : il campo presenta la di-
scontinuità a/ t:0 nel passaggio attraverso lo strato carico.
Il potenziale elettrostatico si calcola, per r > R, a partire dal
campo elettrostatico e vale ovviamente q/ 4 n t:0 r; in partico-
lare, per r = R V = ¼ = q/ 4nt:0 Re questo è il valore costante in
--r--- tutti i punti all'interno della superficie sferica, dove il campo
elettrostatico è nullo.
Figura 3.17
L'andamento di E(r) e V(r) è mostrato in figura 3.19.
dove abbiamo messo in evidenza che il modulo può dipendere
solo dar. Applicando (3.6) ad una superficie sferica J; di rag- +
+ +
gio r> R:
+ +,

<I>(E) = f E(r)u,-und,1; = E(r) f dI- = E(r)4nr 2


+
+
+

V
con q = 4n R 2 a. Di conseguenza
q
q 4n-t:0 R
E(r) E = __q_u . (3.16)
4 nt:or2 r

Il campo all'esterno di una distribuzione superficiale sferica uniforme


di carica è eguale a quello di una carica puntiforme di egual valore po- E
sta nel centro della superficie sferica; a parità di carica esso non di-
pende dal raggio della distribuzione.
All'interno della superficie sferica valgono le stesse ragioni
di simmetria per cui il campo dovrebbe essere radiale e il
flusso attraverso una qualsiasi superficie sferica I,' di raggio
r < R dovrebbe valere E I,'. D'altra parte all'interno, figura
Figura 3.19
3.3 Alcune applicazioni e conseguenze della legge di Gauss 63

ESEMPIO 3.2 Campo elettrostatico prodotto da una sfera uniformemente carica

Una carica q è distribuita con densità spaziale p uniforme E


nel volume di una sfera di raggio R Calcolare il campo elet-
trostatico E nei punti interni ed esterni alla sfera. u ,.

Soluzione Il ragionamento basato sulla simmetria sferica uti-


lizzato nell'esempio 3.1, figura 3.20, è valido anche adesso per
r ~ Re possiamo subito dire che il campo all 'esterno di una
sfera uniformemente carica vale

q pR3 Figura 3.22


E - - - ur = - --2 u
4n E r 20
3t:0 r r '

con Ne segue che il modulo del campo elettrostatico a distanza


4
q = - nR 3 p r< Rdal centro vale
3
_q_'_ qr
è come se la carica fosse concentrata nel centro della sfera, figura 3.21 . E =- (3.17)
4nt:0 r 2 4nt:0 R 3

In conclusione, il campo cresce linearmente dal valore


2
zero assunto nel centro della sfera al valore pR/ 3t:0 = q/ 4n t:0 R
assunto sulla superficie della sfera; all'esterno esso decresce
con il quadrato della distanza dal centro. Per r = R il campo è
continuo (è discontinua dE/ dr) .
Il potenziale all'esterno della sfera è dato da V = q/ 4n t:0 re
in particolare vale

Figura 3.20
V(R)

q sulla superficie della sfera. All'interno


p
0 --- - ---- - - -- -- - ----4• E

o p
-- - ----- ----- - - -• E
q
Figura 3.21
E~ ', E=-q-
2
'

All'interno ( r < R), figura 3.22, esiste ora una carica distri- . . 4m,:
buita uniformemente e il campo E non è più nullo; resta però R:
valido l'argomento di simmetria che porta ad un campo elet- I

trostatico radiale per cui il flusso attraverso una superficie sfe-


V
rica di raggio r si scrive
q'
¼
cI>(E) 4nr2 E =
~V
3 o

dove q' è la carica contenuta all'interno della superficie};':

4 r3
q' p - nr3 ~----;----- r
3 q R3 R

Figura 3.23
64 CAPITO LO 3 La legge di Gauss

V(R) - V(r) = -r E· ds
Supponendo che un nucleo atomico possa essere assimi-
lato a una distribuzione sferica continua di carica, di valore
complessivo Ze, il campo sulla superficie è dato da
2
• V(r) q (3 r )
8nt:0 R - R2

Nel centro V(0) = p If- /2E0 = 3q/8n E0 R = ~ V(R). L'anda- Posto Rn = 10- 15 m, risulta E = 1.5 Z • 1021 V /m, valore che
2 dà un'idea dei campi molto intensi che esistono a livello micro-
mento di E( r) e V( r) è mostrato nella figura 3.23. scopico.

ESEMPIO 3.3 Campo elettrostatico di un cilindro uniformemente.carico

Una distribuzione spaziale continua e uniforme di carica +


ha forma cilindrica di raggio R; la lunghezza del cilindro è +
molto grande (al limite infinito) rispetto a R Calcolare il cam- +
po E da essa prodotto, all'esterno del cilindro stesso. +

h
Soluzione L~ simmetria cilindrica del problema suggerisce
che il campo elettrostatico sia diretto in ogni punto ortogonal-
mente all'asse del cilindro formato dalla carica e sia costante
su ogni superficie cilindrica coassiale di raggio r. Per applicare +
+
la legge di Gauss (3.6) consideriamo una scatola cilindrica J; di
+
raggio r > Re altezza h, figura 3.24.
Il flusso di E attraverso le basi di J; è nullo in quanto il
campo è parallelo alle basi e quindi ortogonale a u n. Il flusso at-
traverso la superficie laterale, che per quanto detto coincide
con il flusso totale attraverso 1:, vale

q
<P(E) =El; = 2nrhE = -
Eo

La carica contenuta entro J; è


Figura 3.24
q = f p dr = pn R 2
h = À h

definendo
1 = p n R 2 = _J_
h

rispetto al bordo con r ~ R:


la carica contenuta in un cilindro di raggio Re altezza unitaria.
Quindi
À, r
V(r) - V(R) - - - ln -
<P(E) 2n r h E = !:..!!:_ (3.18)
2nt:0 R
E =
Eo
I risultati trovati valgono anche per un sottile filo rettilineo
La d.d.p . tra due qualsiasi superficie equipotenziali, che molto lungo, su cui è depositata una carica distribuita con den-
sono superficie cilindriche coassiali di raggi r 1 e r2 , con r2 > r1 è: sità uniforme À.

ESEMPIO 3.4 Campo elettrostatico di un piano indefinito uniformemente carico

Calcolare il campo elettrostatico E generato da una carica Soluzione Sempre in base a ragionamenti di simmetria si de-
distribuita con densità superficiale CJ su un piano indefinito. duce che il campo elettrostatico è ortogonale al piano, figura
3.4 La dive rgen za del campo elettrostatico 65

Il campo elettrostatico ha modulo costante in tutto lo spa-


+ zio, come abbiamo trovato nell'esempio 1.7, in cui il calcolo è
+
+ + (J
stato eseguito partendo dalla legge di Coulomb.
+ +
+
+ + Vettorialmente, detto x un asse ortogonale al piano,

+ + L
+
~
+
+
+
+
+
+ ~un
+ +
che sono le ( 1.17); nel passaggio attraverso la superficie carica
+ El
+
+
+
+ il campo elettrostatico è discontinuo,
+
+
+

Figura 3.25
E - E
1 2
=~u - (-au )
2t:o x 2t:o x
(J'
-
Eo
u
x '

che è la (1.18).
La differenza di potenziale elettrostatico tra due punti di-
3.25, su cui è distribuita la carica e ha versi opposti dalle due stanti x 1 e ~ dal piano, con ~ > xl' è
parti (cioè è sempre uscente o sempre entrante) . Come super-
ficie a cui applicare la legge di Gauss scegliamo una scatola ci-
lindrica con le basi, di area I:, parallele al piano, così che il
flusso attraverso le basi è 2EI; mentre quello attraverso la su-
perficie laterale è nullo. Il risultato dipende solo da x e mostra che le superficie
All'interno della scatola c'è la carica q = al: e quindi equipotenziali sono piani paralleli al piano carico.

3.4 LA DIVERGENZA DEL CAMPO ELETTROSTATICO

Esiste una formulazione locale della legge di Gauss (3.6), che si può ricavare ri-
correndo ad un teorema del calcolo vettoriale, noto come teorema della divergenza.
Tale teorema afferma che il flusso di un campo vettoriale, ad esempio il campo elet-
trico E, attraverso una superficie chiusa è uguale all'integrale della divergenza del campo
vettoriale, V · E, esteso al volume r racchiuso dalla superficie:

t E · u. dE = fr
V · E d-r. (3.19) Teorema della divergenza

La legge di Gauss, in base a tale teorema, si può scrivere:

<I>(E) = Ir
V. E d-r = -¾--
O
f
r
p d-r

dove p è la densità di carica all'interno del volume r, per cui dq = p dr. L'egua-
glianza degli integrali per un qualunque volume r implica che

1
V-E=-p (3.20)
€o

La divergenza di E, definita come prodotto scalare del vettore simbolico del


(2.35) per il campo elettrico E, è una quantità scalare e si scrive in coordinate car-
tesiane
66 CA PITOLO 3 La legge di Gauss

dEX dEY dEZ


Divergenza in coordinate V-E div E + + -- (3 .21)
cartesiane dx dy dz

Pertanto la (3 .20) diventa

dEX dEY dEZ 1


V-E + + - p (x, y, z) (3.22)
dx dy dz co
Le equazioni (3.20) e (3.22) costituiscono la formulazione locale della legge di
Gauss per il campo elettrostatico. La divergenza d i E risulta nulla al di fuori d ei punti
in cui sono localizzate le sorgenti del campo (pi:- O) .
Se introduciamo le (2 .33) nella (3.22) otteniamo:

p
Equazione di Poisson (3 .23)

L 'operatore scalare v' 2 = V · V si chiama operatore di Laplace o laplaciano.


La (3 .23), che lega il potenziale elettrostatico V(x, y, z) alla densità di carica p(x,
y, z) , è detta equazione di Poisson. Essa riassume le due proprietà fo ndamentali del
campo elettrostatico, d i essere conservativo e di obbedire alla legge di Gauss, en-
trambi d iscendenti dalla legge di Coulomb.
Nello spazio vuoto, p = O, la (3.23) diventa

Equazione di Laplace o (3.24)

ed è detta equazione di Laplace. L 'integrazione di (3.23) e (3.24), con determi-


n ate condizioni al contorno, permette di determinare univocamente V(x, y, z) e
quindi il campo elettrostatico E tramite le (2.33) .

RlfPlLOGO
Si definisce flusso di un campo vettoriale E attraverso una rica che producono campi elettrostatici con un elevato grado
superficie chiusa la quantità scalare: di simmetria (sferica, piana, cilindrica).
Il campo elettrostatico prodotto da una carica distribuita
(3.3) uniformemente con densità p(C/ m 3 ) su una sfera vale:

con u n è il versore normale alla superficie orientato verso


l'esterno della stessa.
Per il campo elettrostatico E vale la legge di Gauss: il Il campo elettrostatico prodotto da una carica distribuita
flusso del campo elettrostatico E prodotto da un sistema di ca- uniformemente con densità superficiale a(C/ m 2 ) su un pia-
riche attraverso una superficie chiusa è uguale alla somma al- no indefinito vale:
gebrica delle cariche contenute all'interno della superficie, E= + ~ u (1.17)
diviso per c0 : - 2co n '

<P(E) = 1j E · u dX = J_ . (3.6) con u n versore normale al piano.


n Bo Il campo elettrostatico prodotto da un filo indefinito con
densità lineare di carica À(C/ m) costante vale:
Nel SI l'unità di misura del flusso del campo elettrostatico
èVm. E = _À_ u (3.18)
2nco r r '
La legge di Gauss costituisce uno strumento molto adatto
a calcolare campi elettrostatici di distribuzioni continue di ca- con ur versore perpendicolare al filo .

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