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MURO DI BERLINO

Il presidente non ebbe il tempo di riflettere sulla questione cubana perché la sua
attenzione dovette concentrarsi su Berlino

L'emigrazione dalla DDR aveva assunto i caratteri di una fuga di massa.


Il leader dell'URSS doveva dimostrare ai propri sostenitori e al partito PCUS e al
movimento comunista internazionale, le sue capacità di mantenere in vita la Repubblica
democratica tedesca.

Kennedy e Krusciov si incontrarono nel 1961 a Vienna ma, non fu trovato alcun accordo su
Berlino;

Chiusura totale degli accessi tra Berlino est-Berlino ovest.


Agosto 1961 = Muro di Berlino.

Per le prime settimane, si trattò solo di una barriera di filo spinato, nonché di alcune opere
in muratura: solo alcuni accessi sorvegliatissimi sarebbero stati lasciati fra Berlino Est e i tre
settori occidentali della città.
La costruzione di esso salvò la DDR impedendo ai suoi cittadini di rifugiarsi ad ovest.

Il Muro di Berlino, in particolare il posto di blocco fra il settore statunitense e quello


sovietico, il cosiddetto Checkpoint Charlie, sarebbe divenuto il simbolo della guerra
fredda.

La reazione statunitense si limitò a dichiarazioni pubbliche di condanna, ad una visita del


vicepresidente Lyndon Johnson e all'avvio di un migliaio di uomini a rinforzo del contingente
americano a Berlino ovest.

I Cittadini di Berlino est andavano verso il muro per oltrepassarlo pacificamente; molti
cominciarono a salire sul muro e a tentare di creare nuovi varchi; dall’altra parte, venivano
accolti in modo festoso.

Aveva così fine il muro di Berlino e la guerra fredda si avviava alla conclusione

Non mancavano della Repubblica federale dubbi circa i rischi economici di una rapida
riunificazione: il crollo del muro stava rivelando in tut t i i paesi del blocco orientale, una
situazione economica ben più disastrosa di quanto sospettato:
Un enorme scarto della migliaia di imprese un welfare state
produttività industriale obsolete e oneroso e
ed agricola altamente inefficiente.
inquinanti,
RIUNIFICAZIONE TEDESCA 1990
Nell'autunno del 1989 a Berlino si tennero manifestazioni di piazza contro il regime della Germania est: si
sperava in una possibile riunificazione delle due parti della città; in estate l'Ungheria aveva aperto i propri confini,
consentendo ai tedeschi dell'est di raggiungere la Germania dell'ovest. Il 9 novembre Krenz, capo del governo
tedesco orientale, comunicò durante una conferenza stampa, che sarebbero stati aperti i varchi del muro; la sera
stessa i berlinesi dell'est si recarono in massa presso il muro dove decretarono la sua effettiva caduta.

Nel marzo del 1990 ci furono le prime elezioni libere della Germania orientale, vinte dal partito democratico
cristiano di De Maiziere, affiliato alla CDU di Kohl. (Unione cristiano democratica)
La presenza di due premier appartenenti alla stesso partito (sia nell'est che nell'ovest), agevolò il processo di
riunificazione.
Il 2 luglio del 1990 ci fu l'unificazione monetaria. Il 3 ottobre venne proclamata la riunificazione tedesca. Berlino
tornava ad essere la capitale della Germania unita, mentre Bonn restava la sede del consiglio federale, ovvero di
uno dei due rami del parlamento.
Il governo francese ed inglese temevano di perdere la loro posizione preminente nel contesto politico euro-
occidentale.
IRAN ANNI ‘50

La collaborazione angloamericana si manifestò nel caso della crisi iraniana del 1951-53, perché
Washington ritenne che la questione si inserisse nel contesto dello scontro con l'URSS.

Anni 40 l'Iran sembrava doversi allineare stabilmente all'Occidente e forte restava


l'influenza inglese.

Ma nel 1951 i nazionalisti con Mossadegh, riuscirono a far approvare dal Parlamento iraniano
la nazionalizzazione dei beni della compagnia straniera.

Le autorità di Washington tentarono un'opera di mediazione, che risultò vana.

L'amministrazione Eisenhower:
determinazione a lottare contro qualsiasi
infiltrazione comunista nel terzo mondo e a
Washington si diffuse il timore che Mossadegh
fosse strumentalizzato dal partito comunista
iraniano.

Agli inizi del 1953 CIA e MI6 elaborarono


l'operazione Ajax, in cui riuscì il
rovesciamento del governo e all'arresto di
Mossadegh.

1952→ colpo di stato militare in Egitto

1954→ ascesa del colonnello Gamal Abdel Nasser. Per egli, il compito dei militari era
portare l'Egitto a liberarsi dell'influenza inglese e prendere la guida di tutto il mondo arabo
in un modello di socialismo arabo laico progressista, ben lontano dal comunismo, visto da
Nasser come incompatibile con il mondo musulmano.

1954→ Londra riconosceva il Canale di Suez come parte integrante del territorio egiziano.

1955→ Turchia, Pakistan, Iraq e Iran siglarono il patto di Baghdad: prevedeva l'impegno
per le parti contraenti di cooperare per fronteggiare in comune ogni eventuale
aggressione contro di loro, in chiave anticomunista.

Sul piano internazionale Nasser si avvicinò al gruppo dei paesi che nel 1955 nella
conferenza di Bandung (Sukarno, Nehru, Zhou Enlai (Cina) avevano dato via al
movimento dei non allineati.

Inoltre il governo statunitense aveva ritenuto di poter sfruttare nei rapporti con l'Egitto la
carta dell'aiuto economico = costruzione di una diga ad Assuan lungo il Nilo.

1956→ l'amministrazione Eisenhower si dichiarò disposta a sostenere finanziariamente il


progetto, ma la scelta di Nasser di concludere un accordo con la Cecoslovacchia per l'acquisto
di moderni armamenti e i sempre più forte sostegno al movimento dei non allineati che
spinsero Washington a cancellare l'aiuto economico previsto.

26 luglio 1956→ Nasser nazionalizzò la compagnia del Canale di Suez, capitale anglo
francese.
Per Londra e Parigi si trattava non solo di una questione di prestigio, ma della possibilità
di continuare ad essere considerate grandi potenze.

A Londra e a Parigi si cominciò a prendere in considerazione l'ipotesi di un'iniziativa militare


contro l'Egitto.

Per il governo francese una sconfitta del leader egiziano avrebbe inferto un duro colpo al
FLN algerino e modificato l’andamento della guerra in Algeria.

Eden vedeva in Nasser un dittatore di stampo hitleriano, egli voleva dimostrare di essere
all'altezza del suo predecessore Churchill.

Si trattava di individuare un pretesto che consentisse un intervento militare senza che esso venisse
considerato come un'aggressione da parte dell'opinione internazionale.

Israele avrebbe scatenato un attacco lampo contro l'Egitto nel Sinai (ottobre 1956),
consentendo a Londra e a Parigi di appellarsi al trattato anglo egiziano e di intervenire con
poche truppe per
assicurare la libera circolazione lungo il canale.

Sul piano militare il piano anglo franco israeliano aveva ottenuto un pieno successo ma, la
reazione delle due superpotenze, condannavano l'URSS e la minaccia di Krusciov di
intervento militare a fianco dell'Egitto contro l'aggressione imperialista.

Posizione assunta dagli Usa = si affiancarono inaspettatamente all'URSS nella richiesta di


un immediato ritiro delle truppe anglo francesi e di quelle israeliane. Di fronte a questa
minaccia statunitense, il gabinetto inglese finì con l'accettare l'ingiunzione delle due
superpotenze, seguita dalla Francia e Israele.

Crisi di Suez = conseguenze diverse per i vari attori coinvolti:


1) Usa finirono con l'associarsi all'Urss.

1957 →dottrina Eisenhower circa il Medio Oriente, ricalcando in parte la dottrina Truman,
ribadiva l'intenzione di Washington di opporsi alla diffusione del comunismo in questa
parte del mondo. Fine anni 50 la situazione medio orientale era lungi dall'apparire stabile e
questa parte del mondo era sempre più oggetto della competizione tra Usa e URSS.
CRISI IRANIANA ‘79
Gli Usa furono coinvolti in una nuova crisi: essi avevano sviluppato rapporti stretti con
l'Iran guidato dallo Scià Pahlavi.
Quest'ultimo, grazie allo sfruttamento delle risorse petrolifere, riuscì ad accumulare enormi
risorse finanziarie che alimentarono le sue aspirazioni a trasformare il paese in una
grande potenza regionale.
Fondamentale nel minare la posizione dello scià, fu l'azione di un esponente religioso:
l'ayatollah Khomeini, ostile ai progetti di modernizzazione e di laicizzazione della società
iraniana che

confliggevano con il profondo senso religioso del popolo.

1978→ manifestazioni ostili al regime, lo scià lascia il paese nel 1979.


L'ayatollah Khomeini rientrava a Teheran accolto da una folla come il salvatore della patria.
Egli prese il potere trasformando l'Iran in una Repubblica islamica e procedendo
all'eliminazione dei sostenitori dello scià, degli esponenti di sinistra e dei laici.
L'amministrazione americana volle ricucire i rapporti con l'Iran.

1979→il governo Usa concesse allo scià, malato di cancro, di potersi recare a New York per
curarsi. Ciò fu sufficiente a scatenare la reazione dei sostenitori di Khomeini, che assaltarono
l'ambasciata Usa a Teheran prendendo in ostaggio i diplomatici.

La crisi iraniana provocò un secondo choc petrolifero, con conseguenze negative sulle
economie occidentali.
DESERT-STORM
Agosto 1990→ l'esercito Iraq invadeva il Kuwait (Medio Oriente, paese arabo sul Golfo
Persico) e il paese veniva sottoposto ad una brutale occupazione con violenze e saccheggi.
Nonostante i precedenti stretti legami con l'Iraq, l'URSS di Gorbaciov approvava le risoluzioni ONU
promosse da Washington e dalle potenze occidentali con l'avvio di sanzioni economiche e
consentendo una mobilitazione militare, che sotto la guida Usa, mirava ad impedire ulteriori
aggressioni.
Saddam Hussein (Iraq) riteneva di poter trovare un compromesso e si erse a paladino dei
palestinesi sostenendo che avrebbe accettato un negoziato e avrebbe fatto evacuare il
Kuwait solo se Israele avesse abbandonato i territori occupati.

Washington esercitò pressioni perché Israele assumesse una posizione moderata e nell'autunno
1990 l'amministrazione Bush programmava un conflitto.

L'assenza di un impegno dell'URSS e di un movimento comunista internazionale favorì l'azione di


Washington.

In Consiglio di sicurezza, i delegati: sovietico e cinese, non si opposero alle risoluzioni promosse
dagli Usa.
A gennaio l'amministrazione Bush ordinava all'inizio del conflitto = Desert Storm.

Lo scoppio del conflitto veniva trasmesso in diretta tv.

Pericoloso fu il tentativo di Saddam Hussein di provocare Israele costringendolo ad entrare in


guerra; furono lanciati missili contro Israele ma il governo ebraico non reagì.

Nel febbraio 1991, Il governo sovietico fece il tentativo di inserirsi nella crisi con un'iniziativa
diplomatica, alla quale lo stesso Saddam parve favorevole.

Non era intenzione degli Usa accettare un compromesso che avrebbe rimesso in gioco
Mosca e consentito a Saddam Hussein di salvare la faccia: questa mossa sovietica fu
ignorata.

Gli scontri durarono meno di una settimana: Il Kuwait fu liberato e Saddam Hussein subì una
dura sconfitta ma per quanto indebolito restava al potere.

Così si conclude il Desert Storm considerata come la prova dell'affermazione Usa nel mondo.

L'amministrazione Bush aveva rafforzato la propria posizione in Medio Oriente, l'URSS era
apparsa ormai impotente e l'Onu si era trasformata in uno strumento dell'azione degli Usa.
URSS E CINA
Quando il 1° ottobre 1949 fu proclamata la Repubblica Popolare Cinese, l'URSS e gli altri stati socialisti
furono, a parte poche eccezioni, i soli paesi a riconoscere il nuovo regime. A questa priorità rispondeva la
firma del trattato d'alleanza sino-sovietico del 14 febbraio 1950. Secondo il trattato di amicizia del 1950, la
Cina e l'URSS concludevano un'alleanza difensiva contro il Giappone o contro qualunque altro stato alleato
di quest'ultimo in caso di aggressione. Tuttavia dopo la morte di Stalin nel marzo del 1953, le relazioni tra i
due stati socialisti migliorarono considerevolmente. L'URSS abbandonò i suoi ultimi interessi in Cina e si
impegnò maggiormente nel Piano di sviluppo economico cinese. Il testo dell'accordo firmato a Mosca il 27
aprile 1955 sulla cooperazione per l'utilizzazione pacifica dell'energia atomica vedrà ancora confermare
questa impressione. Ma dal 1956, allorché si operava la destalinizzazione in URSS, cinesi e sovietici
cominciarono a scontrarsi su diverse questioni di ordine politico, militare, economico e ideologico. Da
paese sotto-sviluppato quale era ancora la Cina, i suoi interessi non coincidevano affatto con quelli dei paesi
socialisti europei - i due rompono tra il 59 ed il 60. Infine, quando Mosca firmò il trattato di interdizione
degli esperimenti nucleari con Washington, Pechino fece scoppiare la sua prima bomba atomica. Lo scoppio
della prima bomba atomica cinese, testimonianza di uno sforzo gravoso ma anche sorprendente di un
paese arretrato, è la conseguenza più o meno diretta della rottura politica con l'Unione Sovietica e della
divergenza relativa alla "politica atomica" dei due paesi.
Successivamente Breznev decise di allentare la tensione con Pechino per rompere lo stallo politico ed
evitare lo sviluppo di relazioni più strette tra la RPC e Washington. L'iter della normalizzazione delle
relazioni tra i due paesi socialisti cominciò a portare risultati concreti nel dicembre del 1984, con la firma di
accordi di cooperazione economica, scientifica e tecnica tra la Cina e l'URSS. Dopo un breve periodo di
relazioni piuttosto tese tra Cina e Russia verso la fine del 1989, dovuto alla caduta dei regimi comunisti
dell'Europa dell'Est la cui responsabilità veniva attribuita dal governo cinese principalmente al nuovo
processo avviato da Gorbacev, ci fu un miglioramento nei rapporti sino-sovietici in campo politico,
economico e della sicurezza.

PRESIDENZA JOHNSON
Alla morte di Kennedy divenne presidente Lyndon Johnson, che era il suo vice. Sotto la sua presidenza
venne stabilito il principio dell’uguaglianza assoluta tra tutti i cittadini americani. Vennero dati molti sussidi
ai bisognosi, la sanità divenne gratuita per molte persone e le pensioni vennero garantite. Questo rientrava
nel cosiddetto Welfare State, intrapreso da Roosevelt che migliorò il tenore di vita degli americani, ma
aumentò il deficit dello Stato. Ciò che macchiò la presidenza Johnson fu la guerra del Vietnam. Johnson,
infatti, inviò numerosi aiuti e si fece dare carta bianca dal Congresso per gestire la questione. Alla fine il
Vietnam del nord ebbe la meglio. Nixon cercò di portare avanti bombardamenti massicci, che però non
ebbero l’effetto sperato. Alla fine gli americani furono costretti a ritirarsi dal Vietnam e nel 1975 il Vietnam
del sud venne conquistato dal Vietnam del nord. La sconfitta coincise con la crisi economica e fu il periodo
più buio della storia americana. Dal 1975 in poi negli Stati Uniti venne abolita la leva obbligatoria.

LA GUERRA DEL KIPPUR


La guerra dell’ottobre 1973 iniziò con un attacco a sorpresa il 6 ottobre, nel giorno del perdono (Yom
Kippur), cioè il giorno più sacro del calendario ebraico.
Una delle ragioni principali alla base dello scoppio della guerra del Kippur fu la volontà di Anwar al-Sadat di
riottenere la penisola del Sinai che Israele occupava stabilmente dal 1967. All’inizio le forze arabe ebbero la
meglio, ma nei giorni successivi Israele arrivò a minacciare le capitali dei due Stati.
Il Consiglio di Sicurezza richiese il 22 ottobre di far cessare il fuoco. Dopo pochi giorni gli eserciti deposero le
armi.
Con la guerra israelita del Kippur del 1973, i paesi arabi dell'OPEC come rappresaglia nei confronti di
Washington per il sostegno ad Israele decisero un embargo petrolifero nei riguardi degli Usa e innalzarono
del 70% il prezzo del petrolio; grave crisi economica che colpì le nazioni industrializzate nell'inverno 73-74.
Gli Usa contrastarono duramente le posizioni OPEC, ma gran parte dei paesi europei occidentali tentarono
di concludere accordi bilaterali con singoli paesi produttori nella speranza di porre in piedi particolari
rapporti che assicurassero forniture di petrolio.
Iniziò così una crisi economica contrassegnata dal fenomeno dalla stagflazione a cui diversi Paesi occidentali
risposero con politiche tese a ridurre i consumi e a implementare gli studi sul nucleare. 

SOCIETÀ DELLE NAZIONI


Organizzazione sovranazionale costituita nel 1919 per il mantenimento della pace e della sicurezza, la
soluzione delle controversie internazionali, la cooperazione tra gli stati membri. Ideata da T.W. Wilson, fu il
primo organismo internazionale a perseguire tali scopi nel clima pacifista seguito alla guerra mondiale.
Ebbe sede a Ginevra e ricevette l'adesione di cinquantotto stati (1934). Era dotata di un'assemblea, di un
consiglio e di un segretariato e doveva costituire lo strumento principale di prevenzione di nuovi conflitti
internazionali. I suoi fini di stabilizzazione internazionale e di pace fallirono in più occasioni come l’impresa
italiana in Etiopia. Impotente di fronte alle tensioni internazionali, anche per la mancata adesione degli Stati
Uniti e quella tardiva o solo temporanea di Germania, Giappone e Unione sovietica, venne sciolta nel 1946
e il suo posto venne preso dall'Onu.

CONFERENZA DI MONACO
Hitler cercò l’annessione dei Sudeti, regione della Cecoslovacchia, per la sua ricchezza industriale e per
aprirsi la strada verso l’Europa orientale. Il governo di Praga propose diversi compromessi, non accettati da
Hitler. Per risolvere la questione fu convocata la conferenza di Monaco (Italia, Germania, GB, Francia).
Mussolini appoggia Hitler e si decise per l’annessione dei Sudeti alla Germania dietro la promessa di Hitler
di garantire l’indipendenza del resto del paese.
La conferenza non rappresentò l’inizio della pace, ma la capacità di Hitler di imporre la propria politica.
In poco tempo la Germania occupò Praga e conquistò il resto della Cecoslovacchia.
Mussolini era consapevole di quanto l’asse fosse a favore della Germania, quindi per manifestare la propria
autonomia, L’Italia occupò l’Albania (1939).
Nello stesso tempo, per formalizzare l’alleanza tra Italia e Germania, fu sottoscritto il patto d’acciaio, che
impegnava i due paesi ad appoggiarsi militarmente in caso di conflitto.
La Germania strinse con l’Unione Sovietica un patto decennale di non aggressione, accompagnato da un
protocollo segreto che definiva le rispettive zone di influenza, garantendo alla Germania una copertura sul
fronte orientale. Hitler poteva quindi combattere su un solo fronte.
1 settembre 1939 Hitler invade la Polonia e Francia e GB dichiarano guerra alla Germania.
Inizia la II guerra mondiale.

DISTENSIONE E DESTALINIZZAZIONE
Il decennio che va dalla metà degli anni Cinquanta alla metà degli anni Sessanta fu caratterizzato da eventi
che si svilupparono quasi parallelamente a pochissimi anni di distanza.
• Il primo, la distensione, delineava un clima meno aggressivo dalla politica sovietica, all’interno e nei
confronti con gli USA e l’Occidente, iniziato nel 1956 dal successore di Stalin, Nikita Kruscev, al XX
Congresso del Partito Comunista dell’Unione sovietica, in cui denunciò le stragi di Stalin (destalinizzazione).

Nel marzo del 1953 morì Stalin e gli succedette Nikita Kruscëv che, denunciò gli eccessi del regime
staliniano, le condanne arbitrarie e gli orrori dei gulag, fino ad allora rimasti ufficialmente segreti. Fu quindi
avviata una nuova fase politica, non solo all’interno del Paese, ma anche nei rapporti dell’URSS con il resto
del Mondo, che prese il nome di destalinizzazione. Kruscëv cercò di sviluppare la produzione agricola e di
migliorare la distribuzione dei generi di prima necessità; riprese inoltre i rapporti diplomatici con il mondo
occidentale, dando inizio a un periodo di “disgelo”.

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