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Lezione 1 e 2

STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA  il termine contemporanea deriva dal latino cum tempus,
ovvero storia dell’arte che appartiene al nostro stesso tempo (arco temporale preso in considerazione:
dall’inizio del 1800 alla fine del 1900).
Nel corso di questi due secoli vi sono stati degli SPARTIACQUE fondamentali che hanno trasformato il
concetto di opera d’arte e di cultura artistica:

 Nascita della fotografia  siamo nel 1826, quando Joseph Nièpce crea la prima immagine
fotografica, Calotìpo  rappresenta uno degli spartiacque fondamentali perché, per la prima
volta, gli artisti si trovarono a confrontarsi con un mezzo che era in grado di referenziare la
realtà (era in grado di replicare e raccontare il reale, ogni aspetto della realtà).

REFERENZIALE  aggettivo che indica la capacità di un segno o di un insieme di segni di riprodurre


fedelmente ciò che quello stesso segno vuole rappresentare  la fotografia è la traccia fisica del
proprio referente, ovvero la realtà.

LA MACCHINA FOTOGRAFICA INIZIA AD ENTRARE IN CONCORRENZA CON LA LORO ARTISTICITA’ E


CON IL LORO PESO E VALORE IN QUANTO ARTISTA.

 Concetto di avanguardia (anni ‘10 del 1900)  insieme di movimenti artistici (di artisti) che
hanno rappresentato una profonda rottura, poiché gli artisti dell’avanguardia trasformano e
stravolgono il concetto di composizione.

COMPOSIZIONE  è quello che Van Gogh si è trovato di fronte la sera in cui ha scelto di rappresentare
il paesaggio del dipinto Notte Stellata  ha scelto di comporre al di sopra della superficie della tela i
vari elementi che aveva di fronte a lui in un certo modo  La composizione è la somma di tutti gli
elementi osservati e individuati dall’artista e inseriti nella tela.

Perché le avanguardie rompono con il concetto precedente di composizione?  precedentemente,


l’artista decideva di selezionare un particolare momento nel tempo e un particolare spazio/luogo,
bloccandoli e rappresentandoli sulla tela  sceglieva di interpretare la composizione come la
rappresentazione di un momento e di un luogo.

Con l’avanguardia, l’interpretazione della composizione come un insieme di elementi che


replicassero un momento e uno spazio cade, lasciando il posto a una composizione all’interno della
quale si cerca di sintetizzare nello spazio della tela più tempi, più luoghi, più momenti e più spazi.

 Decennio delle neo avanguardie (anni ’60 del 1900)  in questo decennio l’opera d’arte
muta: i materiali e i linguaggi tradizionali, attraverso i quali si connotava che cosa un’opera
d’arte fosse, sono completamente stravolti.

Gli anni ‘60 sono un decennio nel quale si inizierà a lavorare con più linguaggi diversi  quando
parliamo di linguaggi ci riferiamo all’integrazione del linguaggio video, del linguaggio del corpo (in
questo caso, il corpo degli artisti diventerà una vera e propria tela), la fotografia, i luoghi nei quali gli
artisti si esprimeranno cambieranno (gli artisti invaderanno le strade, le piazze, i teatri ecc.) e
nasceranno le installazioni.

Muterà anche il concetto stesso di artista, in quanto sarà l’osservatore a costruire l’opera
d’arte insieme all’artista. Nasceranno inoltre due categorie fondamentali per la storia dell’arte
contemporanea  happening (dall’inglese to happen, qualcosa che accade in un preciso momento) e
performance.
VEDIAMO QUINDI COME L’OPERA D’ARTE MUTA RADICALMENTE I PROPRI CONFINI, MUTA LA SUA
ESSENZA E I MATERIALI DELL’OPERA D’ARTE STESSA.

Questo spartiacque aprirà un tema fondamentale, il tema dell’accessibilità  l’opera d’arte diventerà
sempre più inaccessibile, creando una difficoltà di giudizio di valore.
Prendiamo in considerazione l’episodio della scolaresca cinese: vennero dimenticati all’interno del
museo un paio di occhiali per terra e, al passaggio della scolaresca, questa iniziò a fotografare gli
occhiali pensando che si trattasse di un’opera d’arte.

Questo è un problema  vi è la difficoltà di capire cosa sia opera e cosa non lo sia, difficoltà
nata proprio durante questo spartiacque. È un tema molto spinoso che porta il pubblico ad avere una
resistenza nei confronti dell’arte contemporanea, resistenza dovuta anche a un sistema dell’arte
contemporanea contraddittorio.

 Pluralismo culturale (anni ‘90 del 1900)  si afferma a livello globale un pluralismo culturale
che, culturalmente, è fortemente legato a degli interessi del neoliberismo  nascono più
mercati e l’arte comincia a confrontarsi a livello globale con le logiche di un capitalismo
finanziario internazionale che abbandona il modello eurocentrico per toccare e approfondire
mercati e modelli che hanno un profilo globale (Cina, Corea, Giappone ecc.).

IL SISTEMA DELL’ARTE SI SPOSTA DA QUELLA LENTE PRETTAMENTE EUROCENTRICA PER


ABBRACCIARE UNA VISIONE GLOBALE DELL’ARTE.

Nascono così 160 eventi espositivi internazionali (fiere, mostre ecc.)  sono momenti in cui le figure
legate al mondo dell’arte – ARTISTI, MERCANTI, CURATORI, CRITICI, COLLEZIONISMI, OPERATORE
CULTURALE – si ritrovano e fanno il punto di che cosa sia l’arte contemporanea in quel particolare
momento.
Con gli anni ‘90 si apre una corsa all’evento d’arte contemporanea in cui la figura del curatore sarà
centrale che muta radicalmente il concetto di sistema dell’arte.
 Ultimo spartiacque (marzo 2021) siamo di fronte a un INCANTO (vendita all’asta).
Nel catalogo di un’importante casa d’aste, il cui nome è Christie’s (ricordiamo che le due case d’asta più
importanti a livello mondiale sono londinesi, Christie’s e Sotheby’s) appare la prima opera d’arte
interamente digitale definita NON – FUNGIBLE TOKEN.
Si tratta di un sistema legato a un’economia fondata sulla criptovaluta (sistemi finanziari paralleli rispetto al
sistema bancario fondato sulla moneta)  i non – fungible token sono beni legati alle criptovalute
controllate da banche dati finanziare conosciute come blockchain
Nel caso delle opere d’arte, si tratta di opere d’arte interamente digitali (non sono beni che hanno un
corrispettivo fisico), inalterabili e insostituibili, le quali vengono inserite in questi canali blockchain perché al
loro interno non sono modificabili  c’è il controllo assoluto di un file digitale: qualsiasi modifica, invio o
alterazione di questi file viene mappata all’interno del blockchain.
Sappiamo bene quanto sia facile inviarsi un file o modificarlo, c’è un forte non controllo  nel caso
dell’arte digitale, questo crea problemi enormi per quanto riguarda due aspetti dell’arte:
 AUTORITA’  io sono l’autore e controllo la mia opera  nel caso dell’arte digitale, se sono
un fotografo ed invio una fotografia ad un museo, chiunque può intervenire su quel file e
questo crea notevoli problematiche.
 PROPRIETA’  il tema della proprietà crolla se, ad esempio, un collezionista acquista un’opera
replicabile  quindi, si preferisce spendere per qualcosa che ha una natura fisica e che
posseggo solo io.
COME SI RISOLVE QUESTO PROBLEMA?  Si creano opere d’arte non – fungible token, non alterabili
e non sostituibili > le carichiamo nel blockchain > nel momento in cui il file è inserito in questo canale,
chi gestisce le blockchain traccia ogni modifica, alterazione e spostamento.
Questa è una trasformazione per quanto riguarda le ricerche artistiche digitali  le opere nate come
non – fungible non possono essere inviate, modificate e la blockchain tutela ogni traccia di intervento
su un file digitale e garantisce una transazione economica fondata sulla criptovaluta.
EVERYDAYS: THE FIRST 5.000 DAYS – BEEPLE, 2021

Marzo 2021  Beeple propone questa


opera: è un collage di 5.000 immagini
che l’artista, a partire da maggio 2007
ha realizzato ogni giorno.
Nel marzo 2021 ha messo all’asta
questo collage  generalmente,
Christie’s crea un catalogo delle opere
nel quale è indicato un prezzo di
partenza: in questo caso, però, non
viene dato alcun prezzo di partenza,
perché è la prima volta nella storia
dell’arte in cui accade di proporre
all’asta un’opera completamente
digitale.
L’opera viene venduta per 69 milioni e
300.000 euro.

Durante il corso vedremo opere d’arte caratterizzate da un IBRIDISMO DI LINGUAGGI e da un


coinvolgimento dello spazio quotidiano, che rendono molto difficile attribuire un giudizio di valore
all’opera d’arte  con le Neo – avanguardie si apre la problematica dell’accesso al significato (capire
il significato).
Questo problema nel 1978 troverà una sua istituzionalizzazione con la BIENNALE DI VENEZIA,
intitolata ‘Dalla natura all’arte, dall’arte alla natura’  la scelta delle opere delle Biennali è affidata a
dei curatori, in questo caso vi furono 3 commissari: Luigi Carluccio, Enrico Crispolti e Lara Vinca
Masini (Crispolti è stato uno storico dell’arte romana che ha insegnato a Siena e ha arricchito la
Toscana di numerosi progetti legati all’arte contemporanea, mentre Laura Vinca Masini è stata una
delle poche storiche dell’arte degli anni 60-70).
LA BIENNALE ACCOGLIEVA LE NUOVE FORME ARTISTICHE CHE AVEVANO CONNOTATO I DUE
DECENNI PRECEDENTI.
*Episodio più ironico e incisivo per raccontare la difficoltà di questa trasformazione nell’arte è uno dei
tre episodi del celebre film collettivo (aveva 3 registri) ‘Dove vai in vacanza’ del 1978  il terzo
episodio è diretto da Alberto Sordi ed è intitolato ‘Le vacanze intelligenti’: racconta la risposta di due
romani di fronte alla Biennale di Venezia del ’78, i quali si trovano a dover vivere vacanze organizzate
dai loro figli che rappresentano la generazione che ha conosciuto l’università, la cultura e quindi anche
questa nuova forma d’arte.
È interessante come Sordi racconta il rapporto tra i popolani e la difficoltà a capire queste nuove
forme artistiche  è un manifesto che sintetizza anche la contraddizione della storia dell’arte
contemporanea, contraddizione che tutt’ora si porta dietro* (visione video).
Quest’episodio è azzeccato nel raccontare una contraddizione evidente, perché durante le Biennali è
inevitabile che si trovino esempi di forme artistiche difficili da comprendere  è divertente ascoltare
critici e curatori che costruiscono sulle opere citazioni e riferimenti a cui magari lo stesso artista non
ha pensato
Questo perché?  a volte non si capisce l’arte, quindi si cerca di creare una stratificazione di riflessioni
e riferimenti senza interessarsi di capire che si tratta di interventi di esseri umani, che vengono da un
certo contesto, che provengono da un certo ambiente e che bisogna parlare con gli artisti per capire
la loro visione.
LA DIFFICOLTA’ STA NEL FATTO CHE L’ARTE CONTEMPORANEA SI PORTA DIETRO MOLTE
CONTRADDIZIONI.
Cerchiamo di capire come mai siamo arrivati a questa situazione  è necessario partire dall’ultima
Biennale organizzata a Venezia, per poi continuare iniziando dal 1700.
L’ultima Biennale risale al 2019 ed è stata definita una Biennale non riuscita  è stato selezionato
male il curatore, ovvero Ralph Rugoff, che fa il gallerista nella Hayward Gallery.
Questo è un problema, perché la biennale è una manifestazione pubblica che nasce nel 1895.
È la prima manifestazione espositiva a livello globale dal punto di vista storico e, nel 1895, il comune di
Venezia fu il primo ad accettare questa manifestazione, in cui si sintetizza cosa l’arte ha prodotto negli
ultimi due anni.
È una realtà pubblica e ci deve essere una separazione rispetto agli interessi economici  il curatore,
che è anche gallerista, è inevitabilmente vincolato a dinamiche di mercato: oggi il valore economico di
molti artisti è dettato dai luoghi in cui il suo lavoro è esposto, e la Biennale è una grande carta
d’identità dell’artista.
L’idea di scegliere un gallerista, anche se è il più eticamente corretto possibile, è inevitabile che crei
un’ambiguità: paradossalmente quest’ambiguità fu evidente a quella Biennale, che mancava di un
progetto coerente  è stata una Biennale in cui Ralph ha scelto di esporre artisti legati al sistema
dell’arte in generale, senza un progetto dietro.
Il titolo della Biennale del 2019  Puoi vivere in tempi interessanti (May you live in interesting times).
WAR MOVIES – CHRISTIAN MARCKLEY, 2019

L’artista lavora con il linguaggio video.


Presenta 48 film di guerra: li monta
insieme non in modo sequenziale ma li
sovrappone l’uno all’altro creando un
gioco di 48 inquadrature all’interno
delle quali viene proiettato il film.
Questo è un modo molto efficace per
trasmettere al visitatore e
all’osservatore la confusione della
guerra e quel senso di bombardamento
sensoriale degli episodi bellici.
ANGOSCIA – SOHAM GUPTA, 2013 – 2017

L’artista lavora con il linguaggio fotografico.

Al lavoro presentato alla Biennale del 2019


Soham ci ha lavorato per 4 anni, realizzato nelle
periferie di Calcutta dove ha fotografato
persone, figure e storie legate a queste periferie.

Sono fotografie notturne accompagnate da


storie tremende, nelle quali l’artista ha raccolto
le biografie di queste persone recluse ai margini
della città  sono storie di povertà, stupri,
pazzie e miseria.

L’opera ha un doppio registro: ci sono le


fotografie ed accanto ci sono anche i testi nei
quali ha riassunto le storie di queste persone.

SONO ‘FOTOGRAFIE PARLANTI’.


A partire dagli anni ‘60 noteremo che i titoli delle opere cominciano ad essere il più anonimi possibili,
inserendo la forma di untitled  questi ultimi avvalorano la difficoltà di accesso e di comprensione.
Nel caso dell’arte concettuale, il titolo è fondamentale perché da una chiave di lettura dell’opera.
PICTURES FOR ROME – ANTONY HERNANDEZ, 1998 – 1999

In questa opera, Hernandez ritrae le


‘rovine contemporanee’.

Quando i turisti americani si recano a


Roma, una delle iconografie per
eccellenza delle loro fotografie sono i
Fori Romani  Hernandez reinterpreta
queste cartoline legate al patrimonio
antico di Roma fotografando le rovine
contemporanee e la situazione di
degrado che connota questa città.
FOR, IN YOUR TOUNGE, I CANNOT FIT – SHILPA GUPTA, 2017 – 2018

Si tratta di un’installazione sonora

INSTALLAZIONE  termine che nasce


negli anni 60: è un insieme di forme e di
oggetti che l’artista decide di installare in
uno spazio espositivo, dandogli valore di
opera

Nel caso di quest’opera, l’installazione è


anche sonora, per cui abbiamo anche la
componente audio  è un aspetto che
caratterizza gli anni ‘60, l’ibridismo dei
linguaggi che si mescolano insieme.

Abbiamo 100 microfoni che cadono dal


soffitto e dialogano con 100 piccoli
piedistalli dentro i quali sono impilati dei
fogli  l’osservatore è invitato a
camminarci intorno.

I microfoni emettono voci che


leggono pezzi di opere letterarie  si
tratta di versi di 100 poeti che sono
stati incarcerati per i loro scritti o
per le posizioni politiche da loro
difese.
È UN’OPERA DEDICATA ALLA
CENSURA, CHE DENUNCIA LA
LIBERTA’ DI ESPRESSIONE.
LA BUSQUEDA – TERESA MARGOLLES, 2014

Installazione sonora nella quale l’artista ha


presentato su delle finestre di plexiglass una serie
di volantini che raffigurano foto di donne
scomparse in Messico in luoghi spesso periferici 
si tratta di casi di violenza e stupro. È una denuncia
alla brutalità del sistema della narco-violenza che
affligge il paese. Le pareti ricordano le fermate del
treno: infatti, il rumore di sottofondo è quello di
un treno.
BIG WHEEL – ARTHUR JAFA, 2018
Lezione 3
Tra la metà del 1700 e la metà del 1800, la produzione artistica è stata centrata su due grandi
mitologie, due declinazioni di gusto e di teorie, che possono essere sintetizzate in due poli:
CLASSICO e ROMANTICO.
CLASSICO  aggettivo che fa riferimento alla produzione artistica, al gusto e allo stile del mondo
antico greco – romano .
C’è una rinascita della cultura classica, dovuta anche ad una riscoperta dei testi classici  tra
fine 1300 e inizio 1400 si ricomincia ad apprendere come tradurre i testi greci e latini, si comincia a
studiarli e questo facilita l’accessibilità ai contenuti di quella cultura che prima era esclusivamente
segregata al sistema della chiesa.
Accanto alla capacità di accedere a questi testi, vi è una riscoperta della statuaria
legata al periodo tardo – antico, attraverso delle campagne archeologiche  c’è la scoperta di
simboli classici dell’antichità, che inducono gli artisti a familiarizzare di nuovo con questo tipo
di cultura.
Nel 1700 si apre un momento storico in cui, da un punto di vista teorico, si richiede agli artisti di
riscoprire queste forme della classicità e ciò avviene grazie alla pubblicazione di due importanti scritti
teorici, pubblicati da JOHANN JOACHIM WINCKELMANN
Egli studia la collezione di reperti e di forme legata alla classicità raccolte dal cardinale Albani a Roma,
la quale sarà il punto di partenza degli studi e delle teorie di Winckelmann  nel 1755 scrivere un
testo fondativo per il gusto neo-classico, intitolato Pensieri su limitazione delle opere greche nella
pittura e nella scultura
Il titolo ci spiega cosa Winckelmann ci invita a fare  imitare le opere greche in pittura e scultura: in
questo modo, pone una delle basi teoriche del neo classicismo che porta una serie di artisti ad
imitare in pittura e in scultura le forme della classicità.
Un’altra figura legata alla cultura tedesca è ANTHON RAPHAEL MENGS  nel 1762 pubblica un testo
intitolato Pensieri sulla bellezza e sul gusto nella pittura
Notiamo come, già solo a livello terminologico, si introducono elementi importanti  si parla di
bellezza, di gusto e di imitazione, i tre perni su cui il neoclassicismo s’imposta.
ROMANTICO  il Romanticismo ha come punto di riferimento l’arte cristiana Medievale: quindi, vi è
uno sguardo ad un periodo storico antecedente  questo tipo di arte nel corso del Medioevo aveva
portato a due grandi filoni:
 ROMANICO  le architetture e le forme artistiche si diffondono a partire dal X – XII secolo:
questo tipo di architettura tende ad all’espansione all’estensione

 GOTICO  le forme artistiche e le architetture gotiche si diffondono verso il XII secolo:


quest’ultima tende al verticalismo.
L’arte cristiana medievale è il punto di partenza del filone romantico, il quale nella seconda metà del
1700 ha visto importanti testi fondativi che esaltano una rinascita del Gotico: un anticipo importante è
dato dal movimento dello STRUM UND DRANG  tempesta e impeto, affermatosi a partire degli anni
‘70 del 1700 e centrato su alcuni elementi:
 Centralità della natura  la natura ha un ruolo molto importante, è letta ed interpretata
come un luogo utopico da riscoprire emotivamente e sensibilmente, mediandola attraverso le
emozioni del soggetto.
Accanto a questo c’è una visione interiorizzata della natura  l’IO diventa protagonista, quindi la
conoscenza individuale diventa protagonista, per la quale “il sentimento è tutto, come dice Ghoete.
 Il sentimento  diventa il parametro attraverso il quale valutare la realtà.
In questo contesto nasce simbolicamente la figura del GENIO  l’artista genio, al quale si
attribuiscono caratteri legati ad un senso di ribellione rispetto a ciò che la società impone ad
un’artista, che scappa da quelle convezioni e si rifugia nella natura in cui riscopre la semplicità del
sentimento (che è esattamente ciò che poi viene narrato nelle forme artistiche del romanticismo).
Vi sono testi importanti che connotano l’arrivo di questo filone  abbiamo:
 i fratelli Von Schlegel
 Wilhelm Wackenroder  nel 1796 scrive un testo fondamentale per il romanticismo, intitolato
Gli sfoghi del cuore di un monaco amante dell’arte
Anche qui, da un punto di vista lessicale, s’introducono termini che già ci raccontano cosa gli artisti
romantici ricercano  è curioso che s’inseriscano termini come sfoghi e cuore, che ci raccontano
come divenga centrale per gli artisti romantici l’aspetto emotivo e sentimentale.
In questo contesto nasce anche un profondo interesse verso l’ASPETTO MISERIOSO, IRRAZIONALE
DELLA VITA E DEL QUOTIDIANO.
Sulla base delle due grandi mitologie, il Classico e il Romantico, nel corso di 100 anni tra gli anni ‘50 del
1700 e gli anni ‘50 del 1800 possiamo distinguere 3 fasi:
 FASE PRE-ROMANTICA  legata alla poetica inglese del sublime e dell’orrore e alla poetica
pittoresca tedesca dello Sturm Und Drang

 FASE NEO-CLASSICA  corrisponde alla Rivoluzione Francese nel 1789 e all’avvento


dell’Impero Napoleonico (che ha un arco cronologico che va tra la fine del 1700 e il Congresso
di Vienna nel 1815)

 FASE DELLA REAZIONE ROMANTICA ALLA FASE NEO – CLASSICA (che corrisponde all’Impero
Napoleonico)  questa reazione coinciderà anche con la fase più calda del Romanticismo,
ovvero con una rivendicazione del tema della Nazione, dell’identità nazionale.
Il Romanticismo, da un punto di vista culturale, aiuta molto i moti reazionari a metà 1800 difendendo
l’identità e la cultura di un popolo che reagisce  cominciamo dall’Inghilterra nella fase pre
Romantica, nel 1821: in Inghilterra comincia a nascere una riflessione circa il ruolo della natura che
viene interpretata in due modi diversi:
 Come un ambiente accogliente verso il quale si afferma empatia e riscoperta di sé  una
natura che accoglie in modo pittoresco, che va scoperta e verso la quale ci si riflette come con
uno specchio

 Dall’altra parte c’è una poetica legata al sublime  interpreta la natura come un ambiente
ostile, misterioso e irrazionale che serve a scoprire la parte più misteriosa ed irrazionale di sé.
Nel contesto inglese due artisti in particolare propongono le loro ricerche che hanno per oggetto la
natura: JOHN CONSTABLE e WILLIAM TURNER.
Prima di tutto bisogna spiegare come si guarda un’opera d’arte pittorica  sono due gli elementi sui
quali i nostri occhi devono lavorare:
1- Il soggetto, meglio chiamato come l’ICONOGRAFIA  è riconoscere cosa un’artista
rappresenta nella sua opera

2- La TECNICA  un dipinto lavora sempre su due binari: il DISEGNO (la linea chiusa che
definisce le forme) e il COLORE.
Qual è il ruolo del disegno nello strutturare e delimitare le forme composte al di sopra di una
superficie? Qual è il valore del colore? Quale dei due elementi è prioritario per l’artista? C’è più
disegno o più colore?
C’è un nuovo interesse per l’elemento naturale, ma come si rappresenta la natura?  è una natura
che va studiata, con la quale i pittori entrano in dialogo per ricercare sé stessi. Noi oggi viviamo in un
mondo in cui vi è una esibizione delle proprie emozioni e dei propri sentimenti: tre secoli fa, l’idea di
dire “ho paura” o “sono depresso” era qualcosa di assolutamente negato da un punto di vista sociale.
QUESTE OPERE D’ARTE SONO LE PRIME CHE TENTANO DI LEGGERE SÉ STESSI DENTRO LA NATURA,
ED È SACRO NELL’ITER CULTURALE DELL’UMANITA’.
Siamo di fronte ad un paesaggio in cui, per la prima volta, gli artisti s’interrogano sui propri
sentimenti  è importante che, da un punto di vista tecnico, leggiamo una progressiva rinuncia
all’elemento del disegno: il colore comincia a prendere il sopravvento, le forme sono sempre meno
delineate.
Perché?  c’è da aprire una parentesi che riguarda il significato del disegno, ritornando alla
nascita dell’Accademia del disegno durante l’Arte Rinascimentale.
Il disegno non esiste in natura, ma viene introdotto per tradurre ciò che veniva esperito nel
quotidiano  quindi, per tradurre ciò che attraverso i propri sensi veniva conosciuto in una forma.
IL DISEGNO AVVICINAVA LA NATURA ALL’IDEA.
Firenze da questo punto di vista è stata una scuola  Michelangelo e Raffaello, per rappresentare
figure legate all’iconografia cristiana o all’iconografia classica, utilizzavano il disegno, uno strumento
sublimante che serviva per ascendere verso un mondo ideale.
La bellezza (in senso Platonico) è una bellezza ideale e tale si persegue attraverso lo strumento del
disegno, mentre il colore era l’opposto: è amore, gioia, eccitazione ecc.
THE LAKE OF ZUG – WILLIAM TURNER, 1843

Il paesaggio rappresenta un lago e vediamo


come le architetture del paesino sono
abbozzate.

La tela racconta l’emozione di un pittore


difronte ad una tempesta di pioggia su un
lago in cui l’acqua si mischia al vento, alle
onde, alla luce ed è uno specchio di quello
che Turner sta provando.

È UN DIPINTO CHE RACCONTE


UN’EMOZIONE.
Questa è una grande scuola per il Romanticismo, che porterà Turner nel 1823 a visitare Napoli e a
portare questa lezione in Italia  a Napoli nasce una celebre scuola di linguaggio, la Scuola di
Posillipo, una scuola di paesaggio fortemente influenzata dal passaggio di Turner, dall’idea di leggere
il paesaggio come uno specchio dell’uomo che lo ritrae, in cui pian piano si utilizza il colore per
raccontare sé stessi nel paesaggio.
THE HAY WAIN – JOHN CONSTABLE, 1821

Nel 1824, nel SALON parigino (il Salon è


il contesto nel quale si fa il punto di
quali siano le ricerche artistiche più
aggiornate di quel particolare anno) si
espone Constable  egli influenzerà
notevolmente i pittori parigini,
conosciuti sui manuali come la Scuola
di Barbizon.
Questa, infatti, verrà molto influenzata
dal rapporto con la natura e dal
protagonismo del colore in Turner e in
Constable.
Accanto a questo si sviluppa un Romanticismo legato al sublime, interessato ad indagare
l’irrazionalità che connota anche l’essere umano  quest’estetica al posto del colore da sempre più
importanza al disegno.
THE NIGHTMARE – JOHN HENRY FUSELI, 1781

Questo artista è uno dei referenti più


interessanti del Romanticismo legato alla
poetica del sublime.
In questo dipinto il disegno è importante e
sono fondamentali i riferimenti a
Michelangelo e Caravaggio.

Vediamo un utilizzo del disegno per


costruire delle forme e dei simboli
dell’irrazionalità  la scimmia e il cavallo
(che rappresenta l’incubo).
Vi è uno studio sulle paure umane che
finora nessuno aveva preso in
considerazione  si veniva dal Barocco e dal
Roccocò, filoni artistici completamente scissi
da queste tematiche.
Il disegno, nel caso di Fuseli, è utilizzato per costruire dei simboli dell’irrazionalità umana  perché
permette all’artista di rappresentare qualcosa di diverso dal reale, e i simboli di una scimmia o di un
cavallo hanno bisogno di figurazione.
SCALA DI GIACOBBE – WILLIAM BLAKE, 1808

Egli è un altro grande artista rappresentante il


sublime romantico  in lui c’è una forte
prevalenza del disegno.

Nonostante esso sia un Romanticismo che


indaga l’aspetto interiore e irrazionale, nel
caso di Blake è più legato ad un percorso di
fede, di ricerca di un divino, che lo porta a
rappresentare tematiche legate alla bibbia e
alla Divina Commedia.
È un percorso legato ad una visione della
conoscenza di sé attraverso la preghiera  è
un retaggio Barocco, ma comunque nella
storia del Romanticismo questo pone un
tassello verso l’idea di sublimare attraverso il
disegno sentimenti contraddittori dell’uomo.
Lezione 4
FASE DELLA REAZIONE ROMANTICA ALLA FASE NEO – CLASSICA
Questa fase corrisponde a una reazione borghese nei confronti delle restaurazioni monarchiche che
seguirono al Congresso di Vienna.
Con Napoleone e la Rivoluzione francese cambia il ruolo dell’artista  la Rivoluzione afferma il diritto
di autonomia e il diritto di parola da un punto di vista borghese: COSA SUCCEDE? L’aristocrazia e il
clero vengono superate e contraddette  la borghesia urla una propria legittimità sociale che
corrisponderà infatti alla Rivoluzione francese.
Questo, da un punto di vista artistico, coincide anche con la scoperta dell’identità dell’artista come
qualcuno di autonomo rispetto a committenze clericali o aristocratiche  l’artista comincia a
diventare un essere umano, autonomo e indipendente da poteri forti, comincia ad acquisire
un’autonomia nel sociale e una credibilità maggiore.
Prima gli artisti lavoravano per qualcuno (cardinali, collezionisti ecc.)  quindi, il loro lavoro
era molto limitato e vincolato alla committenza.
Con la fine del 1700, con la Rivoluzione francese e con l’affermazione della borghesia da un punto di
vista di legittimità sociale, anche l’artista comincia a diventare un essere umano a sé stante 
vagabondo, comincia ad apparire l’ombra di una dimensione più bohemienne (una figura marginale
rispetto alla società però libera, anti convenzionale e anti canonica).
IN QUESTO MOMENTO, LA LORO ATTIVITA’ INIZIA A DIVENTARE PIU’ INDIPENDENTE RISPETTO A
QUALCUNO CHE GLI COMMISSIONAVA QUALCOSA.
Questo corrisponde, da un punto di vista artistico, a una ricerca del gusto classico  ad esempio, vi si
ricerca un’ideale di bellezza di stampo platonico, nella quale il disegno, la forma e la linea chiusa hanno
un ruolo molto importante.
Per quanto riguarda l’attività plastica e scultorea tornano grandi simboli della classicità, in primis tutto
il recupero del repertorio legato alla mitologia e alle culture antiche.
Due grandi scultori che rappresentano il neo classicismo in scultura sono:
- ANTONIO CANOVA  sarà uno degli artisti più valorizzati da Napoleone stesso (l’artista,
infatti, realizzò i ritratti di quest’ultimo e di varie figure legate alla famiglia napoleonica).

ERCOLE E LICA – ANTONIO CANOVA, 1815

In questa scultura vi è un evidente richiamo alla


classicità  sembra di osservare una scultura
greca o romana  il recupero e l’interesse è
proprio questo.

Vediamo il modo in cui plasticamente Canova


rappresenta la plasticità di Ercole  è una fisicità
lontana dall’errore, dalla particolarità e dal
dettaglio  È UN IDEALE DI BELLEZZA MASCHILE
ASSOLUTAMENTE LEGATA AL MITO E A UN’IDEA
DI BELLEZZA IDEALE, PERFETTA E ARMONICA,
LONTANA DALL’ELEMENTO NATURALE.
- BERTEL THORVALDSEN

IL RITRATTO DI GIASONE – BERTEL THORVALDSEN,


1803

Materiale prediletto è il marmo  è levigato e


fornisce una visione della pelle umana priva di
imperfezioni come pori, rughe e particolarità.
Il marmo ha la capacità di proporre, anche da
un punto di vista fisico di epidermide un’idea
di bellezza e perfezione.
L’IDEALE DI PERFEZIONE NEO CLASSICA RITORNA
IN SCULTURA ANCHE GRAZIE AL MARMO.
Parallelamente a questa ricerca classica e pittorica legata a un’ideale classico ritorna il Medioevo  il
Romanticismo lo recupera anche da un punto di vista architettonico (quindi, vi è il ritorno del gotico e
del romanico).
L’episodio più rappresentativo di questo ritorno è il restauro attuato a partire dal 1853 del piccolo
paese francese Carcassone dall’architetto francese Viollet Le Duc.

È uno dei più interessanti e più


riusciti falsi storici  l’artista cita e
recupera una architettura medievale
ma in pieno 1800.

In questo contesto, un ruolo importante lo ha anche Goethe  pubblicherà nel 1772 un testo legato
all’architettura gotica e, in particolare, alle bellezze del Duomo di Strasburgo: questo è un esempio da
manuale dell’architettura gotica che Goethe recupera, riesamina, racconta e descrive come la fonte di
una serie di emozioni, sensazioni e sentimenti legati molto al periodo romantico (questo perché al
Romanticismo corrisponde una rinascita, una rosa di passioni e sensazioni che riguardano il soggetto,
stimolate anche da degli elementi).
In questo caso, Goethe racconta come gli elementi e le forme del Duomo di Strasburgo gli
suggerirono una serie di emozioni forti che collegano questo testo particolarmente agli interessi di
questo periodo.

Da un punto di vista artistico, nel 1600/1700 si veniva dal Rococò e dal Barocco  una delle sculture
legate a questa ripresa del Barocco è l’ESTASI DI SANTA TERESA D’AVILA – BERNINI, 1645/1652.
La scultura legata al Barocco è molto divina e
teatrale e, con Bernini, vi è proprio la ripresa di
questi elementi.

È tutto molto esasperato in un’emotività che è


un’estasi, quindi una passionalità di tipo
religioso, quasi parallelo a un’idea di un
orgasmo ma di tipo divino, legato alla preghiera
e al raggiungimento dell’avvicinarsi a Dio.

L’artista e pittore per eccellenza attivo che crea una propria scuola a fine 1700, quindi nel periodo
legato alla rivoluzione francese e all’età napoleonica, è Jacques Louis David (ritrarrà lo stesso
Napoleone, il quale valorizzerà il suo lavoro).
È la figura che maggiormente racconta il classicismo in arte  vi è un evidente interesse nell’applicare
le teorie di Winckelmann, come possiamo vedere nell’opera seguente.
IL GIURAMENTO DEGLI ORAZI – JACQUES LOUIS DAVID, 1784

ICONOGRAFIA: Il giuramento degli


Orazi  il pittore cita un soggetto
legato alla cultura e alla storia romana.

IL SOGGETTO QUINDI CI SPIEGA CHE


NON SIAMO NEL ROMANTICISMO E CI
SUGGERISCE L’INTERESSE DEL
PITTORE.

TECNICA: prevale il disegno, vi è una


perfezione attraverso la quale è
definita la scenografia sullo sfondo.

Gli abiti indossati dai protagonisti di quest’opera sono in linea con l’iconografia, con ciò che l’artista
vuole rappresentare  la storia latina. Sono ben definiti i mantelli, gli abiti, la fascia muscolare ecc.
Per quanto riguarda le ombre, anche queste sono ben definite  come quella che si trova in
corrispondenza del sandalo destro del soldato.
È EVIDENTE CHE CI TROVIAMO DI FRONTE A UN TENTATIVO DOVE IL DISEGNO IDEALIZZA ED
EROICIZZA LA SCENA  SI TRATTA DI VOLTI, DI CORPI E DI COLORI LA CUI PULIZIA RACCONTA UNA
BELLEZZA DI TIPO IDEALE.
La PROSPETTIVA è un’invenzione tecnica rinascimentale  è un elemento che connota molto la
ricerca quattrocentesca: la creazione del punto di fuga e della prospettiva avviene proprio tramite il
disegno (se devo immaginare un punto di fuga devo creare una composizione che abbia dentro di sé
delle linee che raccontino l’immagine della prospettiva e del punto di fuga).
I pittori creano questo espediente attraverso delle linee (nel caso de Il giuramento degli Orazi
sono le linee del pavimento) che puntano verso il punto di fuga.
David vinse nel 1775 il viaggio di studi Prix de Rome  fu un viaggio fondamentale per l’artista perché
lo portò a Roma a poter studiare giorno per giorno la statuaria greco romana e i dipinti legati alla
classicità: poté studiare la novità e l’importanza che questi artisti rappresentavano e cosa per loro
significasse il Classicismo, per poi riportare tutto a Parigi creando una propria scuola e formare i suoi
allievi su base neo classica.
In questo soggiorno, oltre a scoprire l’arte rinascimentale scopre anche Caravaggio (pittore del 1600
che ha saputo utilizzare la luce e costruire dei giochi di ombre e di luci unici nella cultura iconografica
occidentale)  David lo studia e lo ripropone all’interno delle proprie opere  infatti, vi è un gioco di
ombre e di luci presenti ne Il giuramento degli Orazi.
David ebbe tre allievi:
- INGRES  è uno degli esempi e degli esponenti più rilevanti del filone pittorico neo classico e
la quintessenza del Classicismo in pittura.
LA BAIGNEUSE VALPINCON – JEAN AUGUSTE DOMINIQUE INGRES, 1808

Il richiamo a Raffaello è evidente.

L’epidermide di questa bagnante racconta perfezione, non


racconta epidermide di una donna che, seppur giovane, ha le
sue imperfezioni.

Vi è un protagonismo del disegno  basti osservare il


dettaglio del turbante o il dettaglio della restituzione delle
pieghe della tenda verde, o il piedistallo, il motivo
geometrico che connota il lenzuolo, o le pieghe di
quest’ultimo  VI È UN ATTENZIONE AL DETTAGLIO E AL
DISEGNO, AL PARTICOLARE, TESA SEMPRE A RACCONTARE
UNA DIMENSIONE DELL’IDEA DI PERFEZIONE.

Questa perfezione si può ottenere solo grazie a un sapiente


utilizzo del colore restituito nella sua compattezza 
quando il colore è restituito dal pittore per campiture piatte
Non si leggono le pennellate del pittore, ma otticamente si ha una restituzione compatta e distesa
delle cromie  vi è sempre l’interesse di trovarci davanti a un’illusione e a una dimensione alta
rispetto a quella dell’osservatore.

- GÉRICAULT  i suoi riferimenti nel Rinascimento e nel 1600 sono Michelangelo, Rubens e
Goya, fino ad arrivare quindi al 1700.
Pur avendo un maestro neo classico, rappresenterà quella reazione romantica che seguì al periodo
dell’Ancien Regime, dove si legge il disegno grazie ai particolari presenti.
LA BALSA DE LA MEDUSA – JEAN LOUIS THÉODORE GÉRICAULT, 1818

In questa opera il disegno si legge


grazie e soprattutto alla resa
atmosferica, nella restituzione delle
nuvole vi è un’attenzione al colore di
stampo romantico: nel caso delle
nuvole, queste richiamano un po' a
Constable e Turner.

Siamo in piena Restaurazione: comincia un percorso dove l’artista acquista un’autonomia che lo rende
anche animale politico, animale sensibile rispetto a ciò che gli è intorno da un punto di vista politico
sociale: siamo infatti di fronte a un evento storico, il cosiddetto Naufragio della Medusa.

Cos’era la Medusa?  siamo a inizio 1800, è il nome della nave francese inviata in Senegal per
verificare che la colonia sia stata restituita alla Francia dalla Gran Bretagna a seguito degli accordi
stipulati fra le due potenze nel Trattato di Parigi.
Cosa accade?  la nave naufraga e accadde un evento piuttosto drammatico: 150 naufraghi
che si trovavano sulla Medusa non riuscirono a salire sulle scialuppe, quindi costruirono una zattera
che rimase in mare molte settimane, tanto che si verificarono casi di cannibalismo  fu un episodio
scioccante perché ci troviamo subito dopo il Congresso di Vienna, il quale aveva segnato il tradimento
di tutto ciò che la Francia aveva rappresentato negli anni precedenti della Rivoluzione: una borghesia
che finalmente si sente legittimata dal punto di vista politico come forza economica di un paese e
l’Ancien Regime aveva riportato il clero e l’aristocrazia al potere e aveva reinstaurato le monarchie.
Questo naufragio, per un paese come la Francia, segnò l’idea di un tentativo di restaurare una
monarchia ormai contraddetta dalla sua storia e, questo episodio di cannibalismo, divenne
sintomatico di una crisi di sistema in Francia e di un recupero di reazioni borghesi, nazionaliste e
patriottiche che connotano molto la reazione romantica di iniziò e metà 1800  questo Géricault ce lo
racconta sia da un punto di vista di soggetto che da un punto di vista tecnico.
In questo dipinto convivono due anime:
 Da una parte viene dato un peso al disegno attraverso le opere di grandi artisti del
Rinascimento (come Michelangelo e Caravaggio)  questo glielo insegna il maestro David, ed
è evidente soprattutto nei primi piani dei corpi su cui va costruendosi una piramide umana.
 Dall’altra, se uno guarda la scenografia e il contenitore atmosferico che accoglie questa scena,
c’è già una vena importante legata al Romanticismo dal punto di vista tecnico  c’è il
protagonismo del colore e il fatto di non poter definire da una linea chiusa una nuvola in
movimento
Lo vediamo nel cielo, che è un cielo di colori, racconta una transitorietà dei venti e delle nuvole, un
movimento che ci comunica l’impossibilità di bloccarlo in un’idea, come anche nel mare.
- DELACROIX  è un artista che guarda agli altri artisti ma che sceglie un determinato soggetto.
LA LIBERTA’ CHE GUIDA IL POPOLO – EUGENE DELACROIX, 1830

Racconta i moti parigini avuti luogo nel


luglio del 1830, nel pieno della Rivoluzione
contro l’ultimo sovrano della dinastia die
Borboni.

 da un lato, vi è un’eredità tecnica


di David, del disegno, del
Rinascimento e una volontà di
citazione dei grandi del
Rinascimento
 dall’altra il tema è patriottico e
libertino  vi è l’idea di un artista
ribelle rispetto alla società, alle
istituzioni e alla monarchia.

Soprattutto, la figura principale della donna seminuda con in mano la bandiera della Francia, sia
un’allegoria  vi è il richiamo alla patria, al patriottismo, agli ideali fortemente vincolati alla borghesia.
È UNA DENUNCIA DI TUTTI QUESTI FATTORI SOPRAELENCATI  ATTEGGIAMENTO TIPICO
DELL’ARTISTA ROMANTICO IN QUESTO PERIODO.
Lezione 4

COMINCIAMO AD ENTRARE NEL NOSTRO PERIODO  L’EPOCA MODERNA.

Siamo a metà 1800, nel 1861 l’Italia conquista una sua


Unità  prima dell’Unità, la situazione è la seguente:

 Abbiamo l’Impero austriaco nel Regno


lombardo – veneto, nel Trentino e del Friuli
 Abbiamo i Borboni nel Regno delle due Sicilie
 Abbiamo i Lorenza nel Gran ducato della
Toscana
 Infine, i Savoia, nello Stato pontificio e nel
Regno di Sardegna

Una grande frammentazione che, le tre Guerre di


Indipendenza nel 1849, 1859 e 1866 stravolsero,
portando con la Breccia di Porta Pia del 1870 (coincise
con la conquista di Roma contro lo Stato Pontificio),
portarono a rifondare la cartografia italiana che
conosciamo.

FU LA PRIMA VOLTA CHE SI POTE’ RIFLETTERE


SULL’DEA DI UNITA’ NAZIONALE.

È importante sapere che l’unità nazionale coincise con un momento di malcontento popolare  si parlava
di un paese unito ma, di unità, non vi era quasi nulla:
 Non vi era unità linguistica
 Era ricercato un senso di appartenenza verso un paese che, dopo il 1870, non comunicava ai propri
cittadini di appartenere a qualcosa che avesse conquistato un’unità o un’unitarietà
 Vi era una grande divisione tra nord e sud.

IL DOPO UNITA’ COINCIDE QUINDI CON UN GRANDE MALCONTENTO GENERALE DAL PUNTO DI VISTA
POPOLARE.

Dal punto di vista storico – antropologico, la seconda metà del 1800 è fondamentale in Europa  abbiamo
la seconda Rivoluzione Industriale, rivoluzione dell’acciaio  il simbolo per eccellenza di questa Rivoluzione
è la Torre Eiffel.

Il caso italiano è un po' atipico  mentre gli altri paesi avevano vissuto la Prima Rivoluzione a fine
1700, in Italia la Prima Rivoluzione la abbiamo a metà 1800, è in ritardo da un punto di vista economico
rispetto agli altri mercati.

La Rivoluzione Industriale si porta dietro anche una trasformazione antropologica oltre che sociale  nella
seconda metà del 1800 sono introdotte socialmente delle invenzioni fondamentali:

- Anestesia  inevitabilmente comporta dei margini di vita allungati, la gente vive di più  questo
comporta una crescita demografica notevole e un interesse a trasferirsi nelle città
- Cemento armato  le città mutano i propri profili, oltre ad accogliere più persone vengono
costruite case e nascono periferie e industrie  le città crescono
- Dinamite
- Macchina  Benz, la macchina avrà un ruolo fondamentale nella prima avanguardia  le persone
cominciano a livello sensoriale ed emotivo a vivere delle emozioni nelle quali il tempo è accorciato:
si può raggiungere un punto della città in minor tempo rispetto a prima e, quindi, si possono fare
molte più cose
- Telegrafo  Marconi
- Telefono  Meucci
- Lampadina  Edison

Perché queste novità sono così importanti nella nuova visione dell’uomo?  perché di notte, ad esempio,
si può uscire, quindi anche il tempo notturno entra nella visione, perché c’è la luce e non ci sono molti
rischi, mentre con il telegrafo e il telefono si può parlare con una persona che fisicamente non nello stesso
luogo (le comunicazioni sono accorciate).

SI POSSONO FARE PIU’ COSE  TUTTE QUESTE COSE COMPORTANO UN BOMBARDAMENTO DAL PUNTO
DI VISTA SOCIALE.

La novità introdotta nella prima avanguardia è quella di STRAVOLGERE IL CONCETTO DI TEMPO  di


inserire più tempi diversi all’interno della stessa composizione, e questo è figlio della Seconda Rivoluzione
Industriale.

Con la Seconda Rivoluzione Industriale si rafforza il concetto di proletariato (aumenta la massa di lavoratori
delle industrie)  nasce la QUESTIONE SOCIALE  Marx con Hegel, nel 1848, scrivono il Manifesto del
Partito Comunista e, a partire dal 1867, Il Capitale.

Sono due testi fondativi intorno al concetto politico e sociale di marxismo per la difesa del
proletariato dal punto di vista di politica del lavoro e politiche sociali.

L’ultimo cambiamento legato alla Seconda Rivoluzione è la corsa ai nuovi mercati  nasce il concetto di
imperialismo e nascono politiche coloniali per le quali la borghesia cerca nuove colonie al fine di trovare
nuovi mercati, e questo corrisponderà anche all’incontro di altre culture (si scoprono l’arte iconografica e le
maschere africane  le realtà si incontrano con quella africana dal punto di vista artistico, iniziando ad
importare le opere).

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