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DOMANDA E OFFERTA.
Si tratta di un modello economico, ideato per spiegare come vengono determinati i prezzi in un sistema di
mercato. Perché ha un ruolo così importante? Perché i prezzi hanno una parte molto importante
nell’economia. In un sistema di mercato una volta che il prezzo di un bene è stato fissato solo coloro
disposti a pagare quel prezzo otterranno il bene in questione, così i prezzi determinano quali famiglie
avranno quali beni e servizi e quali imprese avranno quali risorse. Nella lingua comune un mercato è un
luogo fisico dove ha luogo la compravendita di beni come un supermercato mentre in linguaggio
economico con il termine mercato non ci riferiamo ad un luogo fisico ma piuttosto all'insieme di coloro che
commerciano. Un mercato è un gruppo di acquirenti e venditori in grado di commerciare tra loro. Gli
economisti considerano il sistema economico come un insieme di singoli mercati, in ognuno di essi gli
acquirenti e venditori variano a seconda di ciò che viene scambiato ad esempio c'è un mercato delle
arance. In economia possiamo definire un mercato in modi diversi a seconda dello scopo che perseguiamo.
Normalmente il mercato viene definito in termini generici come, ad esempio, il mercato dei computer, la
scelta corretta per dare il nome al tipo di mercato dipende dal problema che vogliamo esaminare e quindi
raggruppiamo tutti i beni che vi rientrano. In economia il processo di raggruppare elementi diversi in un
unico insieme è definito aggregazione. lo stesso principio vale per le dimensioni geografiche del mercato se
vogliamo prevedere l'impatto che l’instabilità del Golfo Persico produrrà sui prezzi della benzina in tutto il
mondo allora considereremo il mercato globale del petrolio. In economia i mercati, quindi, possono essere
definiti in termini generali o precisi a seconda dello scopo che si persegue.
L'ampiezza delle dimensioni dei mercati considerati costituisce una delle differenze più importanti tra la
macroeconomia e microeconomia; infatti, nella prima i beni e servizi sono aggregati ai massimi livelli;
consideriamo i beni di consumo come le lavastoviglie e i telefoni cellulari che sono raggruppati nella singola
categoria beni di consumo e li consideriamo come se venissero scambiati in un unico mercato globale il
mercato dei beni di consumo. La definizione dei mercati in termini così ampi consente agli studiosi di
macroeconomia di assumere una visione complessiva del sistema economico senza perdersi nei dettagli
mentre in microeconomia i mercati sono definiti in termini più ristretti non si parla più della spesa nei beni
di consumo ma un micro-economista si chiederà a quanto ammonterà la spesa nei videogiochi o nei
cellulari. Nonostante ciò, anche la microeconomia comporta un certo grado di aggregazione però tale
processo si arresta prima di raggiungere i livelli di generalizzazione più elevati.
Come abbiamo detto prima un mercato è composto dagli acquirenti e dei venditori che vi commerciano,
definiamo chi sono questi attori. Normalmente sono famiglie imprese o organi governativi. Per riuscire ad
individuare facilmente le forze principali che agiscono nel sistema economico, quelle che provocano
aumenti e diminuzioni nei prezzi, espansioni restrizioni dei settori economici ed altri fenomeni tenderemo a
seguire questa linea guida: generalmente nei mercati dei beni di consumo considereremo le imprese come
gli unici venditori e le famiglie come gli unici acquirenti, anche se in alcuni casi potremmo trovare nella
realtà la presenza di tutti e tre gli attori in entrambi i lati del mercato. Tenderemo a trascurare gli
intermediari come, ad esempio, Amazon per quanto riguarda la vendita di beni online. Vi saranno
naturalmente delle eccezioni, tutti i casi in cui le decisioni prese dagli altri gruppi di acquirenti o venditori
rivestono una certa importanza nell'ambito del problema considerato e per quanto riguarda gli
intermediari, i casi in cui i dettaglianti, le agenzie di reclutamento del personale o altri tipi di intermediari
rivestono una particolare importanza.
1 Nei mercati in condizioni di concorrenza imperfetta i singoli acquirenti o venditori possono influenzare il
prezzo del prodotto, ad esempio, Kellogg’s, un singolo venditore fissa semplicemente il suo prezzo, quindi,
può alzarlo e vendere un numero minore di confezioni di cereali o ridurlo e venderne quantità maggiori.
2 Nei mercati perfettamente concorrenziali o semplicemente concorrenziale ogni acquirente e venditore
considera il prezzo di mercato come dato. Ad esempio, il mercato nazionale del grano, nel quale un singolo
venditore non può esercitare una qualche influenza sul prezzo di mercato: ogni giorno il grano ha un dato
prezzo concorrente, se un agricoltore cercherà di chiedere un prezzo superiore non venderà alcuna
quantità, in quanto i suoi clienti si rivolgeranno ad uno dei suoi tanti concorrenti per acquistare lo stesso
prodotto ad un prezzo inferiore. Perciò ogni agricoltore deve considerare il prezzo del grano come dato.
Per quale motivo alcuni mercati operano in condizioni di concorrenza imperfetta mentre altri sono
perfettamente concorrenziali? Nei mercati perfettamente concorrenziali esiste un numero elevato di
acquirenti e venditori ciascuno dei quali rappresenta una piccola parte del mercato e il prodotto è
standardizzato come il grano, mentre nei mercati in condizioni di concorrenza imperfetta è presente
solamente un piccolo numero di acquirenti o venditori molto potenti oppure il prodotto di ogni venditore
ha delle caratteristiche in qualche modo uniche.
Il modello è molto versatile in quanto può essere applicato a beni definiti in termini più ampi, mercato degli
alimenti, o ristretti, mercato delle mele. Gli attori possono comparire in qualsiasi combinazione dal lato
degli acquirenti o da quello dei venditori, questi possono essere concentrati in una determinata area
geografica o essere sparsi per tutto il mondo. L’utilizzo del modello però è soggetto ad un vincolo, in quanto
sottostà all’ipotesi che il mercato sia perfettamente concorrenziale. QUINDI’ IL MODELLO DELLA DOMANDA
ED OFFERTA HA LO SCOPO DI SPIEGARE COME I PREZZI VENGONO DETERMINATI NEI MERCATI
PERFETTAMENTE CONCORRENZIALI. Potrebbe sembrare poco utile questo modello perché i mercati
perfettamente concorrenziali ove un singolo acquirente o venditore non ha assolutamente alcuna influenza
sul prezzo di mercato non sono molto diffusi, molti mercati però operano in condizioni molto prossime alla
concorrenza perfetta tanto che possiamo analizzarli come se fossero perfettamente concorrenziali.
Prendendo ad esempio il mercato degli hot dog in una grande città, naturalmente analizzando ogni
bancarella di hot Dog noteremo che vi sono delle differenze in termini di locazione, qualità del servizio e
altri fattori per questo motivo i prezzi varieranno e proprio per questo aspetto il mercato delle hot Dog non
sembra perfettamente concorrenziale ma noteremo che anche in questo caso la discriminante è il quesito
che stiamo analizzando: se vogliamo analizzare perché i venditori di ambulanti di hot Dog sono soggetti a
guerre di prezzo occasionali allora noteremo che il mercato non è perfettamente concorrenziale, mentre se
andremo a confrontare il prezzo degli hot Dog rispetto ad altri tipi di cibi dei fast food, l'approccio più
semplice consisterà nel considerare il mercato degli hot Dog come perfettamente concorrenziale, infatti
ogni venditore Dog esercita qualche influenza sul prezzo ma tale influenza è talmente piccola, i prezzi
chiesti da diversi venditori sono talmente simili che la nostra ipotesi di concorrenza perfetta funziona.
Quindi possiamo dire che la concorrenza perfetta è una caratteristica che si presenta in gradi diversi
piuttosto che essere presente o assente.
Sebbene siano pochissimi mercati in cui venditori le acquirenti considerano il prezzo come dato, in molti
mercati viene presa come data una gamma ristretta di prezzi come nel caso del mercato degli hot Dog in
tali mercati il modello della domanda e dell'offerta fornisce spesso una buona approssimazione di ciò che
accade nella realtà. i computer ad esempio non sono commerciati in un mercato perfettamente
concorrenziale però se domandate ed economista di spiegarvi perché il prezzo dei portatili diminuisce ogni
anno egli ricorrerà sicuramente al modello della domanda e dell'offerta.
LA DOMANDA.
Potremmo considerare la domanda come un fenomeno psicologico, ma non è così, non è un desiderio,
perché desideriamo di tutto ma tuttavia non acquistiamo tutto ciò che desideriamo perché siamo soggetti a
dei vincoli, dobbiamo pagare per quei beni e non abbiamo alcuna influenza, normalmente, sul prezzo di
questi, possiamo acquistarli o rinunciarvi, inoltre i fondi a nostra disposizione sono limitati, pertanto per
acquistare un bene dobbiamo rinunciare ad acquistarne un altro, ad ogni acquisto quindi ci ritroviamo di
fronte ad un costo opportunità. I nostri desideri e i vincoli reali cui siamo soggetti determinano ciò che
scegliamo di acquistare in un mercato.
LA QUANTITA’ DOMANDATA DI UN BENE DA PARTE DI UNA FAMIGLIA E’ LA QUANTITA’ SPECIFICA CHE TALE
FAMIGLIA SCEGLIEREBBE DI ACQUISTARE IN UN DATO PERIODO DI TEMPO, CONSIDERATI 1 UN DATO
PREZZO CHE DEVE ESSERE PAGATO PER IL BENE E 2 TUTTI GLI ALTRI VINCOLI CUI LA FAMIGLIA E’
SOGGETTA.
IN CHE MODO UNA VARIAZIONE DEI PREZZI INFLUENZA LA DOMANDA? NATURALMENTE SE IL PREZZO
AUMENTERA’ LA GENTE NE COMPRERA’ DI MENO, ES BIGLIETTI AEREI, BORSE ETC PER TUTTI QUESTI BENI
PREZZO E QUANTITA’ SONO LEGATI DA UNA RELAZIONE NEGATICA O INVERSA (PREZZO AUMENTA,
QUANTITA’ DOMANDATA DIMINUISCE E VICEVERSA). TALE RELAZIONE INVERSA SI RISCONTRA NEI
MERCATI MOLTO SPESSO, TANTO DA ESSERE UNA LEGGE: IN BASE ALLA LEGGE DELLA DOMANDA, A
PARITA’ DI ALTRE CONDIZIONI, QUANDO IL PREZZO DI UN BENE AUMENTA, LA QUANTITA’ DOMANDATA
DEL BENE DIMINUISCE.
OGNI CURVA DI DOMANDA HA UN ANDAMENTO DECRESCENTE, IN BASE ALLE LEGGE DELLA DOMANDA.
I MERCATI SONO INFLUENZATI DA UN GRAN NUMERO DI FATTORI, ALCUNI CAUSANO UNO SPOSTAMENTO
LUNGO LA CURVA DI DOMANDA MENTRE ALTRI PROVOCANO UNO SPOSTAMENTO DELL’INTERA CURVA DI
DOMANDA.
- UNA VARIAZIONE DEL PREZZO DI UN BENE PROVOCA UNO SPOSTAMENTO LUNGO LA CURVA DI
DOMANDA ( DAL PUNTO B AL PUNTO A). NELLO SPECIFICO AUMENTO DEL PREZZO MOVIMENTO LUNGO LA
CURVA VERSO SINISTRA (DA A A B), DIMINUZIONE DEL PREZZO MOVIMENTO LUNGO LA CURVA VERSO
DESTRA (DA B A A).
RICORDANDO CHE ABBIAMO IPOTIZZATO CHE TUTTI GLI ALTRI FATTORI RIMANGONO INVARIATI, COME AD
ESEMPIO IL REDDITO DELLE FAMIGLIE, MA SE DOVESSE SALIRE? AUMENTA LA QUANTITA’ ACQUISTATA AL
PREZZO DATO. L’AUMENTO DEL REDDITO MODIFICA L’INTERA RELAZIONE FRA PREZZO E QUANTITA’
DOMANDATA E AVREMO UNA NUOVA CURVA DI DOMANDA.
L’AUMENTO DEL REDDITO HA SPOSTATO LA CURVA DI DOMANDA VERSO DESTRA, CIOE’ SE GLI
ACQUIRENTI SCELGONO DI COMPRARE MAGGIORI QUANTITA’ DI UN BENE A OGNI DATO PREZZO, LA
CURVA DI DOMANDA SI SPOSTA VERSO DESTRA, SE INVECE SCELGONO DI COMPRARE MINORI QUANTITA’
LA CURVA DI DOMANDA SI SPOSTA VERSO SINISTRA.
L
A VARIAZIONE DI UN FATTORE CHE INFLUENZA LA DOMANDA, ESCLUSO IL PREZZO DEL BENE, PROVOCA
UNO SPOSTAMENTO DELLA CURVA DI DOMANDA.
VARIAZIONE DELLA QUANTITA’ DOMANDATA: SPOSTAMENTO LUNGO UNA CURVA DI UNA DOMANDA IN
RISPOSTA A UNA VARIAZIONE DI PREZZO.
l'espressione quantità domandata si riferisce a una determinata quantità che gli acquirenti desidererebbero
acquistare a un dato prezzo; si tratta di un numero rappresentato graficamente da un singolo punto su una
curva di domanda. la domanda invece indica l'intera relazione esistente tra il prezzo e la quantità
domandata ed è rappresentata graficamente dall'intera curva di domanda.
Analizziamo i fattori che spostano la curva di domanda ricordando che esaminiamo un fattore per volta
tenendo sempre costanti le altre determinanti della domanda.
BENE NORMALE: BENE CHE I CONSUMATORI DOMANDANO DI PIU’ ALL’AUMENTARE DEL LORO REDDITO.
BENE INFERIORE: BENE CHE I CONSUMATORI DOMANDANO DI MENO ALL’AUMENTARE DEL LORO
REDDITO.
INCREMENTO DEL REDDITO PRODUCE LO STESSO EFFETTO SULLA DOMANDA DELLA MAGGIOR PARTE
DEGLI ALTRI BENI, “BENI NORMALI”, esempio auto, case etc. PER QUANTO RIGUARDA UN'ALTRA
TIPOLOGIA DI BENI, “BENI INFERIORI”, UN AUMENTO DEL REDDITO CAUSA UNA DIMINUZIONE DELLA
DOMANDA, OSSIA UNO SPOSTAMENTO DELLA CURVA DI DOMANDA VERSO SINISTRA.
Esempio per capire concetto dei beni inferiori. La carne macinata è un alimento proteico economico, non è
considerata prelibata come la tagliata, un aumento del reddito permetterebbe ai consumatori di acquistare
carne di qualità maggiore con conseguente diminuzione della domanda di carne di minor qualità.
REDDITO E RICCHEZZA SONO DUE CONCETTI DISTINTI MA ESSI PRODUCONO EFFETTI ANALOGHI SULLA
DOMANDA. UN INCREMENTO DELLA RICCHEZZA DEGLI ACQUIRENTI, DOVUTO AD ES AD UN AUMENTO DEL
VALORE DELLE AZIONI, OFFRE LORO UNA QUANTITA’ AGGIUNTIVA DI FONDI CON I QUALI ACQUISTARE
BENI E SERVIZI.
SINTETIZZANDO REDDITO/RICCHEZZA
RICCHEZZA è LA DIFFERENZA TRA IL VALORE DI CIO’ CHE POSSEDETE E IL VALORE DI CIO’ CHE DOVETE IN
UN DATO MOMENTO.
SOSTITUTO: BENE CHE PUO’ ESSERE USATO AL POSTO DI UN ALTRO E CHE RISPONDE
APPROSSIMATIVAMENTE ALLO STESSO SCOPO. ES ZUCCHERO E BENE SOSTITUTO è MIELE. QUANDO IL
PREZZO DI UN SOSTITUTO SALE, GLI INDIVIDUI SCEGLIERANNO DI COMPRARE IL BENE ORIGINARIO IN
MAGGIOR QUANTITA’. IN GENERALE QUINDI’ UN AUMENTO DEL PREZZO DI UN SOSTITUTO INCREMENTA
LA DOMANDA DEL BENE ORIGINARIO, SPOSTANDO LA CURVA DI DOMANDA VERSO DESTRA. SE IL PREZZO
DEL BENE SOSTITUTO SCENDE SUCCEDE L’OPPOSTO DI PRIMA CIOE’ LA DOMANDA DEL BENE ORIGINARIO
SCENDE E LA CURVA DI DOMANDA SI SPOSTA VERSO SINISTRA. VI E’ UN INFLUENZA ESERCITATA SULLA
DOMANDA DI UN BENE DALLA VARIAZIONE DEL PREZZO DI UN SOSTITUTO, AD ESEMPIO AUMENTO DEL
PREZZO DEI BIGLIETTI AEREI INCREMENTA LA DOMANDA DI BIGLIETTI FERROVIARI, IPOTIZZANDO
NATURALEMENTE CHE VARI SOLTANTO IL PREZZO DEL SOLO SOSTITUTO.
4 POPOLAZIONE
5 ASPETTATIVE SUI PREZZI ESEMPIO SE SAPPIAMO CHE SI ALZERANNO I PREZZI PER UN PRODOTTO
POSSIAMO DECIDERE DI ACQUISTARNE MOLTO SUBITO IN MODO TALE DA NON DOVERLO FARE PIU’
AVANTI. IN MOLTI MERCATI, LE ASPETTATIVE DI UN AUMENTO FUTURO DEL PREZZO SPOSTANO LA CURVA
DI DOMANDA CORRENTE VERSO DESTRA, MENTRE LE PREVISIONI DI UNA DIMINUZIONE DEL PREZZO
SPOSTANO LA CURVA DI DOMANDA CORRENTE VERSO SINISTRA. (CIO’ VALE ANCHE NEI MERCATI
FINANZIARI, SPECIALMENTE PER LE AZIONI).
6 GUSTI
- MUTAMENTO FAVOREVOLE DEI GUSTI, DOMANDA AUMENTA, CURVA SI SPOSTA VERSO DESTRA
- MUTAMENTO SFAVOREVOLE DEI GUSTI, DOMANDA DIMINUISCE, CURVA DI SPOSTA VERSO
SINISTRA
L’OFFERTA.
Alla parola offerta molte persone associano immediatamente l'idea della quantità disponibile di un dato
bene come se tale quantità fosse fissa e immutabile. l'offerta come la domanda può variare e la quantità di
un bene offerta in un mercato dipenderà dalle scelte compiute da chi lo produce. quali fattori determinano
queste scelte? ipotizziamo che i dirigenti delle imprese perseguono l'obiettivo di realizzare il massimo
profitto possibile, essi tuttavia sono anche soggetti dei vincoli come ad esempio in un mercato
concorrenziale il prezzo che possono chiedere per il loro prodotto è dato, è il prezzo di mercato, in secondo
luogo le imprese devono sostenere i costi relativi alla produzione e alla vendita del prodotto tali costi
dipendono dal processo di produzione utilizzato dai prezzi pagati per l'input e da altri fattori, la quantità che
ogni impresa sceglierà di vendere in un dato mercato e quindi determinata dal suo desiderio di profitto e
dai vincoli reali cui essa è soggetta. LA QUANTITA’ OFFERTA DI UN BENE DA PARTE DI UN’IMPRESA E’ LA
QUANTITA’ SPECIFICA CHE I DIRIGENTI SCEGLIEREBBERO DI VENDERE IN UN DATO PERIODO, CONSIDERATI
1 UN DETERMINATO PREZZO DEL BENE, 2 TUTTI GLI ALTRI VINCOLI CUI L’IMPRESA E’ SOGGETTA.
- La quantità offerta implica una scelta, imposizioni tanti delle imprese perseguono il semplice
obiettivo di realizzare il maggior profitto possibile, saranno soggetti a dei vincoli quali il prezzo
specifico che possono chiedere per il bene, il costo degli input utilizzati eccetera, la quantità offerta
quindi è la quantità che consente alle imprese di realizzare il maggior profitto possibile tenendo in
considerazione i vincoli imposti dalla realtà, riflette pertanto le scelte operate dai dirigenti e la
quantità offerta di mercato si ottiene sommando le scelte di tutti i venditori del mercato.
- La quantità offerta è ipotetica, le imprese saranno effettivamente in grado di vendere la quantità
che desiderano al prezzo corrente? non siamo in grado di fornire una risposta ma la definizione di
quantità offerta non comporta alcuna ipotesi sulla capacità dell'impresa di vendere il bene, essi
infatti costituisce la risposta la domanda quale quantità vorrebbero vendere i dirigenti delle
imprese dati il prezzo del bene e tutti gli altri vincoli che devono considerare?
- la quantità offerta dipende dal prezzo è solamente uno dei tanti fattori che influiscono sulla
quantità offerta ma esso riveste l'importanza maggiore nella nostra analisi per questo motivo nelle
nostre analisi ipotizzeremo che tutti gli altri fattori che influenzano l'offerta rimangano costanti
esaminando la relazione che Lega il prezzo la quantità offerta.
LA LEGGE DELL’OFFERTA.
In che modo una variazione del prezzo influisce sulla quantità offerta? Se un venditore potrà
ottenere un prezzo più elevato per un bene, produrlo o venderlo diventa più vantaggioso quindi
impiegheranno più risorse nella produzione di questo bene, sottraendo alcune risorse alla
produzione di altri beni, in modo da poter aumentare la quantità destinata alla vendita.
IL PREZZO E LA QUANTITA’ SONO LEGATI DA UNA RELAZIONE POSITIVA E DIRETTA, QUANDO IL
PREZZO DI UN BENE AUMENTA, AUMENTA ANCHE LA QUANTITA’ OFFERTA, TALE RELAZIONE E’
CHIAMATA LEGGE DELL’OFFERTA.
ESEMPIO sciroppo d'acero negli Stati Uniti, la quantità offerte di mercato è il quantitativo totale
dello sciroppo d'acero che tutti i produttori insieme metterebbero in vendita negli Stati Uniti in
corrispondenza di ogni dato prezzo. naturalmente la scheda di offerta obbedisce alla legge
dell'offerta man mano il prezzo dello sciroppo d'acero sale anche la quantità offerta aumenta. Ma
non si può aumentare la quantità di aceri coltivati; quindi, quali sono i fattori che portano aumento
della quantità offerta quando il prezzo aumenta? sono molti: le imprese possono sfruttare gli alberi
esistenti in modo più intensivo, il processo di evaporazione imbottigliamento può essere realizzato
con maggiore attenzione cioè ridurre gli sprechi, infine, il prodotto può essere dirottato da altre
destinazioni verso gli Stati Uniti.
La curva di offerta di mercato o
curva di offerta indica la relazione
tra il prezzo di un bene e la quantità
offerta mantenendo costanti tutti
gli altri fattori che influenzano
l’offerta. ogni punto della curva
indica la quantità che i venditori
sceglierebbero di vendere a un
determinato prezzo. In base alla
legge dell'offerta la curva di offerta
ha un andamento crescente.
Della curva di domanda è
importante distinguere gli eventi che provocano uno spostamento lungo una data curva di offerta
del bene da quelli che causano uno spostamento dell'intera curva di offerta.
-Se il prezzo dello sciroppo sale il numero delle bottiglie offerte aumenta in questo caso sia un
movimento lungo la curva di offerta, una variazione del prezzo di un bene provoca uno
spostamento lungo la curva di offerta. (Aumento del prezzo spostamento verso destra lungo la
curva di offerta, riduzione del prezzo spostamento verso sinistra lungo la curva di offerta)
Ricordiamo che quando tracciamo la curva di offerta ipotizziamo che tutti gli altri fattori che
possono influenzare l'offerta siano costanti, ma se non fosse così ipotizziamo che il costo di un
input importante come, ad esempio, il costo del trasporto dall'azienda agricola al punto vendita
diminuisca, le imprese per ogni dato prezzo dello sciroppo troverebbero più vantaggioso produrre e
vendere il bene. Ciò porterebbe ad una nuova relazione fra prezzo e quantità offerta e quindi
avremo una nuova curva di offerta perché ciò vale per ogni dato prezzo dello sciroppo. La
diminuzione dei costi di trasporto ha spostato la curva di offerta verso destra. Da ciò capiamo che:
la variazione di un fattore che influenza l'offerta, escluso il prezzo del bene, provoca uno
spostamento della curva di offerta.
Variazione della quantità offerta: spostamento lungo una curva di offerta in risposta a una
variazione di prezzo
Variazione dell'offerta: spostamento di una curva di offerta in risposta alla variazione di un fattore
diverso dal prezzo
In pratica se i venditori desiderano vendere maggiori quantità di un bene a ogni dato prezzo la
curva di offerta si sposta verso destra se invece i venditori preferiscono vendere minori quantità di
un bene a ogni dato prezzo la curva di offerta si sposta verso sinistra.
L'espressione quantità offerta indica una determinata quantità che i venditori vorrebbero vendere
a un dato prezzo, si tratta di un numero rappresentato graficamente da un singolo punto sulla
curva di offerta. il termine offerte
invece indica l'intera relazione tra
prezzo e quantità offerta ed è
rappresentato graficamente dall'intera
curva di offerta per tale motivo quando
il prezzo del bene cambia ci spostiamo
lungo la curva di offerta uno spostamento dell'intera curva di offerta parliamo di variazione
dell'offerta.
Vi possono essere altri fattori come l'introduzione di un'imposta su un bene di uno studio
produttori oppure altre politiche pubbliche.
-La domanda influenza l'offerta? no non direttamente la curva di offerta indica la quantità che i
produttori sceglierebbero di vendere in corrispondenza dei diversi prezzi possibili, le decisioni degli
acquirenti non influiscono su questa quantità ipotetica quindi non possono spostare la curva di
offerta, i consumatori possono esercitare un impatto sul prezzo di un bene il quale a sua volta
influenza la quantità offerta ma questo è fenomeno rappresenta un movimento lungo la curva di
offerta non uno spostamento della curva.
Il primo il principio di base è che qualsiasi fattore che induce i fornitori a desiderare di vendere
quantità maggiori o minori in corrispondenza di un dato prezzo provocherà uno spostamento della
curva di domanda.
Cosa accade quando domanda e offerta si incontrano cioè quando acquirenti e venditori si
riuniscono in un mercato, naturalmente le due parti hanno obiettivi differenti gli acquirenti
vorrebbero pagare il prezzo più basso possibile mentre i venditori vorrebbero chiedere il più alto
prezzo possibile. E la maggior parte dei mercati per la maggior parte del tempo gli incontri fa
acquirenti e venditori avvengono con ordine, i prezzi non cambiano radicalmente di momento in
momento ma si aggirano intorno a un valore stabile anche quando questa stabilità è breve e dura
addirittura un minuto in certi mercati. quindi quando studiavo un mercato giochiamo sempre
questa condizione di bilanciamento un prezzo no quantità per i quali il mercato si stabilizzi almeno
per un po’. con riferimento a questa condizione gli economisti parlano di equilibrio, quando un
mercato in equilibrio e il prezzo del bene e la quantità acquistata e venduta ci trovano in uno stato
di stasi.
Il prezzo di equilibrio e la quantità di equilibrio di un mercato sono quei valori del prezzo e della
quantità acquistata e venduta che una volta raggiunti non cambieranno salvo che non si verifichino
degli spostamenti della curva di offerta o della curva di domanda.
- Ipotesi eccesso di domanda: se il prezzo dello sciroppo fosse pari a 1 $ per bottiglia vedremo che gli
acquirenti sceglierebbero di comprare 75.000 bottiglie al mese, mentre i venditori ne offrirebbero
solo 25.000. quindi e cazzo di domanda di 50.000 bottiglie. gli acquirenti entrerebbero in
concorrenza gli uni con gli altri per ottenere più
sciroppo in quanto si è disponibile dichiarandosi
disposti anche a pagare un prezzo più elevato pur di
non dover rinunciare, il prezzo quindi aumenterebbe.
possiamo quindi capire che 1 $ per bottiglia o qualsiasi
prezzo inferiore a 3 $ non può essere un prezzo di
equilibrio perché inizierebbe ad aumentare.
viene da porsi se il prezzo iniziale fosse pare 1 $
terminerebbe mai di aumentare sì perché la causa
dell'incremento del prezzo risiede nell'eccesso di
domanda, il processo di aumento del prezzo ti fermerà quando l'effetto di domanda sarà
scomparso. l'aumento del prezzo riduce l'eccesso di domanda in due modi 1 più il prezzo aumenta
più gli acquirenti domandano quantità sempre minori spostandosi verso sinistra lungo la curva di
domanda due i venditori incrementano l'offerta spostandosi verso destra lungo la curva di offerta
alla fine quando il prezzo raggiunge i 3 $ per bottiglia gli eccesso di domanda è sparito e il prezzo
arresta il suo processo di aumento.
Eccesso di domanda eccesso della quantità domandata rispetto alla quantità offerta in
corrispondenza di un dato prezzo.
Questo ragionamento ci porta a pensare che 3,01 $ prezzo di equilibrio di questo mercato ossia tale
valore non cambierà fintanto che le curve di domanda e di offerta non si sposteranno.
Ma 3 $ e l'unico prezzo di equilibrio?
- Ipotesi eccesso di offerta: consideriamo i prezzi superiori a 3 $, ad esempio 5 $ per bottiglia la
quantità offerta sarebbe pari a 65 bottiglie mentre la quantità domandata sarebbe di 35 bottiglie si
avrebbe quindi un eccesso di offerta di 30.000 bottiglie. i venditori entrerebbero in concorrenza gli
uni con gli altri per vendere più sciroppo di quanto gli acquirenti non vorranno comprare e il prezzo
scenderebbe quindi 5 $ non è il prezzo di equilibrio. La diminuzione del prezzo causerebbe uno
spostamento sia lungo la curva di offerta verso sinistra se allungo la curva di domanda verso destra
tali spostamenti ridurrebbero l'eccesso di offerta fino a farlo scomparire arrivando al prezzo di 3 $ a
bottiglia. quindi se il prezzo fosse superiore a 3 $esso diminuirebbe fino a raggiungere questo livello
e poi non subirebbe ulteriori variazioni.
Eccesso di offerta eccesso della quantità offerta rispetto alla quantità domandata in corrispondenza
di un dato prezzo.
- In questo mercato 3 $ e il prezzo di equilibrio, l'unico. a questo prezzo i venditori sceglierebbero
diventare 50.000 bottiglie al mese cioè esattamente la quantità che gli acquirenti sceglierebbero di
comprare. Pertanto, quando il prezzo è a 3 dollari la quantità se resta 50.000 bottiglie ed è questa
la quantità di equilibrio. a 3 $ le curve di offerta e di domanda si intersecano.
Per trovare il prezzo e la quantità di equilibrio di un mercato concorrenziale basta tracciare le curve di
offerte di domanda il prezzo e la quantità di equilibrio corrispondono al punto di intersezione delle curve di
domanda e di offerta nessuno indicati rispettivamente dai valori dell'asse verticale dell'asse orizzontale.
Nell'equilibrio il mercato opera sia sulla curva di offerta sia sulla curva di domanda pertanto al prezzo
corrente la quantità domandata e quell'offerta sono uguali, non vi sono acquirenti insoddisfatti che non
riescono a trovare i prodotti che vogliono acquistare nei venditori infelici che non riescono a trovare gli
acquirenti per i prodotti che hanno messo sul mercato, per tale motivo 3 $ il prezzo di equilibrio ed è l'unico
prezzo al quale le quantità che gli acquirenti scelgono di acquistare coincidono con le quantità che i
venditori desiderano vendere.
Analizziamo ora il caso in cui alcune condizioni, escluso il prezzo, variano. Ricordando che se uno di essi
varia allora una delle curve si sposta e quindi cambia anche l’equilibrio.
Qualsiasi evento che portasse la curva di domanda verso destra porterebbe a un aumento del prezzo e
della quantità di equilibrio, variazione dei gusti aumento del prezzo di un bene sostituto o riduzione del
prezzo di un bene complementare. Riassumendo uno spostamento verso destra della curva di domanda
provoca un movimento verso destra lungo la curva di offerta sia il prezzo sia la quantità di equilibrio
aumentano.
Quando si spostano entrambe le curve, un aumento del reddito e una tempesta di neve. aumento del
reddito provoca uno spostamento della curva di domanda verso destra, la tempesta di neve provoca uno
spostamento della curva di offerta verso sinistra. Il risultato è il passaggio dal punto di equilibrio iniziale ha
un nuovo punto di equilibrio dove la nuova curva di domanda interseca la nuova curva di offerta. nel nostro
esempio il prezzo di equilibrio aumenta da tre a 6 $ questo non dovrebbe sorprenderci se uno spostamento
verso destra della curva di domanda c'è uno spostamento verso sinistra della curva di offerta presi
separatamente causano un aumento del prezzo dunque se combiniamo i due spostamenti il prezzo deve
aumentare per forza di fatto l'aumento sarà maggiore di quello che sarebbe stato provocato da ciascuno
dei due spostamenti preso separatamente. lo spostamento della domanda verso destra tende ad
aumentare la quantità di equilibrio mentre lo spostamento dell'offerta verso sinistra tende a diminuirla non
possiamo dire che cosa accadrà se non sappiamo quale dei due spostamenti più grande e dunque hai fatto
maggiore perciò quantità di lavoro potrebbe aumentare diminuire o rimanere invariata. Nell'immagine lo
spostamento della curva di offerta è maggiore di quello della curva di domanda e dunque la quantità di
equilibrio diminuisce.
Quando si sposta solamente una curva e conosciamo la direzione dello spostamento possiamo determinare
la direzione verso cui si muoveranno sia il prezzo sia la quantità di equilibrio. quando ti spostano entrambe
le curve e conosciamo le direzioni degli spostamenti possiamo determinare la direzione dei movimenti del
prezzo oppure della quantità ma non di entrambi. potrà determinare se un'altra variabile aumenterà o
diminuirà solo sapendo quale curva avrà subito lo spostamento maggiore.
In base alla legge della domanda, sappiamo che quando il prezzo sale, la quantità domandata diminuisce.
Quando il prezzo scende, la quantità domandata aumenta. Non sappiamo però di quanto vari la quantità
domandata, per alcuni beni essa è molto sensibile alle variazioni di prezzo, mentre per altri non lo è quasi
per niente. Ci serve un metodo per misurare la sensibilità della quantità domandata rispetto a tali
variazioni. Tale misura è chiamata elasticità della domanda rispetto al prezzo. Il nostro calcolo dell'elasticità
mette sempre a confronto la variazione percentuale della quantità domandata e quella del prezzo.
L'elasticità della domanda rispetto al prezzo ED Per un bene ricava dalla variazione percentuale della
quantità domandata %∆Qd Divisa per la variazione percentuale del prezzo %∆P. Ad esempio, se il prezzo di
un videogioco scende del 2% determinando un aumento del 6% della quantità domandata, allora l'elasticità
della domanda rispetto al prezzo e 6/2 uguale 3, quindi l'elasticità della domanda rispetto al prezzo per il
videogioco e 3. Economicamente l'elasticità deve essere intesa come un numero negativo, posto che
misura la reattività della domanda al variare del prezzo, ometteremo il segno meno, ossia useremo il valore
assoluto. Cos’è 3? L’elasticità della domanda rispetto al prezzo ed esprime la variazione percentuale della
quantità domandata per ogni variazione del prezzo del 1%. Ad esempio, nel nostro caso Ed= 3 ogni
diminuzione del 1% del prezzo determina un aumento del 3% della quantità domandata. MAGGIORE E’ IL
VALORE DELL’ELASTICITA’ PIU’ SENSIBILE AL PREZZO E’ LA QUANTITA’ DOMANDATA.
QUANDO LA CALCOLIAMO IMMAGINIAMO CHE VARI SOLO IL PREZZO, MENTRE RESTANO COSTANTI TUTTE
LE ALTRE VARIABILI CHE INFLUENZANO LA QUANTITA’ DOMANDATA AD ESEMPIO IL REDDITO. PERCIO’
MISURIAMO L’ ELASTICITA’ PER UN MOVIMENTO LUNGO UNA CURVA DI DOMANDA COSTANTE.
SUPPONIAMO DI VOLER CALCOLARE L’ELASTICITA’ TRA I PUNTI A E B. Dal punto A al punto B il prezzo
diminuisce di 0,5 la riduzione è pari al 33%. Se ci muovessimo dal punto B al punto A aumenta di 0,5 con un
incremento pari al 50%. La variazione percentuale varia a seconda del verso nel quale ci muoviamo, lo
stesso vale per la quantità, SE CALCOLIAMO L’ELASTICITA’ DIPENDE DALLA DIREZIONE IN CUI CI
MUOVIAMO PERCIO’ E’ UN PROBLEMA. UTILIZZIAMO UNA PARTICOLARE CONVENZIONE PER LE
VARIAZIONI PERCENTUALI: INVECE DI DIVIDERE LA VARIAZIONE DI UNA GRANDEZZA PER IL SUO VALORE
INIZIALE , LA DIVIDIAMO PER LA MEDIA DEL VALORE INIZIALE E FINALE, “FORMULA DEL PUNTO MEDIO”
( perché la stiamo dividendo per la media tra il valore vecchio e quello nuovo).