Sei sulla pagina 1di 10

LE DOMANDE PIÙ FREQUENTI SUL FRANCHISING

Il franchising è oggi una realtà in quasi tutti i paesi del mondo: viaggiando per lavoro e turismo non
si possono non notare insegne che si trovano anche in Italia. La clonazione di punti vendita con
identità di marca sempre uguale sia all’esterno che all’allestimento e presentazione prodotti ha
contribuito a diffonderli in aree sempre più vaste del globo. La rapidità di questa diffusione è
determinata da questa formula che offre alle persone la possibilità di entrare nel mercato con nuove
iniziative, con tempi di start up molto brevi e con un vantaggio competitivo nei confronti degli
operatori indipendenti. Un altro vantaggio è quello che gli americani indicano con questa frase: “il
franchising significa lavorare per se stessi, ma non da soli”. Ogni punto vendita affiliato è di
proprietà e gestito dal franchisee e il franchisor mantiene un controllo sulle modalità in cui i servizi
e/o i prodotti sono venduti. Le note che seguono hanno lo scopo di rispondere in forma sintetica ma
documentata alle domande più comuni dei candidati all’affiliazione. Raccomandiamo a chi visiterà
il prossimo salone Franchising 2011 Nord (Piacenza, 28-29 maggio 2011) di leggere
attentamente le domande che seguono per affrontare con cognizione di causa i colloqui con i
franchisor che espongono al salone stesso.

Dov’è nato il franchising e come si è sviluppato in Italia?

Il franchising è nato negli Stati Uniti quando aziende industriali e commerciali, le case
automobilistiche e le società petrolifere iniziarono la distribuzione dei loro prodotti attraverso
operatori commerciali indipendenti e opportunamente selezionati, per espandersi in determinate
zone del mercato, più o meno vaste. Oggi, sia in Italia sia all’estero, ogni bene di consumo e/o
servizio sono venduti e/o offerti attraverso la formula del franchising.
Il franchising nasce in Italia alla fine degli anni Settanta quando, nei pressi di Piacenza, è inaugurata
la prima azienda della distribuzione moderna che offriva assistenza iniziale per l’apertura del punto
vendita, la concessione d’uso dell’insegna, la somministrazione delle merci e la consulenza su tutti
gli aspetti operativi della vendita. Il franchising, inizialmente promosso da aziende commerciali di
distribuzione e imprese industriali si è, in seguito, esteso molto rapidamente e in modo consistente
nel comparto dei servizi alla persona e alle aziende. Oggi, dopo l’entrata in vigore della normativa
sul franchising, il settore continua a progredire e ad affermarsi come importante “sistema a rete” per
la commercializzazione di beni e servizi.

Com’è definito il franchising in Italia?

Il Parlamento italiano il 6 maggio 2004 ha approvato la legge n°129 "Norme per la disciplina
dell'affiliazione commerciale". La legge è entrata in vigore il 25 maggio dello stesso anno. Per

Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata la rivendita, la pubblicazione e ogni qual forma di modifica a questo documento.
© Copyright BeTheBoss Italia S.r.l.

1
consultare il testo completo della legge – molto chiaro e comprensibile da tutti – cliccate qui:
http://www.annuariodelfranchising.it/Legge_sul_franchising.php.
All’articolo 1, il franchising è così definito: “l'affiliazione commerciale ("franchising") è il
contratto, comunque denominato, fra due soggetti giuridici, economicamente e giuridicamente
indipendenti, in base al quale una parte concede la disponibilità all'altra, verso corrispettivo, di un
insieme di diritti di proprietà industriale o intellettuale relativi a marchi, denominazioni
commerciali, insegne, modelli di utilità, disegni, diritti d’autore, know-how, brevetti, assistenza o
consulenza tecnica e commerciale, inserendo l’affiliato in un sistema costituito da una pluralità di
affiliati distribuiti sul territorio, allo scopo di commercializzare determinati beni o servizi.”
All’articolo 2, la legge precisa che la normativa italiana si applica anche al master franchising.

Com’è regolato il contratto di franchising?

Il contratto di franchising è il documento che regola i rapporti giuridici tra il franchisor e il


franchisee. All’articolo 3, la legge dà indicazioni sulla forma e il contenuto del contratto. Il
contratto, della durata minima di tre anni, deve indicare: l'ammontare del diritto d'ingresso e degli
investimenti che l'affiliato deve sostenere prima dell'inizio dell'attività; le modalità di calcolo e di
pagamento delle royalty e l'eventuale indicazione del giro d'affari minimo che l'affiliato deve
realizzare; l'esatta esclusiva territoriale, se prevista, sia in relazione agli altri affiliati che a canali e
unità di vendita gestiti direttamente dall'affiliante; la descrizione del know-how fornito
dall'affiliante all'affiliato; le caratteristiche dei servizi offerti dall'affiliante in termini di assistenza
tecnica e commerciale, progettazione e allestimento, formazione; le condizioni di rinnovo,
risoluzione o eventuale cessione del contratto stesso.

Cos’è il know-how?

Il termine inglese know-how (letteralmente "sapere come") identifica le conoscenze e le abilità


operative necessarie per svolgere una determinata attività lavorativa. Nel caso del franchising il
know-how è l’insieme delle tecniche, delle conoscenze, delle esperienze, dei metodi originali
concepiti e sperimentati dall’affiliante per la commercializzazione di prodotti o di servizi. Tutti gli
aspetti del know-how sono normalmente descritti nel Manuale Operativo e raccolti in uno o più
volumi cartacei o, oggi sempre più, in formato elettronico.

Quali sono gli obblighi pre-contrattuali di informazione del franchisor?

L’articolo 4 della normativa sul franchising elenca gli obblighi del franchisor. Almeno trenta giorni
prima della sottoscrizione del contratto di franchising, l'affiliante deve consegnare all'aspirante
affiliato copia del contratto, corredato dai seguenti allegati: principali dati relativi all'affiliante e,
previa richiesta dell'aspirante affiliato, copia del suo bilancio degli ultimi tre anni; l’indicazione dei
marchi utilizzati nel sistema, con gli estremi della relativa registrazione o del deposito; una sintetica
illustrazione degli elementi caratterizzanti l'attività oggetto dell'affiliazione commerciale; una lista
degli affiliati e dei punti vendita diretti dell'affiliante; l'indicazione della variazione, anno per anno,
del numero degli affiliati con relativa ubicazione negli ultimi tre anni; la descrizione sintetica degli
eventuali procedimenti giudiziari o arbitrali promossi nei confronti dell'affiliante e che si siano

Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata la rivendita, la pubblicazione e ogni qual forma di modifica a questo documento.
© Copyright BeTheBoss Italia S.r.l.

2
conclusi negli ultimi tre anni, relativamente al sistema di franchising. Nella prassi internazionale, le
informazioni che il franchisor è tenuto a fornire al franchisee sono contenute nel Documento
Informativo Pre-contrattuale (D.I.P.).

Cos’è la conciliazione?

La legge italiana del 2004, all’articolo 7, ha introdotto uno strumento per evitare che, in caso di
contenzioso tra affiliante e affiliato, prima di adire l’autorità giudiziaria o ricorrere all’arbitrato, le
due parti possano chiedere un tentativo di conciliazione presso la Camera di Commercio in cui si
trova la sede dell’affiliato.

Come nasce un sistema di franchising?

Facciamo un esempio: un operatore della distribuzione commerciale, che da tempo gestisce alcuni
punti vendita secondo un sistema originale e sperimentato con successo, potrebbe decidere di cedere
in uso il proprio sistema operativo, il marchio, i prodotti, l’insegna ad altri operatori - gli affiliati - e
incrementare il proprio giro d’affari senza investire per aprire succursali dirette. Un sistema di
franchising comincia, normalmente, con la definizione del “concetto”, cioè con lo sviluppo di un
formato unico e originale, che sarà poi il punto vendita tipo del sistema. Altro esempio è quello di
un’impresa che produce scarpe e che decide di espandersi con un’attività al dettaglio con negozi di
proprietà e in franchising. Un altro caso è quello dell’agenzia viaggi di successo che decide di
affiliare altre agenzie del settore fornendo formazione, know-how e insegna. Come si può desumere
da quanto sopra, ogni attività può essere sviluppata con la formula del franchising: distributori
commerciali, produttori e fornitori di servizi (in questo settore rientrano anche la ristorazione e gli
alberghi).
Nell’era di Internet, ci sono insegne che ricercano persone che vogliano operare da casa (agenzie
viaggi) e altre che presuppongono l’operatività del franchisee tramite un furgone (lavanderie con
consegna a domicilio). E il franchising, proprio per le sue caratteristiche di flessibilità, favorisce
sempre nuove e diverse iniziative imprenditoriali. In ogni caso, ogni sistema per decollare, crescere
e svilupparsi deve produrre un reddito adeguato ed essere facilmente trasferibile a terzi, i franchisee.

Chi sono i due partner in un rapporto di franchising?

L’affiliante - che può essere un’azienda di distribuzione o di produzione oppure un’impresa di


servizi - presenta le seguenti caratteristiche: è titolare di un marchio rinomato; offre una gamma di
prodotti e/o servizi secondo metodi commerciali uniformi; ha messo a punto metodi operativi
(know-how) che sono stati sperimentati a lungo e con successo presso un’unità pilota; trasferisce il
know-how all’affiliato attraverso corsi di formazione e assistenza iniziale; dispone di personale e
strutture in grado di fornire un’assistenza permanente.

Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata la rivendita, la pubblicazione e ogni qual forma di modifica a questo documento.
© Copyright BeTheBoss Italia S.r.l.

3
L’affiliato può essere una persona in cerca di una nuova attività indipendente o un commerciante
che già dispone (in affitto o di proprietà) di un punto vendita e che sarà trasformato sulla base dei
canoni estetici dell’affiliante. Si noti che molti affilianti preferiscono reclutare persone senza una
specifica esperienza, ma che disponendo di mezzi finanziari propri e animati da grande volontà di
affermazione personale, accettino di collaborare lealmente con l’affiliante per lo sviluppo del
sistema e di integrarsi nella rete di franchising.

Quali sono gli strumenti a disposizione dei potenziali affiliati per tutelarsi?

Ricordiamo che l’Associazione Italiana del Franchising impone ai propri soci l’osservanza del
Codice Deontologico A.I.F. Lo scopo è quello “di imporre agli affilianti, soci dell’Assofranchising,
l’adozione di regole di comportamento ispirate a principi di correttezza e professionalità”. E’
opportuno, quindi, leggere quanto prevede questo codice che può essere scaricato cliccando qui
sotto: http://www.assofranchising.it/it/chi-e-assofranchising/codice-aif.html. La Federazione
Italiana del Franchising propone un codice che può essere letto qui: http://www.fif-
franchising.it/codice-deontologico.html. Esiste anche un codice deontologico della Federazione
Europea del Franchising che riunisce 17 associazioni nazionali (http://www.eff-
franchise.com/spip.php?rubrique13). La traduzione italiana del codice europeo è riportata in
appendice al libro di Giuseppe Bonani, “Come mettersi in proprio con il franchising”, Franco
Angeli Editore.

Quali sono i passi che il franchisee deve intraprendere per affiliarsi a un sistema di
franchising?

L’imperativo per tutti coloro che intendano entrare a far parte di una rete di franchising è:
informarsi, informarsi e ancora informarsi. Innanzitutto, è fondamentale consultare la legge del
2004 che regola il franchising in Italia. Internet è una fonte di informazioni indispensabile per chi
voglia documentarsi. Consigliamo una visita al sito www.annuariodelfranchising.it, che presenta i
profili di circa 400 franchisor. Altri siti (www.betheboss.it, www.forumfranchising.com,
www.franchisingdirectory.it, www.franchisingexpo.it) possono fornire ulteriori informazioni.
Suggeriamo anche la lettura di un manuale “Come mettersi in proprio con il franchising” della
Franco Angeli, che può essere anche acquistato online:
(http://www.francoangeli.it/ricerca/Scheda_Libro.asp?ID=18823&Tipo=Libro). Un altro passo è
quello di andare a trovare alcuni affilianti appartenenti al settore di vostro interesse. Anche la visita
ai saloni del franchising rappresenta una tappa importante per conoscere franchisor, richiedere
informazioni agli esperti di franchising presenti e partecipare a seminari e workshop, offerti a tutti i
visitatori interessati. Il 28 e 29 maggio 2011 si tiene a Piacenza il salone low cost Franchising 2011
Nord (www.quickfairs.net). Potete anche verificare se il franchisor prescelto è socio

Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata la rivendita, la pubblicazione e ogni qual forma di modifica a questo documento.
© Copyright BeTheBoss Italia S.r.l.

4
dell’Associazione Italiana del Franchising (www.assofranchising.it): i soci Assofranchising, prima
di essere ammessi, devono sottoporre agli esperti dell’Associazione il contratto di franchising. E’
importante che in tutte le occasioni di incontro chiariate l’offerta di franchising che viene proposta e
determiniate l’ammontare dell’investimento. Per esempio, è necessario informarsi sulla formazione
e assistenza forniti, sull’assistenza nel ricercare e arredare il punto vendita e sull’assortimento e
fonti di approvvigionamento. Solo in questo modo, potrete assumere una decisione consapevole
attinente all’affiliazione proposta.

Com’è possibile determinare la veridicità e l’accuratezza delle informazioni contenute nel DIP
(Documento Informativo Precontrattuale)?

Sebbene l’approssimazione e l’incomprensione delle informazioni contenute nel DIP possano, a


volte, condurre ad azioni legali, non esiste un criterio certo che ne determini la veridicità e
l’accuratezza. Il DIP allontana solo il rischio di frode e truffa. Comunque, dal momento che il
franchisor ha risposto per iscritto a molte e importanti domande per valutare la proposta di
franchising, vi consigliamo vivamente di valutare attentamente le informazioni e il materiale forniti,
includendo la storia e la reputazione dell’azienda e dei suoi dirigenti, con l’assistenza di un
avvocato esperto di franchising e del commercialista di fiducia. Inoltre, risulta fondamentale
contattare un numero consistente di franchisee appartenenti alla rete, per verificare di persona ogni
dubbio e per conoscere se si tratta di “clienti soddisfatti” del franchisor.
Nel caso in cui non tutto sia chiaro nelle informazioni assunte e ricevute dal franchisor, gli aspiranti
franchisee devono interpellare un legale esperto di franchising (v. l’elenco degli studi legali
associati sul sito dell’Associazione Italiana del Franchising: www.assofranchising.it) e un
commercialista di fiducia che conosca le tematiche economiche e finanziarie del franchising.

Quali sono gli aspetti negativi del franchising che i franchisee dovrebbero considerare prima
di firmare il contratto?

In cambio della sicurezza, della formazione, del potere di marketing del marchio di fabbrica, dovete
essere capaci e volonterosi di mettere da parte un po’ della vostra indipendenza. Se siete una
persona che ama prendere la maggior parte delle decisioni in completa autonomia o pianificare la
vostra attività autonomamente, la formula dell’affiliazione commerciale potrebbe risultare inadatta
alle vostre aspettative. In qualità di franchisee, dovrete sottostare ai vari controlli e procedure
stabilite dal franchisor. Inoltre, dovrete essere preparati a lavorare con impegno, in quanto tutte le
attività di successo richiedono molta dedizione e pianificazione.

Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata la rivendita, la pubblicazione e ogni qual forma di modifica a questo documento.
© Copyright BeTheBoss Italia S.r.l.

5
Com’è diffuso il franchising in Italia e, più in generale, a livello europeo?

Il franchising in Italia ha sempre mostrato, negli ultimi anni, una costante crescita dei principali
indicatori. Nel 2009 le insegne presenti nel mercato italiano erano 869 le quali gestivano oltre
53mila franchisee con un giro d’affari di oltre 22 miliardi di euro. La situazione del franchising in
alcuni paesi europei è la seguente: la Francia conta 1.369 insegne e 51.600 franchisee; la Germania
presenta 960 insegne con 58.000 franchisee; il Regno Unito registra 842 insegne e 34.800
franchisee. I dati sul franchising in Italia sono scaricabili dal sito dell’Associazione Italiana del
Franchising (http://www.assofranchising.it/component/content/article/112.html).

Quali tipologie di franchising sono presenti in Italia?

Esistono due tipologie di franchising:

Franchising di distribuzione, praticato dal produttore o dal grossista al dettagliante. Promosso


da imprese industriali o commerciali, è il più diffuso tipo di franchising in Italia. L’affiliante
può essere un’impresa industriale che fabbrica prodotti, da distribuirsi attraverso punti vendita
in franchising; oppure è un’impresa della grande distribuzione che seleziona presso i propri
fornitori abituali un assortimento di prodotti, da distribuirsi attraverso i propri affiliati.
Franchising di servizi, praticato dalle imprese di servizi. E’ un sistema in cui l’affiliato non
vende un prodotto, ma bensì fornisce di servizi originali, creati, messi a punto e sperimentati
dall’affiliante. Nel franchising dei servizi rientrano la ristorazione e gli alberghi.

Che cos’è il master franchising?

Per master franchising si intende un accordo tra due imprese in base al quale l’affiliante concede
all’altra, il master franchisee, il diritto di sfruttare un sistema di franchising allo scopo di stipulare
accordi di franchising con terzi, gli affiliati. Questo particolare accordo di collaborazione è usato
soprattutto per l’internazionalizzazione delle franchise. L’area di operatività di un master franchisee
italiano, che ha stipulato un tale accordo con un franchisor straniero, potrà essere o l’intero paese o
una o più regioni.

Che cosa rappresenta l’esclusiva territoriale?

Il territorio è una specifica area di competenza garantita dall’affiliante all’affiliato. E’ esclusivo in


quanto nessun altro affiliato dello stesso sistema di franchising può vendere nel territorio
prestabilito e, inoltre, l’affiliante non vi può aprire punti vendita diretti.

Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata la rivendita, la pubblicazione e ogni qual forma di modifica a questo documento.
© Copyright BeTheBoss Italia S.r.l.

6
In Italia, quali sono i principali settori/attività commerciali che utilizzano la formula del
franchising?

Inizialmente, la formula del franchising ha interessato le aziende della grande distribuzione


organizzata, ma in seguito si è diffusa in tutti i comparti commerciali di beni e servizi. Nel corso
degli anni il franchising di servizi ha guadagnato terreno. Oggi, questo settore ha raggiunto, in
termini di diffusione territoriale e, in altre parole, per numero di punti vendita affiliati il 45% del
franchising di distribuzione di prodotti. Il Rapporto Franchising dell’Associazione Italiana del
Franchising presenta una serie di dati in base ai settori merceologici. Attualmente i settori sono 30,
ma considerando un’analisi più dettagliata, come fa ad esempio l’associazione americana, si
arriverebbe a 75 settori.

Com’è possibile determinare l’opzione di franchising più adatta e compatibile alle proprie
aspirazioni?

Simile a qualsiasi opportunità di investimento, l’acquisto di una franchise implica un certo rischio.
La stabilità e solidità finanziaria dell’azienda, il tipo di prodotti/servizi offerti, il grado di
concorrenza nel mercato (riconoscimento di un marchio forte) e il livello di assistenza e pubblicità
offerti dal franchisor sono tra le considerazioni chiave nella selezione di una franchise. Se state
cercando di realizzare un punto vendita in una zona determinata, risulterà indispensabile la
valutazione del mercato in questione. Quale tipo di prodotti/servizi sono richiesti nella zona? Qual è
il livello di concorrenza per i prodotti/servizi consumati nella zona?

A quanto ammonta il costo di start-up per affiliarsi?

Il diritto d’ingresso è il corrispettivo che l’affiliato deve erogare all’affiliante all’inizio del rapporto
di franchising. Si tratta di un compenso che l’affiliante richiede all’affiliato alla firma del contratto,
come contropartita per la cessione della licenza d’uso del marchio e degli eventuali brevetti
depositati, del know-how, del diritto di esclusiva (se previsto), del manuale operativo, per
l’assistenza e la formazione iniziale. I diritti d’ingresso sono anche in funzione dell’area di
esclusiva e della notorietà dell’insegna. Facciamo alcuni esempi: per l’apertura di un’agenzia
viaggi, i franchisor chiedono diritti d’ingresso che vanno da un minimo di € 4.900 a un massimo di
20.000, i franchisor che operano nel settore formazione e consulenza da € 4.000 a 38.000 e nel
settore dei prodotti e servizi specialistici il diritto varia da € 1.500 a 31.000. Normalmente, i
franchisor della ristorazione, gelaterie e yogurterie richiedono importi di una certa rilevanza. Da
notare che nei settori abbigliamento e pelletteria molti franchisor non richiedono diritti d’ingresso
(Fonte: Giuseppe Bonani, “Il franchising: una formula di successo per la tua impresa”, Franco
Angeli Editore).

Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata la rivendita, la pubblicazione e ogni qual forma di modifica a questo documento.
© Copyright BeTheBoss Italia S.r.l.

7
Sono disponibili aiuti finanziari destinati ai potenziali affiliati?

Rispetto ad altri paesi, l’Italia, a tutt’oggi, è carente di adeguati programmi di finanziamento agli
affiliati. Varie importanti banche italiane offrono oggi soluzioni finanziarie a chi vuole affiliarsi a
reti di comprovata solidità. Possiamo citarne alcune: Unicredit, Intesa Sanpaolo, BNL (gruppo
Paribas), Monte dei Paschi di Siena e altre. Esiste anche un ente pubblico (www.invitalia.it ) che
può aiutare chi vuole mettersi in proprio con il franchising. Inoltre, importanti e affermati affilianti
assistono i canditati all’espletamento delle pratiche atte a ottenere i finanziamenti per l’apertura di
punti vendita. Esistono poi società di leasing che finanziano, in tutto o in parte, il costo
dell’investimento dell’affiliato.

A quanto ammonta il costo per l’assistenza e la formazione continua fornite dal franchisor?

I canoni periodici (o royalty) rappresentano un corrispettivo per tutte le prestazioni (assistenza


continua, consulenza, ecc.) che i franchisor forniscono nel corso del rapporto. I canoni possono
essere delle percentuali che gli affilianti richiedono agli affiliati, commisurate al giro d’affari dei
componenti delle reti, oppure sono quote fisse periodiche (mese, trimestre, ecc.). Mediamente i
canoni espressi in percentuale variano dal 3% all’8%. Nei settori abbigliamento, intimo, accessori
moda, pelletteria e borse i canoni periodici non sono richiesti (Fonte: Giuseppe Bonani, “Il
franchising: una formula di successo per la tua impresa”, Franco Angeli Editore).

Cosa si intende per negozio o unità pilota?

E’ definito negozio o unità pilota il punto vendita gestito direttamente dall’affiliante, per valutare la
validità del know-how - che in seguito sarà ceduto agli affiliati - e per sperimentare nel mercato le
innovazioni e le modifiche dello stesso. E’ necessario che l’unità pilota sia perfettamente
rispondente al modello della casa madre e che, di conseguenza, esponga l’insegna con il marchio
dell’azienda. Si noti che la legge sul franchising all’articolo 3.2) precisa che “l’affiliante deve avere
sperimentato sul mercato la propria formula commerciale”.

Perché l’uniformità d’immagine e di assortimento dei prodotti di un punto vendita in


franchising può influenzare positivamente i consumatori?

La costante diffusione del franchising in differenti settori di produzione dimostra la validità della
formula sia sul versante degli operatori commerciali (affilianti e affiliati), sia su quello dei
consumatori che, anzi, si aspettano e richiedono la stessa garanzia di qualità e l’acquisto “senza
sorprese”.

Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata la rivendita, la pubblicazione e ogni qual forma di modifica a questo documento.
© Copyright BeTheBoss Italia S.r.l.

8
Com’è possibile distinguere i punti vendita in franchising da quelli diretti?

E’ difficile desumerlo solo dalla semplice visita del punto vendita. Comunque, se si tratta di un
negozio diretto, dovrebbe essere presente una targa che ne indichi la proprietà e l’operatività
indipendenti. Le reti di franchising includono, infatti, punti vendita in franchising e diretti. Perciò, è
molto probabile che di due negozi con la stessa insegna, uno sia gestito dal franchisee e l’altro
dall’azienda. In ogni caso, i prodotti/servizi offerti e la loro qualità dovrebbero essere identici.

Oggi, a chi si rivolge il franchising?

Il franchising ha dimostrato, sin dalle sue origini negli Usa e fino alla sua diffusione in Europa e più
in particolare in Italia, di essere un valido strumento per creare nuovi posti di lavoro e di adattarsi
con estrema facilità a nuove idee imprenditoriali nei più differenti settori economici. Soprattutto nei
momenti di crisi, il franchising può rappresentare una valida opzione: per diplomati e laureati in
cerca di uno sbocco alternativo al posto fisso; per manager che sono stati espulsi dalle aziende, ma
con competenze da spendere; per donne che vogliono rientrare nel mondo del lavoro; per
commercianti che desiderano misurarsi in un nuovo settore e per gli extracomunitari. L’importante
è che il futuro franchisee disponga di un capitale da investire: sarà elevato nel caso in cui si debba
acquisire un negozio per la commercializzazione di prodotti o per aprire un ristorante; sarà più
contenuto nel caso di attività di servizi oppure di iniziative che possano essere gestite da casa.

Internet: quale contributo allo sviluppo del franchising?

I franchisor si affidano a Internet per comunicare con i franchisee e i fornitori, con l’obiettivo di
condividere informazioni cruciali, facilitare lo scambio e la discussione tra i franchisee riuniti in
rete, diffondere manuali operativi aggiornati e moduli e documenti vari assieme a notizie sulle
campagne pubblicitarie, coinvolgere tutti nella direzione della catena di offerta e riunire i rapporti di
vendita automaticamente. I franchisor utilizzano Internet per far conoscere la propria rete e, in molti
settori, si affidano a questo strumento per vendere via e-commerce (business-to-consumer)
coinvolgendo, spesso, i franchisee. Molto sviluppata all’estero è l’ordinazione di pasti, pizze o altro
via Internet. La rete è, quindi, un mezzo per mettere in contatto franchisor e potenziali franchisee e
per trasferire informazioni e documenti. Molti franchisor italiani affermano che oggi Internet
produce più contatti con potenziali affiliati rispetto ad altre fonti e mezzi.

Quali sono le tendenze future del franchising in Italia?

Sin d’ora si può dire che il franchising in Italia ha raggiunto uno sviluppo equiparabile a quello dei
paesi europei. Sicuramente il settore dovrà fare fronte a una crescente richiesta di servizi in una
società che sta mutando rapidamente. Si pensi all’aumento delle persone anziane, alle esigenze dei

Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata la rivendita, la pubblicazione e ogni qual forma di modifica a questo documento.
© Copyright BeTheBoss Italia S.r.l.

9
single, alle donne che vogliono mettersi in gioco in una nuova attività, ai giovani senza lavoro che
vogliono lanciarsi in un’attività autonoma. Anche una maggiore sensibilità nei confronti
dell’inquinamento e del risparmio energetico creerà una nuova domanda. Questi mutamenti sociali
hanno determinato cambiamenti nelle abitudini di acquisto. In questa prospettiva troveranno spazio
nuove iniziative di franchising. Pensiamo ai servizi alla persona (assistenza agli anziani,
intrattenimento dei bambini, ecc.), alle attività gestibili da casa, ai centri benessere ed estetici, ai
prodotti innovativi (fotovoltaico, per esempio), alla ristorazione a tema, al dettaglio alimentare
specializzato, alla manutenzione della casa e degli uffici, ai viaggi e tempo libero, ai prodotti
salutistici alimentari e non, ai prodotti e servizi all’auto, e alle attività che possono sfruttare Internet
(vendite usato e formazione online, ecc.).

Laura Bonani

Ti aspettiamo in fiera a Piacenza Expo il 28-29 Maggio 2011: Franchising 2011 Nord
Visita: www.fieradelfranchising.it

Potrai entrare in contatto con moltissime aziende in franchising e trovare magari l’opportunità
giusta per dare una svolta alla tua carriera!

Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata la rivendita, la pubblicazione e ogni qual forma di modifica a questo documento.
© Copyright BeTheBoss Italia S.r.l.

10

Potrebbero piacerti anche