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IGNAZIO GARDELLA

La questione dell’esporre

* Walker Art Gallery, Liverpool, 1940:

Struttura della stanza è una sorta di galleria. Il mondo esterno è escluso,


lo spazio non ha finestre sulla città. Il percorso è lineare. La stanza è quasi
arredata, sembra una galleria di collezionisti.

Gli oggetti sono posti sullo stesso piano, non hanno gerarchia. La luce ha
un ruolo importante, è sempre equivalente (sistema a velario).

Milano: Rapporto con la città. Esperienza legata ai bombardamenti


della 2 guerra mondiale.

Contemporary Art Pavillon, 1947:

Ampliamento villa reale, viene ampliata la collezione legandola a


collezioni di arte contemporanea.

Primi disegni di gardella:

Rimane il muro della scuderia su via palestro, come vincolo.

Anche il corpo a sx viene dato come vincolo.

Corpo continuo con scavata all’interno una corte.

Mantiene l’elemento della corte della scuderia preesistente.

L’idea di legare il museo al percorso.

L’apertura verso l’esterno con una vetrata continua che guarda il


grande giardino.

Un’architettura moderna con grandi vetrate.

Il progetto verrà bocciato dalla Commissione edilizia per aver mutato


il muro neoclassico.

Progetto finale:

Organizzazione tipologico-funzionale dell’edificio.

Logica espositiva in 3 differenti forme:

-la galleria delle pitture, legata alla parete, necessità di appendere i


quadri, è legata a una forma particolare di luce che proviene dall’alto,
è legata ad una grande altezza dello spazio

-lo spazio dell’ingresso, rialzato

-la galleria delle sculture, parte pavimentata in marmo a nord.

Il rapporto è stabilito con la luce, una luce che deve girare attorno alle
sculture

Al primo piano si trova una stanza dedicata alle piccole opere.

6 = black box, uno spazio tutto chiuso.

Un volume unitario diviso in diverse sezioni tipologiche, in spazi,


luoghi, soprattutto attraverso la luce.

Sistema a velario:

Crea coni di ombra sul visitatore e lascia l’opera con una luce dall’alto.

La luce è fondamentale in questo progetto, l’opera addirittura viene sposta sulla vetrata creando

Un controsenso ( la luce proveniente da sud accerchia l’opera che resta in ombra).

TREMI APARTAMENT in the Park


house :

Schema distributivo della casa ad appartamenti.

Sistema di ambienti interconnessi tra loro.

Tema del percorso molto forte.

3 blocchi: zona giorno, zona di collegamento e zona notte.

Visita all’interno della casa: controluce, la grande serra diventa


controluce e mette in scena le piante che stanno dentro la serra.

Logica di disposizione letta come singolare: mischiare oggetti


d’arredo antichi e moderni. Il modo di disporla acquisisce un modo
singolare.

Mettere insieme l’antico e il moderno.

Tema della luce.

Tema della “messa in scena”

VILLA BORLETTI, 1936

Logica del costruire uno scenario, moderno. Oggetto antico che viene
messo in scena.

Logica di cogliere del museo la sua condizione estraniante: genera


sensazione e mette in scena l’oggetto.

LAVORO QUI: straniare l’oggetto.

(es. Paoline bookstore, milano= lavora su un meccanismo


analogo.

Gli oggetti si mettono in scena, i libri diventano oggetto di una


sorta di esposizione che occupa complessivamente lo spazio.)

(Es. Olivetti showroom, dusseldorf: Logica simile, lo spazio è


equivalente allo spazio di esposizione. Le macchine da scrivere
vengono messe in scena, vengono mostrate su dei tavoli)

(es. Borsalino stand, milano = messa in scena dei cappelli con


sostegni meccanici)

(es. mostra della sedia italiana alla 9


triennale di milano = gli oggetti, Le sedie
sono esposte su un palcoscenico su piu
livelli, che si può percorre. Il percorso è
la chiave della situazione espositiva,
lungo il percorso si incontrano le sedie
come se fossero attori. Le sedie
diventano parte della scena.

Museo del dopoguerra


Castello sforzesco: i BBPR intervengono sul
cortile ducale.

Il museo oggi è stato trasformato.

I BBPR mettono in scena gli oggetti, le sculture,


dei frammenti di città (porte d’ingresso alla città
danneggiate durante la guerra). Quest’ultime
vengono esposte quasi come una sequenza di
archi di trionfo.

I quadri vengono posti su pennellature e sono su


pareti. Costruiscono lo spazio attraverso il
percorso. Abbassano una parte di
pavimentazione per costruire una gradonata.

Pianta allestimento cortile ducale.

MASP, museo di arte, san paulo

Realizzato da Lina Bo Bardi, allieva


di Albini.

“Grattacielo orizzontale” = una


grande cornice rossa che contiene
uno spazio vetrato. Al di sotto una
piazza aperta per la città.

Allestimento: Al centro il percorso, le pareti sono diventate di


vetro, le pareti quasi non esistono.

I quadri stanno su dei cavalletti di cristalli inventati da Lina. I


quadri invadono lo spazio della stanza come se la stanza fosse
affollata.

Il tema del percorso diventa un labirinto. La visita diventa libera


senza organizzazione cronologica ma per aree tematiche.
L’incontro con il quadro diventa una cosa diversa.

Ciò che sta fuori entra e si unisce agli oggetti esposti.

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