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INTRODUZIONE

PERCHÈ LE EQUAZIONI
DIFFERENZIALI?
PERCHÉ LE EQUAZIONI DIFFERENZIALI
BIOLOGIA

• Popolazioni isolate: N′ (t) = λN (t) con N (t) numero degli individui di


una popolazione animale o vegetale al variare del tempo.

• Crescita di una cellula: p′ (t) = kp (t) con p (t) peso di una cellula in
funzione del tempo.

• Modello di crescita di Malthus: N′ (t) = (λ − μ) N (t) con N (t) numero


degli individui all’istante t, λ tasso di natalità e μ tasso di mortalità
nell’unità di tempo.

• Modello a crescita limitata: N′ (t) = k (B − N (t)) con B limite


superiore a cui può tendere asintoticamente la popolazione e k
costante positiva che rappresenta la velocità con cui N′ (t) tende a 0.





PERCHÉ LE EQUAZIONI DIFFERENZIALI


BIOLOGIA

• Equazione logistica o di Verhulst (corregge il modello di Malthus


per ottenere un modello di crescita biologicamente significativo):
N′ (t) = (λ − μ) N (t) (B − N (t)).

• Trasmissione di un’infezione: m′ (t) = am (t) (N + 1 − m (t)) con m (t)


numero dei soggetti contagiosi all’istante t, N ampiezza della
popolazione in cui viene introdotto il soggetto contagioso e a è il
tasso specifico d’infezione.

• Epidemia di tipo SIS (malattie contagiose, ma non mortali):


m′ (t) = (aNtot − b) m (t) − am 2 (t) dove a è il fattore di contagiosità
e b è il tasso di guarigione.



PERCHÉ LE EQUAZIONI DIFFERENZIALI


C HIMIC A

• Velocità di una reazione chimica (come velocità di scomparsa di uno dei reagenti):
d[A]
= − k[A]
dt
sapendo che in una generica reazione

A + B →  prodotti 

la velocità della reazione è spesso proporzionale alle concentrazioni dei reagenti e k


è la costante di velocità della reazione ed è indipendente dalla concentrazione dei
reagenti, ma dipende dalla temperatura.

• Cinetica di adsorbimento fisico di un gas su carbone attivo a 273K:


θ′ (t) = ka p (1 − θ) − kd θ dove θ è la frazione di ricoprimento, ka la costante
cinetica di adsorbimento e kd la costante cinetica per il desorbimento (isoterma di
Langmuir).

LE EQUAZIONI DIFFERENZIALI
UN ESEMPIO

Pur non conoscendo la funzione y = f (x) sappiamo che la sua


derivata y′ soddisfa la relazione: y′ − 2x = 1. Vogliamo determinare la
funzione incognita y = f (x).

Isoliamo y′ al primo membro: y′ = 2x + 1 (N.B. y = f (x) significa che y


è una funzione di x).

Integriamo ambo i membri rispetto alla variabile x:

∫ ∫ ∫
y′dx = (2x + 1) dx e otteniamo y = (2x + 1) dx = x 2 + x + c

La funzione incognita f (x) cercata è quindi y = x 2 + x + c







LE EQUAZIONI DIFFERENZIALI
UN ESEMPIO - OSSERVAZIONI

La soluzione non è rappresentata da una sola funzione, bensì da una


famiglia di funzioni che si ottengono al variare di c ∈ ℝ.

Tali funzioni sono rappresentate da parabole il cui vertice dipende

( 2 )
1 1
da c ed è V − ; − + c ; si tratta quindi di parabole che hanno lo
4
1
stesso asse di equazione x = − .
2

LE EQUAZIONI DIFFERENZIALI
DEFINIZIONI

def. Si chiama equazione differenziale un’equazione che ha come


incognita una funzione y = f (x) e che stabilisce una relazione fra la
variabile indipendente x, la funzione f (x) e almeno una delle sue
derivate.

def. Ognuna delle funzioni che verifica un’equazione differenziale si


chiama soluzione o integrale dell’equazione.

def. Il grafico di una soluzione si chiama curva integrale.

Spesso la relazione F che lega la variabile indipendente x, la funzione


f (x) e almeno una delle sue derivate si indica con
F (x; y; y′; y′′; . . . ) = 0



LE EQUAZIONI DIFFERENZIALI
DEFINIZIONI

Risolvere un’equazione differenziale significa determinare tutte le sue


soluzioni.

def. Chiamiamo integrale generale l’insieme di tutte le funzioni che


sono integrali dell’equazione.

def. Chiamiamo integrale particolare la funzione ottenuta a partire


dall’integrale generale in corrispondenza di un particolare valore di c.

Attenzione! In alcuni casi può accadere che qualche soluzione


dell’equazione differenziale non sia rappresentata dalla formula
dell’integrale generale. Queste soluzioni sono dette integrali
singolari.

LE EQUAZIONI DIFFERENZIALI
DEFINIZIONI

def. L’ordine di un’equazione differenziale è l’ordine massimo delle derivate


che compaiono nell’equazione.

Esempio: y′ − 2x = 1 è un’equazione del prim’ordine.

Esempio: y′′′ − 2y′ = 3xy è un’equazione del terz’ordine.

Studieremo come si possono risolvere equazioni differenziali del primo e del


secondo ordine quindi F (x; y; y′) = 0 e F (x; y; y′; y′′) = 0.

Un’equazione differenziale del prim’ordine è in forma normale quando è


esplicitata rispetto alla derivata prima di y cioè assume la forma y′ = G (x; y).

Analogamente è in forma normale un’equazione differenziale del second’ordine


quando è esplicitata rispetto alla derivata seconda di y cioè y′′ = G (x; y; y′).












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