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1- C’è una continuità tra Fichte e Schelling? Ma c’è anche una discontinuità?

Si c’è una continuità tra Fichte e Schelling.


Schelling per cominciare la sua filosofia, teoria filosofica, parte dall’io di Fichte, che aveva
fondato su dei principi.
Si c’è anche una discontinuità, perché Schelling paragona l’io alla natura, la prende in
considerazione, in particolare Deus Sive Natura di Spinoza.
( il testo dice però non è la stessa cosa)
Non è la stessa cosa perché Schelling pensa che l’io sia Dio e non la natura
In Spinoza abbiamo una identificazione di Dio in Natura
La differenza è che per Schelling è l’io ad avere tutti i principi che ha Dio, per Spinoza è la
natura ad avere i principi che ha Dio.
Schelling dice che la natura semplicemente è in relazione con l’io, ma non rappresenta Dio

2- come è la natura di Schelling?

È una natura dinamica che si evolve nel corso del tempo e prende sempre più coscienza di
se.

3- Questo cambiamento (evolutivo) dinamico della natura Schelling da chi lo prende?

Lo prende da Fichte.
Si pone in contrasto con Fiche xchè Schelling ribalta la concezione della natura che si aveva
con Fichte (evoluzione).
Si ha una rivalutazione della natura, poiché secondo lui la natura è spirito e quindi le si
attribuiscono tutte le caratteristiche dell’io fichtiano.

4- Questa discendenza fichtiana di Schelling da quali dei tre principi viene, il fatto di vedere
la natura in evoluzione dialettica, deriva da quale dei tre principi?

Dal terzo principio, ovvero, “l’io pone nell’io all’io divisibile un non io divisibile”.
Nel terzo principio si mostra come l’io, avendo posto il non-io

5- Quali sono queste forze che Schelling pone nella natura capaci della evoluzione?

Il magnetismo, l’elettricità e il chimismo.


La filosofia di Schelling si divide in due parti, una, la filosofia della natura, nella quale spiega
il motivo per il quale prende in considerazione la natura come assoluto, xchè può evolversi e
si mette in relazione anche con Dio, e un’altra parte che è più trascendentale, che è
l’opposto della filosofia della natura, ma è anche complementare

6- Com’è la filosofia di Schelling?

La filosofia di Schelling si divide in due parti, una, la filosofia della natura, nella quale spiega
il motivo per il quale prende in considerazione la natura come assoluto, xchè può evolversi e
si mette in relazione anche con Dio, e un’altra parte che è più trascendentale, che è
l’opposto della filosofia della natura, ma è anche complementare
7- Come mai questa influenza delle scienze?

8- Che cos’è l’assoluto per Schelling?

Prende la sostanza di Spinoza e prende Dio di Fichte e li vuole unire attraverso l’assoluto e
infatti per lui l’assoluto è l’unico principio autonomo che può unire sia Dio che la natura, e
mediante l’assoluto lui può vedere la natura come un principio autonomo di se stessa,
perché può spiegarla.
Per Dio vede come assoluto l’io di Fichte come la cosa più vicina a Dio perché è la forza
autocreatrice.

9- Hegel accusa Schelling che il suo assoluto è la notte in cui tutte le bacche sono tutte nere
cosa vuol dire?

Lo sta accusando di generalizzare il concetto, o meglio di essere indistinto.


Come fai tu dalla omogeneità più assoluta far venir fuori la filosofia della natura e quella
dello spirito?

10- Che cosa è la Sehensucht?

Ne parliamo nel periodo del romanticismo, nel quale si sviluppa un’altra corrente filosofica,
quella dell’idealismo.
È una corrente che si contrappone a quella di Kant, perché è una corrente post-kantiana.
La filosofia di Kant è la filosofia del limite e si limita a mettere in ordine la realtà e i concetti
che ci propone la realtà.
Al contrario con l'idealismo possiamo trovare colui che è una specie di fondatore
dell’idealismo che è Fichte.
Per lui tutto è spirito e propone un nuovo concetto che è quello dell’io.
In pratica è dare maggiore importanza al mondo ideale rispetto a quello materiale.

11| Che cos’è l’Aufheben?

Vuol dire superamento.


In Fichte il superamento dove lo troviamo?
Lo troviamo dappertutto ma anche nei principi.
È il superamento di un ostacolo

12- Cosa vuol dire superare un ostacolo?

Non fermarsi di fronte al non-io e affrontarlo.

13- Ma Perché io lo devo affrontarlo?

Perché mi permette l’esperienza e di provare a superare l’ostacolo e se ci si riesce o meno.


Ciò permette il miglioramento di se stessi.
Ciò lo posso chiamare “pratica”
In conclusione la filosofia di Fichte è pratica, meglio ancora morale.

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