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ALTOPARLANTI

Un altoparlante è un trasduttore elettroacustico, ovvero


un dispositivo che converte un segnale elettrico, che
trasporta un’informazione sonora, in energia acustica. Il
principio di funzionamento è piuttosto semplice, tuttavia
la costruzione di un diffusore acustico che restituisca il
suono alterandone il meno possibile le caratteristiche su
tutta la banda udibile è un lavoro complesso che
coinvolge molti aspetti sia teorici che pratici. Il tipo di
altoparlante maggiormente utilizzato è quello
elettrodinamico.

Altoparlante elettrodinamico
Questo tipo di altoparlante viene realizzato applicando il
principio inverso utilizzato per i microfoni elettrodinamici.
All'interno di un magnete circolare viene posto un
conduttore in forma di avvolgimento (bobina) e su
questo viene montata la membrana incaricata di
generare l'onda acustica a partire dal segnale elettrico
applicato all'avvolgimento. La situazione è
schematizzata nella figura seguente:

Si tratta di uno schema molto semplificato ma sufficiente


per analizzare il funzionamento dell'altoparlante.
Quando ai capi di un conduttore viene applicato un
segnale elettrico, al suo interno scorre una corrente
costituita da un flusso di elettroni. Dato però che gli
elettroni sono bloccati nella loro posizione dal campo
magnetico generato dal magnete, per far avvenire uno
scorrimento di elettroni nel conduttore è quest'ultimo che
viene forzato a muoversi. Dunque l'intero avvolgimento
si muove verso l'alto e verso il basso a seconda della
polarità applicata ai suoi capi ossia a seconda del
segnale elettrico applicato. Se supponiamo di applicare
un segnale sinusoidale di una certa ampiezza avremo
che la semionda positiva spinge l'avvolgimento (e la
membrana che su di esso viene montata) verso l'alto
mentre durante la semionda negativa l'avvolgimento (e
la membrana) si sposteranno verso il basso. Questo
movimento della membrana genera compressioni e
dilatazioni dell'aria e questo genera un suono.

La membrana viene fissata sull'involucro esterno tramite


un sistema di sospensione elastico.
Il sistema di sospensione va realizzato con la massima
cura in quanto è il responsabile della perfetta centratura
dell'avvolgimento all'interno del traferro e del corretto
smorzamento delle oscillazioni. Per questo la
sospensione viene realizzata con un materiale pesante
e ondulato in grado di smorzare le oscillazioni che non
sono generate direttamente dal segnale elettrico.

Caratteristiche di un altoparlante

Frequenza di risonanza
Ogni sistema elastico ha una propria frequenza di
risonanza e reagisce in maniera diversa in base alla
frequenza di sollecitazione. In particolare il sistema
elastico comincia ad oscillare alla stessa frequenza della
sollecitazione quando questa è simile alla frequenza di
risonanza del sistema.
Immaginiamo che il nostro sistema elastico sia un
altoparlante che avrà una sua propria frequenza di
risonanza pari a 40Hz. Applicando all'altoparlante un
segnale elettrico sinusoidale e variando la frequenza del
segnale, avremo che finché la frequenza del segnale
non si avvicina a quella di risonanza dell'altoparlante, la
membrana dell'altoparlante non sarà sollecitata (o
quanto meno sarà sollecitata in maniera minima).
Quando invece arriviamo verso i 40Hz, la membrana
comincerà ad oscillare anch’essa a questa frequenza e
potremo udire un suono uscire dall'altoparlante di
frequenza pari alla frequenza del segnale elettrico
applicato.

Efficienza di un altoparlante
E’ la capacità dell’altoparlante di trasformare l’energia
elettrica in energia acustica. Maggiore è l'efficienza
dell'altoparlante, maggiore è la quantità di energia
elettrica che viene trasformata in energia acustica. La
parte di energia elettrica che non viene convertita viene
dissipata (smaltita, dispersa) sotto forma di calore.
L’efficienza varia in funzione della frequenza dunque un
altoparlante viene impiegato nella banda di frequenza
dove la sua efficienza è massima e pressoché costante.

Per aumentare l'efficienza degli altoparlanti vengono


adottati diversi metodi a seconda anche della banda di
frequenza riprodotta. Alle basse frequenze si realizzano
membrane a forma di cono che raccolgono l'aria da
spostare meglio di una membrana piatta:

Per aumentare l'efficienza degli altoparlanti dedicati alla


riproduzione delle alte frequenze, questi vengono
fissati alla base di un condotto a forma di tromba:
In assenza della tromba la membrana si trova in
contatto con una superficie di aria teoricamente molto
maggiore di quella della membrana stessa e questo
genera una dispersione dell'energia acustica in tutte le
direzioni. Con la tromba invece, la membrana si trova in
contatto con una superficie d'aria simile alla sua
superficie. Il primo strato di aria (con una superficie
leggermente maggiore di quella della membrana) è a
sua volta in contatto con lo strato d'aria successivo che,
per la forma della tromba, sarà un po’ più grande del
precedente e così via. In questo modo il movimento
d'aria viene trasmesso progressivamente da uno strato
all'altro con superficie via via maggiore e questo
consente di canalizzare al meglio l'energia acustica e di
evitare le dispersioni. Oltre al miglioramento
dell’efficienza questo sistema viene utilizzato anche per
direzionare le alte frequenze.

Sensibilità
Viene misurata in dBspl (deciBel sound pressure level) e
misura l'intensità della pressione sonora ad un metro
dall'altoparlante quando a questo viene applicato un
segnale elettrico di potenza pari a 1 Watt. Ad esempio
90dBspl indica che nelle suddette condizioni si è
misurata una pressione sonora di 90 dBspl.

Potenza massima applicabile


Viene misurata da due grandezze:
1. Potenza RMS (Root Mean Square), potenza media
applicabile al fine di consentire all’altoparlante di
lavorare in modo adeguato.
2. Potenza di picco, potenza massima che l'altoparlante
può sopportare oltre la quale rischia di danneggiarsi. Se
anche una sola volta il segnale supera questo valore
l'integrità dell'altoparlante verrà compromessa.

Risposta in frequenza
E’ l’accuratezza con cui l’altoparlante riproduce tutte le
frequenze della banda udibile. Viene mostrata attraverso
un grafico ampiezza/frequenza in cui viene riportato il
valore della sensibilità dell’altoparlante in funzione della
frequenza. La linea che rappresenta la risposta in
frequenza dovrebbe essere la più costante possibile
affinché il diffusore abbia la medesima resa a tutte le
frequenze. Alcuni diagrammi mostrano anche
l'ampiezza misurata ad angolazioni differenti rispetto alla
direzione di propagazione del suono.
Diagramma polare
E’ un grafico che descrive le caratteristiche direzionali
dell’altoparlante. Le diverse linee indicano l'intensità
sonora al variare dell’angolo con l’asse dell’altoparlante
e della frequenza. Ciò che risulta evidente è la minore
direzionalità delle basse frequenze rispetto a quelle alte:
si vede infatti come la curva alla frequenza più bassa
abbia un contorno abbastanza regolare
indipendentemente dalla direzione, all'aumentare della
frequenza aumentano le irregolarità del contorno.
Tipi di altoparlanti
La dimensione della membrana condiziona fortemente il
funzionamento dell’altoparlante. Maggiore è la
dimensione della membrana e la sua massa, minore è la
sua frequenza di risonanza, e questo implica che
membrane di grandi dimensioni sono adatte alla
riproduzione di basse frequenze mentre risultano
inutilizzabili per la riproduzione delle alte frequenze. Da
ciò deriva la suddivisione degli altoparlanti in tre
categorie che riproducono ognuna in modo ottimale una
banda dello spettro udibile.
Vengono denominati woofer gli altoparlanti destinati alla
riproduzione delle basse frequenze dello spettro. Hanno
una membrana relativamente grande: più è grande la
membrana, minore è la frequenza di risonanza e
dunque più estesa verso le basse frequenze è la banda
riproducibile dall'altoparlante.
Naturalmente, maggiore è la dimensione della
membrana, maggiore è la quantità d'aria da essa
spostata e dunque maggiore è la potenza necessaria
per alimentare correttamente l'altoparlante. A volte
vengono impiegati altoparlanti realizzati per la
riproduzione delle frequenze molto basse che prendono
il nome di subwoofer. Gli altoparlanti deputati alla
riproduzione delle frequenze medie vengono chiamati
midrange e hanno dimensioni minori dei woofer e
membrane più leggere. Infine per la riproduzione delle
alte frequenze vengono utilizzati altoparlanti denominati
tweeter che hanno membrane di dimensioni molto
piccole.

Crossover
Dato che ogni altoparlante riproduce al meglio una
determinata banda di frequenza, per riprodurre l'intero
spettro delle frequenze udibili (20Hz - 22KHz) si rende
necessario l’impiego di più altoparlanti
contemporaneamente. Tuttavia occorre filtrare
preventivamente il segnale prima che arrivi agli
altoparlanti al fine di mandare ad ogni altoparlante solo
la banda di frequenze che è in grado di riprodurre. Per
fare questo si ricorre all'uso di filtri passa-basso, passa-
banda e passa-alto combinati in un unico circuito
elettrico che prende il nome di crossover.
Un circuito crossover è composto da filtri che
suddividono il segnale di ingresso in più segnali che
coprono ognuno una banda di frequenza. Per esempio
un crossover a 3 vie genera tre segnali: uno contenente
le basse frequenze destinato al woofer, uno contenente
le medie frequenze destinato al midrange, uno
contenente le alte frequenze destinato al tweeter.

Segnale che contiene tutte le frequenze dello spettro


(20Hz - 22kHz)
Filtro passa- Filtro passa- Filtro passa-alto
basso banda
Freq. basse Freq. medie Freq. alte
Woofer Midrange Tweeter

Il crossover può essere di due tipologie: attivo e passivo.

Crossover attivo: in questo caso il crossover è costituito


da un circuito attivo ossia dotato di un’alimentazione
autonoma e interviene sul segnale prima che questo
venga amplificato. Di conseguenza all’uscita del
crossover (che supponiamo a 3 vie) avremo i tre segnali
ognuno con la sua composizione in banda che verranno
amplificati separatamente. Questo permette di utilizzare
amplificatori progettati per la riproduzione di una
specifica banda di frequenza.
La catena di amplificazione sarà quindi la seguente:
1) segnale in uscita dal mixer o dalla scheda audio;
2) crossover attivo;
3) amplificatori (uno per ogni banda di frequenza);
4) altoparlanti.

Crossover passivo: in questo caso il crossover non ha


bisogno di essere alimentato e riceve il segnale dopo
che esso ha già subito l’amplificazione.
La catena di amplificazione sarà quindi la seguente:
1) segnale in uscita dal mixer o dalla scheda audio;
2) amplificatore;
3) crossover passivo;
4) altoparlanti.
Come anticipato, un crossover a 3 vie genera tre segnali
(woofer-midrange-tweeter) ma il numero di vie è
variabile, ci possono essere infatti anche crossover a 2
vie (due segnali, woofer-tweeter) o a 4 vie (subwoofer-
woofer-midrange-tweeter). Il crossover può inoltre
essere stereofonico, in grado quindi di gestire due
segnali in ingresso da suddividere individualmente in più
bande di frequenza. Ad esempio un crossover stereo a
2 vie divide il segnale in ingresso (left + right) in 4
segnali da inviare a 4 altoparlanti (left woofer + left
tweeter; right woofer + right tweeter). Allo stesso modo
un crossover stereo a 3 vide divide il segnale in ingresso
(left + right) in 6 segnali da inviare a 6 altoparlanti (left
woofer + left midrange + left tweeter; right woofer + right
midrange + right tweeter).

Tipi di cassa acustica


Quando un altoparlante si muove in una direzione
creando una compressione di fronte a sé,
contemporaneamente crea una dilatazione nella zona
posteriore. Le due onde generate tenderebbero ad
annullarsi in quanto in opposizione di fase e questo
impedirebbe la propagazione dell’onda acustica
nell’ambiente. Per evitare ciò gli altoparlanti vengono
montati su pannelli che hanno la funzione di separare le
due onde in modo che quella esterna sia libera di
propagarsi. Più altoparlanti vengono quindi posti su una
parete di un contenitore che costituisce la cassa
acustica la quale trattiene l’onda generata dietro
l’altoparlante impedendogli di interferire distruttivamente
con l’onda generata all’esterno.
Questo sistema permette all’onda emessa di propagarsi
ma possiede un’efficienza decisamente bassa in quanto
l’intera onda posteriore rimane inutilizzata. E’ possibile
tuttavia sfruttare l’energia dell’onda posteriore al fine di
aumentare l’efficienza; i tre tipi tradizionali di cassa
progettati per questo scopo sono: la cassa a riflessione
di bassi (bass reflex), la cassa a cono passivo (drone
cone) e la cassa a tromba retroattiva (rear horn).

Bass reflex

Grazie all’apertura, la cassa si comporta come un


risonatore di Helmholtz che va in risonanza per
frequenze adiacenti a quella di risonanza del cono
(naturalmente perché le dimensioni della cassa sono
state progettate in tal senso) e dunque restituisce la
stessa frequenza emessa dal cono dall’apertura
frontale. La particolarità è che quest’onda, avendo
compiuto un percorso all’interno della cassa si presenta
all’apertura invertita di fase e dunque in fase con l’onda
frontale generata dal cono. In questo modo l’onda
posteriore al cono contribuisce a rinforzare l’onda
frontale migliorando l'efficienza della cassa.
Cono passivo

Un secondo cono, privo di avvolgimento e magnete,


viene montato accanto al cono principale. La cassa è
chiusa ermeticamente e quando il cono principale si
muove, l’onda posteriore percorre la cassa e fa muovere
il cono secondario in fase con quello principale. In
questo modo l’efficienza viene aumentata.

Tromba retroattiva

Realizzando un percorso a tromba all’interno della


cassa si attua un adattamento di impedenza acustica
che permette di aumentare l’efficienza (il principio di
funzionamento è simile a quello del condotto a tromba
posto davanti agli altoparlanti dedicati alla riproduzione
delle frequenze alte per aumentarne l’efficienza).

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