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FILOSOFIA PRIMA LEZIONE SANT’AGOSTINO 11/10

FILOSOFIA CRISTIANA
Dall’età ellenistica passiamo all’età romana, parliamo di un periodo storico in cui dopo l’editto di
Milano (313d.c) di Costantino, (che consiste nella libertà dei cristiani di professare la propria
religione), quindi parliamo di un periodo di passaggio nel mondo cristiano in cui la religione cristiana
non viene più perseguitata, successivamente con Teodosio (380d.c) la religione cristiana diventerà
religione di stato. Quindi in questo periodo storico da una parte assistiamo al declino dell’impero
romano dall’altra emerge la religione cristiana.
Sant’Agostino è colui che apre il mondo cristiano alla filosofia, la sua teologia e le sue riflessioni
saranno portate all’interno della religione cristiana in particolare con sant’Agostino abbiamo una
fortissima influenza del pensiero di PLATONE e del pensiero di SOCRATE
Sant’ Agostino nasce a Tagaste (nell’attuale Algeria vicino a Cartagine) nel 354 d.C. (padre pagano e
madre cattolica). Nella prima parte della sua vita (lui stesso lo racconta in una delle sue opere più
famose le “Confessioni“) ci dice che la sua è una vita edonistica dedita ai piaceri, alla vita materiale,
al lusso, alla sensualità, una vita che però in realtà lo rende fragile e disperato, finche non incontrerà
SANT’AMBROGIO a Milano il quale sarà una delle figure determinanti per la conversione di
sant’Agostino insieme con la lettura di autori come CICERONE e BOEZIO
“Le confessioni” insieme alla “Città di Dio” sono le opere più importanti di sant’Agostino, “le
confessioni“ è un’opera suddivisa in vari capitoli e libri: nei primi 9 capitoli sant’Agostino parla in
modo autobiografico del suo percorso di conversione; di come dalla vita edonistica arrivi a diventare
un prete e successivamente vescovo della città di Impona (in Africa).
Negli anni della gioventù aderisce dapprima ad un movimento spirituale che è il MANICHEISMO
(che crede nell’esistenza nel mondo di due principi in contrapposizione il bene e il male) ma quando
conosce il padre spirituale del manicheismo non ne rimane affascinato anzi sembra che le sue
argomentazioni da un punto di vista religioso e filosofico siano scadenti e inizia ad avere una visione
SCETTICA ritenendo che non ci siano delle verità e delle certezze. Quando vince la cattedra di
retorica a Milano avrà la possibilità di incontrare direttamente il vescovo Ambrogio e rimarrà
affascinato dalla sue predicazioni, sant’Ambrogio insisteva moltissimo sulla necessità di distinguere il
campo religioso da quello mondano e grazie a lui e alla lettura di alcune opere capisce che tutte le
risposte che ha sempre cercato le può trovare solo all’interno di se stesso e che mettendosi in rapporto
con se stesso in un processo di INTROSPEZIONE può trovare la via per Dio (il percorso che lo
conduce a dio non è un percorso esteriore ma interno al suo animo). Ci troviamo in una filosofia
cristiana sant’Agostino e san Tommaso sono i due pilastri della filosofia cristiana mentre
sant’Agostino porta Platone e Socrate all’interno del mondo cristiano, con san Tommaso vedremo
l’introduzione di Aristotele nel mondo cristiano.
Dopo qualche anno a Milano in particolare vivrà un periodo di eremitaggio in Brianza e dopo
deciderà di tornare in Africa nel 388 dove fonderà l’ordine agostiniano (martin Lutero) e
successivamente nel 391 diventerà vescovo ad Impona.
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SECONDA LEZIONE DI AGOSTINO 14/10


Come può aderire allo scetticismo se nei suoi libri esprime la sua opinione?
Nella prima fase della sua vita dopo essersi allontanato dal manicheismo si avvicina allo scetticismo
conoscendo il padre delle dottrine Maichee ma ne rimane deluso, da li aderisce allo scetticismo, (non
esistono principi o verità che fungono da criterio stabile).
Poi va a milano diventa professore (cattedra di retorica) e incontra sant’Ambrogio (molto colto, ottime
capacità oratorie, no vita mondana) che aveva una visione concreta e spirituale effettiva al
cattolicesimo, così si allontana dallo scetticismo, addirittura si oppone a quest’ultimo.
nei primi 9 capitoli delle confessioni racconta le varie fasi dalla vita giovanile dedita alla materialità
fino alla conversione e adesione totale al cristianesimo (parliamo di cristianesimo anche parlando di
cattolicesimo perché la riforma protestante ancora non è avvenuta).
Cosa vuol dire dall’anima a Dio?
La filosofia cristiana ha due grandi pilastri Sant’Agostino e Sant’Tommaso
Sant’Agostino—> fine impero romano
Sant’Tommaso—> 1200, periodo crociate
Con Agostino, Platone e Socrate entrano all’interno della dottrina cristiana, la loro influenza è
fortissima in quella che sarà la filosofia cristiana di Sant’Agostino.
A partire dalle posizioni scettiche, come fa Sant’Agostino ad arrivare ad essere un fervente uomo di
chiesa e vescovo, come può passare dalla totale non credenza ad essere un gran fedele, quale
passaggio intercorre fra due posizioni così estreme?
-domande esistenziali Sant’Agostino si poneva sempre anche nella fase giovanile della sua vita
-vede Ambrogio come una guida, gli indica una strada per la serenità d'animo, gli dice ciò che vuole
sentirsi dire.
Agostino vive una vita travagliata e anche prima che aderisca al cattolicesimo non si disinteressa alle
tematiche metafisiche, (es: perché esista il male nel mondo, esiste veramente qualcosa al di la del
mondo)
Dopo l'incontro con Sant’Ambrogio queste domande sembrano disvelarsi, sembrano trovare una loro
collocazione/verità.
Sant’Agostino ci dice che cercando dentro se stesso (percorso di introspezione) interrogandosi
spesso è riuscito a trovare Dio.
Come arriva a trovare dio? Agostino ci dice che analizzando da un punto di vista filosofico la realtà e
la mente umana, diventa evidente come nella nostra mente ci siano delle verità che non nascono
dall’esperienza, conoscenze che non nascono dall’esperienza e dalla percezione sensibile (tocco il
banco mi formo l’idea che è liscio e fresco e ne deriva una conoscenza)
le verità matematiche esempio, concetti matematici:
concetto matematico che non deriva dall’esperienza—> assioma?
2+2—>4 non necessariamente deve nascere dall’esperienza quella considerazione, può anche essere
un’astrazione.
Il punto o la virgola sono tutti concetti matematici che non derivano direttamente da un confronto con
l’esperienza.
Non solo le verità matematiche, ci sono anche altri tipi di verità che non derivano dall’esperienza ad
esempio le verità della logica, come il principio di non contraddizione.

PRINCIPIO DI NON CONTRADDIZIONE


una cosa può essere vera e non vera nello stesso tempo e per la medesima caratteristica? No
alle 8:25 non puoi avere la mascherina blu e la mascherina nera.

Questa verità da dove nasce? le verità della matematica, della logica, che sono interne alla mente
dell’uomo, se non nascono dall’esperienza ma tutti gli uomini ce le hanno (alcuni le possono ignorare)
ma tutti hanno la possibilità di averle, da dove nascono? per Agostino dal tutto, ovvero da Dio—>
teoria dell’illuminazione divina
sono già state impresse nella mente dell’uomo da Dio
Il Dio sarà immanente come quello degli Stoci? No, il Dio è trascendente.

Punti di accordo con la teoria delle idee di Platone?


Giulia R.: il fatto che sia trascendente si, perché nella teoria delle idee era un mondo al di fuori della
terra, nell’ Iperuranio, le cose terrene erano le immagini delle idee e quindi tutto partiva da un
principio….
Come avveniva la conoscenza per Platone in queste idee, attraverso che processo, su cosa si basa la
conoscenza, gli uomini come conoscono? tramite un processo di reminiscenza.
la conoscenza è già innata interna all’animo umano (ci diceva Platone) tutte le anime conosco allo
stesso modo? no, alcune in base a come hanno vissuto hanno un’ anima capace di accogliere queste
verità, altre no, l’anima del filosofo infatti non era equiparabile alle altre anime, il filosofo era il
massimo grado (mito della caverna) e riusciva ad accogliere l’idea del bene dell’assoluto cercando di
portare anche agli altri questa conoscenza,

MITO DELLA CAVERNA


tre uomini che erano stati rinchiusi in una caverna per tutta la vita ed erano costretti a guardare il
muro, una volta che uno degli schiavi si libera, (metaforicamente si riesce a liberare il filosofo e ad
avere la visone delle idee) torna indietro (per Platone il filosofo ha il compito di guidare gli altri di
portarli verso la conoscenza) e racconta ciò che aveva visto all’esterno gli altri non gli credono,
addirittura viene ucciso.
Il filosofo che viene ucciso nel tentativo di portare la conoscenza è Socrate, il suo grande maestro,
quello che storicamente e concretamente è accaduto al suo maestro Socrate.
Agostino (che conosce benissimo Platone) ci sta dicendo la stessa cosa, Dio (quello trascendete
cristiano, unico e trino) ha creato il mondo e gli uomini nel miglior modo possibile, gli uomini hanno
al loro interno delle verità, possono conoscere grazie a Dio (teoria dell’illuminazione divina), ma
devono metterei sulla strada della conoscenza, devono mettersi in rapporto con se stessi e con le
proprie verità interiori, altrimenti Dio potranno non incontrarlo mai, è ciò che accade a Sant’Agostino
nella prima fase della sua vita, infatti viene descritta come una vita esemplare, perché lui
concretamente affronta le diverse esperienze della miscredenza e poi della fede assoluta trovando poi
in se stesso la capacità di raccontarsi a Dio e alle verità di Dio.
Dio in quanto 23:33 può creare qualcosa che non sia bene che non sia giusto? No perché senno
sarebbe un Dio malvagio (concezione Manicheista), non può essere dio ad aver creato il male, ma se
dio è perfetto e buono, allora perché l’uomo non è perfetto e nel mondo esiste il male?

CRITICHE CHE AGOSTINO MUOVE AGLI SCETTICI


1 - Esistono delle verità che l’uomo ha nella propria mente che non possono derivare dall’esperienza
che quindi sono delle verità che possediamo in maniera innata, che ce le deve aver messe Dio.
2 - Dicendo che non esistono verità, ne sto già affermando una, stai affermando con assoluta certezza
che non esistono verità.
3 - Se io dubito (per gli scettici non si può arrivare a nessun giudizio—>EPOKE) per gli scettici è
necessario dubitare di tutto, ma dubitando di tutto, io di cosa divento consapevole?
Per poter dubitare, chi deve esistere? qualcosa su cui dubitare (potrebbero essere tutte illusioni, la
realtà veramente non esiste). Dubitando su tutto io arrivo ad una certezza—> se io dubito vuol dire
che esisto come essere dubitante, ma posso dubitare di esistere come essere che dubita? se il dubbio
esiste allora qualcuno che dubita ci deve essere.
Dal fatto che io ho la possibilità di dubitare, ne deriva la certezza che io esisto come essere dubitante.
COGITO ERGO SUM—> penso dunque sono—> Cartesio—> lo prende da Agostino

Per Sant’Agostino si giunge a dio attraverso un rapporto di introspezione (quindi l’uomo deve porsi
in un percorso di ricerca nei confronti di Dio) come è possibile riuscire a giungere a Dio e alle sue
verità? Visto che dio stesso le ha immesse all’ interno della nostra anima è necessario un ruolo attivo
dell’uomo, ma l’uomo è sufficiente a se stesso per raggiungere la conoscenza? No, è necessario Dio,
nel rapporto di conoscenza l’uomo è una condizione necessaria ma non sufficiente per raggiungere
Dio.
Allora cosa ne emerge rispetto alla grande questione, al grande tema che sarà il tema fondamentale di
tutta la filosofia cristiana cioè il rapporto fede-ragione, rispetto al rapporto fede-ragione e a quello che
abbiamo appena detto, Sant’Agostino cosa ne pensa?
Devono andare di pari passo, che si aiutano reciprocamente
“Credi per capire, capisci per credere” (una degli aforismi più conosciuti di Sant’Agostino)
Non sta parlando di un rapporto perfettamente egualitario tra ragione e fede.
senza l’una non può esistere l’altra la ragione è necessaria, senza questa l’uomo non arriva a
conoscersi e a conoscere dio, non arriva alla fede, c’è un rapporto di collaborazione tra ragione e fede,
ma dove non arriva la ragione, arriva la fede, ancora di più arriva la provvidenza di Dio, c’è un
rapporto di collaborazione, (capisco per credere, credo per capire) ma a mantenere un ruolo
fondamentale, di primaria importanza è la fede, perché? perché con la sola ragione l’uomo non può
arrivare a Dio, ne alle verità e alla conoscenza assoluta e perfetta nel mondo, la quale è possibile solo
con l’illuminazione divina, c’è una parte di mistero che rimane legata a dio e alla fede.
Secondo voi si può giungere per via razionale alla consapevolezza che dio esiste, possiamo
effettivamente tramite dei ragionamenti arrivare a credere che Dio esiste o invece l’atto fede è un atto
che può essere anche del tutto irrazionale completamente del tutto fuori da spiegazioni di natura
razionale
rapporto parallelo, assoluta concordanza tra fede e ragione
prove a posteriori, 5 vie, prove che conducono a Dio (a posteriori= dopo aver fatto esperienza, dopo
aver conosciuto, ne ricavo che Dio esiste)
prima via che ci indica Sant’Tommaso—>ex causa—> se tutto nel mondo avviene per causa ed
effetto, non posso risalire all’infinito, a questa causa che a sua volta sarà causa di effetto e poi l’effetto
sarà causa di un’altra causa, ad un certo punto bisogna che io trovi una causa prima e ultima di tutto, e
questa causa prima e ultima di tutto ciò che esiste sarà Dio, secondo Sant’Tommaso la ragione, ci
aiuta razionalmente attraverso il ragionamento a capire delle verità di fede che altrimenti rimarrebbero
oscure.
la fede in quel periodo storico soprattutto era uno strumento dove la scienza non arrivava, oggi e
conoscenze scientifiche siano cosi avanti che il ragionamento allontana dalla fede, se credo in Dio ci
credo in modo irrazionale senza ragionamento, i ragionamenti portano a tutt’altro (es. big bang)
Pascal—> la fede è una scommessa non posso arrivare per via razionale al credere nell’esistenza di
Dio ma mi conviene crederci, se dio esiste veramente avrò guadagnato tutto, ma se non esiste non
avrò perso nulla.
Agostino dice che si la creazione è un atto volontario di Dio ma ci dice anche che Dio non solo ha
creato la materia e gli uomini, ma anche le ragioni seminali del creato (ragioni seminali: tutto quello
che poi nel corso della storia tramite l‘evoluzione aggregarsi e disgregarsi della materia stessa da
origine a tutto).
Agostino ti potrebbe dire che è stato dio a creare quelle materie quei gas e materie che hanno poi
scaturito il big bang.
Attualmente non può essere entrambi i modi? ci sono persone che ci arrivano in modo razionale altre
che ci arrivano in modo irrazionale
Obbiettivo della filosofia—> non ci da delle verità assolute, ci aiuta a porci delle questioni, a
problematizzare, a capire che non è tutto cosi pacifico e lineare come si pensa che non c’è un unica
strada o un’unica via, ci aiuta ad analizzare gli argomenti delle diverse prospettive per poi arrivare ad
una nostra posizione ragionata individuale.
Alla domanda chi ha creato tutto questo, mi rispondo: Dio, ma non è una verità assoluta
quando si parla di concordismo, significa che la ragione ci aiuta, non è in disaccordo ritenere che se
tutto esiste e c’è una causa di tutto, tutto nel mondo ha delle qualità che però possono essere contenute
in minore o maggiore grado, questo mi porta a capire, ci dice Sant’Tommaso, che ci deve essere
quella qualità nel suo massimo grado, quindi intuisco dall’ esperienza, arrivo a capire che, in quel
caso fede e ragione si completano a vicenda, per altri c’è un assoluto disaccordo tra fede e ragione la
fede è solo un atto intimo spirituale ma la ragione non può spiegare razionalmente l’esistenza di Dio,
questa è quindi una piena accoglienza di un mistero che si basa su basi non razionali.
Per Agostino l’uomo è una creatura complessa, noi siamo creature coerenti? Per Agostino
assolutamente no.
Intellettualismo socratico—> idea di Socrate che se uno agisce in modo negativo lo fa per un
assenza di conoscenza del bene se io mi comporto male è perché non so in quella situazione cos’è il
bene, quindi per l’assenza di conoscenza.
Sant’Agostino—> va contro l’intellettualismo socratico, l’uomo essendo una creatura complessa, pur
conoscendo ciò che è bene può decidere volontariamente di agire male, distingue una volontà buona
da una volontà cattiva, l’uomo, in quando creatura complessa e contraddittoria, pur sapendo ciò che è
bene spesso nella sua vita (per motivi egoistici, perché si fa prendere dall’impeto, dal desiderio)
decide di seguire il male piuttosto che il bene, decide di agire in modo contrario a quanto la ragione
non gli suggerisca.
LEGGERE DOCUMENTO CLASSROOM

TERZA LEZIONE DI AGOSTINO 15/10


CHE RUOLO HA L’UOMO, IN COSA CONSISTE LA SUA LIBERTÀ
Riassunto lezione precedente: Abbiamo parlato della teoria dell’illuminazione di un uomo che deve
porsi d’accordo con se stesso per riuscire a conoscere e comprendere il mondo e di come non sia
sufficiente perché è comunque necessario l’intervento di Dio. Complessità dell’animo umano: per
Socrate intellettualismo significa intelletto e ciò che conosco con l’intelletto mi porta ad agire per il
bene e se io agisco male significa che non conosco il bene quindi il male si compie per Socrate solo
per un assenza di conoscenza mentre per Agostino l’uomo è dotato di una buona e cattiva volontà .

Perché l’uomo sceglie di agire in maniera contraddittoria rispetto a quello che la ragione gli indica
essere bene per sant’Agostino ? perché a volte è più comodo fare qualcosa di sbagliato rispetto ad
impegnarsi (risposta di marco)

TEMPO
Abbiamo fatto l’introspezione attraverso l’animo per arrivare a comprendere e conoscere Dio
(quindi teoria dell’illuminazione), l’uomo però ha un animo contraddittorio perché pur
avendo fede può decidere di agire per il male e questo riconosce la libertà dell’uomo, concede
all’uomo la libertà di decidere chi essere, di intraprendere un percorso verso la fede e di non
intraprenderlo .
Tempo: (brano su classroom) per noi il tempo è un qualcosa di oggettivo perché può essere misurato e
non riusciamo a conoscere nulla che non sia nel tempo, dalla prospettiva di Agostino il tempo ha una
natura strettamente soggettiva cioè il tempo esiste NEL MONDO e l’uomo e non può fare a meno di
conoscerlo se non rapportandosi ad una dimensione temporale ma in realtà DIO È AL DI FUORI
DEL TEMPO, perché Dio come ha creato un’ottica cristiana che è l’ottica anche di sant’Agostino e
cioè che dio ha creato dal nulla il mondo, e il tempo l’ha creato nel mondo cosi come ha creato la
materia e le ragioni seminali (cioè quelle cause che poi nello scorrere nel tempo porteranno
all’evoluzione del mondo) nel mondo. Il mondo dunque è una libera creazione di Dio, esiste una
provvidenza, un disegno divino su come il mondo debba andare ha una FINALITÀ TELEOLOGICA
(che ha un fine). Dunque il tempo ha una NATURA PSICOLOGICA cioè un tempo interiore
all’uomo, non è un tempo che ha una sua natura ontologica (che riguarda l’essere)
Con Agostino siamo in una concezione metafisica ottimistica o no? Si perché dio ha creato il mondo
dal nulla con un fine ed essendo Dio perfezione assoluta non può non avere creato questo mondo nel
migliore dei modi possibili (ottimismo metafisico).
Se dio è perfetto non può aver creato il male ma il male esiste ed è nel mondo quindi il male è
qualcosa di metafisico? il male non ha sua NATURA ONTOLOGICA non esiste come qualcosa, non
è essere, il male, ci dice sant’Agostino È ASSENZA DI ESSERE è privazione e corruzione di essere
infatti il male lo può fare l’uomo perché a partire dal peccato originale (l’uomo con un atto di superbia
ha preteso di essere al pari di dio) inizia la dannazione umana cioè la possibilità per l’uomo di agire in
modo negativo (e lo può fare perché è stato creato libero). Quindi la libertà che è qualcosa di
assolutamente positivo ha anche un risvolto della medaglia cioè quello di poter scegliere il male. Il
male non esiste per Agostino è privazione di bene non è un male metafisico quindi ha un
ANTROPOLOGIA NEGATIVA (il male appartiene all’uomo stesso) quindi il peccato e il male sono
privazione di bene non un essere in se.

STANZE DELLA MEMORIA TESTO DI CLASSROOM


Qual è la metafora usata da Agostino per descrivere la natura della memoria? la metafora: è
come se la memoria fosse un palazzo pieno di stanze da cui puoi ricavare i ricordi. cosa
significa che la memoria è come la stanza di un palazzo? ci dice che tutte le esperienze
sensoriali sono indipendenti l’una dall’altra ma collaborando insieme fanno rievocare un
ricordo. solo le esperienze percettivee si trovano nella memoria? No si trovano sia quelle
percettive quelle conoscitive legate alle nozioni ma anche quelle emotive quindi la nostra
memoria è come un palazzo in cui ci sono tante stanze in cui noi incaselliamo tutti i nostri
ricordi passati le nostre emozioni e nozioni.
La memoria conserva solo i ricordi o li trasforma anche? La memoria ha anche una capacità di
rielaborazione, quando qualcosa ci è scomodo tendiamo a rimuoverlo o a ricostruirlo con il tempo in
modo differente rispetto a come è accaduto.
Quindi secondo voi i nostri ricordi sono totalmente in mano alla nostra conoscenza o ci sono anche
qualcosa di abbastanza incosciente visto che possiamo rielaborarli? C’è anche una parte incosciente,
anche Platone aveva assegnato alla memoria un ruolo centrale, secondo Platone noi conosciamo già le
idee e grazie alla reminiscenza ci ricordiamo queste idee, il web è compatibile con Agostino perché
anche secondo Agostino una volta che abbiamo fatto qualcosa la immagazziniamo nella nostra
memoria .
Perché secondo Agostino la memoria è occasione di meraviglia? (chiedi)
Oblio? la memoria può dimenticare e l’oblio può essere ricordato
+ BRANO :IL MALE NON È UNA SOSTANZA SU WHATSAPP

QUARTA LEZIONE DI AGOSTINO 18/10


analisi del testo “il male non è una sostanza”
qual è l’argomentazione di Agostino che gli serve a negare che le cose siano in se un bene assoluto?
Rapporto fede-ragione secondo Agostino—>parallelo, si aiutano nonostante la fede abbia il primato
(secondo la teoria dell’illuminazione divina ci sono alcune conoscenze a cui l'uomo non può giungere
da sé o solo grazie alla sua razionalità ma deve necessariamente esserci l'appoggio di Dio), uno era
una condizione necessaria l'altra sufficiente per il raggiungimento della conoscenza nell'affrontare il
problema del male si fa aiutare o no da argomenti razionali, dalla ragione per comprendere quale sia
la natura del male, si affida solo ad una concezione del male che trova innata in sé e quindi che deriva
da Dio o tenta anche di avere aiuto da parte della ragione nel comprendere cos’è il male?
effettivamente c’è la collaborazione della ragione per raggiungere questa importante conoscenza di
cosa sia il male.
(testo: mi si rivelò…non fossero beni) di cosa sta parlando? Da una parte le cose rappresentano un
bene assoluto le cose insistesse sono un bene assoluto dall'altra sta analizzando la possibilità che non
esista alcun bene all'interno delle cose.
(testo: essendo…diminuzione di bene) se c'è un danno cioè qualcosa può essere corruttibile vuol dire
che diminuisce di bene pensare a quando diciamo di esserci comportati più o meno bene in una
situazione, possiamo essere convinti di esserci comportati benissimo che ci sia una perfetta aderenza
col modo in cui ci saremmo dovuti comportare oppure in grado di scendente possiamo essere convinti
che avremmo potuto fare di più ma non lo abbiamo fatto, ci sta parlando dei diversi gradi di volontà.
(testo: dunque o la corruzione…privazione di bene) quando qualcosa di negativo avviene non è una
cosa negativa in sé non è un male in sé qualcosa che abbia la natura di male ma il male è una
corruzione di bene è una privazione di bene.
(testo: ma…del tutto) se togliessimo tutto il bene non è che rimarrebbe il male non rimarrebbe nulla
quindi le cose non hanno una natura negativa il negativo il male è una privazione di bene perché se
togliessimo del tutto il bene per Sant'Agostino non rimarrebbe nulla.
(testo: dunque finché sono sono bene)

OTTIMISMO METAFISICO—> negare l’esistenza del male come sostanza lo ritroviamo nello
scritto di Sant'Agostino egli ci dice se Dio è perfetto e buono non può aver creato nel mondo il male
ma se il male allora non è qualcosa che esiste allora cosa sarà mai privazione di bene.
ha una sua natura metafisica/ontologica il male? No, è privazione/corruzione di bene.
(testo: tutto…sarebbe bene) È impossibile che Dio abbia creato delle sostanze che sono male
(testo: infatti…essere buona) ribadisce sempre la stessa tesi ma con argomentazioni differenti.
(testo: così vidi…fatta da te) non siamo più in una concezione manicheista per cui c'è un Dio buono
che fa le cose buone è un Dio malvagio che crea le cose malvagie se tutto è stato creato dal nulla da
Dio Dio ha creato tutto dal nulla non può aver creato il male il male è solo privazione di bene perché
noi sappiamo che l'uomo a una facoltà importantissima quella della scelta libertà di scegliere quindi
può scegliere di agire per il bene o essere privazione di bene di essere un essere corrotto
non sceglie il male come sostanza ma sceglie la privazione di bene
(testo: e poiché…nel tuo creato) l’unica creatura in cui il male come possibilità di scelta (come
volontà buona o volontà cattiva) esiste è solo nell’uomo—>ANTROPOLOGIA NEGATIVA.
qual è il momento da cui la natura dell’uomo comincia a corrompersi, quindi a non essere più
perfetta? nel momento del peccato originale, E da quel momento lì che per Sant'Agostino gli uomini
diventano in qualche modo dannati lui la definisce massa dannata a partire dal peccato originale per
l'uomo non è più possibile agire in maniera perfettamente coerente con il bene e con ciò che ti ho
voluto questo è un aspetto che lo mette in perfetto contrasto con Pelagio.
(testo: tra le parti…col mio pensiero) ragionando finalmente sono arrivato alla consapevolezza che
nel mondo nel progetto provvidenziale di Dio tutto è bene e tutte le cose in questo grande progetto si
armonizzano quindi se si armonizzano con le altre cose sono anche un bene in sé e sé le creature
superiori sono più perfette di quelle inferiori il tutto è assai più eccellente.
Analizza la realtà comprendendone anche la gradualità il fatto che poi il tutto dal particolare
all'universale trova una sua armonia una sua spiegazione del progetto provvidenziale di Dio.

PROBLEMA DEL MALE


Il male non è una sostanza, È possibile solo nell'uomo e per l'uomo l'uomo è libero di scegliere ma al
contempo questa possibilità di scelta lo porta decidere di allontanarsi o di avvicinarsi a Dio quelle che
lui poi chiamerà come città celeste città terrena in una sua grande opera, Città celeste vive nella piena
spiritualità una vita totalmente improntata alla fede a rapporto con Dio, verso proiettata verso un
mondo ultra terreno dall'altro invece una vita in cui l'uomo ha la possibilità di agire allontanandosi dal
disegno di Dio.

POLEMICA CON PELAGIO


da cui deriva il termina pelagianesimo, era un uomo accusato di eresia dalla chiesa cattolica
(perseguitato, sia lui che il suo culto) perché convinto che il peccato originale non potesse
rappresentare veramente l'inizio della corruzione per tutti gli uomini, perché dire che a partire dal
peccato originale gli uomini sono tutti dannati, non possono non avere una natura corrotta significa
sottrarre l'uomo dal libero arbitrio
Pelagio a differenza di Sant'Agostino ci sta dicendo che l'uomo non può essere responsabile di una
azione che non ha compiuto direttamente lui, non ci può essere una dannazione eterna a partire da
Adamo ed Eva perché questo sottrai responsabilità alle scelte di un singolo uomo, io non posso essere
responsabile di qualcosa che non ho compiuto, al contrario è il singolo fedele che ha la possibilità di
scegliere attraverso le sue azioni concrete il bene e dunque di avvicinarsi grazie al libero arbitrio a Dio
Grande differenza tra Pelagio e Agostino rispetto al problema del male?
Pelagio ci sta dicendo che il modo in cui l’uomo agisce, le opere buone hanno valore per poter
raggiungere dio e la fede o no? Si, Pelagio da assoluta importanza al libero arbitrio, alla responsabilità
del singolo uomo, alla capacità di agire scegliendo di volta in volta Dio.
Agostino invece in parte la sottrae, (è molto controverso il problema, della libertà in Agostino) da una
parte dice che l’uomo è l'unica creatura che la possibilità di scegliere tra una volontà buona e una
cattiva ma dall’altra poi pero dice che non è da solo l'uomo in grado di salvarsi, che la salvezza
dipende comunque non dalla sue opere ma dal disegno provvidenzialistico di Dio.
Per Pelagio, nel momento in cui il peccato originale non può essere, come per Agostino, un momento
che si ripercuote nella vita poi di tutta l’umanità, insiste sul fatto che l'avvento di Cristo ha proprio
salvato gli uomini dalla dannazione eterna, che quindi un individuo può scegliere tra male e bene
grazie al libero arbitrio.
Rispetto alla filosofia classica è un periodo in cui la filosofia, la religione e la teologia tentano una
conciliazione con la filosofia.
La ragione non arriva a comprendere perché il peccato originale dovrebbe essere una dannazione per
tutti ad altri come Sant'Agostino e poi ancora di più San Tommaso tenterà alla strada del
Concordismo cioè l'idea che non c'è contrasto tra ragione e fede e la ragione può aiutare a 26:13 non
è così pacifico, è una questione molto dibattuta, ci sono dei momenti in cui questo rapporto fa fatica,
mentre normalmente riusciamo a seguire le argomentazioni di un filosofo rispetto ad una sua teoria a
volte qua dobbiamo fare il salto della fede per poter capire cosa ci sta dicendo con la sola razionalità
non tutto ci diventa chiaro, dunque Agostino (come poi dirà Lutero) ci dice che la predestinazione è
qualcosa di oscuro e dipende solo dalla volontà di Dio
ESERCIZIO

QUINTA LEZIONE DI AGOSTINO 21/10

PRIMA LEZIONE DI TOMMASO 25/10


correzione domande

SAN TOMMASO
nasce nel 1225 chiamato il bue muto per la sua tozza corporatura e ha uno sguardo fisso, che sta ad
indicare una grande capacità ci concentrazione.
uno degli intellettuali più importanti d’Europa nel 1200 viaggiava molto come gli intellettuali
medievali, che viaggiavano tanto, nel medioevo molti viaggiavano, per varie ragioni, soprattuto a
viaggiare erano gli intellettuali, che avevano una lingua comune, il latino (come l’inglese oggi), e ci si
spostava da una capitale ad un’altra.
Lui è campano ma ha vissuto e lavorato anche a Parigi, Bologna e viaggiato tanto per tutta Europa, ed
era già riconosciuto come un grande intellettuale dai suoi contemporanei.
Per san Tommaso è centrale, trovare una conciliazione tra fede e filosofia, la sua posizione verrà
definita “Concordismo” riterrà infatti che tra fede e ragione, non ci sia una netta
separazione/inconciliabilità, al contrario la ragione di cui Dio ha dotato gli uomini, è una facoltà
fondamentale per poter conoscere e rapportarsi a Dio, ed è fondamentale per farci comprendere quali
siano i preamboli della fede, quindi la ragione aiuta la fede, la aiuta a chiarire agli uomini quelle che
sono le verità di fede.
esempio: i dogmi (della trinità o della transuastazione)—> sono tutti dogmi che non hanno una
spiegazione razionale, la fede mantiene il suo mistero ma la ragione non è in contrasto con essa, anzi,
aiuta gli uomini a comprendere alcune importanti verità di fede.

RAPPORTO CON LA FILOSOFIA ARISTOTELICA


di cui sarà il massimo interprete cristiano, Aristotele per secoli non è stato più interpretato nel mondo
occidentale, al contrario, grandi interpreti di Aristotele sono stati Avicenna e Averroè in particolare
Averroè interpreta Aristotele ritenendolo la massima autorità filosofica ma lo fa in una cornice
musulmana, (san Tommaso vive nel periodo delle crociate, diventa subito chiaro come tra
l’interpretazione di Averroè e quella di Tommaso, ci sono diverse divergenze… chiedi)
Di Averroè Tommaso apprezza diversi aspetti ma rifiuterà l’idea che Dio possa essere identificato con
l’unico motore immobile di cui ci aveva parlato Aristotele, (Aristotele non può aver parlato di un dio
CREAZIONISTA perché questa idea nel mondo greco era del tutto assente, Tommaso tenterà di
conciliare l’interpretazione aristotelica con la visione cristiana, questo è l’arduo compito che si pone
ma che riuscirà poi ad ottenere, oggi studiando storia e il 600, si vede come ad essere messa in
discussione durante la rivoluzione scientifica sarà proprio la visione Aristotelico-Tolemaica,
Tommaso è perfettamente riuscito nel suo compito, quello di conciliare la filosofia di Aristotele con il
mondo cristiano.

QUESTIONE RAPPORTO ESISTENTE TRA FEDE E RAGIONE


DIO SI CONOSCE CON LA RAGIONE O PER FEDE

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da un parte san Tommaso e la sua teologia razionale con le 5 vie a posteriori (tratte dall’esperienza)
vie per dimostrare l’esistenza di dio che partono dall’esperienza, dall’esortazione dei fenomeni
naturali, dall’osservazione del mondo per dimostrare che anche la ragione aiuta a trovare le verità di
fede (nonostante permangano alcuni misteri).
dall’altra perte insiste solo sulla rivelazione, solo questa ci parla veramente di Dio, la ragione non può
aiutarci a comprendere che Dio esiste e perché esiste (posizione di Hockam).

l’esistenza di Dio dice Tommaso e altre verità che riguardo dio si possono conoscere con la ragione
naturale, non sono articoli di fede, ma preliminari (preambula=che viene prima) agli articoli di fede
(vengono prima della fede) infatti la fede presuppone la condizione naturale, come la grazia
presuppone la natura come la perfezione presuppone..?
la ragione ci aiuta a trovare la fede, a chiarire alcune verità di fede che altrimenti ci rimarrebbero
oscure.
come si dimostra l’esistenza di Dio, sant’Anselmo (importante autore cristiano) aveva sostenuto anche
un argomento a priori (che all’esistenza di Dio si arriva solo attraverso la sua definizione) questo
argomento insiste sul fatto che dalla definizione di Dio, quando penso a Dio lo penso come un essere
prefetto, tutti abbiamo l’idea che Dio sia qualcosa di perfetto, la perfezione cosa implica? Posso essere
perfetto e non esistere? No, dalla definizione arrivo a dedurre anche l'esistenza di Dio, se dio lo penso
come la massima perfezione, un essere perfetto non può non esistere (perché sennò sarebbe
manchevole di qualcosa, quindi se c’è la mancanza non c’è perfezione), quindi quello si sant’Anselmo
è un argomento a priori, contro al quale andrà San Tommaso (dice che non è corretto passare dal
pensiero all’esistenza, non si può dedurre da un pensiero/concetto mentale non si può ricavare
l’esistenza concreta, gli argomenti e le prove dell’esistenza di Dio devono essere delle prove a
posteriori, devono nascere dall’osservazione del mondo e dei fenomeni) sono famose le sue 5 vie, che
dimostrano l’esistenza di Dio a partire dell’esperienza sensibile fino alla causa prima e ultima)
in una delle opere più importanti che è la “somma teologica” l’esistenza di Dio, non essendo evidente
rispetto a noi può essere dimostrata per mezzo degli effetti da noi conosciuti, se noi vediamo che tutto
avviene per causa ed effetto, (forza di gravità), se tutto avviene per causa ed effetto, non posso risalire
all’infinito, devo presupporre che ci sia una causa prima che abbia dato via a tutto (la causa prima la
trovo in Dio) (prima delle 5 vie).
parto dall’osservazione di un fenomeno ne cerco la causa e dalla causa risalgo alla causa prima che è
Dio
Tutto nel mondo avviene per gradi, cioè che ci sono delle qualità che si possono possedere in
maggiore o minore misura, il fatto che tutto possa avere maggiore o minore misura deduco
(ragionamento a posteriori) che ci deve essere qualcuno che possiede quella qualità in massimo grado
(nell’ottica cristiana è dio) la ragione mi ha aiutato a comprendere delle qualità di dio a partire
dall’osservazione del mondo (preambula fede—>mi aiuta a capire le verità della fede, non è in
disaccordo con le verità della fede stessa) fondamentalmente l’obbiettivo di Tommaso, dimostrare che
tra ragione e fede c’è concordia, tra filosofia aristotelica e la dottrina cristiana non c’è opposizione ma
conciliazione, al contrario Hockam

leggere classroom e rispondere alla domanda se si ha cambiato opinione

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