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COSA OGNUNO DOVREBBE

SAPERE SUL DISTURBO


DELLO SPETTRO AUTISTICO?

La brochure è stata preparata grazie al sito web


Diagnostica Della Mente ™

www.diagnostica-della-mente.it

GUIDA ALLO SPETTRO DEI DISTURBI AUTISTICI


Cos'è l'autismo?

L'autismo è un grave disturbo del neurosviluppo, che, nei


soggetti che ne sono portatori, pregiudica le capacità di
interazione e comunicazione sociale, induce comportamenti
ripetitivi e limita drasticamente il campo degli interessi.

Attualmente, le cause di autismo sono poco chiare. Secondo


alcune teorie, la sua comparsa sarebbe dovuta a fattori di natura
genetica e/o ambientale.

I sintomi e i segni dell'autismo sono davvero assai numerosi e


possono variare notevolmente da paziente a paziente. In
genere, le prime manifestazioni dell'autismo compaiono in
tenera età o durante la prima fanciullezza.

La diagnosi richiede il coinvolgimento di un team di


professionisti e prevede diversi test ed esami valutativi.

Attualmente, l'autismo è una condizione incurabile.

Tuttavia, esistono dei trattamenti di supporto in grado di


limitare, in maniera anche efficace, diversi sintomi della
malattia.

Sintomi dei disturbi dello spettro autistico

I sintomi dei disturbi dello spettro autistico possono comparire


durante i primi 2 anni di vita, tuttavia nelle forme più lievi
possono non essere individuati fino all’età scolare.
I bambini affetti da un disturbo dello spettro autistico
manifestano sintomi nei seguenti ambiti:

• Comunicazioni e interazioni sociali


• Schemi comportamentali limitati o ripetitivi

I sintomi dei disturbi dello spettro autistico possono variare da


lievi a gravi, tuttavia la maggior parte delle persone necessita
di una certa assistenza in entrambi i casi. Nelle persone affette
da DSA, la capacità di agire in modo indipendente a scuola o
nella società come pure la necessità di sostegno variano
ampiamente a seconda del soggetto. Inoltre, il 20-40% circa dei
bambini affetti da un DSA, in particolare quelli con un
quoziente intellettivo (QI) inferiore a 50, sviluppa crisi
convulsive prima dell’età adolescenziale. Nel 25% circa dei
bambini colpiti, intorno al periodo della diagnosi si verifica una
regressione delle capacità acquisite precedentemente
(regressione dello sviluppo), che può essere l’indicatore
iniziale di un disturbo.

Comunicazioni e interazioni sociali

Spesso, i neonati affetti da un DSA si coccolano e stabiliscono


contatti visivi in modi atipici. Sebbene alcuni bambini con
disturbi dello spettro autistico si agitino quando sono separati
dai genitori, possono non voltarsi verso di loro per cercare
sicurezza come fanno gli altri bambini. I bambini con disturbi
dello spettro autistico più grandi spesso preferiscono giocare da
soli e non stringere rapporti interpersonali, soprattutto al di
fuori della famiglia. Quando interagiscono con gli altri
bambini, spesso non utilizzano il contatto visivo o le
espressioni facciali per stabilire legami sociali, e hanno
difficoltà a interpretare gli umori e le espressioni altrui.
Possono avere difficoltà a capire come e quando entrare in una
conversazione e a riconoscere parole inappropriate o sgarbate.
Tutti questi fattori fanno sì che gli altri li considerino strani o
eccentrici, conducendoli pertanto all’isolamento sociale.

Linguaggio

Nei casi più gravi i bambini non imparano mai a parlare. Al


contrario, quelli che imparano, lo fanno molto più tardi rispetto
alla norma e utilizzano le parole in modo insolito. Spesso
ripetono le parole pronunciate da altri (ecolalia), utilizzano
discorsi stereotipati memorizzati al posto di un linguaggio più
spontaneo o invertono i pronomi, in particolare usando tu al
posto di io o me per riferirsi a sé stessi. La conversazione può
non essere interattiva, e, ove presente, è utilizzata per indicare
o richiedere, piuttosto che per condividere idee o sentimenti.
Le persone con un disturbo dello spettro autistico possono
parlare con un ritmo e un tono insoliti.

Comportamento, interessi e attività

Le persone con disturbi dello spettro autistico sono spesso


molto restie ai cambiamenti, ad esempio a nuovi alimenti o
giocattoli, a una diversa disposizione dei mobili e a nuovi
indumenti. Possono legarsi eccessivamente a un particolare
oggetto inanimato. Spesso eseguono azioni ripetitive. I bambini
più piccoli/più gravemente affetti ripetono spesso alcune
azioni, ad esempio dondolano, battono le mani o fanno ruotare
gli oggetti. Alcuni possono procurarsi lesioni con
comportamenti ripetitivi, come battere la testa o mordersi.
Nelle forme meno gravi, possono guardare lo stesso video più
volte o insistere a mangiare lo stesso cibo a ogni pasto. Spesso
le persone con un DSA hanno interessi molto precisi e spesso
insoliti. Ad esempio un bambino può mostrare enorme
interesse verso l’aspirapolvere.

Spesso le persone con un disturbo dello spettro autistico hanno


reazioni esagerate alle sensazioni, sia in positivo che in
negativo. Possono manifestare un’estrema repulsione verso
alcuni odori, gusti o consistenze o reagire in maniera insolita a
sensazioni di dolore, caldo o freddo che altre persone trovano
dolorose. Possono ignorare alcuni suoni o essere estremamente
seccati da altri.

Sintomi e Segni più comuni*

• Aggressività
• Alessitimia
• Anedonia
• Aprassia
• Catatonia
• Comportamento impulsivo
• Difficoltà di apprendimento
• Difficoltà di concentrazione
• Discinesia Tardiva
• Disturbi d'Umore
• Ecolalia
• Fobia Sociale
• Insonnia
• Iperestesia
• Ipoestesia
• Ipomimia
• Isolamento sociale
• Nervosismo
• Perdita di coordinazione dei movimenti
• Ritardo mentale
• Tic

* I sintomi evidenziati dal grassetto sono tipici, ma non


esclusivi, del disturbo Autismo

Caratteristiche

L'autismo è un disturbo dello sviluppo neurologico altamente


variabile che inizialmente appare durante l'infanzia e in genere
segue un percorso costante senza che vi sia una remissione. Gli
individui autistici possono avere alcuni aspetti della propria
vita gravemente compromessi, ma altri possono essere normali
o addirittura migliori. I sintomi iniziano lentamente a
manifestarsi a partire dall'età di sei mesi, fino ad essere più
espliciti dall'età di due o tre anni e continuando ad aumentare
fino all'età adulta, anche se spesso in una forma meno evidente.
La condizione si distingue non da un singolo sintomo, ma da
una triade di sintomi caratteristici: deficit nell'interazione
sociale, deficit nella comunicazione, interessi e comportamenti
limitati e ripetitivi. Altri aspetti, come una alimentazione
atipica, sono anch'essi comuni, ma non sono essenziali per la
diagnosi. I singoli sintomi dell'autismo si possono riscontrare
nella popolazione in generale ma perché si possa parlare di
patologia è necessario distinguere la situazione per gravità.

L'isolamento autistico
La chiusura o isolamento autistico, che è quello che dà il nome
a questa patologia, si attua prevalentemente nei confronti del
mondo esterno, nei casi più gravi questa estrema difesa può
essere attuata anche nei confronti di una parte degli stimoli che
provengono dalla propria mente o dal proprio corpo. Questa
chiusura, che nasce dal bisogno di proteggersi da stimoli
ambientali troppo dolorosi per poterli gestire e sopportare, può
essere più o meno grave e quindi può escludere dal proprio
mondo in modo parziale o totale gli altri esseri umani ma anche
gli animali e nei casi più gravi anche gli oggetti.

I soggetti affetti da sintomi di autismo descrivono questa


chiusura usando vari simbolismi: Pier Carlo Morello la
descrive come chiudersi dentro una cupola di vetro, posta sopra
una laguna ghiacciata; Temple Grandin usa invece la
similitudine delle porte o dei pannelli di vetro dentro i quali si
sentiva intrappolata; Donna Williams descrive la chiusura
autistica come la ricerca di uno stato mentale pieno di luce,
colore e incanto, allo scopo di fuggire dalla penosa realtà nella
quale viveva, così da trovare un indispensabile, necessario
conforto.

Questo allontanarsi ed estraniarsi dalla realtà che circonda il


bambino e perdersi in un incantato mondo interiore, può
avvenire in modo involontario e istintivo ma può anche essere
ricercato, mediante vari stratagemmi. Donna Williams, ad
esempio, utilizzava i puntini colorati presenti nell'aria, i disegni
della carta da parati, la ripetizione di alcuni rumori. Gian Polo
Morello, invece, per escludere il mondo esterno, si chiudeva
nella sua stanza e utilizzava la fantasia e la musica.

Per Bettelheim il chiudersi in sé stessi a un'età molto precoce


blocca e altera lo sviluppo psichico del bambino lasciandolo
insicuro, fragile e immaturo, con conseguente impossibilità di
gestire e controllare i pensieri, le emozioni e i propri
comportamenti, così da poter sviluppare tutte le sue
potenzialità intellettive, sociali e relazionali.

Le persone che stanno accanto a bambini o adulti con sintomi


di autismo spesso cercano di riportarli alla realtà utilizzando
modi non adeguati come i rimproveri e i richiami, mentre
sarebbe molto più utile riuscire a creare una relazione efficace,
adoperando la massima dolcezza e delicatezza ad esempio,
giocando con loro, senza costrizioni o condizionamenti (gioco
libero autogestito).

Pensiero e ideazione

I gravi disturbi emotivi dei quali soffrono i soggetti con sintomi


di autismo, modificano e alterano, oltre che le loro capacità
sensoriali, anche quelle ideative, generando pensieri confusi e
disorganizzati (Franciosi), (Sullivan) Se questi disturbi sono
gravi, questi bambini o adulti perdono, almeno in parte, la
capacità di ordinare in modo coerente i pensieri, le idee e le
sensazioni, con conseguente difficoltà, e in alcuni casi
impossibilità, di comprendere le parole, i gesti e le situazioni
presenti nella vita quotidiana (De Rosa). Pertanto, agli
osservatori, i loro comportamenti appariranno strani, inusuali o
deficitari.

Le persone con autismo che hanno potuto descrivere questo


loro status mentale, parlano di un mondo interiore confuso e
caotico, minaccioso e spaventoso (Grandin): “Si immagini uno
stato di iperattivazione nel quale si è inseguiti da un pericoloso
aggressore in un mondo di caos totale”.
Un mondo interiore nel quale si può avere l’angosciosa
sensazione di finire in pezzi da un momento all’altro (Frith).
Un mondo nel quale vi è difficoltà a capire quale sia la logica
che sta dietro le cose e gli avvenimenti (Joliffe, citata da
Grandin). Un mondo del tutto incomprensibile, che impedisce
il controllo del pensiero sulle attività che si vogliono svolgere
(Williams).

Tutte queste alterazioni psicologiche sono, tra l’altro,


facilmente rilevabili nei loro disegni e racconti.

A questo confuso e caotico mondo interiore, essi cercano di


porre rimedio utilizzando una serie di difese: come i
comportamenti stereotipati, i precisi rituali e i comportamenti
routinari (Joliffe, citata da Grandin). In altri casi, per ottenere
un minimo di serenità e gioia interiore, queste persone
utilizzano dei giochi solitari, come il lavorare con i numeri o
l’appassionarsi e focalizzare costantemente l’attenzione su
determinate, specifiche tematiche.

Per fortuna queste alterazioni psichiche, soprattutto nei


bambini, non sono stabili, tanto che possono migliorare, fino a
scomparire, nel momento in cui il loro mondo interiore
riacquista un buon grado di serenità (Tribulato 170).

Disturbi dell’attenzione

L’attenzione è la capacità di focalizzare il proprio pensiero su


un determinato argomento o oggetto e di mantenere questa
focalizzazione per il tempo necessario. Buone capacità di
attenzione si hanno anche quando si riesce a dividere
l’attenzione tra vari oggetti o argomenti, senza confinarla su un
unico oggetto o tema. Questa capacità dipende in gran parte
dalla corteccia frontale, la quale è in grado di facilitare o
bloccare tutte quelle informazioni che riguardano il compito
che, per quella determinata persona, è prevalente in quel
momento. Inoltre l’attenzione è strettamente legata al
fenomeno fisiologico della mente vagante (mind wandering),
che consiste nello spostare l’attenzione dall’attività che si sta
svolgendo a sensazioni interne, pensieri e preoccupazioni
personali. Questo fenomeno caratterizza il 25% - 50%
dell’attività della nostra mente durante la veglia. È evidente che
ciò comporta il distrarsi dal compito che si sta svolgendo in
quel momento. Ciò avviene soprattutto nei periodi di stress e
stanchezza e si manifesta maggiormente nelle persone tristi,
preoccupate, ansiose o depresse. Pertanto ritroviamo importanti
disturbi dell’attenzione nelle persone con sintomi di autismo, le
quali spesso non riescono a seguire il pensiero o l’attività del
momento, sui quali viene richiamata o vorrebbero porre la loro
concentrazione, così come non riescono a seguire il pensiero e
il ragionamento degli altri a causa della costante presenza di
svariate e coinvolgenti emozioni interne come la paura,
l’angoscia e la sofferenza.

La ricerca dell’immutabilità e dell’ordine

Una delle tante caratteristiche attribuite ai bambini con disturbi


autistici è la presenza di una scarsa flessibilità nel pensiero e
una notevole resistenza ai cambiamenti. Essi avvertono un
terrore fobico, quando sono allontanati dal loro ambiente, se
viene cambiata la collocazione degli oggetti o l’aspetto delle
stanze della loro casa o se la routine giornaliera viene
modificata. Caratteristica in questi bambini è la ritualizzazione
di alcune abituali attività quotidiane, quali il mangiare, il
lavarsi, l’uscire da casa. Attività che essi hanno bisogno si
svolgano secondo delle sequenze rigide e immutabili.

Pertanto fanno di tutto affinché le situazioni, gli oggetti e gli


orari non cambino e restino come sono. Dice la Grandin:
‹‹Ogni alterazione della routine provoca attacchi di panico,
ansia e una risposta di fuga, a meno che alla persona non venga
insegnato cosa fare quando qualcosa va storto››.

La causa prima del bisogno d’immutabilità è certamente


l’angoscia che pervade la mente delle persone con sintomi di
autismo. Angoscia che essi cercano di combattere e controllare
continuamente, anche mediante la ricerca dell’immutabilità e
dell’ordine. Giacché ogni cambiamento e ogni spostamento
degli oggetti o delle normali abitudini accentuano l’instabilità
della loro psiche e aggravano le loro ansie e le loro paure, al
punto tale da non riuscire più a controllare efficacemente
l’acuta sofferenza che essi provano costantemente.

Tuttavia i bambini con disturbi autistici, in altri momenti o


subito dopo aver ordinato i loro giocattoli in modo
assolutamente perfetto, quando sono lasciati liberi di agire e
quindi non sono coartati da regole severe, amano “scatenarsi”,
buttando gli stessi giocattoli a terra o in aria, creando in tal
modo dei momenti di indescrivibile disordine, a volte
alternando momenti di ordine e momenti di disordine. Per
questi particolari bambini è molto meglio rispettare e seguire i
loro bisogni e le loro necessità emotive del momento, evitando
ogni pressione e forzatura in modo tale che essi avvertano
l’impegno degli altri a non trascurare le loro necessità e a non
accentuare il loro malessere.
Sviluppo sociale

I deficit sociali distinguono l'autismo dagli altri disturbi dello


sviluppo. Gli individui affetti da autismo presentano difficoltà
sociali e spesso non hanno gli stessi comportamenti che molte
persone danno per scontati. La famosa autistica Temple
Grandin ha spiegato che la sua incapacità nel comprendere la
comunicazione sociale dei neurotipici, o persone con un
normale sviluppo neurale, la fa sentire come "un antropologo
su Marte".

Lo sviluppo sociale insolito diventa evidente nella prima


infanzia. I bambini autistici mostrano meno attenzione agli
stimoli sociali, sorridono e osservano gli altri meno spesso e
rispondono meno frequentemente al proprio nome. Inoltre essi
differiscono più incisivamente riguardo alle norme sociali; per
esempio, essi guardano meno gli altri negli occhi e non hanno
la possibilità di utilizzare dei semplici movimenti per
esprimersi, come ad esempio indicare le cose. I bambini dai tre
a cinque anni con autismo hanno meno probabilità di
comprendere le dinamiche sociali, di avvicinare gli altri
spontaneamente, di imitare e rispondere alle emozioni, di
comunicare non verbalmente e alternarsi in una discussione. La
maggior parte dei bambini autistici mostra meno attaccamento
sicuro rispetto ai bambini neurotipici, anche se questa
differenza non si rileva in coloro che hanno un più alto
sviluppo intellettivo o una condizione autistica meno grave. I
bambini più grandi e gli adulti con disturbo dello spettro
autistico presentano risultati peggiori nei test visivi riguardo al
riconoscimento delle emozioni facciali, anche se ciò può essere
in parte dovuto ad una minore capacità di definire le proprie
emozioni.
I bambini con autismo ad alto funzionamento soffrono di una
solitudine più intensa e frequente rispetto ai coetanei non-
autistici, nonostante l'erronea credenza comune che i bambini
con autismo preferiscano essere soli. Crearsi amicizie e
coltivarle si rivela spesso difficoltoso ma la qualità delle
amicizie e non il numero di amici, influisce maggiormente
sulla solitudine. Amicizie funzionali, quali quelle che
scaturiscono da inviti alle feste o da attività sociali, possono
influire più incisivamente sulla qualità della vita.

Vi sono molti rapporti aneddotici, ma pochi studi sistematici,


riguardo ad atteggiamenti aggressivi o violenti da parte di
individui autistici; dati limitati indicano che, nei bambini con
ritardo mentale, l'autismo può essere correlato con aggressività,
danneggiamenti e capricci.

I rapporti con gli esseri umani

I rapporti dei bambini con sintomi di autismo con gli esseri


umani sono notevolmente difficili. Per spiegare i loro notevoli
problemi sociali e relazionali come: sottrarsi al dialogo e allo
sguardo degli altri; non accettare ma opporsi alle richieste che
sono a loro effettuate; non mostrare una giusta attenzione nei
confronti degli altri; non condividere le gioie, gli interessi e gli
obiettivi delle persone care; avere desiderio di rimanere soli;
non rispondere adeguatamente ai normali sistemi educativi; e
così via, è stata avanzata l’ipotesi di una loro congenita
mancanza di capacità empatiche, forse dovuta a una
disfunzione dei neuroni specchio. Tuttavia non è certo che
questi sintomi della sfera relazionale e sociale siano il risultato
di una semplice disfunzione di questi particolari neuroni, ma
piuttosto di un difficile rapporto presente tra loro e i soggetti
normali.

Infatti, i soggetti con sintomi di autismo avvertono


sistematicamente che le persone con le quali si rapportano,
spesso non sono in grado di capire il loro mondo interiore; i
loro problemi più profondi e veri; i motivi dei loro
atteggiamenti oppositivi; le vere cause dei loro insoliti sintomi
e le difese che essi mettono in campo per gestire, diminuire o
allontanare le emozioni più angoscianti e dolorose delle quali
soffrono. Pertanto le persone con le quali comunicano non
attuano quei comportamenti e atteggiamenti, da loro desiderati,
che possono rendere la relazione efficace e adatta ai loro
bisogni.

Poiché essi non si sentono compresi nei loro bisogni e desideri,


avvertono sia i bambini che gli adulti che rientrano nella
normalità come apportatori di problemi, ansie, sofferenza e
dolore. Pertanto, i rapporti che essi hanno nei confronti degli
altri esseri umani sono spesso improntati a sfiducia, diffidenza,
sospetto, se non a notevole paura, Tanto che non amano e a
volte hanno insofferenza verso gli oggetti che li rappresentano:
le bambole e i bambolotti e accettano più facilmente le
indicazioni che provengono da un registratore piuttosto che
quelle dettate dalle persone.

Per quanto riguarda i rapporti con gli altri bambini, essi spesso
non amano partecipare ai giochi di questi, tanto che
preferiscono restare da soli, poiché, giocare con i coetanei, non
è per loro piacevole e divertente; sia per i limiti che loro hanno
sia per la difficoltà che avvertono negli altri bambini, nel
giocare così come loro desidererebbero.
Il rapporto con gli oggetti

I rapporti che i soggetti con sintomi di autismo hanno nei


confronti degli oggetti sono certamente migliori e più intensi,
rispetto a quello che essi hanno verso gli esseri umani con i
quali, invece, hanno notevoli difficoltà a instaurare dei legami
forti e positivi. Ciò avviene perché gli oggetti accettano, senza
criticare, riprendere, punire o protestare, il loro bisogno di
ordine, le loro stereotipie, nonché i loro momenti di
aggressività e distruttività e tutti gli altri loro sintomi. Inoltre
gli oggetti accolgono le loro emozioni positive, così come loro
sono in grado di esprimerli. Verso alcuni di questi (oggetti
pegno) questi bambini e adulti hanno un attaccamento
notevole, tanto da portarli sempre con sé (Brauner A. e Brauner
F.). La Williams, ad esempio, era particolarmente legata a un
profumo e a degli oggetti di lana, a causa della calda e positiva
esperienza che la donna aveva avuto da bambina con la nonna,
la quale, nel tempo, le aveva dimostrato rispetto, affetto e
comprensione. Poiché questi “oggetti pegno” li aiutano ad
affrontare meglio le ansie, le paure e i momenti di sconforto,
dei quali soffrono, dando loro un po’ di gioia e sicurezza, è
bene non privarli e non criticarli per l’attaccamento che essi
provano verso di loro.

Comunicazione

Da circa un terzo alla metà degli individui affetti da autismo,


non è in grado di sviluppare un linguaggio sufficientemente
naturale in grado di soddisfare le proprie esigenze di
comunicazione quotidiana. I deficit di comunicazione possono
presentarsi fin dal primo anno di vita e possono includere
insorgenza ritardata di lallazione, gesti inusuali, diminuzione
della reattività e modelli vocali non sincronizzati. Nel secondo
e terzo anno, i bambini con autismo hanno un utilizzo di
consonanti, di parole, di combinazioni di parole e di lallazione,
meno frequente e meno diversificata; i loro gesti sono meno
frequentemente integrati con le parole. I bambini autistici sono
meno inclini a fare richieste o a condividere esperienze e sono
più propensi a ripetere semplicemente le parole degli altri
(ecolalia) o ricorrere all’inversione dei pronomi. Vi possono
essere dei problemi nel sostenere un discorso funzionale e il
deficit di attenzione sembra essere comune nei bambini con
autismo: ad esempio, essi possono guardare la mano che punta
al posto dell'oggetto puntato. Inoltre, possono presentarsi
difficoltà con il gioco fantasioso e nella simbolizzazione
linguistica.

In alcuni studi, bambini con autismo ad alto funzionamento di


età compresa tra gli 8 e i 15 anni, hanno eseguito come e
meglio degli adulti controlli della lingua di base che
coinvolgevano il vocabolario e l'ortografia, sia in abbinato che
individualmente. Tuttavia si è visto che gli individui autistici
avevano ottenuto risultati peggiori nei compiti linguistici
complessi, come il linguaggio figurativo, la comprensione e
l'inferenza. Questi studi hanno quindi suggerito che le persone
che comunicano con individui autistici sono più propensi a
sopravvalutare quello che il proprio interlocutore recepisce.

Comportamento ripetitivo

Gli individui autistici mostrano molte forme di comportamento


ripetitivo o limitato, categorizzati come segue secondo la
Repetitive Behavior Scale-Revised (RBS-R):
• La stereotipia è un movimento ripetitivo, come la mano
svolazzante o il dondolio della testa.
• Un comportamento compulsivo è previsto e sembra
seguire regole, come la disposizione degli oggetti in
pile o linee.
• Monotonia: è la resistenza al cambiamento; per
esempio, insistendo sul fatto che i mobili non debbano
essere spostati.
• Un comportamento ritualistico comporta un modello
invariabile delle attività quotidiane, come ad esempio
un'alimentazione immutabile e un rituale nella
vestizione.
• Il comportamento limitato è focalizzato sugli interessi o
sulle attività, come ad esempio l'attenzione ad un unico
programma televisivo, ad un unico giocattolo o un
gioco in particolare.
• L'autolesionismo comprende movimenti che possono
danneggiare o ferire le persone.

Nessun singolo comportamento ripetitivo o autolesionistico


sembra, tuttavia, essere specifico per l'autismo, ma l'autismo
sembra avere un'elevata insorgenza e gravità di questi
comportamenti.

I disturbi del sonno

I disturbi del sonno, spesso presenti nei bambini con sintomi di


autismo, rendono notevolmente difficile la vita dei genitori che
sono svegliati durante la notte dalle grida, dai lamenti o dai
bisogni di rassicurazione dei loro figli. L’insonnia, della qual
essi possono soffrire, può essere calma o agitata. Nell’insonnia
calma il bambino resta con gli occhi sbarrati ma non piange o
grida, in quella agitata il bambino grida, mugugna o urla, in
preda alle paure o all’angoscia, senza riuscire a calmarsi, così
da potersi abbandonare al sonno (De Ajuriaguerra e Marcelli).

Sintomatologia

La gravità e la sintomatologia dell'autismo variano molto da


individuo a individuo e tendono nella maggior parte dei casi a
migliorare con l'età, in particolare se il ritardo mentale è lieve o
assente, se è presente il linguaggio verbale, e se un trattamento
terapeutico valido viene intrapreso in età precoce.

L'autismo può essere associato ad altri disturbi, ma è bene


sottolineare che esistono gradi di autismo differenti tra loro.
Alcune persone autistiche possiedono per esempio una
straordinaria capacità di calcolo matematico, sensibilità
musicale, eccezionale memoria audio-visiva o altri talenti in
misura del tutto fuori dell'ordinario, come ad esempio la
capacità di realizzare ritratti o paesaggi molto fedeli su tela
senza possedere nozioni tecniche di disegno o pittura.

Normalmente i sintomi, che solo ad un primo impatto possono


sembrare simili alle caratteristiche dell'introversione, in realtà
si manifestano come un vero e proprio ritiro autistico (nel
senso di comportamenti notevolmente anomali e non sempre
comprensibili, a causa dei quali la persona si trova esposta a un
alto rischio di isolamento sociale), dovuto a gravi alterazioni
nelle aree funzionali descritte qui di seguito:

Comunicazione verbale e non verbale


Per Vivanti G. ‹‹Molti bambini con autismo, una percentuale
che varia tra il 20% e il 50%, non acquisiscono alcun tipo di
linguaggio verbale. Un altro 25 % acquisisce alcune parole tra i
12 ed i 18 mesi e poi va incontro a una regressione associata
alla perdita del linguaggio verbale››. I soggetti che sono in
grado di utilizzare il linguaggio si esprimono in molte
occasioni in modo bizzarro; spesso ripetono parole, suoni o
frasi sentite pronunciare (ecolalia). L'ecolalia può essere
immediata (ripetizione di parole o frasi subito dopo l'ascolto),
oppure ecolalia differita (ripetizione a distanza di tempo di frasi
o parole sentite in precedenza).

Interazione sociale

Gli autistici mostrano un'apparente carenza di interesse e di


reciprocità relazionale con gli altri; tendenza all'isolamento e
alla chiusura sociale; apparente indifferenza emotiva agli
stimoli o, al contrario, ipereccitabilità agli stessi; difficoltà a
instaurare un contatto visivo diretto: il bambino autistico che
intorno ai due anni di età continui a evitare lo sguardo degli
altri mostra, secondo diversi studi, una maggiore disabilità
sociale in futuro.

Gli autistici hanno difficoltà nel cominciare una conversazione


o a rispettarne i "turni", oltre a difficoltà a rispondere alle
domande e a partecipare alla vita o ai giochi di gruppo. Non è
infrequente che bambini affetti da autismo vengano
inizialmente sottoposti a controlli per verificare una sospetta
sordità, dal momento che non mostrano apparenti reazioni
(proprio come se avessero problemi uditivi) quando vengono
chiamati per nome.
Affettività e sessualità

Quando l’autismo non è eccessivamente grave, i sentimenti


affettivi verso chi comprende, aiuta e riesce a ben relazionarsi
con bambini, adolescenti e adulti con sintomi di autismo non
sono affatto l’eccezione. Queste persone sono capaci di voler
bene e legarsi, manifestando chiari segni di amicizia, verso chi
ha cura di loro e riesce a rispettare i loro bisogni, le loro
difficoltà e i loro problemi (Tribulato) Allo stesso modo gli
adolescenti e adulti, con sintomi non gravi di autismo, sono in
grado di provare anche intensi sentimenti amorosi verso l’altro
sesso (De Rosa, Morello). Così come hanno pensieri e desideri
sessuali, tanto da praticare la masturbazione.

Nonostante ciò, non possiamo negare le difficoltà che essi


provano quando vorrebbero instaurare, e poi mantenere, una
relazione affettiva, amorosa e sessuale, che sia anche duratura,
piacevole e gratificante. Queste difficoltà sono presenti sia
quando i loro interessi si rivolgano ai soggetti che rientrano
nella norma, sia quando cercano di instaurare una relazione
amorosa con adolescenti e adulti che presentano sintomi di
autismo. E ciò provoca in loro delusione e frustrazione
(Williams, Morello).

Queste difficoltà, sono dovute alla complessità presente in ogni


relazione amorosa stabile e duratura. In questo tipo di relazioni
le capacità comunicative, il benessere psicologico ed emotivo,
le capacità di dialogo e accoglienza, la corretta gestione dei
contatti fisici, le capacità di armonizzare i propri bisogni con
quelli dell’altro sono indispensabili. E ciò, se è arduo per i
soggetti che rientrano nella normalità, lo è molto di più per gli
adolescenti e gli adulti con autismo a causa delle difficoltà che
essi presentano, sia nell’ambito relazionale e comunicativo, sia
a causa della presenza di disturbi emotivi: angosce, paure e
insicurezze (Williams). Prima di aiutarli a intraprendere dei
legami affettivi è quindi necessario impegnarsi nel diminuire, e
se possibile risolvere, i loro gravi problemi psicologici, per far
sì che queste esperienze, di fondamentale importanza per ogni
essere umano, siano non solo possibili ma anche piacevoli e
gratificanti.

L’aggressività

Se l’aggressività nasce frequentemente come risposta alla


sofferenza subita, non vi è da meravigliarsi che comportamenti
aggressivi siano presenti nel bambino o nel giovane con
autismo, che si trova immerso in uno stato di disregolazione
emotiva (Franciosi), con continuo stato di ansia e paura nei
confronti di un mondo che essi avvertono ostile e minaccioso
verso di loro. E poiché nelle reazioni aggressive è importante
l’elemento soggettivo, per cui la reazione dipende dalle
caratteristiche di personalità del soggetto e dai suoi vissuti del
momento, questi comportamenti reattivi possono essere
presenti anche senza una chiara e immediata provocazione.
(Bonino)

Tuttavia non sempre i sentimenti aggressivi sono manifestati.


Nei soggetti più gravi, questi sono come congelati e sterilizzati,
per evitare lo scatenarsi di reazioni distruttive da parte del
mondo circostante. Pertanto è più facile che i comportamenti
aggressivi siano presenti nei casi di autismo lieve o nelle fasi di
miglioramento di questa patologia.

In genere le manifestazioni aggressive sono rivolte agli oggetti


che vengono sbattuti a terra o sui muri, strappati o distrutti
oppure verso le persone che, con il loro comportamento, non
rispettano i loro bisogni di serenità, tranquillità e la loro paura
nell’essere avvicinati o toccati.

L’autolesionismo

Uno dei sintomi che più sconcerta e sconvolge i familiari e gli


operatori che hanno in cura qualche bambino o giovane con
autismo, è l’autolesionismo. È certamente traumatico assistere
il proprio figlio o alunno che si fa del male: battendo la testa
sul muro o su qualche mobile, che si morde le braccia o la
lingua, che si schiaffeggia o si graffia e ferisce con le unghie o
con qualche oggetto tagliente o appuntito.

Le cause dell’autolesionismo possono essere diverse, e possono


coesistere nello stesso soggetto.

Se a volte questi comportamenti nascono dalla paura di


rivolgere l’aggressività verso l’esterno, così da non subire le
conseguenze distruttive dei loro pensieri o comportamenti
verso gli altri, in altri casi può anche essere un mezzo per
mettere in crisi chi, mediante comportamenti non confacenti
con i loro bisogni e il loro sentire, ha provocato la loro ansia e
le loro paure.

L’autoaggressività può, inoltre, manifestarsi come senso di


colpa per avere fatto, detto o pensato qualcosa che non doveva
essere detto, pensato, o fatto, nei confronti di una persona che
si era mostrata buona e gentile. Oppure può semplicemente
essere un modo per avvertire qualcosa, nel vuoto della
condizione di autismo: il proprio corpo, le proprie emozioni, sé
stessi, utilizzando una dolorosa sensazione.
Infine l’autoaggressività può essere un gesto estremo e
disperato, quando questi soggetti notano che chi li circonda non
ha alcuna cura e attenzione verso la loro sofferenza, le loro
paure, i loro bisogni.

Per fortuna quando i genitori e gli operatori rispettano i loro


bisogni di non ingerenza e la loro continua ricerca di momenti
di tranquillità e pace, sia l’etero aggressività che
l’autoaggressività diminuiscono fino a cessare del tutto. Così
come diminuiscono e cessano nel momento in cui i genitori e
gli operatori accettano che i sentimenti aggressivi si possano
sfogare sugli oggetti o mediante dei giochi non lesivi effettuati
con gli adulti.

Immaginazione o repertorio di interessi

Di solito un limitato repertorio di comportamenti viene ripetuto


in modo ossessivo; si possono osservare posture e sequenze di
movimenti stereotipati (per es. torcersi o mordersi le mani,
sventolarle in aria, dondolarsi, compiere complessi movimenti
del capo, ecc.) detti appunto stereotipie. Queste persone
possono manifestare eccessivo interesse per oggetti o parti di
essi, in particolare se hanno forme tondeggianti o possono
ruotare (palle ovali, biglie, trottole, eliche, ecc.). Talvolta la
persona affetta da autismo tende ad astrarsi dalla realtà per
isolarsi in una sorta di "mondo virtuale", in cui si sente di
vivere a tutti gli effetti (dialogando talora con personaggi
inventati). Pur mantenendo in molti casi la consapevolezza del
proprio fantasticare, è con fatica e solo con delle sollecitazioni
esterne (suoni improvvisi, richiami di altre persone) che riesce
a essere in varia misura partecipe nella vita di gruppo.
Importanza dell'ordine

In alcuni soggetti, si riscontra una marcata resistenza al


cambiamento, che per alcuni può assumere le caratteristiche di
un vero e proprio terrore fobico. Questo può accadere se viene
allontanato dal proprio ambiente (camera, studio, giardino,
ecc.), o se nell'ambiente in cui vive si cambia inavvertitamente
la collocazione di oggetti, del mobilio o comunque l'aspetto
della stanza.

Lo stesso può verificarsi se si lasciano in disordine oggetti


(sedie spostate, finestre aperte, giornali in disordine): la
reazione spontanea della persona autistica sarà quella di
riportare immediatamente le cose al loro ordine o, se
impossibilitato a farlo, manifestare comunque inquietudine. La
persona può allora esplodere in crisi di pianto o di riso, o anche
diventare autolesionista e aggressiva verso gli altri o verso gli
oggetti. Altri soggetti, al contrario, mostrano un'eccessiva
passività, aprassia motoria e ipotonia, che sembra renderli
impermeabili a qualsiasi stimolo.

Comportamenti ossessivo-compulsivi

Il soggetto manifesta un forte desiderio di ripetitività (Kanner),


esternato mediante stereotipie verbali e nei movimenti ed
accompagnato da una forte ansia. Ad esempio, il paziente può
sentire la necessità di compiere un rito d'inizio/fine ogni
qualvolta deve andare dal medico. Spesso, impedirgli di
soddisfare tale bisogno, può scatenare scatti di ira e
aggressione.
I disturbi sensoriali

Nei soggetti con sintomi di autismo sono molto frequenti i


disturbi sensoriali. Questi, a volte si presentano con una
maggiore sensibilità agli stimoli provenienti dal mondo
esterno, ma anche dal proprio corpo (iper-risposta sensoriale)
mentre, in altri casi, in altri momenti o per altre sensazioni,
possono manifestarsi con una minore risposta sensoriale (ipo-
risposta sensoriale). Molto comuni sono anche le alterate
interpretazioni che provengono dai sensi. In questi casi anche
uno stimolo banale può essere interpretato come qualcosa di
aggressivo o lesivo per il soggetto, con conseguenti reazioni di
paura, ansia, se non proprio con crisi di panico. Pertanto, come
dice Franciosi, si può avere, a volte una ricerca eccessiva e
abnorme di particolari stimoli o al contrario un chiaro rifiuto, e
quindi un allontanamento da specifiche esperienze sensoriali.

Le conseguenze di queste alterate percezioni si riflettono sui


comportamenti di questi soggetti: ad esempio, sulla possibilità
di relazionarsi e socializzare con gli altri coetanei ma anche,
come dice De Rosa e Notbohm sulle loro capacità di
apprendimento.

Queste alterazioni sensoriali, causate dal grave disturbo


psicologico presente in questi soggetti, tendono a peggiorare il
loro mondo interiore, già notevolmente disturbato, rendendoli
ancora più ansiosi, instabili, irritabili e confusi.

L’udito
Per quanto riguarda l’udito, le persone con sintomi di autismo,
a causa della loro irritabilità, fragilità, immaturità e alterata
realtà interiore, manifestano, con maggiore frequenza e con più
coinvolgimento emotivo, paure e fobie, con conseguenti crisi
nervose o fughe, a causa di numerosi tipi di suoni: dei rumori
forti, delle sirene delle autoambulanze, della musica ad alto
volume, dei botti, delle grida e del vocio presenti nelle feste o
nelle classi, dell’eco che si crea nelle palestre e nei bagni delle
scuole, e cosi via (Grandin e Morello). È importante il
significato che assume nella loro mente un determinato suono o
rumore. Pertanto lo stesso rumore può essere avvertito come
piacevole da un soggetto con autismo, mentre può terrorizzarne
un altro (Grandin).

In altri casi e in altri bambini (Williams), è come se fosse


presente una condizione di sordità, giacché non rispondono in
alcun modo e sono assolutamente indifferenti a suoni anche
forti e persistenti, quando sono immersi ed estraniati nel loro
mondo magico, tanto da escludere il mondo fuori di loro. Gli
stessi bambini possono invece agitarsi e inquietarsi per un
suono leggero e delicato.

Ciò fa pensare che non vi sia una specifica alterazione


anatomica dei recettori che amplifica o riduce i suoni uditi, ma
che sia fondamentale il modo con il quale queste persone, in
una certa situazione psichica, vivono, interpretano e avvertono
determinati suoni o rumori.

La vista

Anche le percezioni visive possono creare paure, ansia e


comportamenti esplosivi in questi soggetti.
Ad esempio, le luci fluorescenti, le superfici riflettenti, gli
oggetti che si spostano rapidamente o a velocità irregolare, il
lampeggiare delle sirene (Notbohm), le cose che si muovono
continuamente, come gli occhi (Grandin). Inoltre i soggetti con
disturbi autistici possono avere difficoltà a vedere l’oggetto
nella sua interezza (Frith) tanto che alcuni di loro, per
riconoscere l’oggetto, lo passano davanti agli occhi, come su
uno scanner. Inoltre, provando sospetto e ansia nei rapportarsi
con gli esseri umani, ricordano poco le facce delle persone che
incontrano mentre rammentano perfettamente animali, oggetti
o panorami per loro piacevoli e interessanti (Morello).

L’odorato

Anche per quanto riguarda l’odorato e il gusto vi sono delle


alterazioni sensoriali che accentuano la loro sofferenza e
modificano o alterano i loro comportamenti. Ad esempio, il
piacere di odorare le persone (Grandin), l’essere attirati dai
cattivi odori e il respingere i profumi (Brauner A e Brauner F.),
l’essere attirati da odori che si riferiscono a un ambiente sicuro
come la propria casa, o a persone da esse apprezzate e amate
(Williams). La variabilità e la particolarità con la quale questi
disturbi si presentano, con inusuali preferenze ed esclusioni,
rimanda a una realtà psicologica interiore particolarmente
turbata e disturbata.

Il gusto

Anche per quanto riguarda il gusto, pur essendo, in genere, i


soggetti con sintomi di autismo molto selettivi e schizzinosi,
per cui non amano assaggiare cibi croccanti, gelatinosi, troppo
caldi, troppo freddi, essi, come tanti bambini piccoli o
psicologicamente disturbati, tendono ad associare gli alimenti
preferiti a persone, animali e situazioni gradevoli e piacevoli,
mentre, al contrario, rifiutano cibi che associano a persone,
animali e situazioni spiacevoli o sgradevoli (Williams).

Il tatto

Poiché il tatto è collegato alle sensazioni molto intime e


primitive presenti in molti animali. Questi bambini,
affettivamente e psicologicamente molto immaturi e disturbati,
vivono queste sensazioni in modi particolari, per cui spesso
hanno paura di essere toccati e abbracciati non solo dagli
estranei ma anche dai genitori (Williams e De Rosa) tanto da
reagire con aggressività, verso chi non rispetta i loro bisogni e
le loro paure. Tuttavia questi soggetti, se odiano alcuni tipi di
contatti ne possono amare altri, strani e inusuali, come il
toccare le tende, i mobili e altri oggetti particolari, come la
stringitrice per la Grandin. Tuttavia anche in questo ambito non
vi sono delle caratteristiche costanti, per cui altri bambini con
diagnosi di autismo desiderano e amano essere toccati dai loro
genitori (De Rosa) e anche dagli estranei.

Il dolore

Anche per le sensazioni dolorifiche vi possono essere notevoli


differenze, per cui alcuni bambini con disturbi autistici non
sopportano e gridano per un piccolo graffio, mentre altri, o gli
stessi, in altri momenti e in altre occasioni, possono non far
caso a sensazioni dolorifiche molto intense (anestesia
sensoriale), sia quando il dolore è provocato da loro stessi
(autolesionismo), sia quando è causato da altri (Williams).

In definitiva tutti gli apporti sensoriali sono avvertiti da questi


soggetti in base alla loro età, alle loro specifiche caratteristiche
psicologiche, alle loro esperienze e ai loro vissuti interiori del
momento.

Altri sintomi

Gli individui autistici possono presentare alcuni sintomi che


sono indipendenti dalla diagnosi, ma che possono influenzare
la loro vita o la loro sfera famigliare. Si stima che da circa lo
0,5% al 10% degli autistici manifesta abilità inusuali, che
vanno dalle grandi capacità in attività specifiche, come una
straordinaria capacità di memorizzazione di dettagli irrilevanti,
allo sviluppo di condizioni note come "sindrome del savant".
Molte persone con il disturbo dello spettro autistico mostrano
abilità superiori alla popolazione generale, nella percezione e
nell'attenzione. Anomalie sensoriali si riscontrano in oltre il
90% dei casi, anche se non vi è alcuna prova che i sintomi
sensoriali differenzino l'autismo dagli altri disturbi dello
sviluppo. Si stima che circa dal 60% all'80% delle persone con
autismo abbiano segni motori che includono scarso tono
muscolare, aprassia e deambulazione prevalente sulle punte. I
deficit nella coordinazione motoria sono molto diffusi negli
individui con autismo.

In circa i tre quarti dei bambini con autismo, si riscontra un


insolito comportamento alimentare. La selettività è il problema
più comune, anche un'alimentazione rituale e il rifiuto del cibo
si possono verificare; Tuttavia, ciò non sembra causare episodi
di malnutrizione. Anche se alcuni bambini con autismo
presentano sintomi gastrointestinali, vi è una mancanza di dati
rigorosi pubblicati a sostegno che ciò si verifichi maggiormente
rispetto alla media dei coetanei.
I genitori dei bambini autistici sono colpiti da livelli più elevati
di stress. I fratelli di bambini con disturbo dello spettro
autistico presentano generalmente un rapporto di maggiore
ammirazione e di minor conflittualità con il fratello, in modo
simile a quello che avviene con i fratelli di bambini con
sindrome di Down. Tuttavia, si è osservato che i primi avevano
livelli più bassi di vicinanza e di intimità rispetto ai fratelli di
bambini con sindrome di Down.

Si possono anche manifestare nell'autismo:

• Ansietà;
• Disturbi del sonno;
• Toe walking;
Bibliografia

1. Autismus: Was Betreuer und Eltern wissen müssen


(Susan Dodd, Spektrum Akademischer Verlag, 2011)
2. Herausforderndes Verhalten vermeiden: Menschen mit
Autismus und psychischen oder geistigen
Einschränkungen positives Verhalten ermöglichen (Bo
Hejlskov Elvén, dgvt-Verlag, 2015)
3. Von der Dose bis zur Arbeitsmappe: Ideen und
Anregungen für strukturierte Beschäftigungen in
Anblehnung an den TEACCH-Ansatz (Heike
Solzbacher, Borgmann Media, 2016)
4. Brugha TS, McManus S, Bankart J, Scott F, Purdon S,
Smith J, Bebbinghton P, Jenkins R, Meltzer H.
Epidemiology of autism spectrum disorders in adults in
the community in England. Archives of General
Psychiatry. 2011; 68(5): 459–465
5. SNLG-ISS Sistema nazionale linee guida. Linee guida
21: Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei
bambini e negli adolescenti. Ottobre 2011 (ultimo
aggiornamento ottobre 2015)
6. https://it.wikipedia.org/wiki/Autismo

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