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Molte correnti, nate e sviluppatesi in occidente, si sono riversate in Giappone e sono state prese
contemporaneamente, senza avere il tempo di maturare e soprattutto senza avere il tempo di
crescere dal punto di vista cronologico, e spesso vengono adottate contemporaneamente, per cui
uno stesso scrittore in determinati periodi della propria carriera può essere configurato come un
romantico e poi trasformarsi in un naturalista.
Romanticismo
ロマン主義(roman shugi): shugi è il suffisso che sta per -ismo, quindi romanticismo.
Romanticismo come enfasi sui sentimenti, emozioni, aspetto sentimentale, come approccio
sentimentale già presente in autori come Akinari, Chikamatsu (personaggi mossi da sentimenti
molto forti). Autori come Akinari e Chikamatsu sono definiti romantici rispetto a Saikaku, il quale è
definito un realista(approccio distaccato, non c'è il suo pensiero).
Negli anni '80 del periodo Meiji, alcuni autori cominciano a confrontarsi con aspetti diversi nella
produzione letteraria. Ad esempio, per esprimere la nuova sensibilità successiva alla restaurazione
Meiji, e quindi i nuovi temi importati dall'occidente, si sperimentano forme più lunghe di
poesia(shintaishi), non si è più strettamente legati alla metrica giapponese(es. 5-7-5). Si inizia a
comprendere la potenzialità espressiva della lingua colloquiale in ambito letterario, rispetto a
quella classica, che invece imbriglia il pensiero e le descrizioni. Come si è visto anche con Shutetsu
Shinzui, il romanzo acquisisce valore fino ad essere definito un elemento artistico (美術). Il
romanzo, la prosa era sempre stata bistrattata (era la poesia la massima espressione). Invece, da
questo momento il romanzo assurge alle arte sfere della produzione artistica letteraria. Periodo in
cui si sperimentano nuove forme letterarie adatte alla propria sensibilità e alla nuova sensibilità
collettiva.
Negli anni '90 i frutti di questa sperimentazione, soprattutto dal punto di vista strutturale,
cominciano a maturare e vediamo una produzione letteraria molto più ispirata a quella europea, e
iniziano ad essere mutuati una serie di concetti dall'occidente (concetti religiosi, filosofici,
umanistici). Si è riusciti a trovare una forma (quella del romanzo, sempre più maturo dal punto di
vista linguistico) che riesca ad esprimere in maniera migliore e più convincente le nuove sensibilità
e i nuovi concetti.
Il suo contributo alla produzione romantica si sostanzia nella “Trilogia tedesca”. Sono 3 racconti
brevi d'amore finiti male ambientati in Germania.
1.Maihime(La ballerina,1890): la storia d'amore tra Ota ed Elise. Ota è uno studente giapponese di
giurisprudenza che vive a Berlino, si innamora della ballerina povera Elise. Nasce la storia d'amore.
Lui decide di abbandonare la sua carriera per vivere con Elise, fin quando non incontra un suo
amico giapponese che lo riconduce alla realtà consigliandogli di lasciare Elise perché questo amore
gli avrebbe senza dubbio impedito di fare carriera. Infine lo convince a tornare in Giappone. Elise
scopre i progetti di Ota e impazzisce dal dolore. é una storia piena di dettagli autobiografici,
probabilmente Mori Ogai conobbe una donna tedesca con cui ebbe una relazione. Concetto di
libertà, libertà che in questo racconto non c'è, Ota abbandona il suo amore per fare carriera, per
rispondere alle istanze della società, che lo vuole in Giappone, inquadrato in un determinato
contesto e in un determinato ruolo. Siamo in un Giappone che imbriglia molto la libertà
dell'individuo.
2.Utakata no ki(Ricordi di vite effimere,1890): storia d'amore tra un pittore giapponese che si
innamora della sua modella tedesca (a Monaco), che muore annegata mentre si trovano su una
barca. Dei tre racconti è quello con gli elementi più vicini al nostro concetto di romanticismo: c'è il
tema della pazzia e una serie di elementi più riconducibili alla sensibilità romantica occidentale.
3.Fumizukai(Il messaggero, 1891): storia d'amore tra il narratore, un ufficiale dell'esercito
giapponese che, ospite a casa di una famiglia di nobili tedeschi, si innamora della figlia del conte,
ma si rende conto che questa ragazza è l'amore di un pastore che vive nella tenuta del conte, che
ama la propria contessa, ma senza speranze in quanto pastore. La contessa vorrebbe anche
ricambiare il suo amore, non fosse per il padre che le ha già organizzato un matrimonio combinato.
Lei, pur di sottrarsi al volere del padre, decide di scappare e di rifugiarsi a casa di una zia
abbracciando la vita da nubile. Siamo di fronte ad una scelta di semi-libertà: non una scelta libera,
ma quantomeno una scelta che si oppone a quella che era stata fatta per lei.
Kitamura Tokoku(1868-1894)
Autore solo romantico. Nasce in una famiglia di samurai, sposa la figlia di un samurai e scrive per
soli 5 anni. é molto guidato dalla sua fede cristiana (ricorda il giorno della sua conversione, il 21
agosto 1887). Visione presbiteriana legata alla sua visione politica: attenzione verso gli umili,
giustizia, ecc. L'unico tra gli autori del periodo ad accogliere in maniera così convinta il credo
cristiano, forse perché appartiene ad una famiglia di samurai, ed in assenza del confucianesimo che
aveva caratterizzato il periodo Tokugawa ha probabilmente abbracciato il pensiero a lui più vicino,
quindi quello presbiteriano. Sostituisce l'etica confuciana con quella cristiana. Le tematiche delle
sue opere sono principalmente l'amore, la libertà e dio. Dio presente ovunque, che interviene
misericordiosamente nella vita di chiunque, ecc. Amore da un punto di vista nuovo. Il suo autore di
riferimento è Byron, non particolarmente cristiano. Scrive soprattutto poesia, ma anche prosa (saggi
utili per comprendere la sua sensibilità poi ricondotta al filone romantico). I due saggi più
importanti sono Shukkonkyo(Lo specchio magico, 1893), saggio in cui esprime la sua sensibilità
romantica e quasi considerato una sorta di bibbia o una guida per un aspirante autore
romantico(saggio filosofico-letterario); ed Ensei shika to josei(Il poeta pessimista e le donne, 1892),
dove parla della sua visione dell'amore romantico, che è inedita per un giapponese:
"L’amore è il segreto della vita. Solo da quando è stato creato l’amore esiste l’umana società. Se ci
portassero via l’amore che colore e che sapore avrebbe la nostra vita?"
"Colui che non ha mai fatto esperienza del vero amore è come un bosco che non è mai stato visitato
dalla primavera: un luogo triste e desolato. È solo attraverso l’amore che si può penetrare in un
segmento del mistero della vita umana."
Amore quindi non più legato ai quartieri di piacere dell'epoca Tokugawa, ma un qualcosa che
nobilita e permette agli essere umani di vivere con una sensibilità diversa, quindi vivere pienamente
la vita. Autore importante perché parla dell'amore come sentimento e non come atteggiamento, cosa
mai acccaduta prima nella letteratura giapponese. Si suicida a 26 anni. Delle sue opere non si esalta
la bellezza artistica, ma la presenza di un sincero fervore, si percepisce una partecipazione sentita e
profonda dell'autore, cosa inedita.
Izumi Kyoka(1873-1939)
Non abbracccia una corrente particolare. Tematiche: l'amore; nessuna preoccupazione nei confronti
della società, dei mali della società, del cambiamento in atto, della solitudine dell'individuo che si
percepisce con la restaurazione Meiji; si appassiona al soprannaturale (con sensibilità diversa
rispetto ad Akinari). La sua prosa è complicatissima, di difficile comprensione. Come Akinari,
credeva nella presenza del soprannaturale nella vita di tutti i giorni, non accettava l'atteggiamento
molto razionalista del pensiero occidentale, secondo lui il mondo visibile era circondato dal mondo
soprannaturale, anzi non c'era nessuna linea di separazione tra le due dimensioni, convivevano, il
soprannaturale entrava spesso nella vita di tutti i giorni e influenzava determinate azioni o eventi. é
contro il razionalismo e contro il naturalismo, anche dal punto di vista letterario. Secondo Izumi
Kyoka il fine della letteratura non è descrivere la società così com'è (naturalismo), ma esaltare il
lettore, dargli gioia e piacere, e fargli conoscere la vera bellezza. Questo si può fare, sempre
secondo Izumi Kyoka, attraverso il soprannaturale.
Naturalismo
自然主義(shizen shugi): movimento molto importante in Giappone, anche se dura meno del
romanticismo. Il naturalismo comincia dopo il romanticismo, precisamente nel 1906, l'anno dopo il
conflitto russo-giapponese, vinto sì dai giapponesi, ma con costi esorbitanti, soprattutto da un punto
di vista umano. Nasce una sorta di sete di smascheramento dell'illusione, cioè tutto quello che era
venduto dal governo Meiji come qualcosa di positivo viene messo sotto una lente diversa, si sente
l'esigenza di scoprire la verità, per quanto brutta essa possa essere, per quanti aspetti brutti,
raccapriccianti, della società, della natura umana possa svelare. L'istanza di verità vince su tutto, la
verità è superiore addirittura al valore artistico e letterario(perde completamente importanza per gli
autori naturalisti). Anche Tsubouchi Shoyo in Shosetsu shinzui: la verità è importante, e bisogna
essere abbastanza disincantati, però se non è necessario ai fini della trama si può evitare di scrivere
delle cose brutte. Il naturalismo, invece, vuole portare a galla tutte quelle parti volutamente tenute
nascoste. Non è un caso che il naturalismo si sviluppi in questo periodo, ma è un caso che si
sviluppi dopo il romanticismo, non essendo una risposta ad esso.
Il naturalismo influenza gran parte della produzione letteraria giapponese, la sua influenza dura
molto di più dei 5 anni della sua durata, ma è difficile trovare autori chiaramente naturalisti: Mori
Ogai, Kawabata, Mishima, Tanizaki,ecc. non hanno mai aderito al naturalismo, anzi lo hanno
attaccato o ignorato. é una corrente che ha influenzato gli autori soprattutto per quanto riguarda la
struttura della lingua, ma non dal punto di vista dell'approccio alla narrazione. Romanticismo e
Naturalismo giapponesi sono diversi da quelli europei .
Naturalismo europeo: nasce nel fine '800 come reazione naturale al romanticismo, grande esponente
Zola. Zola: esame freddo e distaccato della realtà, anzi scientifico. Metodo scientifico: Zola
puntava, attraverso la sua descrizione distaccata e realistica, a mettere in evidenza 2 elementi:
quanto sulla natura umana e sulle azioni dei personaggi delle sue opere contasse l'ereditarietà, e
l'ambiente(i fattori ambientali). Questi elementi non arrivano nel naturalismo giapponese.
Naturalismo giapponese: ricerca dell'individuo, bisogna rappresentare a tutti i costi la verità di sè
stessi; cosa si può descrivere meglio, senza fingere, conoscendolo perfettamente, se non sè stessi?
Si arriva ad una letteratura che è soltanto auto-biografia, o al massimo biografia. Non c'è più
invenzione, tutte le cose che si dicono devono essere effettivamente state vissute. La ricerca
dell'individuo, che è la ricerca di sè stessi (l'unico individuo che veramente si può dire di
conoscere), porta alla nascita di un prodotto tipicamente giapponese che è il Watakushi shosetsu.
Watakushi= io. Si potrebbe tradurre con "romanzo dell'io", ma è completamente diverso dal nostro
concetto di romanzo dell'io. Watakushi shosetsu inteso come romanzo sull'autore. Io=autore.
L'autore decide di mettersi a nudo completamente, racconta tutti i fatti suoi, a volte anche a scapito
dell'interesse artistico (vite grame, vite tristi che l'autore decide di raccontare). Espone senza veli
tutto ciò che gli succede, soprattutto le cose negative. é una confessione degli aspetti più brutali, più
intimi dell'autore. Estrema fedeltà alla realtà, non ci sono elementi lasciati all'immaginazione, non
ci sono elementi di fiction, è semplicemente una narrazione fedele di quello che è successo. Il
naturalismo in Giappone è una sorta di messa in pratica del realismo nella fiction, si elimina il
concetto di fiction e resta la realtà così com'è.
Il naturalismo si esprime dal 1906 al 1910, però già i primi autori di epoca Meiji avevano avuto un
approccio più o meno naturalista. Pur non essendo degli scrittori naturalisti avevano un approccio
simile, rispetto alla letteratura Tokugawa offrono delle descrizioni più fedeli. Higuchi Ichiyo
descrive in Takekurabe i bambini che crescono nel quartiere dello Yoshiwara(q. di piacere) in
maniera molto realistica, descrizione realistica della società del tempo. Tuttavia abbiamo ancora
delle trame melodrammatiche, la trama è ancora costruita su fattori di fiction. Descrizione realista
di una trama inventata, possiamo parlare di naturalisti vecchio stile, diversi da quelli che agiscono
dal 1906 in poi, i quali non scrivono romanzi, ma autobiografie. Dire la verità per quanto spudorata
essa sia. La cosa interessante era non solo che l'autore mettesse a nudo sè stesso, ma che per farlo
era costretto a parlare nello stesso modo delle persone che gli stavano attorno. Quindi se si era
conoscenti di questi autori si poteva essere "sputtanati" nelle loro narrazioni. Cosa veramente ci
interessa della produzione naturalistica è il linguaggio, in questo tipo di narrazione gli scrittori
preferivano un linguaggio molto scarno e semplice, e preferivano il colloquiale al classico. Anche
loro danno un forte contributo al cambio di stile che si registra in questo periodo. I naturalisti
giapponesi si rifanno a Maupassant come modello, invece di Zola. Amano di Maupassant il fatto
che descriva le tragedie della quotidianità in maniera completamente distaccata, ma non prendono
da Zola nè il concetto di ereditarietà nè quello ambientale.