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Helit.p.
649
H. 64 t - 1
Lt 9
. P.
1
< 36620201320019
< 36620201320019
Bayer. Staatsbibliothek
E
1
7 72
BI B L I O T E CA NU O V A
Hilito 649 t - 11
G. DE CASTRO
IL
MONDO SECRETO
VOL . 1.
MILANO
G , DAELLI C. EDITORI
M DCCC LXIV .
>
BIBLIOTECA NUOVA
PUBBLICATA DA G. DA È LLI
IL MONDO SECRETO
83
7310015
BIBLIOTECA NUOVA
PUBBLICATA DA G. DA ELLI
IL MONDO SECRETO
53
73100/5
8
9
IL
MONDO SECRETO
VOL . 1 .
MILANO
G. DAELLI e C. EDITORI
M DOCC LXIV.
H. lit. p. 649 t-1
Bayerische
Staatsbibliothek
München
INTRODUZIONE
LE INIZIAZIONI ANTICHE
ma
I Magi ( 1 ).
( 1 ) Vendidat.
(2) Nel Yaçna o libro degli inni ,
62 I MAGI
La lotta infieri sui confini del mondo e nel
mondo medesimo . Oromaze, dopo un regno di
tre mila anni , cred il mondo materiale in sei
periodi , chiamando successivamente all'esistenza
la luce terrestre ( da non confondersi colla ce
leste), l'acqua , la terra , le piante , gli animali
e l'uomo . Arimane concorse alla formazione
della terra e dell'acqua ; giacchè le tenebre
aveano già invaso questi elementi, e Oromaze
non potè cacciarnele . Anche nella creazione
e degenerazione dell'uomo ebbe parte Arima
ne : chè Oromaze avea prodotto , per un atto
della sua volontà e colla parola , un essere
tipo e sorgente di vita universale a quanto
esiste sulla terra , che nomavasi appunto la
Vita ; ma l'avversario uccise la Vita sotto le
primitive sue spoglie ; e Oromaze avendo tratto
dalla semenza di quest'essere la prima coppia
degli uomini , Arimane , non potendo ucciderla,
con latte e frutta la sedusse al male . Nè solo
alterò la natura umana, ma quella degli ani
mali , opponendo insetti , lupi , serpenti agli
animali buoni , e spargendo la corruzione sulla
faccia del mondo : - « Venite , dice l'inno , ve
nite , o santi , in questi luoghi ; siate propizi
alle nostre preci ; date l'abbondanza alle città ;
vengano con voi la santità e la potenza 7 la
ricchezza e la letizia ; moltiplicate per molti
secoli la generazioni; conservate i buoni, di
I MAGI 63
sperdete i malvagi . E tu , Arimane , che non
sai se non il male , ti cacceremo da ogni
luogo , dal fuoco , dall'acqua , dalla terra , da
gli armenti , dagli arbori , dall' uomo giusto ,
dalla donna giusta , dalle stelle , dalla luna ,
dal sole . >
Nell ' aspra contesa nulla hanno a temere
gli uomini giusti e operosi ; giacchè il lavoro
è additato come sterminatore degli esseri pravi
e delle cose malvage : Quando Oromaze fa
camminar sulla terra il lavoratore , fonte d'ogni
bene , Bahman ( la mente buona , l'angelo buono ,
a cui fa riscontro Arimane ) , dà ogni abbon
danza . Quando Oromaze non dà il lavoratore ,
i daevi si affollano senza numero » Giusto
giudice del mondo , domanda il profeta (Zo
roastro ) ad Oromaze , qual è la terra ottima ,
che si mostra lieta colmando l'uomo de ' suoi
doni ? – È quella , risponde Oromaze , in cui si
piantano i grani e gli erbaggi e gli arbori , gli
arbori fruttiferi anzi tutto ; quella a cui si dà
l'acqua se n'è priva , e si toglie se n'ha sover
chia (l'arte irrigatoria ) . - Giusto giudice del
mondo , tu che sei la purità stessa , qual è il
più puro precetto della tua legge ? Oromaze ri
spose :: È di seminare la terra d'eletto fru
mento . Chi osserva questa legge è grande al
mio cospetto , come se avesse dato vita a cento
viventi e a milla cose , e avesse celebrato mille
64 I MAGI
sacrificii. Chi allera il frimento vince i daevi :
se ne alleva quanto basta atterra i daevi ; se ne
alleva ancor più i daevi piangono di dolore ...
Allora si udirà più attentamente la sana parola .
Chi non si nutre rimane fiacco , e non può com
piere le opere pure . Se manca l'alimento, non
vi sono lavoratori forti, nè floridi fanciulli.
L'alimento conserva il mondo qual è » .
Gli spiriti degli estinti sono invocati a pro
teggere i lavoratori; la festa degli avi in Per
sia, alla quale erano dedicati gli ultimi dieci
giorni dell'anno, concitava l'attività e religio
sità dei vivi mercè il pietoso ricordo dei tra
passati . « Noi offriamo il sacrificio ai buoni
e valoresi e santi ferver dei giusti , che di
scendono dalle dimore loro , e si spargono
quaggiù per dieci notti , e solleciti dimandano :
E chi ci loderà ? Chi ne offrirà il sacrificio ?
Chi ne inviterà, recandosi in mano un vaso di
latte e una veste , e dicendo la prece che pu
rifica ? Di chi fra noi sarà pronunciato il nome ? ...
E contenti , propizii , benevoli , i forti ferver
dei giusti li benediranno dicendo : Sia in que
sta casa un armento , la vacca e il vitello ; vi
sia un cavallo agile e un robusto toro ; vi sia
un uomo spettabile e saggio
II .
Il culto mitriaco (1 ) .
( 1) SOLINO, cap. X.
70 IL CULTO
che avea sette porte , corrispondenti ai sette
pianeti , per le quali l ' animo gradatamente
ascendeva alla suprema mansione della felicità ;
chè la parola porta vale , nel linguaggio orien
tale , la mansione medesima . Quindi le sette
porte adombravano le sette sfere planetarie ,
attraverso delle quali l'anima nel suo viaggio
passava per elevarsi al cielo fisso , al centro
della luce e della felicità . Delle quali porte fi
guratamente variava altresi la materia di cui
erano fatte ; la prima essendo di piombo , e ri
ferivasi a Saturno ; la seconda di stagno , e at
tribuivasi a Venere ; la terza di bronzo , e al
ludeva a Giove ; la quarta di ferro , e figurava
Mercurio ; la quinta di lega , e ricordava
Marte ; la sesta d'argento , e rappresentava la
Luna ; la settima d'oro , e fingeva il Sole.
Le iniziazioni erano aspre più che in qual
siasi altro culto , e le prove superabili da po
chi. Celebravansi le feste del dio verso il
mezzo del mese di mihr ( ottobre ) ; nel qual
tempo fino ai re condonavasi l'ebrietà ; ei can
didati , che avean provata lor buona vocazione,
venivano solennemente ammessi alla parteci
pazione de'misteri .
Questi compievansi in caverna raffigurante ,
come le odierne loggie massoniche, il mondo ,
con rappresentazioni delle sfere celesti , e sulla
fronte esterna i carri del sole e della luna, e
MITRIACO 71
diverse costellazioni, come il Cancro, lo Scor .
pione , ecc . Ma qui non era ammesso l'aspirante
se non dopo virtuosissima preparazione di sette
anni ; digiuno di cinquanta giorni ; asprissimo
carceramento d ' alquanti dì , passando dagli
estremi di caldo e di freddo ; fustigazioni pro
tratte con brevi interrompimenti fin per due
giorni ; sicchè i più perivano od assecchivano
come scheltri .
Il primo grado inauguravasi con le abluzioni
purificatorie ; ed imprimevasi un segno sulla
fronte del neofito , che offeriva al dìo un pane
e vaso d'acqua pronunciando strane parole .
Colla punta d'una spada veniva presentato
d'una corona , che ponevangli indi sul capo , e
che e ' rigettava sclamando : - Mitra è la mia
corona . Dopo di che lo salutavauo soldato ;
ed egli appellava gli assistenti compagni d'arme .
Nel secondo grado, detto del leone per gli uo
mini e di jena per le donne , l ' aspirante ve
stiva armatura per affrontare giganti e mostri ;
ed in spaziosi sotterranei davasi barbara cac
cia . I sacerdoti e gli ufficiali del tempio , mu
tati in leoni , tigri , leopardi , orsi , lupi ed al
tre belve , assalivano il candidato con ruggiti
e ululi a mo'di fiere. In quei simulati combat
timenti , l'eroe correva pericolo d'aver strac
ciate le carni e rotta la persona. Lampridio
narra che quando l'imperatore Commodo fu
72 IL CULTO
iniziato , egli spinse il giuoco troppo oltre , e
ammazzò uno de'sacerdoti che lo assaliva sotto
l'aspetto di una belva.
In grado posteriore proseguivasi la fieris
sima pantomima ; l'aspirante indossava man
tello su cui erano figurate le costellazioni dello
zodiaco , stropicciando con miele le mani e la
lingua per purificarle ; indi era da cortina tolto
alla vista di tutti ; ma questa d'un tratto al
zandosi lo mostrava attorniato da spaventosi
griffoni. Ed in altro , l'aspirante soggettavasi a
passare sette volte in mezzo al fuoco sacro ,
altrettante immergendosi nell'acqua diacciata ;
e di queste prove chi ottanta ne novera , e chi ,
con maggiore verosimiglianza , otto , corri
spondenti ai gradi .
Susseguiva il grado di prete o di cor vo ;
quel di Parso , in cui l'iniziato vestiva il co
stume nazionale ; quel di Bronico , epiteto di
Bacco ; quel d'Helios o del sole ; e per ultimo
quel di padre , in cui gli iniziatierano detti spar
.vieri, uccelli presso gli Egizi sacri al sole , e
presiedevanli il pater patrum od il jerofante.
Compiuti i riti , il pupillo veniva salutato
leone di Mitra , e apprendevangli il gran
segreto . Qual era codesto ? È impossibile a
tanta distanza di tempo il dirlo ; però è a
credere gli venissero comunicate le più auten
tiche tradizioni sacerdotali ; e le credenze in
MITRIACO 73
torno l'origine dell'universo , gli attributi , le
perfezioni e le opere di Oromaze , rappresen
tandogli la bellezza della virtù , e la bruttezza
del vizio . Senza più ne'mitriaci si volle rap
presentare la rivoluzione del sole come em
blematica del moto progressivo dalla notte alla
luce ( 1 ) . In vero , secondo Guignault , Mitra è
l'amore ; ne ' rapporti coll'eterno è Sole di gra
zia ; ne ' rapporti con Oromaze e Arimane è
Fuoco d'amore ; presiede all'iniziazione e al
l'ordine di salute , e nell ' equinozio di prima
vera assicura il trionfo del diritto sull' in
giustizia , della ragione sulla superstizione (2) .
Pertanto l'iniziato tenea l'andamento di Mi
tra - Amore ; talche al termine della carriera
simbolica si sollevava sino al suo tipo metafo
rico, e ne prendeva il nome .
III .
I Bramini e i Ginnosofisti ( 1 ) .
IV
Iside ( 1)
Bayerische
Stantsbibliothek
98 ISIDE
grano (Cerere) : gli strumenti rurali Osiride ; il
quale insegna in riva al Nilo la messe , le leggi ,
i matrimoni , il culto ; poi diffonde questi bene
fizi conquistando , non per forza, ma colla mu
sica e colla poesia ( Orfeo ). Tifone intanto ,
genio del male , procura rapirgli il trono e
congiurato cogli Etiopi l'uccide , e chiuso in
una cassa lo getta al mare ( Noè ) . Iside lo
piange , e corre a rintracciarlo insieme con
Anubi , generato ad Osiride da Nefti , sorella
di Tifone ; e , trovatolo a Biblos rinchiuso in
grossa canna , lo riporta in Egitto e dal fi
glio Oro invoca vendetta . Ma Tifone , sco
perto il cadavere d'Osiride , lo fa in quattro bra
ni e li disperde . Iside però li raduna , eccetto
l'organo della generazione , e al membro man
cante sostituisce un Fallo di sicomoro che d'al
lora diviene sacro , e seppellisce il cadavere a
File , terra santa . Osiride torna dagli Inferni
per istruire suo figlio nelle armi ; e questi com
batte , vince Tifone e l'incatena . Chi lo cre
derebbe ? Questo nemico è messo in libertà da
Iside . Il principio del bene perdona al principio
del male .
La natura e le occulte sue forze, la dea uni
versale , la dea liberale de'suoi doni , la dea
sovra ogni altra mite , paziente , generosa, ecco
Iside , alla quale Apulejo pone in bocca le se
guenti parole . Io sono madre d'ogni cosa ,
ISIDE 99
arbitra degli elementi , principio del tempo ,
sovrana dei numi , prima ed universale sostanza ,
aspetto uniforme e molteplice dell'essenza in
creata ... La mia divinità unica , ma sotto mol
teplici forme, viene in ogni luogo adorata , ben
chè con differenti cerimonie e riti diversi . I
Frigii mi chiamano la Pessinuntina , madre
di tutti gli Iddii ; gli Ateniesi Minerva Cecro
pia ; i Cipriotti Venere Pafiana ; i Cretesi Diana
Dittina ; i Siculi , parlanti tre idiomi , Proser
pina Stigia ; gli Eleusini l'antica dea Cerere ;
altri Giunone o Bellona ; ed Ecate alcuni , o
Ramnusia . Gli Etiopi , gli Orientali e coloro
che sono istrutti nelle antiche dottrine , vo'
dire gli Egizi (cioè gli iniziati ai misteri), mi
onorano con riti che mi appartengono in pro
prio , e mi appellano col vero mio nome , la
Regina Iside ( 1 ) » .
Ne altrimenti ce la rappresentano Plutar
co (2) e Simplicio (3 ) ; onde concetto così uni
versale potè adattarsi ad ogni popolo , e spar
gersi in Italia ove in Capua ebbe tempio col.
l'epigrafe: TE TIBI UNA QUÆ ES OMNIA DEA
Isis ; nelle Gallie ove diede nome a Parigi
( para Isi ) , e al villaggio d'Issy ; nella Bre
( 1 ) Stromat, VI. 4.
ISIDE 109
Dopo i misteri d'Iside e d'Oro ammettevasi
il candidato a que ' di Serapide , per ultimo a
que'd'Osiride, i meno noti , notturni , cadenti al
solstizio estivo, e Apulejo li accenna solo di
volo. Quando Teodosio rovinò il tempio di Se
rapide a Canopo , scoperse sotterranei e mac
chine con cui i sacerdoti provavano gli aspi
ranti . Porfirio a proposito de ' grandi misteri
(che quelli d'Iside erano detti i misteri minori)
riferisce frammento di Cheremone , sacerdote
egizio , che riconduce a senso del tutto astro
nomico la leggenda osirica , confermandosi quel
che altrove avvertimmo. Osiride è il sole ,
Iside la luna ; e il primo , denominato re per
che tal titolo conferivasi all'astro del giorno ,
riceve successivamente tre nomi . Oro nel sol
stizio invernale , infante il cui sviluppo com
piesi con lentezza avversato dal rigore del verno :
Serapide nell'equinozio primaverile; uomo fatto ,
cogli emblemi della virilità , la barba , simbolo
di forza , e le corna di capro che riferisconsi
al solstizio estivo ; fecondatore , il calatus o
moggio alludendo all'abbondevole messe : Osiride
nell'equinozio autunnale , che come Bacco sor
regge un tirso rivestito d’edera , e presiede alla
vigna ; indi morto dal sorveniente inverno
( Tifone), privato degli organi generativi , pianto
dalla pallida luna (Iside) ; la quale catastrofe
formava l'argomento de ' più alti misteri , e il
110 ISIDE
( 1 ) VINCKELMANN, De l'allégorie.
(2) Ovidio , nel sogno di Teletusa , pone accanto ad Iside
arpocrate in atto d'intimar silenzio.
ISIDE 115
1
117
I numeri d'oro ( 1 ) .
(1 ) ERODOTO, II, 81 .
(2 ) DIOG ., VIII , 8 ; PORFIRIO, V, 41 .
( 3 ) DioG., VIII, 3.
D' ORO 123
VI .
Le trasformazioni
della leggenda isiaca ( 1 ) .
( 1 ) PORFIRIO.
134 LE TRASFORMAZIONI
di un padule, come le feste di Sais in Egitto.
La notte precorrente l'iniziazione , la sposa
dell'arconte - re , ajutata dai gérairai, o vene
rabili , sacrificava un becco. Ella rappresentava
la sposa di Bacco ; e quando in tale qualità
insediavasi su trono a ciò disposto , i mini
stri e gli iniziati de'due sessi esclamavano :
Salute , sposa , salute , nuova luce ! L'a
spirante veniva purificato dal fuoco , dall'ac
qua, dall'aria. L'ultima purificazione consisteva
nel lanciarsi d'alto luogo per afferrare fiorita
effigie di Fallo sospesa ad un ramo di pino ,
tra due colonne ; dopo di che era introdotto
nel santuario, cinta la fronte di mirto , avvi
luppato in una pelle di faone .
Le feste sabasie ricevettero il nome dall'e
piteto di Sabasio dato a Bacco e dalla frigia
città ove notturnamente celebravansi . I mini
stri n'erano detti bessi. Vi si rappresentavano
gli amori di Giove , in forma di serpente, e di
Proserpina ; e serpente d'oro era introdotto
nel seno degli iniziati che sclamavano : Evoi,
saboi, hyès, attès, hiès. Durarono , pubbliche o
segrete , sino agli ultimi giorni del paganesimo ,
con stravaganze d'ogni fatta e inaudita immo
ralità . Se le ebbe l' Etruria (514 ) ; se le ebbe
Roma, con iniziazione segretissima. Scoperte
in quest'ultima città, vi si trovarono iscritte
settemila persone, che il console Postumio
DELLA LEGGENDA ISIACA 135
mandò a morte od in carcere . Neppur esse
mancarono alle lubricità imperiali , compiacen
dosene Domiziano .
( ! ) VINCKELMANN, De l'allégorie.
( 2 ) Ovidio , nel sogno di Teletusa , pone accanto ad Iside
arpocrate in alio d'intimar silenzio.
ISIDE 115
I numeri d'oro ( 1 ) .
(1 ) ERODOTO, II, 81 .
(2 ) DIOG ., VIII , 8 ; PORFIRIO, V, 41 .
( 3 ) DIOG., VIII, 3.
D' ORO 123
(1 ) JAMBLICO, Protrept., 21 .
128 I NUMERI D'ORO
città italiane ; ma anche le plebi di queste vol
taronsi contro i pacifici, studiosi e sdegnosi disce
poli di una dottrina austera , che non disprezzava
il volgo , ma come il sacerdozio egizio lo riteneva
incapace di custodire nella sua nativa purezza
una verità filosofica , incapace di credere ra
zionalmente , e di razionalmente comandare .
Le case pitagoriche furono abbattute , di
spersi i tesori scientifici ed artistici che vi
erano accolti ; e Pitagora soccombette a Me
taponto , ove Cicerone potè vedere il luogo
che la tradizione additava illustrato dalla
morte di lui . ,
La setta , comunque impallidita [ el subito
tramonto di tanta luce , si mantenne alcun
tempo; ma il velo funebre di Pitagora coperse
il suo estremo agitarsi . Però il suo spirito
sopravisse alla ruina di molte filosofie, con
sertandosi a quel recondito moto sociale e fi
losofico, che procede paralello e costantemente
avverso alle manifestazioni del pensiero teo
logico e regio . Un discepolo di Pitagora , Za
molxis , di nazione geta , reduce in patria , for
mò scuola durata forse in que ’ Plisti che Giu
seppe ebreo compara agli Esseni . Il nome e
l'origine pitagorica parvero si gloriosi che li
sappiamo a gara assunti da non pochi sodalizi
del medio evo e de ' giorni nostri .
129
VI .
Le trasformazioni
della leggenda isiaca ( 1 ) .
( 1 ) PORFIRIO .
134 LE TRASFORMAZIONI
di un padule, come le feste di Sais in Egitto.
La notte precorrente l'iniziazione , la sposa
dell'arconte - re , ajutata dai gérairai, o vene
rabili, sacrificava un becco. Ella rappresentava
la sposa di Bacco ; e quando in tale qualità
insediavasi su trono a ciò disposto , i mini
stri e gli iniziati de ' due sessi esclamavano :
Salute , sposa , salute , nuova luce ! L'a
spirante veniva purificato dal fuoco , dall'ac
qua, dall'aria. L'ultima purificazione consisteva
nel lanciarsi d'alto luogo per afferrare fiorita
effigie di Fallo sospesa ad un ramo di pino ,
tra due colonne ; dopo di che era introdotto
nel santuario , cinta la fronte di mirto , avvi
luppato in una pelle di faone.
Le feste sabasie ricevettero il nome dall'e
piteto di Sabasio dato a Bacco e dalla frigia
città ove notturnamente celebravansi . I mini
stri n'erano detti bessi. Vi si rappresentavano
gli amori di Giove , in forma di serpente , e di
Proserpina ; e serpente d'oro era introdotto
nel seno degli iniziati che sclamavano : Evoi,
saboi, hyès, attès, hiès . Durarono , pubbliche o
segrete , sino agli ultimi giorni del paganesimo ,
con stravaganze d'ogni fatta e inaudita immo
ralità. Se le ebbe l'Etruria (514) ; se le ebbe
Roma, con iniziazione segretissima. Scoperte
in quest'ultima città, vi si trovarono iscritte
settemila persone, che il console Postumio
DELLA LEGGENDA ISIACA 135
mandò a morte od in carcere . Neppur esse
mancarono alle lubricità imperiali , compiacen
dosene Domiziano .
(1 ) ERODOTO, II, 51 .
DELLA LEGGENDA ISIACA 139
(1 ) PAUSANIA
140 LE TRASFORMAZIONI
apparati , e una bara , sulla quale era disteso
un cadavere ; i quali effetti cercati nel domi
nio della morte ritroveremo nel rituale mas
sonico , senza che per questo veniamo indotti a
supporre , come altri troppo facilmente sogliono,
derivazione o parentela . Di balzo , la decora
zione cangiava con non minore prontezza delle
decorazioni teatrali , e lumi , e danze , e musi
che , e l'iniziato era posto sovra un trono ri
splendente , ornato di una fascia di porpora e
coronato d'ulivo , e i sacerdoti , a festeggiarlo,
menavano intorno a lui una ridda circolare ,
cantando inni sacri .
A Lenno vien detto apparasse Pitagora molti
segreti della sua sapienza ( 1 ) ; e Dardano e
Orfeo approdarono nell'ignea Samotracia , a
cui i Romani , venerandone i misteri durati
fino al diciottesimo anno della nostra êra (2) ,
concessero libertà ; e fu per avventura il più
prezioso frutto di quelle notturne feste, detur
pate da pratiche oscene , scuola delle orgie bac
chiche .
VII .
(1 ) GRISOSTOMO, Discorsi.
(2 ) Scoli sugli oracoli immaginari di Zoroastro.
ELEUSINI 159
(1 ) Sinesio.
(2) I Liberi Muratori non si mostrano meno solleciti di
soltrarre ad occhio profano le loro loggie ; e chiedono ripe
tutamente ai custodi se la loggia è coperta : intendi sicura .
ELEUSINI 175
VIII.
Le Tesmoforie (1).
le Tee
ià che
Le Tesmoforie celebravansi parte ad Atene,
n rac
parte ad Eleusi , annualmente il mese pianep
punte sion , che corrisponde al nostro ottobre . È
cessini
a credere inoltre si solennizzassero sul pro
no che
montorio di Coliade , dove Venere aveva un
or
, ec tempio sotto questo nome , e Cerere un altro
omme
nel luogo dove Epidio finì i suoi giorni , e dove
donne
sarebbe avvenuto il rapimento di Proserpina .
erpres Divergono le opinioni quanto alla durata di
sussi
esse feste, e a'giorni delle varie cerimonie .
licandi
Fozio conta quattro giorni , di cui il primo ,
indir ai 10 del mese suddetto , è da lui nominato
pesmoforie ; l'll avviene la discesa o il ritor
; tant no ; ai 12 il digiuno , ai 13 calligenio . Altri
ficeni danno tre soli giorni , e variano i tempi ; e for
Egitto se non aveano giorno fisso, essendo giorni di
sua ca seminagione .
sto di Le Tesmoforie dell’Attica erano una festa
final di donne , e quelle che la celebravano chiama
culte vansi Tesmoforiazuse, e Tesmoforion il tempio
è fuo - ove celebravansi ; il penetrarvi un uomo era
tters caso di morte . Ogni tribù d’Atene sceglieva
mezzi due donne che vi presedessero , nate da giu
e nell ste nozze e legittimamente maritate , e per
è dat
182 LE TESMOFORIE
t (1 ) Metam ., X , 434.
184 LE TESMOFORIE
meno a Mileto ; e certo per motivo analogo era
vietato alle donne di saporare il melogranato
durante le Tesmoforie . Fra le piante sacre
v'ha pure l'asfodelo, specie di giglio dedi
cato a Proserpina , che faceasi crescere sulle
tombe , ed a cui s ' attribuivano molte qualità
preservative .
(1 ) APOLLOD . I. 5. 1 .
(2 ) CLEN. ALESS. Protrept. pag 17.- ARNOB. Adv , Gentes ,
V. p . 175. EUSEB. Prop , evang. 11. 3. ecc.
LE TESMOFORIE 187
ni , che di tratto succedevano al cordoglio e
al silenzio .
Un altro fanciullo beffardo e ridevole in
quella storia era Ascalabo . Sua madre Misma
avendo presentato alla stanca Cerere la tazza
che conteneva il ciceon , e avendola la dea
vuotata d'un fiato , il fanciullo scoppiò in un
riso, e per ischerzo fe' portare una grande pen
tola. Ma Cerere se l'ebbe a male, e gettatogli
il resto della bibita , lo cangiò in lucerta , onde
per sempre portasse sul corpo le stigmate della
maledizione impressale dalla dea . Certo sotto
questo velo indicavansi antiche osservazioni
della natura, tradotte in immagini , allora par
lanti , ora oscurissime .
INTRODUZIONE Pag. 3
I. I MAGI . >> 47
II . IL CULTO MITRIACO » 66
III. I BRAMINI E I GINNOSOFISTI D 74
IV . ISIDE . . >> 88
V. I NUMERI D'ORO » 117
11. LE TRASPORMAZIONI DLA LEGGENDA ISLACA » 129
VII. I MISTERI ELEUSINI » 146
VIII. LE TESMOFORIE » 178
Tip GUGLIELMIN ) .
Bayerische
Staatsbibliothek
1
hicum Web
lilano - G. DAELLI & C. - Elitoni.
BIBLIOTECA NUOVA
書
9102
** : R. Buchner
Buchbindere
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