Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Cap. 5
depressione e apatia:
Oltre ad utilizzare le prove che indagano gli aspetti cognitivi correlati con le
aree prefrontali, è opportuno eseguire una valutazione dei disturbi
comportamentali con questionari e inchieste rivolte al paziente.
Eziologia dei disturbi frontali. Traumi cranici gravi, patologie vascolari come
ictus ischemici o emorragici, in seguito a tumori cerebrali che colpiscono le
aree anteriori, malattie degenerative che determinano l’atrofia progressiva
delle aree prefrontali. Malattie extra piramidali (morbo di Parkinson), che
danneggiano alcune strutture sottocorticali, determinando disturbi di
movimento associati a deficit frontali. Anche la demenza vascolare, causata
da piccoli diffusi danni del cervello, spesso colpisce le fibre bianche e le
strutture sottocorticali, con conseguenti segni di tipo frontale. La
somministrazione di almeno alcune prove frontali va inclusa nella
valutazione neuropsicologica di tutti i pazienti, al fine di cogliere e
sottolineare la presenza di deficit frontali che possono condizionare
l’espressione clinica dopo una lesione cerebrale. Il paziente con lesione
frontale non presenta disturbi di specifiche abilità cognitive, quali memoria,
linguaggio, riconoscimento visivo o capacità di eseguire gesti per utilizzare
oggetti, ma si comporta come se non riuscisse a controllare in maniera
finalizzata tali abilità cognitive.