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Verdi" di Milano
Cheng Zhang
2. Le Sonate di Beethoven
3. La Sonata op. 53
5. Conclusione
6. Sitografia
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1. Ludwig van Beethoven
2. Le Sonate di Beethoven
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pianista; queste due qualità sono ben visibili nelle Sonate, in quanto
ricche di passaggi virtuosistici.
Le trentadue Sonate di Beethoven possono essere ripartite in tre fasi,
corrispondenti agli “stili” compositivi identificati dal musicologo tedesco
Wihelm von Lenz:
1793-1802: anni dell’influenza della tradizione viennese (in
particolare Mozart e Haydn).
1803-1815: anni della personalizzazione dello stile e della visione
eroica del mondo.
1816-1827: anni della maturità, nei quali il compositore dimostra
profondità intellettuale e innovazioni formali, ma allo stesso tempo
un sentimento di superamento e distacco.
3. La Sonata op. 53
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L’esposizione occupa le battute 1-89; la sua suddivisione interna è la
seguente:
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modulazione ai toni lontani, che caratterizzerà alcune sue composizioni
successive e sarà molto caro a Schubert.
Il sistema dei rapporti di terza non è comunque una novità nemmeno per
Beethoven, dal momento che nel primo movimento della Sonata op.31
n.1, in Sol maggiore, il secondo tema viene esposto in Si minore
nell’esposizione e in Mi maggiore nella ripresa.
Nella Waldstein il carattere del secondo tema, come di consuetudine, è
opposto al carattere del primo: qui il secondo tema viene presentato quasi
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Terza codetta: battute 74-82, da La minore a Mi minore
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Dal punto di vista ritmico, il primo tema esordisce con due frasi di quattro
battute ciascuna, identiche dal punto di vista ritmico. Quando il primo
tema viene riproposto all’inizio della transizione (batt.14) abbiamo una
piccola variante ritmica nella prima semifrase perché Beethoven anziché
usare gli accordi ribattuti utilizza tremoli.
e presenta una variante nella quale il tema passa alla mano sinistra ed è
ornato da terzine nella mano destra:
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Viene presentato per diminuzione nella quarta
codetta:
Sempre dal punto di vista del ritmo, nel corso del movimento abbiamo tre
“finestre” costituite dai momenti in cui vengono usate in maniera
intensiva le terzine di crome: nell’esposizione e nella ripresa
rispettivamente da batt. 42 a 57 e da batt. 203 a 218 e nello sviluppo da
batt.112 a batt.141. Questi momenti sono importanti perché interrompono
il fluire continuo di crome e semicrome che caratterizza l’intero primo
movimento. Le terzine non vengono mai sovrapposte alle quartine e
questo fa sì che i momenti dedicati alle terzine abbiano una funzione
rilevante per l’ascoltatore.
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(moderatore), di risonanza, liuto; il pedale di risonanza era diviso in due
parti che comandavano ciascuna il sollevamento di una metà degli
smorzatori. Nel manoscritto della Sonata op.53 si trova un’annotazione
preziosa: “Quando si trova scritto Ped. tutti gli smorzatori devono essere
sollevati, sia nel basso che nel discanto”.
Questo appunto dell’autore è prezioso perché ci fa capire che le
indicazioni autografe di pedale presenti soprattutto nel Rondò di questa
Sonata, indicazioni che se prese alla lettera risultano alquanto
avvenieristiche a causa della sovrapposizione di armonie che si viene a
creare, non sono dovute all’uso di un congegno diverso dall’attuale.
quei momenti, come l’inizio del primo tema, in cui la scrittura accordale è
concentrata nella zona grave della tastiera:
oppure quei momenti dove gli accordi ribattuti della mano sinistra, uniti
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Oltre agli effetti di contrasto sonoro causati dalla contrapposizione dei
registri grave e acuto, Beethoven in questa Sonata che, come alcuni
musicologi hanno fatto notare, offre al pianista difficoltà tecniche
maggiori rispetto alle Sonate precedenti, utilizza anche nuovi espedienti
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Anche se queste importanti novità della scrittura pianistica non
appartengono al primo movimento, le abbiamo volute ugualmente citare
perché le riteniamo veramente meritevoli di segnalazione, data la loro
innovazione dal punto di vista pianistico.
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4.4 Analisi della costruzione melodica
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Se confrontiamo questo materiale melodico con quello del secondo tema,
possiamo rilevare che nel secondo tema abbiamo gli stessi motivi
batt. 112 è la scala ascendente che viene usata alla mano sinistra sui tempi
principali della battuta:
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5. Conclusione
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ravvisabili alcune analogie con il primo movimento dell’op.53, ma la
scrittura beethoveniana si è fatta più matura, sia dal punto di vista della
costruzione che da quello pianistico.
6. Sitografia
https://wenku.baidu.com/view/cdc5f1b5f121dd36a32d82ee.html
https://baike.baidu.com/item/路德维希·凡·贝多芬/581912?fromtitle=贝
多芬&fromid=137783&fr=aladdin
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ludwig_van_Beethoven
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