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All content following this page was uploaded by Francesco Leccese on 01 June 2014.
SOMMARIO
L’analisi di due ambienti di lavoro tipo ufficio, condotta anche attraverso misure in situ dei
principali parametri illuminotecnici, ha permesso di studiare una metodologia di approccio
procedurale alla valutazione del rischio illuminotecnico nei luoghi di lavoro con particolare
riguardo agli aspetti del benessere, della salute e della sicurezza dei lavoratori. Tale meto-
dologia procedurale è tuttora assente nel panorama tecnico-normativo nazionale.
1. INTRODUZIONE
Negli ultimi anni, anche per effetto di una generale riorganizzazione dei luoghi di lavoro
dotati in genere di postazioni di lavoro con terminali per la lettura, la scrittura e la riprodu-
zione delle informazioni, si è posta una maggiore attenzione verso gli aspetti legati alla il-
luminazione. Il legislatore nazionale ha peraltro fornito indicazioni sulla valutazione
dell’illuminazione dell’ambiente di lavoro e della specifica postazione di lavoro nel Testo
Unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (Decreto Legislativo 81/2008).
Nel progetto (o nella “riqualificazione”) dell’ambiente di lavoro e della singola postazione
di lavoro occorre valutare i parametri illuminotecnici più rilevanti: illuminamento, lumi-
nanza, uniformità, contrasti, tenendo nella debita considerazione le implicazioni dovute alla
integrazione della luce artificiale con la luce naturale e alla interazione tra la luce e le su-
perfici dell’ambiente oggetto dei compiti visivi. Alcuni di questi parametri illuminotecnici,
in particolare illuminamento e luminanza, possono essere misurati con strumentazione por-
tatile di semplice utilizzo e immediata restituzione dei risultati delle misure.
La valutazione dell’illuminazione dei luoghi di lavoro può essere relazionata al manifestarsi
di problematiche della salute, in particolare inerenti problemi di carattere visivo (es. aste-
nopia occupazionale) e problemi di carattere posturale (es. disturbi muscolo-scheletrici),
tuttavia nella letteratura specializzata la casistica clinica è ancora scarsa e frammentata (tal-
volta contraddittoria), formata da dati non ancora validati sotto il profilo epidemiologico e
causale. In questo lavoro gli Autori presentano i risultati di misure in situ dei parametri il-
luminotecnici sopra citati svolte in alcuni uffici, con caratteristiche generali degli ambienti,
F. Leccese, G. Salvadori, M. Casini, M. Bertozzi
varietà di compiti visivi e tipologie di arredi assai comuni. Le misure sono confrontate con i
valori limite indicati nella normativa tecnica per ciascun parametro. Per la valutazione degli
aspetti di benessere, ovvero di comfort visivo nell’ambiente di lavoro, viene debitamente
considerata anche l’illuminazione naturale.
Tabella 1. Illuminazione dei luoghi di lavoro: normativa tecnica attualmente in vigore in Italia.
livello di illuminazione è richiesto. Nella normativa tecnica sono suggeriti intervalli di rife-
rimento entro cui deve risultare compreso il rapporto tra la luminanza del compito visivo e
quella delle superfici circostanti [Leccese et al., 2012a], v. Tab. 3.
Em
Type of area, task or activity UGRL U0 Ra
(lx)
Circulation areas and corridors 28
100 40
Traffic
zones
Stairs, escalators 25
Inside buildings
0.40
Rest rooms 100 22
80
Cloakrooms, washrooms, bathrooms, toilets 200 25
General a-
Corridors
25
assembly
Tabella 2. Prestazioni illuminotecniche per postazioni di lavoro negli ambienti interni (estratto dalla
UNI EN 12464-1, il testo della tabella è riportato nella versione originale in lingua inglese adottata in
Italia nel Luglio 2011).
Tipi di ambienti
Rapporti di luminanza limite
X Y
più scure (MAX) 3 3
Tra il compito visivo e le superfici ad esso adiacenti
più chiare (min) 1/3 1/3
più scure (MAX) 10 20
Tra il compito visivo e le superfici lontane
più chiare (min) 1/10 1/20
Tra gli apparecchi di illuminazione e le superfici adiacenti (MAX) 20 ---
Ovunque entro il campo visivo (MAX) 40 ---
Nota– Per “tipi di ambienti” si intende: (X) ambienti dove le riflessioni possono essere controllate; (Y) ambienti
nei quali è possibile controllare le riflessioni solo nelle zone vicine alle aree di lavoro mentre è limitata la possibi-
lità di controllo per le superfici più lontane.
Tabella 3. Rapporti di luminanza consigliati per varie condizioni di visione e diversi ambienti interni.
Illuminazione nei luoghi di lavoro: benessere, salute e sicurezza dei lavoratori
Il rischio illuminotecnico rientra fra i possibili rischi cui può risultare esposto un lavoratore
nel proprio ambiente di lavoro, in Italia tale rischio è trattato tra i “requisiti dei luoghi di
lavoro” (Decreto Legislativo 81/2008). Ovviamente gli aspetti posturali, in particolare gli
aspetti posturali e di ergonomia della visione in postazioni di lavoro con videoterminali,
dovranno essere considerati strettamente correlati all’aspetto illuminotecnico ed in numero-
si casi valutati congiuntamente.
Una procedura di valutazione del rischio illuminotecnico è stata elaborata dagli Autori
nell’ambito di una ricerca condotta a livello regionale sugli ospedali della Regione Toscana
[Leccese et al., 2012a].
Come fattori di rischio illuminotecnico si possono individuare: fattori relativi al compito
visivo (e.g. l’illuminamento e l’uniformità medi sul piano di lavoro, i rapporti di luminanza
tra compito visivo e sfondo), fattori relativi ai sistemi di illuminazione (e.g. caratteristiche
fotometriche di apparecchi e di lampade), fattori relativi all’illuminazione di emergenza.
Nel valutare tali fattori di rischio risulterà utile considerare, ove necessario, il contributo
della luce naturale e gli aspetti relativi alla manutenzione (pulizia degli ambienti di lavoro,
pulizia degli apparecchi, sostituzione delle lampade).
Si noti che nella più recente normativa tecnica (UNI EN 15193, v. Tab. 1) sono stati preci-
sati “criteri di (qualità della) progettazione dell’illuminazione” che possono essere utilizzati
nella definizione di una procedura di valutazione del rischio illuminotecnico che abbia ca-
ratteristiche di validità di applicazione alla più ampia casistica di luoghi di lavoro, v. Tab. 4.
In particolare in Tab. 4 con il simbolo (*) è stato indicato un soddisfacimento “di base” dei
requisiti, con (**) un soddisfacimento “buono”, con (***) un soddisfacimento “completo”.
Il quadrato nero indica quei requisiti per i quali sono precisati opportuni valori di riferimen-
to nella UNI EN 12464-1 (v. Tab. 2), il cerchio bianco indica invece quei requisiti che risul-
tano soltanto descritti “verbalmente” nella stessa UNI EN 12464-1.
Tabella 4. Criteri di progettazione dell’illuminazione (estratto dalla UNI EN 15193, il testo della ta-
bella è riportato nella versione originale in lingua inglese adottata in Italia nel Marzo 2008).
F. Leccese, G. Salvadori, M. Casini, M. Bertozzi
Figura 1. Rappresentazione in pianta degli ambienti analizzati come casi di studio: ufficio (a sinistra)
laboratorio (a destra), in tratteggio sono indicate le posizioni degli apparecchi di illuminazione instal-
lati direttamente a soffitto.
Nel primo ambiente (ufficio) è presente una postazione di lavoro principale (P1), destinata
prevalentemente al lavoro a videoterminale ed un tavolo per riunioni (P2) nel quale si svol-
gono compiti visivi di lettura/scrittura su supporto cartaceo (v. Fig. 1). Nel secondo ambien-
te (laboratorio) sono presenti due postazioni di lavoro al videoterminale (P3 e P4) frequen-
temente utilizzate ed un’altra postazione di lavoro al videoterminale non esaminata poiché
utilizzata saltuariamente (v. Fig. 1). I due ambienti di lavoro hanno una superficie netta in
pianta di circa 21 m2 e possiedono superfici finestrate disposte sulle pareti verticali esterne
di dimensioni pari a 5 m2, con esposizione Est per l’ufficio ed Ovest per il laboratorio. Le
superfici finestrate sono dotate di sistemi di schermatura alla luce solare diretta (tipo frangi-
sole a lamelle orizzontali orientabili), che possono essere regolati per ottenere una scherma-
tura parziale o completa (v. Fig. 2). Le superfici interne dei due ambienti sono caratterizzate
dalle stesse finiture e dalle stesse colorazioni: pareti opache verticali e soffitto intonacati e
verniciati di colore bianco (con coefficiente di riflessione pari circa a 0.8), pavimento in
piastrelle ceramiche di colore grigio scuro (con coefficiente di riflessione pari circa a 0.3).
Entrambe gli uffici sono illuminati da apparecchi installati a soffitto, dotati di schermo la-
Illuminazione nei luoghi di lavoro: benessere, salute e sicurezza dei lavoratori
mellare riflettente in alluminio (v. Fig. 3). In ogni apparecchio sono installate due lampade
fluorescenti lineari con potenza nominale di 51 W ciascuna. Le caratteristiche tecniche es-
senziali degli apparecchi di illuminazione e delle lampade sono riportate in Fig. 3.
Figura 2. Immagini fotografiche della superficie finestrata dell’ufficio con frangisole in posizione
completamente sollevata (schermatura assente, v. immagini a sinistra), in posizione abbassata con la-
melle disposte orizzontalmente (schermatura parziale, v. immagini al centro), in posizione abbassata
con lamelle disposte verticalmente (schermatura completa, v. immagini a destra).
Apparecchio
- dimensioni: 155x30x9 cm
- ottica: tipo "batwing"
- rendimento ottico: 0.75
- n° di lampade: 2
Lampada
- flusso luminoso (a 25 °C): 4200 lm
- temperatura di colore: 3000 K
- indice di resa cromatica: Ra>80
- efficienza luminosa: 83 lm/W
- durata di vita: 18000 h
differenti ore del giorno e sempre in condizioni di cielo sereno [Corucci, 2011]. In Tab. 5
sono riportati i valori ottenuti per l’illuminamento medio (Em) e l’uniformità di illumina-
mento (U0) per piani di lavoro significativi nei due ambienti. In particolare con PL1, PL2,
PL3 e PL4 sono stati indicati i piani di lavoro posti ad un altezza di 80 cm dal pavimento e
coincidenti con i piani delle scrivanie rispettivamente per le postazioni P1, P2, P3 e P4, tali
piani di lavoro sono significativi nello svolgimento dei compiti visivi tipici negli uffici (es.
lettura e scrittura). Con T1 e T2 sono stati indicati piani di lavoro posti a 20 cm dal pavi-
mento e coincidenti con la superficie calpestabile netta (non occupata da arredi) degli am-
bienti, tali piani di lavoro sono significativi durante gli spostamenti all’interno
dell’ambiente e per la valutazione dell’illuminazione generale.
Ufficio Laboratorio
Piani di
Luce naturale Luce Piani di
Luce naturale Luce
lavoro Ore Ore Ore lavoro Ore Ore Ore
artificiale artificiale
11.00 12.30 14.00 11.00 12.30 14.00
Em (lx) Em (lx)
PL1 644 537 392 754 PL3 171 205 315 625
PL2 171 160 147 738 PL4 353 426 746 565
T1 318 310 311 556 T2 261 304 511 490
U0 U0
PL1 0.33 0.38 0.39 0.65 PL3 0.72 0.65 0.70 0.71
PL2 0.90 0.83 0.85 0.81 PL4 0.88 0.85 0.81 0.64
T1 0.40 0.39 0.33 0.82 T2 0.32 0.29 0.29 0.71
Tabella 5. Valori di Em e U0 ottenuti dalla campagna di misure in situ nei due ambienti esaminati.
I valori di Em e U0 sono stati ottenuti elaborando i risultati delle misure condotte su nume-
rosi punti posti sui piani di lavoro. La scelta del numero e della disposizione dei punti di
misura su ciascun piano di lavoro (griglia di misura) è stata effettuata in accordo alle indi-
cazioni della UNI EN 12464-1.
Per poter valutare la distribuzione delle luminanze sulle differenti superfici contenute nel
campo visivo dei lavoratori, per esempio le superfici tipiche del compito visivo (quali lo
schermo o la tastiera del videoterminale, la pagina di testo a sfondo bianco) oppure le su-
perfici di sfondo dell’ambiente di lavoro (quali le pareti, le finestre, gli arredi) sono state
effettuate una serie di misure nelle postazioni P1 e P3. In particolare le misure di luminanza
sono state effettuate considerando le principali direzioni di osservazione dei lavoratori, rap-
presentate schematicamente in Figura 4, caratterizzanti le due postazioni di lavoro.
Tali misurazioni sono state ripetute per quattro differenti scenari di illuminazione: solo luce
naturale con frangisole lamellare completamente sollevato (indicato nel seguito come S1),
luce artificiale integrata con luce naturale rispettivamente con frangisole lamellare comple-
tamente sollevato (S2) e con frangisole lamellare abbassato e lamelle disposte in orizzonta-
le (S3), solo luce artificiale con frangisole lamellare abbassato e lamelle disposte in modo
da schermare completamente la luce naturale (S4). I risultati delle misure di luminanza so-
no sinteticamente riportati in Tab. 6.
Illuminazione nei luoghi di lavoro: benessere, salute e sicurezza dei lavoratori
Inclinazione
Direzione di osservazione sull’orizzontale Scenario di illuminazione
(positiva verso l’alto)
Ufficio – Postazione P1
S1 S2 S3 S4
A Verso schermo −15° 160 172 164 155
B Verso tastiera −40° 3 10 6 5
C Verso pagina bianca −40° 51 218 202 163
D Verso sfondo (sup. opaca) 30° 33 62 57 33
E Verso sfondo (sup. vetrata) 10° 2040 2070 1350 11
F Verso sfondo (sup. opaca laterale) 10° 89 108 97 35
Laboratorio – Postazione P3
S1 S2 S3 S4
A Verso schermo −15° 164 175 165 138
B Verso tastiera −40° 3 7 11 12
C Verso pagina bianca −40° 35 58 175 138
D Verso sfondo (arredo) 10° 23 28 83 64
E Verso sfondo (porta ingresso) 10° 39 47 105 68
Tabella 6. Valori di luminanza ottenuti dalla campagna di misure in situ per le postazioni P1 e P3.
(UNI EN 12464-1). Se si considerano, per un lavoro d’ufficio, generici compiti visivi di lettu-
ra/scrittura ed elaborazione dati su supporto cartaceo (v. Tab. 2), i valori ottenuti dalle misure
in condizioni di sola luce artificiale per tutti i piani di lavoro risultano superiori ai relativi va-
lori di riferimento: Em>500 lx ed U0>0.6 (cfr. Tab. 2 con Tab. 5).
Per quanto riguarda le misure di luminanza dalla Tab. 6, considerando ad esempio la posta-
zione P1 è possibile osservare che i rapporti tra la luminanza (LV) del compito visivo prin-
cipale (direzione di osservazione A) e la luminanza (LS) della superficie di sfondo opaca
(direzione di osservazione D) sono contenuti nell’intervallo 1/10÷10 per tutti gli scenari di
illuminazione considerati, in accordo a quanto indicato in Tab. 3. Analoghe considerazioni
possono essere sviluppate per la postazione P3. Al contrario il rapporto LV/LS supera il va-
lore di 10 nella postazione P1 per tutti gli scenari in cui è presente la luce naturale, se si
considera come superficie di sfondo la finestra posta dietro allo schermo (direzione di os-
servazione E). Anche in questo caso, la possibilità di poter regolare (fino ad ottenere una
completa schermatura) la posizione dei frangisole lamellari diventa un elemento decisivo
per il ripristino delle condizioni di comfort visivo, ottenuto ad esempio con lo scenario S4
(cfr. Tab. 6). Infine si può osservare che l’utilizzo di una tastiera di colore nero, sia nella
postazione P1 che nella postazione P3, produce un superamento del valore massimo
LV/LS=40 (v. Tab. 3), indicando in questo caso con LS la luminanza misurata sulla tastiera,
presente nel campo visivo del lavoratore (direzione di osservazione B). Nelle specifiche
condizioni delle postazioni analizzate (in generale nel lavoro al videoterminale quando non
sia dominante la visualizzazione di immagini a sfondo scuro) l’utilizzo di una tastiera di
colore chiaro (es. bianca) avrebbe permesso di mantenere il rapporto di luminanza tra
schermo e tastiera al di sotto del valore limite di 40.
BIBLIOGRAFIA
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per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro, 2006: Microclima, aerazione e illuminazione nei luoghi
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Leccese F., Salvadori G., Casini M., Bertozzi M. (2012a), Risk Assessment illuminotecnico in am-
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Leccese F., Salvadori G., Casini M., Bertozzi M. (2012b), Lighting of Indoor Work Places: Risk As-
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Leccese F., Salvadori G., Casini M., Bertozzi M. (2012c): Risk assessment illuminotecnico nei luoghi di
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Leccese F., Salvadori G., Casini M., Bertozzi M., Corucci T. (2012d): Rischio illuminotecnico nelle
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