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Nell'etrusco venne usata una forma derivata dall'alfabeto greco arcaico per
trascrivere l'occlusiva velare sorda (/k/ C di "Casa") e anche l'occlusiva velare
sonora (/g/ G di "gancio"), l'etrusco infatti non percepiva la differenza tra le
consonanti occlusive velari sorde e sonore.
Il latino arcaico aveva tre lettere per rappresentare il suono /k/ e /g/. La K
veniva normalmente usata prima della A e consonanti, la C prima di E ed I e la Q
prima di O ed V.
Da qui deriva la confusione, per esempio, nel nome "Caio/Gaio". Fu un liberto del
console Spurio Carvilio Ruga, che per primo aprì una scuola di grammatica a Roma
verso la metà del III secolo a.C., a distinguere le due lettere creando la lettera
G.