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impresa culturale dell'illuminismo che si pone come obiettivo quello di riesaminare tutto il
sapere umano; è stata progettata da: il filosofi e scrittore Diderot, Montessquieu,
Voltaire, Rousseau e D'Holbach e economisti come Quesnay e Turgot, altri filosofi
francesi che accettarono di partecipare all'impresa, il matematico D'Alembert il quale
scrisse il "Discorso preliminare", in cui veniva delineato un sistema unitario e teologico
delle scienze teoretiche e pratiche, riconducendole sotto tre grandi funzioni dell'intelletto
tutte attività umane e attribuendo ad esse pari grado di dignità; le attività che vengono
identificate sono: - RAGIONE che comprende la descrizione delle macchine e degli altri
aspetti del lavoro umano: ciò rappresentava un grande distacco rispetto al passato;
MEMORIA: riguarda il sapere storico; IMMAGINAZIONE: concerne le arti. Il primo
volume dell'Enciclopedia apparve nel 1751 a Parigi, incontrando l'opposizione delle
forze culturali più conservatrici in primo luogo dai gesuiti: si tratta di preti molto colti che
gestivano l'educazione dei figli dei nobili, consiglieri di capi e sovrani. Nel 1759 il
Consiglio reale sospese la pubblicazione; il papa la condannò esplicitamente, tuttavia
questi avvenimenti non fermarono la diffusione dell'Enciclopedia; più di 4.000 persone
avevano, infatti, sottoscritto in anticipo l'acquisto di tutti i volumi, creando un giro d'affari
di enormi dimensioni; questi sottoscrittori rappresentavano soprattutto una Francia colta
e ostile ai gesuiti. La soppressione della Compagnia di Gesù in Francia nel 1762 costitui
una grande vittoria per gli enciclopedisti.<<<<
Riflessione sulla giustizia? Cesare Beccaria, nuovo codice penale e la civiltà del diritto
Il pensiero illuminista del 700 era fondato sul cambiamento giudiziario, sul valore del diritto e la
riforma dello stato. Il principale volere dell’illuminismo è rendere il diritto penale indipendente
dalla religione, cioè lasciare la legge disciplinare le azioni di un individuo. In Italia i principali
centri culturali e di riflessione economica e giudiziaria erano milano e napoli. A milano, occupata
dagli asburgo, intellettuali di spessore si distinguevano pietro verri e cesare beccaria. Con il
fratello alessandro, pietro verri fonda l’accademia dei pugni, da cui nel 1764 uscì la rivista "Il
Caffè", piena di riflessioni sui sistemi giudiziari e sull’economia politica, esprimevano le proprie
idee e sostenevano alcune riforme. A questa iniziativa prese parte l’amico cesare beccaria,
anche lui milanese e importante esponente dell’illuminismo italiano: dalla lettura dei grandi
pensatori del tempo, beccaria trae delle idee che spiega nel suo libro “dei diritti e delle pene”,
che pone le fondamenta della scienza criminale moderna. Pubblicata nel 1764 e rivista nel
1766, in quest’opera beccaria esprime la sua volontà ad abolire la pena di morte giudiziaria e
ogni tipo di tortura durante i processi. Inoltre introduce riforme come l’uguaglianza delle pene
per tutti i cittadini e l’abolizione del giuramento di dire la verità. Secondo beccaria tutte queste
cose sono contrarie all’umanità; sosteneva …
ALEX
Domanda 11
Per dispotismo illuminato, anche detto assolutismo illuminato o riformatore, si intende una
tipologia di governo monarchico nella quale il sovrano (chiamato monarca illuminato o despota
illuminato) attuava una serie di riforme ispirate alla cultura illuminista: la sua opera è quindi
indirizzata a far trionfare i principi della ragione. Si dice per questo che il dispotismo illuminato è
il prodotto dell'illuminismo.
Legato alla cultura illuministica, questo è un progetto riformatore che da parte di alcuni sovrani
settecenteschi viene attuato al fine di modernizzare lo Stato (migliorandone l'efficienza
amministrativa, fiscale, militare...) e di raggiungere la "felicità pubblica".
Il principale propositore di questo sistema in età illuminista fu Voltaire.
I despoti illuminati erano monarchi che si distinguevano dai precedenti nel modo in cui
governavano. I monarchi illuminati governavano in maniera assolutista in base ai principi
dell'Illuminismo. Questo significa che i monarchi governavano con lo scopo di badare allo
sviluppo di tutti i loro sudditi, non solo per compiacere la nobiltà.
Anche se i loro regni erano basati sulle idee dell'Illuminismo, il loro pensiero circa i poteri reali
era simile a quello dei loro predecessori. I despoti illuminati credevano di avere ottenuto per
nascita il diritto di governare.
Comunque, in questo periodo i sovrani andarono sempre più incontro alle esigenze di libertà e
di eguaglianza dei propri sottoposti, mantenendo quindi quasi intatto il proprio potere. Ciò fu
possibile anche per una grave mancanza degli Illuministi che mostravano un punto di vista
ambivalente:
• criticavano l'origine divina del potere regio
• diffidavano di ogni programma troppo democratico, temendo l'irrazionalità e la
disordinata passionalità del popolo.
nei fatti, gli illuministi accettarono l'autorità regia, purché venissero messi in atto le proprie
riforme. Così alcuni sovrani poterono:
• limitare e combattere i privilegi di nobiltà e clero
• instaurare la libertà dei commerci
• promuovere l'istruzione pubblica
• migliorare il regime fiscale.
In questo modo le condizioni di vita di alcuni Stati migliorarono, ma nel complesso le
popolazioni continuarono ad essere sottoposte alla volontà decisionale del potere costituito, a
restare prive dei più elementari e fondamentali diritti. Da tale situazione trasse i maggiori
vantaggi lo Stato che diventò ancora più forte, più ricco e meglio amministrato.
Tuttavia l'assolutismo illuminato ebbe l'indiscusso merito di promuovere riforme economiche,
sociali e politiche al fine di rendere migliore lo stato. Per esempio, Federico II abolì la servitù
della gleba, Carlo III effettuò miglioramenti nell'agricoltura, Caterina la Grande attuò riforme
legali e scolastiche mentre Giuseppe II introdusse la tolleranza religiosa
Tra i sovrani illuminati vi erano l’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo e il figlio Giuseppe II, che
riorganizzarono l’amministrazione nei loro domini, limitando anche i privilegi di aristocrazia e
clero, e Federico II di Prussia, che sostenne le bonifiche, favorì il commercio, abolì la tortura e
introdusse l’istruzione elementare obbligatoria.
https://www.studenti.it/dispotismo-illuminato-riassunto.html
https://www.hubscuola.it/cdi/lab_cartografia/v2/07_diffusione_illuminismo/index.html