Libreto Ópera si imprimono sulle cose. Opera in due atti e un epilogo Deserta, brulla, la Terra non più turbata brilla alla luce del suopensiero. Bernardino Telesio fu colui che nel cuore del Rinascimento italiano, aprì Bernardinus Cosentinus haec cogitabat. il grande dialogo tra l’impostazione Cadevano dunque i veli al suo pensare, le spine e le corolle cadevano. metafisica aristotelica (la natura va Respirava la Terra restituita al nobile spazio, ai cieli, Terra non più studiata a partire da grandi a priori tralignata, criminale. Odoroso sasso. In cui Dio si immonda e più non se ne non discutibili) e coloro che, a parli. partire da Te l e s i o stesso, Quum quo nullus Deus divinaque entia sensus attingere potest. affermarono per secoli in modi diversi e secondo la propria Vai, sciogliti al vento, mugola l’asse della terra, segui l’incanto del suo moto. esperienza, che studiare la natura Il suo discanto. Caldo e Freddo, cielo e terra ‘iuxta propria principia’ cioè senza A’Archiepiscopo della filosofía moderna li trasforma in danza. dogmi, semplicemente osservandola, Celebrate mura il tempo della mente li accoglie. non è eretico né contrario alla dottrina cristiana.. Portale trapunto di terreni sillogismi, le parole non sono mortali se le udiamo a tanta distanza. O carovan serraglio di argomenti. O dolce cosentino! PROEMIO Bernardino Telesio Il Poeta “Se io parlo di me, non ne parlo in tono testuale. Io sono un tronco, un albero Io vivo sul finire del sistema solare. spezzato, un tralcio, un sasso senza fiume, un uccelo impagliato. Una rosa, Fioco è l’”essere” steso. A quel che pare. una cosa. Una scusa. Io comincio -ti sei convinto? – da una fiabetta.” Si va esaurendo il moccolo. (Il nostro, al centro di una modesta stanza stava e attorno a sè guardava la É rimasto solo lo stoppino, danza di una mosca. Il faut bisogna tentare, tenter de penser, parlare, dire il lumicino della nostra mente. tutto, dicevail cosentino). Per il rest, svestirsi vestirsi alzarsi, Mi empio di questa Terra che daccapo luce riprende risplende, l’ombra coricarsi e continuare a vivere. Come niente. scompare, sgombra rientra nello stanco tango universale. Se non si sveglia quel che chiamiamo Ma affermo e giuro che qualora non fosse il suo stabile punto neanche si Spirito che sino a prova contraria potrebbe muovere il cielo. dorme , ben poco ci resta. Si leva il vento delle parole Coro l’armonia e la proporzione (Terra al centro, dunque. dirigono il pensiero. Cosi comincia il gioco). ATTO PRIMO L’affaccendarsi umano non offre uno stimolo più deciso di quello che deriva dalla natura nel momento in cui un Vulcano è in pieno attività o il mare -Scena Prima agitato e tempestoso o in cui il Caldo e il Freddo si sfrenano? La noiosa insulsa vita pratica – ossia quella che viene chiamata vita reale – cos’è ad Grande piazza.Molta gente passeggia. Brusio di voci. esempio a chi ha occhi solo per contemplare la natura, e mani per aggiustarsi gli occhiali per vederla? Coro L’ordito delle idee scorre davanti al suo sguardo come un mazzo di (Esce di scena) malfamate essenze. Bordello dell’intelligibile. Taverna dello spirito. (Telesio entra dal fondo. Passeggia nervosemente): Sconfinano da esso le Idee. Ma contrariamente a ciò che dice Platone nessuna Idea vi si vede nè ad alcuno è stato dato vederla. Se però si potesse Telesio gettare uno sguardo al di là del sogno e vedere le Idee ci colpirebbe il Sinceramente la natura mi annoia. L’agitudine certifica il sentimento di mutismo del mondo sopra sensibile. esistenza proprio del filosofo. È tra i vizi riempirsi di esistenze. Per il filosofo anche la Natura è una consuetudine di lavoro. Il profano attende i (Il vocio termina bruscamente, sulla piazza comincia la Danza del Caldo e suoi certificati di esistenza. La natura, annunciata da un filosofo, è come una del Freddo.) malattia occulta diagnosticata da un luminare. Quanto a me, la trovo sul mio tavolo assieme alla mia penna. -Scena Seconda Il filosofo, per dirlo in modo giuridico, ha un contratto solo con la verità: “Mia amica o nemica, giuro di pensare solo a te, di arrivare alle (I danzatori, quasi immobili) profondità più abissali per arrivare a te, di scalare vette, errare anch’io nei (Mentre la Danza ha inizio:) boschi o dove sia, abbaiare come un cane, pur di arrivare a te”.
Telesio (commenta) -Scena Quarta
Mi diedi a studiare il fredo e il caldo non solo con la compostezza del filosofo, ma con l’anima felice di chi rabbrividisce e arde e così si sente vivo. Coro femminile Trovai così in me stesso una prova ancora della potenza di entrambi. E il Ospite egli è del regno cerebrale. termine vita mi parve li riassumesse. Ingordo di stelle luccicanti, ingordo di venti, di fulmini e mari. -Scena Terza Di colori e sapori si espone al crollo, alle rovine. Indaga. Pensare gli riesce ancora. Un Dotto amico di Telesio Ancora gli reserva sorpresa. Solo in un essere dormiente, incerto e oscillante tra realtà e sogno, immerso in un semilíquido torpore alligna ancora una coscienza di qualcosa a cui si (Coro maschile ripete) affida più o meno interamente. Qualcosa che “ama”. La natura si conosce solo: Telesio non l’ama. FINE PRIMO ATTO ATTO SECONDO -Scena Seconda
-Scena Prima (Abitazione di Telesio)
Telesio ricorda un suo amore giovanile romano (Telesio passeggia nell’amata piazza. È mattina presto. Ma giè la gente va a lavoro o si aggira qua e là Ricordavo i tuoi occhi ieri sera. Vi spaziava la primavera, tutto il bene che bighellonando. Borghesi, contadini, artigiani, ecc.) c’era attorno a te. La tua anima coglievo, sdraiata, a riposarsi su morbidi cuscini trapanati di “Eretico, figlio del diavolo” (sussurrano al vederlo i borghesi che si sete de magici paesi. riconoscono dalle loro palandrane, ai cappelli a cono, ecc). Qualcuno lo Lo sguardo vi trovò ciò che cercava. Sospesi attorno a te vi erano angeli. avvicina minaccioso. Telesio si gira tranquillo rivolgendosi alla piccola folla che nel frattempo va aumentando. -Scena Terza Telesio (Con molta ironia) Non avrei mai creduto che errori che non furono visti nemmeno a Roma, Coro fossero visti a Cosenza. Non solo, ma che gia nella prima edizione della A nuove sorgenti atinge il tuo piacere. mia opera fossero stati trovati gravissimi errori contro la religione cattolica. Guardare il cielo ogni momento. Per i cosentini, dunque, avrei sostenuto che l’anima è mortale e avrei Abbandonare le tortuose tradizioni. negato che il Cielo fosse mosso da Intelligenza. Il fatto che la mia opera Trascorrere la notte sull’erba, a meditare con metodica precisione. sia stata approvata da numerosi teologi non incrina minimamente la certezze O a guardare lo smalto di una porcellana per un giorno intero. dei mi così dotti cosentinesi. Ma di che mi occupo io in essa? Nella mia Come un cinese dell’Impero. opera non si trata di altro che dei primi Corpi e dei principi, cioè il Caldo, il Freddo. L’Umido e il Secco. Dell’anima non vi si dicono che pochissime cose, soltanto quelle che riguardano l’anima sensitiva e l’anima -Scena Quarta motrice. Escludo tassativamente che ciò che ho detto sia contrario alla religione . Nelle Sacre Scritture infatti non sta per niente scritto che il Cielo Telesio (Ancora nella sua stanza) sia mosso da intelligenze (cosa che dice Aristotele a cui io mi oppongo). Solo Perchè mi assale questo ricordo? Anzi, perchè ricordare? invidia e malignità, e aggiungo ignoranza, stanno alla base di queste accuse. Cosa indegna che mi consegna mani e piedi al passato che io detesto? Io per mio conto sono di religione, cattolico. Ma come filosofo sono solo Ma devo convenirne, ci sono ricordi così seducenti…! Ricordo spesso filosofo!. E adesso, miei cari concittadini abbiatevi i miei ossequi e che quella bella fanciulla romana,con la quale ebbi un rapporto così fugace che ne vadano bene i vostri affari. rimase solo una fuliggine… Fu lei forse che mi ispirò il De fulmine.
(Con calma e dignità riprende la sua passeggiatta.
Nella piazza scende un silenzio di tomba) -Scena Quinta Eesterno i miei peccati: confesso ho adorato, ho fornicato con la Natura (Amici cosentini di Telesio parlano tra di loro di lui) nel modo peggiore, cioè con amore.
Primo amico -Scena Ottava
Telesio , per dirlo in modo giuridico, ha un contratto solo con la verità. È come se dicesse ad essa: “Mia amica o nemica, giuro di pensare solo a te, Rerum naturam earumque inter se similitudinem di arrivare alle profondità più abissali per arrivare a te, di scalare vette, dissimilitudinemque al earum operatione habendam errare anch’io nei boschi o dove che sia, abbaiare come un cane, pur di ese, et iuxta primam rationem calidum ese. Coelum. arrivare a te”. Terrae Coleum contra penitus contrarium summe Immobili semperque immotae. Secondo amico Che un uomo debba condividere como uomo ciò che dice come filosofo, è chiedere troppo poco. È fare del filosofo un ometto come chi glielo sta FINE SECONDO ATTO chiedendo: stare attento agli spifferi e temeré i raffreddori. Mentre in qualità di filosofo egli incarna una parte temeraria e vive mille avventure. In Telesio la Natura abita nel suo corpo, nei suoi intestini, nei testicoli, nel EPILOGO suo sperma, nei suoi nervi, nella sua pompa cardiaca… A tumulazione avvenuta, calato nel suo logulo -Scena Sesta -Nella tomba storico-filosofica-ben poco restò di Telesio. Lo spirito della música stasera lo accoglie. Coro Gli splendidi rumori delle vie, Libreto de Manlio Sgalambro le improvvise malìe… Leer más: Si sentono suoni e scoppietti di voci, https://www.francobattiatoletrasenespanol.com/discografia-clasica/telesio/t grida e guizzi d’allegria. elesio-texto-original-libreto-opera/ Tutto è salvo.
-Scena Settima
Telesio Indosso il sambenito e mi confesso. Al Tribunale della mia anima, al Santo Tribunale, all’Inquisizione dell’anima mia.