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TERMOL MICA

MODULO6

senza limitazioRE
puo n

COpo isolato, o sistema di corpi, può continuare a fornire


un
della produzione
del tdiore
do
essere una sostanza materiale», l'unica causa possibile

Ipotesi cinetica o del veva essere il movimento. che era inaturata


movimento Thomson riprendeva in
realtà un'ipotesi
dgOne vole congettura" di questi fenomeni,
Danicl sernoulli
dd tempo nell' ambito dello studio dei gas. Per spiegare
introdusse un modello cinetico
Inolecolare:
/0-1782). nella sua opera Hydrodynamica microscopiche pertetlamente
un insieme di
particelle
Secondo questo modello i gas sono
all'urto reciproc0.
elastiche, in moto caotico e quindi sottoposte m o v i m e n t o di particelle
il calore al
Thomson riconduceva del calore alle
r a c e n d o propria quest ipotesi.
loro velocità e
la trasmissione
alla
materiali. le variazioni di temperatura

leggi meccaniche dell'urto.


non si limitò solamente fornire
Thomson
riscaldamento per attrito, il lavoro
Nello studio del della relazione tra
anche il problema
calore, ma pose
unipotesi sulla natura del rapporto e giunse
a un valore non
riuscì a misurare questo
Compiuto e il calore prodotto;
accertato.
lontano da quello oggi la teoria del calorico, che fino
Thomson servì tuttavia a sconfiggere
non
L'interpretazione di ricerche sulla termologia.
sfondo teorico delle
metà dell'Ottocento costituì lo
quasi alla difficoltà: nell'interpretazione, per
esem-
molecolare incontrava
Del resto, anche l'ipotesi Per contro, il modello
cioè della diffusione
del calore nel vuoto.
pio. del calore raggiante, calore sembrava scomparire o gene-
i fenomeni in cui il
del calorico poteva interpretare
nozione di calore latente.
calore latente rarsi dal nulla attraverso la sarebbe nascosto e pas-
calorico immagazzinato nei corpi
Secondo quest'ipotesi ad hoc, il
sensibile in determinate condizioni, quali per
esempio quelle
serebbe allo stato cosiddetto
attrito o esercitare una
che si generano in seguito a un
lavoro meccanico che può produrre
compressione.
coesistere con il modello cinetico, senza
creare
La teoria del calorico dunque continuò a
alla comunità scientifica dell'epoca.
grossi problemi epistemologici

3.2 CALORE E LAVORO: L'ESPERIMENTo DI JOULE


Abbiamo studiato che esistono alcune forze, come l'attrito, che dissipano l'energia
meccanica di un sistema. I freni a disco di un'automobile, ad esempio, hanno proprio lo
sotto
scopo di rallentare l'auto dinminuendo la sua energia cinetica e disperdendola
forma di calore.
Energia termica L'energia meccanica dissipata dall'attrito si trasforma quindi in gran parte in energla
termica, ovvero determina un aumento della temperatura dei corpi e dell'ana cir
stante.

Verso la metà dell'Ottocento, il fisico inglese James Prescott Joule (1818-1889) ideð un

esperimento che dimostrò che l'energia termica e l'energia meccanica sono due diver
forme di energia e determind anche q u a n t a energia m e c c a n i c a è necessaria per innalzare u

un grado la temperatura di 1 kg di acqua.


Joule pose un mulinello a palette in un contenitore in cui era posta acqua a una detet
nata temperatura, isolato termicamente dall'ambiente circostante. In esso, l'energia p
tenziale gravitazionale dei pesi si trasforma, nella discesa, in energia cinetica rotaziona
delle palette del mulinello. II movimento delle palette riscalda a sua volta l'acqua.
Figura 12-i freno a disc
di ur aio sportiva Una volta che i pesi sono scesi e le palette si sono fermate, tutta l'energia meccanica s
La terriperatura 1382urnta
dai frei dopo una lung3
trasformata in energia termica.
frenata, asd fine di un Joule dimostrò che:
rttikirneo d un circuito
a1AoTDNlistico, é
Sono necessari 4186 J di energia meccanica per innalzare di 1 K la tempe-
kevatissima puo
aggungere 60 °C- 700 °C ratura di l kg di acqua.

14
TEMPERATURA E CALORE: LA VISiONE MACROSCOPICA
UNITA 1

ESEMP10 3
Di quanto aumenterebbe la temperatura th 1 kg di acqua se i pesi dell'esperi
mento di Joule avessero un massa complessiva di 10 kg e scendessero da un'al-
tezza di 2 m?

MODELLO FISICO
L'energia termica proviene dall'energia potenziale gravitazionale dei due pesi. Sup-
mg ponendo che quando giungono a terra i due pesi abbiano energia cinetica nulla, pos
siamo pensare che tutta l'energia potenziale si sia trasformata in energia termica.
LEGGI ED EQUAZIONI
L'energia potenziale gravitazionale è uguale a E, = mgh, dove m è la massa dei pesi
ed h l'altezza rispetto al riferimento.
macchina di
Figura 13 La
-

Joule' i due pesi


che sOLUZIONE ALGEBRICA E NUMERICA

Scendono verso il basso


tanno ruotare le pale de!
2m= 196 N m 196J
E, =mgh =10 kg.9,8
=

mulinelio che mescolano

acqua contenuta nel


aumentare di l kelvin (K) la temperatura di I kg
calorimetro Sappiamo che occorrono 4186J per
il semplice proporzione:
d'acqua. Possiamo allora risolvere problema
con una

x:1 K
196J1= 0,05 K
196J:4186 J =
4186 J

SPECIFICo
3.3 LA CAPACITA TERMICA E IL CALORE
Possiamo naturalmente fornire direttamente energia termica a un corpo, ad esempioa una

fonte di calore, ad esempio un fornello gas.


a
massa d'acqua, ponendola a contatto con una è diretta-
della temperatura del corpo
Sperimentalmente si può rilevare che l'aumento
mente proporzionale al valore fornito.
Diamo allora la seguente definizione:

La capacità termica C di un corpo è il rapporto tra l'energia AE acquistata


Capacità termica
e la variazione della sua temperatura AT:

CAE 71
AT

innalzare
La capacità termica di un corpo rappresenta la quantità di energia necessaria per
la sua temperatura di 1 K.
L'unità di misura della capacità termica è il joule/kelvin (J/K).
un recipiente è molto ca-
Il termine "capacità" deriva da un'analogia con i fluidi: quando
il livello di quest'ultimo raggiunge un'altezza mi-
piente, versando al suo interno del liquido,
nore rispetto a quella raggiunta in un recipiente meno capiente, in cui si versa la stessa quan-
al meccanismo di scambio di calore tra i corpi, è
tità di liquido. Allargando questa analogia
evidente come la teoria del fluido calorico fornisse un'etficace interpretazione del fenomeno.

Poiché efacile verificare che per corpi costituiti dalla stessa sostanza (ad esempio acqua) al
anche la quantità di energia necessaria per aumentare di
raddoppiare della massa raddoppia
un grado la sua temperatura, possiamo introdurre una ulteriore grandezza, il calore specifico:

Calore specifico Il calore specifico e di un corp0 è il rapporto tra la capacità termica C del

corpo e la sua massa m:

15
MODULO6 FtMODINAMICA
calore specifico di una sostanza rappresenta la quantità di energia necesSaf1a per alzare
sostanza.
di l kelvin (o di 1 °C) la temperatura di un kilogrammo di quella
Unità di misura del
calore specifico L'unità di misura del calore specifico èil
kg K

Tabella 3. Calori specifici CALORE SPECIFICO


CALORE SPECIFICO
soSTANZA
di alcune sostanze a
temperatura ambiente
soSTANZA
/(kg K) /(kg-K)
(293 K) e pressione Mercurio 40
atmosterica, salv0 Acqua 4186
dIversa indicazione Oro 129
Ghiaccio 2090
235
Vapor d'acqua (373 K) 2000 Argento
Rame 387
Aria (273 K) 1005
Alluminio 880
Ossigeno (273 K) 291
2460 Piombo 128
Alcool etilico
Vetro crown 800
Benzina 2100
Ferro 500
Olio d'oliva 2090

TERMOLOGIA
3.4 L'EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA
essere sintetizzato in un'unica
Quanto visto finora su capacità termica e calore specifico può
relazione. Dalla definizione di capacità termica di un corpo otteniamo

AE
C- AT
AE = CAT

e dalla definizione di calore specifico:

C= C cm

e infine, sostituendo l'espressione C = cm nella relazione AE = CAT, otteniamo l'equa-


zione fondamentale della termologia

Equazione AE = Q =cmAT
fondamentale
della termologia al corpo (sia soto
L'equazione fondamentale della termologia lega l'energia AE fornita sud
forma di energia meccanica sia sotto forma di calore Q). il suo calore specifico c. la
massa me la variazione A7 della sua temperatura.
calore necessario per aumentare la temperatura di uncorpo è quindi direttamente pr
lporzionale al calore specifico della sostanza di cui è composto il corpo, alla sua massa

alla variazione della sua temperatura.

ESEMPIO 4
calore è necessario fornire per riscaldare 100 g di oro da 20 °C a 1065
Quanto
temperatura alla quale l'oro fonde?

J
Dalla relazione O = c m AT, ricordando che il calore specifico del oro e K ke

otteniamo:

Figura 14 - Lavorazione

dell'oro per la realizzazione = 129 0,1 kg 1050 K =13 545 J


di un gioiello Kke

16
TEMPERATURA E CALORE. LA VISIONE MACROSCOPICA UNITÀ 1

3.5 LA TEMPERATURA DI EQUILIBRIO

Sc mescoliamo due masse di acqua a diverse tenmperature, una massa m, alla temperatura
Te una massa m, alla temperatura T, (con T, > T,), T'acqua piu calda cede calore all'ac-
qua più fredda e dopo un certo tempo il sistema raggiunge una temperatura di equilibrio
T, intermedia tra le temperature iniziali T,e T, delle due massa d'acqua: T, < T, < T.
Indicando con Q, la quantità di calore ceduta dall'acqua più calda e con Q, la quantità di
calore assorbita dall 'acqua più fredda si ha:
= c m , (T. - T) =cm^ (T. - T)

Poiché T< T, e T. > T2, 2, risulta negativo e Q, positivo. Quindi il calore è negativo
sistema è isolato, cioè
quando è ceduto da un corpo, positivo se è invece assorbito. Se il
se non vi sono dispersioni di calore verso l'esterno, il calore ceduto dall'acqua più calda è
assorbito interamente dall'acqua più fredda. Si ha cioè:

, +O =0
e quindi:
T.) 0
cm, (T. -

T) + cm, (T, -

T) = 0 A m,(T. -T) +m,(T, -


=

Dalla precedente espressione ricaviamo:

0 (m, +m,)T, = m,T, + m,T


mT.-m,T, + m,T,-m,T, =

e infine:

Temperatura
di equilibrio
T= tm,7,
m+m2

che rappresenta la temperatura di equilibrio dell'intera massa d'acqua.


Se invece di due masse d'acqua poniamo a contatto due corpi con diversi calori specifici

c, e c, la temperatura finale
di equilibrio è data dall'espressione:

Agitatore Termometro T= tem,7,


Cm, +Cm2

In questo caso T, è detta temperatura di equilibrio del sistema.

3.6 IL CALORIMETRO E LA DETERMINAZIONE


DEL CALORE SPECIFICO DI UN CORPO
Contenitore II calorimetro è un recipiente isolato termicamente dall'esterno che permette di determi-
isolante
nare il valore del calore specifico
di un corpo (fig. 15).
Figura 15-Per tener Vediamo come si procede.
Corito del tatto che in Poniamo un corpo di massa mj, alla temperatura iniziale T,e di calore specifico c. al-
reaita una parte del
Calore ceduto dal corpo
'interno del calorimetro insieme a una massa m, di acqua, di calore specifico noto c. alla
DIu Caido Scalda ii
temperatura T2.
Calorimetr0, l'agitatore e Misurando la temperatura finale di equilibrio T, del sistema acqua + corpo, possiamo de
il termonetro, si

Considera, in aggiunta terminare il calore specifico incognito c, del corpo.


alla fhassa d'acqua
Supponiamo che la temperatura del corpo immerso nel calorimetro sia superiore a quella
COntenuta nel
CaionmetrO, una massa dell'acqua al suo interno, cioè sia 7, >T,e quindi 7, < T,<7,
m, detta Indicando con Q, la quantità di calore ceduta dal corpo all'acqua e con Q, la quantità di
equivalente
acqua del calorimetro,
in

Caratteristica delilo calore assorbita dall'acqua si ha:


Specifico strumento Q,=c,m (T, - T) Q = cm, (T, - T,)

17
MODULO6 RMODINAMICA

LA PROPAGAZIONE DEL CALORE


CONDUZIONE, CONVEZIONE
E IRRAGGIAMENTO

avvenire gli scamhi


attraverso la quale possono
diretto è l'unica modalità
non c i a s c u n o dei
quali si di
l contatto
definire tre differenti processi,
temici tra due corpi. Si possono
Conduzione del calore.
"mezzo" di trasporto
convezione stingue dagli altri per il la c o n v e z i o n e e
l'irraggiamento
diverse modalità sono
la conduzione.
irragsiamento Le tre

5.1 CoNDUZIONE

concava di un cucchiaino su
una fiamma, dopo qua
E noto a tutti che se poniamo la parte riusciamo più a tenerlo in
mano. Per spieoare
non
manico si riscalda e
che tempo anche il omogenea di
un determinato materiale
supponiamo di a v e r e una lastra
avviene,
che cosa interessata al riscaldamento. Studiamo
sia S la porzione di superficie
di spessore d. e
della faccia opposta alla sorgente di
l'evoluzione nel tempo
della temperatura superficiale
tante sezioni di spes-
distanza, ipotizzando di suddividere la lastra in
calore al variare della
annotiamo la temperatura.
ciascuna delle quali
sore molto piccolo, per a temperatura costante.
vicina alla sorgente è, per ipotesi, sempre
Mentre la superficie più successive risentono gradualmente
la di calore Q,le sezioni
perché a contatto con sorgente arrivare a quelle più lontane.
da quelle vicine sino ad
del passaggio di calore, a partire materiale d
a seconda della
distanza e del tempo trascorso. ll
La temperatura varia quindi cui deriva
mezzo che conduce il
calore da una parte all'altra. da
cui è formata la lastra è il Fourier (1768-1830) riuscì a deduTe
conduzione. IN matematico francese Joseph
il termine il fe-
che spiega molto eficacemente
una relazione teorica
tra calore, tempo e temperatura, termic
conduzione
conduzione, nota appunto come legge
di Fourier della
n o m e n o della

Legge di Fourier

di una lastra
di calore che fluisce da una superficie di area S all'altra
dove Qè la quantità sorgente dà
la superficie a contatto con la
AT è la differenza di temperatura tra
omogenea. di tempo trascorso
distanza tra le lastre eArè l'intervallo
calore e la superficie opposta, d la coefficiente di c o
La costante k dipende dal materiale preso
in esame e prende il nome di
duzione o semplicemente conducibilità
termica del materiale.
Conducibilità termica
l'unità di misura della costante k:
Dalla formula precedente si può ricavare

m J
oppure m
W poiché=w
K K s K
SAT Ar m s m

T
Q-

b)

Figura 22- La ConduZIOnE 0el calore


al irzamerne rscaidarmento avviene solo sula supeficie più vicina aila fonte di calore, che si trova alla temperatura T, o) con il passare e a n t
innesca un processo in Cui la tenper aturs dela tacca opposta à quella riscakdata conincia a risentire
degi eftetti
ternmici.
a regme c0e Quando posSiamo considerare i processo stabile, 1 calore fornito e proporzionale alla diterenza di id
temperatura na
e al tempo trascorsd

24
TEMPERATURA E CALORE LA VIS1ONE MACROSCOPICA
UNITA 1

La conduzione è una modalità di propagazione del calore caratteristica dei corpi solidi.
conduttori e isolanti I materiali con alti valori di conducibilità temica sono detti buoni conduttori termici, quelli
termici con coefticienti bassi sono detti isolanti termici. I metalli sono in generale buoni conduttori
e infatti è facile bruciarsi toccando una pentola calda perché conduce rapidamente il calore
fino alla nostra mano. II legno, il vetro e ancora di più la lana di roccia e l'aria sono invece ot
timi isolanti. Sono infatti usati nell'edilizia per realizzare un buon isolanento termico delle
costruzioni.

Tabelila 5. Conducibilita termica per alcun1 material, In W/m K)

MATERIALE cONDUCIBILITÀ MATERIALE cONDUCIBILITÀ MATERIALE cONDUCIBILITA

acciaio 46,0 calcestruzzo 1,3 marmo 3,4

alluminio 210,0 ceramica 1,2 mattone da costruzIone 0,8


ardesia 22,0 gesso 0,4 ottone 100,0

arenaria 1,6 ghisa 50,0 piombo 35,0

0,9 granito 3,1 porcellana 1,1


argilla
lana di roccia 0,043 rame 350,0
aria 0,025
0,9 legno 0,2 vetro 0,9
calce

La fisica intorno

La eco-abitazione

mente, che si applicano ai muri perimetrali, op-


L'aumento dell'effetto serra, i conseguenti rischi
ossia
dei cambiamenti climatici globali, i crescenti prez- pure attraverso una serie di intercapedini,
come il di zone vuote tra due file di mattoni, che evi-
zi delle fonti non rinnovabili di energia,
petrolio e il gas naturale, sono fattori che appor tano il passaggio di calore per conduzione;

teranno nei prossimi anni un


cambiamento radi- - la creazione di ampie vetrate, finestre, portoni
e in nella parte della facciata rivolta a Sud (per le
cale nelle nostre abitudini quotidiane vita,
di
case costruite nel nostro emisfero; in Australia
parte ciò sta giå avvenendo.
dell'edilizia si sta muo- o in Sud Africa, ad esempio, dovrebbe essere ri
In particolare, il settore
vendo per awiare una nuova fase di progetta- volta a Nord)
al risparmio ener-
zione, più attenta all'ambiente, - una ventilazione interna controllata a seconda
senza però trascurare il giusto
confort della stagione meteorologica, attraverso un ef-
getico,
degli abitanti. ficiente recupero del calore.
Attualmente gran parte dell'energia utilizzata
Ne consegue che una casa cosi costruita si ri-
nelle case, negli uffici o nei negozi, viene spesa
Ura eco-abitazione, costruita durante l'inverno e per il raf- scalda autonomamente, utilizzando principal-
secondo i criteri del per il riscaldamento
freddamento durante Il'estate. Una cattiva
costru- mente il calore irradiato dal Sole, nonché quel
Sparmioenergetico un consistente lo irradiato da parte degli apparecchi domestici
zione dell'edificio contribuisce a
e all'aumento (il frigorifero, il computer, ecc.) e degli abitanti
spreco di calore, quindi di energia,
ambientale.
dell'inquinamento e dell'impatto stessi.
edi-
Iprincipi su cui si basa la progettazione degli Nei periodi più freddi, o nei paesi più a Nord, si
fici di nuova generazione, che per la loro sosteni può prevedere un'integrazione con il riscalda
bilità ambientale sono chiamati anche eco-ablita- mento convenzionale, ma rigorosamente elet
zioni, sono i seguenti: trico e alimentato da pannelli solari. D'estate, al
contrario, l'isolamento termico blocca il calore
un eccellente isolamento dell'intero involucro
edilizio, comprese tutte le strutture annesse, proveniente dall'esterno, ed è necessario quindi
come le finestre, le porte, il tetto, ec., attra oscurare la parte a Sud, ombreggiando il più pos
verso la costruzione di una sorta di "cappotto", sibile con persiane o tendoni le finestre e tutte le
formato da lastre di materiali isolanti termica altre aperture dell'edificio.

25
OdULO 6 TERMODINA

5.2 CONVEZIONE
La convezione è una modalità di trasmissione del ca-
oti convettivi lore tipica dei fluidi ed è dovuta al movimento delle par
movimenti sono detti
ticelle contenute nel luido. Questi
moti convettivi.

moti convettivi avvengono lungo linee chiuse che, par


toccare quele
tendo dalle zone più calde, si allontanano per descri-
pd fredde, per poi ritornare al punto di partenza,
vendo un percorso ciclico.
pochissimi
Quando riscaldiamo una pentola d'acqua, dopo attaccate
bollicine
minuti possiamo notare delle piccole
delle pareti del recipiente. Lo
alla parte più profonda dilata a
alla fonte di calore si Figura 23 I moti Convettivi in
-

strato d'acqua più vicino in questo


rosso é indicato il moto ascendente
e crea le bollicine:
causa del riscaldamento dell'acqua piu calda
diminuisce. in blu il moto discendente deli' acqua
modo la sua densità
la piu fredda
allora verso l'alto massa
La spinta di Archimede sposta
va a occupare il posto
della
d'acqua m e n o densa, che
m a s s a in superficie (più
fredda), che è a sua volta sospinta verso il basso, andando a oc-
calda. Arrivata in basso, l'acqua fredda si riscalda
cupare il posto lasciato dall'acqua più
a sua volta ripetendo il
ciclo (fig. 23).

5.3 IRRAGGIAMENTO
che avviene. almeno appa-
L'irraggiamento è la terza modalità di trasmissione del calore
mezzo materiale, né solido né liquido né
aeriforme.
rentemente, senza l'ausilio di alcun
E attraverso
Esso consiste in energia trasportata sotto forma di onde elettromagnetiche.
il calore e la luce che giungono sul nostro pianeta
questa modalità che riceviamo dal Sole
dopo aver attraversato il vuoto cosmico.
Tutti i riscaldati, e non solamente il Sole, irradiano.
corpi
dal fisico austriaco Joseph Stefan (1835-1893)
nel
Esiste una legge, trovata empiricamente
che affema
1879, e dimostrata nel 1884 da un suo allievo, Ludwig Boltzmann (1844-1906).
che la quantità di calore irradiata nell'unità di tempo, anche detta potenza termica P. è pro-
Potenza termica
alla quarta potenza della temperatural (m:
porzionale alla superficie S del corpo radiante e

surata in kelvin):

Legge di Stefan P=eoST


Boltzmann
L'equazione prende il nome di legge di Stefan-Boltzmann.

I coefficiente di proporzionalità è a sua volta uguale al prodotto del numeroe. con 0<ec
Emittività chiamato coefficiente di emissione o emittività, e di una costante universale o, nota
W
costante di Stefan,pari a 5,6703 10
m K ener

A parità di tlemperatura assoluta, se eè molto piccolo il corpo riesce a emettere pocu


er
gia radiante, mentre quando e è prossimo a l si ha la massima emissione possl
quella temperatura.
La più conosciuta radiazione elettromagnetica responsabile del riscaldamento è sicurain
Radiazione infrarossa radiazione infrarossa. Essa tuttavia non è l'unica causa del riscaldamento, nma certamc in cur

pu importante, per via degli effeti termici sugli organismi viventi e su tutti i mater
'acqua è presente in abbondanza.

26
La fisica iniurno
L'effetto serra e il riscaldamento globale
Contrariamente a ciò che si reputa comune
mente, l'effetto serra è un fenomeno geofisico
pore acqueo, l'anidride carbonica,metano),
chiamati appunto gas-serra, assOi bono la radia-
preesistente alla presenza dell' uomo sulla Terra e zione riflessa dalia Terra, in particolare la radia-
assume un ruolo cosi importante nell'equilibrio zione infrarossa, e la rimandano verso la Terra,
termico del nostro pianeta che, senza di esso, Come una specie di
non sarebbe possibile la vita sulla Terra. specchio
A questo punto l'aria Si raffredda, mentre la Terra
Questo fenomeno non è quindi una conseguenza SI riscalda e irradia conseguentemente verso
diretta delle attività umane; si ètuttavia molto ac l'esterno raffreddandosi nuovamente. ll ciclo ra
centuato negli ultimi anni determinando un au- diativo si può cosi ripetere.
mento progressivo e anomalo della tempera Il ciclo di assorbimento e di reimmissione del.
tura media del globo0. l'energia radiante è di vitale importanza, perché
l fenomeno naturale deriva dal fatto che l'atmo rende stabile il valore medio della temperatura
sfera terrestre si comporta nei confronti della ra- terrestre.
diazione solare cosi come i vetri di una serra: la In definitiva, il fenomeno naturale dell'effetto
radiazione proveniente dal Sole, o meglio, una serra ha come risultato la stabilizzazione della
parte di essa, riesce ad attraversare l'atmosfera, temperatura terrestre, ma l'aumento anomalo
colpisce la superficie terrestre e la riscalda per ir dei gas-serra dovuti alle attività umane (indu-
raggiamento. Non essendo il nostro pianeta iso- strie, automobili e tutto ciò che bruciando ge
lato termicamente, esso riemette la radiazione nera anidride carbonica, quindi anche il nostro
assorbita sotto forma di radiazione termica (ra- corpo, con la respirazione) rompe l'equilibrio e
diazione infrarossa). produce un aumento della temperatura media
Alcuni gas presenti nell"'atmosfera (come il va- della Terra.

L'effetto serra:
a) la radiazione solare colpiscela Terra
che la riemette verso lr'esterno. Parte
della radiazone emessa, quella
infrarossa, ê assorbita dai gas-serra
disciolti nell'atmosfera che,
conseguentemente, si riscalda,
b) l'atmosfera, a sua voita, riscalda
uiteriormernte la Terra. La Terra
riemette la radiazione assorbita verso
l'esterno,
a) b) c)la Terra dopo aver irradiato si raffredda
e il ciclo si puó
ripetere

la desertificazione e lo
scioglimento eccesSIvo
dei ghiacci Sono causati dall'aurmento della
ternperatura della lerfa

27
La fisica intorno
Gli alisei e i monsoni
La presenza dei Continenti altera Que mocello
In un modello semplificato di Superficie terrestre
Coperta interamernte dall a.qua, si puo studiare soprattutto nella 70na euro asiatica Poche
terre continenta, avendG Capacita termCa m
COn facilità il fenomeno dela distribuzIone dei
Venti n larga scala, ovviamente la presenza delle nore dellacqua, durante inverno s raffregdanc
tetre emnerse altera in modo anche significativo primadegii OceaniCircostanti, nell'emisfero Ncrr
Iventi spirano dallinterno del continente verso
1ale raffigurazione I'esterno, durante l'estate accade esattamente
venti interessano la parte del'atmosfera piu vi
Cina alla Terra, chiamata troposfera, che arriva inverso arla SOvrastante la terra si riscaiga
prima di quella sule acque, per cuU vent soffiano
fino a 10 km da terra
Nella parte inferiore della troposfera, lungo dallesterno dei mare vers0 interno del cont
nente
Nelloceano Indiano questo effetto risuita
TEquatore, dove il riScaldamento e maggiore che
altrove, l'aria si dilata e la pressIone atmosferica
molto evidente e di notevole proporzione I vent
sulla superficie terrestre assume valori pIu bassi stagionall COSi provocati sono imonsoni ii cu tra

sporto di energia crea spessissimo notevoli dann


delle altre parti della Terra: Il'aria conseguente
mente si innalza, allontanandosi dalla Terra, alla popolazione e lle strutture umane
orientandosi secondo una direzione di circa 30° N
(latitudine Nord), vIcino al Tropico del Cancro che
si trova esattamente a 23,5° N. Simmetricamen
( h monsonci su Bihar te, a 30 (latitudine Sud), nelle vicinanze del Tro-
nell india rnordorientae DICo del Capricorno (23,5" S) I'aria, che alzandosi
subisce un progressIVo raffreddamento, si riab
bassa, creando delle zone di alti valori di pres-
SIone sulla superficie terrestre.
SI forma quindi un gradiente di pressione: essa
cresce dal'Equatore ai Tropici, dove presenta un
massimo, e decresce dai Tropici all'Equatore,
dove presenta invece un minimo. Queste grosse
masse d'aria che circolano secondo la modalità Figura b Un conducente di niscio avanza a fatca reie
dei mot onvettivi trasportando con sé re strade allagate dalle pIogge monsoniche, à varanas
prendono il nome di alisei (ig. a). nell'india settentrionale.
Le zone della troposfera interessate alla
circola In scala ridotta spazialmente e temporalmente
ZIone si chiamano celle di Hadley. In realtà la fenomeno della circolazione d'aria tra mare e
vera direzione di questi venti non è perfettamente costa prende il nome di brezza di mare e brezza
Nord-Sud o Sud-Nord, ma è inclinata a causa della di terra. In questo caso le variazioni di tempera
forza di Coriolis, che abbiamo già incontrato tura sono di ciclo giornaliero (fig. c) mentre ler
nelle studio delle forze che si manifestano nei si- tità dell'effetto è tanto più rilevante quanto mag
stemi di riferimento non inerziali come la Terra ro giore è l'escursione termica (differenza tra tem
FIgura a La diposiz1of1e tante. Il percorso non risulta semplicemente cir- peratura massima e minima rilevabile in un certo
Colare e perpendicolare all'Equatore, ma a spirale. intervallo di tempo) tra notte e giorno

Emisfero borcale
ropico del
Cancro (23,5° N)
Celle di Hadley

b)
Equatore (0°) Figura c d) Brezza di mare durante il giorno id te
SCada di piu del mare l'ana a contatto SI dilata e cTed u

depressione che viene colmata dalil'aria tredda pu


Topico del pesante proveniente dal mare,
Caprcono (23,5° S) D) Drezza di terra durante la notte la terra si taftredud
piu cdel mare Tara a contatto si Comprime appesane
e Cred una pressiOne che spinge l'arIa verso l mdi

28
UNITA 2
LA olA C
TEORIA CINETICA:
INETIc LA VISIONE MICR0SCOPICA

ENERGIA INTERNA E I CALORI MOLARI


DI UN GAS

4.1 LA TEORIA CINETICA MOLECOLARE E LE LEGGI DEI GAS

Interpretiamo le leggi dei gas alla luce della teoria cinetica molecolare
All aumentdic
COnsideriamo il solito cilindro contenente gas, chiuso da un pistone.
aumenta la frequenza
temperatura aumenta l'energia cinetica molecolare, quindi
ela
degli urti delle molecole contro le pareti del recipiente e tende ad aumentare la pression
la
di muoversi allora verrà spinto verso l'alto perche pres
Se il
SIone interna pistone
delgas. èlibero
supera la pressione esterna. Aumenterà allora, a pressione costante. l v

lume del gas (prima legge di Gay-Lussac).


aumenta la frequenza
Se viceversa il pistone è bloccato, all'aumentare della temperatura interna
aumenterà la pressIone
degli urti delle molecole contro le pareti del recipientee
del gas (seconda legge di Gay-Lussac).
cinetica e ve-
Un aumento del volume del gas (a temperatura
costante e quindi energia a
molecole contro le
-

urti delle
locità molecolari medie costanti) riduce la frequenza degli a tem-
Una diminuzione del volume, sempre
pareti del recipiente e quindi la pressione. delle molecole quindi
e
contrario la frequenza degli urti
peratura costante, aumenta al
la pressione (legge di Boyle).

I limiti del modello


tuttavia spiegare i passaggi di stato.
Il nostro semplice modello di gas perfetto non può
tra le molecole. Ma sono
ipotizzato l'assenza di attrazioni
perché abbiamo esplicitamente dallo
molecolare le responsabili del passaggio di un sostanza
proprio le forze di attrazione
stato liquido e dallo stato liquido a quello solido.
stato aeriforme allo aumenta l'ener-
dice solamente che all'aumentare della temperatura
La teoria cinetica ci
Figura 4 - La teoria

quindi la tendenza delle molecole a


anetica molecolare none molecole (agitazione termica) e
n grado di spiegare i gia cinetica delle nella fusione e nella vaporizzazione (eva-
E cio che succede
passagg di stato, ad sfuggire ai legami molecolari.
eSempio la liquefazione. porazione ed ebollizione).

L'ENERGIA INTERNA
4.2
inizialmente un gas monoatomico.
Gas monoatomico Consideriamo
e libere di traslare nello spazio. Per il teorema del-
molecole singole
Esso è formato da
a ogni grado di liberta comisponde. per ogni molecola.
I'equipartizione dell'energia,
un'energia pari a E k,T, con ka
=
COstante di Boltzmann e Ttemperatura del gas.
liberta, il contributo dora essere moltiplicato per tre, quindi:
Avendo tre gradi di

E=4,T (11

memori dell equazione per il numero di Avooadna


Se ora moltiplichiamo entrambi
otteniamo:

m-N,=4,T N, 12
nnTe senta l'energia cinetica di una mole di
gas, che indicheremo con
U primo termine i
ale contiene un numero di molecole pari al numero di
Avogadro
81
ERMOD CA
MODULO

N. poche tra la costante universale dei gas R e la costante di Boltzmann k, esistela


Te
lazione , N, = R. p o s s i a m o scrivecre:

Energia cinetica media L'energia cinetica media di una mole di gas è direttamente proporzionale
d uPe mmole di gas alla temperatura assoluta del gas:

RT 13

In generale. per un numero n di moli di gas si ha:

EnRT [14)
dove E rappresenta l'energia cinetica totale del gas.

Poiché nel nostro modello di gas


perfetto le molecole possiedono solamente energia cine-
tica. possiamo aftemare che:

Energia interna L'energia totale di un gas perfetto contenente N molecole (on moli), detta
energia interna U. è interamente cinetica:

U-NA,T=nRT 115

L'energia interna di un gas perfetto monoatomico è direttamente


zionale alla temperatura assoluta e propor
dipende solamente dalla temperatura.
Possiamo variare l'energia interma del
gas monoatomico (e quindi vaiare la sua temperanur
sia fornendo calore al sistema sia
comprimendolo, ad esempio abbassando il pistone del ci-
lindro. Abbassando il pistone infatti aumentiamo
l'energia cinetica delle molecole del gas.
Variazione Una
del'energia interna qualunque variazione delle temperatura equivale a una variazione del-
l'energia interna del gas monoatomico:

AU=Nk,AT =nRAT
ESEMPIO 3
Qual e l'energia interna di una mole di gas
perfetto monoatomico alla temperatura di 40 °C?
Lenergia interna di un gas perfetto monoatomico, con n moli, è data dalla relazione U
n = le T =40 °C =313 K, otteniamo: = nRT. POnCi

U nT8,31 mol K 313K 3902


mol

Gas biatomico Un gas biatomico ha 5 gradi di libernà. Con un


ragionamento del tutto
dente si ottiene AU
analog
= nRAT
Gas triatomico A un gas triatomico si assoCiano de
generalmente 7 gradi di libertà, per cui la vana
l'energia interna vale in questo caso AU < nRAT.
=

82
IEORIA CINETICA A VIStONI UNITA 2
MICROSCOPICA
4.3 IL CALORE MOLARE A voLUME CoSTANTE
modello sviluppato ci consente di fare previsioni sul comportamento dei gas, in parrti-
colare sui valori dei calori
spceilici.
e r e a n c h e il calore fornito a un gas in funzionc del n u m e r o di mO1l 7 an

ziché della sua massa


m
= mAT =ne, AT 171
dove c rappresenta il calore specifico e c, il calore molare a volume costante. r ne

gas un
questa precisazione, perché, c o m e vedremo più avanti, il calore fornito
a
re isocora) o
(trasformazione
n e da come si riscalda il gas, se a volume costante
a
pressione costante (trasformazione isobara).
SC Scaldiamo un gas a volume costante, tutto il calore fornito andrà ad aumentare la tem

peralura del gas (e quindi aumenterà la sua energia interna). Possiamo quindi scrivere
[18]
= AU NCyAT= nRAT
2
da cui si ottiene:

(191
R = 12,47 K mol
variazione di energia interna è
Se ripetiamo lo stesso calcolo per un gas biatomico, la cui

data da AU = *nRAT., si ottiene:

[201
R=20,79 K mol

la variazione di energia interna è AU e analogamente il


Per un gas triatomico 2
molare a volume costante
è:
calore

21
R 29,11 Kmo
la tabella I dei calori specifici
verificare, confrontandoil valore trovato con
Si può facilmente
teorici attesi ora calcolati sono in buon accordo con i dati spe-
molari di alcuni gas, che i valori e biatomici, ma solamente di alcuni gas triatomici,
monoatomici
rimentali di molti gas

GAS Cy U/MOL K)
Tabella 1. Calori specifici
molari di alcun1 gas elio (He) 12.52
da notare l'uniformita
Oei valori dei calori specifici neon (Nec) 12.68
per gruppI di gas 12.45
argon (Ar)
mongatomici, biatomiCi e
triatomic Cripto (Kr) 12,45
xenio (Xe) 12.52

azoto (N,) 20,80


idrogeno (H,) 20.44
Ossigeno (0,) 20,98
(CO)
monossido di carbonio
20,74
cloro (C1,) 25,10
anidride carbonica (CO,)
28,17
di azoto (N,O)
protossido 28,39
idrogeno sollorato (1,S)
27,36
anidride sollorosa (SO,)
31,44

83
TEMPERATURA E
CALORE LA VISiONE
MACROScOPICA
UNITÀ 1

1.1 IL TERMOScOPIO DI GALILEO


Fu probabilmente Galileo a realizzare il primo strumento capace di controllare gli erieti

del riscaldamento.
Termoscopio Si tratta di un termoscopio, strumento costituito da un bulbo di vetro della grandezza d
un uovo con un lungo collo pure di vetro. Questo bulbo, contenente dell'acqua colorata.
Viene capovolto in un vaso contenente anch'esso acqua colorata (fig. 2). Riscaldando con

le mani 'ampolla. l'aria ivi contenuta si riscalda a sua volta; come conseguenza, I'aria
ende a espandersi, spingendo il liquido contenuto nel capillare verso il basso con un c o n

seguente innalzamento del livello contenuta nel vaso.


dell'acqua
Galileo però non ebbe l'idea di graduare il vaso (o il capillare), per avere una relazione

quantitativa fra l'altezza raggiunta dal liquido e lo stato termico del sistema.

Livello dell'acqua
nel capillare
prima del riscaldamento

Livello dell'acqua
nel capillare - - - - -
dopo il riscaldamento

Livello dell'acqua Livello dell'acqua


nel vaso prima
nel vaso dopo
del riscaldamento
il riscaldamento

Figura 3- Alcuni modelli di termoscopi galileiani costütuit1


da un palloncino di vetro pieno d'arla, nel quale pesca un
lungo tubo sotile contenente liquido colorato.
All'aumentare della temperatura, l'aria si riscalda e spinge
di Galileo il liquido che cosi risale nel tubo.
Funzionamento del termoscopIO
FIgura 2 -

1.2 L'EQUILIBRIO TERMICO

Ca naniamo a contatto due corpi di diversa temperatura, dopo un certo tempo si ritrovano
lla stessa temperatura (possiamo usare le nostre mani come un provvisorio termometro

rudimentale).
facile rendersene conto miscelando acqua lredda e acqua calda: la massa d'acqua totale
raegiunge, dopo un breve tempo, una temperatura di equilibrio intermedia tra le tem
e delle due masse d'acqua separate. L'evidenza sperimentale ci porta quindi a enun-
ciare un principio generale,
il principlo zero della termodinamica:
Se due corpi, di cui uno più caldo dell'altro, vengono isolati dall'esterno e
Principio zero della messi in contatto per un certo intervallo di tempo, spontaneamente rag-
termodinamica isneono la stessa temperatura: il corpo piu caldo si raffredda e quello più
freddo si riscalda sino ad avere entrambi la stessa temperatura

astalo termico finale rageuno dal due Corpl e ndicato come equilibrio termico.
Equilibrio termico

5
MODUL0 6

ratto da un romanzo di Ray


tra
del 1966, al fine di evi-
i libri esistenti
Truffaut
ESEMPI0 1 François tutti
famoso
film di di
bruciare
451 °F èesattame
Fahrenheit 451 è il titolodi
un
al potere
aveva
coscienza
deciso
critica dei
cittadini.

celsius
corrisponde? e la
dirigente
cui la classe
sviluppo della della s c a l a
Bradbury,in della cultura e lo temperatura

la d i f u s i o n e A quale
tare combustione
della carta.
temperatura di

calcoliamo la
soLUZIOoNE

conversione.
formula di
Applicando la
Iemperatura in °C:

T 7,-32)=451-
32)= 23.3°C
utilizzata nei
La scala Fahrenheit è stata largamente
Stati Uniti, dove
Pacsi anglosassoni. soprattutto negli
utilizzi
a n c o r a pcmane c o m e
tradizione. benché il SI
c o m e m i s u r a della temperatura
la scala assoluta o
Fahrenheit 451.
Fotogramma dal film
Kelvin (K). che studieremo fra breve.

L'EQUILIBRIO TERMICO E LA TEMPERATURA DI EQUILIBRIO


1.6
Nel descrivere il procedimento di costruzione e taratura del termometro, abbiamo intro-
dotto il principio zero della termodinamica, in base al quale tutti i corpi esistenti in na-
TT tura. posti in contatto tra loro, raggiungono una situazione di equilibrio termico (stessa
temperatura), dopo un tempo che dipende esclusivamente dai corpi considerati.
Indichiamo con L un termometro a liquido e con C un corpo di cui occorre misurare la
temperatura. L'equilibrio si può raggiungere con tre modalità diverse:
se Le C hanno la stessa temperatura, il termometro non segna variazioni di rilievo:
se Cèpiù caldo di L, quest'ultimo risponde con un movimento di dilatazione del fluido
contenuto nel bulb0, sino ad arrestarsi dopo un certo tempo;
-

se C è più freddo di L, si nota una riduzione o accorciamento


T(S) tenuto nel bulbo del termometro; anche in
progressivo
del fluido co
questo caso il nmovimento del fluido si are
sta dopo un certo
Figura 8-a) Caso ideale tempo.
a Idarmento della In tutti i tre casi il termometro L si porta, dopo un determinato tempo, in equilibrio cou u
temperatura del
termometo in funzione oel corpo C. L'intervallo di tempoè legato alla
tempo sla che ia la temperatura finale. Ovviamente la
prontezza del termometro nel raggiungere
temperatura del corp0 Sia prontezza è una caratteristica del termometro e
maggiore d quella del pende dal liquido e dal materiale con cui è costruito lo d
temiometo, sia riela Possiamo qualitativamente visualizzare strumento.
Stuazione contrana, la l'andamento della temperatura del
temperatura del indicando con Te la temperatura del corpo e con
T, la temperatura misurata dal ternou
termomerd
temomero tende a iro a liquido. Ricordiamo che
raggungere quella del questa è una situazione ideale,
Corpo( ) dopo un corpo C mantenga Sempre costante la sua perché si suppone c
itervalio 0 tempo Che Nel caso reale l'equilibrio termico viene temperatura anche durante il contatto (ng:
ipenoe dalla prorteza
corpo più caldo si raffredda avvicinandosi a
raggiunto da entrambi i corpi e avviene
delio strumeto, D) Caso
quello c
reae 0op0 un erto si riscalda per raggiungere più freddo, mentre il corpo piu re
itervalio d tempo 1Oue l'equilibrio con quello più caldo. na

Corp aggungono temperalura di equilibrio T° cui tendono Esiste quindi, in generale


equiliono termico in fra di loro. La temperatura e spontaneamente i corpi in contatto ter
sempre intermedia
partcolare, i termoTieto
si verifica mai il caso di tra quelle iniziali dei due corp1, non

msura la temperatufa di temperature di equilibrio dei


equilibrno raggunta
anche da corpo C, e non
corpi o minori della temperatura più bassa (fig. 86).maggiori della temperatura piu a
la temperatura inziale T Teoricamente si arriva alla temperatura di equilibrio
he quest uitimo poSSiede errori di lettura sullo strumento, dopo un tempo molto lungo, ne gli
prima oel contatto termica coprendo
le
picole fluttuazioni, erto
istante di fornire il risultato finale. permettono a un
cc
8

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