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Collana diretta da CARLO BELVEDERE
IL MANUALE
PER
FORMATORI E MANUTENTORI
DI CARRELLI ELEVATORI
PROGRAMMI DI FORMAZIONE
E
PROCEDURE DI VERIFICA
di
Carlo Belvedere – Maurizio Belvedere
Edizione 2002
Edizioni Ascomac Servizi S.r.l.
I QUADERNI ASCOMAC n. 4: Il Manuale per Formatori e REV.0
Manutentori di Carrelli Elevatori: programmi di formazione e
procedure di verifica – (Parte I: Il Formatore) Pag. 2 - 211
Ascomac Servizi S.r.l.
Parte Prima
IL FORMATORE
Indice pag.
CAPITOLO 1
Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro:
gli obblighi dei datori di lavoro, dirigenti e preposti. 8
I doveri dei lavoratori
1. Riferimenti normativi e modalità comportamentali 8
1.1. Doveri del datore di lavoro, dei dirigenti e dei preposti 10
1.2. Doveri dei lavoratori 11
2. Autorizzazione all’uso dei carrelli elevatori 12
2.1. Il lavoratore autorizzato 12
2.2. Il lavoratore fornito di patente “B” 13
2.3. Il lavoratore “non autorizzato” 13
3. Norme essenziali di prevenzione per i carrellisti autorizzati 14
3.1. I controlli quotidiani del carrellista 14
3.2. I doveri di comunicazione del carrellista 15
3.3. Il carrellista e le protezioni di sicurezza 16
3.4. Il carrellista e la sosta 17
4. Posizione di guida 19
4.1. Divieto di trasporto persone 19
CAPITOLO 2
Carico, trasporto e scarico dei materiali 21
1. Carico, trasporto e scarico dei materiali 21
1.1. Corridoi e zone di impilamento 24
2. Carico, trasporto e scarico di materie e prodotti pericolosi o nocivi 27
2.1. Esposizione a rischi del carrellista: comportamento 29
3. Trasporto di materie in luoghi con pericolo di esplosione 29
CAPITOLO 3
Stabilità del carico, sistemazione del carico prima dell’inizio del 31
trasporto, partenza, senso di marcia, fermata
1. Stabilità 31
1.1. Equilibrio longitudinale 32
1.2. Equilibrio trasversale 32
2. Sistemazione del carico 33
3. Posizione delle forche 35
4. Altri tipi di attrezzature 36
4.1. Traslatori 36
4.2. Posizionatori forche 37
4.3. Posizionatori multipli 38
4.4. Piastre rotanti 38
4.5. Pinze a braccia parallele 39
4.6. Tira spingi carico 43
4.7. Estensori e forche estensibili 43
CAPITOLO 4
Procedure di guida e di immagazzinamento 44
1. Il comportamento del carrellista all’interno dello stabilimento 44
1.1. Partenza, senso di marcia, fermata 47
1.2. Circolazione su tratti in pendenza 48
1.2.1. Effetti della pendenza sulla stabilità con il carico sulle forche 49
1.3. Comportamento del carrellista 49
1.3.1. Fermate 49
1.3.2. Frenate 50
2. Le procedure di immagazzinamento delle merci 51
2.1. Modalità di accatastamento 51
2.2. Operazioni di accatastamento 52
2.3. Prelevamento di carichi da cataste 54
3. Riepilogo delle raccomandazioni generali 54
3.1. Attenzione alla portata 54
3.2. Come prelevare, avanzare e depositare il carico in modo sicuro 54
3.3. Modalità di impiego del carrello elevatore 57
3.4. Sollevamento del carico 57
3.5. Stazionamento 57
3.6. Rischio da distrazione e/o scarsa attenzione 57
CAPITOLO 5
Infortuni ed incidenti 59
CAPITOLO 6
Rifornimenti e verifica dei livelli 63
1. Sostituzione e ricarica batteria 63
2. Rifornimento carburante 65
3. Rifornimento di GPL 65
CAPITOLO 7
Termine del turno di lavoro o servizio: obblighi informativi 69
1. Termine del turno di lavoro o servizio 69
1.1. Obblighi informativi 70
CAPITOLO 8
Manutenzione dei carrelli elevatori 71
CAPITOLO 9
Abbigliamento e dispositivi di protezione individuali 76
1. Definizione 76
2. Abbigliamento 76
3. Dispositivi di protezione individuale 76
CAPITOLO 10
Segnaletica di sicurezza 80
CAPITOLO 11
La norma UNI ISO 5053:1990
Carrelli industriali semoventi: terminologia (termini estratti) 81
CAPITOLO 12
Istruzioni per l’uso e targhe informative 93
1. Istruzioni per l’uso 93
1.1. Manuale di istruzione 93
1.1.1. Indicazioni su carrello e accessorio 93
1.1.2. Impiego del carrello 93
1.1.3. Indicazioni per carrelli elettrici 94
1.1.4. Indicazioni per carrelli endotermici 94
1.1.5. Assistenza e manutenzione del carrello 94
1.1.6. Trasporto, messa in servizio e rimessaggio 95
2. Targhe informative 95
2.1. Marcatura minima 95
2.1.1. Targhe informative 95
2.1.1.1. Carrelli 95
2.1.1.2. Accessori amovibili 96
2.1.1.3. Trattori 96
CAPITOLO 13
La norma UNI ISO 3287:1986
Segni grafici per organi di comando (estratto) 97
Marcatura 97
Relazione tra i movimenti di una leva e di un pulsante 97
Rappresentazione dei segni grafici per la movimentazione del carico 98
Segni grafici aventi scopo soltanto informativo o di identificazione 99
Capitolo 14
Normativa 101
A) Codice Civile – Codice Penale (articoli estratti) 101
1. Codice Civile 101
1.1. Art. 2043 101
1.2. Art. 2086 101
1.3. Art. 2087 101
1.4. Art. 2094 101
1.5. Art. 2104 101
2. Codice Penale 102
2.1. Art. 437 102
2.2. Art. 451 102
2.3. Art. 589 102
2.4. Art. 590 102
B) Legislazione Nazionale 104
3. Legislazione Nazionale 104
3.1. D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547 104
3.2. L. 20 maggio 1970, n. 300 110
3.3. D. Lgs. 14 agosto 1996, n. 493 111
3.4. D. Lgs. 19 settembre 1994, n. 626 135
Capitolo 15
Il carrello elevatore. Struttura del corso di formazione. Esempio 160
1. Parte teorica 160
2. Parte pratica 162
3. Test di verifica dell’apprendimento - Esempio 163
Appendice
Il Sistema di valutazione del processo formativo 166
Capitolo 1
La formazione: conoscenze e competenze 166
1. Competenze generali 166
2. I carrelli con conducente ed i loro accessori 167
3. Prevenzione antinfortunistica 168
4. Normativa sui carrelli elevatori con conducente 169
5. Utilizzo dei carrelli semoventi con conducente 170
6. Competenze necessarie all’utilizzo dei carrelli 173
Capitolo 2
Strumenti di valutazione 174
SCHEDA 1. Istanze e organismi di prevenzione 174
SCHEDA 2. Condizioni necessarie alla guida e all’utilizzo di un carrello
175
semovente per movimentazione merci
SCHEDA 3. Categorie di carrelli e loro utilizzo 176
SCHEDA 4. Elementi costitutivi del carrello elevatore 183
SCHEDA 5. Dispositivi di sicurezza e parti di servizio 188
SCHEDA 6. Programmi di movimentazione e segnali di circolazione 189
SCHEDA 7. Fattori di rischio: divieto di trasporto e sollevamento persone 191
SCHEDA 8. Pericoli di circolazione e di stabilità del carico 192
SCHEDA 9. Prodotti pericolosi 193
SCHEDA 10. Controlli e manutenzione 194
SCHEDA 11. Circolare con il carrello: operazioni di inizio e fine lavori.
196
Verifica dell’adeguamento del carrello
SCHEDA 12. Targhetta di portata e stabilità anteriore del carrello 197
SCHEDA 13. Circolazione su pendenze 199
SCHEDA 14. Presa e deposito al suolo di un carico 200
SCHEDA 15. Accatastamento e prelevamento merci 202
TAVOLA RIEPILOGATIVA - Test di verifica attitudinale delle capacità del candidato 211
BIBLIOGRAFIA
1. I Quaderni Ascomac n. 5: “Il carrello elevatore: modelli e caratteristiche tecniche”
Carlo Belvedere – Maurizio Belvedere, Roma, 2002, Edizioni Ascomac Servizi S.r.l.
N.B. : in blu sono evidenziati i link di richiamo automatico dei capitoli e delle
norme
La visita medica preventiva, ai fini della verifica dell’integrità fisica, a cura del medico
competente così come individuato dal D. Lgs. 626/94, deve accertare che il lavoratore
possieda:
¾ una acutezza visiva non inferiore a 12/10 complessivi, con non meno di
4/10 per l’occhio che vede meno;
Nel caso in cui il carrellista venga investito da liquidi corrosivi nelle operazioni di
carico, trasporto e scarico dei contenitori, questi deve immediatamente lavarsi le parti
colpite con acqua abbondante o utilizzare docce oculari per il lavaggio degli occhi e
chiedere l'intervento del preposto (capo reparto, capo turno, ecc. ) per quanto di
competenza, compresi i soccorsi immediati d'urgenza.
Nello stesso modo il carrellista deve comportarsi in caso sia investito o venga a contatto
con olio o altri prodotti pericolosi o nocivi.
Per l’effettuazione del carico, trasporto e scarico di prodotti o materie taglienti o
pungenti, il carrellista deve effettuare le operazioni di competenza non abbandonando,
per qualsiasi motivo, il posto di guida del carrello elevatore.
In caso di pericolo o per qualsiasi altro motivo, il carrellista deve informare il preposto
(capo reparto, capo turno, ecc.) che provvede per quanto di competenza secondo i casi.
In tali luoghi i trasporti dovranno essere effettuati con carrelli elevatori del tipo
"antideflagrante" (direttiva ATEX). Infatti i carrelli elevatori motorizzati a combustione
interna, unitamente ai propri sistemi frenanti e circuiti elettrici possono rappresentare
potenziali sorgenti di innesco (UNI EN 1755 e dal 01.07.03 Direttiva 94/9/CE recepita
con il D.P.R. 23 marzo 1998 n. 126).
Deve, quindi, essere esposto un cartello riportante il divieto di accesso ai carrelli elevatori
che non siano del tipo “antideflagrante".
Segnaletica di riferimento
¾ prescrizione
¾ avvertimento
¾ divieto
Capitolo 7
• spegnere il motore;
Segnaletica di riferimento
¾ prescrizione
¾ divieto
B - Movimenti verticali
Nome Cognome
Azienda Qualifica CCNL
Il Responsabile della Formazione
Data Firma
Competenze da valutare
Individuare il significato dei vari pittogrammi di movimentazione e dei segnali di
circolazione.
Contesto
Lo stagista dovrà indicare il significato dei vari esempi di pittogrammi e
dei segnali di circolazione tra quelli qui di seguito:
DOMANDA RISPOSTA
1. Quale è la portata nominale del carrello?
Criteri di valutazione: Per ogni risposta esatta verrà attribuito 1 punto. Per questa
competenza è prevista una votazione minima di 7/10.
Parte Seconda
IL MANUTENTORE
Indice pag.
CAPITOLO 1
Macchine usate e ricondizionate 5
1. Introduzione 5
1.1. Concetto di “macchine mantenute in servizio” 5
1.1.1. Concetto di “macchina usata” 5
1.1.2. Concetto di “macchina ricondizionata” 5
1.1.3. Concetto di macchina ricostruita” o “rimessa nuovo” 6
2. Le normative tecniche europee e la macchina usata o ricondizionata 6
3. Diritto applicabile alle macchine usate e rinnovate 6
3.1. Applicazione molto limitata delle direttive di nuovo approccio alle macchine 6
usate
3.1.1.Macchine usate provenienti da Paesi terzi 6
3.1.2. Le macchine “ricostruite” o “rimesse a nuovo” sono assimilabili a 6
macchine “nuove” ecologiche
3.2. Come mantenere conformi le macchine 6
4. Applicazione delle normative nazionali sull’usato 7
4.1. Distinzione tra usato normale e ricondizionamento 7
4.2. Prassi commerciali in materia di sicurezza 7
5. Prestazioni di servizi effettuate sulle macchine in servizio 7
5.1. Distinzione tra immissione in commercio e prestazione di servizi 7
5.2. Caso particolare: intervento del fabbricante 8
5.3. Prestazione di servizi a livello internazionale 8
CAPITOLO 2
Regolamento verifica carrelli elevatori 9
1. Documentazione amministrativa 9
2. Dispositivi del carrello elevatore 15
2.1. Strumentazione 15
2.2. Comandi 16
2.3. Posto di guida 23
3. Manutenzione e verifica 30
4. Targhettatura 33
5. Portate – configurazione 34
6. Organi di sollevamento - attrezzature 35
CAPITOLO 3
Registro delle verifiche di sicurezza e delle manutenzioni 47
1. Dati generali 47
2. Formazione dei carrellisti 48
3. Carrello ed accessori 50
4. Manutenzione 54
5. Organizzazione e comportamento umano 55
6. Sistemi di ritenuta del conducente 58
6.1. Cinture di sicurezza ed altri dispositivi di protezione 58
(Linee Guida ISPESL)
7. Componenti e dispositivi 61
7.1. Arresti cofano: chiusure manuali, con tiranti in gomma, automatiche 61
7.2. Cerniere cofano 62
7.3. Cofani: ricostruzione, irrobustimento 63
7.4. Arresti cassoni batteria 64
7.5. Arresti elementi batteria 66
8. Strumentazione 67
9. Comandi 68
10.Posto di guida 72
11. Configurazione - Targhettatura 73
12. Manutenzione e verifiche 74
13. Ruote 79
14. Verifiche di guida 80
15. Altre annotazioni 81
16. Documentazione acquisita 81
17. Non conformità 81
CAPITOLO 4 82
Modulistica
1. Rapporto delle non conformità riscontrate 83
2. Tabella di riepilogo della manutenzione programmata 84
3. Tabella di riepilogo del controllo annuale delle forche 85
4. Tabella di riepilogo delle verifiche trimestrali delle catene 87
5. Documento di adeguamento delle macchine ed attrezzature di lavoro 88
(D.Lgs. n. 359/1999)
APPENDICE
1. Normativa europea e nazionale
2. Prassi
3. Normativa tecnica
BIBLIOGRAFIA
1. I Quaderni Ascomac n. 5: “Il carrello elevatore: modelli e caratteristiche tecniche”
Carlo Belvedere – Maurizio Belvedere, Roma, 2002, Edizioni Ascomac Servizi S.r.l.
N.B. : in blu sono evidenziati i link di richiamo automatico dei capitoli e delle
norme
2.1 Strumentazione
a) Conta ore
Si dovrà riscontrare l’esistenza e l’efficienza del dispositivo. Attraverso tale strumento è
possibile regolare gli interventi manutentivi in relazione alle ore d’impiego, facilitando così
anche l’utilizzatore nella programmazione del mantenimento dei livelli d’efficienza della
macchina.
c) Chiave di quadro
Si dovrà accertare che la chiave sia personalmente assegnata all’operatore autorizzato e
che sia specificato l’obbligo di disinserimento della stessa, quando l’operatore abbandona il
mezzo, dopo averlo parcheggiato negli appositi spazi. Assume particolare rilevanza, quindi,
se nel corso dell’intervento di verifica, sia accertata l’esistenza della chiave inserita nel
quadro e conseguentemente sia accertata la presenza dell’operatore oppure se il carrello
sia stato abbandonato dall’operatore, con la possibilità di essere utilizzato da chiunque.
Inoltre si dovrà accertare che il posizionamento della chiave nella posizione di spegnimento
assicuri l’immediato scollegamento dell’alimentazione ai motori elettrici o, per i carrelli ad
alimentazione endotermica, l’immediato spegnimento del motore.
5.2
Avviamento / movimento
5.2.1
Avviamento involontario
Tutti i carrelli devono essere provvisti di dispositivi (per esempio una chiave) che impediscano
l'avviamento involontario da parte di persone non autorizzate. i dispositivi di avviamento dei carrelli
con operatore a piedi e dei carrelli con operatore a bordo, costruiti da un unico costruttore, non
devono essere intercambiabili l'uno contro l'altro.
d) Clacson
Si dovrà verificare l’esistenza e l’efficienza del segnalatore acustico.
5.9.3
Dispositivo di segnalazione
I carrelli devono essere dotati di un dispositivo di segnalazione acustica in modo che l'operatore
possa avvisare le persone che si trovino nella zona di pericolo o vi si stiano avvicinando.
Si dovrà verificare, in base alla norma UNI ISO 5057:2000, lo stato d usura del
componente e in particolare si dovrà avere riguardo alla presenza di fessurazioni, cricche,
riparazioni, imbullonagli, saldature, elementi, questi, che comunque compromettono i
requisiti minimi di sicurezza dell’attrezzatura. Andrà anche verificata l’eventuale differenza
d’altezza tra le punte delle forche.
h) Fermi
Si dovrà verificare l’esistenza e l’efficienza dei fermi di posizione e delle battute, fisse o
asportabili, contro lo sfilamento laterale e centrale.
5.9.2
Spalliera di appoggio del carico
I carrelli con altezza di sollevamento maggiore di 1 800 mm devono essere progettati in modo da
poter essere dotati di una spalliera di appoggio del carico.
Direttiva 98/37/CE
Nota:
É molto semplice ed efficace ma può avere
qualche controindicazione laddove, sullo stesso
carrello, si alternano operatori di taglia diversa.
no
oppure
Nota:
É decisamente più apprezzata, anche nel caso
precedentemente citato. La regolazione avviene in
modo semplice ed agevole: l'arrotolatore è munito
di un pulsante, premendo il quale si può estrarre la
cintura; rilasciandolo la stessa si blocca nella
posizione in cui si trova.
Estratta una lunghezza superiore al necessario, il
carrellista rilascia il pulsante in modo che la cintura
rimanga bloccata ma «lenta», anche dopo la
chiusura. Una volta presa posizione sul sedile, in no
appoggio allo schienale, ritorna a premere il
pulsante che consente all'arrotolatore di adeguare
la lunghezza della cintura alle proprie esigenze. In
questo modo l'operatore rimane ancorato al sedile
in posizione ottimale. Qualora, ad esempio,
volesse sporgersi in avanti, deve semplicemente
tornare a premere il pulsante dell'arrotolatore: la
cintura si sbloccherà liberandolo nei movimenti.
7. Componenti e dispositivi
1. Chiusure manuali
2. Chiusura manuale
con tirante in
gomma
3. Chiusure
automatiche
Note____________________________________________________________________________________________
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Nota
1 / /
2 / /
3 / /
4 / /
5 / /
6 / /
7 / /
8 / /
9 / /
10 / /
11 / /
12 / /
13 / /