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PREFAZIONE

In una terra lontana, ormai dimenticata, di cui non è rimasta alcuna traccia, sorgeva un regno, il
regno di Re Hodrick, un sovrano benevolo nei confronti del suo popolo, il quale lo vedeva come la
luce della speranza e che illuminava le loro vite, grazie ai suoi miracoli e alle sue gesta. Ciò che il
popolo non sapeva però, e che il sovrano aveva una personalità nascosta, una personalità sadica che
fuoriusciva solo durante le battaglie. E che non era effettivamente tanto benevolo.
Durante le battaglie contro i regni confinanti egli sembrava indemoniato, dotato di una forza
incredibile che riversa contro qualunque bersaglio chi capitasse a tiro, uomini, donne, vecchi e
perfino bambini. Usciva da tali battaglie sanguinose, completamente illeso senza alcun graffio,
come fosse coperto da un'aura intorno, e quel sangue che gli si vedeva addosso era il sangue dei
nemici che aveva ucciso e martoriato. Risparmiava sempre le vite di poche centinaia di persone, e
dava loro 2 scelte : la prima, unirsi a lui sotto al suo regno, la seconda, morire. I pochi coraggiosi
che sceglievano di morire, erano i più fortunati, poiché la loro esecuzione avveniva rapidamente,
davanti agli altri prigionieri, come monito. Il resto che sceglieva di essere risparmiato, invece, finiva
per un certo periodo nelle carceri del castello, un luogo angusto. Gli si diceva che bisognava
eseguire una procedura per integrarli nel regno. Balle. Quei prigionieri venivano torturati per
semplice piacere del re e pativano le più atroci delle sofferenze, per poi essere curati e ripetere
l'intero procedimento per settimane e settimane, finchè non arrivavano nuovi prigionieri da
torturare, solo in quel caso era concesso il dono della morte ai prigionieri. Un processo di cui
nessuno, se non le guardie più fidate di Hodrick, era a conoscenza. Ad ogni “caccia” del re però un
gruppo di prigionieri veniva separato dal resto, quelli considerati più deboli, che non avrebbero
resistito abbastanza a lungo alle torture per divertire il re folle. Questi venivano sacrificati all'Anima
Nera. L'Anima Nera era un medaglione che Hodrick indossava sempre, ed era anche il fulcro del
suo potere. Fungeva da tramite tra il suo mondo e il regno dei Demoni, con i quali Hodrick aveva
stipulato un contratto, anime umane in cambio di potere. Era questo il segreto di Hodrick, ciò che lo
rendeva tanto imbattile quanto crudele.

Gael Norixius, la Lancia del Drago

Tra gli abitanti del regno di Londor, sotto al governo di Re Hodrick, viveva Gael Norixius, un
giovane 30, il quale aveva perso i genitori quando aveva solo 3 anni, in circostanze ignote. Fu
cresciuto sotto l'ala protettiva di Friede, una sacerdotessa di un antico culto, il quale venerava il
Drago Dio, Bahamut, Dio dell'Onore, della Giustizia e della Benevolenza. Ovviamente il culto era
tenuto oscuro al regno, poiché chi professava religioni diverse da quella di Stato veniva vessato
come eretico, i quali subivano la stessa sorte dei prigionieri di guerra.
Friede, nonstante fosse una seguace del culto del Drago, non era proprio una sacerdotessa modello.
Era altamente intelligente, bella, ma anche testarda, volgare e aveva problemi con il gioco d'azzardo
e gli alcolici, inoltre era un'ottima guerriera. Da sola riuscì a crescere Gael e gli fece da insegnante,
sia di scuola che di battaglia, insegnandogli le tecniche di combattimento del culto, le quali
prevedevano l'utilizzo di una lancia.
Sin da piccolo Gael, probabilmente per l'influenza di Friede, sviluppò una enorme passione per i
draghi, tant'è che sognava di cavalcarne uno, se non di diventare egli stesso un drago.
Friede era tanto amorevole nei confronti di Gael, nella protezione del ragazzo e nella sua crescita,
quanto spietata sempre nei confronti di Gael, nei suoi insegnamenti ed allenamenti. Basti pensare
che quando Gael aveva 12 anni fu lasciato in una foresta da Friede, per l'allenamento sulla
sopravvivenza , senza armi, in mezzo alla natura selvaggia, per un mese. Per fortuna il ragazzo
imparava in fretta e riuscì ad adattarsi alla situazione e a sopravvivere. Col tempo comunque il
rapporto che legava Friede a Gael diventò sempre più un legame madre-figlio, anche se non
consanguinei.
Al compimento dei suoi 18 anni, Gael divenne ufficialmente discepolo del culto del Drago, e
ricevette da Friede un amuleto con un artiglio di drago, simbolo ufficiale del culto, anche se, come
la madre anche Gael aveva iniziato a giocare ad azzardo e a bere ogni tanto. Friede, quando lo
scoprì si infuriò, ma, conoscendosi, lo accettò comunque, e i due continuarono a vivere
serenamente. Tutto ciò fino al fatidico giorno in cui la pace di Gael e Friede si interruppe.
Ad Hodrick arrivò una soffiata sul culto, e le guardie iniziarono a mettere a soqquadro l'intera città
per trovare gli eretici. Gael aveva 30 anni mentre Friede era arrivata ai 50. In poco tempo Hodrick
riuscì a far parlare alcuni dei seguaci, torturandoli, e iniziò il suo assedio al tempio sottarraneo dei
seguaci del Drago. Friede implorò Gael di andarsene, ma il giovane, testardo com'era e sicuro di sé
non volle abbandonarla a una morte praticamente sicura, perciò madre e figlio combatterono fianco
a fianco per respingere i nemici. Era la prima volta che Gael vedeva Friede combattere seriamente.
E combatteva con armi che non le aveva mai visto usare prima, in una mano una falce lunga, che
emanava freddo, nell'altra un falcetto più piccolo. Lo stile di combattimento di Friede era soave,
come se stesse esguendo una danza della morte, un fendente a destra e uno a sinistra, poi un salto
con un colpo verso il basso, continuava a mietere i soldati di Hodrick i quali veniva tagliati come
burro dalle falci di Friede. Anche Gael non se la cavava male, sicuramente non con la stessa grazia
della madre, ma riusciva ad utilizzare alla perfezione la sua fidata lancia. Tutto sembrava filare
liscio, e i due riuscirono a far evacuare i seguaci da un'uscita nascosta, finchè non si palesò Hodrick
davanti ai 2, il quale riuscì a tenere testa a Friede con la sua maestosa forza e a sopraffarla. Gael
iniziò a temere per la vita della madre e si lanciò all'attacco contro Hodrick, am venne respinto da
un'onda d'urto partita dalla mano del sovrano, e venne scagliato verso il muro, subendo qualche
frattura. Davanti agli occhi inermi di Gael, Friede fu prima traffita e poi sgozzata dal sanguinario
sovrano. Gael s'impietrì. Non riusciva a credere ai suoi occhi. Era shockato, Sentì un susseguirsi di
emozioni, che partendo dalla paura, passavano dolore, misto a rabbia, rabbia che si calmò nel
momento in cui sua madre, negli ultimi istanti di vita gli posò gli occhi addosso, gli sorrise e con
l'ultimo sospiro gli disse :”Devi vivere, e calciare in culo questo bastardo”. In quell'esatto istante
l'amuleto di Gael si illuminò e il giovane svenne.
Al suo risveglio Gael non era più nel tempio, riusciva a vedere la luce del sole, e una brezza
piacevole gli soffiava sulla nuca. Si trovava in un prato pieno di rose dai petali d'oro, e altri fiori dai
colori più sgargianti. Il sole stava tramontando e il cielo aveva assunto un colore aureo.
All'improvviso sentì una presenza alle sue spalle, e si girò lentamente. Lentamente poiché i suoi
sensi in quel momento stavano provando piacere, un tepore rilassante. Quello che vide dietro di sé
lo stupì parecchio. Un drago. Un enorme drago bronzeo. Quando il giovane si girò completamente il
drago, sdraiato, alzò la testa verso Gael Non stava muovendo la bocca, ma il giovane riusciva a
sentirlo. E stranamente riusciva anche a capire quello che stava dicendo. Non gli stava comunicando
in Comune ma in una lingua che Gael non aveva mai sentito. Mai sentito ma comunque
comprensibile. Pensò di stare sognando o di essere morto. “Nessuna delle due” gli rimbombò in
testa. “Sei qui perchè ti ci ha mandato Friede” aggiunse la voce nella testa, che capì essere il drago.
“Sono Bahamut, piacere Gael, ti stavo aspettando”. In quell'istante il drago fissò negli occhi Gael e
gli mostrò l'intera esistenza di Hodrick e di Friede, ogni segreto del sovrano e il fatto che Friede era
in realtà a conoscenza di questi segreti e fondò il culto per eliminare il folle sovrano. Gli mostrò
anche il suo passato, e scoprì che i suoi genitori reali furono trucidati da Hodrick, poiché seguaci
dello stesso culto di Gael, e scoprì che alla strage riuscirono a salvarsi lui e sua sorella, sorella che
scoprì essere Friede. Scoprì anche che nelle sue vene in realtà scorre sangue draconico, poiché il
padre di Gael era un Dragonide. Dopo tutto ciò il drago gli chiese “Accetti tutto ciò?”. Gael non era
turbato da tutto ciò, anzi, era come se si fosse ricordato di qualcosa, come se l'incontro con quel
drago avesse spianato la strada al suo futuro, come se sapesse già effettivamente quello che doveva
fare.”Si” rispose Gael. “Ottima scelta ragazzo” rispose una voce fuori campo. Dalle spalle del drago
fuoriscì una figura umanoide, che Gael riconobbe immediatamente, come se avesse già le
informazioni riguardanti quella persona immagazzinate nel cervello. Era Pelor, Dio del Sole,
accompagnata da Bahamut. “Bahamut si fida, quindi mi fiderò anche io, ti concederò la forza, ma
ciò cambierà per sempre la tua vita, vuoi comunque accettare?”. Gael, era al contempo stupito dalla
presenza di Pelor, ma consapevole di ciò che il Dio del Sole gli stava proponendo, una vita fatta al
passata al servizio di Pelor e Bahamut, come Inquisitore, alla ricerca dei mali nei mondi e allo
sradicamento degli stessi. “Accetto” rispose Gael, con gli occhi pieni di determinazione. Era la
prima volta che il ragazzo si sentiva così, così pieno di forze e di “luce”, di giustizia. Davanti a lui
piombò un fulmine dal cielo. Notò poi che dove colpì apparì una lancia, una lancia parecchio strana,
che al posto di una punta affilata aveva una lama enorme. “Questo è il nostro dono” disse Bahamut.
Notò inoltre che il ciondolo che aveva al collo divenne un anello con i simboli di Bahamut e Pelor
messi assieme.Notò inoltre che la lancia, nonostante apparisse pesantissima, gli sembrava parecchio
leggera e maneggevole.”Ora vai, e fai quello che devi” gli dissero i due dei. Gael svenì.
Al suo risveglio si trovava nel tempio. Il corpo esanime di Friede era al suo fianco. I presenti
sembravano molto shockati in volto, tranne Hodrick che fissava Gael con un'aria di sfida. Gael
percepiva chiaramente un'aura corrotta provenire da Hodrick e dai suoi soldati. Si rese conto inoltre
che il suo corpo aveva qualcosa di strano. Per un secondo si specchio in un frammento di vetro lì
vicino. Il suo corpo era cambiato drasticamente, aveva assunto la forma di un drago, un drago
umanoide bronzeo per la precisione. Ma Gael non sembrava spaventato da ciò, anzi sembrava che
anche questo fosse un cambiamento aspettato, come se nel suo “contratto” con gli dei, si realizzasse
anche il suo sogno fanciullesco di diventare un drago. Gael sembrava altamente estasiato. Piantò la
lancia al terreno e rivolse qualche parola alle sue divinità. In quell'istante i soldati provarono ad
attaccarlo, ma Gael appena prima che i soldati lo colpissero, prese la lancia e li colpì tutti con un
fendente. Caddero tutti a terra, morti. Hodrick tirò fuori la spada e lo approcciò. Il duello finì in un
istante. Gael prese la lancia tra le mani e la alzò in cielo. Hodrick sembrò perplesso, ma prima che
potesse alzare anche un solo dito, gli piombò addosso un fulmine dotato con energia divina al suo
interno. Hodrick finì carbonizzato, ma l'Anima Nera rimase lì tra le ceneri di Hodrick, intatta.
Gael al toccò e la purificò, liberandone le anime all'interno, e notò nel mentre che le anime corrotte
di Hodrick e dei suoi soldati finivano nel suo anello, come se fossero un ricettacolo. “Quelle sono le
prove delle tue gesta, Gael, dovrai offrirci le anime corrote delle creature che uccidi” sentì in testa.
Ucciso Hodrick e purificata l'Anima Nera, Gael liberò i vari prigionieri e preparò un funerale per
Friede. Dato il suo nuovo aspetto si vestì con un'armatura pesante dotata di elmo, che gli coprisse la
testa in modo da non farsi vedere in volto, spaventato dal fatto che i suoi concittadini lo avrebbero
trattato come un mostro se lo avessero visto. Dopo il funerale di Friede, in cui versò un mare di
lacrime, pregò per la sua anima e ringraziò l'amata sorella. Infine cominciò a vagare per Londor per
adempire al suo nuovo dovere di Inquisitore.
Un giorno però Gael vagando incontrò Pelor in forma umana che lo informò di un altro regno in cui
si annidano parecchie anime corrotte, e in cui parecchie anime vengono continuamente corrotte ogni
giorno. Il dio accennò a Gael che oltre al suo mondo ne esistono molti altri nel Multiverso. Gael
sembrò molto confuso da ciò ma accettò comunque l'incarico. La nuova missione di Gael si trattava
di recarsi nel mondo di Kama per purificare quel mondo. Pelor fece attraversare un portale al
giovane Inquisitore facendolo piombare in un luogo a lui del tutto sconosciuto

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