Senato della Repubblica - 87 - XIV Legislatura
376* Seputa (antimerid.) Assemblea - AtLeGato B 8 Aree 2003
BUCCIERO. ~ AI Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro
delle comunicazioni, ~ Premesso:
che all’inizio della guerra J’accreditamento in Iraq della RAI e dei
suoi inviati faceva ben sperare in una completa informazione rispetio ad
altre reti non gradite al regime;
che uguale speranza si poneva nel riscontrare il notevole spiega-
mento di inviati e troupe della stessa RAT;
che di contro ben presto i telespettatori hanno dovuto riscontrare
che I'informazione fornita dalle inviate Gruber e Botieri era da un lato ca-
rente rispetto a quella fornita da altre reti nazionali ed estere, dall’altro
ato pervicacemente ancorata alle veline fornite dal Ministero iracheno
del!'informazione contenenti bollettini sulla eroica resistenza irachena e
sulle vittime eivili ~ specie bambini — di qualche bomba poco intelligente;
che il regime iracheno ha recentemente espulso i giomalisti della
CNN, della Fox e «addirittura di Al Jazeera, network det Qatar preferito
da Bin Laden e che da pid parti & accusato di fare propaganda filo-ira-
chena», come riporta I’Agenzia «ll Velino»;
che Je notizie che pervengono da Baghdad sono tutte — parola per
parola - controllate dal Ministero dell'informazione dell’Iraq;
che gli inviati stranieri a Baghdad non possono muoversi libera-
mente e hanno ciascuno uno «chaperom» che consente visite solo ai luoghi
che il regime ritiene utile mostrare e che funge da traduttore, non essen-
doci un solo giomalista capace di intendere l'arabo;
che & doveroso chiedersi per quale arcano motivo le inviate Gruber
€ Botteri non siano state espulse dal regime al pari di altri giornalisti;
che comunque, a fronte di tale monca o faziosa informazione, ci si
deve chiedere se il contribuente italiano abbia diritto di avere forti dubbi
sulla redditiviti — in termini di notizie ~ degli investimenti RAI in Iraq,
si chiede di conoscere gli intendimenti del Governo in ordine al bi-
lancio RAL, alla sua pretesa autonomia, all’obbligatoriet’ della «tassa»
sul canone, il tutto in selazione al rapporto con i cittadini contribuenti
che del servizio pubblico si sentono sempre pit vittime impotenti
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