Indice
1. Principi base e variabili del Project Management
Project Management
La gestione dei progetti (Project Management) è una disciplina sempre più importante e sempre meno destinata ai soli
tecnici, essendo ormai l’innovazione organizzativa e gestionale la chiave di volta per il successo delle imprese.
Vi è, infatti, una sempre maggior necessità di metodologie e strumenti capaci sia di integrare gli aspetti organizzativo-
gestionali nei progetti tecnici, sia di affrontare con una visione progettuale le iniziative di miglioramento e ri-
organizzazione aziendale.
Il corso si pone l’obiettivo di descrivere i principi fondanti e gli ambiti di applicazione del project management, nonché
il ruolo del project manager.
Principi base e variabili del PM
Concetto di Progetto
Un Progetto può essere definito come un insieme di attività, complesse e interconnesse, con un obiettivo preciso
raggiungibile attraverso sforzi sinergici e coordinati in un tempo pre-determinato e con un preciso ammontare di risorse
umane e finanziare.
Principi base e variabili del PM
Le variabili di un progetto
Le variabili, la cui gestione è indispensabile per la realizzazione di un progetto, sono:
• Tempi
• Costi
• Risorse (vincoli)
Principi base e variabili del PM
Budget
(Costi)
Target (Qualità)
Durata (Tempo)
Inizio
Fine
Principi base e variabili del PM
CONCORDE
Successo tecnologico e un disastro commerciale
Previsione di vendita: 250 unità - Consuntivo: 12 unità (costruite 16)
Previsione costo di produzione : 6 milioni di $ - Consuntivo:100 milioni di $
Previsione tempo di costruzione primo modello: 6 anni - Effettivo :16 anni
Attività aziendali
ATTIVITÀ! DENOMINAZIONE
OPERATION INNOVATION/
PROJECT
MANAGEMENT MANAGEMENT
Elevata qualità
QUALITÀ Conformità
PRESTAZIONI
OPERATIVE
(di obiettivo)
• PROJECT MANAGEMENT cerca di rendere standard attività che per loro natura non lo sono.
Principi base e variabili del PM
• Si fa riferimento ad uno dei principi base del total quality management (qualità di conformità).
• Per qualità di livello si intende la qualità che si realizza a livello di progettazione («upward»).
• Nel OM si prevedono tempi standard di riferimento per tutte le operazioni e i tempi di consegna per il cliente.
• Sia nel OM che nel PM tempi maggiori corrispondono ad una performance peggiore.
Principi base e variabili del PM
• Nelle attività operative la performance è determinata soprattutto dal rispetto dei costi standard.
• Nelle attività innovative non è possibile definire dei costi standard e quindi si considera l’entità del budget a
disposizione.
Principi base e variabili del PM
• OM ha riferimenti stabili: si basa su attività di routine e possiede una base di dati storici
Principi base e variabili del PM
• OM controlla lo svolgimento della routine e il raggiungimento degli obiettivi previsti in fase di pianificazione
Processo di innovazione
Infrastrutture
ICT
Ricerca e Sviluppo
MARGINE
Gestione risorse umane
Gestione fornitori
FORNITORI CLIENTI
interna
Produzione
Logistica
Acquisti
Marketing
distributiva
Logistica
Vendite
Processo di evasione degli ordini (o logistico)
VALORE
CATENA OPERATIVA DEL VALORE
Principi base e variabili del PM
• Caratteristica:
PM
• Processo di innovazione
• Extracaratteristica:
Processo di innovazione
Project Management
Infrastrutture
ICT
Ricerca e Sviluppo
MARGINE
Gestione risorse umane
Gestione fornitori
FORNITORI CLIENTI
interna
Produzione
Logistica
Acquisti
Marketing
distributiva
Logistica
Vendite
Processo di evasione degli ordini (o logistico)
Operations Management
VALORE
CATENA OPERATIVA DEL VALORE
Principi base e variabili del PM
• Durante ogni fase di un progetto vengono creati dei risultati intermedi che costituiscono un input per la fase
seguente
• Un progetto prevede alla fine il rilascio (delivery) di un risultato che può essere tangibile o intangibile (deliverable).
Principi base e variabili del PM
Termini chiave
• TASK (ATTIVITÀ).
Suddivisione di un progetto, eseguita da un gruppo o da un’organizzazione.
• SUBTASK.
Utilizzato per spezzare un progetto in parti più significative.
• WORK PACKAGE.
Insieme di attività elementari aventi interazioni ben identificate con altri WP e caratterizzato in modo univoco da input,
output, risorse e responsabilità.
• MILESTONES.
Eventi chiave che devono essere raggiunti durante il progetto.
Principi base e variabili del PM
Macrofasi di un progetto
MACROFASE MACRO-OBIETTIVI
1. Start-up Definire e autorizzare il progetto o una fase del progetto.
• Definire e perfezionare gli obiettivi.
2. Pianificazione • Pianificare lo svolgimento delle azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi
stabiliti per il progetto.
4. Esecuzione Integrare persone e altre risorse per l’attuazione del piano di progetto.
6. Chiusura Formalizzare l’accettazione del prodotto, del servizio o del risultato del progetto o di una
fase del progetto.
Principi base e variabili del PM
Livello di impegno
Start-up
Pianificazione
Approvv./esecuzione
Chiusura
Monitoraggio e controllo
Principi base e variabili del PM
• La PARTE TECNICA riguarda gli aspetti legati alla progettazione e alla compilazione delle distinte di prodotto e di
processo.
• La PARTE GESTIONALE riguarda aspetti legati alla gestione delle risorse aziendali legate al progetto.
Principi base e variabili del PM
• Che cosa?
• Quale bisogno?
• Perche no?
• In questa fase si definiscono i componenti e sotto componenti del prodotto che possono realizzare le funzionalità del
prodotto stesso.
• Alcune funzioni possono avere due o più legami con diversi elementi della PdBS;
• Un elemento della PdBS può avere due o più legami con le diverse funzioni della PFS.
Principi base e variabili del PM
Work Packages(WP)
Rappresentano le foglie della WBS, costituiscono
quindi l’insieme delle attività elementari che hanno
interazioni ben definite con altri «work Packages».
• Input;
• Output;
• Attività interne.
• Risorse;
• Tempi di esecuzione;
• Responsabilità.
Principi base e variabili del PM
Le caratteristiche:
• La struttura è temporanea;
Freccia di loop
Il loop deve essere percorso più volte per raggiungere il matching fra gli obiettivi di tempo, costo e risorse.
Principi base e variabili del PM
Giunti al prodotto finale, si effettua un primo sondaggio per verificarne l’accettabilità sul mercato. Nel caso di esito
negativo è necessario ripercorrere le fasi di progettazione.
Applicazioni del Project Management
INTERNAZIONALE
• PROGETTAZIONE DEI
SERVIZI
Applicazioni del Project Management
Per concept idea si intende il risultato di un mix di opportunità tecnologiche e fabbisogni, che possono essere più o
meno espliciti, del mercato.
Applicazioni del Project Management
Technology Push, quando lo sviluppo della tecnologia precede quello del prodotto.
Possibili cause:
• La sempre maggiore sofisticazione tecnologica richiede cicli di sviluppo ben più lunghi di quelli di prodotto;
• La dinamicità del mercato impone di poter disporre già di un paniere di tecnologie fra cui scegliere e da cui partire.
Applicazioni del Project Management
Demand Pull, quando lo sviluppo del prodotto precede quello della tecnologia.
Possibili cause:
• L’elevata interdipendenza tecnico-funzionale tra i componenti comporta la necessità di gestire prima di tutto il
portafoglio prodotti.
Applicazioni del Project Management
“CORE CONCEPT”
MIGLIORATO CAMBIATO
LEGAMI CONCEPT/
INNOVAZIONE INNOVAZIONI
IMMUTATI
INCREMENTALE MODULARI
COMPONENTI
INNOVAZIONI INNOVAZIONE
MODIFICATI
ARCHITETTURALI RADICALE
Applicazioni del Project Management
Innovazioni architetturali: danno vita ad una nuova architettura senza però modificarne il concept.
È importante precisare che all’innovazione tecnologica deve accompagnarsi anche un’innovazione organizzativa.
Applicazioni del Project Management
• “Ogni lavoro produttivo che non si concretizza in alcun genere di hardware” (Ishikawa);
• “Comportamento umano o attività con obiettivi specifici e processi, il cui scopo è soddisfare i bisogni del
cliente” (Rosander);
• Servizio al cliente offerto da aziende industriali e commerciali ad integrazione dei loro prodotti;
BASSO ALTO
«Chi affida ad altri il compimento di un’opera o di un servizio, configurando ciò in una commessa».
Le aziende che operano su commessa ricevono le specifiche di realizzazione dell’opera dal committente oppure
sviluppano in proprio una parte progettuale.
Applicazioni del Project Management
LANCI IN PRODUZIONE
Le aziende che operano su commessa sono solo quelle Engineer To Order (ETO), che non posseggono catalogo,
oppure offrono rilevanti personalizzazioni a partire da un catalogo base:
• Commesse “caratterizzate” singole: devono adattarsi alle specifiche esigenze di un cliente, ma a partire da un
catalogo-commesse base;
• Commesse “caratterizzate” ripetitive: come le precedenti, ma ripetute nel tempo – è il caso tipico delle commesse di
sub-fornitura;
• Commesse differenziate: sempre singole, in cui la progettazione-ingegnerizzazione assume un ruolo molto più
importante che nei due precedenti casi (le vere commesse ETO).
Applicazioni del Project Management
• Output (progettato ad hoc): costruzioni civili, impianti industriali, prodotti di grandi dimensioni o speciali.
• Commesse di offerta: iniziano con la fase bid-no-bid e terminano con la stipula del contratto;
MANAGEMENT BY ACTIVITIES
Focus su tempo di realizzazione delle attività e agli sforzi sostenuti.
• Innovazione;
L’approccio della gestione per processi intende estendere il concetto di “lavorare per obiettivi” (MBO) dalla Direzione a
tutta l’azienda.
Applicazioni del Project Management
La gestione per processi (Process Management) ha come scopo l’introduzione e la diffusione in tutta l’azienda
dell’operare per obiettivi:
• Coniuga la tradizionale economicità della produzione su vasta scala con le pressanti e decisive richieste dei clienti
per una maggiore rispondenza a loro specifiche esigenze (forte catalizzatore di programmi per la soddisfazione del
cliente);
• Obiettivi finali di soddisfazione del cliente piuttosto che all’efficienza di una singola funzione;
• Alle singole funzioni vengono affidati sub-obiettivi, che devono integrarsi e comporsi sinergicamente al fine di
soddisfare il cliente.
Applicazioni del Project Management
Processi di cambiamento/innovazione:
• Marketing;
• Rapporti con i fornitori;
• Tecnologia;
• Sviluppo Prodotti.
Processi di routine:
• Acquisti;
• Produzione;
• Logistica;
• Vendite;
• Service.
Applicazioni del Project Management
• Valutazione delle prestazioni di risultato (= in uscita dal processo) e della loro origine interna (al processo) ed esterna (in
entrata, ovvero ricevute da monte);
HORIZON 2020 è il nuovo programma di finanziamento a gestione diretta della Commissione Europea per la ricerca e
l’innovazione, operativo dal 1° gennaio 2014 fino al 31 dicembre 2020. Il programma mira a coprire l'intera catena della
ricerca, da quella di frontiera, allo sviluppo tecnologico, alla dimostrazione e valorizzazione dei risultati fino
all’innovazione, che permea l'intero programma.
Tempi
Ogni progetto ha un “triangolo” equilibrato di tempo, denaro e
obiettivi globali. Non si può modificare un elemento senza
influenzare almeno uno degli altri. Il compito del project manager
consiste nel garantire l'integrità del triangolo.
Un progetto, per essere completato, richiede un certo tempo e determinati costi a cui va aggiunto un livello di qualità
specifico.
Dato che i progetti comportano dei rischi, si può essere costretti a cambiare uno o più lati di questo triangolo. Se
qualcosa va storto, ad esempio, di solito i tempi del progetto si dilatano, i costi lievitano o i risultati sono inferiori alle
attese.
Applicazioni del Project Management
• Definizione delle attività: identificazione delle specifiche attività pianificate che devono essere svolte per produrre i
vari deliverable di progetto;
• Sequenzializzazione delle attività: identificazione e documentazione delle relazioni di dipendenza presenti tra le
attività schedulate;
• Stima delle risorse delle attività: stima del tipo e della quantità di risorse necessarie ad eseguire ciascuna attività
schedulata;
• Stima della durata delle attività: stima del numero di periodi lavorativi necessari al completamento di ogni attività
schedulata.
Applicazioni del Project Management
• Controllo della schedulazione: controllo delle modifiche apportate alla schedulazione di progetto.
Questi processi interagiscono tra loro e con processi appartenenti anche ad altre aree di conoscenza. Ogni processo
può richiedere l’impegno di una o più persone o gruppi, in base ai requisiti del progetto.
Applicazioni del Project Management
Caratteristiche:
• Per ogni attività è possibile leggere sulla ascissa temporale la data d’inizio e di fine;
• Attraverso l’annerimento della barra è possibile visualizzare lo stato d’avanzamento dei lavori rispetto alla data
odierna.
Applicazioni del Project Management
Vantaggi:
• Molto utilizzato
Limiti:
Soluzione:
Utilizzo di diagrammi reticolari che mostrano le attività e le precedenze tra le stesse tramite l’utilizzo di nodi e frecce
Applicazioni del Project Management
Dati di partenza:
• La loro durata
Obiettivi
• Effettuare lo scheduling delle attività, ovvero definire per ciascuna attività la data di fine, di inizio e quindi la durata
• Effettuare l’analisi dei ritardi (slittamenti) possibili fra le attività senza per questo determinare un allungamento
complessivo del progetto
Applicazioni del Project Management
• CPM (Critical path method): la durata delle attività e le precedenze (del tipo fine-inizio) vengono considerate fisse.
• MPM (Metra Potential Method): simile al CPM, ma caratterizzato anche dalle rimanenti tre possibilità di legame tra le
attività (ovvero Inizio-Fine, Inizio-Inizio, Fine-Fine).
• PERT (Program Evaluation & Review Technique): CPM avente le durate espresse in chiave probabilistica.
• GERT (Graphical Evaluation & Review Technique): PERT avente come probabilistici anche i percorsi, cioè i legami di
precedenza fra le attività.
• VERT (Venture Evaluation & Review Technique): considera contemporaneamente come variabili decisionali alla
stessa stregua tempi, costi, risorse e rischi, risultando particolarmente utile nelle simulazioni “what-if” e nei problemi
di valutazione e controllo di nuovi business o iniziative strategiche.
Applicazioni del Project Management
La gestione dei costi del Project Management è articolata quindi in tre momenti:
1. Stima dei costi: sviluppo di un’approssimazione dei costi delle risorse necessarie per completare le attività di
progetto;
2. Pianificazione dettagliata dei costi: aggregazione dei costi stimati delle singole attività o dei Work Package per
determinare una baseline dei costi;
3. Controllo dei costi: influenza sui fattori responsabili degli scostamenti dei costi e controllo delle modifiche al budget
del progetto.
Questi processi interagiscono tra loro e con i processi appartenenti anche ad altre aree di conoscenza. Ogni processo
può richiedere l’impegno di una o più persone o gruppi, a seconda delle esigenze del singolo progetto.
Applicazioni del Project Management
• È possibile distinguere una stima generale dei costi da una pianificazione dettagliata dei costi (il metodo di stima dei
costi varia in considerazione del fatto che, a partire dai primi stadi del progetto, la base di dati a disposizione
dell’organizzazione man mano si estende rendendo possibile l’utilizzo di metodi più precisi).
• La stima generale dei costi è orientata alla valutazione a grandi linee della spesa di progetto (vengono utilizzate
procedure di stima parametrica o per analogia).
Applicazioni del Project Management
• Solo alla fine della prima fase è possibile pianificare i costi in modo preciso e dettagliato.
• Il Cost Estimating di dettaglio richiede un approccio innovativo rispetto al tradizionale Cost Accounting
Applicazioni del Project Management
• la localizzazione ai centri di costo (identificati per omogeneità, attribuzione di budget di spesa / standard di
costi, esistenza di un responsabile di spesa/costi)
• l’imputazione ai prodotti.
L’approccio innovativo nel PM ricalca alcune tendenze già in atto nel Cost Accounting del controllo di gestione: le
tecniche di Activity-Based Costing (ABC)
Applicazioni del Project Management
• I costi delle risorse vengono attribuiti alle attività (per mezzo di “first-stage drivers”, anche detti “cost drivers” o
“resource drivers”);
• Le attività vengono legate ai prodotti (per mezzo di “second-stage drivers”, o “activity drivers”).
Applicazioni del Project Management
• Attraverso le stime quantitative dell’ABC si perviene ai costi dei singoli WP e si risale lungo i rami della WBS fino a
ottenere la struttura dei costi del progetto oltre al suo costo complessivo.
• Per ognuna delle attività il capo progetto effettua la stima dei diversi costi e a partire dalla stima dei costi e degli
obiettivi fissati si definisce il budget di progetto.
Applicazioni del Project Management
Sono quindi identificabili due approcci per la preparazione delle informazioni di costo e la loro stima:
• Bottom-up: la valutazione dei costi di ogni livello della WBS è effettuata da ogni livello di supervisione gerarchica
del progetto.
• Top-down: viene valutata come corretta una certa quantità di denaro, allocata sul progetto e successivamente
suddivisa fra i sotto-progetti. L’allocazione si basa sulla stima dei senior manager o su costi target.
Applicazioni del Project Management
• . La curva Budgeted Cost of Work Scheduled (BCWS) (curva del preventivo): curva del costo previsto a budget
(Planned Value – PV) per il lavoro schedulato in fase di programmazione; è anche detta baseline;
• La curva Actual Cost of Work Performed (ACWP) (curva del consuntivo): curva del lavoro effettivamente realizzato
(performed) e a costi effettivi (Actual Cost - AC);
• La curva Budgeted Cost OF Work Performed (BCWP): curva del lavoro effettivamente realizzato ma a costi previsti
È possibile anche calcolare il ritardo temporale come differenza fra tempo pianificato (Scheduled Time – ST) e tempo
utilizzato per eseguire il lavoro (Actual Time – AT).
Applicazioni del Project Management
• Cost Variance = CV = EV – AC = scostamento dei costi: rappresenta la differenza fra il budget previsto e l’importo
speso effettivamente
• Schedule Variance = SV = EV – PV = scostamento dei tempi: rappresenta lo scostamento fra la durata effettiva e
quella pianificata
Applicazioni del Project Management
• ordinata ACWP – ordinata BCWP = cost variance (CV) –› sforo complessivo sui costi
• BCWS – BCWP = schedule variance (SV) –› ritardo temporale
Le percentuali di variazione sui costi e suoi tempi a un certo istante t durante la realizzazione del progetto si ottengono
da:
Applicazioni del Project Management
Dati:
EV(t) = BAC x %L
Applicazioni del Project Management
1. Pianificazione della qualità: identificazione degli standard di qualità rilevanti per il progetto e determinazione del
modo in cui soddisfarli.
2. Effettuare l'assicurazione qualità: esecuzione delle attività pianificate e sistematiche relative alla qualità per garantire
che il progetto utilizzi tutti i processi necessari a soddisfarne i requisiti.
3. Esecuzione del controllo di qualità: monitorare specifici risultati del progetto per determinarne la conformità ai
rispettivi standard di qualità e per individuare metodi diretti a eliminare le cause di risultati non soddisfacenti.
Questi processi interagiscono tra loro e con i processi delle altre aree di conoscenza. Ogni processo può richiedere
l’impegno di una o più persone o gruppi, secondo i requisiti del progetto.
Applicazioni del Project Management
2. Benchmarking: comporta il confronto tra le pratiche del progetto, effettive o pianificate, e quelle di altri progetti al
fine di produrre idee per il miglioramento e fornire una base di misurazione delle prestazioni.
3. Design of Experiments (DOE): è un metodo statistico che consente di identificare quali fattori siano in grado di
influenzare specifiche variabili di un prodotto o processo, in fase di elaborazione o in produzione.
4. Costo della qualità (COQ): i costi della qualità sono i costi totali che si sostengono nel fare investimenti finalizzati a
evitare la non conformità ai requisiti, a valutare la conformità ai requisiti del prodotto o servizio e per rimediare al
mancato rispetto dei requisiti (correzioni).
5. Ulteriori strumenti di pianificazione della qualità: che aiutano a meglio definire la situazione e che favoriscono una più
efficace pianificazione delle attività di gestione della qualità come il brainstorming, i diagrammi a matrice e i
diagrammi di flusso.
Applicazioni del Project Management
2 Analisi dei processi: segue i passi indicati nel piano di miglioramento dei processi per identificare i miglioramenti
necessari dal punto di vista organizzativo e tecnico. L'analisi esamina inoltre i problemi riscontrati, i vincoli rilevati e le
attività senza valore aggiunto identificate durante lo svolgimento dei processi. L’analisi dei processi comprende inoltre
l'analisi delle cause originarie, una particolare tecnica finalizzata ad:
1. Diagrammi di causa-effetto: detti anche diagrammi di Ishikawa o diagrammi a lisca di pesce, illustrano il modo in cui
vari fattori possono essere collegati a potenziali problemi o effetti.
3. Diagramma di flusso: è una rappresentazione grafica di un processo. Benché esistano numerosi stili, tutti i diagrammi
di flusso dei processi mostrano le attività, i punti di decisione, l'ordine di elaborazione e in che modo i diversi elementi di
un sistema interagiscono tra loro.
4. Istogramma: è un diagramma a barre che mostra una distribuzione di variabili. Ogni colonna rappresenta un attributo
o una caratteristica di un problema/ situazione. L'altezza di ciascuna colonna rappresenta la frequenza relativa della
caratteristica. Questo strumento consente di identificare la causa dei problemi di un processo in base alla forma e
all'ampiezza della distribuzione.
5. Diagramma di Pareto: è un particolare tipo di istogramma, ordinato in base alla frequenza degli avvenimenti, che
mostra quanti difetti sono stati generati per tipo o categoria di causa identificata. La tecnica di Pareto si utilizza
principalmente per identificare e valutare le non conformità.
Applicazioni del Project Management
6 Run Chart: è un grafico a linee in cui i dati sono tracciati nell'ordine in cui si verificano gli eventi associati. I Run
Chart mostrano gli andamenti, le variazione, i cali e i miglioramenti di un processo nel corso del tempo. L'analisi delle
tendenze viene eseguita usando i Run Chart e comporta l’uso di tecniche matematiche per prevedere i risultati futuri sulla
base dei dati storici.
• Prestazioni tecniche: quanti errori o difetti sono stati identificati e quanti non sono stati corretti?
• Prestazioni dei costi e della schedulazione: quante attività per periodo sono state completate facendo registrare
scostamenti significativi?
Applicazioni del Project Management
7 Diagramma di dispersione: mostra il pattern della relazione tra due variabili. Questo strumento consente al gruppo
responsabile della qualità di studiare e identificare la possibile relazione tra le modifiche osservate in due variabili.
Vengono tracciate e confrontate le variabili dipendenti e le variabili indipendenti. Più i punti sono vicini a una linea
diagonale, più sono strettamente correlati.
Strutture organizzative per il PM
• Necessita dell’utilizzo di risorse e competenze appartenenti a diverse funzioni aziendali (progettazione, marketing,
produzione, acquisti ecc.);
• Opera per obiettivi (di progetto), piuttosto che in riferimento a specifici standard (di funzione);
Struttura divisionale
Strutture organizzative per il PM
• Elevata complessità gestionale per la funzione di coordinamento del gruppo (la direzione centrale deve allineare gli
obiettivi della singola unità con quelli globali).
• Sviluppo di competenze manageriali trasversali ai mercati e ai prodotti (ma non alle funzioni).
• Governa le risorse dal punto di vista della loro appartenenza funzionale (per tipologia e omogeneità).
Deve:
Deve:
• Laddove necessario perseguire l’obbiettivo di progetto anche con l’integrazione di ulteriori risorse.
Strutture organizzative per il PM
• Project Manager ha un ruolo di coordinamento, indirizzamento e semplice impiego delle risorse per progetto.
Strutture organizzative per il PM
• Project Manager possiede maggior potere sulle sue risorse e un controllo del budget di progetto.
Strutture organizzative per il PM
• Manager funzionale ha il compito di fornire le risorse ai progetti, assicurando comunque delle performance minime di
funzione.
Strutture organizzative per il PM
• vi sono maggiori rischi di conflittualità, legati alla concorrenza di più progetti sulle risorse
• all’alta direzione aziendale o ad un multi-project manager spetta il compito di una gestione a sua volta dei vari progetti/
project manager (multi-project manager).
Strutture organizzative per il PM
• all’ambiguità del ruolo del project manager, responsabile di risorse (per il progetto) senza possederne l’autorità
Nell’ ipotesi di ricorso a questa soluzione – è necessario che il project manager sia:
Una struttura per progetti debole non deve modificare i ruoli e i poteri della struttura permanente. Il project manager deve
essere un puro coordinatore.
Strutture organizzative per il PM
• Capacità di operare per obiettivi (“tensione” positiva verso gli stessi) con un adeguato sistema di ricompensa basato
sul risultato.
• Approccio proattivo teso all’innovazione e al cambiamento (accettazione di margini di rischio, ricerca autonoma di
informazioni e disponibilità all’ascolto).
Strutture organizzative per il PM
In una struttura per progetti pura è necessario pianificare al meglio il reinserimento dei membri di un team nel progetto
successivo.
Strutture organizzative per il PM
Organizzazioni multi-progetto
Strutture organizzative per il PM
• Funzioni che a loro volta possono servire più progetti a diverso livello d’intensità.
Strutture organizzative per il PM
2. “Matrice duale”, in cui i project manager sono formalmente collocati all’interno di un ufficio di pianificazione
(costituiscono una colonna della matrice organizzativa classica).
• Conservare le buone pratiche del project management e trasferire le lezioni imparate (Lesson lerned) al resto
dell’organizzazione;
• Qualità;
• Costi;
• Tempi.
Il Project Manager è il responsabile del progetto e può avere o meno autorità gerarchica sulle risorse a seconda che la
struttura organizzativa sia a matrice forte o debole.
In particolare deve:
• Essere in grado di impostare il progetto, avendone una visione globale e articolandolo secondo precise breakdown
structures, pianificando accuratamente le variabili gestionali e controllando attentamente l’avanzamento del progetto
fino alla sua conclusione;
• intuire e anticipare sia le richieste del mercato e dei clienti, sia le possibili problematiche tecniche insite nelle varie
soluzioni possibili, che deve essere in grado di selezionare in tempo e con completezza, individuando le persone più
adatte che lo possano aiutare in tal senso e dialogando continuamente con loro.
Il ruolo del Project Manager
• Avere capacità di leadership che gli consenta di confrontarsi con persone diverse e di coinvolgerle e motivarle con il
giusto livello di delega, mantenendo cosi un controllo non troppo oneroso.
• Avere doti di negoziazione e al contempo avere capacità decisionali finalizzate alla risoluzione dei conflitti naturali
dovuti al coinvolgimento di risorse diverse e alla concorrenza fra più progetti.
Il ruolo del Project Manager
Si potrebbe dire:
• incentivare la creatività
• ricerca soluzioni fattibili entro vincoli temporali, economici e di disponibilità delle risorse, piuttosto che soluzioni
idealmente perfette
• Con la direzione aziendale, dalla quale riceve le politiche a cui rendiconta l’avanzamento del progetto;
• Con il cliente/committente, dal quale riceve indicazioni e/o specifiche e a cui rendiconta l’avanzamento del progetto;
• Con i manager funzionali, che dirige e coordina e dai quali riceve report;
• Con il personale assegnato al progetto, che dirige e dai quali riceve report.
Il ruolo del Project Manager
• Un ruolo intermedio, trovandosi spesso tra direzione aziendale e personale impiegato nel progetto;
• Conoscenza di tutti i metodi e gli strumenti di project management, di pianificazione e per la gestione degli obiettivi
di qualità, tempo e costo.
Il ruolo del Project Manager
• Capacità di selezionare e coordinare risorse tecniche e umane nei vincoli di tempo, costi e qualità;
• Leadership riconosciuta;
Denominazione Responsabilità
Responsabile di un intero progetto, con uno o più team a
PROJECT LEADER disposizione
• Tali abilità contrastano quasi sempre con il back-ground formativo e con l’identità professionale di un tecnico
specialista.
• Spetta dunque al management, il compito di diffondere una cultura che attribuisca valore e prestigio alla funzione di
capo progetto.
• La transizione dal ruolo di tecnico esperto a quella di manager deve essere frutto di un processo formativo graduale
guidato dall’organizzazione.
• Tale processo formativo deve però iniziare solo dopo una valutazione della predisposizione dell’individuo agli aspetti
gestionali.
Il ruolo del Project Manager
• Un feedback continuo e supervisione da parte di chi ha maggiore esperienza nel ruolo di capo progetto;
• Assunzione graduale di responsabilità all’interno dei progetti e successiva attribuzione di progetti di «dimensione
ridotta».
Il ruolo del Project Manager
L’obiettivo del PMI è elevare gli standard della professione del project management certificando:
• La figura del project manager (PMP - Project Management Professional e CAPM - Certified Associate in PM);
Già da tempo si è attivato per uniformare le pratiche comuni alla gestione di progetto raccogliendole nel PMBOK©
(Guide to the Project Management Body of Knowledge).
Il ruolo del project manager influenza la vita di molte persone sia in maniera diretta che indiretta; per questo motivo è
necessario che i project manager si comportino con i membri del team, i dirigenti, i clienti e tutti gli stakeholders
secondo un codice etico corretto.
Il ruolo del Project Manager
2. Assumersi la responsabilità di un progetto solo se si sentono qualificati attraverso precedente formazione o esperienza
o dopo aver dichiarato ai propri dipendenti o clienti di possedere qualifiche pertinenti.
3. Conservare le proprie competenze professionali e riconoscere l’importanza di un continuo sviluppo professionale.
1. Esercitare una leadership sufficiente a promuovere la massima produttività mantenendo lo sforzo nel minimizzare i
costi.
2. Utilizzare lo stato dell’arte di tecniche e strumenti per il project management per assicurare gli obiettivi di qualità,
costo e tempo pianificati nel piano di progetto (“project plan”).
3. Comportarsi lealmente e imparzialmente con tutti i membri del team di progetto, i colleghi e i collaboratori senza
distinzione di razza, religione, sesso, età o nazionalità.
5. Fornire condizioni di lavoro e opportunità adeguate per i membri del team di progetto.
6. Cercare, accettare e offrire critiche oneste al lavoro e dare credito al contributo degli altri.
7. Assistere i membri del team di progetto, i colleghi e i collaboratori nel loro sviluppo professionale.
Il ruolo del Project Manager
1. Agire da fiduciari per i loro dipendenti e i clienti nelle relazioni di business.
2. Mantenere la confidenzialità sugli eventi di progetto mentre accadono e successivamente diffondere correttamente
le informazioni.
3. Informare i propri dipendenti, clienti, società o agenzie pubbliche di cui sono membri o a cui fanno qualsiasi
presentazione su ogni circostanza che può portare a conflitti di interesse.
4. Non dare/accettare, direttamente o indirettamente, alcun regalo, pagamento o servizio maggiore del valore nominale
dell’attività in oggetto a/da coloro con cui hanno relazioni di affari.
5. Essere onesti e realistici nel “reporting” dei costi, dei tempi e della qualità di progetto.
Il ruolo del Project Manager
ARTICOLO IV – Nell’adempimento delle proprie responsabilità nei confronti della comunità, i project manager
professionisti devono:
1. Proteggere la sicurezza, la salute e il benessere (“welfare”) collettivo e denunciare apertamente abusi in queste aree
che intacchino il pubblico interesse.
2. Cercare e offrire la conoscenza e l’apprezzamento alla comunità sulla professione del project management e i suoi
successi.
Grazie