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a cura di
Marinella Santini
VOLUME 2
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LO SPAZIO NELLA LEZIONE DI GIOCODANZA
Nel metodo Giocodanza®, l’utilizzo dello spazio all’interno della lezione è vario.
Si usa spesso far disporre gli allievi in ordine sparso: questo perché, non solo si impara a riempire
con ordine tutto lo spazio a disposizione, ma soprattutto perché ciascun bambino può mettersi dove
vuole, sentendosi a proprio agio. In tal modo, avendo ciascuno scelto il proprio posto, nessuno si
sente davanti o dietro come quando ci disponiamo, ad esempio, nelle file e negli spazi.
E’ importante, però, che sia un ordine sparso e non un disordine sparso! Per questo è utile
memorizzare la disposizione scelta ed essere consapevoli del proprio spazio personale e di chi
abbiamo accanto: a destra, a sinistra, davanti e dietro (spazio generale).
Dopo aver eseguito uno o più esercizi in questa disposizione, si invitano i bambini a camminare
liberamente (o a danzare, saltare, correre, ecc.): ad un segnale sonoro, o di qualunque altro tipo, essi
devono ritornare esattamente al loro posto. Insieme controlliamo poi se ognuno ha preso la sua
giusta collocazione nello spazio.
Un’altra disposizione che viene usata spesso è il cerchio e il motivo è lo stesso: nessuno è davanti,
nessuno è dietro! Nel cerchio inoltre, siamo tutti accanto e possiamo guardarci. In questa
disposizione, con i bambini più piccoli, è consigliabile eseguire esercizi con movimenti solo
simmetrici; molti infatti non conoscono ancora la destra e la sinistra, perciò potrebbero confondersi
ed eseguire a specchio.
In seguito, invece, lavorare in cerchio con movimenti asimmetrici si rivelerà molto utile proprio per
acquisire maggiore sicurezza nella lateralità.
Naturalmente si lavora anche nelle file e negli spazi e in disposizioni geometriche ben precise:
queste ultime sono figure che ognuno, insieme agli altri, disegna con il proprio corpo nello spazio.
Questo è importante, poiché, quando interpreteranno delle semplici coreografie, gli allievi dovranno
sapersi muovere mantenendo, o cambiando, una determinata disposizione.
Nel Giocodanza inoltre incontriamo spesso giochi a coppie e a gruppi; per evitare che i bambini si
scelgano “a simpatia”, emarginando quelli più timidi o introversi, ricorriamo a giochi studiati
appositamente per formare le coppie o i gruppi: in tal modo la scelta è del tutto casuale.
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GIOCHI PER FORMARE I GRUPPI
SVOLGIMENTO >> Gli allievi danzano liberamente e allo stop della musica entrano velocemente
dentro i cerchi: essendo la regola che soltanto un bambino può entrare dentro il cerchio, la metà dei
bambini resterà fuori. Abbiamo così formato i due gruppi: quello dei bambini dentro il cerchio e
quello dei bambini rimasti fuori.
SVOLGIMENTO >> Tutti i bambini si muovono nello spazio, seguendo le istruzioni dell’insegnante:
“camminare, saltare, fermarsi, strisciare, correre”. Ogni tanto la maestra lancia qualche pallina e
velocemente gli allievi cercano di afferrarne una ciascuno; quando le palline sono terminate, si sono
formate le due squadre: chi ha le ha prese e chi è rimasto senza.
SVOLGIMENTO >> I bambini sono in cerchio seduti con le gambe incrociate; al centro del cerchio
sono disposti vari oggetti in numero pari alla metà dei partecipanti. L’educatore inventa una storia
nominando ogni tanto, nella narrazione, i vari oggetti; ogni volta che ne viene nominato uno, i
bambini dovranno velocemente alzarsi e andare a prenderlo. Quando la storia è terminata, tutti gli
oggetti saranno stati presi; a questo punto abbiamo formato i due gruppi: quello con gli oggetti e
quello senza.
Osservazioni: può essere divertente per i bambini inventare un nome spiritoso per la propria
squadra.
SVOLGIMENTO >> Supponiamo di avere una classe di sedici bambini. Si invitano a danzare
liberamente; allo stop della musica si fermano e l’insegnante dirà: “Gruppi di quattro!”: a questo
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punto i bambini si dispongono in quattro, prendendosi per mano e, alla ripresa della
musica,continuano a ballare insieme. Al suono del tamburello si lasciano e ognuno continua la sua
danza per conto proprio. E così via.
Se vogliamo formare le coppie, l’ultima indicazione sarà“Gruppi di due”; se nel gioco che
dobbiamo fare occorrono quattro gruppi, l’ultima indicazione sarà “Gruppi di quattro”. Se invece
volessimo formare due gruppi, diremo “Gruppi di otto”.
SVOLGIMENTO >> I bambini danzano liberamente nello spazio. Al segnale sonoro, si fermano in
posizione naturale con le mani alla vita. L’insegnante nomina una parte del corpo preceduta da un
numero, ad esempio “tre fronti”: ciò significa che tre bambini dovranno toccarsi con la fronte e,alla
ripresa della musica, continueranno a muoversi mantenendo questo contatto, fino ad un secondo
segnale che indica di riprendere a danzare per conto proprio.
Si continua così fino a quando non abbiamo formato i gruppi necessari al gioco che dobbiamo
svolgere.
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IL RITORNO ALLA CALMA
Il Giocodanza è un metodo che coinvolge moltissimo i bambini perché si avvale, come mezzo di
apprendimento, del gioco che ovviamente rende la lezione stimolante e divertente. Ma divertimento
è spesso sinonimo di confusione… Capita talvolta infatti, specialmente nelle prime lezioni, che i
bambini… si divertano troppo! E vengono così a crearsi momenti di confusione.
Ecco dunque, che in questi “momenti” si inseriscono i giochi di ritorno alla calma, utili anche
quando l’attenzione dei piccoli allievi sfugge al nostro controllo.
E’ opportuno inoltre ricorrere a questi giochi anche quando precedentemente è stata svolta un’
attività abbastanza intensa, e si nota nei piccoli allievi un affaticamento . A questo punto è
necessario riportare il battito cardiaco alla sua frequenza regolare: ricorriamo dunque al ritorno alla
calma, fondamentale per inserire una fase di “riposo”.
In realtà, non esistono veri e propri “giochi di ritorno alla calma”; in questa categoria possiamo
inserire tutti gli esercizi di respirazione e anche esercizi di postura. Ad esempio, dopo i giochi al
paracadute, che sono piuttosto movimentati, l’insegnante invita i bambini a camminare lentamente
in ordine sparso e occupare poi un posto nello spazio, sedendosi con le gambe incrociate e
allungando bene la schiena verso l’alto; poi li invita a rilassare e di nuovo ad allungare, ripetendo
varie volte.
Siamo ritornati così alla calma, abbiamo riportato il cuore al suo normale ritmo e, nello stesso
tempo, abbiamo curato la postura della schiena.
Con lo stesso sistema e con il medesimo intento,possiamo inserire anche il riposo intelligente o
laterrazzina e fare ancora altri esercizi, che vengono così introdotti senza annoiare i bambini.
Abbiamo raggiunto in tal modo più obiettivi: li abbiamo riportati alla calma, hanno fatto alcuni
esercizi senza annoiarsi e noi abbiamo svolto una parte del programma.
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I GIOCHI CON GLI OGGETTI
Gli oggetti hanno un ruolo importante nel Giocodanza®; vengono introdotti spesso nella lezione e,
“trasformandosi”in attrezzi-giocattolo, forniscono ai piccoli allievi degli input, divenendo ulteriori
stimoli per la loro immaginazione.
Abbiamo due tipi di attrezzi-giocattolo: quelli semplici, che possiamo reperire dalla vita quotidiana
(giornali, scatoloni, tessuti, ecc.) e quelli propri dell’attività psico-motoria (cubi, bastoni, cerchi,
coni, palle, ecc.),che hanno una loro funzione specifica in quanto posseggono caratteristiche
funzionali, che orientano cioè l’azione verso contenuti particolari.
Prendiamo, ad esempio, un palloncino e invitiamo i bambini a spingerlo verso l’alto con il dorso
della mano,con il gomito o con qualunque altra parte del corpo: il palloncino avrà in questo caso la
duplice funzione di stimolare la coordinazione oculo-manuale e la percezione corporea.
Per il bambino l’oggetto è come un giocattolo che stimola la sua fantasia in quanto favorisce idee e
stimoli creativi, proponendo al tempo stesso i contenuti per l’azione che ne scaturisce.
La funzione degli attrezzi-giocattolo è pertanto invitare i bambini all’attività mentale e fisica: dall’
oggetto nasce l’idea e l’idea si concretizza poi in una situazione.
Con l’utilizzo dell’oggetto,abbiamo dunque sollecitato l’immaginazione e la creatività, favorendo
nel bambino lo sviluppo di idee, sollecitandolo inoltre all’azione.
Per gioco con l’oggetto si intende un gioco in cui il bambino interagisce con l’oggetto stesso; ad
esempio, “Lulù dice…” o “I nastri” o“Il semaforo” non sono da considerare giochi con l’oggetto,
perché non vi è interazione con esso: accompagnano e, in un certo senso, conducono il gioco, ma è
l’insegnante che li utilizza.“Sirene e pirati” o “Il gioco dei personaggi” sono invece giochi con
l’oggetto perché vi è interazione.
L’uso degli oggetti diventa fondamentale nello svolgimento della lezione, soprattutto quando
si entra nello specifico del programma di Tecnica Propedeutica, perché supportano l’attività
fisica rendendo gli esercizi meno “noiosi” e la lezione più varia e divertente.
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GIOCARE CON IL PALLONCINO
Obiettivi:relazionarsi con l’oggetto - alternare gli esercizi del programma ad esercizi e giochi più
dinamici,resi più divertenti dall’utilizzo del palloncino - sviluppare l’attenzione uditiva e la
concentrazione, in quanto gli allievi devono ascoltare l’insegnante, che fa da guida dando loro le
indicazioni necessarie
SVOLGIMENTO >> I bambini, chiamati per nome dall’insegnante, danzando liberamente vanno a
prendere uno per volta il palloncino nella ZONA DEI GIOCHI. Andranno poi a disporsi in un
punto della sala a loro piacere. Quando tutti sono a posto,
PERCEZIONE CORPOREA
Quando l’insegnante nomina varie parti del corpo, i bambini spingono in alto il palloncino con la
parte indicata, cercando di non farlo mai cadere a terra.
L’insegnante può fare i “dispetti”, passando tra i bambini e allontanando loro, spingendolo in alto, il
palloncino.
RITORNO ALLA CALMA: fermarsi in posizione naturale e scendere in posizione supina, con le
gambe raccorciate, i piedi posati sul pavimento e il palloncino appoggiato sulla pancia, tenuto con
ambo le mani.
1: inspirare gonfiando la pancia (il palloncino sale)
2: apnea
3: espirare “schiacciando l’ombelico” sul pavimento(il palloncino si abbassa)
4: pausa
Si ripete varie volte.
In questo modo, siamo ritornati alla calma e, nello stesso tempo, abbiamo fatto un esercizio di
respirazione addominale.
FRAGOLA: lasciare cadere a terra il palloncino e continuare ad eseguire ciò che stavamo
facendo
BANANA: riprendere il palloncino (il primo che capita), continuando poi a camminare
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POLTRONA: mettersi seduti con le gambe incrociate o tese, tese, o in presa plantare (sarà
dirlo) eseguire esercizi di postura e movimenti anatomici (per la
l’insegnante a dirlo):
schiena, la testa, le spalle, le braccia, i piedi, ecc.)
LETTO: posizione supina o prona. Eseguire esercizi del programma (per gli arti inferiori,
per gli addominali, per i dorsali, ecc.).
LO SCOPPIO: quando l’utilizzo del palloncino sta per terminare, l’insegnante invita i bambini ad
appoggiarlo sul pavimento to e a saltarci sopra, scoppiandolo.
scoppiandolo. Subito dopo, gli allievi, più
velocemente possibile, raccolgono i … “resti” dei palloncini, gettandoli poi nel cestino.
Osservazioni: molti bambini hanno paura di scoppiare il palloncino, inn questo caso è bene
assecondarli.
La versione qui proposta è per il 1° Ciclo, ovviamente
ovviamente con il 2° Ciclo, in particolare con il livello 2,
si inseriscono esercizi di postura e di tecnica propedeutica più complessi.
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esercizi anatomico-muscolari
Tenendo i piedi in presa plantare, con il palloncino tra le gambe (vedi disegno A),
A possiamo
eseguire rotazioni del torace ed esercizi per le braccia (vedi disegno B).
Con le gambe incrociate, tenendo il palloncino sopra le gambe (vedi foto C), possiamo eseguire
eseg
movimenti della testa (flessione – estensione – inclinazione – rotazione – circonduzione).
circonduzione
disegno D disegno E
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ALTRI OGGETTI
1. CON I CERCHI
La funzione specifica del cerchio è la percezione spaziale: possiamo andare dentro il cerchio e
uscire fuori con un passo in avanti, indietro o laterale (a destra o a sinistra); posso anche girarvi
intorno.Inquesto caso il cerchio orienta l’azione verso la sua caratteristica funzionale che è,
appunto, sviluppare la percezione dello spazio, intesoanche come direzioni.
Inoltre, usando l’immaginazione,l’oggetto può diventare “altro”: abbiamo visto che è diventato un
alveare in “Le api laboriose” e, ancora, si è trasformato in scoglio in “Sirene e pirati”.
Vediamo adesso un gioco dove il cerchio è semplicemente un cerchio e non assolve la sua funzione
specifica.
>> La ballerina sul filo << Livello: 1° Ciclo liv.2 / 2° Ciclo - TRACCIA N. 51
Obiettivo: sviluppare l’equilibrio -ottimo lavoro per il piede, in particolare per l’arco plantare
Oggetti:un rotolo da piscina tagliato a metà
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SVOLGIMENTO >> Si sistemano le due metà dei rotoli sul pavimento fissandole con il nastro
adesivo di carta. Il gioco consiste semplicemente nel camminarvi sopra (a piedi nudi) cercando di
mantenere l’equilibrio.
3. CON I CAPPELLI
>> Il gioco dei personaggi << Livello:1° Ciclo liv.2 / 2° Ciclo - TRACCIA N. 52
Obiettivo:utilizzare l’oggetto,sviluppando l’immaginazione -sviluppare la memoria - aiutare
l’espressività e l’interpretazione - attenzione uditiva
Osservazioni: con il 1° Ciclo liv.2 è consigliabile utilizzare cappelli “facili”, ad esempio quelli
delle maschere di carnevale (Fatina, Strega, la corona del Re, ecc.) in quanto diventa più facile
memorizzare e l’attenzione sarà più sull’interpretazione del personaggio.
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4. CON LA BAMBOLA
Osservazioni: questa sequenza è per il 1° Ciclo liv.2 (5 anni) mentre,con il 1° Ciclo liv.1, possiamo
sempre utilizzare la bambola, ma senza una sequenza prestabilita, lavorando con la guida
dell’insegnante e prestando più attenzione all’espressività.
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5. CON LE PALLINE ANTISTRESS
scuotendo il sederino.
Ad un segnale sonoro (lo stop della musica), fermarsi, andare nella flessione del tronco lentamente e
ritornare; ripetere.
Maestra: - Bene, bene! Adesso che ci siamo salutati giochiamo un po’, cosa ne dite? -
I bambini danzano liberamente e, mentre ballano, la maestra lancia in aria le palline (un po’ per volta),
Quando tutti i bambini hanno una pallina ciascuno, l’insegnante utilizza il segnale sonoro: tutti si
fermano in ordine sparso ed eseguono esercizi di coordinazione oculo-manuale (passaggio della
pallina da una mano all’altra, seguendo con lo sguardo il passaggio).
L’insegnante consegna poi un’altra pallina ai bambini; si eseguono adesso esercizi per rinforzare le
braccia e i muscoli e i tendini delle mani: chiudere con forza le mani “strizzando” la pallina,
dapprima semplicemente poi stendendo le braccia in alto, di lato e compiendo circonduzioni in fuori e
in dentro delle braccia. In questo modo lavorano anche il cingolo scapolo-omerale e le braccia.
Questo esercizio è un ottimo lavoro di coordinazione poiché le palline vengono “strizzate”
ripetutamente mentre si compiono altri movimenti (con le braccia o facendo demi pliés).
Ogni tanto è necessario “far sciogliere” mani e braccia.
6. CON I BASTONI
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SVOLGIMENTO >> Una na bambina è di fronte (P.1) e l’altra è di spalle (P.5), entrambe le mani sono
appoggiate sul bastone, piedi in VI posizione.
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8t. = retiré g. des. (1-3) – 4-6: stendere la gamba davanti puntando a terra – 7-8: chiudere in plié e
stendere
8t. = ripetere ancora una volta
2x8t. = ripetere con la gamba sinistra
8t. = plié relevé sollevando il bastone (1-4) – 5-8: appoggiare il bastone a terra e posizionarsi una di
fronte all’altra con le mani alla vita
8t. = saltino in avanti a piedi uniti saltando il bastone – 3-4: un giro con pascourus passando dal
lato dietro – 5-8: ripetere tornando nella posizione di partenza
8t. = flessione del tronco (1-4) – 5-6: tornare, portando le braccia in terza posizione – 7-8: aprendo
le braccia, mani alla vita
3x8t. = ripete c. s. ma i saltinisono ripetuti due volte
2x8t. = danzare liberamente con la propria compagna, terminando in una posa con il bastone
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GIOCARE CON IL PARACADUTE
PARAC
I giochi al paracadute permettono ono numerose attività in cui il bambino sviluppa e sperimenta
attività motorie, spaziali e corporali;
corporali favoriscono inoltre il relazionarsi con gli altri, poiché tutti gli
esercizi sono in gruppo o a coppie e richiedono, per la buona riuscita, la partecipazione e
l’attenzione di tutti gli allievi, che devono collaborare in ugual misura. Sviluppa infatti la
coordinazione e la fiducia nel
el gruppo; tra gli altri obiettivi, la conoscenza delle direzioni
direzi spaziali, il
riscaldamento, l’equilibrio, il potenziamento muscolare e la velocità di reazione.
Poiché i bambini amano molto questo attrezzo-giocatolo,
attrezzo giocatolo, che è tra i loro preferiti,
pre esso viene
talvolta utilizzato dopo esercizi che richiedono impegno e concentrazione. Sapere che, dopo esercizi
impegnativi, possono utilizzare il paracadute stimola i bambini ad eseguire correttamente quanto
viene loro richiesto.
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Gioco n. 1
SVOLGIMENTO >> In cerchio intorno al paracadute, impugnandolo con entrambe le mani. I bambini
eseguiranno insieme, in perfetto sincronismo, le istruzioni che darà l’insegnante.
IN BASSO = grand pliè in posizione naturale, abbassando il paracadute e ritornare nella posizione di
partenza
IN ALTO= stendere le gambe, portando in alto il paracadute che, riempiendosi d’aria, forma una
grande “bolla”. Ripetere quattro volte.
A DESTRA = compiere 1/4 di giro a destra, prendendo il paracadute con la mano sinistra.Camminare
verso destra, per sedici tempi.
A SINISTRA= come sopra, nell’altra direzione.
IN AVANTI = tenendo le braccia molto basse, spostarsi tutti in avanti: il cerchio diventa cosi piccolo
piccolo e il paracadute si sgonfia
INDIETRO = andare indietro allargando al massimo il cerchio e tirando il paracadute come se fosse
la tela dei pompieri (anche il peso del corpo si sposterà leggermente indietro
in alto
indietro: la tela dei pompieri
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Gioco n. 2
Il disco
SVOLGIMENTO >> Impugnare il paracadute con la mano sinistra (il braccio destro è alto in
diagonale), il peso del corpo si sposta verso destra.Tirando la tela come se volessimo allontanarci da
essa, camminare con passi piccoli e veloci verso destra per 12 tempi.
Negli altri4 tempi, prendere la tela con le due mani ed eseguire per due volte lo spostamento IN
AVANTI e INDIETRO. Ripetere verso sinistra.
Gioco n. 3
Le onde: mare calmo e mare mosso
SVOLGIMENTO >> I bambini sono intorno al paracadute e, tenendolo con ambo le mani, iniziano a
muovere solo i polsi, muovendo la tela dapprima molto lentamente, poi, muovendo le mani e infine
le braccia, agitano il paracadute sempre più velocemente, in modo da formare, sulla sua superficie,
delle onde.
Gioco n. 4
Il fungo
Gioco n. 5
Gli addominali
SVOLGIMENTO >> Gli allievi sono sdraiati sotto il paracadute, che tengono con ambo le mani, solo
la testa è fuori: come se fossero a letto e la tela fosse una copertina.
Al segnale di partenza, raccorciare le gambe sollevandole da terra e alzare le braccia all’altezza
delle spalle, impugnando sempre il paracadute (i bambini più grandi potranno sollevare anche la
testa e le spalle).
Molto velocemente scuotere le gambe, “percuotendo” il paracadute con i piedi ben tesi. Ad un
segnale sonoro, allungare le gambe e abbassare le braccia: “riposare sotto la coperta”. Ripetere
almeno quattro volte.
Gioco n. 6 -TRACCIA N. 57
Lo squalo (ritorno alla calma)
Gioco n. 7-TRACCIA N. 58
Lo scambio sotto l’ombrello
SVOLGIMENTO >> Assegnare a ciascun bambino un numero: ad esempio, se sono dieci, avremo: n.
1- 2- 3-4- 5 e ancora, n. 1- 2- 3-4- 5.
I movimenti da eseguire sono IN BASSO e IN ALTO. Quando il paracadute sarà IN ALTO,
l’insegnante dirà un numero, ad esempio:“numero 3”; i numeri 3, a questo punto, passando “sotto
l’ombrello”, si scambieranno di posto. E così via… Dovranno essere molto veloci, perché i
compagni si divertono ad abbassare il paracadute.
Variante: quando i bambini sono sotto l’ombrello, possono eseguire alcuni movimenti stabiliti in
precedenza (salutarsi, fare un saltino spingendo in alto con le mani il paracadute, ecc.).
Gioco n. 8 -TRACCIA N. 59
Il Cavallino
SVOLGIMENTO >> Come per il gioco precedente, diamo a ciascun bambino un numero.
L’insegnante è il direttore del circo e dà i comandi ai cavallini, che stanno intorno al paracadute
tenendolo con entrambe le mani.
Comandi (riguardano la percezione spaziale): IN ALTO – IN BASSO – DISCO – A DESTRA – A
SINISTRA – tela dei pompieri – ecc. I cavallini obbedienti eseguono. Quando sentono chiamare il
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loro numero, si scambiano di posto, trotterellando all’esterno del paracadute in direzioni opposte,
mentre gli altri eseguono il movimento sul posto.
Osservazioni: i comandi dovranno alternarsi agli scambi.
Gioco n. 9 -TRACCIA N. 60
Il pop corn
SVOLGIMENTO >> Dare a ciascun bambino un numero, alternandoli: n.1–n.2 / n.1–n.2 / ecc.
Muovendo dolcemente i polsi, “si scalda l’olio” nella padella (il paracadute).
Quando questo comincia a scaldarsi, compiere movimenti più ampi con le braccia, agitando sempre
più la tela. A questo punto, l’insegnante comincia a gettare nella padella tante palline colorate: “i
chicchi di granturco”, che cominciano a scoppiettare.
I bambini aumentano la velocità e scuotono al massimo la tela, fino a che i pop corn sono
“scoppiati” tutti fuori dalla padella.
Quando il paracadute è vuoto, i n.1 vanno “a pulire”, raccogliendo le palline (ritorno alla calma),
mentre i n.2 restano fermi al loro posto, tenendo il paracadute con le braccia basse. I “chicchi”
verranno messi dai n.1 nella padella e il gioco ricomincia.
Questa volta saranno i n.2 a raccogliere le palline.
SVOLGIMENTO >> Tutti i bambini sono distesi sotto il paracadute, completamente nascosti dalla
tela. Ogni volta che l’insegnante nomina una parte del corpo, dovranno farla uscire da sotto il
paracadute e, al segnale sonoro, nasconderla di nuovo. Alla fine l’insegnante chiamerà per nome un
bambino alla volta : - Alice esci dal tuo nascondino - . E così via, fino a quando tutti sono usciti e
saranno in piedi. A questo punto si fa “la nuvola”.
la nuvola = si esegue per quattro volte IN BASSO/IN ALTO e, la quarta volta, si lascia il paracadute
che vola avvolgendosi come una nuvola.
SVOLGIMENTO >> I bambini sono intorno al paracadute che impugnano con entrambe le mani.
L’insegnante getta una palla all’interno della tela e chiamerà per nome un bambino; il gruppo dovrà
far rotolare la palla verso il compagno chiamato, con calma e dolcemente.Quando il gruppo è ben
coordinato, i bambini dovranno spostare la palla dall’uno all’altro, facendo il giro di tutto il
paracadute (in senso orario e antiorario), grazie al movimento delle onde che forma la tela.
SVOLGIMENTO >> Mettere una pallina da ping-pong sul paracadute, che va tenuto ben teso sotto
sotto il mento, impugnandolo con entrambe le mani.
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I bambini dovranno passarsi l’uno con l’altro la pallina, soffiandoci sopra. Il gioco può essere
Gioco n. 13 -TRACCIA N. 62
Il vento
SVOLGIMENTO >> Tutti bambini sono in piedi intorno al paracadute e,con un movimento lento,
portano IN ALTO il paracadute per abbassarlo poi molto velocemente. Ripetono un paio di volte e poi
di nuovo, ma in modo molto veloce anche quando il paracadute viene sollevato.
Gioco n. 14 -TRACCIA N. 63
La lavatrice
SVOLGIMENTO >> Questo gioco si svolge in due gruppi: un gruppo sarà i panni da lavare e
l’altro… laverà!
I “panni” sono seduti al centro del paracadute e gli altri bambini sono in piedi intorno alla tela, che
tengono con entrambe le mani. Accendono la lavatrice ed inizia il lavaggio, che ha quattro fasi:
1: prelavaggio scuotere il paracadute restando fermi sul posto
2: lavaggio e risciacquo agitare più velocemente, andare due volte verso il paracadute e
tornare a posto
3:centrifuga girare velocemente verso destra scuotendo il paracadute - fermarsi un attimo e
ripetere verso sinistra (i bambini seduti all’interno verranno fatti girare)
4: asciugatura andare verso il paracadute e utilizzarlo per… asciugare i compagni!
Gioco n. 15 -TRACCIA N. 64
In equilibrio
SVOLGIMENTO >>I bambini, ai quali è stato assegnato un numero da 1 a 6, sono in piedi intorno
al paracadute e lo tengono con ambo le mani. L’insegnante lancia il dado al centro del telo che
viene scosso fino al segnale sonoro: a questo punto, si osserva la faccia del dado e i bambini con il
numero corrispondente corrono verso destra, tornando poi al proprio posto.
Gioco n. 17-TRACCIA N. 66
Al contrario
SVOLGIMENTO >> Tutti i bambini sono in piedi intorno al paracadute, tenendolo con entrambe le
mani. Dovranno fare esattamente il contrario di ciò che la maestra dice. Se ad esempio il comando
è: “in alto”, i bambini dovranno eseguire “in basso” e così via. Se la maestra dice : - Tieni -
dovranno togliere una mano dal paracadute; se invece il comando è “molla”, dovranno tenerlo ben
saldo. Se un bambino sbaglia, dovrà impugnare il paracadute con una sola mano e, se commette un
altro errore, sarà eliminato dal gioco… ma diviene un giudice di gara!
Gioco n. 18 -TRACCIA N. 67
La sorpresa
SVOLGIMENTO >> Precedentemente l’insegnante avrà preparato una palla composta da vari fogli
di carta: nel primo strato inserisce delle caramelle e poi continuerà ad avvolgere con altri strati fino
a formare una palla abbastanza grande, che verrà posta al centro del paracadute.
I bambini tengono il telo con la mano sinistra e lo scuoteranno più volte, fino a far arrivare la palla
vicino a sé e cercando di afferrarla. Il bambino che è riuscito a prenderla toglierà il primo strato di
carta (fare stop musica), e così via fino a quando si arriva all’ultimo foglio: abbiamo trovato le
caramelle! A questo punto… possiamo anche mangiarle!
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I GIOCHI DI FANTASIA
Dai tre anni, il bambino acquisisce nuove capacità sociali e cognitive e i temi del gioco cambiano:
non riflettono più l’esperienza diretta della realtà che egli imita, ma attingono la loro ispirazione
non soltanto dal mondo reale ma anche, e soprattutto, da quello immaginario. Il bambino dà vita a
sequenze di gioco simbolico più lunghe, creando delle piccole storie: divengono così giochi di
fantasia dove vi è una condivisione con gli altri; vengono pertanto definiti i ruoli e, di conseguenza,
le regole.
Il gioco, infatti, viene deciso e strutturato in tutti i suoi aspetti: a cosa giocare e come giocare.
Quindi, attraverso questa pianificazione – condivisione e suddivisione deiruoli– , il bambino è
consapevole di immergersi nel mondo dell’immaginazione.
Il tempo usato nella pianificazione è l’imperfetto; il bambino non dice, definendo il suo ruolo: - Io
sono - ma: - Io ero -. Non a caso l’imperfetto è il tempo delle fiabe… C’era una volta…
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Gioco n.1 - TRACCIA N.19
“Le api laboriose”
1° CICLO
Abbiamo già visto questo gioco a proposito dei giochi per la percezione corporea, obiettivo
primario de “Le api laboriose”. All’interno del cerchio si possono però creare situazioni diverse:
come fare il bucato, preparare il miele, prepararsi per andare in discoteca con il vespone!
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Gioco n.3
“L’ascensore pazzerello”
1° CICLO
Obiettivi: riscaldamento - imitazione - attenzione uditiva - percezione corporea - studio del ritmo -
Occorrente: piccoli pezzi di ghiaccio in plastica o qualcosa che sia simile - uno strumentino -
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Maestra: “Siamo nella giungla: la sua vegetazione è fitta fitta, talmente fitta che passare è davvero
un’impresa! Proviamo a farci largo; finalmente riusciamo a passare ma siamo assalite da una schiera
di zanzare, presto… là, nel lato dietro, c’è un fiume, bagniamoci e togliamoci di dosso questo fastidioso
prurito. Adesso dobbiamo asciugarci: c’è una piccola radura laggiù, verso il lato davanti; andiamo e
rotoliamoci nell’erba per asciugarci. Bene, proseguiamo il nostro viaggio nella giungla… a colpi di
machete (i legnetti danno il segnale di machete). Ma cosa sta succedendo? Ci siamo immobilizzati e
siamo costretti a girare al suono di un triangolo e quando ci fermiamo…oh, siamo diventate giraffe!
Giraffe inglesi, dal collo lunghissimo e molto eleganti, che quando si incontrano, si salutano dicendo: -
Hello, hello!-”
Ogni volta che c’è il suono del triangolo, i bambini si fermano in posizione naturale e girano su sé stessi
per fermarsi allo stop del segnale. L’insegnante nomina un animale di cui i bambini mimano l’andatura
e quando si incontrano si salutano tra loro (tutto questo sarà stato stabilito precedentemente).
Certo, è ben strana questa giungla, perché più volte si sente il ritmo suonato da legnetti invisibili, che
costringe a girare trasformando in animali: scimmie, tigri, elefanti, serpenti, ma anche in cagnolini,
maialini e altri animali che non abitano di solito nella giungla. Comunque abbiamo capito che questo
luogo è molto particolare!
Maestra: “Ma c’è un burrone! Attenzione, camminiamo bene tutti in fila, altrimenti cadiamo sotto!!”
I bambini camminano uno dietro l’altro sul relevé facendo attenzione a stare bene in fila. Al comando
dell’insegnante, si fermano lungo un lato (destro o sinistro) e girano verso il centro della sala, formando
quindi una linea.
Maestra:“E adesso?! Dopo il burrone… un fiume! E lo dobbiamo attraversare per forza, ma come
facciamo??”
Sempre restando in linea, si eseguono esercizi di stretching per gli arti inferiori, guardando a destra e a
sinistra con aria preoccupata.
Maestra:“Non è certo facile! Anche perché nel fiume c’è il coccodrillo… Forza, bambini, provate a
saltare ma… mettetecela tutta perché l’impresa non è delle più facili! Dai, pronti… uno, due e tre:
salto! Oh,bene! Ce l’abbiamo fatta, siamo arrivati dall’altra parte del fiume: proseguiamo, anche se
ormai abbiamo capito che siamo capitati in una giungla ben strana e forse forse... è meglio andare
via!”.
Maestra: “Bene, adesso che siamo riposati, proviamo ad uscire da questa giungla. C’è una strana
atmosfera però, non trovate? Anche il silenzio è strano… ma… cosa è questo rumore? Si sta
avvicinando sempre più, è vicinissimooo!!! Presto, presto scappiamo! Veloci bambini, fuggite!!!!!!!!!!!”
I bambini corrono velocemente nell’angolo suggerito dalla maestra e si stringono tra loro con aria
impaurita.
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Maestra: “Coraggio bambini, ascoltate la maestra! Restate stretti stretti e, mi raccomando: non
parlate! Il Mostro della Giungla si sta avvicinando; ha l’udito molto sensibile e si dirige dove sente
rumore. Fate molta attenzione, vi prego! Aspettate, mi sembra di non sentirlo più. Sssh!!! Vado a
vedere”.
Maestra: “Oh, mio Dio!!! Il coccodrillo ci ha mangiato anche l’altra gamba e adesso?!
I bambini cambiano gamba e mantengono la posizione.
Giraffa: camminare sul relevé, con il corpo proteso verso l’alto, le braccia sopra la testa con le
mani incrociate e sovrapposte per il palmo. Quando si incontra una compagna, si saluta inclinando
la testa da destra a sinistra e dicendo: “Hello! Hello!”
Cagnolino: camminare in quadrupedia; all’incontro, sollevare prima una gamba e poi l’altra (in
direzione laterale), dicendo: “Pipì! Pipì!”
Tigre: Camminare in maniera felina; quando avviene l’incontro, si esegue un balzo verso l’altra
bambinadicendo: “Grrrr… grrrr!”
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Osservazioni: poiché la nostra giungla è molto fantastica…, potemmo incontrare anche animali che
non la abitano propriamente. Gli animali da imitare possono così essere tantissimi e potrebbero
essere i bambini stessi, prima di iniziare il gioco, a stabilire quali imitare e il tipo di saluto da fare.Si
consiglia di non fare più di tre o quattro imitazioni per volta e, se questo gioco di riscaldamento
viene mantenuto per qualche lezione consecutiva, è bene cambiare ogni volta gli animali facendoli
decidere ai bambini.
Nella giungla possono verificarsi anche altre situazioni come, ad esempio, imbattersi nelle sabbie
mobili oppure fermarsi per fare un po’ di ginnastica creando, in tal modo il pretesto per inserire
esercizi del programma.
Questo gioco termina in modo un po’ triste: il coccodrillo infatti ci mangia le gambe! Ma noi
possiamo creare un finale positivo: nella giungla infatti può abitare una Fata che, con la sua
bacchetta magica, riporta in vita i bambini e li aiuta ad uscire dalla giungla. Ecco dunque un altro
gioco di fantasia, “La Fatina della giungla”, che può essere presentatoanche isolatamente.
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SVOLGIMENTO >> Per fortuna nella giungla non abita solo il Mostro, ma anche una dolce Fatina
Esercizi consigliati:
La bambina che ha trovato la farfalla inizierà a volare (pas courus muovendo le braccia come se
fossero ali).La Fatina però ci ha detto, e lo dice sempre anche la maestra, che nella vita bisogna
aiutare chi è meno fortunato di noi, così, la bambina che ha avuto la fortuna di trovare la farfalla
fatata toccherà gli altri bambini e tutti voleranno insieme per uscire finalmente dalla giungla!
Osservazioni: ovviamente,gli esercizi da inserire variano a seconda del livello al quale il gioco è
rivolto e possono essere più o meno complessi.
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SVOLGIMENTO >> I bambini sono arrivati al mare, sistemano l’asciugamano sulla sabbia, mettono
la crema di protezione e si stendono a prendere il sole. Fa molto caldo, quindi decidono di fare un
bel bagno e si tuffano in mare. Nuotano, alternando sempre lo stile (a rana, a dorso, a delfino, a
farfalla, a stile libero), curando bene il movimento delle braccia). Nel mare incontrano molti pesci, e
anche una bellissima stella marina, ma non li incontrano e basta! Infatti, ogni tanto emerge dalle
onde Nettuno, il Re del mare, che ha voglia di scherzare e trasforma i bambini in pesci. Sarà il
segnale sonoro (lo strumentino) a indicare ai bambini quando è il momento di trasformarsi in
pesciolini e quando possono tornare a nuotare.
Maestra: - Non riusciamo più ad uscire da questo mare! Dobbiamo tornare a casa, ma come
facciamo?! Ehi ... attenzione: c'è un pesce strano, ha l’aria simpatica e porta addirittura gli
occhiali! Ma che fa?! ... parla!!! Ci sta dicendo che se vogliamo uscire dal mare, che sinceramente
è un tantino strano, dobbiamo cavalcarlo, ma sarà soltanto uno di noi a poterlo fare -.
Niccolò Occhialò (così si chiama questo strano pesce) va verso una bambina che lo cavalca e inizia
a solcare il mare, ma … nella vita bisogna aiutare chi è più sfortunato di noi e la bambina, che ha
avuto la fortuna di essere stata la prescelta, cerca di aiutare le compagne. Niccolò infatti,
vedendo che è una “brava” bambina (che il furbo pesciolino ha voluto mettere alla prova!), le ha
parlato nell’orecchio e le ha detto che ogni bambina che lei tocca potrà accodarsi e, quando tutte
saranno in una unica fila, saranno fuori dal mare e si ritroveranno, finalmente, a casa!
Osservazioni: questo gioco può essere inserito nel gioco “L’ascensore pazzerello” utilizzando
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meno pesciolini da imitare
re e semplificando gli esercizi.
A seconda del ciclo a cui si rivolge, sceglieremo i pesciolini da imitare.
cozza
stella marina = posizione della stella in posizione supina
cavalluccio marino = cambrè in posizione prona ostrica
ostrica=
= flessione completa della schiena (l’ostrica che si chiude e si apre)
sogliola = stretching per la muscolatura posteriore degli arti inferiori (in(in posizione prona)
polipo= composizione di più bambine disposte una dietro l’altra – eseguire movimenti liberi con le
braccia, anche spostandosi nello spazio
scorfano = balconcino con le gambe tese
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Gioco n.7
“Lulù nel bosco”
I bambini fanno pas courus in ordine sparso e, ad ogni pausa musicale (abbiamo
(abbiamo quattro pause),
eseguono relevé in sesta posizione allungando il braccio destro come per cogliere un frutto; ripetono
poi con l’altro braccio.
Sulla coda della musica, le bambine raccolgono le pietre (una ciascuna) che erano state messe
precedentemente sul pavimento.
Un incantesimo io vi farò
e nell’Oasi del Giocodanza vi manderò.
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L’INCANTESIMO > TRACCIA N. 83
La Fatina muove la sua bacchetta disegnando nell’aria: i bambini danzano e continuando a danzare,
tornano nella loro sala danza terminando in una posa da ballerini.
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Oggetti: una pompetta per gonfiare i palloncini - uno straccio per spolverare o un piumino
Esempio di drammatizzazione
Maestra: - Oggi bambini andremo in un castello… un bellissimo castello! Il suo aspetto è alquanto
misterioso. Abbiamo la possibilità di andare a visitarlo se volete. Sapete… ci sono tantissime
stanze e un’infinità di grandi saloni!Vogliamo andare?-
Bambini: - Siiii!!-
Maestra: - Bene, allora… andiamo! -
Si incamminano tutti verso il castello. Una volta giunti, entrano in una bellissima stanza dove
possono ammirare alle pareti grandi ritratti degli antenati del Principe che adesso vive nel castello.
Dopo aver ammirato i dipinti, le armature e anche il bellissimo soffitto affrescato, la maestra vede
una porta.
Maestra:- Guardate quella porta al centro del lato dietro. Apriamola … - apre la porta - ma questa
stanza ha il soffitto basso basso -
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I bambini sono tutti in fila, uno dietro l’altro, e camminano bassi bassi, percorrendo il lato destro.
Maestra: - Questa volta il soffitto è altissimo!! E guardate bambini, dal soffitto pendono un sacco
di dolciumi: caramelle, cioccolato, zucchero filato… che buoni!!! Faremo una grande
scorpacciata! -
Tutti in fila, cammineranno lungo il lato sinistro, sul relevè, altissimi, cercando di afferrare, con le
braccia tesissime sopra la testa, i dolciumi immaginari.
Maestra: - Oh, un’altra porta nell’angolo sinistro dietro! L’apriamo?-
Bambini: - Si, apriamo! -
Dopo aver aperto…
Maestra: - Oh, ma è piena di ragnatele! E quante ce ne sono! -
I bambini avanzano cercando di togliere le ragnatele che sono veramente da tutte le parti, se le
ritrovano anche addosso!
Maestra: - Sarà meglio uscire da questa stanza… vedo una porta nell’angolo destro davanti.
Qualcuno vada ad aprirla per favore! -
Un bambino va ad aprire e tutti entrano.
Maestra: - Mamma mia, le pareti sono strettissime … Ci schiacciano!!-
I bambini camminano a passi piccolissimi con le braccia lungo il corpo percorrendo il lato sinistro.
Maestra: - In questa stanza c’è aria, tantissima aria…. Vi sentite gonfiare… state diventando
sempre più gonfi! State quasi per scoppiare!! Oh… Oh, siete gonfissimi e adesso… siete scoppiati!-
I bambini cadono a terra. Per fortuna che la maestra ha portato con sé la sua pompetta speciale e,
passando da un bambino all’altro, li gonfia…
Maestra: - Dobbiamo assolutamente uscire, presto aprite quella porta nell’angolo sinistro davanti!
-
I bambini aprono la porta e percorrono la diagonale che va dal punto 8 al punto 4.
Questa volta la stanza ha il pavimento pieno di pozze d’acqua e i bambini, cercando di saltarle,
diranno: ”Splash… splash… splash…”. Apriranno un’altra porta e anche questa volta sarà una
stanza particolare: il pavimento è di gomma e tutti rimbalzano come tante palline, fino a che
l’insegnante dirà:
Maestra: - Ah Ah!!… Questa è la stanza degli incantesimi… ed io non sono la vostra maestra, ma
la proprietaria di questo castello. Ho dei poteri magici e… e adesso… voi sarete trasformate in….
statue!! -
I bambini si bloccano del tutto irrigidendo il loro corpo (anche lo sguardo è fermo in un punto).
Maestra: - Che belle che sono le mie statue! Lo scultore è stato bravissimo… anche se questa non
mi piace qui! - Va verso una statua e la sposta - Quest’altra… la modifico un po’… così non mi
piace - cambia la posizione ad una statua - Ecco, così va decisamente meglio!-
Cammina in mezzo alle statue - Modifico anche questa, non mi soddisfa - Cambia la posizione ad
una statua - Ecco, così va meglio. Mamma mia, quanta polvere! - Con uno straccetto spolvera
qualche statua.
Ad un certo punto decide di prendere il the e mentre lo sta sorseggiando, si blocca… Inizia a
soffiare il vento, l’insegnante finge di aprire una finestra e di guardare in lontananza.
Maestra: - Che tempo, sta arrivando una tempesta! C’è un vento terribile: oh mio Dio! Le mie
statue… -
Le statue iniziano ad ondeggiare e l’insegnante corre qua e là, disperata.
Maestra: - Le statue si stanno muovendo… mamma mia! Il vento è sempre più forte! Fa cadere le
mani… le teste… le braccia… il busto… le gambe!…Oh!…le mie statue… sono tutte rotte!! -
I bambini, seguendo la voce guida, fanno crollare le parti del corpo via via nominate.
L’insegnante, sempre più disperata, guarda le sue statue cadute a terra e, piangendo: -“Le mie
statue… le mie statue!” -
Per fortuna che nel castello vive da secoli un simpatico fantasma, è buono e un po’ burlone e, cosa
importante ha poteri magici! Quando perciò vede quello che è accaduto, decide di intervenire; va
verso le statue e, con gesti strani, opera l’incantesimo, poi batte le mani tre volte contando a voce
alta e, al tre, le statue… non sono più statue: i bambini sono usciti dall’incantesimo… e anche la
maestra!
Maestra: - Cosa è successo bambini? Mi sento un po’ strana… e anche voi siete un tantino straniti.
E’ stato tutto molto divertente ma ho paura che sia anche pericoloso, sarà meglio andare via, cosa
ne dite?-
Così la maestra invita i bambini a seguirla e insieme cercano la porta che si apre sull’uscita. Dopo
averla trovata, finalmente escono dal castello e appena si trovano fuori, felici, danzano insieme alla
maestra.
Varianti: nella parte finale la proprietaria del castello, improvvisamente impazzita, rompe le statue
una ad una, colpendo sulla testa i bambini con un grande martello; in questo caso, “la rottura”
avviene subito, senza la “segmentazione” che è avvenuta con il vento.
Altre varianti sono costituite da situazioni diverse che possiamo trovare nelle varie stanze del
castello.
Potremmo trovare una stanza con il soffitto che si abbassa: in questo caso, i bambini “reggono” il
soffitto facendo la terrazzina a gambe tese; oppure potremmo entrare nella sala di danza ed
eseguire esercizi del programma di tecnica propedeutica. Le situazioni possono essere davvero
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tante e può essere interessante e stimolante che siano anche i bambini a proporle.
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Gioco n.9
“Lulù nello spazio”
2° CICLO
Essendo questo gioco abbastanza lungo e impegnativo, i suoi obiettivi sono molteplici.
SVOLGIMENTO
PRESENTAZIONE DEGLI ASTRONAUTI - senza musica -
Siamo arrivati alla base spaziale; i bambini seguono la maestra e Lulù, camminando in ordine
sparso e si fermano al centro della sala formando un cerchio.
Maestra: - Bene bambini, adesso dobbiamo presentarci a Lulù e dire i nostri nomi; battiamo tre
volte le mani e, al “tre”, tutti seduti con le gambe incrociate! Siete pronti? - .
Bambini: - Sììì!-
La maestra si presenta all’orsetta ballerina dicendo il suo nome, poi la passa alla bambina alla sua
destra che ripete. Si continua fino a completare il giro. Man mano che si presentano, si alzano in
piedi. A questo punto rompiamo il cerchio e camminiamo in ordine sparso salutando chi
incontriamo con una stretta di mano.
Esploriamo Gidax
Maestra: - Bene bambini, siamo arrivati alla piattaforma di lancio ma, prima di salire sul corpo
centrale di Gidax, la nostra navicella che i tecnici stanno preparando, dobbiamo conoscere bene le
sue stanze perché vi dovremo passare tanti giorni e dobbiamo prendere confidenza con questo
mezzo di trasporto che non è così tanto usuale!-
I bambini seguono la maestra e vanno nel lato davanti (punto 1):
Consegna ai bambini due legnetti ciascuno e li invita a prendere posto liberamente nello spazio. La
maestra crea poi un ritmo:| ta - ta - tata |ta - ta - tata | I bambini lo ripetono uno dopo l’altro,
quando vengono chiamati per nome: si ha così un crescendo. Allo stesso modo si arriverà poi al
silenzio (decrescendo).
Maestra: - Bene, adesso le nostre orecchie si sono abituate: possiamo andare! Ma dobbiamo
lasciare la stanza in modo rumoroso: usciamo facendo tutti i suoni e rumori possibili con il nostro
corpo e anche con la voce - I bambini escono dalla stanza emettendo suoni e rumori.
Maestra: - Adesso bambini dobbiamo preparare i nostri caschi spaziali: saranno assolutamente
necessari per andare nello spazio! Prendete questi fogli d’argento e rivestite questi strani
cappellini. Fatene anche uno per Lulù, mi raccomando! -
Camminano sul relevè, facendo attenzione a non far cadere i cappellini. Su invito della maestra,
eseguono anche vari esercizi (pliè – quadrato – 1/4 di giro nei lati) sempre cercando di non far
cadere il caschetto spaziale. Si apprestano poi a proseguire l’esplorazione delle stanze di Gidax e
seguono la maestra verso il lato sinistro (punto7).
Una volta arrivati lungo il lato sinistro, i bambini tolgono i caschetti e li consegnano alla maestra.
Maestra: - Grazie bambini! Adesso vi spiego che cosa dovete fare, perché dovete sapere che il
riposo è consentito soltanto con alcune posizioni che vi spiegherò e, per riposare veramente,
dovrete eseguirle correttamente. Vediamole insieme -.
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2x8t. = posizione n.2:
2: esercizio per gli adduttori
2x8t. = posizione n.3:
3: esercizio di stretching per compensare la schiena
4x8t. = ripete la posizione n.2 e n.3
n.
disegno1
disegno 2
Maestra: - Bene, bambini adesso cici siamo! I motori sono a posto, noi ci siamo preparati come si
deve e… allora… partiamo,, cosa ne dite?-
dite
Bambini: -Sììì!!! -
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ogni angolo costituira’ il punto di atterraggio su un pianeta
Obiettivi: sono molteplici in quanto, a seconda della modalità del “viaggio” e del tipo di Pianeta
sul quale si atterra, il corpo deve adattarsi a situazioni diverse non solo dal punto di vista fisico, ma
anche interpretativo. Si lavora inoltre sull’immaginazione e sull’improvvisazione.
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Comincia a soffiare il vento, ma non è il vento freddo di prima… bensì un soffio che diventa
sempre più caldo, ma così caldo…che alla fine il ghiaccio si scioglie e i bambini ritornano alla
normalità.
(La voce guida della maestra, come prima ha dato le indicazioni per congelare via via le varie parti
del corpo, adesso indicherà le parti che dovranno scongelarsi e sciogliersi).
Maestra: - Adesso possiamo ripartire. Saliamo sulla navicella e proseguiamo il nostro viaggio!
Tutto bene bambini?-
Bambini: - Tutto ok maestra! -
Vanno tutti verso il paracadute, fanno per salire… quando inizia a piovere fortissimo.
Maestra: - Scendiamo bambini, vediamo un po’ dove siamo arrivati questa volta! -
Scendono dalla navicella e cominciano a saltellare, perché…
Maestra: - Dai saltiamo, è divertente! Un saltino a piedi uniti, adesso due… bravi! Adesso
saltiamo con un mezzo giro a destra, e torniamo indietro. Bene! a sinistra… apriamo e chiudiamo,
ancora… saltiamo sulla gamba destra, ora sulla sinistra…. Uh, che fiatone! Respiriamo un po’ –
eseguono esercizi di respirazione - Adesso saltiamo in avanti, indietro, a destra, a sinistra…
bravissimi! Basta basta bambini, io ho il fiatone, voi no?-
Bambini: - Sì, un pochino… -.
Maestra: - Allora respiriamo un po’ d’accordo?-
Maestra: - Bambini, fermi dove siete!! C’è qualcosa di strano… Devo consultare la mia mappa
spaziale, non capisco cosa sta succedendo. Ho una strana sensazione… - La maestra tira fuori dalla
sua borsa la mappa e la consulta attentamente - Lo sapevo, questo non è semplicemente il Pianeta
della Gomma bambini, è il Pianeta Gommacalamitix! E sapete che significa questo?-
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Maestra: - Ve lo spiego io! Significa che, come una calamita, ci attaccheremo gli uni agli altri e
non ci staccheremo piùùù!!! - rivolgendosi a Lulù - Cosa dici Lulù?- ascolta Lulù - Certo,
bravissima, faremo così! -.
La maestra si rivolge ai bambini dicendo loro di camminare molto lentamente e di fermarsi quando
lo dirà Lulù (che naturalmente lo dirà alla maestra). Le indicazioni saranno di mettere a contatto le
parti del corpo che verranno nominate: i bambini cammineranno seguendo le indicazioni della
maestra fino a formare un’ unica “catena”.
Maestra: - Mi sta dicendo Lulù di fare un bel respiro, forte e profondo. Dai, su… respirate a
fondo, lentamente e profondamente, così potrete staccarvi! - i bambini respirano e gradatamente la
catena si scioglie e finalmente sono liberi dalla calamita. Salgono su Gidax, si siedono e si
apprestano a riprendere il viaggio.
Sul suolo del Pianeta ci sono tanti braccialetti con attaccati piccoli sonaglini; una voce dal suono
metallico invita tutti a raccoglierli e metterli intorno alle caviglie e ai polsi.
BENE, CAMMINATE
PRIMA PIAN PIANO, LENTAMENTE
POI… SEMPRE PIÙ VELOCEMENTE
SU, CAMMINATE…
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Questa volta si dispongono intorno al paracadute, tenendolo con la mano sinistra: sono perciò rivolti
verso destra.
Maestra: - Prima di salire, facciamoci un giretto bambini, che ne dite?-
dite?
Maestra: - Io sono stanchissima bambini, prima di ripartire ci conviene andare nella Stanza del
Riposo e riprenderci un po’ - .
1:respirazione
respirazione in posizione supina, con le braccia lungo il corpo e le gambe allungate ma rilassate
2:restando
restando in questa posizione, inspirare ed espirare portando le braccia da davanti a dietro la testa-
testa
ripetere la respirazione
azione aprendo le braccia e riportandole nella posizione di partenza
3:dalla
dalla posizione precedente, inspirare portando le braccia laterali all’altezza delle spalle ed espirare
chiudendole al petto e raccorciando le gambe - tornare nella posizione di partenza
enza e ripetere
Maestra: - Ok, ci voleva proprio un riposino! Adesso possiamo scendere da Gidax: siamo giunti
sul Pianeta Siamesix (angolo sinistro dietro),
dietro) il Pianeta dei Gemelli. Per esplorarlo, dovrete
mettervi due a due bambini e poi potremo andare un
u po’ in giro -.
il ponte l’altalena
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il carrettino
il fiore
l’anfora
anfora la gru
Alla fine, su invito della maestra, i bambini si dirigono verso la navicella ed escono dal Pianeta
facendo a coppie la carriola (vedi foto).
la carriola
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Maestra: - Riprendiamo il nostro viaggio:andiamo bambini, tutti su Gidax!-
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Maestra: - Bhè, dobbiamo davvero ripartire! Allacciate le cinture e… pronti… Viaa!!!!! -
Maestra: - Tutti a terra! - I bambini escono dalla navicella insieme alla maestra e… naturalmente a
Lulù! - Bene bambini, le vostre mamme vi aspettano. E’ il momento di tornare a casa; spero vi
siate divertiti! Lulù vi saluta, è stata felicissima di aver fatto questo bellissimo viaggio con voi e
anche io sono contenta di aver vissuto questa bella esperienza!Ci vediamo presto per un’altra
fantastica avventura! Ma prima di lasciarci: 1.. 2… 3!!! -
E… OPLA’!
CON LA FANTASIA TUTTO POSSO FAR!!!
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Gioco n.10
“Madame Spokky
DALLA TRACCIA N.107 ALLA TRACCIA N.111
2° CICLO
Obiettivo: interpretazione caratterizzando il personaggio - educazione all’ascolto - memorizzare
brevi sequenze
SVOLGIMENTO >> Madame Spokky è una signora mooolto ricca, si dà tantissime arie e, come dice
il suo nome, è molto spokkiosa. Domani dovrà partire per un lungo viaggio e visiterà molti paesi.
E’ mattina: la sveglia suona abbastanza presto e Madame Spokky ha ancora sonno, ma deve finire
di fare la valigia! Così, si alza e si lava subito il viso, per svegliarsi meglio; va in cucina a
prepararsi un caffè e, dopo aver fatto colazione, è decisamente sveglia. Va in bagno a lavarsi i
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denti, poi torna in camera e prende la valigia, senza sforzo: essendo quasi vuota, è leggera! Apre
l’armadio e comincia a scegliere gli indumenti e le cose da portare via.
Dopo aver sistemato tutto, va a farsi la doccia. Poi si veste, si trucca e infine si pettina. Chiude la
valigia e la porta nell’ingresso… con fatica, perché questa volta è davvero pesante! Telefona al
taxi, controlla che tutto sia a posto e finalmente è pronta per partire. Esce di casa e, appena arriva
il taxi, sale: il viaggio inizia!
In questa fase, accompagnati dalla voce guida dell’insegnante, i bambini dovranno mimare le varie
situazioni narrate.
Infatti, dopo aver spiegato a grandi linee le tradizioni dei vari paesi, si creano delle semplici
coreografie con il carattere dei paesi che andremo a visitare e che i bambini dovranno interpretare.
Inizialmente la maestra aiuta suggerendo un po’, ma in seguito i bambini dovranno fare da soli
memorizzando le varie sequenze.
Variante: si può usare anche un oggetto che può trasformarsi in modo diverso ad ogni paese. Ad
esempio, se usiamo una sciarpa, questa può essere una coperta nella prima parte, quando Madame
Spokky dorme, per divenire una mantiglia in Spagna, un velo in Oriente, un lazo nel Far West,
ecc..
Osservazioni: con gli allievi del secondo ciclo, dopo aver loro spiegato a grandi linee le tradizioni
dei vari paesi, si possono elaborare delle semplici coreografie con il carattere dei paesi che andremo
a visitare.
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Gioco n.11 > TRACCIA N.112
“La principessa nel bosco”
SVOLGIMENTO >> La principessa si sveglia, apre la finestra della sua camera: è una bellissima
giornata, il sole risplende in un cielo azzurrissimo e terso… in lontananza si ode il cinguettio degli
uccellini.
La principessa decide così di fare una passeggiata.
Dopo essersi vestita e aver pettinato i suoi lunghi capelli, esce dal
castello e si dirige verso il sentiero che porta nel bosco.
E’ bellissimo passeggiare in mezzo agli alberi… osservare lo stupendo paesaggio della natura: la
principessa è felice! Raccoglie fiori colorati, dolci fragoline, guarda gli uccellini canterini volare da
un albero all’altro, gioca con gli scoiattoli…
Ma… nel bosco vive il Mago Ciripò, che non vuole essere disturbato. Così, quando qualcuno si
addentra nel suo territorio, si diverte a fare incantesimi, trasformando i malcapitati in animaletti.
Però non è un mago cattivo… è solo un po’ dispettoso! Perciò, dopo essersi divertito un po’, tutto
ritorna alla normalità. Ciripò fa soffiare un vento molto speciale che riporta le persone nel luogo da
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dove sono
ono venute: dunque, la principessa si ritrova al castello, nella sua stanza. Dopo questa
avventura è molto stanca e ha tantissima voglia di dormire.
Così, tra uno sbadiglio e l’altro, si addormenta di un dolce sonno.
Camminare in direzione laterale nella posizione del disegno A. Quando si incontra una compagna,
ci pizzichiamo le guance dicendo: “Ciao Ciao!”
Dalla posizione del disegno C, camminare in varie direzioni; al momento dell’incontro, si stabilisce
un contatto con i sederini “scodinzolando”
disegno C: orso
Spostarsi con galoppo in avanti (disegno D). Quando si incontra un altro cavallino, ci solleviamo
sul relevè e, allungando il collo e la testa verso l’alto, si emette un …. nitrito!
disegno D: cavallino
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Gioco n.12
Le apprendiste Fatine
1° CICLO liv.2 - 2° CICLO liv.1
Obiettivi: relazione e conoscenza - riscaldamento - esercizi di respirazione - attenzione uditiva -
percezione spaziale - studio delle andature - percezione corporea - studio del tempo e del ritmo -
studio degli esercizi del programma
Oggetti: un pentolone - mestoli di legno (uno per ogni bambina) - uno strumentino (campanellini o
il triangolo) - un bicchiere di carta per ogni bambina - una polverina dorata - nastri colorati - veli
(uno per ciascuna) - una bacchetta magica a bambina
SVOLGIMENTO >> Le bambine sono nell’angolino delle chiacchiere insieme alla maestra che indica
loro un grosso pentolone al centro della sala.
Maestra: - E’ un pentolone molto particolare, perché lì dentro dovremo mettere degli ingredienti
speciali e… volete sapere perché? Voi non lo sapete, ma io sono la Maestra Fatina e… (indossa il
cappello da Fata e prende la sua bacchetta magica)…ed ho capito che voi siete delle brave bambine,
così… voglio farvi un regalo: vi farò diventare Fatine! Siete contente?-
Le bambine esultano felici.
Fata Maestra: - Non sarà però così facile, eh! Bene, intanto per il momento siete Apprendiste
Fatine; dunque… iniziamo con il presentarci e poi andrete a mettere dentro il pentolone il vostro
ingrediente speciale. Facciamo tutte un bel cerchio intorno al nostro pentolone -.
Le bambine formano il cerchio.
Fata Maestra: - Comincerò io! Ciao bambine, sono la Fata Maestra e metto nel pentolone la pace
-.
Una bambina va dalla maestra e si presenta.
Bambina: - Ciao, sono l’Apprendista Fatina Maria -.
Fata Maestra: - Ciao Maria!- e le consegna un mestolo di legno; la bambina va verso il pentolone
e mette dentro il suo ingrediente.
Bambina Maria: - Io metto dentro il pentolone la gioia -.
Dopo aver messo dentro l’ingrediente, gira con il mestolo, mentre un’altra bambina va verso la
maestra (come ha fatto la compagna precedente). Si ripete come sopra, fino a che tutte le bambine
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hanno messo dentro i loro ingredienti speciali (la fantasia, la salute, l’amore, la serenità, la voglia di
aiutare gli altri, la bontà e… perché no?...anche i soldini!).
Quando tutte le bambine hanno eseguito, vanno insieme alla maestra verso il pentolone e con i loro
mestoli girano e girano ben bene per far amalgamare tutti gli ingredienti speciali e poi…
Fata Maestra: - Adesso, mentre io mescolo bene, voi camminate intorno al pentolone per
accompagnare la cottura -.
Le bambine eseguono e, quando sentono il segnale sonoro (suono dei campanellini), salutano chi
incontrano con un abbraccio, incrociando prima in alto i mestoli.
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↓→→ percorso
Fata Maestra: - Avete superato la prima prova e conquistato i primi colori. Bravissime! Dovete
mettere i colori dentro la scatola che vedete nell’angolo destro dietro (P.6) -.
Le bambine fanno ciò che ha detto la maestra.
Fata Maestra: - Adesso sedete in ordine sparso con le gambe incrociate. Bene, devo dirvi una cosa
che forse vi meraviglierà: le Fate… non sanno contare! Lo sapevate? Ve lo dico io! Dunque,
adesso io dovrò controllare che voi sappiate contare e, poiché sarete Fatine Ballerine,
Ball dovrete
contare la musica che, per il momento, conterete solo fino a “otto”. Dopo “otto”, ricomincerete da
“uno”-.
Fata Maestra: - Anche questa prova è stata superata edecco dunque altri colori! - e consegna altri
nastri colorati che le bambine vanno a mettere insieme agli altri.
Fata Maestra: - Adesso avrete un’altra prova da superare, ma questa volta sarà un poco più
difficile! Dovrete essere molto concentrate perché questa sarà veramente una prova di magia:
dovrete trasformarvi… diventare altro. E sarà Lulù a dirvi la trasformazione che dovrete operare -.
La maestra prende Lulù, che le dirà in che cosa le bambine dovranno trasformarsi.
Fata Maestra: - Siamo quasi giunti alla fine! Adesso che avete imparato a trasformare voi stesse
s
in altro, dovrete imparare a trasformare voi le cose. Prendete quegli oggetti che vedete nell’angolo
sinistro dietro -.
Le bambine si dirigono verso il P.4 e raccolgono i veli che sono sul pavimento. La maestra dirà loro
di osservare bene questo oggetto
to e di concentrarsi molto,
molto perché ognuna di loro lo dovrà trasformare
in qualcosa di diverso (una coperta, una spugna, un mantello, ecc.).
Ogni bambina dirà che cosa è diventato il suo velo e poi, tutte insieme, danzeranno interpretando
in
ciascuna la propria trasformazione.
50
IO TRASFORMO! > TRACCIA N.118
Fata Maestra: - Siamo finalmente giunti all’ultima prova! Voi non sarete semplicemente Fatine,
ma Fatine Ballerine! E dunque… dovrete esercitarvi per imparare a danzare. Mettetevi bene in
ordine e cominciamo -.
Le bambine si dispongono nelle file e negli spazi e la maestra le invita a scendere in posizione
supina.
Fata Maestra: - Veramente brave bambine! Ecco dunque gli altri colori: andate a metterli insieme
agli altri -.
Le bambine fanno ciò che ha detto la Fata Maestra, che le chiama poi presso di sé.
Fata Maestra: - Venite qui bambine, anzi… Fatine! Vi faccio i miei complimenti perché… perché
adesso siete diventate proprio Fatine. Non solo, ma siete Fatine Ballerine!! -
Tutti applaudono felici e la maestra consegna a ciascuna bambina la bacchetta magica.
Fata Maestra: - E adesso, Fatine Ballerine, vorrei vedervi danzare… la vostra prima danza da
Fatine! Prego… -
Osservazioni: se questo gioco viene presentato durante una lezione dimostrativa, è bello ed
emozionante andare verso il pubblico coinvolgendolo nella danza e… colorandolo!!!
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La Scuola ha per oggetto la pratica di attività sportive dilettantistiche e
ricreative, intese come mezzo di formazione psicofisica
psicofisica e morale dell'
individuo e persegue le seguenti finalità:
la promozione, la diffusione
diffusione e la pratica di ogni attività sportiva, ricreativa e del
tempo libero e, in specie, la preparazione e la gestione dell' attività specifica
della Danza in ogni sua disciplina, in particolare, la Propedeutica e il
Giocodanza®,
®, la Danza Acrobatica
Acr -
la Formazione
ormazione e l’Aggiornamento di istruttori e docenti, attraverso specifici corsi,
Seminari e Stages -
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Info: 329 8227004 (prof.ssa Marinella Santini) - 333 2364091 (Lorena Lilla - Segreteria)
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ELENCO TRACCE MUSICALI MANUALE VOL. 2
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