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Ore 8:30, dopo un’attenta pianificazione a terra segue l’analisi delle condi-meteo e il briefing per la prima tappa
di questo fine settimana in volo: destinazione Scalea per rifornire sia di benzina che di ‘nduja e altre prelibatezze
calabre. Mi incontro al Riviera Airport di Villanova d’Albenga con Enrico Fanelli, amico ed anche lui pilota
dell’Aeroclub Savona, per inviare il piano di volo e bere un ultimo caffè con il mitico Generale Cesare Patrono.
L’aereo è rifornito, il meteo è buono e non abbiamo fretta. Decolliamo con il PS 28 Cruiser da Albenga, rotta
diretta sull’Elba che sorvoliamo dopo circa un’ora e quindici a settemilacinquecento piedi.
Ore 8:00, esco dalla camera e cammino sotto il porticato del B&B
tentando di raggiungere il tavolo per la colazione, mi guardo in giro e,
come previsto, piove. Guardo il mare e Stromboli non si vede più. Dopo
una torta e un cappuccino ci rechiamo alla pista per valutare nuovamente
il meteo. Verso le 9 la pioggia diminuisce e la visibilità migliora verso sud.
Prepariamo l’aereo, puliamo il parabrezza e decolliamo ringraziando il
gestore che ci aveva fatto hangarare l’aereo dato il maltempo.
Il meteo in Sicilia era clemente, seppur con leggere piogge sparse. Sorvoliamo Catania e via Lentini-Vizzini-
Comiso ci lasciamo alle spalle la regione più estesa d’Italia.
Sopra, Punta Secca -famosa per la casa di Montalbano- incorniciata dall’arcobaleno.
Sotto, l’isola di Malta dista quarantacinque miglia dalla Sicilia e la raggiungiamo in meno di mezz’ora.
Saluto Enrico che corre verso il gate del volo Air Malta diretto a Zurigo (il primo che ha trovato) per continuare
la sua avventura in giro per il mondo.
Passo il pomeriggio visitando La Valletta e raggiungo Vanessa e Benito, i due amici che avrei portato in volo il
giorno seguente.
Sopra, il PS 28 Cruiser propulso da motore Rotax 100 cv, parcheggiato a Malta di fianco ad un F-16.
Mi sveglio e preparo la borsa di volo, scarico le ultime meteo ed invio il piano di volo per tornare in Italia.
Eccomi qua con i due passeggeri pronti alla partenza: per Benito è il “Battesimo dell’Aria”!
Da Catania allo Stretto il vento soffiava a più di 40 nodi da Ovest e le pendici dell’Etna causavano non poche
turbolenze… resistiamo alle raffiche e la situazione migliora gradualmente.
Atterriamo a Scalea e Benito, liberato dal suo trasportino, fa amicizia con i cani dell’aeroporto, mentre noi ci
gustiamo un panino con un prosciutto crudo talmente fresco che grugniva ancora!
Partiamo un’oretta dopo alla volta di Albenga, prendendo l’Elba come alternato in rotta in caso di consumi
maggiori di quelli previsti.
In foto, Capri con Sorrento e Napoli sullo sfondo.
Superiamo il Giglio e con lui la turbolenza che ci ha fatto compagnia per buona parte del viaggio.
Salgo a 7500 piedi, sorvolo l’aeroporto di Marina di Campo sull’isola d’Elba e mi faccio due conti: autonomia
residua 2 ore e 30, tempo di volo all’arrivo 1 ora e 20. Una volta a destinazione avrei avuto il carburante
necessario per raggiungere un alternato (Genova) con almeno 30 minuti residui? Sì, molto bene. Decidiamo
perciò di continuare e ci godiamo il Mar Ligure che splende al tramonto: un paesaggio…affascinante!
Atterriamo al Panero di Albenga alle 18:06, dopo 4 ore e 45 minuti di volo continuativo (il più lungo che ho
fatto finora), giusto in tempo per un brindisi a questa meravigliosa avventura!
Ivan Raffaeli
Vanessa
Enrico
Benito