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Una scienza che ha per oggetto lo studio di fenomeni collettivi (altezza, ecc…)
suscettibili di misurazione e definizione quantitativa.
Unità Statistiche: unità su cui andiamo a raccogliere i dati (persone, ospedali, aziende, viti)
Si può avere a che fare su una popolazione o su un campione (parte di una popolazione).
Due rami: statistica descrittiva e statistica inferenziale (fare inferenza, cioè passare dal campione alla
popolazione).
Mettere a fuoco:
Scopo dell’indagine?
Si ottiene la MATRICE DEI DATI (Foglio Excel solitamente, ogni riga è un “record” e ogni colonna una
“variabile”
La lista delle modalità deve essere esaustiva, contemplare tutti i modi in cui il carattere si manifesta e le
modalità devono essere incompatibili. “Altro” voce residuale.
Scala di misurazione:
- Nel qualitativo: scala nominale (se due unità statistiche per un certo carattere hanno una stessa
modalità o diverse), quando l’unica operazione possibile è dire se sono uguali o diverse (carattere
qualitativo sconnesso, non c’è ordine tra le modalità), il carattere qualitativo ordinato è rilevato con
scala ordinale.
- Nel quantitativo: scala a intervalli e scala di rapporti. Distinzione: esistenza o meno di uno zero vero
o di uno zero arbitrario, ad esempio la misurazione della temperatura (intervalli).
Caratteri quantitativi:
- Discreti: caratteri numerici che possono assumere solo un numero finito di valori anche infinità
numerabile (es. numero figli)
- Continui: tutti i valori all’interno di un intervallo (es.altezza)
Spesso i caratteri quantitativi continui vengono espressi tramite modalità di classi (es. reddito e fasce di
reddito) – l’estremo superiore di una classe deve coincidere con l’estremo inferiore della classe successiva.
(Es. 1000-1200) Possibile anche classi più strette in un determinato intervallo. Ampiezza: quanto è ampia la
classe.
x(i) (i=1,2,3…..k)
n(i) = frequenza assoluta della iesima modalità (numero di unità statistiche associate alla modalità iesima)
Es
X n(i)
0 4
1 7
2 6
3 2
4 1
Classi di reddito
1000-1500
1500-2000
2000-2500
2500-3500
FREQUENZE RELATIVE
f(i)= n(i)/n
Percentuale
FREQUENZE CUMULATE
Solo se si ha a che fare con caratteri che siano almeno qualitativi ordinati (o qualitativo rettilineo). Quindi
solo se c’è un ordine tra le modalità. Con il genere ad esempio non si può fare, col titolo di studio no.
DENSITA’ DI FREQUENZA
d(i)=n(i)/a(i),
d(i)rel=f(i)/a(i)
GRAFICI
FREQUENZE CONDIZIONATE
ATTEGGIAMENTO RELIGIOSO CONDIZIONATO RISPETTO ALL’OPINIONE
CONDIZIONATO CHI RISPETTO A CHE COSA – SONO UNIVARIATE, se condizono l’opinione rispetto
all’atteggiamento ne ho 2
Cioè calcolo media, moda, mediana. Proprietà e teoremi della moda aritmetica.
Moda = modalità alla quale è associata la frequenza maggiore (frequenza o frequenza specifica).
Un carattere può essere bimodale (occhi 20 azzurri 20 neri)
MEDIANA: si basa sull’idea di poter mettere in ordine le unità statistiche in base al carattere di cui voglio
calcolare la mediana (quindi non si può calcolare sui caratteri qualitativi sconnessi). È IL VALORE DI UNA
MODALITA’. In base a n se è pari o dispari le mediane saranno una o due.
1) Calcolare la posizione centrale (se n è dispari, la posizione centrale è (n+1)/2, se n è pari allora sono
n/2 e n/2 + 1
2) Calcolare le frequenze cumulate (Ni)
3) Andare a vedere dove cade rispetto alla cumulata la posizione che cerco e qual è la modalità che
sta in quella posizione. In questo caso “Laurea”. Se in un carattere qualitativo le due posizioni sono
occupate da due modalità diverse la mediana non può essere calcolata. Se è quantitativo si smezza.