Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
→ ACIDI GRASSI: I lipidi sono composti derivati dagli acidi grassi che,
a loro volta, derivano dagli idrocarburi. Sono costituiti da catene
idrocarburiche (carbonio + idrogeno) che terminano con un acido
carbossilico. Si differenziano tra loro per la lunghezza e per la presenza o
meno di uno o più doppi legami: un acido grasso si dice insaturo quando
presenta uno o più doppi legami e saturo quando è privo di doppi legami.
Gli acidi grassi più comuni e più importanti sono il C16 (acido palmitico,
saturo) e il C18 (acido oleico, con un doppio legame
• LIPIDI DI RISERVA
I lipidi più semplici costruiti a partire dagli acidi grassi sono i trigliceridi
(TAG). I trigliceridi sono composta da tre acidi grassi, legati con legame
estere ai gruppi ossidrilici di una molecola di glicerolo. Quelli che
contengono lo stesso tipo di acido grasso in tutte e tre le posizioni sono
detti semplici, mentre quelli che contengono due o più acidi grassi diversi
sono detti misti.
Più del 40% dell’energia richiesta giornalmente è fornita dai trigliceridi
assunti con la dieta i quali rappresentano il materiale lipidico di riserva per
eccellenza, immagazzinato negli adipociti e sono formati da 3 molecole di
acidi grassi e 1 molecola di glicerolo.
I trigliceridi devono essere ingeriti con l’alimentazione ma devono essere
combinati con acqua e quindi intervengono quelli che sono i Sali biliari
introdotti dalla cistifellea che legano i trigliceridi formando delle strutture
che vengono definite “micelle”. All’interno delle micelle possiamo trovate
le lipasi ovvero delle proteine solubili in acqua, che andranno ad interagire
con il legame estere del trigliceride scindendolo nelle sue 2 componenti
ovvero Acidi Grassi e Glicerolo i quali entrano poi all’interno degli
enterociti dove vengono riconvertiti in trigliceridi.
I trigliceridi devono raggiungere il tessuto adiposo e quindi vengono
incorporati con specifiche proteine (apolipoproteine) e colesterolo
formando i chilomicroni (lipoproteine). I chilomicroni trasportano i
trigliceridi dall’intestino al tessuto adiposo, attraverso il sistema linfatico e
il flusso ematico. Arrivati in prossimità della cellula, le apolipoproteine
vengono riconosciute e chilomicroni verranno bloccati, permettendo
l’entrata dei trigliceridi negli adipociti, per essere immagazzinati sotto
forma di goccioline lipidiche.
• LIPIDI DI MEMBRANA
La membrana cellulare è costituita da un doppio strato lipidico, in cui i
lipidi di membrana sono detti anfipatici: un’estremità della molecola è
idrofila mentre l’altra è idrofobica. I lipidi di membrana comprendono:
→ FOSFOLIPIDI: Un fosfolipide è costituito da due catene di acidi
grassi unite a due dei tre atomi di carbonio di una molecola di glicerolo. Le
catene di acidi grassi formano la porzione apolare e idrofobica del
fosfolipide. Legato al terzo carbonio del glicerolo vi è un gruppo fosfato
carico negativamente e idrofilico il quale a sua volta è legato ad un gruppo
organico polare e idrofilico che è la colina. I fosfolipidi presentano una
testa polare (idrofila) ed una coda apolare (idrofobica).
I fosfolipidi si differenziano in due classi: sfingomieline (derivante dalla
sfingosina fosfato), fosfogliceridi (derivante dal glicerofosfato).
→ LE LIPOPROTEINE
Le lipoproteine (o lipoprotidi) sono macromolecole derivanti dalla
combinazione di una proteina con lipidi di varia natura: colesterolo, esteri
del colesterolo, fosfolipidi e trigliceridi. Le sostanze grasse, insolubili in
ambiente acquoso, possono infatti essere trasportate nel torrente ematico
soltanto se legate a specifiche lipoproteine.
I chilomicroni sono le lipoproteine più grandi e le meno dense, in quanto
contengono un'elevata proporzione di triacigliceroli. Derivano
dall’associazione di apoliproteine e colesterolo in quanto essi verranno
trasferiti dall’intestino al tessuto adiposo dove le apoliproteine verranno
rilasciate mentre i chilomicroni verranno degradati per favorire l’accumulo
dei trigliceridi all’interno di cellule adipose che fungono da riserva
energetica.
Essi sono sintetizzati nel reticolo endoplasmatico liscio degli enterociti
(le cellule epiteliali che rivestono l'intestino tenue, a partire dai grassi
introdotti con la dieta) dai quali fuoriescono per entrare nel circolo
linfatico e successivamente in quello ematico. Dopo aver distribuito il loro
contenuto lipidico ai vari tessuti, i chilomicroni vengono convogliati al
fegato che provvede a distruggere il loro involucro proteico e a riciclare i
residui lipidici racchiusi al loro interno.
Le "rimanenze" di chilomicroni, particelle ormai prive di triacilgliceroli
ma contenenti ancora colesterolo, apoE e apoB-48, arrivano attraverso il
flusso sanguigno al fegato. Le rimanenze di chilomicroni all’interno del
fegato rilasciano il colesterolo e vengono degradate nei lisosomi. Questa
via, che trasferisce il colesterolo introdotto con la dieta al fegato, è la Via
esogena.
Quando la dieta contiene più acidi grassi e colesterolo di quanto non sia
immediatamente necessario come combustibile metabolico o come
precursore di altre molecole, i chilomicroni vengono convertiti in
triacilgliceroli e trasferiti a specifiche apolipoproteine, formando le
lipoproteine a bassissima densità (VLDL).
Le VLDL sono sintetizzate dagli epatociti e trasportate attraverso il sangue
dal fegato al muscolo e al tessuto adiposo. Quando il livello di insulina è
elevato, come dopo un pasto, la funzione delle VLDL consiste
principalmente nel trasferire i lipidi introdotti con la dieta al tessuto
adiposo per il loro immagazzinamento e conservazione. Nello stato di
digiuno tra i pasti, invece, gli acidi grassi utilizzati nel fegato per produrre
le VLDL provengono principalmente dal tessuto adiposo.
La perdita di triacilgliceroli converte le VLDL in lipoproteine a bassa
densità (LDL). Le LDL sono molto ricche di colesterolo e di esteri del
colesterolo e l'apoB-100 è la loro principale apolipoproteina. Esse
trasportano il colesterolo ai tessuti periferici (extraepatici, come il
muscolo, le ghiandole surrenali e il tessuto adiposo) che possiedono
specifici recettori per le LDL che riconoscono l'apoB-100 e mediano
l'assunzione del colesterolo e dei suoi esteri. Le LDL trasportano anche il
colesterolo ai macrofagi, talvolta trasformandoli in cellule schiumose.
Le LDL che non sono state utilizzate dai tessuti e dalle cellule periferiche
ritornano al fegato e vengono assorbite tramite i recettori delle LDL
presenti sulla membrana plasmatica dell'epatocita.
Questa via, che va dalla formazione delle VIDL nel fegato al ritorno delle
LDL sempre al fegato, è la via endogena del metabolismo e del trasporto
del colesterolo.
Il QUARTO TIPO DI LIPOPROTEINA è la lipoproteina ad alta densità
(HDL), ha origine nel fegato e nell'intestino tenue sotto forma di piccole
particelle ricche di proteine, contenenti quantità limitate di colesterolo e la
loro funzione è quella di trasportare il colesterolo ai tessuti periferici.
Le HDL contengono principalmente apolipoproteine apoA-1 e altre
apolipoproteine, e anche l'enzima lecitina-colesterolo aciltrasferasi
(LCAT), che catalizza la formazione di esteri del colesterolo utilizzando
lecitina (fosfatidilcolina) e colesterolo.
L'enzima LCAT è presente sulla superficie delle HDL appena formate e
converte il colesterolo e la fosfatidilcolina delle rimanenze di chilomicroni
e di VIDL incontrate nel circolo sanguigno in esteri del colesterolo.
Le HDL che si stanno formando possono incorporare colesterolo anche
dalle cellule extraepatiche ricche di colesterolo (compresi i macrofagi e le
cellule schiumose che possono essersi formate, vedi più avanti). e Le HDL
mature ritornano poi al fegato, dove il colesterolo viene scaricato tramite il
recettore di scambio SR-BI. (J) Alcuni esteri del colesterolo delle HDL
possono essere trasferiti anche alle LDL mediante la proteina che
trasferisce gli esteri del colesterolo.
Le HDL hanno un ruolo fondamentale nella via del trasporto inverso del
colesterolo, riducendo il danno potenziale che deriva dalla formazione
delle cellule schiumose. Le HDL impoverite (con basso contenuto di
colesterolo) assumono il colesterolo conservato all'interno dei tessuti
extraepatici (comprese le cellule schiumose presenti nel sito in cui si
stanno formando le placche) e lo trasportano al fegato. Nell'uscita del
colesterolo dalle cellule sono coinvolti due trasportatori che possiedono un
dominio che lega l'ATP (ABC). In questo processo, l'apoA-1 interagisce
con il trasportatore ABC (ABCA1) in una cellula ricca di colesterolo.
L’ABCA1 trasporta un carico dicolesterolo dall'interno della cellula alla
superficie esterna della membrana plasmatica, dove l'apoA-I senza lipidi o
povera di lipidi lo raccoglie e lo trasporta al fegato. Un altro trasportatore
ABC (l'ABCG1) interagisce con le HDL mature facilitando lo spostamento
del colesterolo dall'interno della cellula alle HDL. Questo efflusso è
particolarmente critico quando coinvolge il trasporto inverso del
colesterolo dalle cellule schiumose presenti nei siti di formazione delle
placche che si formano nei vasi sanguigni degli individui che soffrono di
patologi.e cardiovascolari. ~ I livelli di HDL sono molto bassi in individui
con deficienza familiare di HDL, e quasi nulli nella malattia di Tangier