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CICERONE

VITA:
LE ORIGINI E LA FORMAZIONE
Marco Tullio Cicerone nacque nel 106a.C. Ad Arpino, da una famiglia di possidenti terrieri appartenenti
all’ordine equestre. Non era una famiglia nobile, ma fornita comunque dei mezzi economici necessari per
avviare i figli alla carriera politica. 
Cicerone studiò a Roma con i migliori maestri greci di retorica e di filosofia.
GLI INIZI DELLA CARRIERA ORATORIA E POLITICA 
All’età di 25 anni, nell81, egli sostenne la prima causa a Roma, di cui conservami testimonianza (locazione
pro quintictio) 
Nella seconda causa, Roscio viene accusato di parricidio, ma Cicerone dimostrò che il,padre è stato ucciso da
Crisogano (liberto Dio Silla) e quindi Cicerone accusa lo schiavo liberato da silla e mandato ad uccidere il padre.
Cicerone vince e per evitare la collera di Silla fugge da Roma e si colloca in Grecia dove frequentò ad Atene le
scuole filosofiche dell epicureismo e dell stoicismo. 
Nel 78 tornò a Roma perché Silla era morto. Al ritorno intraprese una carriera politica e nel 75 fu questore in
Sicilia. La stima di cui già godeva si consolidò in seguito al processo intentato di varie città della Sicilia contro
ex governatore Gaio Verre, accusato di malgoverno ( rubò del denaro e dei monumenti. Cicerone assunse il ruolo
di accusatore e ottenne una vittoria schiacciante su Quinto Ortensio Ortalo, il più celebre oratore di quei tempi,
che difendeva Verre.
IL CONSOLATO
Cicerone culminò nellelezione al consolato per l’anno 63 divenendo console e battendo Lucio Sergio
Catilina. Durante il suo consolato, Cicerone si impegno decisamente su posizioni conservatrici, a difesa della
legalità repubblicana e degli interessi degli optimates, I ceti economicamente e socialmente più forti, contro i
popolare sostenuti da Giulio Cesare.
LA CONGIURA DI CATILINA 
 Catilina presentandosi nuovamente candidato al consolato con un programma accentuatamente popolare
venne sconfitto di nuovo E allora si preparò a impadronirsi del potere con un’azione di forza, E questo piano
prevedeva anche l’uccisione di Cicerone, ma il console fu informato da Fulvia ( moglie di uno dei congiurati) e
Cicerone si salvò. Infatti le trame di Caterina furono sventate da Cicerone attaccandolo con la prima
orazione “catilinaria” e facendogli lasciare Roma. 
L ESILIO 
Nel 58 Publio Clodio Pulcro, Entrato in carica come tributo della plebe, fece condannare Cicerone all’esilio
per aver mandato a morte i catilinari con procedura sommaria. Nel 57, Grazie all’intervento di Pompeo
Cicerone fu stornato dall’esilio.
AI MARGIN DELLA VITA POLITICA
Cicerone si avvicinò a Pompeo e negli anni successivi rimase ai margini della vita politica.
LA GUERRA CIVILE
Quando tornò in Italia, stava per scoppiare la guerra civile tra Cesare E Pompeo. Cicerone si schierò con
Pompeo. Poi riuscì a riconciliarsi con Cesare rientrato vittorios dall’Egitto, dove Pompeo si era rifugiati ed era
stato ucciso.
DELUSIONE POLITICA E DISPIACERI PRIVATI 
Nel 46, dopo trent’anni di matrimonio, decise di divorziare da Terenzio e sposò per interesse la ricca orfana
Publilia, 21enne. L’anno successivo alla morte della figlia Tullia, a cui era legatissimo, seguì pochi mesi dopo
anche il fallimento del secondo matrimonio.
AL FIANCO DI OTTAVIANO
Dopo l’uccisione di Cesare (15 marzo del 44) ci accese una lotta tra Antonio e Ottaviano (suo nipote), Cesare
appoggio il secondo, Sperando di diventare suo consigliere e di indurlo a restaurare l’autorità del Senato. In
realtà Ottaviano si servì di lui per ottenere l’appoggio del Senato e lo utilizzò come alleato nella lotta contro
Antonio.
LA PROSCRIZIONE E LA MORTE
Nel secondo triunvirato, il nome di Cicerone fu scritto per primo nella lista di proscrizione ( chiunque ti può
uccidere senza conseguenze) dettato da Antonio e approvato da Ottaviano. E il 7 dicembre del 43 Cicerone
venne ucciso e la sua testa e le sue mani furono mozzate e portate ad Antonio che le fece esporre nel foro
romano.
LE ORAZIONI GIUDIZIARIE 
LE VERRINAE
Ossia i discorsi contro Verre, sono sette orazioni. Il corpus delle verrinae comprende:
DIVINATIO IN CAECILIUM (in+acc=contro), 1 orazione, Cicerone chiede di sostenere l’accusa per conto
dei Siciliani. 
ACTIO PRIMA IN VERREM , 1 orazione, primo dibattito giudiziario
ACTIO SECUNDA, 5 orazioni, denuncia dei numerosi misfatti compiuti da Verre.
PRO ARCHIA POETA
Si tratta di un’orazione indifesa del poeta greco Archia, accusato di aver usurpato il diritto di cittadinanza
romana.gran parte del discorso è dedicata a un appassionata esaltazione della poesia. Cicerone si sarebbe
aspettato che archia scrivesse un tema poetico per ringraziarlo, ma non lo fece.
PRO SESTIO
1 orazione contro Clodio
Nel 56 Cicerone difende Sestio, accusato de VI (violenza, sommossa) per aver organizzato bande armate da
opporre a quelle di Clodio. Cicerone sostiene la tesi che il ricorso ai mezzi illegali si è reso necessario proprio
per difendere le istituzioni.
PRO CAELIO 
2 orazione contro clodio
Caelio era un giovane romano affidato alla famiglia di Cicerone. Cicerone difende Marco celio Rufo
accusato di aver rubato dei gioielli a una sua ex amante, Clodia (lesbia di catullo)sorella di clodio, e di aver
tentato di farla avvelenare. Cicerone sfoga Il suo odio contro Clodio attaccandone violentemente la sorella,
presentata come una donna corrotta e dissoluta ( di malcostume, Troia). L’imputato fu assolto.
PRO MILONE 
3 orazione contro Clodio
e locazione in difesa di Milone per il processo DE VI, per la morte di Clodio in una sommossa. Cicerone vi
sostiene la difesa affermando che Clodio ha trovato la giusta punizione dei suoi innumerevoli delitti. Milone fu
condannato.
LE ORAZIONI DELIBERATIVE 
LE CATILINARIAE
Sono 4 discorsi pronunciati nei giorni drammatici della scoperta e della repressione della congiura di Catilina
PRIMA CATILINARIA, Letta in senato 
QUARTA CATILINARIA, Letta in senato
LE PHILIPPICAE O ANTONIANE 
Sono 14 discorsi che Cicerone pronunciò con l’intento di far dichiarare Antonio nemico pubblico. Il nome
philippicae si deve all’accostamento fatto da Cicerone, alle celeberrime orazioni di Demostene contro Filippo di
macedonia.
I CARATTERI DELLE ORAZIONI CICERONIANE
DOCERE O PROBARE: Informare chiaramente e dimostrare la sua tesi nel modo più convincente dal punto di
vista razionale anche in modo divertente e piacevole
DELECTARE: Dilettare il pubblico attraverso l’ironia
MOVERE O FLECTERE: Trascinare gli uditori al consenso suscitando commozione e quindi portare il pubblico
dalla propria parte
CONCINNITAS 
Cicerone presenta uno stile estremamente vario, egli tende alla solennità e alla magniloquenza. Nei discorsi di
Cicerone vi è un’abbondanza di proposizioni subordinate, ed è costruito su una rete di corrispondenze equilibrate
e simmetriche.questa è appunto la concinnitas ossia l’armonia ottenuta con il parallelismo il equivalenza fonico-
ritmica dei membri.
DE ORATORE
Nel de oratore mette per iscritto le sua esperienza con lo scopo di tracciare il perfetto oratore. Quest’ultimo deve
essere onnisciente, deve sapere tutto, e quindi non bastano solo le regole e la teoria. L’oratore deve avere una
conoscenza approfondita di tutti gli argomenti più importanti e di tutte le discipline. L’ideale di un oratore deve
essere impegnato nella vita pubblica, ma allo stesso fornito di una ricchissima cultura, ciò che gli consentirà di
parlare con competenze di efficacia su qualsiasi argomento. Deve avere l’universalità del sapere.
LE QUATTRO AZIONI PER UN PERFETTO ORATORE
1= cosa si deve sapere 
2= come parlare. Diviso in tre parti INVETIO= ricerca degli argomenti, del materiale prima di parlare,
DISPOSITIO= Ordine secondo cui argomenti devono essere disposti nel discorso MEMORIA= Memorizzazione
di ciò che si deve dire e come memorizzare.
3= come si parla. ELOCUTIO O ORNATUS= Elaborazione stilistica, con un’ampia e particolareggiata
esposizione delle figure retoriche, uso del linguaggio tecnico o comune.
4= ACTIO= il modo in cui l’oratore deve porgere il discorso e quindi attraverso il tono della voce, con i gesti
e con la tetralizzazione dell’orazione. 

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