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Russia prima del 1600

Era inglobata nel sacro romano impero di oriente; era il principato di Mosca, erede della
civiltà bizantina e della cristianità orientale. Non emerse poiché al suo interno la situazione è
instabile perché al potere si alternano una serie di famiglie principesche. questi principi si
chiamavano Boiari, che non tolleravano nessuna forma di governo centrale. Questa
situazione va avanti per secoli finché non arriverà Ivan, il quale fu colui che emerse al di
sopra dei Boiari e per la sua imposizione autoritaria prese il nome di Zar, che significa
Cesare. Egli consolidò lo stato moscovita in senso unitario, accentrato sottomettendo i
Boiari. Estese i suoi domini fino alla Siberia, rafforzò l’esercito è sotto il suo governo iniziò un
processo che portò alla servitù della gleba, che durerà fino al XIX secolo. i contadini di padre
in figlio erano legati alla terra per tutta la vita, non potevano fare nessun riscatto sociale, non
avevano diritti ed erano soggetti a qualsiasi forma di vessazione. Alla sua morte, ci fu una
breve parentesi in cui il potere di Ivan passò a Boris Godunov, il fratello della moglie, egli fu
molto bravo a difendere questa popolazione dell'incursione dei Tartari, popolazione che
come i popoli barbari invadono questo territorio. egli ottenne l’istituzione di un patriarcato
detto patriarcato di Mosca. Questo periodo non fu florido in quanto cadde in un periodo di
anarchia poiché questo re non era in grado di stabilire una politica tale per cui potesse
garantire una situazione stabile. Successivamente entrarono in scena i Romanov che nel
1613 riuscirono a tenere il potere per tre secoli, fino alla rivoluzione bolscevica.

Russia tra 1600-1700


In questo periodo era scarsamente popolata, l’economia era priva di industria, era
prevalentemente agricola.In questi stati non c’è nessun tipo di manifatture perché c’è la
mancanza del ceto borghese e ciò non permette l’avanzamento economico. il commercio
non era sviluppato. la dinastia dei Romanov cercò di difendere la piccola nobiltà locale, la
loro protezione si limitò a questa nobiltà che serviva per compiti amministrativi. limitarono i
poteri del Parlamento chiamato Duma. Essi potenziarono l'esercito e ampliarono la
burocrazia e alcuni nobili venivano utilizzati come funzionari dello stato.
per sostenere le spese di questa politica sottoposero il popolo ad un grande fiscalismo. le
cose sembrano migliorare con lo Zar Pietro il grande, (1689-1725) comincio ad attivare una
vita politica ed economica più emancipata perché era molto intraprendente senza dire nulla
a nessuno uscì dal suo paese iniziando a viaggiare. in un viaggio all’estero e rimane in
Europa e ebbe la possibilità di osservare da vicino tutti gli stati dal punto di vista economico
ma anche politico. impose molte riforme con indole dispostican, fondò una nuova
capitale,San Pietroburgo, (1703) che rimarrà tale fino al 1918.
ci furono riforme dal punto di vista socio culturale, fece costruire nuovi palazzi, accademie
per gli ufficiali, cerco di riempire di libri le biblioteche.
dal punto di vista religioso sottomise la chiesa ortodossa al suo potere e si impadronì del
suo immenso patrimonio. egli non aveva umanità, era piuttosto feroce infatti nelle vendette
era spietato. per esempio quando suo figlio lo contrastó venne torturato e in seguito ucciso.
non si può parlare in Russia di mercato interno né una profonda trasformazione industriale.
più soddisfacenti furono le conquiste internazionali poichè due sono i mari che costituiscono
il punto forte della russia: Mar Nero e Mar Baltico. in mar nero combatte contro i turchi mente
a nord intraprese un conflitto con la svezia per l’egemonia sul Baltico. gli svedesi subirono
una sconfitta umiliante e dovettero cedere territori e dare nelle mani dei russi il predominio
sul mar Baltico. I territori acquistati dalla Russia furono: Estonia, Livonia, Finlandia.

Prussia
Un nuovo stato emergente era la Prussia per la dinastia degli Hohenzollern che si impose
agli inizi del 600. la Prussia era un piccolo stato inizialmente composto da territori distanziati
tra loro come se fossero tre grandi regioni: Brandeburgo, Pomerania e Prussia, poi unite che
presero il nome di Prussia. Questa dinastia si impose con un regime assoluto ma tollerante
in ambito religioso. Ci fu una rigida burocrazia e Berlino venne scelta come capitale. Questa
dinastia fu forte nel loro percorso poiché diedero molta importanza alla cultura e alla vita
militare. Il re Federico Guglielmo I, migliorò la gestione finanziaria che divenne attiva, fondó
scuole, potenzió l’esercito. la preparazione tecnica dell’esercito era all’avanguardia.
Federico II porterà avanti la missione del padre di investire nell’ambito dello stato per
l’esercito.

IL SETTECENTO
Un secolo ricco, culturalmente diverso, con un susseguirsi di guerre. Il problema sorge
quando sui troni degli stati assoluti ci andranno i successori. Cosa succcede se non ci sono
eredi? Iniziano guerre di successione e di conseguenza alcuni monarchi con indole
assolutistica pretendono i troni.
Le guerre di successione sono tre: guerra di successione spagnola; polacca e austrica.
GUERRA DI SUCCESSIONE SPAGNOLA
Vi è una decadenza economica, non c'è potere di acqusito, c'è un esoso fiscalismo, c'è una
abbandono delle campagne, non c'è sviluppo industriale, e vi è una burocrazia poco
efficace.
Vi è, inoltre, una decadenza sociale, c'era un clero che viveva nell'ozio e nell'ignoranza (in
particolare il basso clero). Ci sono i nobili che sono oziosi e non produttivi, aspiravano alle
cariche statali. A livello internazionale, a Spagna, non poteva essere riconosciuta come
grande potenza.
La Spagna continua a mantenere un vasto territorio, con anche dei possedimenti oltre
oceano; quindi gli stati limitrofi guardavano alla Spagna, sperando non ci fossero eredi. Nel
1700 muore Carlo II re di Spagna senza eredi. Francia, Austria ed Inghilterra volevano il
trono. I francesi avrebero preferito che sul trono di Spagna ci fosse andato Filippo duca di
Angiò, nipote di Luigi XIV.
Sul trono poteva anche andarci Carlo d'Asburgo, figlio dell'imperatore d'Austria. Questa
spartizione non serviva, perché Carlo II sapeva di non avere figli ed aveva pensato al suo
successore prima di morire. Vi era un documento firmato, dove l'erede designato era
Federico d'Angiò, a condizione che non unisse mai la corona di Spagna con quella di
Francia. Luigi XIV incoraggiò il nipote ad accettare la successione, quindi venne incoronato
Filippo V.
Si creò una coalizione anti-francese formata da Austria, Prussia, Savoia e il Portogallo.
Abbiamo i Borbone di Francia e Spagna contro Austria e regno d'Europa. Dopo i successi di
Luigi XIV, i francesi furono respinti su ogni fronte. Occupò Gibilterra, mentre Ugenio di
Savoia liberò Torino dall'assedio francese. Con questi avvenimenti la situazione della
Francia divenne incontenibile, anche perchè le casse dello stato erano vuote. La Francia
riuscì a resistere ed a controbattere. Avvene un fatto insaspettato, quando si espletavano
queste manovre militari, l'imperatore d'Austria Leopoldo morì, e il figlio Carlo VI salì al trono.
Carlo si era fatto incoronare re di Spagna, mentre adesso prende il titolo di imperatore in
Austria, quindi Francia ed Inghilterra hanno il timore che i domini spagnoli e asburgici si
trovassero di nuovo uniti come ai tempi di Carlo V. Iniziarono trattative di pace che si
conclusero con due trattati: Trattato di Utrecht (1713), che comprendeva tutti gli stati senza
Austria , e il trattato di Rastrad (1714) con anche Austria. La Francia riuscì ad assicurare la
successione di Filippo d'Angiò sul trono di Spagna, e quindi ad ottenere due casate
borboniche in ambito europeo. Luigi XIV morì l'anno seguente dopo aver assistito alla
politica di grandezza francese, incoraggiata da una politica economica favorevole e dalle
alleanze.
La Spagna di Filippo V d'Angio conservò i suoi domini americani, ma dovette cedere
all'austria, i Paesi Bassi, Milano, Napoli, lo Stato dei Presidi, Sardegna.
Dopo 150 anni terminava il dominio spagnolo in Italia, ma entrò l'Austria. Chi ebbe maggiori
vantaggi fu l'Inghilterra, perché si fece cedere lo stretto di Gibilterra e l'isola di Menorca, così
da poter controllare i traffici commerciali. Inoltre nei trattati venne scritto che l'Inghiltterra
aveva il diritto di vendita degli schiavi neri (asiento).
L'elettore di Brandeburgo divenne re di Prussia. Al duca di Savoia venne data la Sicilia con il
titolo di re. Filippo V aveva sposato Elisabetta Farnese di Parma da cui aveva avuto due figli,
nominò come primo ministro il cardinale Giulio Alberoni di Piacenza, dopo aver sistemato le
finanze e l'esercito; cercò di riconquistare Sicilia e Sardegna. Tutte le potenze, tranne i
Savoia, intervennero e sconfissero Filippo V e con la pace dell'Aia (1721), la Sicilia fu
assegnata all'Austria, mentre la Sardegna passò a Vittorio Amedeo, che diventerà re del
regno di Sardegna.
GUERRA DI SUCCESSIONE POLACCA
La Polonia cade in balia degli egoismi dei ceti sociali che sono al potere e le forze esterne
premono sul paese tanto da far cadere l'indipendenza nazionale.
La Polonia verrà spartita e le situazioni sono da collegarsi ad una situazione economico-
sociale presente nel territorio; la Polonia del 700 conservava anccora una struttura feudale,
quindi la proprietà delle terre era in mano alla nobiltà e la nobiltà era dominata da una
mentalità economicamente statica, chiusa, non incline alla trasformazione delle colture (se si
ripete la stessa coltura, essa diventa meno prosperosa). I contadini erano trattati come servi
della gleba e quindi l'economia, basata essenzialmente sull'argicoltura era arretrata. Il
commercio e l'industria non erano presenti sul territorio perché mancava una classe
borghese, quindi il tenore di vita era basso, la miseria era molto diffusa soprattutto nelle
campagne. è un territorio non prosperoso, non adatto al rinnovamento, e dove non è
presente la classe sociale dei broghesi. Alla fine del 600 la Polonia aveva conosciuto a
livello internazionale un momento di prestigio con Sovieski, egli era stato un valido generale
che aveva sconfitto i turchi quando erano arrivati alle porte di vienna, quindi fu colui che
salvò l'europa dai musulmani. Quando muore Sovieski non c'è un erede diretto, quindi i
nobili polacchi eleggono un principe straniero, perchè lo straniero limita i suoi poteri. In 35
anni hanno eletto due esponenti di casa di Sassonia, Augusto I e Augusto II, dal 1697-1733.
Da questi due esponenti, la nobilta polcaca si fece concedere molti privilegi, si chiamano
Pacta Convecta. Questi re sono delle figure di rappresentanza perchè il vero potere era
nellle mani di ogni singolo parlamentare. Ogni rappresentante del parlamento era dotato di
diritto di veto, ovvero la facoltà di impedire una deliberazione da parte della maggioranza.
Quali furono le conseguenze di questa gestione della Polonia in mano a stranieri?
1. Debolezza di questi re, che erano privati di ogni potere e non riuscivano a governare;
questi re regnavano, ma non governavano.
2. L'importanza del Parlamento che era il pioniere della situazione polacca, ma aveva un
limite, ovvero la possibilita di legiferare, appunto per la presenza del diritto di veto.
Queste debolezze permisero agli stati circostanti di intervenire nella politica interna.
La maggioranza dei polacchi era cattolica, con una piccola parte di protestanti e ortodossi.
Le popolazioni invece che sono intorno: l'Austria era cattolica, la Russia era ortodossa, la
Prussia era protestante. Con il pretesto di difendere i dirtitti dei fedeli in modo che potessero
professare liberamente la loro religione, questi tre stati si presero il potere di intervenire nelle
quesioni interne della Polonia; questo con l'obiettivo di impadronirsi del paese.
La causa occasionale si presenta nel 1733 alla morte del re Augusto II. La maggioranza
della nobiltà decise di eleggere come sovrano un polacco, Leczynski, ma egli era il suocero
del re di Francia, Luigi XV. Questa elezione non piacque all'Austria e alla Russia, perché
temevano un rafforzamento della monarchi
a polacca sotto l'influenza della Francia, quindi loro appogiarono l'elezione di Augusto III,
figlio del precedente re. Questa situazione provocò confusione e astio, scoppiò la guerra di
successione polacca, da una parte Francia, Spagna e re di Sardegna a favore di Leczynski
e sul fronte opposto abbiamo Austria e Russia.
Questa guerra di successione venne combattuta in Italia.
Nel frattempo che si viveva questa situazione in Polonia, in Italia i piemontesi e i francesi in
coalizione, occuparono la Lombardia (1733). Gli spagnoli li troviamo a Napoli.
I francesi nello stesso momento si stanno occupando del territorio italiano e di quello
polacco.
Nel territorio italiano vi furono molti conflitti, infatti quando si combatteva si tenevano in
considerazione anche le questioni polacche. Mentre i francesi combattevano sull'Italia,
volevano anche prendersi l'Austria (presa a tenaglia). Di conseguenza nasce un conflitto che
terminerà soltanto con la pace di Vienna nel 1738, con la quale si evidenzia chi deve essere
posto sul trono di Polonia, dove viene riconosciuto come re Augusto III, che era un uomo
succube degli appettiti delle famiglie nobiliari.
Leczynski ottenne un territorio stragtegico, la Lorena, che alla morte passa alla Francia. Il
duca di Lorena viene tolto da quella sede, ma non perde prestigio, perchè egli cede il suo
territorio, ma ottiene il gran ducato di Toscana, dove da poco si era estinta la famiglia dei
Medici (aveva avuto figlie femmine).
La pace di vienna oltre a stabilire la situazione in polonia la stabilisce anche nel territorio
italiano. Nella pace di Vienna furono prese decisioni molto importanti che cambiano la
geografia politica di molti stati:
-la Lombardia, a cui si aggiunse Parma, viene ceduta dai Borboni e rimase possesso
austriaco.
- i regni di Napoli, Sicilia e lo stato dei presidi, vengono ceduti a Carlo di Borbone, figlio di
Filippo V di Spagna e di Elisabetta Farnese di Parma. Questi territori dopo due secoli di
dominio prima spagnolo e poi austriaco, ripresero la loro indipendenza.
-La Toscana fu assegnata a Francesco di Lorena, che era il marito di Maria Teresa, futura
imperatrice di Prussia.
- Carlo Emanuele III di Savoia continuò la sua espansione verso la Lombardia e riuscì ad
ottenere i territori di Novara, Tortona e la zona delle Langhe.
L'Austria cedette i regni meridionali; la Francia si assicura il dominio della Lorena ampliando
i confini verso il Reno; in Spagna viene nominato il re Carlo di Borbone sui territori dell'Italia
meridionale; Austria e Russia ottennero che in Polonia rimane una situazione istituzionale e
sociale molto precaria (nella seconda metà del 700, il territorio della Polonia venne spartito
tra Austria, Prussia e Russia, di conseguenza la polonia sparirà come stato indipendente,
per ricomparire dopo la prima guerra mondiale.
GUERRA DI SUCCESSIONE AUSTRIACA
Per la prima volta troviamo sul trono una donna. L'imperatore d'austria Carlo VI, non aveva
figli maschi. Carlo VI voleva assicurare la presenza sul trono di sua figlia Maria Teresa.
Generalmente era il maschio a salire sul trono, ma in questo caso Carlo fece in modo che le
altre potenze europee approvassero la Prammatica Sanzione, un documento in cui si
stabilisce che in assenza di eredi maschi i domini imperiali sarebbero stati ereditati dalle
figlie legittime. A livello internazione questo documento venne accettato, perchè il fatto che
ci fosse una donna, era come non aver nessuno.
Il fatto che ci fosse una donna, incrementò il desiderio degli altri stati di conquistare il
territorio. Si forma una grande coalizione anti-asutriaca, composta da Francia, Spagna, i
territori della Baviera e la Prussia. Maria terese venne sostenuta dagli Ungheresi, ma anche
una parte dell'italia, ovvero il duca di Savoia e anche l'Inghilterra si schiera contro i francesi.
In questa situazione chi riuscì a tamponare la situazione fu Federico II di Prussia, fu un
politico molto abile e diplomatico. La prima manovra fu quella di invadere un territorio
austriaco molto importante, ovvvero la slesia, il cuore pulsante dell'impero e la regione più
produttiva. Riuscì a vincere la battaglia. Questa situazione portò ad un desiderio di pace,
perchè l'asutria aveva perso un territorio che dava successo. Si giunse alla pace di
Aquisgrana nel 1748: l'Austria vide riconosicuto sul trono imperiale Maria Teresa, il marito è
francesco di Lorena, ma dovette cedere la Slesia, Parma, territori in Piemonte.
La Prussia ebbe i vantaggi maggiori perchè ottenne la Slesia. La Spagna ottenne il ducato di
Parma, Piacenza e Guastalla che passò a Filippo di Borbone, che era il fratello del re di
Napoli, quindi la dinastia borbonica si ramifica in 4 aree (Spagna, Napoli, Parma).
L'Austria dovette cedere territori in Piemonte che venivano presi da Vittorio Emanuele II di
Savoia, che continua ad espandersi verso il Ticino. La Francia non riceve nulla, ma aveva
contribuito ad indebolire la potenza degli Asburgo.
Maria Teresa fu una grande statista, riuscì a fronteggiare una coalizione come quella
presentata che era numericamente più elevata, ma riuscì ad organizzare un esercito
preparato e una burocrazia efficace ed efficente.
Le 3 guerre di successione stabilirono in Italia un assetto politico territoriale nuovo. La
guerra di successione spagnola pose fine alla dominazione spagnola che venne sostituita
dall'austria in lombradia, nel regno di napoli e in sicilia, mentre abbiamo i Savoia in
Sardegna. Molto importanti furono i cambiamenti avvenuti dopo la successione polacca,
perchè all'austria rimase la Lombardia e venne aggiunto il ducato di Parma, Piacenza e
Guastalla. A Francesco di Lorena venne affidato il gran ducato di Toscana, mentre a Carlo
di Borbone, figlio di elisabetta farnese viene assegnato il regno di napoli e la sicilia.
con la pace di Aquisgrana, nel ducato di Parma subentra Filippo di Borbone, altro figlio di
elisabetta farnese.
chi non subisce cambiamenti è la repubblica di Venezia, nello stato pontificio, ed a Genova.
Questa situazione territoriale rimane invariata per oltre un secolo, fino al risorgimento e che
porterà all'unificazione del territorio italiano.
LA GUERRA DEI 7 ANNI
Il pretesto della guerra nasce ed è voluto da Maria Teresa, la quale voleva riprendersi il
territorio della Slesia. Stringe quindi un alleanza con la Russia, dove c'è Elisabetta di Russia,
aiutata da un abile ministro Caunitz.
L'alleanza venne allargata anche alla Francia (Luigi XV), lo convinsero perchè la situazione
internazionale era cambiata, il nemico della Francia non era piu l'Austria, ma era Federico II
di Hoenzoller, perchè era colui che stava cercando di emergere. Si forma una coalizione
anti-prussiana, tra Austria, Prussia e Francia. L' Inghilterra si schiera con la Prussia.
Questo modo di cambiare le alleanze non era passivo, perchè generò molti contrasti tra
Francia e Inghilterra nelle colonie del nord America e dell' India. La Francia si impegnò
militarmente su due fronti, e recuperò e coloniale. L'inghilterra inviò l'esercito solo nelle
colonie, perchè per quanto riguarda la situazione europea, l'Inghilterra partecipò inviando
solo armi e denaro. La Francia ha trascinato nel conflitto anche la Spagna, per un patto di
famiglia tra i Borbone.
Federico II per sfuggire all'accerchiamento della potente coalizione tra Austria, Francia e
Russia, decise di attuare una guerra preventiva, si sposta quindi con rapide manovre per
linee interne. Attaccò gli eserciti avversari singolarmente, prima che loro unissero le forze.
I nemici furono in grado di mettere in campo nuovi eserciti, superando il numero di soldati
rispetto a quello di Federico II. La Prussia venne invasa dai russi che giunsero fino a Berlino
obbligando il re a rifugiarsi nelle montagne. Federico II
scappa perchè muore la zarina Elisabetta, e il successore Pietro III temendo l'impero
asbrugico, si schiera dalla parte di Federico II. Anche gli altri stati vogliono mettere fine alla
guerra. Tra Francia e Inghilterra venne firmata la pace di Parigi, che risolse le questioni
coloniali: l'inghilterra ottenne il Canada, i territori vicino al Mississipi, il Senegal, la Florida; In
India la Francia riuscì a tenersi i suoi territori, ma le venne impedito di espandersi
ulteriormente, quindi l'India rimase prevalentemente sotto gli inglesi.
Con la pace di Hubertsburg, stipulata con la Prussia, che si assicura il possesso della Slesia
e mantiene un prestigio equiparato a quello delle altre potenze. La Francia aveva perso
importanti colonie e non ottiene alcun dominio sul continente europeo. L'Inghilterra formò un
suo presitigio internazionale dovuta al fatto che diviene la dominatrice dei mari e dei traffici,
e poi aveva un grande dominio nell'ambito coloniale.
A livello europeo la personalità che si impose maggiormente fu quella di Federico II, egli
amava molto la cultura; ha ricevuto a corte uno dei "lumiere" piu famoso all'epoca, Voltaire;
nei 46 anni di regno, parecchi li trascose in guerra.

ILLUMINISMO
Nuova corrente di pensiero in ambito scientifico, nel senso di fenomenico. è una concezione
di pensiero che si sviluppa nel 700, con tutti gli influssi della cultura rinascimentale-
umanistica e quei cambiamenti attuati con la rivoluzione scientifica.
L'Illuminismo è un determinato tipo di pensiero che si arrichisce di filosofia, esso è la filosofia
dominante nel 700. Il movimento culturale è molto vario, diversificato e diffuso in tutta
Europa e ci sono molte persone colte coinvolte. Questo movimento si estende soprattutto
nel ceto borghese, perchè esso si arrichisce di cultura nel 700, perchè la cultura è la linfa
vitale per arrivare al potere. I presupposti dell'illuminismo si riscontrano nella filosofia
razionalistica di Cartesio, ma anche nella scienza di Galilei e Newton. Ci sono anche gruppi
di borghesi piu dinamici che utilizzerrano questo spirito illuministico nella politica dello stato.
Questo periodo da una svolta alla storia e alla cultura occidentale.
I filosofi, le persone colte, amavano farsi chiamare phylosophes, il loro era una sorta di
prestigio culturale maggiore, abbracciando competenze maggiori. Questi filosofi
esprimevano una fiducia estrema nella ragione, perché é quella capacità che caratterizza gli
essere umani. sotengono che luomo è guidato dai lumi della ragione, luomo è caoace di
liberarsi dalle tenebre della superstizione per il fatto che sono dotati di ragione. la ragione è
unos strumento per guardare dentro ad ogni cosa, non bisogna aver paura di sottoporre
ogni idea al controllo della ragione. Kant utilizzava queste parole -abbi il coraggio di servirti
della tua propria intelligenza, perche solo in questo modo si esce da quella situazione di
fanciullezza in cui siamo calati-, l'illuminismo è luscita dell'uomo dallo stato di minorità,
l'incapacita di valersi del proprio intelletto. per gli illuministi la ragione che deve essere
corroborata dallesperienza sceitnifica, è lunica fonte di verita. quindi se la ragione deve
avvalersi di eseprienza scientifica, vuol dire che la cultura umanistica critica e rifiuta la
filosofia precedente e le autorita tradizionali (la Chiesa e l'impero), critica anche l'ordine
sociale, le fedi religiose.
perche criticano queste religione? perche non sono dimostrabili scientificamente, ciò che è
dimostrabile è ammissibile come verità.
La ragione non deve limitarsi a criticare (per criticare serve analizzare ogni cosa in maneira
dettagliata per capire quali sono le problematiche), cosi come facevano i filosofi precedenti.
la ragione deve essere pratica, deve agire sulla realta pe rtrasformarla, per migliorarla
secondo le asprirazioni dell'uomo. -la ragione non è utile se non quando è diventata prastica
e realtà- (Hegel)
usare la ragione vuol dire metterla in pratica, vuol dire risolvere il problema attraverso
proposte, cambiando la realtà.
si sostiene che lulliminiso essedno contrario alle religioni sia ateo, ancorato al materialismo,
invece non è così, nellilluminismo è molto diffuso il deismo, ovvero una religione razionale
nel senso che si accetta solo cio che la ragioen è in grado di ammettere ocn le sue capacita
senza l'aiuto della fede. il deismo professa lesistenz adi un dio come ordinatore del mondo.
D'alambert: -partendo dalle leggi immutabili che scorgiamo dominare la natura, noi arriviamo
con la ragione af ammettere dio come ordinatore dell'universo-
Voltaire: -per me è evidente che esiste un Essere necessario, eterno, supremo, intelligente;
e questa non è verita di fede, ma di ragione-, dire questo vuol dire che la mente non accetta
fideisticamente ciò che viene posto.
evidenziano il fatto che notando la natura, si arriva con la ragione ad ammettere l'esistenza
di Dio. i deisti tendono a dissolvere il cristianesimo e ogni altra religione basata sula fede
(religioni rivelate), e invece sostengono una religione naturale e razionale, che amette un
sommo fattore di un universo ordinato e considera superstizione quelli che sono i riti
crisdtiani, le storie sacre, le gerarchie sacre. lilluminismo si presenta come anti-clericale, c'è
una sorta di disprezzo nei cofnornti del clericanesimo, in aprticolare contro il cattolicesimo.
(il cattolicesimo scaturisce dopo il concilio di trento).
ambito politico
l'illuminismo critica l'assolutismo, procederanno a volere un cambiamento, ma non avevano
lobiettivo di sradicare il re, loro ritengono che il re ci debba essere, ma deve essere un re
illuminato. loro sostengono un dispotismo illuminato, vuol dire che il sovrano deve difendere i
ditirri naturali dei suoi sudditi, ovvero quelli che loke aveva espresso, diritto alla vita, alla
liberta, alla proprieta privata, ed al diritto di ribellione al despota (se il despota non rispetta
quei diritti allora le persone devono ribellarsi al despota). questi diritti sono portati avanti
dall'illuminismo e sono questi diritti che verrano messi in chiaro in alcuni documenti del 700,
come per esempio nella dichiarazione dei diritti (per esempio con le colonie americane).
sono diritti inseriti in docuemnti, daranno atto a rivoluzioni.
la politca sara praticata e di cambiamento. non si limitarono ad elaborare nuove idee, ma si
impegnano fattivamente, hanno divuso i lumi per combratte gli abusi e riformare le leggi e i
costumi.
la circolazione delle idee illuministiche non fu facile perche era circoscritta ai ceti intellettuali
broghesi. le prime fonte di divulgazione sono avvenute dal 1751 con un' enciclopedia.

MONTESQUIEU
montesquie è uno dei maggiori teorici della politica dellilluministmo. riteine fondamentale che
la democrazioa possa essere l'aspetto politico di eccelenza, perche ci possa essere è
necessario uno spirito di ugiualiaza. lugualianza non dobbiamo confonderla con l'ugualianza
estrema, che si manifestq aundo tutti pretendono di comandare. il vero spirtio di ugualianza -
consiste nell'obbedire e comandare a uguali. Esso non pretende di non aver padroni, ma di
non aver per padroni che degli eguali-. chi comanda deve ritenersi ed essere ugualea chi
obbedisce, nel senso che tutti dobbiamo essere sotomessi alla legge allo stesso modo.
il fondamento dei governi e della vita dei cittadini, èq eusta capacita di sottoporre alla legge
la vita di ognuno di noi, in modo che ognuno di noi possa essere eresponsabile delle proprie
azioni. lui scrive anche è basilare per la democrazia la liberta politica,sostiene che non vuol
dire fare cio che si vuole, ma bisogna fare cio che è permesso dalla legge. la legge non
elimina ma assicura a ciascun cittadino la libertà. questo è il rpincipio fondamentale dello
stato di diritto moderno, i diritti possono essere garantiti a ciascun cittaadino se sono
garantiti i diritti di tutti. per tutelare la liberta di tutti è necessario eliminare gli abusi, lui era
anti-assolutismo. bisgona attuare la distinzione dei potere, ci deve essere un potere
legislativo, giudiziare.... che devono essere conferitit ad organi statali diversificati.
la democrazia si arantisce con l'ugualianza, con la liberta politica, e con la distribuzone dei
poteri. NO POTERE ASSOLUTO

VOLTAIRE
lui è un filosofo, è il pensatore piu rappresentativo dell'illuminismo, il piu tenave assertore
della tolleranza. scrisse il trattato sulla tolleranza. era un nobile e combatte una battaglia
culturale e poltiica epr la tolleranza, per fare cio si misein contrasto ocn la chiesa, con le
religioni "positive"(religioni che si basano sulla rivelazione, come ebraismo, islam,
cristianesimo). le contrasta percghè dice che queste religioni hanno bloccato la tolleranza,
sono state relgioni che hanno coltivato il fanatismo, il pregiudizio e le ingiustizie, e hanno
ostacolato il progresso dei lumi.
l'intolleranza deriva dall'illusione degli uomini di conoscere i segreti del creatore, dalla
presunzione di avere un sapere uguale a quello di dio. essa se coltivata porta alla tirrania,
ovvero al governo di chi si impone con la violenza. la tolleranza si basa sulla constatazione
che gli uomini possiedono una conoscenzq limitata e che quindi tutti possono sbaglaire.
anche in politica combatte in nome della ragione, andando contro i privilegi sociali e gli abusi
di potere.
(leggere il trattato sulla tolleranza di voltaire.)
Voltaire non ammetteva il fanatismo religioso, ammette un ampia tolleranza delle forme
religiose. le religioni sono modi di pensare, non ammette che si possa essere inclin ad una
religione piuttosto che laltra, perche lui dice che è sempre necessaria la religione.
nella sua analisi razionale mette ad analisi il dispotismo monarchico, perché anche quello
vuol dire annientare le libertà delle persone. Lui scrisse delle lettere filosofiche, o lettere
inglesi (perché scritte in inglese), sono delle riflessioni che lui ha scritto mentre era stato
esiliato in inghilterra. era stata esiliato perche il suo modo di pensare non era in sintonia con
la politica francese. nelle lettere idealizza la vita politica, come dovrebbe essere la politica
inglese, inglese perchè viveva lì in quel periodo, ma lo confrontava con quello francese. la
vita inglese rispetto a quella francesa era più aperta, da questo confronto nelle lettere
inserisce la condanna dei comportamenti delle istituzioni francesi. egli dici -la nazione
inglese è l'unica della terra che si agiunta a regolare il potere dei re resistendo a essi, e che
attraverso una serie di sforzi abbia infine stabilito questo saggio governo in cui il principe che
ha ogni potere di fare il bene, ha le mani legate per fare il male, in cui i signori sono grandi
senza insolenze e senza vassalli e in cui il popolo partecipa con loro al governo senza
confusione-
- un uomo perché è nobile e perché è prete non è qui (in Inghilterra) esente dal pagamento
di certe tasse, tutti pagano e ciascuno da, non secondo il proprio rango, ma secondo il
proprio credito-
Voltaire non era contro il re, lui ritiene che i re assoluti possano avere ancora un ruolo, però
questi re avrebbero dovuto attuare delle rivolte per il popolo, non contro. Voltaire vuole delle
riforme perché la nobiltà colta e produttiva potesse essere inserita nell'ambito della politica,
lui parlava di un dispotismo illuminato, ovvero il re doveva essere ragionanevole nel pensare
che le persone colte, nobili o borghesi, dovevano essere inserite nell'ambito della gestione
dello stato. è imporante che ci sia un certo riguardo per il popolo, Montesquieu parlava di
ugualianza, per Voltaire è necessaria l'inegualianza, non bisogna riconoscere a tutti i sudditi
né uguali dirittti politici né uguali drittii economici, perché la proprietà privata deve essere
una prerogativa di pochi e solo coloro che hanno la proprietà privata devono avere la
possibilita di attuare il potere.
- il genere umano è si fatto che non può sussistere se non vi una grande infinità di uomini
utili che non posseggono assolutamente nulla- non è la mentalità socialista, ma è ancora
elitaria, lui non vuole un dispotismo assoluto, che non dava potere ai nobili-

ROUSSEAU
La volontà generale, non è la volontà di tutti. Per Rousseau gli uomini nascono liberi e
uguali. Ciò che fa la differenza fra essere ricco ed essere povero è il possesso della
proprietà privata. Con la nascita della proprietà privata, nasce la disugualianza (Origine della
disuguaglianza). Coloro che hanno la proprietà privata hanno anche il potere politico, sono
loro che hanno la necessità di fare leggi che possano tutelare la proprietà privata.
Come si può ridare dignità e libertà agli uomini?
"Il contratto sociale" -Bisogna rifondare la società sulla democrazia diretta, ovvero quando il
popolo nella sua totalità interviene per risolvere le sue problematiche esercitando la sua
libertà, perché bisogna realizzare una sorta di convivenza in cui la sovranità del re non
debba derivare da Dio, non è Dio colui che da la priorita del potere sul popolo (concezione
assolutistica), la democrazia deve essere nelle mani del popolo, ovvero nella volontà
generale. Per Rousseau è molto importante distinguere il concetto di volontà generale da
quello di volontà di tutti. La volontà di tutti è la volontà degli uomini che agiscono per un
interesse personale. La volontà generale è la volonta degli uomini di agire solo per il bene
della collettività, non ci sono tornaconti personali.
La sovranità popolare è la volontà di tutti, cioè ognuno deve esser preso in considerazine
per legiferare nell'interesse di tutti, -Le leggi sono atti della volontà generale e mai hanno
come oggetto un uomo come individuo nè un'azione in particolare-.
Tutti dovremmo essere uguali e liberi perché tutti siamo inseriti nell’ambito della volontà
generale. Tutti i cittadini agiscono con le stesso intendimento per la volontà generale.
Il pensiero di Rousseau è molto importante, perché ha stimolato il dibattito sulle libertà
democratiche. Egli, di fatto, combatté il dispotismo totalitario.
Rousseau non ha escogitato una tecnica elettorale, questo concetto di volontà generale non
è stato fattibile e non fu privo di dolorose conseguenze perché un gruppo di persone o
anche un solo individuo, dal momento che non ce controllo elettorale
in questo modo è difficile fare le leggi, quindi per quanto sia una piena democrazia non è un
meccanismo che porta a fare riforme.

aspetto economico
ci sono delle teorie economiche molto valide che hanno dato linfa vitale a quella che
chiameremo rivoluzione industriale. le teorie che si svilupparono nel 700 sonos tata
impiantate in contesti geografici e culturali in cui si stava sviluppando un settore produttivo
nuovo. Furono prodotte la teoria fisiocratica e quella del liberismo (concezione economica),
si svilupparono per contrastare il protezionismo del mercantilismo che si era sviluppato nel
16esimo e 17esimo secolo, queste correnti si svilupparono proprio in francia. la corrente
protezionistica è stata linfa vitale per fare arricchire il re e tutta la schiera dei nobili che lo
proteggeva, invece le nuove due erano rivolte alla borghesia.

FISIOCRAZIA
è una corrente sviluppata in francia e l’economista per eccellenza in francia che ha
sviluppato questa teoria fu Quesnay, il quale sosteneva che la terra è la vera generatrice
della ricchezza, solo l'agricoltura crea beni e un margine di utile (peso netto, quella quantità
in più è un valore utile con il quale posso fare tutto ciò che ritengo utile). La terra è una fonte
di ricchezza, incrementa la produzione, il lavoro dei campi è capace di produrre quel
l'eccedenza che permette di sfamare il contadino ed arricchire il beneficiario della terra,
inoltre ne ricavano anche i commercianti che vendono il prodotto.
Contro il protezionismo esercitato dai poteri assoluti (Colbert e Luigi XIV), i fisiocratici
propongono il libero commercio, vogliono che vengano eliminati i vincoli, come le dogane,
tasse. Il loro motto era “lasciar fare” e “lasciar passare”.

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