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ATP

Tutti gli organismi viventi ricavano energia dalla demolizione di carboidrati, dalle proteine e
dagli acidi grassi (o lipidi).Questa energia non è utilizzata direttamente dalla cellula, ma è
sfruttata per sintetizzare la molecola di ATP.
ATP è la sigla di una molecola chiamata adenosina tri fosfato, che è costituita da una base
azotata (adenina), zucchero a 5 atomi di carbonio (ribosio) e 3 gruppi fosfato legati da
legami covalenti ad alta energia (~).

Quando un gruppo fosfato si stacca per idrolisi, ATP si trasforma in ADP (adenosina
difosfato) e si liberano 7 kcal di energia per Mole.

ATP+H2O —-> ADP +fosfato + energia (7,3 kcal/mole)

Se per idrolisi viene rimosso un altro gruppo fosfato, l’ADP si trasforma in AMP (adenosina
monofosfato) E vengono liberate altre sette kcal di energia per mole.
Mediante la reazione inversa, la molecola di ADP può ritrasformarsi in ATP con l’aggiunta di
un gruppo fosfato e l’apporto energetico di sette kcal per mole. Quindi l’ADP viene ricaricato
in ATP quando nella cellula vengono demolite le molecole di glucosio con conseguente
liberazione di energia.

REAZIONI ACCOPPIATE
Affinché possano avvenire le reazioni, è necessaria l’energia di attivazione. Grazie agli
enzimi, la quantità di energia di attivazione necessaria viene ridotta e le reazioni dunque
possono procedere a grande velocità.

Nelle reazioni di biosintesi in cui molecole grandi vengono sintetizzate da molecole più
piccole, è necessario un ulteriore apporto di energia; tali reazioni di costruzione sono dette
endoergoniche.
In questo tipo di reazioni il contenuto di energia dei prodotti è maggiore rispetto a quello dei
reagenti, è proprio per questo che è indispensabile prelevare energia dall’ambiente esterno.
L’insieme di questi processi è chiamato anabolismo.

Quindi le cellule riescono a ottenere ulteriore energia grazie alle reazioni accoppiate, in cui
alle reazioni endoergoniche si abbinano quelle esoergoniche che forniscono un surplus
energetico. La molecola più frequentemente utilizzate in queste reazioni accoppiate per
fornire energia è l’ATP.

IDROLISI E FOSFORILAZIONE

Nelle cellule l’ATP è a volte idrolizzato direttamente in ADP +fosfato, liberando energia
indispensabile per le attività vitali. Infatti, l’idrolisi dell’ATP è necessaria per produrre calore
nei mammiferi, che mantengono una temperatura corporea elevata e costante.

Il gruppo fosfato terminale dell’ATP non viene semplicemente rimosso, bensì viene
trasferito a un’altra molecola. Quindi si dice fosforilazione l’aggiunta di un gruppo fosfato.
Le reazioni di fosforilazione trasferiscono parte dell’energia del gruppo fosfato dalla molecola
di ATP al composto fosforilato che, acquisendo energia, è in grado di partecipare alla
reazione successiva.

Non è quindi la rottura del legame con l’ultimo gruppo fosfato a fornire energia al prodotto
finale della reazione accoppiata, ma bensì il suo trasferimento.
Un esempio è la formazione del saccarosio, un disaccaride formato a partire dai
monosaccaridi glucosio e fruttosio. L’energia è fornita dalla fosforilazione delle molecole di
glucosio e fruttosio:
ATP + glucosio—> glucosio fosfato + ADP
ATP + fruttosio—-> fruttosio fosfato + ADP

In queste reazioni, parte dell’energia della trasformazione dell’ATP in ADP è conservata


grazie al trasferimento dell’ultimo gruppo fosfato dalla molecola di ATP alla molecola di
zucchero, quindi glucosio e fruttosio acquistano energia. Successivamente, il glucosio
fosfato reagisce con il fruttosio fosfato formando saccarosio e liberando due gruppi fosfato,
Glucosio fosfato + fruttosio fosfato ~> saccarosio +2 gruppi fosfato
quindi gran parte di questa energia liberata viene utilizzata per ottenere il saccarosio.

I PROCESSI METABOLICI CELLULARI

Le cellule ottengono biomolecole in due modi: •usando fonti esterne, come fanno le cellule
autotrofe;
•procurandole dall’ambiente esterno, come le cellule eterotrofe.
Inoltre tutte le cellule tendono a demolire le biomolecole per ricavarne energia.
Esistono due tipi di cellule autotrofe: quelle chemiosintetiche che ottengono energia con
reazioni inorganiche, infatti la resa energetica è scarsa perché le loro dimensioni sono
piccole.
Poi ci sono quelle fotosintetiche, che ottengono energia dal sole per svolgere le loro
attività. Un esempio è la fotosintesi clorofilliana.
Il prodotto finale della fotosintesi clorofilliana è il glucosio, una molecola che viene utilizzata
dalle cellule per ottenere energia. Questo monosaccaride viene demolito dalle cellule e in
presenza di ossigeno, l’equazione riassuntiva di questo processo è:

C6H12O6 + 6O2 ~> 6CO2 + 6H2O + ATP.


La demolizione del glucosio prevede due fasi:
•La glicolisi che avviene nel citosol;
•La respirazione cellulare che si svolge nei mitocondri.
La respirazione cellulare comprende il ciclo di Krebs e il trasporto finale di elettroni, tutto ciò
però avviene solo in condizioni aerobiche. Al contrario, in mancanza di ossigeno avviene la
fermentazione. Glicolisi e fermentazione sono processi anaerobici.

REAZIONI DI OSSIDO-RIDUZIONE

Molte reazioni chimiche avvengono attraverso il trasferimento di elettroni e sono dette


reazioni di ossido-riduzione, o più comunemente Redox.
•Queste reazioni avvengono in contemporanea e quando l’atomo acquista un elettrone si
riduce, invece quando lo perde si ossida.
Nella fotosintesi, gli atomi di idrogeno sono trasferiti dall’acqua all’anidride carbonica che si
riduce formando glucosio, un prodotto che possiede più energia rispetto ai composti iniziali.
6CO2+6H2O+ energia ~> C6H12O6 + 6O2

Nel caso della fotosintesi, le cellule eterotrofe demoliscono gli zuccheri, degradandoli in
anidride carbonica e acqua. Questo processo avviene in più fasi, quindi si prende lo
zucchero (C6H12O6) e in assenza di ossigeno si ha la fermentazione, che può essere
alcolica o lattica.
La fermentazione alcolica è quella che produrrà etanolo (CH3CH2OH). Si tratta di quella
fermentazione che può essere ricavata dal vino, se lo si lascia decomporre infatti, lo
zucchero si trasforma in alcol.
La fermentazione lattica riguarda gli organismi, i batteri, il lattosio o i formaggi stagionati che
lo producono e l'acido lattico attraverso la respirazione cellulare.
In particolare, l’acido lattico si produce in mancanza di ossigeno e si va a depositare a livello
dei muscoli o del fegato. L’acido lattico ha un pH molto basso, ed è responsabile del classico
dolore al fianco che ci fa fermare per assumere ossigeno. Infatti, solo assumendo ossigeno
l’acido lattico può tornare indietro, dando la possibilità lo zucchero di essere degradato in
presenza di ossigeno e produrre anidride carbonica e acqua.

Nell’ossidazione del glucosio, la molecola di glucosio perde atomi di idrogeno e si ossida,


mentre l’ossigeno gli accetta, riducendosi e formando acqua.
C6H12O6 + 6O2 ~> 6CO2 + 6H2O + energia

Nella demolizione del glucosio, i COENZIMI che trasportano elettroni sono NAD+ e FAD:
NAD+ ha due nucleotidi e accetta un protone e due elettroni, riducendosi a NADH.
Il FAD, può accettare i due atomi di idrogeno riducendosi a FADH2.

IL METABOLISMO DEI CARBOIDRATI

Il metabolismo è l’insieme delle reazioni chimiche che garantiscono lo stato vitale delle
cellule.
Quando parliamo di trasformazioni chimiche in particolare ci riferiamo a trasformazioni che
portano alla sintesi o alla demolizione di macromolecole. Le macromolecole biologiche sono
i carboidrati, le proteine e i lipidi.

La respirazione cellulare è un processo di ossidazione del glucosio che ha formula


C6H12O6 e in presenza di ossigeno produce sei molecole di anidride carbonica e sei
molecole di acqua.
La parte funzionale della respirazione cellulare è la respirazione polmonare, ossia un
processo in cui l’ossigeno entra attraverso le fosse nasali, attraversa la laringe, la trachea, i
bronchi, i bronchioli e infine arriva ai polmoni. A livello degli alveoli polmonari l’ossigeno
entra, per poi attraversare una serie di capillari e successivamente entra nel sangue, e nei
tessuti svolge una particolare reazione chimica: ossida il glucosio e lo trasforma in anidride
carbonica (acqua + 36/38 molecole di ATP).
IL METABOLISMO DEI CARBOIDRATI

In presenza di ossigeno, l’ossidazione completa di una molecola di glucosio produce circa


38 molecole di ATP.
Invece, in condizioni anaerobiche, la respirazione cellulare non può avvenire ed essa viene
sostituita dal processo di fermentazione che ha una resa energetica piuttosto bassa di sole
due molecole di ATP per molecola di glucosio.
Le due fasi fondamentali della respirazione sono la glicolisi e la respirazione cellulare.

LA GLICOLISI È COSTITUITA DA UNA SEQUENZA DI REAZIONI

Durante la glicolisi, la molecola di glucosio viene scissa in due molecole di un composto a


tre atomi di carbonio chiamato gliceraldeide. Queste due molecole vengono poi trasformate
in altrettante molecole di acido piruvico.
La glicolisi è un processo che presenta una serie di reazioni il cui guadagno netto di energia
è costituito dalle molecole di ATP e NADH.

La glicolisi può essere suddivisa in tappe:


Le prime quattro tappe costituiscono la fase preparatoria che è endoergonica, dunque
richiede un apporto energetico che è fornito dalla trasformazione di ATP in ADP che si
verifica nella prima e nella terza tappa della glicolisi.
Dalla tappa cinque in poi, chiamata fase di recupero energetico, tutti i prodotti devono
essere contati due volte per ogni molecola di glucosio che viene demolita.

Il guadagno netto di energia nel processo di glicolisi è di due molecole di ATP e due
molecole di NADH per ogni molecola di glucosio. In questo processo la molecola di glucosio
è stata trasformata in due molecole di acido piruvico.

2ATP+ 2NADH per molecola di glucosio.

I MITOCONDRI SONO LE CENTRALI DI ENERGIA DELLA CELLULA

In presenza di ossigeno, l’acido piruvico prodotto nella glicolisi viene demolito


completamente con produzione di anidride carbonica e acqua.
Questo processo è detto respirazione cellulare e si suddivide in due fasi: il ciclo di Krebs e
il trasporto finale di elettroni.
Queste reazioni avvengono all’interno dei mitocondri, degli organuli cellulari che
dispongono di membrana esterna, membrana interna che si ripiega a formare delle creste e
matrice, una soluzione che circonda le creste che contiene enzimi, coenzimi e altre
molecole.

La membrana esterna dei mitocondri è permeabile, mentre quella interna permette il


passaggio solo di determinate molecole, come l’acido piruvico, l’ADP, l’ATP.

L’OSSIDAZIONE DELL’ACIDO PIRUVICO

Dal citosol, dove è stato prodotto per glicolisi, l’acido piruvico passa nella matrice del
mitocondrio.
Però, prima di entrare nel ciclo di Krebs, la molecola di acido piruvico a tre atomi di carbonio
si ossida trasformandosi in una molecola a due atomi di carbonio che prende il nome
di gruppo acetile.
Di conseguenza questo gruppo acetile si lega a un composto chiamato coenzima A,
formando l’acetilcoenzima A.
Alla fine di questa fase, per ogni molecola di glucosio ossidata ci saranno due molecole di
acetil coenzima a, due molecole di NADH e due molecole di CO2

2CoA + 2 NADH + 2CO2

DURANTE IL CICLO DI KREBS SI FORMANO NUOVE MOLECOLE CARICHE DI


ENERGIA

il ciclo di Krebs è un processo complesso, suddiviso in tappe.


In particolare, il coenzima a fa da ponte tra l’ossidazione dell’acido piruvico e il ciclo di
Krebs.
Il ciclo di Krebs ha inizio quando il gruppo acetile a due atomi di carbonio si stacca dal
coenzima a e si combina con un composto a quattro atomi di carbonio chiamato acido
ossalacetico. Il risultato è un composto a sei atomi di carbonio detto acido citrico.
nel corso del ciclo, due dei sei atomi di carbonio sono ossidati ad anidride carbonica e di
conseguenza si rigenera acido ossalacetico.
Nel corso di queste reazioni parte dell’energia liberata dall’ossidazione degli atomi di
carbonio è utilizzata per trasformare ADP in ATP, per produrre NADPH a partire dal NAD e
per produrre FADH2 a partire dal FAD.

Sono necessari due giri completi nel ciclo di Krebs per ottenere l’ossidazione di una
molecola di glucosio, perciò il guadagno energetico complessivo è di due molecole di ATP,
sei molecole di NADH e due molecole di FADH2 per ogni molecola di glucosio.

2ATP + 6NADH + 2FADH2

In particolare, l’ossigeno non è necessario nel ciclo di Krebs, ma è fondamentale nel


trasporto degli elettroni, perché in mancanza di ossigeno si otterrebbe la morte cellulare.

NEL TRASPORTO FINALE DI ELETTRONI L’OSSIGENO SI RIDUCE FORMANDO


ACQUA

Alla fine del ciclo di Krebs, la molecola di glucosio risulta completamente ossidata.
Ha inizio il trasporto finale di elettroni, ovvero la fase finale della respirazione cellulare.

Gli elettroni che si trovano a un alto livello di energia sono trasferiti all’ossigeno, dunque
scendono a un livello energetico inferiore.
questo passaggio graduale è reso possibile dalla catena respiratoria che comprende
citocromi, flavin mononucleotide e coenzima Q.
Mano a mano che gli elettroni scendono di livello energetico, si libera energia che viene
utilizzata dai mitocondri per favorire la sintesi di ATP a partire da ADP.
Questo fenomeno è detto fosforilazione ossidativa.
Dunque la catena di trasporto degli elettroni e la fosforilazione ossidativa sono due processi
accoppiati:
Dal primo, viene liberata l’energia contenuta in NADH E FADH2 attraverso il passaggio
graduale degli elettroni ad un livello energetico inferiore; mentre nel secondo processo
l’energia viene utilizzata per produrre ATP a partire da ADP e fosforo.

LA FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA SERVE PER PRODURRE ALTRO ATP

La fosforilazione ossidativa produce ATP a partire da ADP ed è un processo che utilizza


l’energia potenziale di un gradiente protonico.
In particolare la membrana interna dei mitocondri è formata da complessi proteici che
hanno la funzione di pompare protoni dalla matrice verso lo spazio compreso tra le
membrane del mitocondrio.
Però la membrana interna dei mitocondri è impermeabile e non favorisce l’attraversamento
dei protoni. Dunque si crea una concentrazione di protoni molto alta nello spazio tra le
membrane rispetto a quella presente nella matrice.
La differenza di concentrazione tra queste due zone corrisponde all’energia potenziale che
si trova sottoforma di gradiente elettrochimico.
Il gradiente elettrochimico fornisce un canale in grado di far tornare i protoni all’interno della
matrice.
Questo canale è azionato da un grosso complesso enzimatico, chiamato ATP sintetasi:
quindi quando i protoni attraversano il canale, e si liberano energia che aziona la sintesi di
ATP da ADP e fosfato. Per formare una molecola di ATP, occorre che passino da due a
quattro protoni attraverso il complesso ATP sintetasi.
In generale, questo meccanismo di sintesi è chiamato accoppiamento chemiosmotico ed
è quel processo cellulare che sfrutta l’energia potenziale del gradiente protonico Per formare
ATP a partire da ADP e fosfato.

LA CELLULA CATTURA CIRCA IL 40% DELL’ENERGIA PRESENTE NEL GLUCOSIO

Ogni processo Glicolitico produce direttamente due molecole di ATP e due molecole di
NADH.
quando è presente l’ossigeno, gli elettroni di NADH devono attraversare la membrana
interna dei mitocondri e poi entrare nella catena di trasporto degli elettroni. In queste cellule
il guadagno totale della glicolisi è di otto ATP, mentre in altre cellule come quelle del
cervello, il guadagno totale della glicolisi è solo di sei ATP.
La trasformazione dell’acido piruvico in acetilcoenzima a produce due molecole di NADH e
sei ATP per molecola di glucosio.
Mentre il ciclo di Krebs offre un guadagno totale di 24 molecole di ATP; il trasporto degli
elettroni invece porta la formazione di 22 ATP.
Il rendimento complessivo di una singola molecola di glucosio raggiunge quindi un
massimo di 38 molecole di ATP.
Nel corso della glicolisi e della respirazione vengono liberate 686 kcal per mole di glucosio.

LE REAZIONI DI FERMENTAZIONE

in assenza di ossigeno, la respirazione cellulare viene sostituita dalla fermentazione.


L’acido piruvico viene quindi trasformato in alcol etilico oppure in acido lattico.
Nel caso dell’alcol etilico, quando si estrae il succo zuccherino dell’uva e lo si pone in
condizioni anaerobiche, le cellule di lievito trasformano il succo in vino, convertendo il
glucosio in etanolo.
Il processo di fermentazione alcolica avviene mediante due reazioni: nella prima si libera
anidride carbonica e si forma acetaldeide, mentre nella seconda si ottiene l’etanolo.la
concentrazione alcolica può variare a seconda dell’uva ed è compresa tra l’11 e il 17%.
La fermentazione lattica invece forma acido lattico a partire dall’acido piruvico. L’acido
lattico si produce nelle cellule muscolari dopo intenso esercizio fisico, quando l’ossigeno
risulta quasi insufficiente e si ha il cosiddetto debito di ossigeno.
Però, la glicolisi continua, usando il glucosio liberato dal glicogeno. L’acido piruvico viene
convertito in acido lattico che produce la sensazione di fatica muscolare, in seguito, quando
l’ossigeno più abbondante, l’acido lattico viene Ritrasformato in acido piruvico.

IL METABOLISMO DEI LIPIDI E DELLE PROTEINE

La respirazione cellulare si compone di glucosio,il quale occupa il 30% in determinati cibi


(miele) ma è assente nella frutta secca e nelle verdure. Per questo le cellule ottengono
energia anche da alimenti ricchi di lipidi e proteine . I processi mediante i quali ricaviamo
energia hanno posto nel ciclo di Krebs, in esso avvengono infatti gli scambi energetici.

Come sappiamo i trigliceridi sono composti da 1 alcool, il glicerolo e 3 catene di acidi saturi o
insaturi formati da 2 atomi di carbonio. A questo punto l’organismo deve attivare la
scomposizione per ottenere molecole piccole che saranno assorbite attraverso l’intestino.

Dato che i lipidi sono insolubili in acqua vengono aggrediti da Sali biliari prodotti a partire dal
colesterolo, questi permettono agli enzimi dell’intestino, le lipasi, di spezzare i trigliceridi. Le
Lipasi nel sangue vengono poi usate come fonte energetica dalle cellule bersaglio (cellule
muscolari) o cellule di deposito (adipose).

Nelle cellule muscolari gli acidi grassi vengono condotti nei mitocondri. Questo ingresso è
complesso a seconda della lunghezza delle molecole che poi vengono spezzate in
frammenti a 2 atomi di carbonio (mediante ossidazione).

A ciascun frammento segue un coenzima e il prodotto sarà acetil coenzima A ,il quale entra
nel ciclo di Krebs, dove viene ossidato (co2 e H2o) come nella glicolisi.

La demolizione di lipidi conviene dal punto di vista energetico poiché la rottura dei legami
tra le unità bicarboniose è un processo esoergonico che rilascia energia utile a ridurre NAd+
e FAD a NADH e FADH2.

Le proteine vengono scomposte in piccole particelle per essere neutralizzate. Vengono


scomposte a livello dello stomaco con succhi gastrici e enzima pepsina , sia nell’intestino
tenue dove agiscono enzimi pancreatici tra cui la tripsina.

Con la rottura di legami peptidici si ottengono amminoacidi che possono entrare nel sangue
e nelle cellule da pareti intestinali.molti amminoacidi dopo essere entrati nelle cellule
vengono usati dai ribosomi per la sintesi di proteine. Quelli in eccesso invece saranno
demoliti per separazione del gruppo amminico dallo scheletro carbonioso .
Gruppi amminici e scheletro carbonioso seguono percorsi differenti.

I primi saranno eliminati poiché producono sostanze tossiche , i secondi andranno in


ossidazione fornendo all'organismo il 10 – 15 % di energia.

Prima di essere eliminati i gruppi amminici passano all’acido A- chetoglutarico e tale


reazione è catalizzata da enzimi transaminasi. Tale processo chiamato transaminazione da
origine all’acido glutammico ,mentre ciò che rimane del gruppo amminico diventa
chetoacido. L’acido glutammico perde il gruppo amminico sottoforma di ione ammonio nh4 e
torna ad essere acido A- Chetoglutarico.

Questo avviene nei mitocondri e prende il nome di DEAMMINAZIONE OSSIDATIVA. Lo ione


ammonio viene eliminato perché NH4 è tossico e provocherebbe danni al cervello dato che
la barriera ematoencefalica lo farebbe passare. Questa eliminazione avviene al livello del
fegato dove gli ioni arrivano mediante la corrente sanguigna sotto forma di glutammina o
alanina.

Il fegato usa gli ioni NH4 per produrre l’urea(CH4N2O) la quale viene portata ai reni dove si
forma l’urina e sarà eliminata. Questo negli organismi ureotelici(mammiferi).

Negli organismi uricotelici (uccelli e rettili) viene rimosso sotto forma di acido urico.

Negli organismi ammoniotelici (pesci) viene espulso nell’ambiente .

ACIDI NUCLEICI

Sono DNA e RNA e sono depositari dell’informazione genetica, e controllano le attività


cellulari. Entrambi sono polimeri di nucleotidi che si compongono di zucchero (5 atom di
carb) base azotata e un gruppo fosfato.

Nel caso dellRNA è il ribosio lo zucchero monosaccaride. Nel DNA è il desossiribosio ,nel
quale manca il gruppo OH.

Ribosio e Desossiribosio si distinguono perché nell RNA ci sono gruppo Oh e un idrogeno


legati al carbonio, nel DNA solo due atomi di idrogeno.

Sul 5 atomo di carbonio della struttura del nucleotide c’è un gruppo fosfato che reagisce con
il gruppo OH presente sul 3 atomo di carbonio dello zucchero.

Al 1 atomo di carbonio dello zucchero è legata una base azotata , le basi zotate del DNA
sono:

ADENINA E GUANINA che sono basi puriniche

CITOSINA E TIMINA che sono basi pirimidiche.


Nell RNA ci sono A,C,G ma al posto della timina c’è l’uracile (u) ed ha 1 gruppo metile in
meno della timina.

Gli scienziati Watson e crick credevano che il DNA avesse una struttura a doppia elica
formata da 2 filamenti poli polinucleotidici.tale struttura è paragonabile a una scala in cui gli
scalini erano formati da coppie di basi azotate mentre i montanti alternavano gruppi fosfato
e zucchero. Secondo gli scienziati le basi legano ai montanti con legami covalenti in
corrispondenza dello zucchero. Le basi azotate sullo stesso piolo sono legate da legami
idrogeno, Le basi non sono accoppiate casualmente : una purina si lega sempre a una
pirimidina e viceversa. La conseguenza degli appaiamenti determina la sequenza di basi
lungo i filamenti .le basi sono dette per questo complementari . la sequenza sui filamenti
pertanto è GCATGG CGTACC.

Le estremità dei filamenti sono 5 e 3 , a 5 il filamento termina con il gruppo fosfato legato al
carbonio in posizione 5 ,mentre a 3 termina con lo zucchero legato al carbonio in posizione
3. mentre un filamento è 3 – 5 l’altro sarà 5-3 . I sensi dei filamenti sono infatti opposti tra
loro perciò sono detti ANTIPARALLELI.

Nella composizione il solco maggiore presenta uno spazio vuoto tra le spine , il solco minore
corrisponde allo spazio pieno.

Il DNA può replicarsi nella fase S del ciclo cellulare quando la cellula si divide per MITOSI o
MEIOSI . Tale processo deve essere preciso ma rapido. Per renderlo rapido nelle cellule
eucariote la duplicazione non si sviluppa solo da diversi punti lungo la molecola. Questi punti
sono detti punti di origine della duplicazione.

Qui la doppia elica si apre grazie ad enzimi chiamati ELICASI che rompono i legami a
idrogeno che legavano le basi azotate. Si formano così le BOLLE DI DUPLICAZIONE grazie
anche a processi MULTIPROTEICI che si attaccano al filamento appena separato (detto
filamento stampo.) e assemblano il filamento complementare.

In ogni bolla agiscono 2 complessi di duplicazione e generano forcelle di duplicazione. I due


filamenti di DNA sono paralleli quindi se uno è in posizione 5 a 3 si possono aggiungere
nucleotidi solo in tale direzione. Quindi il filamento che ha come stampo 5 a 3 viene
assemblato a partire dalla forcella di duplicazione.

Il filamento che aggiunge nucleotidi senza problemi e si allunga in direzione della forcella è
detto FILAMENTO GUIDA . L’altro invece viene chiamato FILAMENTO IN RITARDO e viene
sintetizzato sotto forma di segmenti in direzione 5-3 legati tra loro grazie all’enzima DNA
LIGASI. Questi segmenti sono detti FRAMMENTI OKAZAKI e sono lunghi 100-200
nucleotidi.

Sul filamento guida il punto di attacco per le DNA polimerasi è unico , mentre su quello in
ritardo ce ne sono molteplici .Questi punti sono segnalati da un filamento provvisorio di RNA
sintetizzato da enzima Primasi. Vengono poi eliminati e sostituiti da DNA definitivo e i
frammenti sono legati da DNA ligasi. Alla fine del processo si ottengono 2 doppie eliche
identiche che presentano 1 solo filamento originale e uno neosintetizzato. Dato che la
doppia elica di ciascuna cellula contiene 1 filamento DNA di cellula madre , si parla dunque
di duplicazione semiconservativa.

SINTESI PROTEICA

Le cellule contengono 3 tipi di RNA a filamento singolo. Come il DNA anche l’RNA ha 2
estremità 5 e 3. Si aggiungono nucleotidi a partire da 3.

Ti 3 tipi di RNA sono

RNA messaggero (mRNA)= composto da catene,trasporta informazioni genetiche dal nucleo


al ribosoma nel citoplasma. Ogni mRNA è copiato o trascritto da filamento di DNA come
nella duplicazione.

RNA ribosomiale (rRNA)=composto da catene con nucleotidi ,ed è il principale costituente


dei ribosomi

RNA di trasporto (tRNA)= è di piccole dimensioni ,trasporta gli aminoacidi durante la sintesi
proteica.

La sintesi proteica si compone di due fasi TRASCRIZIONE e TRADUZIONE.

Trascrizione= questo processo trascrive il messaggio contenuto nel DNA in una molecola
complementare e si compone di 3 fasi : inizio, allungamento e terminazione.

La trascrizione è catalizzata dall'enzima RNA polimerasi che favorisce l’apertura del DNA
con separazione dei filamenti.

Nelle cellule eucariote l’RNA messaggero passa al citoplasma per essere tradotto in
proteine.Questo avviene grazie al codice genetico . le informazioni utili per la sintesi sono
dunque sotto forma di codice: A ogni tripletta di basi dell'mRNA corrisponde 1 amminoacido.
Le triplette possono essere 64 e ciascuno degli amminoacidi può essere codificato da più di
una tripletta. Questa tripletta è definita CADONE e si compone di catene di amminoacidi.

L’ mRNA raggiunge i ribosomi dove viene codificato , la successione dei suoi codoni
determina la sequenza degli amminoacidi della proteina finale.4

L'RNA di trasporto porta il giusto amminoacido al ribosoma . Poi l’RNA di trasporto si


associa al codone grazie al suo anticodone .

Inizia dunque la traduzione con inserimento dell’amminoacido metionina in corrispondenza


del codone AUG e mRNA. La traduzione si svolge rapidamente:

- si forma il complesso in corrispondenza del codone


- il primo tRNA scorre nella subunità maggiore del ribosoma e il secondo tRNA ci entra.
L’RNA della subunità maggiore catalizza la divisione del legame TRNA e amminoacido e il
legame tra amminoacidi. Il primo TRNA si stacca ,il secondo scala di una posizione e il terzo
entra nel ribosoma. Tutto si ripete a mano a mano che l’mRNA viene letto e legato
causando la separazione del polipeptide dal ribosoma.

Completata la sintesi proteica l’mRNA si stacca dai ribosomi e viene degradato. Il


polipeptide formato costituisce la struttura primaria della proteina.

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