+ +
+ --
V
con q = 4n R 2 a. Di conseguenza
q
q 4n-t:0 R
E(r) E = __q_u . (3.16)
4 nt:or2 r
Figura 3.20
V(R)
o p
-- - ----- ----- - - -• E
q
Figura 3.21
E~ ', E=-q-
2
'
All'interno ( r < R), figura 3.22, esiste ora una carica distri- . . 4m,:
buita uniformemente e il campo E non è più nullo; resta però R:
valido l'argomento di simmetria che porta ad un campo elet- I
4 r3
q' p - nr3 ~----;----- r
3 q R3 R
Figura 3.23
64 CAPITO LO 3 La legge di Gauss
V(R) - V(r) = -r E· ds
Supponendo che un nucleo atomico possa essere assimi-
lato a una distribuzione sferica continua di carica, di valore
complessivo Ze, il campo sulla superficie è dato da
2
• V(r) q (3 r )
8nt:0 R - R2
Nel centro V(0) = p If- /2E0 = 3q/8n E0 R = ~ V(R). L'anda- Posto Rn = 10- 15 m, risulta E = 1.5 Z • 1021 V /m, valore che
2 dà un'idea dei campi molto intensi che esistono a livello micro-
mento di E( r) e V( r) è mostrato nella figura 3.23. scopico.
h
Soluzione L~ simmetria cilindrica del problema suggerisce
che il campo elettrostatico sia diretto in ogni punto ortogonal-
mente all'asse del cilindro formato dalla carica e sia costante
su ogni superficie cilindrica coassiale di raggio r. Per applicare +
+
la legge di Gauss (3.6) consideriamo una scatola cilindrica J; di
+
raggio r > Re altezza h, figura 3.24.
Il flusso di E attraverso le basi di J; è nullo in quanto il
campo è parallelo alle basi e quindi ortogonale a u n. Il flusso at-
traverso la superficie laterale, che per quanto detto coincide
con il flusso totale attraverso 1:, vale
q
<P(E) =El; = 2nrhE = -
Eo
definendo
1 = p n R 2 = _J_
h
Calcolare il campo elettrostatico E generato da una carica Soluzione Sempre in base a ragionamenti di simmetria si de-
distribuita con densità superficiale CJ su un piano indefinito. duce che il campo elettrostatico è ortogonale al piano, figura
3.4 La dive rgen za del campo elettrostatico 65
+ + L
+
~
+
+
+
+
+
+ ~un
+ +
che sono le ( 1.17); nel passaggio attraverso la superficie carica
+ El
+
+
+
+ il campo elettrostatico è discontinuo,
+
+
+
Figura 3.25
E - E
1 2
=~u - (-au )
2t:o x 2t:o x
(J'
-
Eo
u
x '
che è la (1.18).
La differenza di potenziale elettrostatico tra due punti di-
3.25, su cui è distribuita la carica e ha versi opposti dalle due stanti x 1 e ~ dal piano, con ~ > xl' è
parti (cioè è sempre uscente o sempre entrante) . Come super-
ficie a cui applicare la legge di Gauss scegliamo una scatola ci-
lindrica con le basi, di area I:, parallele al piano, così che il
flusso attraverso le basi è 2EI; mentre quello attraverso la su-
perficie laterale è nullo. Il risultato dipende solo da x e mostra che le superficie
All'interno della scatola c'è la carica q = al: e quindi equipotenziali sono piani paralleli al piano carico.
Esiste una formulazione locale della legge di Gauss (3.6), che si può ricavare ri-
correndo ad un teorema del calcolo vettoriale, noto come teorema della divergenza.
Tale teorema afferma che il flusso di un campo vettoriale, ad esempio il campo elet-
trico E, attraverso una superficie chiusa è uguale all'integrale della divergenza del campo
vettoriale, V · E, esteso al volume r racchiuso dalla superficie:
t E · u. dE = fr
V · E d-r. (3.19) Teorema della divergenza
<I>(E) = Ir
V. E d-r = -¾--
O
f
r
p d-r
dove p è la densità di carica all'interno del volume r, per cui dq = p dr. L'egua-
glianza degli integrali per un qualunque volume r implica che
1
V-E=-p (3.20)
€o
p
Equazione di Poisson (3 .23)
RlfPlLOGO
Si definisce flusso di un campo vettoriale E attraverso una rica che producono campi elettrostatici con un elevato grado
superficie chiusa la quantità scalare: di simmetria (sferica, piana, cilindrica).
Il campo elettrostatico prodotto da una carica distribuita
(3.3) uniformemente con densità p(C/ m 3 ) su una sfera vale: